Grande Inter e ottime giovanili: ora speriamo nella continuità

Weekend intenso e ricco di soddisfazioni per chi tifa i nostri colori. Naturalmente la soddisfazione maggiore è venuta dalla prestazione e dal risultato ottenuto dalla prima squadra: abbiamo battuto la Lazio concorrente diretta per un posto in Champions League e l'abbiamo battuta in rimonta (cosa che non si addice alle nostre caratteristiche tecniche...) e giocando un gran calcio. Abbiamo mostrato una superiorità netta: di condizione, di gioco, di pericolosità. Questo nonostante la situazione di svantaggio creatasi. Quando tutti i giocatori sono al top, infatti, e le scelte complessive di rotazione si rivelano azzeccate - per quanto possibile - abbiamo pochi rivali. Ma il campionato italiano non sarà forse il più bello del mondo, ma è sicuramente il più complicato. Cali di concentrazione e di forma fisica dicono che nulla è scontato da qui alla fine e è evidente che non vincere a Verona nel prossimo turno vanificherebbe quanto si è fatto a Empoli e contro la Lazio. Tre giorni dopo ci sarà la trasferta di Roma. Qualche annotazione sulle giovanili, a parte le considerazioni sulle sfide di Under 19 (due a zero contro l'Udinese), Under 17 (quattro a uno contro il Cesena) e Under 16 (tre a zero contro il Brescia), dove - se si eccettua in parte il campionato Primavera - si assiste in Italia a un netto miglioramento. Negli allievi e nei giovanissimi quasi tutte le squadre sanno giocare a calcio nel senso moderno del termine: quando hanno il possesso, se non è possibile la ripartenza verticale, si alzano compatte per sostenere l'azione e per iniziare il pressing alto in caso di perdita di palla; tutte le squadre sono pronte a ritirarsi nella propria metà campo, punte comprese, quando costruiscono gli avversari; tutte giocano strette e corte e il livello tecnico medio è cresciuto in questi anni. Una ultima piccola nota per quello che ci rigurda: a vedere Inter - Brescia Under 16, accanto a Samaden, c'era Tarantino, la cui nomina a nuovo responsabile del settore giovanile a questo punto sembra quasi ufficiale.

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Grazie Roberto Samaden: la fine di un’epoca storica

Chi segue questo blog lo sa benissimo: particolare attenzione, storicamente, è sempre stata dedicata al settore giovanile. Probabilmente (sicuramente) nessuno come Luciano Da Vite ha raccontato con passione e competenza sul web le vicende che hanno riguardato - e che riguardano - il nostro settore giovanile. È inevitabile, pertanto, che una notizia così importante, come la rinuncia di Roberto Samaden, storico dirigente del nostro settore giovanile ("il dirigente del settore giovanile italiano più prestigioso della storia"), che lascia la sua carica dopo tantissimi anni in società vissuti da professionista ma anche da interista, meriti tutta la nostra attenzione. Il post ci racconta "brevemente" (ma lo dico perché so che Luciano ci potrebbe raccontare tantissime altre cose su tutti questi anni che hanno visto il nome di Samaden abbinato ai nostri colori, l'excursus che lo ha portato, da allenatore negli esordienti sotto la guida del responsabile "Màgia" Mereghetti ("Magia" con l’accento sulla a perché in milanese significa "macchia" soprannome affibbiatogli quando giocava nell’Inter poi nell’Udinese e nell’Atalanta perché aveva una macchia di capelli già bianchi) al ruolo di dirigente responsabile delle giovanili. Dal giorno del suo insediamento, l'Inter è sempre stata la principale pretendente al titolo nazionale, in tutte le categorie giovanili. Sotto la guida di Robert Samaden le giovanili dell'Inter hanno disputato ben 22 finali scudetto, vincendone 16 (in più hanno vinto: una Next Generation europea, tre edizioni del Viareggio, una Coppa Italia Primavera, cinque Supercoppe). Non sappiamo chi gli succederà nel ruolo (probabile che si proceda per linee interne...) ma siamo davanti a quello che si prospetta come un cambiamento radicale che purtroppo non può prescinere dalla carenza di fondi oramai in atto da tempo. Nel post ne parliamo ampiamente oltre a dedicare spazio alla gara di campionato della prima squadra contro il Lecce e poi a tre partite delle giovanili: Inter - Lecce Primavera; Inter - Spal Under 16; Inter - Parma Under 18.

Non tutti gli 1-0 sono uguali: Inter – Hellas Verona 1-0

I risultati di corto muso possono essere letti in due modi: sono grandi valori se per rosa della squadra e calendario ritieni di essere destinato a crescere, sono campanelli di allarme nel caso in cui si valuta che quello che esprimi sia il tuo top. La nostra situazione è questa: abbiamo vinto a fatica tre delle ultime quattro partite e pareggiato disastrosamente la quarta, a Monza. Abbiamo margini di crescita? Possiamo considerare la vittoria per uno a zero con il Verona un ottimo risultato? Rispondere è difficile ed è oggettivamente difficile pensare che fra un paio di mesi saremo nella condizione di ringraziare per la vittoria sull’ Hellas vista come punto di partenza.Tre vittorie nelle ultime quattro partite possono essere un buon segnale. Sul piano del gioco però solo il match con il Napoli si sono visti segnali apprezzabil, mentre nelle altre abbiamo fatto poco e sofferto abbastanza a lungo squadre tecnicamente inferiori. Abbiamo assoluta necessità di ritrovare subito al top titolari importanti e di vedere crescere qualche alternativa per poter sperare in una qualificazione tranquilla alla prossima CL e per giocarci le speranze di vincere qualcosa e di superare il turno (difficile) in CL. Spazio dedicato anche al derby Primavera, vinto dai nostri ragazzi con il risultato di uno a zero. Infine report sull'amichevole disputata dall'Under 16 contro i pari età dell'Empoli.

I sogni sono l’essenza del calcio, le illusioni la droga dei tifosi: Monza – Inter 2-2

Se i sogni sono l'essenza del calcio, le illusioni sono la droga dei tifosi. Contro il formidabile attacco napoletano, abbiamo lasciato un solo tiro in porta. La concentrazione, la freschezza, lo spirito di sacrificio, la saggezza tattica erano nettamente oltre la soglia media dei singoli giocatori. Una condizione del tutto eccezionale che però non può essere la norma. Contro una squadra meno forte del Napoli, affrontata con grande determinazione dopo un impegno estenuante, il rendimento "normale" non è bastato a evitare di prendere due goal. Sicuramente come sempre nel campionato italiano, hanno contato gli episodi. Ma una squadra forte e al top non lascia che siano gli errori a decidere una partita come questa. Purtroppo dopo avere visto l'Inter partire da zero per alcuni anni dopo il triplete ed averla vista crescere fino ad arrivare al successo, adesso la vediamo calare inesorabilmente. Un processo che va evidentemente avanti sin dalla prima parte dello scorso campionato. Purtroppo non possiamo permetterci integrazioni importanti, non abbiamo soldi da investire e l'impoverimento tecnico è evidente. La delusione è comprensibile, ma con la situazione data e per quelli che sono stati i risultati ottenuti finora (facciamo riferimento a questi ultimi due campionati) parlare di fallimento da parte della dirigenza è sicuramente un giudizio troppo negativo e che non si può considerare come dato sulla base di valutazioni oggettive. Spazio nel post anche alla Primavera di Christian Chivu che ha vinto in trasferta contro l'Empoli. Una gara che in una situazione pericolosa come quella dei nostri ragazzi, ha di positivo il risultato e ben poco d'altro. Salvo rare eccezioni, il livello tecnico della squadra è veramente modesto e per provare a vincere dobbiamo giocare da "provinciale" (come si diceva un tempo) e sperare nella giocata individuale di qualcuno dei rari giocatori di qualità. Raccogliamo il dato positivo della vittoria, ma sta di fatto che la classifica, migliorata ma ancora molto difficile, parla chiaro in proposito.

Un weekend positivo: sei partite, sedici punti

Weekend decisamente positivo per tutte e nostre squadre. Infatti il bilancio è di sei partite per sedici punti. Praticamente (quasi) tutte vittorie. L'unico pareggio, in dieci e contro la prima in classifica, è quello dell'Under 19 di Christian Chivu che si è trovata di fronte una squadra come il Frosinone che si conferma molto forte per la categoria e che può veramente lottare per la vittoria del titolo. Va detto che i nostri ragazzi hanno lottato pure in inferiorità numerica e che con grande impegno sono riusciti a strappare un pareggio, confermando che questa squadra però ha sicuramente una sola via da percorrere per risalire (almeno in parte): produrre la maggior solidità possibile dietro e alternare gli uomini offensivi in modo da avere in campo di volta in volta tecnica, potenza, rapidità. Bene la prima squadra in una partita "facile" (tra virgolette) contro la Sampdoria e alla vigilia di una settimana molto difficile con due trasferte prima a Monaco di Baviera e poi - soprattutto - a Torino contro la Juventus in una gara che, giocata a otto punti dal vertice, assume le vesti di un autentico spareggio: chi vincerà, infatti, potrà ancora eventualmente nutrire sogni di vertice. Gli altri risultati: l'Under 17 vince 2-0 contro i pari età del Cittadella; benissimo l'Under 18 di Zanchetta che sconfigge meritatamente il Torino 2-1 e lo sorpassa in classifica, avvicinandosi alla vetta; le due sfide di Ferrara contro la Spal di Under 16 e Under 15 vedono pure le nostre due squadre prevalere rispettivamente con i risultati di quattro reti a due e di due reti a uno.

Magari fosse sempre Viktoria Plzen

Magari fosse sempre Viktoria Plzen! Sia la prima squadra che l'Under 19 di Christian Chivu con la doppia vittoria contro i cechi, si qualificano al prossimo turno e entrambe le squadre lo fanno dopo un'ottima prestazione che ha dato solo segnali positivi e confortanti anche in considerazione delle difficoltà incontrate nel cammino in campionato fino a questo momento. Per quanto riguarda la prima squadra, sono premiate le scelte dell'allenatore Simone Inzaghi. Sugli scudi le prestazioni di giocatori più esperti come Dzeko, Mkhitarya e Acerbi, che hanno dimostrato la verità che nelle partite decisive, dove la pressione è enorme, l'essere temprati per queste situazioni, anche a parità di valori tecnici e atletici sia un vantaggio determinante (lo stesso è stato anche per la partita di campionato di Firenze). Benissimo Dimarco e anche Bastoni per il contributo dato in fase offensiva. Tutto bene quindi ma restano problemi che riguardano le sofferenze della difesa, il fatto che tutto giro bene solo quanto i nostri elementi chiave sono al top e poi la madre di tutte le questioni, ovvero quella relativa alla proprietà. Come abbiamo detto, poi, anche l'Under 19 passa il turno nel girone, alle spese di un Bayern che a Milano era apparso molto forte. Un'impresa che sembrava impossibile dato che in campionato il cammino qui è a dir poco disastroso. Nel post ci sono diverse considerazioni interessanti per quello rche riguarda questa squadra e ci si sofferma poi in particolare su due giocatori come Iliev e Valentin Carboni che sono senza dubbio due tra gli elementi da tenere d'occhio. Per il resto fiducia nel mister Chivu che interprete della nuova filosofia societaria, sta rischiando in prima persona.

Il dilemma: Inter – Bayern Monaco 0-2

Le parole e le considerazioni di Luciano Da Vite in questo post dedicato - non solo - alla sfida di Champions casalinga contro il Bayern Monaco (che ha segnato il nostro debutto nella massima competizione continentale) trovano - purtroppo - tutta quella che è la mia condivisione. La crisi finanziaria che sta attraversando la nostra Inter è drammatica e ha interrotto il processo di crescita che aveva portato la squadra ai tempi di Antonio Conte a dominare in Italia, sebbene non ancora competitiva sul palcoscenivo europeo. Questa squadra, non serviva la partita contro il Bayern Monaco per dimostrarlo, appare come avere già dato il meglio di sé e con questa situazione finanziaria non potrà fare altro che declinare. Abbiamo sbagliato degli acquisti, abbiamo rafforzato la squadra con giocatori anziani lasciati liberi dalla Roma e altri giocatori, liberati dalla pressione del "martello" Conte, non hanno continuato il processo di crescita che sembrava dovesse portarli al vertice del calcio europeo. Come se non bastasse, contro il Bayern in Youth League a un certo punto avevamo in campo otto (8) giocatori sotto età. Cosa mai successa nella nostra storia. Scelte societarie dettate dal bisogno finanziario. Il problema a questo punto è: provare a rattoppare e guadagnare tempo o buttare tutto a mare sperando di riemergere col tempo? Difficile rispondere. Certo è che nessuna squadra con un gioco fondato su ritmo e aggressività si sognerebbe di schierare Correa, né un ex campione come lo Dzeko attuale. A centrocampo inoltre servono giocatori che sappiano sprinte per novanta minuti... Se questa analisi ha senso, non serve tanto stare a esaminare gli episodi, i percorsi, i momenti della gara, gli uomini scierati, le sostituzioni... La questione è sicuramente molto più complessa.

Ricaduta rovinosa (anche per la Primavera): Milan – Inter 3-2

Senza essere disfattisti ma semplicemente realisti: il Milan al momento è più forte di noi. In breve. 1. Nell'ultimo derby ci hanno dominati nel triangolo di sinistra (loro): Theo, Tonali e Leao hanno letteralmente annichilito Skriniar, Barella e Drumfries. 2. I nostri difensori centrali sono assolutamente quantomeno fuori condizione. Solo Monza e Cremonese hanno subito più goal di noi. Otto reti in cinque partite sono davvero tante. 3. L'intensità e la forza fisica dei loro centrocampisti fa la differenza. Bennacer e Tonali sono eccezionali da questo punto di vista. 4. Il loro portiere fa assolutamente la differenza. 5. Il Milan schiera giocatori che danno un rendimento sul piano della sostanza che gli permettono di non giocare mai in dieci. Come a noi succede quando siamo costretti a schierare in attacco... Correa. Sono tutte evidenze strutturali e in questo momento non sembrano esserci in rosa possibilità di ribaltarle né si evidenziano particolari colpe da parte dell'allenatore. Il limite principale, che secondo me si può dedurre anche solo dai cinque punti su richiamati, è che questa squadra quando abbassa il ritmo e l'intensità soffre con chiunque e anche in questa partita è successo così... La Primavera di Chivu invece pareggia 2-2 con i pari età del Verona. È il secondo pareggio consecutivo per i nostri ragazzi che dopo quattro partite si ritrovano sul fondo della classifica con due soli punti. Ci sono comunque delle notazioni positive riferibili alla crescita di condizione dei singoli e alla logicità delle scelte di formazione. Certo non è moltissimo, in particolare ad esempio il trio di attaccanti considerato in questo momento non appare affatto competitivo in categoria, diciamo che i segnali positivi in questa ultima prestazione ci danno un po' di curiosità di e di speranza in vista dell'attesissimo match di Youth League di mercoledì contro il Bayern.

Dalla grande delusione (la prima squadra) alla piccola delusione (la Primavera)

Turno di grandi e piccole delusioni per la nostra Inter. La prima squadra esce sconfitta con il risultato di 3-1 dalla sfida dell'Olimpico contro la Lazio, mentre una Primavera deludente e con poche idee (e per la prima volta dopo tanti anni senza nessun nuovo acquisto) pareggia 2-2 contro i pari età del Cagliari. Per quello che riguarda la prima squadra, si è parlato a lungo degli "errori" di Simone Inzaghi. Ma la verità è che la Lazio ha fatto meglio di noi e si sono "confermati" dei problemi che sono già stati rilevati precedentemente (la fase difensiva, la fascia sinistra che contro le squadre forti funziona poco e male, Lukaku ancora fuori condizione, manca un uomo che crei superiorità numerica in fase offensiva saltando l'uomo, non ci sono alternative di livello): in particolare la mancanza di continuità di rendimento sui 95 minuti e l'incapacità di sfruttare al meglio i periodi di superiorità. Senza volere essere distruttivi, si può dire che su questi due punti così come sulla condizione psico-fisica e sulla fluidità ed efficacia degli interscambi ci sono margini per lavorare. La Primavera fa un altro passo falso, costretta al pari interno - dicevamo - da un Cagliari modesto e per giunta due volte in rimonta. Sembra di vedere la squadra della prima parte della scorsa stagione (speriamo che sia uguale anche... la conclusione). Per ora di gioco se ne vede ben poco, toccherà lavorare molto per migliorarsi.

Primavera Campione d’Italia: un regalo inaspettato

Questo "titulo" non se l'aspettava nessuno. In finale la nostra Primavera batte i pari età della roma e si aggiudica il titolo di Campione d'Italia. Un regalo inaspettato per la nostra selezione Under 19 allenata da Christian Chivu. Dubbi, perplessità, critiche costruttive ci stavano: sul campo per gran parte della stagione si sono visti alcuni limiti, pure confermati nel periodo finale, che poi è stato il nostro migliore. Anche nel momento della gioia e della vittoria è bene ribadire che il tasso tecnico della squadra appare un gradino al di sotto rispetto a quello di altre nostre formazioni del passato recente. Altri fattori hanno determinato la qualità delle prestazioni e dei risultati: una rosa molto ampia e utilizzata per rotazioni abbondanti, l'età decisamente bassa, le scelte sui fuori quota che hanno visto mandare tutti i 2002 a fare esperienza nel professionismo. Nella finale con la Roma, una vittoria ottenuta dal collettivo e da tutti i ragazzi che sono scesi in campo, sono spiccati su tutti Casadei, il leader carismatico e pragmatico della squadra Sangalli, il talento indiscutibile di Valentin Carboni e Iliev, che fino ad ora non ha risposto appieno alle attese ma che che ha realizzato lo strepitoso goal che ci ha consegnato lo scudetto. Sono troppe le incognite per provare a ragionare sul futuro. La prima è il futuro di Christian Chivu. Samaden ha confermato la fiducia nel mister e la volontà di continuare assieme, ma se Chivu deciderà di provare nuove avventure (se insomma dovesse arrivargli una proposta per fare l'allenatore a livello di squadre professionistiche) il suo addio non sarebbe da escludere. Dalle valutazioni sui fuori quota, la conferma del gruppo dei classe 2004 e classe 2005 e da possibili innesti (anche in vista della Youth League) si valuteranno le potenzialità della prossima Primavera. Per il momento godiamoci il trionfo.