
Foto: Inter – juventus, in quanto partita di calcio, è finita 0-0. Nel supplemento di pallamano ha invece prevalso la juve.
Sgomberiamo subito il campo dai dati di fatto, dalle nude cifre, poi parliamo a lungo del resto.
Dunque, Inter – juventus, in quanto partita di calcio, è finita 0-0.
Nel supplemento di pallamano ha invece prevalso la juve, con ben tre assist di mano nella stessa azione decisiva.
Un secondo dato di fatto: l’Inter ha preso gol, sia pure a pallamano, anche a causa dell’assenza dei perni della sua difesa titolare: nella linea a cinque mancavano semplici …giocatorucoli come Skriniar, Bastoni e Gosens.
Mancavano dei giocatori anche alla juve probabilmente (non so se per scelta o necessità), ma è una situazione assai diversa, perché loro disponevano di sostituti adeguati, non essendo gli assenti (eventuali) concentrati in un reparto.
Non c’è controprova ma a me sembra legittimo il sospetto che, con Skriniar in marcatura, Kostic avrebbe avuto vita un po’ più difficile e l’intelligenza (calcistica) di Darmian al posto di Dumfries avrebbe portato a un raddoppio anziché permettere al serbo di avere praterie per calciare a rete, nell’azione del cosiddetto gol.
Nello stesso tempo, subìto lo svantaggio per opera di arbitro e Var, se avessimo potuto attaccare con Bastoni braccetto di sinistra, anziché con… Acerbi probabilmente saremmo stati un po’ più pericolosi.
Stesso discorso per la necessità di sostituire il provato e acciaccato Dimarco con D’Ambrosio, avendo Gosens infortunato.
A me sembra che l’Inter abbia pagato molto l’assenza dei tre titolari citati.
Poi si può discutere sul perché si sia trovata in questa situazione, se ci sono responsabilità e di chi sono.
Ma io non voglio aggrapparmi a queste cose per quanto chiaramente influenti sul risultato.
Voglio provare a imbastire dei ragionamenti che vanno oltre il risultato e il modo in cui è stato ottenuto.
Prima però faccio notare un altro particolare curioso: quando una squadra qualsiasi è vittima di un torto arbitrale, e l’allenatore denuncia la situazione, i tifosi di quella squadra sostengono l’allenatore: da noi sono i primi a criticarlo per le sue esternazioni
Dunque di fronte alla sconfitta, ci possono essere molte posizioni:
- Una furia devastante e distruttiva, collegata alla divinizzazione dell’avversario.
- Un atteggiamento miope di sminuirne il significato limitandosi alla constatazione che si è perso per un gol chiaramente… pluriirregolare.
- Un tentativo di comprendere le cause recenti e meno recenti di un declino che in due anni ci ha portato da dominatori a comprimari.
La prima posizione è propria di molti, per esempio su Twitter; sul nostro blog Sergio ci aggiunge l’incensamento sfrenato dei 15/20 tra i più grandi fuoriclasse di tutti i tempi che compongono la rosa della juve.
Poi c’è anche chi sostiene ironicamente che ‘giocare contro Gatti, Fagioli, Soulé e De Sciglio sia complicato (nonostante coi giovani sia impossibile vincere).
Dove De Sciglio ha 31 anni, Gatti 25, Fagioli 22 e Soulé 20.
La partita (gli ultimi due campionati) a mio fallibilissimo parere ha dimostrato cose che appunto vado sostenendo da due anni.
- Ci siamo indeboliti molto cambiando allenatore (le critiche ad Inzaghi, anche quelle eccessive, lo dimostrano). Nel 20’/21 abbiamo vinto il titulo con 12 punti sulla seconda, avendo il miglior attacco (89 gol) e la miglior difesa (35);
- Ci siamo indeboliti molto cambiando preparatore (facciamo nei primi 20 minuti di solito benino, se non segniamo lì poi il calo, generalizzato, è spesso una costante).
In due anni siamo precipitati, ma è solo… una curiosa coincidenza che il ridimensionamento sia coinciso con la necessità di ridurre almeno parzialmente il deficit di bilancio e con la perdita ANCHE, non solo, di alcuni giocatori chiave (uno, dopo un anno, rientrato in condizioni disastrose).
La squadra attuale ha dei limiti che tutti vediamo da tempo:
- Non ha continuità di prestazioni e risultati.
- Non è in grado di attaccare le difese schierate: non avendo le punte qualità per ‘entrare’ centralmente, saltando l’uomo, può solo affidarsi al cross che però se i difensori avversari sono prestanti e schierati razionalmente risultano inefficaci .
- Per sopperire a questo limite deve attaccare con molti uomini, perdendo spesso quasi inevitabilmente le distanze tra i reparti e offrendosi alle ripartenze altrui in spazi ampi.
- D’altra parte i centrocampisti sono tutti di qualità e non di forza (come lo sono i Rabiot e i Locatelli) e non riescono a fare il doppio lavoro con continuità.
Una riprova di questa situazione potrebbe essere data dal fatto che le migliori partite almeno pragmaticamente (a Barcellona, col Napoli, alcune col Milan, le coppe con la juve, la stressa partita di Oporto) sono state disputate con la squadra schiacciata dietro e ripartenze mirate, non di massa.
La squadra ha sì una ventina di giocatori, ma non tutti adeguati alle necessità: alcuni perché ‘scaduti’, altri perché modesti e acquistati (o trattenuti) per carenza di fondi. Ciò comporta che le rotazioni dei ‘titolari’ soprattutto se ‘anziani’ non siano sufficienti.
Perché è vero che la juve ci ha battuti (sappiamo come) con 4 giovani (ripeto, De SCIGLIO, 31 ANNI; GATTI, 25; FAGIOLI, 22; SOULE’ 20) ma evidentemente questi quattro giovani erano più forti, almeno al momento di Cuadrado, Bonucci, Pogba, Di Maria, Paredes e Chiesa.
Del resto nessuno è così cretino da pensare che con i giovani non si vince: non si vince con i giovani scarsi o comunque meno bravi dei titolari.
La domanda da porsi secondo me è un’altra: noi con gli uomini disponibili e nelle condizioni fisico-mentali del momento, potevamo fare una partita migliore?
Io credo di no e questa, come spiegherò poi non è una giustificazione per Inzaghi.
Incominciamo a dire che, senza cadere nell’idolatria di Sergio, Allegri, per quanto disgustoso umanamente, è allenatore bravissimo, certo superiore a Inzaghi, al momento.
Allegri ha voluto una squadra con certi giocatori, tutti potenti e ‘di gamba’ ed è stato accontentato (sappiamo a che prezzo: molti soldi + 15 punti di penalizzazione). Da quando c’è lui hanno preso tra gli altri Chiesa, Vlahovic, Bremer, Pogba, Di Maria. Locatelli, Kostic, Gatti. Alcuni li aveva già (Cuadrado, Rabiot Alex Sandro, Kean, Danilo, lo stesso De Sciglio).
Ha potuto così organizzare una difesa insormontabile e nel contempo aprirsi gli spazi per le incursioni degli uomini di gamba. Che poi è il gioco pratico che indigna gli esteti.
Ma siccome tra questi super atleti diversi sanno anche giocare a calcio, la juve è pericolosa anche se costretta ad attaccare in massa,
In questo gruppo strapotente hanno trovato spazio a turno anche uno due giovani per volta, giovani ma già testati in campionati professionistici e comunque giovani che il mister, testandoli tutti i giorni, considera affidabili.
Non è detto che …Allegri in QUESTA Inter avrebbe fatto giocare Fontanarosa, Zanotti, Carboni e Pio…
Se questi fossero i problemi oggettivi (o alcuni dei principali problemi) della squadra, si apre la corsa all’individuazione delle responsabilità.
Io mi limito ad alcune considerazioni:
- Il proprietario sceglie il direttore, il direttore sceglie e ‘garantisce’ il suo collaboratore tecnico più stretto.
- Insieme, con la penultima parola che spetta al direttore e l’ultima al proprietario, scelgono l’allenatore e il suo team.
- L’allenatore fa presente alla direzione le sue necessità, intese come tipologia dei giocatori da acquistare e in caso dà il suo parere sui nomi individuati a livello di direzione
- La scelta poi spetta al direttore generale, sentito anche il suo primo collaboratore (direttore tecnico). Ma alla fine decide sempre la proprietà che ha fissato anche i paletti finanziari entro cui ci si deve muovere sul mercato.
Questo per dire che ogni critica deve essere correttamente indirizzata ai responsabili delle scelte compiute a valle.
Se critichiamo Inzaghi e Ausilio, dobbiamo avere il coraggio di criticare Marotta che li ha scelti (posizione che non condivido, sia chiaro).
Poi ci sono i giocatori che non sempre rendono come dovuto per i più svariati motivi (qualche volta anche perché non messi nelle condizioni ideali), ma hanno anche loro una parte di responsabilità.
In questa situazione, indicare un responsabile unico non mi riesce, anche perché non sono tutti i giorni sui campi di Appiano, né nelle stanze operative.
Certamente le responsabilità sono condivise, di tutti, ma siccome la proprietà ha messo molti soldi nell’Inter, soldi che l’hanno portata ai vertici (per alcuni sbagliando, perché si è speso troppo, ma io sono felice che si sia speso troppo, togliendoci dall’anonimato, cosa che poteva riuscire, magari fra 30 anni anche spendendo meno) e siccome la proprietà ha preso quelli che venivano universalmente considerati gli uomini decisivi del nostro calcio: prima Sabatini, poi Marotta, tendo a considerare la proprietà più come la vittima di una serie di eventi extra calcistici dolorosi che come la responsabile primaria delle vicende in atto, anche se ovviamente la responsabilità ultima non può essere che sua
- Ausilio ha delle responsabilità? Certamente, come le hanno tutti i soggetti coinvolti. Forse un po’ di più? Siccome questo non lo so, io mi fido del giudizio sul suo operato di Marotta che un pochino di più di me ne capisce.
- Il preparatore atletico ha delle responsabilità? Certamente, ma in che misura non spetta a me deciderlo. Io vedo la mancanza di continuità prestazionale, ma non ho alcun elemento clinico per decidere se e come si potesse far meglio
- L’allenatore ha delle responsabilità? Certamente e di norma è il primo a pagare, nel calcio. Noi abbiamo scaricato come incompetenti Pioli e Spalletti e quasi tutti abbiamo bollato come incapace Allegri (tranne me e il suo …fidanzato che scrive qui solo quando l’Inter va male)…
Quali possono essere le responsabilità di Inzaghi?
Da totale dilettante penso che Inzaghi abbia prima di tutto la responsabilità di aver accettato, per motivi di ambizione, la guida di una società in palesi difficoltà finanziarie e quindi non in grado di supportarlo.
Poi, se li ha suggeriti lui (o se ha dato il placet, in presenza di altre opzioni praticabili) di aver avvallato alcuni acquisti, Correa su tutti.
Non so se abbia responsabilità gestionali perché non sono nello spogliatoio. Dicono che sia troppo amico dei giocatori: se è vero, questo all’Inter storicamente è un male. Ma io non ne posso saper nulla.
Non so se abbia responsabilità nell’insistere su un modulo e su schemi di gioco che danno risultati altalenanti ma nel complesso non positivi, perché non so se con gli stessi uomini si possa giocare diversamente. Anzi, non lo credo.
Questa è la critica che gli muovono i soloni del web e magari hanno ragione, ma io non sono veggente e non posso dirlo: nel calcio non si tenta. Si studiano e si provano eventuali varianti, poi si decide.
Non condivido neppure la critica di non aver lanciato giovani, perché non c’erano giovani da lanciare, in questa situazione, ma anche in assoluto.
Si poteva comunque fare di più? Secondo me in campionato sicuramente si, ma non sono certo che questo non sarebbe stato pagato nelle coppe.
Mi faccio una domanda, visto che il campionato non lo avremmo vinto comunque e a patto che si arrivi nei quattro, perché in caso contrario si dovranno azzerare molte situazioni: sarebbe stato preferibile un secondo posto a un quarto, ma senza superamento dei gironi e degli ottavi in CL e senza vincere alcuna coppetta?
Non lo so, sinceramente. Anche perché quarto posto, Coppa Italia e semifinali di CL sono questioni ancora aperte e quindi suscettibili di miglioramenti.
A me sembra ragionevole pensare cha questo punto della stagione, considerato l’andamento delle competizioni extra campionato, nel massimo torneo nazionale si potessero comunque avere sei-sette punti in più. Che sarebbero fondamentali per garantire il quarto posto, per noi vitale.
Del resto quando valutiamo la nostra rosa dobbiamo considerare il fatto che non abbiamo mai avuto al top Lukaku e Brozo, due elementi assolutamente imprescindibili per noi. E anche Skriniar, per motivi vari, non ha avuto una stagione dal rendimento lineare
Bisogna anche considerare l’equilibrio del campionato: a parte il Napoli sono tutte lì (la juve che per me ha la prima rosa alla pari con il Napoli, ci sta sopravanzando ma è stata aiutata prima da operazioni illegali, poi dalla possibilità di schierare anche arbitri e personale del Var).
Per dire: noi abbiamo fatto nove sconfitte, un’enormità. Ma il Milan campione d’Italia ne ha fatte sette e comunque per ora è dietro.
L’equilibrio non è un male: al contrario dimostra che il nostro è forse l’unico campionato dove giochi 38 partite in ognuna delle quali puoi perdere. E devi sempre giocare in apnea.
E adesso la domanda delle domande: confermerei Inzaghi?
La mia risposta è: se non ci sono situazioni di conflitto interno insanabili, fino al termine della stagione sicuramente si.
Poi, probabilmente no, ma vorrei al suo posto un allenatore autorevole e ‘autoritario’ che ponesse delle condizioni ben precise sul mercato e sulla gestione del gruppo.
Cosa non facilissima da raggiungere se non cambia la proprietà e/o non si arresta la necessità di rientrare finanziariamente.
Io non pretendo una proprietà disposta ad andar sotto di 200 milioni all’anno, anche se mi piacerebbe.
Vorrei però una società che prima azzerasse i debiti e che fosse poi disponibile a perderci qualche decina di milioni ogni anno, perché guidare l’Inter è un onore che dà fama prestigio e forse anche consente di chiudere maggiori affari ‘privati’.
Voglio dire che se ci sono aziende disposte a spender 30 milioni all’anno per sponsorizzare l’Inter, perché non dovrebbe essercene una disposta a spenderne 50 per farsi pubblicità con la proprietà dell’Inter?
Le ultime dal settore giovanile
Ho assistito dal vivo a due partite: Primavera e Under 16.
Prima di parlarne però vorrei fare un paio di considerazioni di ordine generale,
Ho avuto conferme sicure (perché provenienti da più fonti interne) che la situazione finanziaria del settore è piuttosto preoccupante.
Questo spiega gli ultimi mercati, incentrati soprattutto sull’arrivo di giocatori dalle società satelliti: i tempi in cui si spendevano 4 milioni per Zaniolo, cifre consistenti per Colidio, Mulattieri, gli stessi Satriano, magari Zinho e più di recente Zefi, sono tramontati.
E non ci sono le possibilità per trattenere ‘preventivamente’ i Gnonto e i Ciardi.
In questa situazione riusciamo comunque ad avere squadre ai vertici in tutte le competizioni e soprattutto abbiamo giocatori interessanti in ogni categoria.
Se arriverà un nuovo direttore da fuori, verosimilmente anche se gradualmente sceglierà gli uomini di cui circondarsi, ma bisogna sapere che fare meglio di quanto realizzato con la gestione Samaden (e del suo team) sarà quasi impossibile.
Per quanto riguarda la gestione non strettamente di campo, ma anche organizzativa, sociale con uno sguardo ‘visionario’ e internazionale al futuro, sarà del tutto impossibile.
La seconda questione è l’evidente crescita della nostra rivale cittadina, che non è ancora arrivata alla Primavera, ma nelle squadre più giovani si fa sentire e sembra quindi destinata ad estendersi in futuro.
Per intenderci, con la fine della gestione Samaden sembra arrivata al termine la supremazia cittadina, netta e indiscutibile a livello di settore giovanile che ci ha caratterizzato in tutti questi anni: siamo ancora più forti come under 19 e soprattutto U18, ma dietro (dove si preparano le squadre maggiori, specialmente se non hai i soldi per intervenire in modo massiccio con rinforzi da Primavera) la situazione si è almeno equilibrata.
Questo sembra accadere anche a livello di individualità di spicco, se è vero che i loro ‘nazionali’ tra U15 e U17 sono 9 e i nostri 3.
Il rischio di una perdita di competitività rispetto al Milan e quindi ad altre squadre a livello nazionale è reale.
Per questo io spero che si torni ad investire anche sul settore giovanile, magari con una nuova proprietà.
E, tra parentesi, spero che si rivaluti il settore anche a livello di importanza mediatica e di richiamo del pubblico.
Non è possibile che nell’ultimo derby, come in tutti gli altri, la presenza di pubblico interista sia limitata a una decina di persone (a parte i parenti dei giocatori e gli addetti ai lavori) e quella del tifo milanista conti su alcune centinaia di supporter.
Non cambierebbe nulla, forse, a livello di risultati e di crescita dei ragazzi, ma un po’ di sostegno appassionato ed educato (giusto non esagerare come accade per altre società) non guasterebbe, anche perché posso assicurare che dagli U15 in su spesso si assiste a partite di notevole qualità ed interesse.
Under 16: Inter – Milan 1-2
Gli amici mi hanno chiesto di Camarda, bene, voglio raccontare un fatto accadutomi prima del match.
Ho avuto occasione di parlare con diversi osservatori di altre squadre, un paio anche di squadre straniere. Tutti erano concordi nel dire: siamo venuti soprattutto per studiare Camarda.
Il giocatore ha compiuto 15 anni il 10 marzo e quindi ha giocato sotto età, è alto 1,84 ha potenza velocità tecnica e un gran tiro. E’ destinato a mio parere a una grandissima carriera.
E’ nato in provincia di Caltanissetta, è tifosissimo del Milan e ha realizzato una valanga di gol in tutte le categorie (sembra 500 in un centinaio di partite, anche se con le squadre più piccole non è infrequente che i migliori bomber risultino molto prolifici)
Per dire, il nostro Mattia Mosconi, di un anno più grande (gioca sotto età con gli U17) ha pure segnato valanghe di gol in ogni stagione, ma non quanti il milanista.
Rispetto al quale, Mattia ha meno statura (1,78 cm.) e probabilmente meno potenza. Tecnicamente invece penso gli sia superiore.
Dovessi puntare oggi su uno di loro lo farei sul milanista, ma la speranza è che Mattia sia ancora, nonostante l’anno in più, in una fase di crescita atletica più acerba.
Comunque nella partita contro i nostri U16 Camarda è stato controllato abbastanza bene, se si eccettua l’azione del secondo gol, quando è scattato in ripartenza sulla fascia sinistra dopo aver sfruttato un anticipo non riuscito del suo avversario diretto. Poi il milanista, irrefrenabile nella progressione palla al piede, ha saltato due dei nostri che rientravano e ha servito un bellissimo assist a Sala che non ha fallito il raddoppio.
L’Inter ha schierato:
Taho
Ballo, Nenna, Verre, Balduzzi
Grisoni, Cerpelletti, Mancuso
Iddrissou, Tassotti, Urbano
Quasi la stessa formazione che all’andata aveva espugnato il Vismara, interrompendo a sorpresa una serie di vittorie dei rossoneri.
Rispetto a quella gara c’erano due assenze forzate: Ciardi, ceduto nel frattempo al Salzburg e Cocchi promosso stabilmente in U17; poi domenica giocava Verre al posto di Luchetti e Grisoni per Mantini.
Per l’assenza di Cocchi, Balduzzi si è spostato a sinistra e a destra ha giocato Lamine Ballo.
L’impressione è stata comunque che il Milan sia una squadra di livello nettamente superiore alla nostra (si deve considerare che ha giocato tutto il secondo tempo in dieci per l’espulsione di Liberali, uno dei migliori rossoneri con Perin Colombo e Perera). Impressione che conferma per altro il divario significativo esistente in classifica.
Il Milan è passato in vantaggio abbastanza presto su un corner trasformato di testa da Batistini, lasciato colpevolmente solo in area.
Poi ha continuato a fare la partita, con belle trame e con una certa continuità di gioco, anche se noi abbiamo avuto 2-3 grandi occasioni per pareggiare: clamorosa quella sprecata da Mancuso che un po’ sbilanciato calcia fuori a porta praticamente vuota.
Nel secondo tempo la partita continua a farla il Milan, anche se noi restiamo in gara e costruiamo qualcosa di positivo.
Poi però la ripartenza di Camarda, già descritta, frutta il raddoppio che chiude la partita, anche se proprio nel finale Urbano riesce a dimezzare le distanze
Più che scrivere di pagelle individuali, vorrei limitarmi a brevi sintesi:
- Thao è sembrato sempre sicuro;
- Ballo in una partita difficile ha mostrato di poter essere importante;
- Balduzzi e Mancuso hanno confermato di essere di livello tecnico superiore;
- I centrali, Nenna e Verre hanno retto bene contro avversari difficilissimi;
- Cerpelletti e Grisoni si sono battuti con grande slancio e buona tecnica. ‘Cerpe’ ha grinta e qualità, ma non fisico; Grisoni è mobilissimo e ha buona tecnica ma deve mettere potenza;
- Idrissou non è riuscito a risultare decisivo, ma ha confermato di essere in forte crescita e di poter avere un futuro;
- Tassotti si è confermato combattente soldi e insidioso, ma soprattutto Urbano, anche prescindendo dal gol, ha mostrato progressi importanti a livello di potenza e quindi di determinazione. Il giocatore è molto alto e se riuscirà a completare in modo ottimale lo sviluppo muscolare potrà rivelarsi importante. Sono sincero; è la prima volta che mi ha convinto.
Per concludere però penso che sia necessario uno sforzo sul mercato (anche estero) per sperare di avere nel prossimo anno una squadra allievi all’altezza del Milan e forse di qualche altra
Under 19: Inter – Roma 2-2
Pareggio giusto, anche se suona come una beffa per i nostri il fatto che siamo stati raggiunti solo nei minuti di recupero.
Contro una Roma forte, ma probabilmente non al livello delle migliori espressioni degli ultimi anni, noi abbiamo confermato una crescita importante, non interrotta dalla sconfitta di Bergamo, la domenica precedente.
Chivu schiera così l’Inter:
Botis
Dervishi, Stankovic, Stabile, Pozzi
Akinsanmiro, Grygar, Kamate
Owusu, Esposito, Iliev
Formazione abbastanza rimaneggiata perché l’assenza dei due terzini titolari (Zanotti e Nezirevic), nonché del centrale Fontanarosa, l’assenza di Guercio e Stante, la panchina di Kassama costringe il mister ad arretrare Stankovic al centro della difesa, a sostituire Pelamatti con Pozzi, per dare maggior peso al reparto e a immettere Grygar come play basso in sostituzione proprio di Stankovic che in quel ruolo stava facendo benissimo.
Schieriamo quattro 2005 in campo e due in panchina, dove siedono anche ben tre 2006.
La Roma ha tutti 2004, tranne tre fuori quota.
Il match inizia subito a gran ritmo, con le squadre che non sembrano voler ricorrere a tatticismi speculativi: La Roma ha forse più possesso palla, ma noi tendiamo ad uscire costruendo l’azione dal basso e ribattendo colpo su colpo.
I nostri sfondano soprattutto sulla destra, dove Enoch risulta davvero incontenibile, ma in 2 minuti la Roma ha due occasioni importanti, sempre con Cherubini che prima serve un’ottima palla a Cassano, poi colpisce la traversa.
Ma poco dopo ancora Enoch lascia sul posto l’avversario e serve un magnifico diagonale forte e teso, rasoterra, che taglia fuori sia il portiere che la linea difensiva. Purtroppo Pio in scivolata manca di un soffio l’aggancio a porta vuota.
A metà primo tempo ancora Owusu si produce in un’accelerazione spettacolare e poi mette un traversone alto sul quale Pio brucia difensori e portiere e insacca una bellissima rete.
Poco dopo ancora Owusu si libera al tiro ma la sfera esce di pochissimo sul secondo palo.
La partita prosegue su alti ritmi e con buone giocate da entrambe le parti, ma fino al termine del tempo non ci sono più vere occasioni da gol.
Da segnalare solo l’unica azione incisiva di Iliev, con dribbling a rientrare per preparare il tiro, ma la palla finisce alta.
Nella ripresa la partita si fa più nervosa, i giallorossi tentano il tutto per tutto, raddoppiando la grinta e fioccano le ammonizioni da ambo le parti.
Intorno al quarto d’ora Botis si esibisce in una bella parata su tiro del solito Cherubini.
Poi entrano Zefi per Iliev e Andersen per Grygar e subito dopo la Roma pareggia con una perfetta punizione di Pagano, assolutamente imparabile.
Non passa un minuto e Enoch si scatena ancora: lascia sul posto gli avversari e conclude in rete con un rasoterra violentissimo e preciso.
Poco dopo l’Inter potrebbe chiuderla: Pio smarca splendidamente Kamate che solo davanti al portiere in posizione centrale esita e viene ‘chiuso’ dall’uscita di Del bello.
Solita girandola di sostituzioni, ma non accade nulla di rilevante sino al secondo minuto di recupero quando al termine di un’azione insistita e confusa la palla giunge a Pisilli che calcia sul palo e quindi in rete.
Le pagelle
Botis: partita pienamente convincente, sui gol non ha responsabilità, si distingue nelle uscite alte. 6.5
Dervishi: l’avversario era insidioso e lui lo contiene abbastanza bene, ma viene un po’ a manca il contributo in fase di spinta. 6
Stankovic: dà il meglio nell’organizzare il gioco, davanti alla difesa, ma anche da centrale fa valere le sue buone potenzialità. 6.5
Stabile: incontra qualche difficoltà, ma nel complesso se la cava. 6-
Pozzi: tanta fisicità che sfrutta in fase di contenimento. Modesto il contributo in fase di spinta. 6-
(Pelamatti: non incide granché. 6-)
Akisanmiro: sulla tecnica e la fantasia non si discute, ha un fisichino ma non teme lo scontro. In continuo progresso. 7
Grygar: prova anonima, davanti alla difesa fa rimpiangere Stankovic. 5.5
(Andersen: con lui la situazione non migliora. 5.5)
Kamate: gambe, polmoni e qualche giocata importante, come l’assist per il gol di Enoch. Tanta sostanza. 7
(Di Maggio: sv)
Owusu: per oltre un’ora è incontenibile, un gol strepitoso, l’assist per l’altro gol, mille percussioni impossibili da frenare per i romanisti. Comprensibilmente cala nel finale e viene sostituito. 8
(Curatolo: sv)
Esposito: manca l’impatto con la sfera in scivolata, di un cm. Si rifà subito con un colpo di testa imperiale. Prende un sacco di botte, ma non si spaventa: di testa o di piede le palle lunghe sono tutte sue e le spizza o le appoggia di prima per i compagni. 8
Iliev: prestazione anonima, da lui ci si aspetterebbe un contributo molto più importante. In una sola occasione si libera al tiro, ma conclude alto. 5.5
(Zefi: in U19 la musica è diversa rispetto alla ‘Berretti’, ci mette grande impegno anche in fase di sacrifico, ma non riesce a incidere. 5.5)
All. Chivu: un solo punto, dopo la sconfitta di Bergamo sancisce praticamente l’uscita dalle fasi finali, ma gli va dato il merito di aver costruito una squadra che, nonostante le numerosissime assenze, si batte alla pari con qualunque avversario. 6.5
Luciano Da Vite
Luciano, su Repubblica di oggi c’è un articolo su un argomento che tu spesso hai trattato, ovvero lo ius soli nel calcio. L’articolo, purtroppo, è riservato agli abbonati (e io non lo sono), il titolo però è esplicativo: “Nel calcio si vince con lo ius soli, le nazionali più forti sono multietniche (e l’Italia non lo è)”.
E’ un argomento che in Italia viene poco trattato per via delle posizioni nazionaliste (per non dire razziste) di buona parte delle forze politiche e del loro elettorato, ma è uno snodo cruciale per la crescita del nostro calcio.
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Sono assolutamente d’accordo, AngeloNazionalismo e razzismo sono brutte bestie, che rendono gli uomini….disumani. Oltre ad essere quasi sempre controproducenti.
Quanto al calcio, basterebbe vedere che cosa ha vinto la Francia prima di utilizzare in massa giocatori extracomunitari… Se non sbaglio una sola vittoria, ma anche quella con il contributo determinante di un allora extra comunitario (credo polacco): Kopa.
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Sto guardando la partita Roma – Milan, e mi è balenata in testa una domanda…..quanti di noi qua dentro sarebbero disposti in questo preciso periodo temporale, a sostituire la propria rosa e allenatore con quella di una delle 5 squadre che ci precedono in campionato?
Parto io…..personalmente mi tengo i miei tesserati e il mio gioco e non ne faccio una questione di campanilismo o di principio….semplicemente quando guardò giocare i miei ragazzi trovo che siano efficaci, solidi e anche belli da vedere.
Ho ascoltato in diretta i pronostici di tale Carragher relativamente ad una eventuale finale City vs Milan o Inter….sembra che non abbiamo una sola chance…..quello che mi stupisce degli inglesi è che malgrado le svariate lezioni ricevute nel tempo, continuano a non imparare dalla storia! Devo dire che da questo punto di vista li invidio anche un po’, perché io anche in vantaggio di 3 o 4 reti non mi sbilancio mai…ma proprio mai.
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FORZA RAGAZZI!!!! Battiamo questa Lazio e rientriamo in gioco per il 4o posto.
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Oggi match fondamentale!
Le ns punte devono bucare la loro difesa! Daiiii!
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Prova di tenuta mentale ampiamente superata. Al di la degli infortuni di acerbi e dell’evanescente correa la squadra ha retto alla grande, pressando con intelligenza nonostante il match di mercoledì. Spirito tosto da parte di tutti, migliori in campo a mio parere Barella e Big Rom (se sta bene è ancora straordinario)
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Oggi notevole dimostrazione di forza sia mentale che fisica dei ragazzi….adesso dobbiamo cavalcare l’onda!
Riprendendo il mio precedente commento, trovatemi una squadra che sappia creare quello che crea questa Inter….nessun dubbio sul fatto che da qui al termine della stagione noi vivremo soddisfazioni importanti.
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Il ritorno di brozovic e lukaku in condizioni ottimali ha permesso un salto qualitativo che ha inoltre permesso di far rifiatare chala e dzeko. A questo aggiungerei un miglioramento anche di alternative come gosens.
La speranza è che mantengano una buona salute
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P.s. stagione importante di Pirola. Tosto in marcatura e già abbastanza cattivo quanto serve. Di testa poi è forte….entro 2 stagioni va in una big secondo me
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La cosa più positiva mi è parsa la condizione fisica.
Temevo effetto coppa invece verso la fine sembravamo averne di più di una squadra riposata.
Questo è molto importante.
Brozo e Lukaku sembrano finalmente aver ingranato….era ora.
Lukaku ora dovrebbe giocare con continuità sperando cresca ulteriormente: è il più riposato del lotto
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Buongiorno. Luciano hai visto le ultime partite della primavera? Come sono state quelle contro juve e udinese?
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Ho visto solo quella con la juve, perché in contemporanea a Udinese Inter (dove sapevo che avremmo vinto) si giocava a Interello Inter Brescia (3-0, Mosconi 2 e Grisoni Fasana) play off del campionato U16. Naturalmente sono andato a Interello
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Avevo pensato di non scrivere più post ma soltanto brevi commenti e confermo questa decisione di massima, ma poiché ormai i commenti diventano troppo numerosi da scorrere e poiché il we ci ha offerto numerose occasioni di riflessione e/o informazione, forse in giornata scriverò qualcosa su Inter lazio, Inter Brescia play off Under 16 e Inter Cesena importante amichevole U17. Di sfuggita qualche parola sulla Primavera, la cui partita, a Udine, non ho visto per la contemporaneità di Inter Brescia.
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“Suning.com pubblica il bilancio del 2022: risultato operativo in calo di quasi il 50% in un anno”. Poi c’è chi scrive che la crisi extra calcistica del gruppo non c’entra con il passare da +12 a -22 in un paio di mercati
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Ho mandato un breve post per facilitare i commenti
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Post ricevuto Luciano! Non so se riesco a pubblicarlo stasera, in caso contrario sarà online domattina, perdonatemi per il ritardo nel caso.
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Post online!
https://buu.zone/2023/05/02/grande-inter-e-ottime-giovanili-ora-speriamo-nella-continuita/
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