Bruttini ma buonissimi: Fiorentina – Inter 0-1

Perché le cose si volgessero al meglio per i nostri non bastava il gradito inciampo della Juventus (che aveva una partita "facile", ma nel nostro difficilissimo campionato sono spesso proprio le partite facili a tradire, anche se nella stagione in corso la nostra marcia regolare e quella dei bianconeri hanno un po' limitato questo fenomeno...) ma era necessario che noi facessimmo quella che, nelle condizioni date, si può definire come un'impresa. Abbiamo portato a casa una partita anomala, anche nelle sofferenze (stranamente abbiamo sofferte più le palle alte che le giocaate rasoterra), contro una squadra forte e competitiva che mister Italiano ha messo in campo con gli accorgimenti giusti per mettere in difficoltà il nostro schieramento. Inzaghi ha risposto con la soluzione Carlos Augusto in risposta all'attacco a tre di Italiano (con due giocatori molto larghi apriva la nostra difesa, l'assenza iniziale di Acerbi favoriva il rilancio lungo, con pella alte sul centro dell'area dove Nzola creava continuamente difficoltà), ma l'assenza dei due centrocampisti titolari e di Dimarco ha sicuramente tolto qualcosa alla nostra capacità offensiva e di ripartenza (senza nulla togliere alla positiva prestazione dei sostituti). Ampio spazio alle nostre selezioni giovanili. Partiamo dall'Under 19 che ha pareggiato zero a zero in casa del Torino (occasioni da goal poche da entrambe le parti, a conferma dell'equilibrio che regnava in campo). Due a zero invece il risultato per l'Under 17 di mister Polenghi contro il Lecco che prima di questa partita era terzo in classifica e ci precedeva di due punti. Doppietta di Mancuso. Due parate strepitose del nostro portiere Michielan. L'Under 15 batte quattro a zero i pari età del Brescia. Qui risultato mai in discussione. Doppiette di Dade e Salviato. Un solo imperativo per questo gruppo: giocarsela fino alla fine per il titolo. Inter - Brescia Under 16 finisce tre a te. Reti di Stefani, Carrara e Suppa. Una partita rocambolesca contro una buona squadra come il Brescia che è in piena lotta per un posto nei play off e che possiede almeno tre giocatori di livello superiore (Badra, Pedretti, Quaggia). L'Under 18, infine, vince quattro a zero contro l'Hellas Verona. A segno Zarate, due volte Della Mora e Spinaccè. Sugli scudi De Pieri, fuori categoria nell'Under 18, e Mosconi.

La notte degli orrori: RB Salzburg – Inter 3-4

Ci sono delle attenuanti e parliamo in ogni caso di un'amichevole, ma la prestazione dei nostri alla Red Bull Arena mercoledì è stata davvero scoraggiante. Il titolo del post è forte: "La notte degli orrori". Perché quello che abbiamo visto nell'amichevole giocata contro il Red Bull Salzburg è stato indicativo di manchevolezze che si erano evidenziate lo scorso anno nel periodo agosto/febbraio. La squadra subisce troppo e l'attacco segna poco. Certo, abbiamo fatto quattro goal in trasferta, ma uno è stato un autogoal, uno è stato realizzato dal difensore centrale in mischia, uno dal centrocampista Sensi e solo uno da un attaccante e questo peraltro con un fatto piuttosto - diciamo così - inconsueto per le sue abitudini. Non si segnalano altre occasioni costruite dagli attaccanti e questa scarsa propensione a incidere da parte loro costringe la squadra a uscite da dietro insidiose, imprevedibile e pericolose. L'allenatore deve capire perché per mesi l'anno scorso non è riuscito a trovare la quadra e come invece "improvvisamente" è riuscito a ottenere che tutti aiutassero nella fase difensiva, chiudendo gli spazi anche a giocatori più forti, che la squadra non si allungasse mai, anche quando si contrattaccava con tanti giocatori. Vedremo che cosa cambierà con la squadra al completo (mancavano due giocatori importanti come Acerbi e Lautaro), quando arriveranno il "braccetto" e soprattutto la punta, quando i nuovi si saranno inseriti. Non possiamo ripetere la partenza lentissima dell'anno scorso e dobbiamo arrivare al finale con le energie intatte. Inzaghi ha davanti un compito difficilissimo: la società vuole puntare molto in alto, ma non ha i mezzi finanziari per farlo. Non vorremmo essere nei panni dell'allenatore, già la partita con il Monza sarà un test di grande importanza, per cui andrà preparata come se fosse una finale, con in campo gli uomini che al momento danno più garanzie.

Inter – Juve 0-1: a pallamano sei meglio tu…

La premessa è che Inter - Juventus, in quanto partita di calcio, è finita 0-0. Nel supplemento di pallamano, poi, ha invece prevalso la Juve, con ben tre assist di mano nella stessa azione decisiva. Detto questo - non c'è controprova - resta il sospetto che senza le assenze la partita avrebbe potuto avere esiti diversi. Ma nel post ci si sofferma più che tutto sul tentativo di comprendere le cause recenti e meno recenti di un declino che in due anni ci ha portato da dominatori a comprimari. La squadra attuale da tempo non ha continuità di prestazioni e risultati; non è in grado di attaccare le difese schierate e per sopperrire a questo limite deve attaccare con molti uomini, perdendo quasi inevitabilmente le distanze tra i reparti e offrendosi alle ripartenze altrui in spazi ampi; i centrocampisti sono tutti di qualità e non di forza e non riescono a fare il doppio lavoro con continuità. Indicare un responsabile unico non è possibile, ne parliamo ampiamente nel post, le responsabilità sono condivise da tutti, ma non ci sono dubbi sul fatto che senza un cambio di proprietà e/o se non si arresta la necessità di rientrare finanziariamente sarà difficile cambiare le cose. Considerazioni simili vengono espresse per il settore giovanile dove il rischio di una perdità di competitviità rispetto ad altre squadre a livello nazionale è reale ed è necessario tornare a investire, così come a cambiare approccio per quella che è la rivalutazione a livello di importanza mediatica e di richiamo del pubblico. In dettaglio si analizzano poi il pari della Primavera contro la Roma e il derby Under 16.

Una partita “divisiva”: Atalanta – Inter 0-0

Il pareggio con l'Atalanta conferma le impressioni che abbiamo sempre avuto sulla squadra. Siamo in presenza di un gruppo forte, ben guidato, che può competere con tutti, ma che non può oggettivamente venir considerato superiore a altre tre o quattro squadre. Nelle ultime nove partite abbiamo ottenuto 25 punti su 27. Otto vittorie e un pareggio su un campo difficilissimo. Ma nove partite sono un quarto del totale e su frazioni simili altre squadre in altri periodi hanno ottenuto risultati analoghi. Non siamo predestinati a vincere il campionato, altre squadre potranno realizzare simili filotti: alla fine deciderà il rendimento medio tenuto in tutto l'arco della stagione. In questo senso, aver pareggiato a Bergamo è un risultato tranquillizante: abbiamo lasciato la Dea a otto punti e il Milan è rimasto sostanzialmente lì con noi, punto più punto meno. Tutto è aperto quindi. Alcune squadre si sono già rafforzate per il girone di ritorno e noi abbiamo avuto e avremo più impegni di Milan e Napoli. Il giudizio sulla nostra stagione resta in ogni caso fino a questo momento positivo. In particolare voto positivo all'allenatore Simone Inzaghi che in tre partite cruciali in una settimana, fa quattro punti in campionato e vince la Supercoppa. Di più era quasi impossibile.

L’Inter c’è, la Primavera… c’era

Non potevamo perdere punti in vista di due match molto importanti per il prosieguo della stagione, a Roma e a Madrid. Anche solo un mezzo insuccesso avrebbe interrotto una rincorsa al vertice avviata positivamente da qualche partita e avrebbe riportato sotto l’Atalanta, che resta pericolosamente vicina. Con una squadra rimaneggiata abbiamo ottenuto un risultato positivo con una prova confortante: abbiamo dominato la squadra ligure dal primo all’ultimo minuto. Determinante una parata di Handanovic su Amian alla fine del primo tempo. Così come è stato importante andare al riposo in vantaggio. Inzaghi non ha sbagliato nulla. Sembra avere trovato il giusto equilibrio, ma è una soluzione molto dispendiosa per il sacrificio che richiede da alcuni. Sarà determinante vedere la capacità di mantenere nel tempo questa concentrazione e questa vivacità atletica. La primavera perde 4-2 contro il Sassuolo ai calci di rigore in una partita di grande tensione e caratterizzata da un notevole equilibrio in campo, con poche occasioni da entrambe le parti. Il mister Chivu ha adottato qualche variazione tattica (la difesa a tre e Iliev dietro la prima punta, Abiuso) ma soprattutto ha scelto gli uomini migliori a disposizione e così abbiamo visto qualche miglioramento rispetto alla prova di qualche giorno fa. All’interno del post anche qualche considerazione sulla Primavera del prossimo anno, i classe 2004 e i classe 2005 e la linea politica societaria.

Under 17, una squadra da seguire con molto interesse: Inter – Cagliari 5-0

Un post dedicato alla nostra selezione Under 17. Si tratta di una squadra che va seguita con molto interesse e che nell'ultimo turno di campionato, ha battuto nettamente i pari età del Cagliari con il risultato di cinque reti a zero. La squadra, allenata dal mister Tiziano Polenghi, è prima in classica con 13 punti (come il Vicenza), frutto di quattro vittorie e un pareggio. Abbiamo un calendario favorevole, ma i veri test decisivi devono ancora arrivare. Se guardiamo ai numeri, abbiamo segnato più delle rivali e in particolare abbiamo realizzato 19 goal su 24 nelle tre partite casalinghe finora disputate. Contro il Cagliari mancavano veramente parecchi giocatori, cosa che ha permesso al mister di sperimentare varianti tattiche e schierare uomini in ruoli diversi, per valutarne l'adattabilità. Il Cagliari è rimasto in partita per il primo tempo, chiuso per il 2-0 per noi, ma nel secondo tempo con la nostra corsa lunga (abbinata a una tecnica buonissima mediamente e per alcuni di livello superiore) li abbiamo definitivamente schiantati. Sugli scudi: Aidoo, Berenbruch, Di Maggio. Adesso aspettiamo i test decisi per fare una valutazione accorta e più consapevole sul lavoro del mister e della squadra.

Inter – Sassuolo 2-1: un altro passo verso l’obiettivo

L'Inter batte 2-1 il Sassuolo. Adesso sono 10 le vittorie di fila per la squadra allenata dal mister Antonio Conte. I punti sul Milan sono invece 11. Possiamo dirlo: abbiamo seriamente la possibilità di vincere il campionato per la prima volta da 10 anni a questa parte. Ogni risultato positivo che otteniamo è un piccolo solco che scaviamo tra noi e gli avversari e un ostacolo in meno da affrontare prima della fine. Il gruppo squadra con i suoi tecnici sta facendo un lavoro strepitoso e degno di ogni elogio. L'imperativo a questo punto è portare a conclusione il lavoro, sapendo che probabilmente faremo fatica, non potremo ritrovare la brillantezza di qualche tempo fa. Anche mentalmente il dover vincere adesso peserà. Nelle prossime partite non potremo chiedere alla squadra "spettacolo" e il cinismo, se si accompagnerà ai risultati, sarà più che sufficiente. Oltre che della prima squadra, nel post si parla anche dei giovani e dei nostri "ex" giovani. In particolare sui classe 1998, 1999, 2000, 2001. Qualche dato quindi sul percorso dei giocatori che in Primavera hanno vinto o che comunque risultavano senza dubbio tra i più forti in categoria. Come vedremo, tra questi solo Zappa, Pinamonti, Zaniolo e Zinho tra i ventiduenni giocano in serie A. Tra i 2000 solo Colidio (nella serie A belga) e Roric (in Slovenia). Tra i 2001 solo Salcedo. La sorpresa è Zappa. Ma dai dati risulta che i tempi di maturazione dei giovani per potersi presentare alla ribalta nel nostro calcio sono lunghi. Anche i più talentuosi fanno fatica ad imporsi e hanno davanti a sé un lungo percorso da compiere prima di affermarsi ai massimi livelli.

Il fascino del calcio (soprattutto quando vinci): Inter – Milan 4-2

Il successo universale del calcio sta proprio nella sua imprevedibilità, nella sua capacità di stupire, a volte nel carattere persino contraddittorio delle situazioni che si susseguono. È stato uno dei derby più sorprendenti della storia a livello della successione di avvenimenti: il Milan è partito fortissimo e ci ha messo subito in difficoltà, il primo tempo si è chiuso con il vantaggio di due reti a zero per i rossoneri, ma nel calcio non c'è mai nulla di scontato. Le distanze di ritmo e corsa nel secondo tempo si sono annullate e si è affermata la maggior classe individuale dei nostri, che a questo punto si rendeva evidente. Il goal di Brozo ha riaperto la partita e nel giro di pochi minuti Vecino ha pareggiato i conti, da lì in poi tutto è stato in discesa e fino al trionfo finale con il risultato di 4-2. Si sente parlare di scudetto, ma questo come dice il mister per ora è solo un sogno: ogni domenica dobbiamo continuare a preoccuparci anche e soprattutto di chi ci insegue.

Udine, tre punti e segnali importanti in vista dei prossimi impegni: Udinese – Inter 0-2

Dopo il passaggio del turno di Coppa Italia (battuta per due reti a uno la Fiorentina) ci rimettiamo in carreggiata anche in campionato, grazie alla vittoria di Udine. Grande protagonista Romelu Lukaku, autore di una doppietta decisiva, ma a sbloccare la gara sono stati gli ingressi determinanti di Marcelo Brozovic e di Alexis Sanchez nella difesa. Sono stati questi infatti (i due giocatori partivano dalla panchina a causa di una condizione fisica non ottimale) a cambiare il volto di una squadra che fino a quel momento non aveva sofferto l'avversario, ma aveva avuto difficoltà a imporsi pagando l'assenza determinante del centrocampista croato in mezzo al campo e il gap fisico tra il giovane Sebastiano Esposito e i giganti della difesa dell'Udinese. In campo anche tutti e tre i "nuovi": sufficiente Moses (meglio in attacco che dietro, dove ha sofferto Ken Sema) e da rivedere Eriksen, mentre Ashley Young è cresciuto come tutti nel corso dei novanta minuti. Adesso una settimana difficilissima, si comincia con il derby (mancherà ancora Lautaro, squalificato, mentre si spera di recuperare Handanovic), poi la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Napoli, poi la sfida di Roma contro la fortissima Lazio di Simone Inzaghi. È il momento di tirare fuori gli artigli e ricominciare a crescere.

Napul’è (anzi… era): Napoli – Inter 1-3

Il Napoli ha confermato, al di là della classifica, di essere una squadra molto forte (sicuramente lacunosa in difesa). Abbiamo sofferto l'avversario più che in altre partite: hanno deciso l'incisività dei due attaccanti, la straordinaria qualità dei difensori, lo spirito di squadra, la disponibilità al sacrificio dei centrocampisti. Il lavoro di Conte è stato fino a questo momento determinante, l'Inter è in cima alla classifica dopo 18 giornate e è adesso capace di imporsi anche su una squadra forte come il Napoli. Adesso incontriamo l'Atalanta, in stato di grazia e che ha dato 5 goal al Milan e 5 al Parma: sarà una partita difficilissima. È un altro step da superare, per quanto difficile, se si vuole confermare la graduale e impetuosa crescita.