I risultati di corto muso possono essere letti in due modi: sono grandi valori se per rosa della squadra e calendario ritieni di essere destinato a crescere, sono campanelli di allarme nel caso in cui si valuta che quello che esprimi sia il tuo top. La nostra situazione è questa: abbiamo vinto a fatica tre delle ultime quattro partite e pareggiato disastrosamente la quarta, a Monza. Abbiamo margini di crescita? Possiamo considerare la vittoria per uno a zero con il Verona un ottimo risultato? Rispondere è difficile ed è oggettivamente difficile pensare che fra un paio di mesi saremo nella condizione di ringraziare per la vittoria sull’ Hellas vista come punto di partenza.Tre vittorie nelle ultime quattro partite possono essere un buon segnale. Sul piano del gioco però solo il match con il Napoli si sono visti segnali apprezzabil, mentre nelle altre abbiamo fatto poco e sofferto abbastanza a lungo squadre tecnicamente inferiori. Abbiamo assoluta necessità di ritrovare subito al top titolari importanti e di vedere crescere qualche alternativa per poter sperare in una qualificazione tranquilla alla prossima CL e per giocarci le speranze di vincere qualcosa e di superare il turno (difficile) in CL. Spazio dedicato anche al derby Primavera, vinto dai nostri ragazzi con il risultato di uno a zero. Infine report sull'amichevole disputata dall'Under 16 contro i pari età dell'Empoli.
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I sogni sono l’essenza del calcio
I sogni sono l'essenza del calcio e senza i sogni dei giovani calciatori, dei loro genitori, che spesso si accollano sacrifici enormi, e dei tifosi, il calcio non esisterebbe o comunque sarebbe un'attività socialmente marginale. In questi giorni abbiamo assistito a una manifestazione strepitosa sul piano dello spettacolo e dello sport. I mondiali del Qatar, aldilà delle polemiche politiche e delle vicende forse corruttive, che non sottovalutiamo, sono stati uno sponsor straordinario per questo sport che tanto ci attrae. Sono stati anche un'occasione di riflessione per chi vuole preservare la capacità di questo sport di promuovere la passione popolare. Il calcio professionistico di altissimo livello deve continuare ad essere solo la punta dell’iceberg e quindi è vitale che le manifestazioni di risonanza e interesse universale si sviluppino sempre più, Ma perché questo accada è necessario anche che si consolidi, si estenda e si perfezioni il legame tra grande calcio e attività di base, capillare. C’è un legame indissolubile tra sviluppo universale dell’attività di base, passione popolare, e capacità di esprimere campioni e partite di assoluto livello tecnico e spettacolare. La passione per il calcio giovanile e in particolare per quello che veste i colori nerazzurri del nostro Luciano si spiega proprio così: prima di tornare a casa per vedere in tv la finale tra Francia e Argentina, ha visto dal vivo due partite dei nostri giovani: under 18 e under 17. Questo significa amare il calcio e seguire dei ragazzi che al grande calcio si ispirano, per la loro crescita umana, tecnica agonistica. In due partite (che sono ampiamente raccontate e documentate nel post) sono scesi in campo un’ottantina di ragazzi dell’Inter e del Venezia: forse nessuno di questi arriverà a percorrere il cammino dei campioni osservati più tardi in tv. Però anche i Messi, i Mbappé, i Modric, gli Ziyech, i Kamada, i Pulisic, i Musiala, i De Bruyne, i Lewandoski, i Pedri, i Gvardiol e tantissimi altri che abbiamo ammirato e ci hanno deliziato, sono passati di qui, dai campionati e dai tornei giovanili, dalle fabbriche di sogni. Importa relativamente quanti arrivino: è logico che ai vertici giungano proporzionalmente in pochi, se la base da cui attingere è enorme: ma quello che conta è che la passione si estenda sempre più e che ci si senta soddisfatti e realizzati anche giocando a livelli più modesti. Chi ha giocato a calcio, a qualunque livello, non abbandonerà più la passione per uno sport senza eguali.
Una domenica da non dimenticare per le nostre giovanili
In assenza del campionato, malamente sostituito da un noioso torneo per squadre nazionali in Qatar, proseguono le partite di alcune categorie giovanili. È stata una domenica da non dimenticare per le nostre giovanili. Le nostre squadre avevano davanti un turno particolarmente impegnativo. L'Under 17 era impegnata contro l'Atalanta mentre l'Under 16 e l'Under 15 erano impegnate in due derby fuori casa. Le risposte sono state pienamente positive, sia per quanto riguarda i risultati, sia per prestazioni individuali, particolarmente significative nelle occasioni che mettono maggiormente in difficoltà per la qualità degli avversari. La partita tra Inter e Atalanta (Under 17) è stata bellissima, di grande intensità e anche interessante dal punto di vista di chi ama studiare il calcio. Il nostro Luciano Da Vite ci offre un resoconto appassionato e competente di una partita che alla fine del primo tempo nessuno avrebbe mai immaginato potesse poi concludersi con una nostra larga vittoria per cinque reti a uno. Mi piace sottolinerare, la troverete all'interno del post, il bellissimo ricordo di un episodio che definisce come "epico" degli anni cinquanta: il goal di Lindskog in un'Inter-Udinese terminata con il risultato di 3-3. Sugli scudi la prestazione di De Pieri. Abbiamo vinto anche i due derby in trasferta. L'Under 16 vince tre a uno, tra i migliori: Cocchi, Mantini, Ciardi, Balduzzi e Urbano. L'Under 15 ha vinto due a uno in una partita che aveva un po' il carattere di una sorta di spareggio per la supremazia (almeno momentanea) tra due squadre che erano alla pari in testa alla classifica. Rete decisiva di Vukaj. Occhio intanto all'Under 14 dove pare che si stia facendo strada il terzo esponente della "dinastia" Carboni. Un'altra "tripletta" dopo quella del trio Esposito.
Un weekend positivo: sei partite, sedici punti
Weekend decisamente positivo per tutte e nostre squadre. Infatti il bilancio è di sei partite per sedici punti. Praticamente (quasi) tutte vittorie. L'unico pareggio, in dieci e contro la prima in classifica, è quello dell'Under 19 di Christian Chivu che si è trovata di fronte una squadra come il Frosinone che si conferma molto forte per la categoria e che può veramente lottare per la vittoria del titolo. Va detto che i nostri ragazzi hanno lottato pure in inferiorità numerica e che con grande impegno sono riusciti a strappare un pareggio, confermando che questa squadra però ha sicuramente una sola via da percorrere per risalire (almeno in parte): produrre la maggior solidità possibile dietro e alternare gli uomini offensivi in modo da avere in campo di volta in volta tecnica, potenza, rapidità. Bene la prima squadra in una partita "facile" (tra virgolette) contro la Sampdoria e alla vigilia di una settimana molto difficile con due trasferte prima a Monaco di Baviera e poi - soprattutto - a Torino contro la Juventus in una gara che, giocata a otto punti dal vertice, assume le vesti di un autentico spareggio: chi vincerà, infatti, potrà ancora eventualmente nutrire sogni di vertice. Gli altri risultati: l'Under 17 vince 2-0 contro i pari età del Cittadella; benissimo l'Under 18 di Zanchetta che sconfigge meritatamente il Torino 2-1 e lo sorpassa in classifica, avvicinandosi alla vetta; le due sfide di Ferrara contro la Spal di Under 16 e Under 15 vedono pure le nostre due squadre prevalere rispettivamente con i risultati di quattro reti a due e di due reti a uno.
Andata dei Quarti di finale Under 17: Inter – Lazio 4-2
La gara di andata dei quarti di finale Under 17 è stata una partita entusiasmante per il pubblico, che si diverte per i continui colpi di scena ed è stata una partita fondamentale per la crescita dei ragazzi, perché è da partite come queste, da dentro o fuori contro avversari di grande valore, che si incominciano a intravedere le reali possibilità dei singoli. Sono sfide tiratissime (vedi anche il caso delle ultime sfide che hanno visto protagoniste Under 14, Under 15, Under 16 e soprattutto la Primavera) e ricche di colpi di scena e richiedono a tutti i partecipanti di alzare il livello delle proprie prestazioni per cercare di spuntarla. Inter - Lazio U17, come dicevamo, non ha fatto eccezione: i nostri sono andati in vantaggio, la Lazio pareggia, poi noi realizziamo il secondo e il terzo goal ...Ma non è finita, perché al 91’ un rigore generosamente concesso ai laziali rimette quasi in equilibrio la partita (giocata a un ritmo straordinario almeno per i nostri campionati giovanili). Eppure passano due minuti e al 93’ l’Inter ristabilisce le distanze. Risultato finale 4-2. Tra i nostri bene Calligaris, Aidoo, Bovo, la "rivelazione" Ricordi, Liserani. Fondamentale Di Maggio. Ma la vera stella è Francesco Pio Esposito. "Espo" è un uragano che si abbatte sulla Lazio. Pio sa far tutto. Andare in profondità, giocare spalle alla porta, far da sponda per i compagni, suggerire, spizzare le palle alte, tirare con forza e precisione di testa e di piede. Chi l’ha visto dal vivo in nazionale dice che troppe volte si è fatto anticipare di potenza, riuscendo a sfruttare solo parzialmente le sue doti tecniche. In realtà ha avuto uno sviluppo in altezza clamoroso se nei prossimi anni continuerà a sviluppare la sua massa muscolare potrà affrontare anche gli avversari più potenti, tra i professionisti.
L’amarezza e l’orgoglio: dalla prima squadra all’Under 15
Dalla prima squadra all'Under 15: un post dedicato a tutte le nostre squadre che in una giornata di verdetti giocavano partite da dentro o fuori. Amarezza e orgoglio. Amarezza perché probabilmente non vinceremo in nessuno dei campionati nazionali. Orgoglio nella dimostrazione di forza offerta da quasi tutte le nostre squadre in una stagione obiettivamente difficile per la società. Almeno dal punto di vista finanziario. Abbiamo alla sera del 15 maggio i primi verdetti parziali ma già significativi: la prima squadra è comunque in lotta per il titolo all'ultima giornata; l'Under 19 è stata promossa direttamente alle semifinali; l'Under 18 ha conquistato l'accesso ai play-off; l'Under 17 è qualificata per le fasi finali; sia l'Under 16 che l'Under 15 stanno disputando i play-off. Quindi grande orgoglio perché tutte le nostre sei squadre stanno lottando per il titolo nelle fasi finali dei rispettivi campionati. Ma allo stesso tempo una certa amarezza perché, come detto, difficilmente vinceremo almeno un "titulo" e nel calcio nessuno si ricorda dei secondi. È stato un fine settimana a forte rischio coronarico per il nostro Luciano Da Vite (ma non solo ovviamente) che - oltre che vedere la prima squadra e la Primavera in tv - a Interello ha assistito alle partite di Under 16 e Under 18 (Nb. l'Under 17 non ha giocato per il contemporaneo impegno della rappresentativa nazionale). Nel post si dedica ovviamente spazio alla prima squadra ma anche la giusta attenzione e le giuste considerazioni sulla sfida degli Under 16 contro i pari età della Roma ("una partita mai vista in settant'anni di calcio"); la stressante ma importante vittoria contro la Sampdoria dell'Under 18. Ovviamente ci sta pure la vittoria della prima squadra contro il Cagliari, ottenuta con una delle prove più convincenti dell'intero campionato. Per la prima squadra resta un filo di speranza ma anche la consapevolezza che dopo gli ultimi successi a ripetizione del Milan, il campionato ce lo siamo giocati in precedenza. Potevamo fare di più, ma con tutti i problemi (cambio di allenatore, rinuncia forzata a tre campioni, il calendario "stranatamente" sconvolto a nostro danno...) abbiamo fatto una grande stagione e un grandissimo campionato. Dobbiamo ripartire da qui: la base resta ottima, guardiamo il bicchiere mezzo piano. Il giocattolo non va smontato, ma perfezionato.
Segnali di ripresa dal movimento giovanile, ma purtroppo in questo momento ci “assorbono” le difficoltà della prima squadra
Le difficoltà della prima squadra, che subisce uno stop casalingo contro il Sassuolo, erano ampiamente prevedibili e ne avevamo ampiamente parlato sul blog in questi mesi. La squadra sta vivendo una flessione, causa di un atteggiamento tattico molto dispendioso e dello sforzo enorme e prolungato per recuperare lo svantaggio iniziale; di qualche manchevolezza anche nell'undici titolare e in generale di alcuni elementi della rosa; di un calendario oggettivamente difficoltoso. Era sbagliato esaltarsi prima e sarebbe sbagliato deprimersi oggi: siamo ancora in corsa, anche se le difficoltà sono enormemente aumentate. Adesso l'importante è che la squadra ci creda fermamente, non si divida e che il lavoro di Inzaghi e del suo staff riesca a far recuperare al gruppo una maggiore brillantezza psicofisica. Siamo (giustamente) assorbiti dalle difficoltà della prima squadra, dunque, ma come modesta consolazione possiamo guardare con piacere a segnali di ripresa dal movimento giovanile. Ne parliamo ampiamente nei contenuti del post e con un occhio particolare rivolto alle ultime sfide di Under 17 e Under 15.
Primavera 1: Inter – Fiorentina 1-0
Primavera 1: Inter batte Fiorentina 1-0. Non è stata affatto una gara convincente sul piano del gioco, della qualità e della personalità. Nel primo tempo la partita la fa la Viola, che impone un ritmo elevato sulla gara, pressando bene i nostri portatori di palla. Mentre noi siamo quasi inesistenti in avanti. Ciononostante la nostra difesa è buona e gli avversari hanno solo due occasioni da goal. La partita cambia registro nella ripresa. Senza incantare riusciamo a impegnare più volte la difesa avversaria (bene Satriano), sbagliamo un goal a porta vuota (Boscolo) e alla fine facciamo il goal che decide la gara con il subentrante Bonfanti, entrato in campo a un quarto d'ora dalla fine proprio al posto di Satriano. Siamo secondi in classifica a un punto dalla Sampdoria. Apparentemente siamo inferiori a molte - tecnicamente e sul piano del gioco - e superiori a poche rivali. Eppure stiamo facendo bene e grande merito va per forza di cose ad Armando Madonna. Difficilmente un altro allenatore avrebbe potuto far meglio a livello di risultati.
Quale futuro (prossimo) per la nostra Primavera?
Parliamo delle giovanili e in particolare della Primavera, in vista della prossima stagione calcistica e consapevoli che avventurarsi in previsioni in questo ambito è una impresa impossibile. A parte che è la fase conclusiva dei campionati che evidenzia la crescita stagionale dei singoli e delle squadre (cioè il frutto del lavoro svolto in stagione), conteranno evidentemente le modalità di una eventuale ripartenza. Le problematiche in questo senso sono molte: i "pensionati" giovanili, la cui concezione andrà probabilmente ripensata; tutti gli aspetti strutturali dagli spogliatoi, alle docce, ai servizi in generale; la difficile gestione dei ragazzi più giovani nel rispettare regolamenti rigidi in materia di "distanziamento sociale". Non abbiamo inoltre informazioni certe su quelle che saranno le scelte di proprietà e dirigenza. Diamo comunque per scontato che le intenzioni saranno quelle di presentare squadre competitive per quanto riguarda tutte le nostre selezioni giovanili. Sulla scorta di queste dovute premesse, presentiamo un primo post per quello che riguarda il futuro della nostra Primavera.
Giovanili Inter: un avvio discreto
Gli ultimi anni sono stati particolarmente proficui per le nostre selezioni giovanili. Due anni fa abbiamo forse raggiunto il punto più alto, consapevoli che ripetersi sarebbe stata dura. L'anno scorso si sono avvertiti i primi scricchiolii. Ci avviamo verso una nuova stagione con alcune perplessità, tra queste il salto di categoria di troppi classe 2002 e la scelta di lavorare soprattutto sui propri giocatori più giovani, mantenendo i gruppi originari, a differenza di come fanno le altre principali selezioni giovanili come ad esempio l'Atalanta. Con fiducia nell'operato della società, continuiamo comunque a seguire con grande passione le nostre squadre: in questo post il report sulla gara amichevole dell'Under 18 contro l'Entella e le prime di campionato di Under 16 e Under 15.









