Vantaggio quasi decisivo, ma condizione in declino: Inter – Hellas Verona 1-0

Dopo due pareggi consecutivi, un altro "insuccesso" (anche solo parziale) sarebbe stato un serio campanello d'allarme e segno di una preoccupante trend negativo. La partita con il Verona era una sorta di cartina di tornasole. Non era una partita facile (ma non lo era neppure Spezia - Inter): loro hanno 35 punti meno di noi - quasi la metà - ma in una singola partita sono in grado di giocare pressocché alla pari. Se non meglio. Se noi fossimo stati al top, certo, avremmo faticato di meno, ma la prestazione sotto tono dei centrocampisti e di Lukaku hanno portato il discorso sul piano della sostanziale parità, anche dal punto di vista del gioco. È stata determinante la prestazione della formidabile cerniera difensiva, il sacrificio agonistico di centrocampisti, esterni e attaccanti. Sugli scudi de Vrij, Hakimi, Darmian che dove lo metti lo metti, lui fa il suo e spesso molto di più. Il goal è un premio meritato per un giocatore di grande sostanza. Timidi segnali di ripresa per la Primavera che vince 2- 0 col Cagliari. Nel post di Luciano Da Vite un passaggio importante in cui si esprimono considerazioni sulla nostra Primavera e sulle differenze tra il calcio in Primavera e quello dei professionisti e le difficoltà dei giovani nel fare il "grande salto".

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Dopo Spezia – Inter 1-1: fateci soffrire, ma sino a un certo punto

Spezia - Inter è stata una partita di enorme sofferenza. Abbiamo letteralmente dominato e subito un solo tiro in porta, quello del goal, peraltro dovuto a un errore clamoroso di Handanovid. Abbiamo comunque guadagnato un punto sul Milan. Ne abbiamo persi due sulla Juventus e abbiamo corso il rischio di vedere l'Atalanta arrivare a nove punti da noi. Nove punti a sei giornate dal termine sono tanti, ma non sono del tutto tranquillizzanti data la situazione. Che è comunque favorevolissima. Tutti a inizio stagione avremmo sottoscritto questa situazione. Perdere qualche punto, in un momento di flessione ci sta, il margine di vantaggio è netto e i punti li perdono ora pure le avversario. Ma abbiamo in mano il colpo del KO e dobbiamo sparare. Altrimenti qualche inquietudine si viene a creare. Questione Superleague. Il progetto era ed è sbagliato dal punto di vista dello sport. Ma la retorica delle piccole brave e del calcio "romantico" trascura il fatto che negli ultimi vent'anni hanno vinto solo Juventus, Milan e Inter. Le vittorie epiche di Verona e Samp, per fare un esempio, sono lontane più di trent'anni. Siamo sicuri inoltre che le giovani generazioni si appassionino al calcio così come lo abbiamo conosciuto? Apparentemente solo il grande spettacolo e le grandi emozioni (anche estetizzanti) sembrerebbero trascinare il grande pubblico. Il progetto SL era ed è sbagliato, ma gli interessati dovranno mettersi attorno al tavolo e studiare cambiamenti alternativi, ma che appaiono comunque assolutamente urgenti.

Un campionato entusiasmante: Napoli – Inter 1-1

Quella contro il Napoli (1-1 il risultato finale) è sta una delle migliori prestazioni dell'Inter dell'ultimo periodo. Ovviamente avremmo preferito una prova più scialba, ma con i 3 punti, ma avevamo davanti un avversario molto forte cui il mister Conte ha saputo opporre quello che poi è il suo principale merito: il realismo. Il mister non è un poeta, ma è il responsabile della squadra e dei suoi risultati. In un campionato difficile come quello italiano niente è scontato e non siamo affatto campioni, ogni partita nasconde il rischio concreto dello stop con possibile avvicinamento delle inseguitrici. Nel post si parla anche della Primavera, che pareggia 1-1 contro un Genoa molto forte. Si registrano piccoli passi avanti nel gioco, ma per questa stagione non sembra proprio che questa squadra abbia ambizioni di sorta. Ne abbiamo già parlato tante volte. Impossibile non parlare dell'argomento del giorno: la Superlega. Sgombriamo il campo dagli equivoci: non ne facciamo una questione morale. Il calcio che abbiamo amato e che ci ha fatto e ci fa appassionare non esiste quasi più: trionfa il concetto di spettacolo, rispetto a quelloo di competizione sportiva e noi amiamo lo sport e non lo spettacolo. Non si richiama una superiorità etica, semmai estetica. Ci piacciono le partite combattute, giocate quasi a scacchi, appassionanti per questo. La Superlega toglierà i sogni a molte piccole società, bloccherà l'entusiasmo per il cosiddetto "calcio minore". Il punto non è tanto essere favorevoli o contrari, resta una certa tristezza davanti a un processo che appare inevitabile e che difficilmente potrà essere frenato.

Fateci soffrire, ma va bene… se vinciamo insieme: Inter – Cagliari 1-0

A questo punto della stagione, ogni discorso sulla tattica, sul tipo di gioco, sulle scelte degli uomini, sui moduli, lascia il tempo che trova. È fondamentale solo portare a casa i punti che mancano. Vincere contro il Cagliari era quasi indispensabile per mantenere il distacco su chi insegue, che comunque è costretto a non mollare dato che la lotta per i posti in Champions è ancora aperta. Adesso inoltre avremo tante possibili partite trabocchetto, a cominciare da quella difficilissima di Napoli. Contro i sardi è stato decisivo nel finale accrescere il peso offensivo della squadra (anche perché paghiamo l’assenza di un centrocampista che si fiondi in area) con l’ingresso di Hakimi e soprattutto di Lautaro. Decide il bellissimo goal di Darmian. Ennesima delusione la Primavera, che vince contro l’Ascoli, ultimo in classifica, ma con una brutta prestazione. Merito a mister Madonna che con questo gruppo fa quello che può e mantiene il terzo posto in classifica.

Inter – Sassuolo 2-1: un altro passo verso l’obiettivo

L'Inter batte 2-1 il Sassuolo. Adesso sono 10 le vittorie di fila per la squadra allenata dal mister Antonio Conte. I punti sul Milan sono invece 11. Possiamo dirlo: abbiamo seriamente la possibilità di vincere il campionato per la prima volta da 10 anni a questa parte. Ogni risultato positivo che otteniamo è un piccolo solco che scaviamo tra noi e gli avversari e un ostacolo in meno da affrontare prima della fine. Il gruppo squadra con i suoi tecnici sta facendo un lavoro strepitoso e degno di ogni elogio. L'imperativo a questo punto è portare a conclusione il lavoro, sapendo che probabilmente faremo fatica, non potremo ritrovare la brillantezza di qualche tempo fa. Anche mentalmente il dover vincere adesso peserà. Nelle prossime partite non potremo chiedere alla squadra "spettacolo" e il cinismo, se si accompagnerà ai risultati, sarà più che sufficiente. Oltre che della prima squadra, nel post si parla anche dei giovani e dei nostri "ex" giovani. In particolare sui classe 1998, 1999, 2000, 2001. Qualche dato quindi sul percorso dei giocatori che in Primavera hanno vinto o che comunque risultavano senza dubbio tra i più forti in categoria. Come vedremo, tra questi solo Zappa, Pinamonti, Zaniolo e Zinho tra i ventiduenni giocano in serie A. Tra i 2000 solo Colidio (nella serie A belga) e Roric (in Slovenia). Tra i 2001 solo Salcedo. La sorpresa è Zappa. Ma dai dati risulta che i tempi di maturazione dei giovani per potersi presentare alla ribalta nel nostro calcio sono lunghi. Anche i più talentuosi fanno fatica ad imporsi e hanno davanti a sé un lungo percorso da compiere prima di affermarsi ai massimi livelli.

Da Mou a… Conte (speriamo): Bologna – Inter 0-1

Inter batte Bologna uno a zero. Rete di Romelu Lukaku. È un altro passo in avanti molto importante, ma non decisivo. Tutti vorremmo liberare la nostra gioia dopo un periodo di digiuno troppo lungo, ma non è ancora il momento e la squadra non deve assorbire dall’ambiente esterno motivi di deconcentrazione. Il risultato di Bologna dà fiducia, così come la prestazione della squadra: tutti sono apparsi determinati, quasi feroci, disposti a sacrificarsi per l’interesse collettivo. Quattro nomi su tutti: Ranocchia, Eriksen, Lautaro, Sanchez. Vinciamo soffrendo, il Bologna ha fatto più gioco, ha tenuto di più la palla, ma noi abbiamo occupato bene il campo, chiudendo gli spazi e cercando di dare ampiezza e profondità alla manovra offensiva e lo abbiamo fatto in maniera spettacolare in occasione del goal di Lukaku e del palo di Lautaro e in generale in maniera efficace. La condizione essenziale per fare bene è l’equilibrio e sotto questo aspetto Conte ha trovato una sua quadratura. In questo post Luciano Da Vite propone una interessante analisi con un ottimo parallelo e confronto con la grande Inter di Mourinho. Parliamo poi di Primavera: i nostri ragazzi hanno pareggiato zero a zero con la Spal. La classifica non è negativa (siamo terzi e davanti a Juventus, Milan e Atalanta), abbiamo subito solo 13 goal (meno di tutti) ma la prestazione contro la Spal è stata deludente e restano le perplessità nel merito della costruzione della squadra. I nostri 2002 erano la squadra più forte degli ultimi vent’anni, ma le scelte societarie (probabilmente invece dettate da ragioni finanziarie) che puntano a far fare esperienza in campionati veri ai migliori e far crescere i giovani “locali” non convincono appieno.