Grazie Roberto Samaden: la fine di un’epoca storica

Chi segue questo blog lo sa benissimo: particolare attenzione, storicamente, è sempre stata dedicata al settore giovanile. Probabilmente (sicuramente) nessuno come Luciano Da Vite ha raccontato con passione e competenza sul web le vicende che hanno riguardato - e che riguardano - il nostro settore giovanile. È inevitabile, pertanto, che una notizia così importante, come la rinuncia di Roberto Samaden, storico dirigente del nostro settore giovanile ("il dirigente del settore giovanile italiano più prestigioso della storia"), che lascia la sua carica dopo tantissimi anni in società vissuti da professionista ma anche da interista, meriti tutta la nostra attenzione. Il post ci racconta "brevemente" (ma lo dico perché so che Luciano ci potrebbe raccontare tantissime altre cose su tutti questi anni che hanno visto il nome di Samaden abbinato ai nostri colori, l'excursus che lo ha portato, da allenatore negli esordienti sotto la guida del responsabile "Màgia" Mereghetti ("Magia" con l’accento sulla a perché in milanese significa "macchia" soprannome affibbiatogli quando giocava nell’Inter poi nell’Udinese e nell’Atalanta perché aveva una macchia di capelli già bianchi) al ruolo di dirigente responsabile delle giovanili. Dal giorno del suo insediamento, l'Inter è sempre stata la principale pretendente al titolo nazionale, in tutte le categorie giovanili. Sotto la guida di Robert Samaden le giovanili dell'Inter hanno disputato ben 22 finali scudetto, vincendone 16 (in più hanno vinto: una Next Generation europea, tre edizioni del Viareggio, una Coppa Italia Primavera, cinque Supercoppe). Non sappiamo chi gli succederà nel ruolo (probabile che si proceda per linee interne...) ma siamo davanti a quello che si prospetta come un cambiamento radicale che purtroppo non può prescinere dalla carenza di fondi oramai in atto da tempo. Nel post ne parliamo ampiamente oltre a dedicare spazio alla gara di campionato della prima squadra contro il Lecce e poi a tre partite delle giovanili: Inter - Lecce Primavera; Inter - Spal Under 16; Inter - Parma Under 18.

Pubblicità

Ancora conferme, nel bene e nel male: Inter – Milan 1-0

Il Toro è scatenato e quando vede rosso(nero) non lo fermano né le banderillas, né i toreri più arcigni. Vinciamo nettamente il derby con la squadra che, al di là dei singoli episodi, ha saputo mantenere alta la concentrazione e ha giocato sempre con la ferocia di un gruppo in cui tutti si sacrificano per il bene comune. Sugli scudi Lautaro Martinez e un gigantesco Acerbi in difesa, mentre Simone Inzaghi si può dire che praticamente abbia azzeccato tutte le scelte e nel solco di una serie di cambiamenti che possiamo anche considerare nei risultati dell'ultimo periodo, è riuscito a mettere a nudo le intervenute insicurezze rossonere. Una vittoria netta dunque (il Milan non ha praticamente mai calciato in porta, probabilmente record assoluto per un derby...) e ancora conferme, nel bene e nel male, per una squadra che, da dominatrice che era, dopo aver perso giocatori fondamentali che non ha potuto rimpiazzare in modo adeguato, è diventata un gruppo sempre forte ma "normale" a livelli alti. Potevamo fare di più? Difficile da dire. Sicuramente siamo comunque gli unici ad avere già vinto qualcosa e, oltre che essere secondi in campionato, siamo in corsa in tutte le competizioni. Per il resto va detto che a quanto pare tutta una serie di problemi si riscontrano in tutte le altre nostre dirette concorrenti. Eccetto il Napoli che a quanto pare ha trovato la squadra vincente. Nel post parliamo anche delle giovanili. La larga vittoria dell'Under 17 contro i pari età dell'Udinese (doppiette di Mosconi e Spinaccè), la dodicesima vittoria in dodici partite dell'Under 15 contro l'Hellas Verona (D'Agostino e Franchi) e la sconfitta dell'Under 16, sempre contro l'Hellas Verona per una rete a due.

In due anni smontato lo squadrone dello scudetto: Inter – Empoli 0-1

In due anni mezza squadra è stata ceduta o ha avuto flessioni di rendimento clamorose. E adesso c'è la certezze di una nuova partenza. Togliete alla squadra Campione d’Italia Brozo, Lukaku, Hakimi, Perisic, Eriksen e ora Skriniar e il ridimensionamento è certo, soprattutto se i sostituiti non sono all’altezza. Senza parlare di Handa, odiato dai tifosi, ma se avesse preso un gol come quello oggi subito da Onana lo avrebbero linciato. Rispetto al miglior Handa sicuramente c’è un altro grande giocatore in meno. In due anni è stato smontato lo squadrone dello scudetto. Chi ha distrutto il giocattolo? La proprietà? La dirigenza tecnica? L'allenatore? Probabilmente tranne la proprietà, che semmai ha la sola "colpa" di non aver trovato conveniente vendere, senza essere nelle condizioni di fare un mercato all'altezza delle condizioni storiche, tutti gli altri hanno un po' di colpa. Parliamo nel post delle scelte dell'allenatore e delle scelte fatte nella gestione del mercato. Ne esce un bilancio per forza di cose negative. Resta il fatto, infatti, che da due anni quando arrivano le prove decisive, anche contro avversarie non irresistibili, le falliamo. L'obiettivo fondamentale adesso, è scontato, è cercare di arrivare tra i primi quattro, ma non sarà facile per la concorrenza, oltre che di Napoli e Milan, della Roma, che ci ha raggiunto e giocherà il ritorno in casa (ha già il vantaggio della vittoria nello scontro diretto) e poi di Lazio e Atalanta. Spazio al weekend del settore giovanile. Attenzione a tutte le partite disputate dai nostri ragazzi con particolare attenzione alla partita dell'Under 17 impegnata contro il Como (vittoria finale per quattro reti a due) e dell'Under 15, che ha ottenuto una "sonante" vittoria contro i pari età dell'Udinese per otto reti a uno.

La partita delle verità (non tutte buone, ma quasi): Milan – Inter 0-3

Inzaghi ha preparato la partita al meglio. Le due squadre, con le loro caratteristiche, si conoscono a memoria e le scelte tecniche e tattiche del mister sono determinanti in una partita decisa anche dal fatto di essersi presentati a questo match fondamentale in condizioni psicofisiche ottimali. Siamo stati nettamente superiori al Milan, anche al di là del risultato, che pure nel calcio è tutto, ma non dobbiamo ritenerci assolutamente superiori, perché andremmo incontro a delusioni. Tatticamente è stato fondamentale il lavoro dei giocatori di destra: Skriniar-Barella-Darmian hanno vinto il confronto con i pericolosi Theo, Tonali e Leao. I loro uomini migliori (Hernandez, Giroud, Leao) hanno deluso; Acerbi ha annullato Giroud e Miki ha aiutato Bastoni e Dimarco a coprire le avanzate di Calabria; i nostri hanno avuto per gran parte dela partita la condizione fisica e mentale, l’orgoglio e la personalità per proporsi a ribaltare l’azione con grande qualità  e trovandosi a memoria, in questo aiutati dai movimenti e dalle giocate di Dimarco, Lautaro e soprattutto uno straordinario Dzeko. È stata la partita delle "verità": da tre anni in qua, nonostante le molte difficoltà finanziarie, abbiamo una squadra competitiva e che però purtroppo è competitiva nei 14, massimo 15 titolari e alcuni di questi sono insostituibili. Nell'arco della stagione abbiamo dei cali di condizione inevitabili e la sfida è proprio continuare sul buon livello di rendimento complessivo visto contro il Milan, altrimenti andremo incontro a delusioni. In campionato, se la lotta per lo scudo appare seriamente compromessa, per le altre posizioni tutto è aperto e ogni punto perso o guadagnato può essere decisivo: è d'obbligo non rilassarsi e sperare in un rapido recupero di Brozo e Lukaku, a patto però che siano al loro top.

Non tutti gli 1-0 sono uguali: Inter – Hellas Verona 1-0

I risultati di corto muso possono essere letti in due modi: sono grandi valori se per rosa della squadra e calendario ritieni di essere destinato a crescere, sono campanelli di allarme nel caso in cui si valuta che quello che esprimi sia il tuo top. La nostra situazione è questa: abbiamo vinto a fatica tre delle ultime quattro partite e pareggiato disastrosamente la quarta, a Monza. Abbiamo margini di crescita? Possiamo considerare la vittoria per uno a zero con il Verona un ottimo risultato? Rispondere è difficile ed è oggettivamente difficile pensare che fra un paio di mesi saremo nella condizione di ringraziare per la vittoria sull’ Hellas vista come punto di partenza.Tre vittorie nelle ultime quattro partite possono essere un buon segnale. Sul piano del gioco però solo il match con il Napoli si sono visti segnali apprezzabil, mentre nelle altre abbiamo fatto poco e sofferto abbastanza a lungo squadre tecnicamente inferiori. Abbiamo assoluta necessità di ritrovare subito al top titolari importanti e di vedere crescere qualche alternativa per poter sperare in una qualificazione tranquilla alla prossima CL e per giocarci le speranze di vincere qualcosa e di superare il turno (difficile) in CL. Spazio dedicato anche al derby Primavera, vinto dai nostri ragazzi con il risultato di uno a zero. Infine report sull'amichevole disputata dall'Under 16 contro i pari età dell'Empoli.

I sogni sono l’essenza del calcio, le illusioni la droga dei tifosi: Monza – Inter 2-2

Se i sogni sono l'essenza del calcio, le illusioni sono la droga dei tifosi. Contro il formidabile attacco napoletano, abbiamo lasciato un solo tiro in porta. La concentrazione, la freschezza, lo spirito di sacrificio, la saggezza tattica erano nettamente oltre la soglia media dei singoli giocatori. Una condizione del tutto eccezionale che però non può essere la norma. Contro una squadra meno forte del Napoli, affrontata con grande determinazione dopo un impegno estenuante, il rendimento "normale" non è bastato a evitare di prendere due goal. Sicuramente come sempre nel campionato italiano, hanno contato gli episodi. Ma una squadra forte e al top non lascia che siano gli errori a decidere una partita come questa. Purtroppo dopo avere visto l'Inter partire da zero per alcuni anni dopo il triplete ed averla vista crescere fino ad arrivare al successo, adesso la vediamo calare inesorabilmente. Un processo che va evidentemente avanti sin dalla prima parte dello scorso campionato. Purtroppo non possiamo permetterci integrazioni importanti, non abbiamo soldi da investire e l'impoverimento tecnico è evidente. La delusione è comprensibile, ma con la situazione data e per quelli che sono stati i risultati ottenuti finora (facciamo riferimento a questi ultimi due campionati) parlare di fallimento da parte della dirigenza è sicuramente un giudizio troppo negativo e che non si può considerare come dato sulla base di valutazioni oggettive. Spazio nel post anche alla Primavera di Christian Chivu che ha vinto in trasferta contro l'Empoli. Una gara che in una situazione pericolosa come quella dei nostri ragazzi, ha di positivo il risultato e ben poco d'altro. Salvo rare eccezioni, il livello tecnico della squadra è veramente modesto e per provare a vincere dobbiamo giocare da "provinciale" (come si diceva un tempo) e sperare nella giocata individuale di qualcuno dei rari giocatori di qualità. Raccogliamo il dato positivo della vittoria, ma sta di fatto che la classifica, migliorata ma ancora molto difficile, parla chiaro in proposito.

L’ultima giornata del grande calcio

Ultima giornata del grande calcio e forse ultimo post per quello che riguarda l'anno 2022. Vedremo. In ogni caso ultima giornata del grande calcio, perché adesso per più di un mese restano solo noiose partite delle nazionali, senza la nostra Inter. I Campionati Mondiali in Qatar "spaccano" in due parti il campionato con una seconda fase che si giocherà dopo un Mondiale che restituirà parecchi giocatori pesantemente "provati". In ogni caso al termine della prima fase il nostro campionato comincia ad assumere un volto credibile. Il Napoli è la principale candidata alla vittoria finale nella corsa al titolo (salvo un crollo imprevisto e imprevedibile) e con Milan e Juventus costituisce un terzetto di squadre che sembrano decisamente migliori della nostra Inter, della Lazio, della Roma, dell'Atalanta. La partita di Bergamo, ne parliamo nel post, ha confermato alcuni aspetti negativi della nostra squadra che hanno condizionato il nostro cammino fino a questo momento. Questo al di là del buon risultato ottenuto. Dobbiamo crederci in ogni caso e puntare a fare il massimo nella seconda parte del campionato, consapevoli che saranno determinanti tutta una serie di "variabili" e che per puntare almeno al secondo posto, dovrebbe andarci tutto bene, a partire dalle condizioni di Lukaku e di ritrovare i migliori Brozo, Bastoni e de Vrij e - magari - di intervenire in qualche maniera sul mercato. Di fatto, comunque, fine settimana molto intenso per chi tifa la nostra squadra a tutti i livelli. Nel post si dedica ampio spazio alle nostre selezioni giovanili, nell'ordine: Under 16, Under 18, Under 19 e Under 15. Buona lettura.

Non solo negatività: Inter – Torino 1-0

Di fatto per un'ora di gioco non c'è stata partita: tre-quattro parate importanti di un ottimo Samir Handanovic e nessun tiro in porta dei nostri. Un'Inter non al top della condizione, per vari motivi, si trovava a fronteggiare un Toro tecnicamente inferiore, ma atleticamente vivo, determinato, ferocisissimo nel praticare una marcatura ad uomo asfissiante, sino ai limiti della nostra area. Poi quando la maggiore freschezza atletica del Torino doveva fare la differenza, siamo usciti noi, senza fare nulla di straordinario, ma giocando di squadra e facendo appello a tutte le energie rimaste. A questo punto, a condizioni atletiche quasi ristabilite, ha deciso una grande giocata del tandem Barella - Brozo, che fino a poco prima erano pure stati annullati dal vigore degli avversari. Abbiamo giocato di squadra, soffrendo tutti insieme, aiutandoci reciprocamente e trascinati sotto questo aspetto da un Lautaro Martinez esemplare e dalle parate di Handanovic. Quando si gioca di squadra, quando si dà tutto con grinta estrema infatti anche il portiere si esalta e alla fine si porta a casa un inusuale zero sulla tabella dei goal subiti. Certo, l'altra faccia della medaglia è una ridotta pericolosità in avanti e da questo punto di vista siamo stati costretti alla prudenza dall'avversario. Ci sono indiscutibilmente delle difficoltà e delle incognite che riguardano in particolare i centrocampisti, ci sono numeri certificano la fase di stallo, ma prendiamo atto della prestazione positiva della squadra e della sua reazione e del fatto che dopo sei giornate (come l'anno scorso) siamo a due punti dalle prime.

Ricaduta rovinosa (anche per la Primavera): Milan – Inter 3-2

Senza essere disfattisti ma semplicemente realisti: il Milan al momento è più forte di noi. In breve. 1. Nell'ultimo derby ci hanno dominati nel triangolo di sinistra (loro): Theo, Tonali e Leao hanno letteralmente annichilito Skriniar, Barella e Drumfries. 2. I nostri difensori centrali sono assolutamente quantomeno fuori condizione. Solo Monza e Cremonese hanno subito più goal di noi. Otto reti in cinque partite sono davvero tante. 3. L'intensità e la forza fisica dei loro centrocampisti fa la differenza. Bennacer e Tonali sono eccezionali da questo punto di vista. 4. Il loro portiere fa assolutamente la differenza. 5. Il Milan schiera giocatori che danno un rendimento sul piano della sostanza che gli permettono di non giocare mai in dieci. Come a noi succede quando siamo costretti a schierare in attacco... Correa. Sono tutte evidenze strutturali e in questo momento non sembrano esserci in rosa possibilità di ribaltarle né si evidenziano particolari colpe da parte dell'allenatore. Il limite principale, che secondo me si può dedurre anche solo dai cinque punti su richiamati, è che questa squadra quando abbassa il ritmo e l'intensità soffre con chiunque e anche in questa partita è successo così... La Primavera di Chivu invece pareggia 2-2 con i pari età del Verona. È il secondo pareggio consecutivo per i nostri ragazzi che dopo quattro partite si ritrovano sul fondo della classifica con due soli punti. Ci sono comunque delle notazioni positive riferibili alla crescita di condizione dei singoli e alla logicità delle scelte di formazione. Certo non è moltissimo, in particolare ad esempio il trio di attaccanti considerato in questo momento non appare affatto competitivo in categoria, diciamo che i segnali positivi in questa ultima prestazione ci danno un po' di curiosità di e di speranza in vista dell'attesissimo match di Youth League di mercoledì contro il Bayern.

Eviti di leggere chi è convinto che ci aspettino solo “magnifiche sorti e progressive”

Chi è convinto che ci aspettino solo "magnifiche sorti e progressive" eviti di leggere questo post e magari pure di seguire il blog. Nessuna polemica e nessuna voglia di scontrarsi con altri tifosi nerazzurri. Questo blog è sempre stato aperto anche a pareri che vanno contro quelli che vengono espressi nei post e in particolare in quelli di Luciano Da Vite. Anche questa volta, se non siete d'accordo, esprimete liberamente il vostro disaccordo con le relative motivazioni, ma evitate - possibilmente - di attribuire la linea di questo blog a misteriose seconde intenzioni. Le voci fuori dal coro favoriscono la dialettica, mettiamoci pure tutti in discussioni, ma gli insulnti non sono e saranno accettati. Sono e saranno apprezzate sempre tutte le critiche che stimolano un confronto di carattere costruttivo e che stimolino discussioni nel rispetto delle parti. In questo post, a distanza di un bel po' dalla pubblicazione dell'ultimo su queste "pagine" (sebbene virtuali), Luciano esprime pareri che saranno forse "indigesti" alla maggior parte dei tifosi che fanno dell'entusiasmo la loro bandiera ma che sono fondate su considerazioni che entrano nel merito dei fatti e che analizzano il nostro operato sul mercato così come quello delle nostre principali contendenti al titolo. Suning si barcamena tra esigenza di ridurre il disavanzo e di allestire comunque una rosa competitiva. È un dato di fatto, il calcio è una professione per i calciatori e per i dirigenti, ma pure per i proprietari investitori. Bene il ritorno di Lukaku (comunque reduce da una stagione deludente), che di fatto ad oggi sostituisce Sanchez, ma gli altri acquisti (Bellanova, Asslani, Mkhitaryan) rinforzano le seconde linee, non certo la squadra titolare e il mancato arrivo di Dybala, così come la partenza di Perisic, in qualche modo sono due passaggi mancati nella costruzione di una squadra che punta alla vittoria del campionato. Correa e Dzeko non danno garanzie e sulle fasce abbiamo sicuramente perso qualcosa, manca un altro difensore centrale di piede destro... Mentre le nostre rivali, a partire dalla Juventus, si sono nettamente rinforzate. Speriamo di sbagliare, ma le previsioni per il prossimo futuro non sono catastrofiche, ma sicuramente non sono affatto rosee e alla griglia di partenza non siamo sicuramente in testa alle altre (Juventus e il Milan detentore dello scudetto in primis, la Roma e il Napoli...).