Grande Inter e ottime giovanili: ora speriamo nella continuità

Foto: l’esultanza di Lautaro Martinez e Lukaku. L’Inter batte la Lazio, diretta concorrente nella lotta per un posto in CL, in rimonta e giocando un grande calcio.

E’ stato un weekend intensissimo e ricco di soddisfazioni per chi tifa i nostri colori.

Naturalmente la soddisfazione maggiore è venuta dalla prestazione e dal risultato ottenuto dalla prima squadra.

Non solo abbiamo battuto la Lazio concorrente diretta nella lotta per un posto in CL, ma l’abbiamo battuta in rimonta (cosa che non si addice alle nostre caratteristiche tecniche) e giocando un grande calcio.

Il che non è davvero poco se si considera che le squadre di Sarri praticano sempre un gioco di alto livello, quali che siano gli interpreti.

Prima del match qualcuno paragonava le rose.

Vero, la rosa dell’Inter, pur con le lacune che conosciamo, è superiore.

E infatti la Lazio non ha vinto la supercoppa, non è in finale di coppa Italia e non è in semifinale di CL.

E’ davanti nel campionato italiano, probabilmente proprio perché non ha ottenuto risultati paragonabili ai nostri nelle altre competizioni.

Il campionato italiano non è certamente il più bello del mondo, ma è altrettanto certamente il più complicato.

Appena cali di concentrazione o di forma fisica, o hai qualche infortunio  pesante, può accadere che il Monza batta due volte la juve e faccia 4 punti su sei con l’Inter, che la Cremonese elimini il Napoli dalla Coppa Italia, ecc.

Quando ogni partita deve essere giocata al top, disputarne 10 in più, con un coefficiente di difficoltà estremo,  diventa un fattore determinante per ridurre o annullare il gap con squadre potenzialmente inferiori.

Infatti a parte il Napoli le altre ‘internazionali’ sono tutte lì.

Se poi hai tanti nazionali, dei vari Paesi, per loro le partite in più diventano 20.

Quest’anno si è aggiunto il fatto che la disputa dei mondiali in inverno ha compresso ulteriormente i calendari delle squadre di club più ambiziose, determinando infortuni, assenze, cali inevitabili di condizione.

Il calciomercato condotto dall’Inter (checché se ne dica) in condizioni di non poter investire e di dover rientrare a livello di ingaggi ha mostrato luci ed ombre.

Non era stato tutto uno schifo quando perdevamo undici partite in campionato, non è stata una genialata ‘strana’ quando abbiamo vinto la super coppa, battuto Milan e juve, eliminati Barcellona, Porto e Benfica.

Inzaghi non era un minus habens quando l’Inter perdeva spesso, non è un genio della panca quando l’Inter dà lezioni di calcio a Sarri e non solo.

L’acquisto che ha reso di meno fra quelli degli ultimi anni è stato indubbiamente Correa.

Ma noi abbiamo ancora 10 partite di grande intensità (e ravvicinate) da disputare, ci servono tutti, come lo stesso Correa ha dimostrato segnando il gol che ha chiuso il match col Benfica e realizzando un assist bellissimo per un gol annullato  a causa di un fuori gioco millimetrico, ieri.

Lo spettatore ha tutto il diritto di fischiare, il tifoso se lo fa è un masochista, perché almeno per qualche gara l’Inter avrà ancora bisogno di lui (eventualmente anche di Gagliardini e, Dio non voglia, di Handa – che ha tutta la mia riconoscenza -) e avere un giocatore in fiducia è meglio che averne uno col morale a terra e la paura di sbagliare.

La sicurezza nel calcio è importante come altre qualità.

Ad ogni modo l’Inter ha battuto la Lazio mostrando AL MOMENTO una superiorità netta.

Di condizione, di gioco, di pericolosità.

Questo nonostante la situazione di svantaggio creatasi, a causa di un errore individuale, tatticamente ci avesse messo in condizioni di difficoltà: è noto infatti che noi fatichiamo contro le difese chiuse.

Quando però quasi tutti i giocatori sono al top e le scelte di rotazione (complessive, non solo in questo match) si rivelano azzeccate, per quanto possibile, abbiamo pochi rivali.

Detto questo, domani è un altro giorno e si vedrà: non vincere a Verona vanificherebbe quanto si è fatto a Empoli e contro la Lazio; tre giorni dopo ci sarà la trasferta a Roma.

Insomma, nulla è scontato, i trionfalismi sono fuori luogo, ma è certo che quanto meno si può guardare a questo finale di stagione con un po’ più di fiducia.

Fino a prova contraria, che speriamo non arrivi.

E comunque giungere  a maggio ancora in corsa in campionato, in CL e con una finale di coppa Italia è qualcosa di molto importante, riuscita solo alla squadra ‘degli incompetenti’.

A questo punto, facendo gli scongiuri, solo la mancata qualificazione per la CL renderebbe la stagione nel complesso negativa, quale che fosse il risultato nelle altre due competizioni.

L’Inter con Lukaku e Brozo in condizione è un’altra Inter, non solo per il contributo assoluto fornito dai due, ma perché consente di far respirare e ruotare anche Dzeko Lautaro, Calha e Mikhi.

Peccato sia venuto a mancare Skriniar il che ha limitato le varianti possibili non solo nel trio difensivo ma anche in fascia, oltre ad aver indebolito in modo netto la parte destra della difesa.

Contro la Lazio, a parte l’errore e il successivo scivolone di

Acerbi, che hanno prodotto le uniche palle gol laziali, abbiamo giocato la partita, non so se più bella, perché non mi interessa, ma certamente più efficace.

Perché abbiamo fatto con attenzione  la fase difensiva (soffrendo un po’ solo Zaccagni e annichilendo SMS) e risultando lucidissimi e continui sia in fase di impostazione sia nell’area avversaria.

Non potrà andare sempre così, ma almeno si è visto che pur nelle difficoltà finanziarie innegabili abbiamo costruito una squadra che può mostrare espressioni calcistiche importanti.

Secondo me l’Inter non deve inseguire chimerici e avveniristici ‘progetti’, ma provare a colmare le lacune della squadra con i pochissimi mezzi finanziari a disposizione.

Per restare competitiva. Che non significa necessariamente vincere.

Che poi si sia speso molto per vincere, riuscendovi, ma trascinando gli effetti di quelle spese sul bilancio attuale a me non importa.

Anzi, sono contento rispetto a quando si spendeva molto e non si vinceva.

E veniamo alle giovanili

Un discorso preliminare

Se si eccettua in parte il campionato Primavera, il calcio giovanile in Italia è migliorato considerevolmente.

Negli allievi e nei giovanissimi, quasi tutte le squadre sanno giocare a calcio nel senso moderno del termine.

Tutte le squadre quando hanno il possesso, se non è possibile la ripartenza verticale, si alzano compatte per sostenere l’azione e per iniziare il pressing alto in caso di perdita di palla

Tutte le squadre sono pronte a ritirarsi nella propria metà campo, punte comprese, quando costruiscono gli avversari.

Tutte giocano strette e corte.

Giocare sullo stretto richiede capacità di palleggio non indifferenti e infatti il livello tecnico medio secondo me è molto cresciuto in questi anni.

Non si buttano più palle in tribuna, né in avanti a casaccio.

Nello stesso tempo però la tecnica non può più bastare come quando si giocava in 100 metri di campo e il dribbling (per esempio) nell’uno contro uno era letale.

Oggi la tecnica conta solo se abbinata a forza fisica, resistenza e scatto breve o (secondo i ruoli) progressione vincente.

Chiaro che alla fine vince chi ha qualche giocatore completo (cioè qualche campioncino, anche con personalità) più dell’avversario.

Ma non si vedono più difensori negati nel costruire o attaccanti e centrocampisti negati per il contrasto e la corsa… all’indietro.

Anche questa settimana ho visto infatti due belle partite, degli Under 17  (3-0) e degli Under 16 (4-1) rispettivamente contro Brescia e Cesena.

Entrambe le avversarie hanno giocato benissimo e, a quanto mi risulta e a quanto dice il risultato (2-2) anche il confronto fra Inter  e Cesena U15 è stato ben giocato

Udinese – Inter U19 0-2 (Esposito, Stankovic)

Non ho visto la partita perché si giocava in contemporanea ai play off U16  e ho optato per quest’ultimo match.

 Siccome Sergio mi ha chiesto delle ultime due partite, rispondo in generale, avendo visto solo Inter – juve.

Dunque, da tempo vado sostenendo che l’Inter è tornata ad essere squadra e a presentarsi in campo competitiva con tutte.

Poi il risultato dipende da molti fattori, ma prima non era così.

Diciamo che per tutto il girone di andata e anche oltre si è fatto dello sperimentalismo, ruotando tutti i 35 giocatori per dare a tutti la possibilità di esser valutati.

Poi Chivu ha scelto l’organico e le soluzioni tattiche migliori, optando generalmente per il 433 e raramente per la difesa a tre o per il 4312.

Sono stati scelti anche gli uomini chiave, quasi imprescindibili.

In porta gioca Botis.

Sulla destra Zanotti, se c’è, o Nazirevic, mentre sulla sinistra gioca Pela o Pozzi o in qualche occasione Fontanarosa.

Fontanarosa e Matjaz, rientrato da un infortunio di un anno, sono i centrali alternandosi con Kassama e davanti a loro gioca quasi stabilmente Stankovic.

Le mezze ali sono Akinanmiro e Kamate, con molti minuti anche per Martini. Ne consegue che Grygar è il sostituto di Stankovic mentre Andersen e Di Maggio ruotano come mezze ali.

Davanti Espo è fisso e Owusu…quasi e Iliev e Curatolo si contendono l’altro posto.

Così schierata la squadra ha forza ed è competitiva con tutti nelle singole partite, anche se non ha la qualità che la caratterizzava qualche stagione fa.

In questo gruppo, giocatori pronti per entrare stabilmente in prima squadra non ne vedo, a meno di exploit imprevedibili: nemmeno Zanotti, Fontanarosa, Carboni e Pio.

Però il gruppo è mediamente forte.

Inter – Brescia U16 3-0 (Mosconi 2, Grisoni Fasana)

Come sapete a mio parere questa è la squadra meno forte tra le nostre giovanili nazionali, anche perché spesso perde giocatori fondamentali che fanno il salto di categoria (Mosconi, Cocchi, Mancuso) oltre naturalmente alla perdita, grave, a gennaio, di Ciardi.

Il Brescia in casa in campionato ci aveva sconfitti 2-1 in una gara che aveva dato adito a molte discussioni, ma qui ha confermato la sua forza complessiva e la disponibilità di qualche giocatore qualitativo (su tutti il numero dieci e regista Ragazzoni, però calato alla distanza, oltre al portiere Kolgekaj e al veloce esterno Badra).

Per l’occasione, essendo fermi gli U17 già qualificati per le finali mister Solivellas ha potuto contare su tutti i migliori e ha  schierato inizialmente:

Taho

Balduzzi, Lucchetti, Nenna, Cocchi

Mancuso, Cerpelletti, Mantini

Idrissou

Tassotti, Mosconi

In panca, tra gli altri, due 2008: Grisoni Fasana e Carrara.

E’ stata una bella partita giocata con qualità e ritmo da entrambe le squadre, anche se nel finale un arbitraggio forse eccessivamente  tollerante ha comportato qualche scintilla di troppo, fino all’espulsione di un bresciano per grave fallo di evidente frustrazione, a risultato acquisito.

I nostri hanno giocato tutti su un buon livello, anche i subentrati, con una citazione particolare per il portiere Taho, poco impegnato ma molto sicuro, per Balduzzi che ha spinto meno del solito perché sollecitato da un avversario velocissimo, per Mancuso uscito da dominatore alla distanza dopo un inizio meno scintillante del solito, per Mantini, instancabile nel doppio lavoro e soprattutto per Mosconi, autore di due reti personalissime e magistrali.

Meno bene del solito Cocchi che ci ha abituati a dominare in categoria superiore e naturalmente benissimo il 2008 Grisoni Fasana autore del terzo gol dopo una grande manovra collettiva.

Ma tutti hanno fatto bene dai centrali a Cerpelletti a Tassotti, mentre mi sarebbe piaciuto vedere per qualche minuto in più Urbano, attaccante di grandissima fisicità e in crescita muscolare.

Da notare che in tribuna, accanto a Samaden, c’era Tarantino, la cui nomina a nuovo responsabile del settore giovanile a questo punto sembra quasi ufficiale

Inter – Cesena U17 4-1 (Spinaccé, Pinotti, Venturini, Zanchetta)

Altra bella partita, tra due squadre che cercavano la condizione migliore in vista delle finali nazionali  attraverso un confronto con avversari impegnativi.

E la partita è stata interessante, combattuta e ben giocata da entrambe le formazioni (il Cesena è campione Lega Pro di categoria e quest’anno difenderà il titolo da primo in classifica).

L’Inter con qualche assenza schiera:

Castelnuovo

Bordoni, Granziera, Chiesa, Marini

Sotgia, Ortelli, Castegnaro, Fois

Pinotti, Spinaccé

In panca tra gli altri: Della Mora, Garonetti, Stante, Venturini, Zanchetta.

Assenti Re Cecconi, Mayé, Tigani, Gaverini, De Pieri, Lavelli, Vanzulli.

Il risultato appare molto largo ma questa configurazione si completa alla distanza, quando evidentemente la superiorità complessiva fisico atletica (e per qualche elemento di classe) dei nostri stronca le velleità di una squadra che ha voluto giocare alla pari, spendendo molto: un po’ il discorso che si faceva all’inizio. E naturalmente conta anche la qualità dei subentrati.

Difficile e forse anche ingiusto in una partita di questo tipo fare graduatorie sulle prestazioni che sono comunque tutte state positive e rassicuranti per le fasi finali di campionato.

A proposito: comincia a vedersi un po’ l’effetto…immigrazione con Garonetti, Marini, Castegnaro Fois e il francese Mayé di origine africana.

La squadra, al completo è forte e i potenziali talenti non mancano.

C’è da essere ottimisti per la conclusione della stagione e soprattutto per le prospettive future di alcuni protagonisti (compresi ovviamente alcuni oggi assenti).

Luciano Da Vite

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186 pensieri riguardo “Grande Inter e ottime giovanili: ora speriamo nella continuità

  1. Allora siamo d’accordo, perché lo penso anch’io. Però facciamo finta di continuare a dibattere perché anch’io sono superstizioso e se le baruffe portano bene…
    Credo di non essere mai stato in ansia così per una partita. Non tanto per il risultato in sé (una partita si può sempre vincere o perdere, senza che sia un dramma, anche solo sportivo) ma perché perderla con i gonzi dopo essere stati in vantaggio netto e senza averla potuta chiudere per errori arbitrali (il rigore non dato , la mancata espulsione di Krunic) sarebbe uno smacco troppo grande e avrebbe conseguenze devastanti. Per esempio lo scorso anno l’uscita con il Liverpool ha avuto addirittura un impatto positivo, per come è accaduta.
    Il mio principale timore ‘tecnico’ sta nel fatto che noi soffriamo gli esterni veloci soprattutto quando chi gioca a 4 dietro attacca sovrapponendo il terzino. Il nostro quinto si trova tra due e se esce un centrale a raddoppiare abbiamo un centrale il meno, se lo prende un centrocampista, loro hanno un cc libero di sganciarsi verso la nostra area centralmente.
    Poi non dovremo mai calare di intensità e di concentrazione (tipo errori di ripartenza). ma giocando tre partitissime in 6 giorni è difficlissimo.
    Loro non hanno nulla da perdere e faranno un forcing spietato.
    Mah, speriamo in bene

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  2. Certo che Sacchi è dai tempi dei “troppi stranieri nelle giovanili dell’Inter” che non perde occasione per lanciare qualche frecciata…..comunque ormai ci siamo, attenzione alla loro fascia sinistra e basta preoccuparsi…comunque vada è stata una bella avventura.

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  3. Come previsto: noi non cambiamo nulla sperando di ripeterci, ma loro hanno due esterni super offensivi e fantasiosi e mettono un difensore più veloce per arginare le nostre possibili le ripartenze

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  4. Siiiii che bello!! Grandi grandi ragazzi che gioia che ci avete dato…riscritta la storia!
    4 derby senza segnarci una rete……GRANDISSIMA INTER!

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  5. Grande prestazione di intelligenza tattica e soprattutto autocontrollo nervoso….bravi a non cedere alle spocchiose provocazioni…bravi a reggere l’urto e ad annullare gli esterni e diaz. Risultato straordinario e partita affrontata molto bene. Bravissimi tutti….e ora dopo 13 anni tornerò a vederla in duomo…che porta bene 🌞

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  6. Io, da pessimistia/insicuro patologico quale sono, ieri pomeriggio avevo sensazioni negative. Quel 2-0 di vantaggio importante ma non definitivo paradossalmente nelle mie contorsioni psicologiche lo percepivo quasi come un rischio. Il rischio di mettersi troppo passivi ad aspettare il Milan. Il primo tempo ho sofferto, il secondo invece ho percepito che la squadra aveva messo una sorta di pilota automatico. Ho avute le stesse sensazioni di controllo che avevo avuto nella gara di ritorno della semifinale di coppa Italia con i gobbi. Grandi, grandissimi. Siamo una squadra esperta, tecnica e fisica. Abbiamo un controllo del pallone di alto livello. Siamo un rebus parecchio complicato da risolvere per gli avversari. Sarà quel che sarà in finale. Una cosa è sicura: Real o Manchester avrebbero preferito incontrare il Milan

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  7. Biasin:
    A questo punto del tragitto è doveroso ricordarsi anche di chi quest’#Inter l’ha costruita:

    -Non con i quattrini.
    -Neppure “a costo zero”.

    Ma riuscendo a generare un 11+11 stra-competitivo, portando soldi in cassa.

    Li hanno scelti e avallati: grande #Ausilio e grande #Marotta.

    Fc Inter 1908

    PS sul primo nome qualche dubbio continuo ad averlo

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  8. FC Inter 1908

    Barella leader del centrocampo, stravinto il duello con Tonali.

    Comunque Tonali è forte ed è un rimpianto visto che eravamo vicini a prenderlo

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  9. Ho mandato il post con il mio modesto commento da tifoso sulla partita e sulla situazione. vediamo se Emiliano avrà la voglia e il tempo di pubblicarlo.

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  10. bene bene, ora potro’ rivedere con calma gli highlight del grandissimo primo tempo dell’andata, che per scaramanzia non ho voluto vedere. Direi che , anche i piu’ “di parte”, stavolta non son riusciti a dire che in 180min l’Inter e’ passata senza meritare. Poi c’e’ Sacchi, va beh …

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