
Foto: Lautaro Martinez esulta dopo la rete decisiva nel derby. Il “Toro è scatenato: “quando vede rosso(nero) non lo fermano né le banderillas, né i toreri più arcigni.”
Dal mio punto di vista questa partita ha fornito ulteriori importanti conferme a valutazioni che concernono sia le qualità e i limiti dell’Inter attuale, sia il ‘modo’ di leggere i fatti calcistici
Parto dal secondo elemento con un ragionamento su Pioli.
Il mister rossonero era celebrato come un fenomeno (solo dai milanisti, per la verità) quando aveva portato i rossoneri a vincere un campionato sicuramente ben giocato, ma anche accompagnato da una importante dose di fortuna.
Cito solo tre fatti, OGNUNO DEI QUALI, DA SOLO, DECISIVO:
- il rigore fallito dai nostri nel derby d’andata,
- il fallo su Dzeko che ha originato il pareggio (e poi il sorpasso) dei rossoneri nel derby di ritorno,
- la sfortunata coincidenza del rinvio di Bologna – Inter che è andato a complicare un periodo per noi colmo di impegni onerosissimi e poi ci ha visto soccombere per un errore clamoroso di Radu.
Naturalmente Pioli e la squadra rossonera ci hanno messo del loro perché non basta qualche episodio che gira bene per vincere un campionato.
Il loro mister è stato bravissimo a ottenere il massimo dai suoi sia a livello individuale sia per le sue scelte tecniche e tattiche e per la carica psicologica con cui ha affrontato le partite finali e decisive.
L’uno a zero in trasferta a Napoli oltre alla rimonta nel derby hanno sicuramente costituito la svolta cruciale. Ma poi i rossoneri sono riusciti a vincere altre partite anche soffrendo.
A distanza di tempo bisogna riconoscere che Pioli ha gestito bene il gruppo, che era forte ma non fortissimo, ottenendo il massimo rendimento possibile dai suoi ragazzi.
Era lo stesso Pioli cacciato dall’Inter per ‘manifesta incapacità’ secondo il ‘giudizio di Dio’ espresso dai tifosi e il Milan era solo una manica di scappati di casa, per gli stessi tifosi.
Che non coglievano la contraddizione: come può una manica di scappati di casa allenati da un incompetente, vincere lo scudo?
E’ lo stesso atteggiamento emotivo, senza mezze misure, di chi dice che Kuzmanovic o Gagliardini, per fare solo un esempio, sono chiaviche e non giocatori.
In realtà il Milan era un gruppo forte, più o meno sul livello dei migliori e aveva il vantaggio di essere uscito ai gironi di CL di non aver giocato la super coppa e di essere uscito presto dalla Coppa Italia.
Pioli ha saputo ottenere il massimo sia sul piano tattico (quanto è stato criticato per aver portato a casa risultati di misura, con… prudenza) sia sul piano della capacità di tener alta sempre concentrazione e determinazione dei suoi.
Insomma, aveva lavorato benissimo.
Oggi il Milan in circostanze diverse, accusa battute a vuoto simili a quelle vissute dall’Inter lo scorso anno, nel periodo buio, e Pioli diventa un incapace come allora lo era, per molti (e tornerà a diventarlo alla prima sconfitta) Inzaghi.
Sono i Soloni del calcio da tastiera o da schermo tv.
Quelli che non si spiegano perché il Milan nel derby abbia rinunciato alle sue prerogative ‘offensiviste’ (sic) per schierare una difesa a tre e una squadra troppo attendista e rinunciataria.
In realtà il Milan dopo la (stentata) vittoria di Salerno del 4 gennaio aveva ottenuto questi risultati:
- Milan – Roma 2-2
- Milan – Torino 0-1
- Lecce – Milan 2-2
- Milan – Inter 0-3
- Lazio – Milan 4-0
- Milan – Sassuolo 2-5
Due punti in sei partite e soprattutto 17 gol subiti nelle stesse sei partita.
Era evidente che per la fase che attraversava (e le cui cause possono essere indagate e conosciute solo all’interno della società) al Milan servisse un cambiamento volto a dare alla squadra maggior compattezza per evitare sfilacciamenti puntivi.
La stessa partita di supercoppa aveva dimostrato che al momento se il Milan fa la partita, noi lo infiliamo da ogni parte.
Pioli non si è ‘cagato sotto’ come dicono poeticamente molti tifosi, ma ha preso atto di una situazione che lui dal di dentro conosceva perfettamente. Proprio come quando in vantaggio risicato, e a corto di energie, che so, Inzaghi toglie una punta per un centrocampista o mette Gagliardini invece del talentuoso Asllani.
Non è mentalità perdente (se bastasse mettere tanti attaccanti per vincere, allora saremmo tutti grandi allenatori) è competenza e senso di responsabilità.
Significa che gli allenatori bravi non sbagliano mai?
Certamente sbagliano anche loro, per esempio Pioli nel primo tempo non è riuscito mai a far ripartire il Milan che si è trovato schiacciato.
Ma la partita di coppa aveva dimostrato che con un altro atteggiamento AL MOMENTO poteva andar peggio.
Dal mio punto di vista (di esterno incompetente) un errore potrebbe averlo fatto: schierare due punte vicine, agevolando nella marcatura la nostra difesa a tre, che invece va in difficoltà se viene aperta sulle fasce.
Ma bisogna vedere se aveva gli uomini, nella condizione attuale, per schierarsi così, perché per esempio i due terzini non hanno avuto la forza di ripartire, Tonali non ha avuto accelerazioni degne di nota e una delle due punte avrebbe dovuto in teoria prendere Calha in fase di non possesso, per limitare la qualità della nostra transizione offensiva.
Io ricordo sempre la frase di Brera, che ritengo fondamentale:
“Nella prima guerra mondiale l’Italia ha dimostrato di non avere una mentalità vincente perché ha evitato di occupare subito Vienna e invece ha scavato trincee difensiviste sul Piave.”
La stessa cosa (parlo della superficialità dei giudizi) vale naturalmente per Inzaghi, che lo scorso anno perdeva le partite facili, quest’anno perdeva quelle difficili, dopo il Barcellona ha ripreso a vincere le partite difficili ma anche a perdere o pareggiare quelle facili.
Dunque è un incapace, perché se la squadra ha la forza di eliminare il Barcellona, battere il Milan in Super Coppa e in campionato, battere il Napoli e l’Atalanta in campionato, devi vincere sempre o sei un incapace.
Che tutto sia molto più complicato, che nell’arco di nove mesi le situazioni cambino anche più volte, per quel che riguarda condizione atletica, capacità di concentrazione, accumulo di tossine nei muscoli, infortuni, quindi consistenza della rosa e tante altre situazioni, non sfiora affatto la mente dei critici da tastiera.
Io, nel mio piccolo e senza pretese ‘divinatorie’ mi sono fatto un’idea: che questa squadra, da dominatrice che era, dopo aver perso indiscutibilmente giocatori fondamentali che non ha potuto rimpiazzare in modo adeguato per motivi finanziari, (e dopo aver perso l’allenatore che per le sue caratteristiche di rullo compressore sui giocatori li spingeva ad andare persino oltre i propri limiti) è diventato un gruppo sempre forte ma ‘normale’ a livelli alti.
Questa squadra paga forse l’aver dovuto ripiegare su giocatori di primissimo piano ma non più integri come energie e l’avere dovuto completare con giovani non (o non ancora) di prima fascia.
L’Inter aveva un gruppo formidabile, con molti fuoriclasse e tanti buoni giocatori. Tra i primi metterei oltre a Lauti, Bastoni Barella, Hakimi, Perisic, Eriksen, Skriniar, anche de Vrij, e ovviamente Lukaku e Brozo.
Gli ultimi tre in questa stagione ci sono ancora ma per motivi vari hanno reso molto meno che in passato.
Se ci fate caso, si trattava di 10 giocatori di movimento, cioè l’intera squadra.
Oggi è sceso il livello complessivo dei titolari e, oltre a quelli rimasti al top, la stanno tenendo a galla (bene direi) giocatori di buona qualità come Calha, Dimarco, Darmian, Acerbi, o giocatori fortissimi ma in età come Dzeko e Mikhitaryan.
Asllani non è considerato ancora all’altezza delle sfide più importanti, Gosens, Dumfries e Bellanova per come vengono utilizzati sono considerati ripieghi.
Restano due gregari come Gaglia e D’Ambrosio, ma un conto è entrare in uno squadrone fortissimo, altra cosa è entrare in un contesto poco più che normale.
Poi c’è Correa, che certamente non vale il pur anziano Sanchez, ceduto per ridurre il monte ingaggi, come ha precisato il direttore.
Correa è stato un errore, il più importante. Su questo non ci piove.
Se teniamo presente tutti questi fatti che a me paiono oggettivi e ci aggiungiamo la perdita di un allenatore e di un preparatore atletico di straordinaria efficacia si capisce perché a me sembra che questo gruppo abbia fatto tutto sommato bene lo scorso anno e stia facendo bene nell’attuale stagione.
Siamo gli unici ad aver già vinto qualcosa e, oltre ad essere secondi in campionato, ad essere in corsa in tutte le competizioni.
Potevamo fare di più?
Certo, comperando anziché i giocatori di rendimento (Sanchez, Dzeko, Darmian, Mikhi, Acerbi, sulla carta Gosens) giovani sconosciuti che si rivelassero fenomeni come Kvara, i quali come è noto fioriscono a dozzine e si portano via tutti con poche lire.
Il Milan per esempio ha preso tanti giovani fenomeni sconosciuti, ma è 5 punti dietro di noi e negli ultimi tre anni ha vinto meno di noi.
La squadra che ci siamo potuti permettere ha (per me) qualche limite negli undici titolari e grandi limiti nella rosa.
Questo spiegherebbe perché la squadra stessa abbia sbalzi di rendimento sia in certe fasi della stagione sia, spesso, nell’ambito della stessa partita.
Diversi giocatori non riescono a esprimersi con lo stesso livello di rendimento per tre partite in una settimana e a reggere senza flessioni l’usura di annate in cui si va avanti molto in tutte le competizioni.
Anche gli altri hanno problemi? Non c’è dubbio, tranne in questa stagione il Napoli che, dopo 30 anni, è riuscito a trovare la squadra vincente.
La partita
Le cifre sono impietose, per il Milan.
- I tiri totali sono stati 15 a 4 per noi.
- I tiri in porta 4-0.
- Gli angoli 8-0.
- Il possesso 65 a 35.
- 5 ammoniti per loro e 2 per noi.
- Zero tiri in porta credo sia un record assoluto, per un derby e forse non solo.
Il dislivello nel primo tempo è stato ancora più marcato, ma noi vincevamo solo 1-0 e io temevo che accadesse la riedizione del ritorno dello scorso anno, quando sull’1-0 e in pieno controllo della partita abbiamo subito due reti per la compiacenza arbitrale e per un calo di tensione dei nostri.
Il calcio oggi è questo: una volta se dominavi per un’ora segnavi 3-4 gol e chiudevi la partita; oggi anche una superiorità netta, a certi livelli, raramente porta a situazioni definitive per cui basta un leggero calo, una distrazione e perdi punti preziosi
Sotto questo profilo qualcosa sembra cambiato per noi nell’ultimo periodo:
- Il 29 dicembre abbiamo vinto a Sassuolo per 1-0.
- Il 4 gennaio abbiamo sconfitto il Napoli per 1-0.
- Dopo la parentesi col Monza dove comunque la vittoria ci è stata scippata.
- Il 10 gennaio abbiamo battuto il Parma 2-1 in rimonta.
- Il 14 gennaio abbiamo battuto il Verona 1-0.
- Il 18 gennaio abbiamo battuto il Milan 3-0.
- Il 23 gennaio lo 0-1 contro l’Empoli.
- Il 28 gennaio la vittoria per 2-1 sulla Cremonese.
- Il 31 gennaio la vittoria per 1-0 sull’Atalanta.
- Il 5 febbraio la vittoria per 1-0 nel derby.
Su dieci partite abbiamo mantenuto intatta la nostra rete sei volte (compresi i match con Atalanta, Napoli e Milan due volte, particolarmente significativi).
Nelle stesse 10 partite abbiamo subito 5 gol.
In precedenza nelle 13 partite di campionato avevamo subito 22 gol e troppo spesso non eravamo riusciti a mantenere un vantaggio acquisito, facendoci pure ‘ribaltare’.
Qualcosa è sicuramente cambiato nell’Inter ed è stato decisivo per mettere a nudo le intervenute insicurezze rossonere.
Il cambiamento probabilmente ha una componente tattica, ma pure una atletica, psicologica e motivazionale, anche perché nel frattempo abbiamo solo iniziato il recupero dei lungodegenti campioni, Brozo e Lukaku.
Tuttavia il Milan, per quanto in crisi, resta una squadra forte e nel secondo tempo, con l’immissione di forze fresche, i cambi tattici e di atteggiamento, poteva crearci dei problemi, visto che non eravamo riusciti a sferrare il colpo di grazia.
Loro si sono resi un po’ più pericolosi, noi abbiamo faticato un po’ di più ad uscire.
Nel primo tempo loro ci aspettavano, preoccupandosi di chiudere la zona centrale e noi facevamo la partita, con intelligenza e senza rischiare nulla.
Nella ripresa hanno alzato il baricentro, immesso forze fresche e di qualità, ma noi abbiamo retto bene, concedendo loro solo un tiro verso la porta (parato da Onana ma destinato a perdersi sul fondo) e abbiamo sfiorato il gol più volte di loro (tra l’altro con il fuori gioco di Lautaro causato da un ciuffo di capelli troppo lungo e il gol annullato a Lukaku per motivi misteriosi. O forse no).
Però la beffa era in agguato sul rinvio sbagliato di Onana, su una leggerezza in disimpegno di Barella e sull’assurda ripartenza subita, che ha portato Giroud davanti alla porta, quando il francese per fortuna ha sbagliato il facile controllo.
Ai fini statistici queste situazioni non risultano, ma il calcio è impietoso: puoi dominare il match e poi subire per una disattenzione.
La squadra comunque aldilà dei singoli episodi ha saputo mantenere alta la concentrazione e ha giocato sempre con la ferocia di un gruppo in cui tutti si sacrificano per il bene comune.
Se recupereremo al top alcuni giocatori indispensabili e riusciremo a mantenere equilibrio tattico, ferocia agonistica, lucidità e, nei limiti concessi da un calendario impietoso per intensità di impegni, una buona condizione psicofisica potremo ancora ricavare da questa stagione buone soddisfazioni.
Giocatori di qualità, nonostante le partenze, ne abbiamo ancora parecchi: la loro gestione diventerà probabilmente determinante.
Le pagelle
Onana: mai impegnato seriamente, non ha dato un’impressione di assoluta sicurezza, anzi. Però io tifo per i miei giocatori, si chiamino Handa o Onana e li incoraggio.
6
Skriniar: non era facilissimo affrontare questa partita. Il pubblico una volta tanto ha aiutato un suo giocatore e lui che è una roccia ci ha messo del suo.
6.5
Acerbi: non capisco se l’accantonamento parziale di de Vrij dipenda dalla situazione contrattuale (conoscendolo penso che se ne andrà) o da una flessione di rendimento. Resta il fatto che lui non lo fa rimpiangere, anzi. Giroud non ha visto palla e l’unica che gli è arrivata per un nostro errore l’ha persa forse perché… terrorizzato dalla marcatura che lo ha sovrastato per tutti i 90’.
7.5
Bastoni: frenare Messias quando arrivava dalle sue parti non era difficile e Calabria in avanti si è visto poco. Così per un’ora ha potuto proporsi in attacco senza però riuscire a essere decisivo. Nel finale ha coperto con intelligenza la zona
6.5
Darmian: giocatore che non sarà un fenomeno, ma sa fare un po’ di tutto e lo fa con intelligenza e dedizione alla causa. In questo momento poi sembra in ottima condizione. Theo in pratica non si è mai visto, e questo non è poco.
7
Barella: prestazione di grande sostanza e rendimento, vince largamente il confronto con il suo dirimpettaio Tonali. Peccato per qualche eccesso di sicurezza dalle parti della nostra area, che poteva costare caro.
6.5
(Asllani:
sv)
Calha: prestazione di grande sostanza e qualità. Domina il centro campo, contrasta e suggerisce. Serve l’assist per il gol del Toro. Esce sfinito.
(Gagliardini:
sv)
Miki: grande qualità e intelligenza calcistica. Il fisico non è eccezionale, ma la testa (e i piedi) ancora si. Commette un fallo inutile che gli è costato l’ammonizione ma forse non era più lucido.
(Brozo: una ventina di minuti di ordinaria amministrazione ha bisogno di migliorare la condizione atletica e ritrovare sicurezza.
6)
Dimarco: spinge molto sulla fascia e costituisce sempre un pericolo per la difesa avversaria, anche se questa volta non gli riescono giocate decisive.
6.5
Gosens: in crescita continua, si batte bene nelle due fasi ed è spesso nel vivo del gioco.
6
Dzeko: sempre utile e nel lavoro di cucitura delle azioni e nell’alternarsi con Lauti per i recuperi senza palla. Non gli si presentano occasioni importanti
6.5
(Lukaku: rispetto alle ultime uscite sembra molto più in palla e determinato. Gli annullano un gol per una strattonata reciproca con il difensore. La sua crescita ci servirebbe come il pane.
6.5)
Lauti: Toro scatenato, quando vede rosso(nero) non lo fermano né le banderillas, né i toreri più arcigni.
8
All. Inzaghi: non sbaglia nulla, in questa gara, nella preparazione e nelle sostituzioni. Il difficile, per intensità e ravvicinatezza di impegni comincia ora. In bocca al lupo.
7
Come avevo preannunciato, una domenica con ben 4 partite (di cui tre delle giovanili, alle 11, poi alle 13.30 e alle 15.15 all’Enotria).
Quindi il derby.
Non c’è male considerando che dalle 8.30 alle 10.30 avevo portato il mio cane a correre nel Parco…
Avevo grandi attese per due delle tre partite delle giovanili (U17 e U15) mentre sull’U16 nutrivo molte perplessità.
Il tutto si è puntualmente confermato.
Nel frattempo è arrivata una brutta notizia da Torino, dove gli U18 hanno perso per 4-1 contro i granata…
Under 17: Inter – Udinese 4-1 (Mosconi 2, Spinaccè 2)
Dopo la sfortunata parentesi di Monza, l’Under 17 torna al risultato più consueto: una larga vittoria.
L’Udinese è una buona squadra, precedeva in classifica l’Atalanta, al momento del match ed è in lotta per i play off.
Nonostante questo i ragazzi di Polenghi hanno dominato la partita e il risultato non è mai stato in discussione, anche se una distrazione difensiva a un certo punto aveva permesso ai friulani di accorciare sul 2-1.
I nostri non si sono fatti prendere dal panico e hanno rimesso presto le cose a posto.
La squadra ha impressionato per il buon gioco espresso, ma soprattutto per le numerose individualità che a questi livelli devono esser ritenute di primissima fascia.
In porta c’era il forte Zamarian, ma in panca il non meno forte 2007 Biz.
Gli esterni bassi erano Della Mora e Cocchi (2007), due nazionali, ma dietro di lor c’era, tra gli altri, il fortissimo Re Cecconi.
Come centrale mancava Maye e giocavano Garonetti e Chiesa, con Granziera di riserva
A centrocampo c’erano Mancuso (un altro 2007) Zanchetta e capitan Tigani, ma era assente Venturini e in panca c’erano i forti Fois e Gaverini, insieme ad Ortelli.
Trequartista Pinotti che panchinava (si fa per dire) nientemeno che De Pieri.
Le punte erano Mosconi e Lavelli, ma dietro loro c’era solo… Spinaccè.
E sul campo si sono viste le qualità individuali dei giocatori citati, oltre che, naturalmente, l’efficace gioco collettivo.
Dopo una ventina di minuti scarsi conducevamo già 2-0 con doppietta di Mosconi (il secondo gol su assist favoloso del 2007 Mancuso).
Poi una traversa con palla che verosimilmente era entrata ma purtroppo qui non c’è la nuova tecnologica, qualche altra occasione, sfumata per errore nell’ultimo passaggio o per imprecisione nella conclusione a rete.
Dopo un inizio di ripresa in pieno controllo la disattenzione che portava i friulani a dimezzare lo svantaggio, al primo loro tiro in porta.
I fantasmi della gara sfortunatissima col Monza potevano riprendere ad aleggiare su Interello, ma ci ha pensato Spinaccé, appena entrato, a rimettere le cose a posto con una doppietta personale da vero bomber.
Siamo sempre primi con due punti sul Milan che spesso dilaga (ieri ha vinto 0-7 a Cagliari) ma il vantaggio sulla terza è salito a 9 punti e quindi la qualificazione diretta alle fase finali è a portata di mano
Anche in questo campionato, comunque si ripetono le dinamiche che spesso vediamo in serie A: squadre come il Monza che contro di noi fanno più della partita della vita e nella gara successiva perdono 3-1 contro il Venezia, penultimo in classifica e distaccato di una vagonata di punti…
Le pagelle:
Zamarian: sempre sicuro in ogni intervento, anche se si è trattato solo di ordinaria amministrazione.
7.
Della Mora: primo tempo di grandissimo livello, caratterizzato da incursioni efficaci e impossibili da frenare. Nella ripresa tira il fiato, fino alla sostituzione
7.
Garonetti: imbattibile sulle palle alte e ottimo anche nella transizione offensiva.
7
Chiesa: sicuro e autorevole nei contrasti e nella chiusura delle linee di passaggio.
6.5
Cocchi: quando ha un avversario che gli consente di attaccare lo fa come una punta esterna di grande valore. Solo che lui rispetto alle punte arriva in corsa da lontano.
7
Mancuso: grande partita sotto età. Movimento tecnica e intelligenza calcistica. Da mostrare nelle cineteca l’assist con cui pesca Mosconi.
7.5
Zanchetta: in grande crescita fisico-atletica, copre la difesa partecipa all’azione offensiva e calcia a rete con facilità.
7
Tigani: oggi per me il capitano è stato di una linea al disopra di tutti. Sa fare ogni cosa e le fa sempre tutte bene. Giocatore completo e intelligente. A voler essere pignoli gli manca forse un po’ di fisico.
8
Pinotti: finalmente schierato in pratica da trequartista, come piace a me e come il suo fisico e le sue doti di tecnica e agilità sembrano suggerire. Si esibisce in alcuni numeri di alta scuola che lasciano bene sperare per il futuro. Anche lui deve crescere fisicamente.
7
Mosconi: due tagli splendidi dimostrano che ci troviamo di fronte a un attaccante di assoluta qualità e con grande fiuto del gol. Marcatissimo, si muove bene per la squadra e costituisce sempre un pericolo per la difesa avversaria.
7.5
Lavelli: delle tre punte viste in campo è l’unica che non segna, ma in un complesso che da centro campo in su non abbonda di super atleti, lavora per la squadra in modo proficuo e encomiabile.
6.5
Under 15: Inter – Hellas Verona 2-0 (D’Agostino, Franchi)
Dodici vittorie in dodici partite per questa squadra che ha staccato la seconda (il Milan) di sei punti e la terza (Atalanta) di 10.
A livello nazionale, se confrontiamo gli altri gironi, per quanto poco attendibili sembrano questi ‘paragoni’ solo Empoli e Roma hanno compiuto un percorso che un po’ si avvicina al nostro.
A meno di sorprese la lotta per il titulo dovrebbe essere ristretta proprio alle due milanesi alla Roma e all’Empoli.
Il Verona non sembrava squadra particolarmente temibile, in relazione alla posizione di classifica, ma ha giocato una partita di contenimento, attenta e vigorosa, riuscendo a limitare i danni anche senza creare particolari pericoli.
L’Inter ha scelto di fare un po’ di turn over, ma anche in questo caso siamo in presenza di un gruppo ’completo’, nel quale i giocatori competitivi in categoria sono numerosi in ogni ruolo.
Per questa squadra le premesse mi sembra siano interessanti, in prospettiva, anche se bisogna tener conto del fatto che il processo di crescita ‘organica’ in questi ragazzi è appena iniziato e certo non tutti a sviluppo fisico atletico avvenuto manterranno le attuali condizioni di superiorità
Il Verona giocando a chiudere le linee di passaggio e a provare qualche ripartenza è riuscito a restare in partita sin quasi alla fine, quando al gol di D’Agostino (splendido tiro a giro dopo una bella azione collettiva) realizzato nel primo tempo, si è aggiunta la conclusione vincente ad opera del bomberino Franchi
La squadra, che ha lasciato in panchina tra gli altri i nazionali Farronato e appunto Franchi, ha ‘prestato’ ai 2007 la punta Carrara e non aveva neppure in panca l’altro nazionale Lissi, si è schierata con un efficace 433, a ’geometria variabile’ che le ha consentito di controllare agevolmente la partita, correndo pochissimi rischi e sfiorando altre marcature
Tra i pali, Mortarino è stato pochissimo impegnato
Gli esterni bassi, Moranduzzo e Sorino hanno dominato le fasce, mostrando soprattutto una capacità di progressione interessante.
Al centro della difesa Medina e Peletti hanno soffocato sul nascere ogni velleità degli attaccanti scaligeri.
Davanti a loro giocava La Torre, il meno offensivo dei centrocampisti, che ha dato equilibrio alla squadra e forza fisica nelle due fasi.
Virtuani è stato un po’ l’uomo ovunque, perché agiva su tutto il fronte d’attacco e si segnalava per mobilità e intraprendenza, mentre D’Agostino e Moressa cercavano soprattutto la giocata di qualità, non sempre riuscendoci per la compatta chiusura dei veneti.
Curcio si è mosso bene da prima punta, ma ha sprecato una buona occasione per chiudere prima il match quando si è trovato solo davanti Castellani che gli ha chiuso l’angolo di tiro ed è riuscito a deviare la conclusione del numero nove
Infine Rivolta ha dato un discreto contributo soprattutto sul piano dell’impegno e della fisicità.
I subentrati: Leoni, Epifani, Bovio, Franchi hanno dato il loro contributo importante per tenere in pieno controllo il match.
Under 16: Inter – Hellas Verona 1-2 (Grisoni)
Con Milan e Atalanta bloccate sul pari, l’Inter non solo non ha approfittato, ma ha visto peggiorare la sua situazione anche se al momento è in zona play off conservando otto punti di vantaggio proprio sul Verona.
La squadra non mi ha mai soddisfatto in ogni occasione in cui l’ho vista.
Mi sembra che ben pochi giocatori abbiano prospettive di qualche interesse e temo che fra un paio d’anni quando questo gruppo dovrà affrontare la Primavera, dovrà essere rimaneggiato in profondità
L’Hellas che pure era distanziato di 11 punti, ha fatto la partita dominandoci sul piano fisico e pure mostrando buone giocate.
Per tutto il primo tempo loro hanno premuto senza trovare buone occasioni. Anche il vantaggio, ottenuto al 20’ su rigore, è frutto solo di un’incredibile ingenuità del nostro difensore che contrastava da dietro avventatamente l’avversario che parallelo alla linea di fondo stava uscendo dall’area.
Non è questo il fatto che preoccupa, ma piuttosto che non siamo in pratica mai riusciti a creare un pericolo, anche se quasi alla fine del tempo abbiamo raggiunto il pareggio grazie a una giocata del migliore dei nostri, Grisoni.
La ripresa non ci ha visto migliorare e dopo una quindicina di minuti per il gran freddo che ormai sopportavo da ore, ma soprattutto per la mancanza di attrattive offerte dal nostro ‘spettacolo’ me ne sono andato (forse è la prima volta in vita mia) avendo però presagi sconfortanti che poi hanno trovato puntuale conferma.
Non avendo visto tutta la gara, non darò pagelle, ma mi limito a esprimere un parere moderatamente positivo sulle prove di Taho, il portiere, incolpevole, su Balduzzi che sa giocare a calcio ma in prospettiva potrebbe avere qualche problema per il fisico e sui centrocampisti Mantini e Grisoni.
Salverei anche la prestazione di Carrara, una punta che ha giocato sotto età ma che nella sua categoria fa la differenza.
Luciano Da Vite
E negli ultimi anni hanno fatto anche meglio tanto che ora possono fare anche investimenti un po più pesanti sempre bilanciando attentamente entrate e uscite
https://www.google.com/amp/s/unocontrouno.com/2021/04/25/perche-il-borussia-dortmund-e-il-paradiso-dei-giovani-calciatori/amp/
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trovo che i nostri dirigenti abbiano una responsabilità fondamentale nei confronti dei tifosi: rappresentare con chiarezza a Steven la situazione: o si trovano i fondi per investire di nuovo sul mercato o la squadra scivolerà sempre più verso posizioni di anonimato e la società perderà sempre più valore.
Tertium non datur.
Poi verrà il problema di come impiegare i fondi disponibili per il mercato: acquistare campioni, giovani promesse, anziani ancora validi.
Tutto questo viene dopo.
Se si deve continuare con i tagli alla gestione corrente e con gli utili di mercato, diventeremo l’udinese.
Se va bene
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Monte ingaggi serie A 2022/2023 presi da calcioefinanza:
INTER 128 ml euro
ROMA 90 ml euro
MILAN 78 ml euro
NAPOLI 69 ml euro
LAZIO 65 ml euro
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Questa analisi è stata fatta a dicembre ma, alla luce della classifica odierna pressoché immutata, è ancora attuale.
È evidente come ns rendimento sia deficitario in campionato come peraltro confermato anche da Marotta
https://www.calcioefinanza.it/2022/12/22/quanto-costa-un-punto-in-serie-a/
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Voi continuate a parlare del monte ingaggi. A me del monte ingaggi non importa nulla: sono la conseguenza del passato: delle vittorie e della necessità intervenuta di non spendere subito per cartellini distribuendo invece i costi su contratti pluriennali di giocatori a costa zero
A me interessa il mercato: io voglio una società che compri i migliori o quasi e che non venda i suoi top.
Se a voi va bene una società che invece venda i top o li lasci andare e investa su giovanetti che costino molto poco (non abbiam preso un centrale che seguivamo da anni perché costava 4 milioni e trattandosi di una società estera probabilmente li voleva subito), mi congratulo per la vostra moderazione.
nello stesso tempo io non me la prendo con la proprietà perché sono convinto che se potesse si svenerebbe per l’Inter e in parte lo sta facendo
Vendendo o non rinnovando, oltre a Skrinar, anche Barella, Bastoni, Lautaro, Brozo e qualche altro e prendendo giovinetti che non costino nulla e non abbiano pretese (altrimenti il beneficio dell’abbassamento del monte ingaggi sarebbe annullato) potremmo fare un bel progetto che, se non sbagliassimo nulla, nel giro di 10 o 15 anni ci porterebbe a vincere.Sono certo che con Conte e questa rosa avremmo fatto dei punti in più, magari senza passare i gironi di CL e senza vincere o progredire nelle coppette.
Peccato che Conte quando gli hanno prospettato di ragliare il monte ingaggi, cedere i migliori e andare su giovinetti è scappato più veloce della luce.
Per accettare questa situazione ci vuole un allenatore normale, non un top e con un allenatore normale e questa rosa fai questi risultati.
Gli avversari (nei media) dicono che siamo forti per crearci problemi (e ci riescono perché noi tifosi abbocchiamo); i dirigenti dicono che siamo forti e dobbiamo fare di più perché ognuno, nel mondo del calcio e nel mondo in generale, cerca di scaricare le colpe sugli altri.
Io nel mio piccolo sapevo che non avevamo più la squadra (allenatore e preparatore compreso) per vincere lo scorso anno e sapevo che quest’anno probabilmente saremmo stati coinvolti in pieno nella lotta per il quarto posto.
Su twitter uno ha scritto che le partite che contano sono tre: LE SEMIFINALI DI COPPA ITALIA E IL RITORNO COL PORTO, perché in campionato il secondo posto deve essere dato per scontato.
Ho obiettato che abbiamo una serie di impegni difficili e ravvicinati, con una rosa così e che abbiamo due punti solo sulla quinta.
Lui mi ha risposto che almeno il quarto posto è scontato perché basta fare gli stessi punti della quinta.
Questi sono i tifosi dell’Inter e questo il loro ‘realismo’
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In realtà Luciano articolo che ho citato tiene dentro tutto, anche ammortamenti.
Non può essere esaustivo, ovvio, ma dice chiaramente come noi e gobba abbiamo deluso rispetto alle risorse immesse dalla proprietà.
Se pensiamo ex ante, con questi valori spesi, che dobbiamo lottare con atalanta e lazio oggettivamente qualcosa nn torna.
Purtroppo annate storte capitano ma questo è quanto
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La divergenza è proprio questa: si poteva fare forse un po’ meglio, ma per me non è un’annata storta. Prima con un grande sforzo costruisci uno squadrone e vinci. Potevi farlo senza spendere e prendendo giovani di poco costo e poco stipendio? Forse.
Ma io preferisco ilc erto per l’incerto.
Poi non ce la fai più e devi vendere.
E’ come quando un aristocratico ha costruito una dimora principesca. A un certo punto non ce la fa più a mantenerla e deve vendere i pezzi pregiati, magari affittare un’ala dell’edificio.
Era meglio che si comprasse un quadrilocale, così poteva mantenerlo senza affanno e magari abbellirlo? Per me, no.
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Luciano, il tema è un altro.
Anche oggi hai triplo/quadruplo spesa di atalanta e lazio.
Se sei li con loro o gli avversari sono bravissimi oppure tu non sei stato abile. O entrambe le cose.
Tu ti fai abbagliare dalla vendita di perisic e hakimi….ma il problema è di lunga data.
Con quel gap di spesa non puoi essere li con loro
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in questo contesto gia’ brutto di suo, l’errore pacchiano fatto col main sponsor e’ davvero imperdonabile.
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Becca, di questo non me ne intendo proprio, ma credo che se si fa un contratto e poi il contraente non paga la colpa non sia…della vittima.
Poi non riesco proprio a capire: noi abbiamo speso molto per arrivare a vincere. abbiamo dovuto fare contratti i cui effetti onerosi si proiettano anche sul presente. Solo che avendo dovuto cedere non Hakimi e Perisc, come dici, ma oltre a loro Il miglior allenatore, il miglior preparatore Lukaku quando era al top, Eriksen e ora anche Skriniar, senza poterci permettere di sostituirli, spendiamo ancora più degli altri nella gestione perché i contratti sono stati fatti per vincere e i loro effetti si sentono ancora. Eppure quanto meno, a parte il Napoli, siamo alla pari se non meglio di tutti gli altri, classifica e risultati nelle coppe alla mano.
Qual è la richiesta? Ridurre gli ingaggi dei giocatori forti, lasciarli partire e sperare così si azzerare il deficit di gestione?
Io preferisco il deficit di gestione (anche perché i soldi non li metto io, che infatti non compro l’Inter) ma continuare almeno a competere.
Altri auspicano che si pareggi il bilancio e magari si vada in B. Perché se continui a vendere i migliori e non puoi investire i soldi ricavati questo è il rischio. Questione di gusti
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Ecco due dichiarazioni di Delio Rossi, riprese da (o rilasciata a) fcinter1908.
Concordo al 100% con queste considerazioni, la prima secondo me si può estendere anche all’Inter, la seconda le conferma
Il maiuscolo nella dichiarazione di Rossi è mio
Atalanta sottotono con il Milan? “I bergamaschi sono una squadra che gioca sul ritmo e l’intensità. Quando non riesce ad avvalersi di ciò, subisce la qualità degli avversari. L’Atalanta alterna grandi prestazioni come la gara contro la lazio, ad altre meno brillanti.
Parere sul Bologna e l’Inter, protagoniste al Dall’Ara? “Il Bologna credo abbia ereditato il ruolo che la Fiorentina occupava lo scorso anno. I felsinei giocano un gran calcio, grazie sicuramente alla ottima gestione – anche psicologica- di Thiago Motta. L’alternante percorso nerazzurro dimostra che non possono essere presi sottogamba gli impegni, quand’anche un successo in Coppa possa aumentare l’autostima. SICURAMENTE SI COMPRENDE DA CIÒ ANCHE LA NECESSITÀ DI COSTRUIRE UNA ROSA ADEGUATA AL DOPPIO IMPEGNO. In tal senso non credo che i nerazzurri possano vantare una certa idoneità”.
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Concordo al 110% con Delio Rossi.
Se siamo a livello Atalanta, ossia senza intensità altre squadre (tra cui Bologna) ci sovrastano per qualità vuol dire che, con nostra capacità di sostenere quei costi, abbiamo fatto scelte sbagliate. Perché se cedi i forti per abbassare costi questi dovrebbero scendere, invece non è così e comunque restano 3o4 volte superiori ai bergamaschi.
La seconda che parla di leggerezza mentale conferma la pochezza del tecnico nel motivare la squadra mentre, sotto questo punto di vista, elogia T. Motta. Anche in questo caso bisogna prendere atto di una scelta non ottimale visto che Motta, per fare un esempio, guadagna un terzo di Inzaghi.
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Mancio, per me, ha ragione
https://m.fcinternews.it/news/mancini-gnonto-e-andato-all-estero-e-gioca-spero-che-altri-giovani-seguano-il-suo-esempio-918858
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Bologna Atalanta e Motta hanno vinto tantissimo
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Ma perché uno che disprezza tutto della sua società non tiene per una più brava?
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“A me piacerebbe capire perché una frangia, ben conosciuta e identificabile, di interisti, sputa su qualunque cosa faccia/pensi /esca sulla società inter, e godendo poi palesemente quando trattasi di news negativa o la news positiva si rivela poi non corretta o non va in porto”
Pap1pap
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Ciao ragazzi, qualcuno di voi sta seguendo il rendimento di Pirola alla Salernitana?
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Pirola ha giocato da titolare 5 delle ultime sette partite, tra le quali contro Napoli Atalanta Lazio. Ha saltato però la juventus. Di più non so dirti, ma chiederò un parere ai mei cognati (di cui uno interista ma abbonato alla Salernitana), per sapere come viene considerato nell’ambiente locale il suo percorso. Che Pirola fosse un giocatore da serie A (non so se da Inter) a me era chiaro sin da quando è arrivato nei giovanissimi regionali. Nelle giovanili per la sua potenza fisica era quasi…un corpo estraneo.
Poi era un ragazzo solido, un brianzolo tenace e concreto, assistito da una famiglia con i piedi per terra. Suo fratello faceva il portiere nelle giovanili del Torino, non so ora che faccia
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Riflettevo su una situazione: la perdita di Skriniar e Gnonto a zero.
Sono due errori tragici che hanno cause diverse.
Ancora diverso è il discorso su Ciardi.
Si può dire che la perdita dei primi due pesi sul bilancio dell’Inter per 80/90 milioni (50 che si potevano prendere da Skriniar e 30/40, oggi, ma suscettibili di aumentare, per Willo).
Sarebbero errori gravissimi in qualunque situazione, nelle nostre condizioni finanziarie lo sono ancora di più.
Su Skriniar, prima gli fai firmare il prolungamento, poi chiedi quello che vuoi. Se non firma cerchi di ottenere il più possibile, ma non tiri troppo la corda.
Questo è facile e lo faremmo tutti, persino…io.
Però bisogna sapere come sono andate le cose. Se davvero non fossero arrivate proposte concrete (i famosi 50 milioni) sino all’ultimo giorno di mercato, a quel punto se vuoi restare competitivo non lo puoi più cedere.
Purtroppo ci sono anche gli altri, con le loro strategie e i loro …soldi in abbondanza.
Del resto avevamo fatto esattamente la stessa cosa noi con de Vrji.
Su Willo bisogna capire come sono andate le cose: è stata una questione di soldi oppure lui ha preferito un percorso che appariva più rapido?
Probabilmente entrambe le cose: mi risulta (non posso esserne certo) che siano stati offerti al giocatore, oltre a molti soldi anche il lavoro per i genitori e la casa.
Ma si trattava di un investimento sicuro, visto che poi lo Zurigo lo ha ceduto, ovviamente guadagnandoci.
Quindi non pareggiare l’offerta (anche ‘anticipandola’ perché da tempo si sapeva che Willo era fortissimo) è o sarebbe stato un errore.
Sul percorso: oggi Willo sarebbe una delle quattro punte titolari (al posto di Correa), non ci sono dubbi. E darebbe al nostro attacco quel tocco di imprevedibilità che tanto ci serve.
Ma allora era difficile immaginare un percorso diverso da quello di Pinamonti, che ha passato anni tra prestiti e panchine all’Inter.
Anche perché quell’Inter era uno squadrone.
Sappiamo che i prestiti sono sempre un rischio: a parità (o quasi) di valore le squadre fanno giocare i loro, non rischiano su un giovane altrui.
Con riscatto e contro riscatto, se credono nel giocatore lo fanno ‘vedere’ il meno possibile per riscattarlo ed evitare il contro riscatto, a meno che quest’ultimo non sia elevatissimo (poi può succedere come con Zinho che lo controriscatti e poi è sempre rotto).
Le soluzioni potrebbero essere solo due: fare una squadra da centro classifica, che può lanciare qualche giovane magari al momento inferiore ai titolari, perché non ha l’obbligo di ottenere risultati, oppure creare la squadra B.
Ma attenzione, la squadra B come è ora non serve in linea di massima per i talenti, perché i migliori della Primavera (i Pirola, i Pinamonti, gli Oristanio, gli Stankovic Filip, i Mulattieri, i Fabbian, ecc.) dalla C non ci passano neppure.
Quindi servirebbe una squadra B che possa giocare anche in serie B (se promossa) con tesseramenti liberi per età, ma con l’obbligo di schierare almeno sei giocatori di movimento contrattualizzati dalla casa madre, giovani o meno. E con la possibilità di passare dalla squadra B alla A in ogni momento, secondo necessità, salvo tornare indietro la domenica dopo.
Questo non esiste, quindi le difficoltà sono reali ma nello stesso tempo è certo che su Willo, come su Skrinar degli errori sono stati commessi.
Detto questo, continuo a pensare che nella situazione finanziaria data, che ha comportato la perdita di 6/7 personaggio vincenti per motivi finanziari, nell’insieme l’operato dei dirigenti che ci stanno tenendo a competere con tutti su tutti i fronti, con la sola eccezione del Napoli in campionato, debba valutarsi globalmente in modo positivo.
Il caso di Ciardi è diverso e per certi aspetti ancora più preoccupante. Perché lì nei regolamenti c’è un buco, oggettivo e al momento incolmabile. Noi attualmente nell’età critica, o prossimi all’età critica abbiamo almeno 4/5 giocatori davvero interessanti anche in prospettiva.
Perderli sarebbe un disastro.
PS: leggo di un possibile addio di Samaden. Con tutto il rispetto e l’ammirazione per gli altri dirigenti di settore (da Bernazzani a Giavardi, ecc.) dopo la perdita di Casiraghi sarebbe un ripartire da capo.
Con tutte le incognite che questo comporta
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Su Gnonto mi sono fatto questa idea. Lui è un ragazzo di intelligenza e maturità superiore alla media e ha fatto una scelta per massimizzare la possibilità di costruirsi una carriera tra i professionisti. In prima battuta se ne è andato (non in prestito) in Svizzera dove si gioca un calcio meno competitivo e ossessivo del nostro e dove avrebbe avuto più chances di giocare in prima squadra. Da non sottovalutare il fatto che non era in prestito ma era diventato di proprietà di una società che quindi avrebbe avuto tutto l’interesse a valorizzarlo (e così è stato). Aggiungiamoci che è forte e serio. Risultato finale: dopo poco tempo ha esordito in prima squadra ed è diventato titalare inamovibile contribuendo in modo decisivo addirittura alla vittoria del campionato. Al punto che lo hanno notato dalla Premier ed una nobile decaduta come il Leeds l’ha comprarto e anche lì dopo poco è diventato titolare inamovibile. La domanda da porsi è: se fosse rimasto all’Inter avrebbe avuto le stesse chances e la stessa crescita esponenziale? E’ probabile di no perchè molto difficilmente avrebbe giocato in prima squadra (ricordiamoci di Pinamonti con Conte che in un anno non ha mai visto il campo) e se fosse andato in prestito da qualche parte anche lì avrebbe rischiato di vedere poco il campo per scarso interesse da parte della società fruitrice del prestito.
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Mi spiace tu consideri analisi critica in questo modo.
Io, al contrario, credo che analizzare gli errori sia un modo di crescere.
E spero lo facciano anche i ns dirigenti.
Altrimenti scendiamo nel gonzismo milanista per cui va sempre tutto bene e bisogna avallare ogni scelta fatta da società/squadra.
Tifo e analisi non dovrebbero, per me, mescolarsi. Un’analisi critica non procludo il tifo.
E deve essere valido anche il contrario
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E’ un po’ quello che ho detto io. più o meno la A svizzera vale la nostra B. Quindi in B avrebbe fatto il titolare subito (vedi Fabbian) e forse anche in una piccola di A. Però sarebbe stato in prestito, non avrebbe preso i soldi (più bonus: casa e lavoro per i genitori) che ha preso in Svizzera e…il suo procuratore non avrebbe preso la percentuale sul trasferimento. Nel suo secondo anno, probabilmente, con la concorrenza di… Correa avrebbe giocato parecchio. Però sono tutte ipotesi, di certo c’è che a lui è andata bene. L’Inter, pur in difficoltà finanziarie,m se ci credeva avrebbe dovuto prevenirlo con un’offerta e un progetto irrinunciabili. ma riteniamo al punto di partenza; come puoi abbassare il monte ingaggi e nel contempo dare un mucchio di soldi a un ragazzino agli esordi? Avresti dovuto alzare in proporzione gli ingaggi di quelli che sudano per la maglia da tempo.
Insomma: l’errore è indiscutibile, ma le cose sono più complicate di quanto sembri a noi faciloni
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No,non avrebbe visto il campo se non per pochissini minuti.
Perché Correa o Sanchez di turno ci sarebbero stati e sarebbero sempre stati preferiti in virtù del loro “peso” e “status”.
Unica chance sarebbe stata una catena di infortuni tale da consentire al giovane di giocare alcuni match con continuità e avere la bravura/fortuna di azzeccarne un paio e acquisire così uno status rispettabile.
Purtroppo Correa, per fare un esempio, può fare decine di partite indecenti ma troverà il campo anche nell’undicesima.
Gnonto se ne stecca due è giudicato non pronto e avrebbe iniziato girandola di prestiti in cui devi avere fortuna per poter metterti in mostra.
È una cosa italica, non solo interista (affinché non venga subito letta come critica ai nostri), i cui effetti si vedono su ns nazionale.
Far giocare Gnonto ti farà arrivare decimo.
La mia domanda è: far giocare Correa ti fa arrivare più su?
Non credo proprio e cmq non sta avvenendo. Anche quando sta bene incide pochissimo.
Lui per fare un esempio
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Ognuno la pensa come crede. Per me sono solo balle ‘populiste’ nessuno fa giocare lo ‘status’ al post di un giocatore migliore. Nessuno è masochista. Se oggi gioca Correa qualche volta, è solo perché, per quanto scarso, al momento è più forte di Curatolo e persino del mio pupillo Pio. Perché io ho i pupilli, tra i giovani, ma so anche quanto devono crescere.
Se Gnonto fosse rimasto e in allenamento avesse dimostrato di essere più forte di Correa, avrebbe giocato.
Il discorso vale pure per Asllani. Si può pensare che l’allenatore sia un incapace e pure cagasotto, oppure che vedendolo tutti i giorni capisce che per il momento gli altri danno più affidamento. Nel primo caso noi siamo più bravi dell’allenatore, nel secondo caso l’allenatore è più bravo di noi e ha maggiori elementi di conoscenza
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Luciano, pero’ l’allenatore deve anche rendersi conto che giocatori dai 34 ai 37 anni NON riescono a farti 2 (quando va bene) 3 partite alla settimana per mesi. DEVE decidere una strategia che possa “conservare” questi giocatori, quindi deve rischiare nelle partite (sulla carta, come sempre) meno ostiche giocatori piu’ inesperti . Non daranno l’apporto del “titolare”, ma permettono di conservarLo per la partita piu’ difficile.
Oppure chiudi gli occhi e fai giocare sempre gli stessi, poi pero’ non vai in conferenza stampa a piangere che hai infortunati e/o la squadra stanca perche’ gioca ogni 3 giorni. Voglio dire non vedo, in un atteggiamento del genere, il contributo della “pensata” dell’allenatore .
Purtroppo non puo’ far giocare sempre gli 11 migliori per tutto il campionato, champions e Coppa Italia. Deve trovare il modo di far giocare anche i non titolari, magari cambiando modulo (scherzo, non sia mai) , altrimenti dovrà far giocare le alternative forzatamente quando la squadra scoppia, piu’ di uno assieme, NON quanti e quando LO decide Lui …
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Luciano, se penso tecnico non sbagli mai è così.
Ma sono umani, hanno fisse.
Anche Conte si fissò con Vidal e….abbiamo visto squadra migliore con suo infortunio.
Ci sono mille fattori che possono influenzare scelte.
Anche la paura di rischiare.
Sono diversi i casi di giocatori poi affermatisi solo grazie a infortuni in serie che hanno costretto tecnici a usarli.
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Un giocatore pagato 30 deve giocare, se non altro per limitare danno economico.
È così non solo da noi.
È umano ma credere che scelte siano sempre e solo meritocratiche e’ follia
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Inzaghi fa anche troppo turn over e infatti perde le partite ‘facili’ anche perché facendo turn over mandi un messaggio chiaro: questi sono scarsi, li battiamo anche con le riserve.E’ un giro vizioso dal quale non si esce avendo come riserve i Correa, i Gagliardini e i D’Ambrosio. Ancora peggio, evidentemente, almeno per…me e per l’allenatore. se devi ricorrere a Bellanova, Asllani, Valentin Carboni Zanotti o Curatolo.
Da sempre ho individuato due limiti insormontabili (anzi tre) in questa squadra: la mancanza nell’organico degli 11 titolari di uno che salti l’uomo; l’inadeguatezza di molte seconde linee, il metodo di gioco che fa divertire (soprattutto gli …avversari) perché è molto dispendioso e ti espone a infilate sonore.
Se non hai uomini con dribbling e gli avversari ti aspettano, per cercare di segnare, come dice lo Zio, devi portare sette otto uomini in area avversaria: questo è faticoso e rischioso.
Non è che con la difesa a tre non si vince, Conte lo ha dimostrato. ma Conte aveva forse gli esterni più forti d’Europa per quel gioco e una punta devastante. Questo gli consentiva di mantenere equilibrio in campo in ogni situazione.
Noi abbiamo una rosa formata per giocare a tre: per giocare a 4 non abbiamo ali offensive, dovremmo tener fuori due centrali importanti, se giochiamo col 4312 due dei tre davanti devono arretrare anche molto.
Io ricordo un derby vinto, mi pare dal Trap, in cui la carta vincente è stata far fare a Serena il difensore sul terzino della linea a 4 del Milan, che altrimenti avrebbe raddoppiato creando un binario devastante.
Insomma, i problemi sono tanti le cose da considerare sono moltissime, non credo che Inzaghi sia così incapace o così masochista da non accorgersi che…non è proibito passare a un altro modulo, cosa che comunque è chiarissima ai tifosi.
dal mio punto di vista, a parte i portieri abbiamo questi titolari di alto profilo e completi (se stanno bene):
Skriniar De Vrji Acerbi, Bastoni, Barella Brozo, Calha, Lauti
Poi abbiamo
Dzeko, Mikhi, Di marco Darmian Lukaku Gosens che se stanno bene, se sono in forma , se non sono stanchi, se non si devono richiedere loro compiti per i quali non sono portati, possono essere ottime integrazioni
Poi abbiamo D’Ambrosio, Dumfries Gagliardini che… ce ne sono in giro di migliori
Infine abbiamo Cancelo Bellanova, Asllani, Zanotti, Carboni Curatolo che al momento vengono dopo tutti gli altri.
Secondo me se tutti stanno bene abbiamo i primi 14 citati all’altezza. Aggiungici pure un portiere, ma resta poco, soprattutto con tante coppe tanti anziani, e un gioco tanto dispendioso
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Purtroppo non abbiamo Cancelo, ma …Correa
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si, ma è più facile che sbagli un salumiere che un tecnico da anni in grandi squadre e pagato molto perché qualcosa ha dimostrato. Quindi se c’è un conflitto fra un competente e anche molti incompetenti che ripetono luoghi comuni, io sono più propenso a credere al competente
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Altro luogo comune, a mio modesto avviso
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Vedila come vuoi.
Il professionismo nel calcio è sopravvalutato. Molti interessi laterali e, soprattutto, molti personaggi del calcio sono persone con livelli di istruzione bassissimi.
E questo non può non influire su bontà delle scelte.
Luogo comune, perdonami, è professionista non sbaglia.
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Mai detto che un professionista non sbaglia. Solo che tra un grande professionista, riconosciuto e pagato come tale e un salumiere o un insegnante a me dà più affidamento il professionista.
Io quando mi ammalo vado da un medico possibilmente quotato. So che anche lui può sbagliare, ma preferisco andare da lui piuttosto che da un vetraio
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Alcuni tra i più grandi personaggi del mondo calcistico avevano e hanno livelli di istruzione bassissimi ma erano e sono geni calcistici. Non faccio nomi, ma ciascuno ne conosce a decine. Nel calcio l’uomo di campo è più importante del fine intellettuale
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Non deve avere ragione il salumiere.
Ma prendere atto di oggettivi errori del professionista perché dimostrati dal campo.
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Non mi riferisco al calcio giocato dove ovviamente conta (anche se non solo) il talento.
Diverso invece è la gestione, in cui devono esserci competenze tecniche, umane, economiche
e finanziariarie.
Ecco perché gli errori sono frequenti.
Ed è normale sia così, nel calcio come altrove
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Ok ma se gli acquisti degli ultimi due anni stanno nel terzo gruppo qualche difetto tra le scelte dei professionisti va evidenziato, senza scomodare limiti finanziari.
Perché 30, 20 (per Lukaku) e 15 mn non proprio tante squadre possono spenderli in Italia.
Io in realtà ci vedo molti limiti del tecnico nell’avere poco coraggio (se le cose non vanno si dovrebbe osare un po più nelle scelte) e capacità di lettura (lukaku è under30 e sembra passato da top punta ad onesto mestierante….iper pagato).
Non è il salumiere ad evidenziare queste cose, si dimostrano da sole guardando le partite.
Inzaghi non prende sottogamba partite, fa fatica nella gestione della continuità perché questa cosa è propria di pochi tecnici. Lui poi ci aggiunge una certa modestia nel concedere ad avversari non solo tipo di gioco (non solo modulo) immutato ma anche cambi che farà (ammoniti) e a quale minuto.
Lo dicono anche tanti ex giocatori, non solo i salumieri.
Perché è abbastanza palese guardando le partite
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Oggettivi? Secondo quanto pare oggettivo al salumiere
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Mi spiace: ho il vago sospetto che in tema di gestione di aziende Steven Marotta e Antonello siano infinitamente più bravi di te, di me e di migliaia di tifosi sommati
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E’ un vero peccato che l’universo mondo calcistico consideri Marotta un super big e che il capo di una…piccola impresa come Suning sia così incapace di fare il suo mestiere da farselo insegnare di tanti salumieri sparsi tra i tifosi interisti. Infatti tutti vedono gli errori clamorosi di Marotta, ma Steven non se ne accorge e non lo licenzia in tronco.
Forse tutti i salumieri sono al corrente del perché siano stati presi dei giocatori sbagliati, ma al proprietario continuano a raccontare che sono fortissimi.
Poi che Inzaghi abbia dei limiti (non so se quelli che indichi tu) è fuori discussione.Ma tutto riporta all’impossibilità di spendere soldi, anzi di guadagarne. Un grande allenatore appena gli hai detto che si doveva concludere il mercato in attivo e abbassare il monte ingaggi, è scappato più veloce della luce. Nessun grande allenatore accetterebbe di venire all’Inter con queste premesse e quindi non restava che andare su uno di seconda fascia. ma sono sicuro che qualunque salumiere avrebbe convinto , sempre con quelle premesse, a venire Guardiola, Klopp o persino…Spalletti
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Io, da buon salumiere che sa fare di conto (non sottovalutare mai i salumieri o gli idraulici che sanno benssimo che se spendono 10 gli devono rientrare almeno 11), se fossi al posto di Zhang e se quest’anno non arrivassi tra le prime quattro e venissi superato da squadre che hanno costi molto ma molto inferiori ai nostri (che sono praticamente tutte le squadre di serie A) non sarei soddisfattissimo della mia dirigenza. Se poi il bilancio di quest’anno si dovesse chiudere con un altro passivo di parecchie decine milioni di euro (cosa che al momento da salumiere quale sono non posso sapere ma a fine stagio si saprà) sarei ancora meno soddisfatto dell’operato della dirigenza. Perchè da salumiere so che quel passivo prima o poi lo dovrò ripianare io fino all’ultimo euro. Chiaramente la mia insoddisfazione sarebbe l’insoddisfazione immotivata di un povero salumiere che oltre a saper fare di conto non sa nient’altro della vita e del calcio.
PS Tuttavia spero che la squadra e Inzaghi e Lukaku (che quest’anno mi costerà la modica cifra di 22/23 ml di euro tra parentesi) tirino fuori i bip e ci regalino la qualificazione champions al che potrà considerare la stagione come sufficiente/discreta e non fallimentare.
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Inutile Luca, il mantra è che non spendiamo per cui i poveri dirigenti non possono fare meglio.
Nessuno, a parte pochi, considera che oltre 500 mn di costi li spendiamo solo noi e gobba.
Ma passa il concetto che il Napoli investe per cui è normale che sia avanti e che sia normale battagliare con bilan, Roma, Lazio e atalanta perché queste non devono vendere ma spendono per ri forzare squadra.
O che negli anni noi abbiamo vinto molto di più (come no) per cui normale si sia in questa situazione.
Sono stati citati tutti i numeri possibili.
Va bene, accettiamo il nostro declino perché Suning non spende più sul mercato come gli anni passati.
Va bene che Inzaghi sia il meglio dei non top, ancorché in Italia sia pagato come tale.
Sul destino non si può incidere….così fosse ci sarebbero, peraltro, dirigenti e tecnici più o meno bravi ma risultati sarebbero relazione diretta delle spese. Invece così non è per cui, forse, gli errori e le scelte corrette ancora un po’ contano
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Non è che ‘non spende più sul mercato come negli anni passati’; è che purtroppo sul mercato deve guadagnarci. Se io ho speso tento per comprarmi una bella Ferrari, ma poi ho dovuto vendere le ruote e il motore perché ho bisogno di soldi e non ho potuto sostituirli adeguatamente, continuo a pagare moltissimo di assicurazione, bollo, rimessaggio insomma gestione ma non posso lamentarmi se poi una utilitaria va più forte di me
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Se la Ferrari non sei più in grado di mantenerla vendila e comprati una Porsche o una Maserati. Tanto i tuoi rivali girano in BMW. Non c’è bisogno di una macchina da formula uno per batterli. E impara a guidare molto bene perchè il margine di superiorità sugli avevrsari si è ridotto e serve saper guidare bene per vincere.
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Invece Zhang non sa fare di conto. pensa che 11 sia meno di 10.
Oppure ha altri interessi rispetto al guadagno immediato? Chissà….
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Ma se ho dovuto vendere le ruote e il motore, c’è poco da cederla se non a prezzo da rottamatore e allora non mi compro né la porsche né la maserati. Devo andare su un’auto d’occasione, con tutti i rischi che comporta. Il margine di superiorità è a loro favore perché una ferrari senza ruote e motore è piuttosto…lenta e bisogna essere dei maghi per guidarla…. bene
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Insomma il problema è tutto qui: voi siete contenti che l’Inter diventi un’Udinese che cede i migliori, compra i giovani per poi ricederli quando si affermano. Io no. Io spero ancora in una proprietà che per guidare l?inter metta soldi ogni anno sul mercato.
Per guidarla con conti in equilibrio basta l’efficiente salumiere
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l’U17 dell’Inter batte il Cittadella in trasferta per 2-0 e rafforza il primato in classifica. Le reti di Mancuso all’87 e all’89. Naturalmente Mancuso non è stato convocato per la nazionale
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Mancuso secondo me potenzialmente vale Sensi
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A scegliere sponsor sicuro…giusto per nominarne uno.
Sai le banche quanti insoluti hanno? E sono professionisti forti di modelli matematici sempre più sofisticati, eppure…
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Pagare bollo e assicurazione e di un’auto ferma rende bene idea di certe scelte. Ottimo esempio!
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Ancora….mah.
Tutti sperano in grande proprietà ricca.
Ma fino a che non c’è possiamo continuare a piangere e picchiare testa contro il muro attendendo la morte sportiva o provare a fare qualcosa di diverso.
Io sono per la seconda opzione. Magari è solo una fantasia da salumiere e i professionisti ben pagati preferiscono la prima.
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“Ranking Serie A” – Comanda l’Inter su Napoli e Juventus
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La notizia che dopo 33 anni andrà via Samaden, forse il miglior dirigente dei settori giovanili italiani, senza dubbio a leggere l’elenco dei titoli vinti, credo sia un altro brutto segnale.
A meno che non vi siano per lui nuove prospettive all’interno della FIGC.
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Stasera buona intensità….finalmente.
Peccato non vedere mai, ma veramente mai, Asslani e Bellanova.
Sul cc non mi spiego: un Gaglia limitato e pure a fine contratto viene sempre preferito all’albanese.
Speriamo sia solo la classica paura di Inzaghi perché fosse inferiore a questo Gaglia non sarebbe una grande notizia per noi
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Roberto purtroppo in quanto a forza fisica l’albanese lascia a desiderare ancora, pensa che, seppure per pochi minuti, ultimamente gli è stato preferito valentin carboni, ed è tutto dire.
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Pensiamo veramente comandi Steven?
Il babbo quante volte lo abbiamo visto o sentito begli ultimi 5 anni?
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Avendo 20 anni, non 14, temo il fisico sua abbastanza formato.
Se fosse così sarebbe ennesimo acquisto sbagliato.
Voglio sperare invece che sia una miopia del tecnico che dichiara è regista….peccato ad Empoli giocasse mezzala e comunque, durante i mesi senza Brozo, piuttosto che farlo giocare ha stravolto il cc.
Io non chiedo di metterlo titolare ma 20 mn sul 2a0 contro Lecce al posto di Gaglia (avessi detto De Bruyne) pure in scadenza mi sembrerebbe il minimo.
Anche per provare a valorizzare un minimo acquisto società.
Idem Bellanova: piuttosto si mette dambro in fascia….bah.
Evidentemente alla società va bene così
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Io non ho nessuna competenza: forse per questo sono contento della gestione che non Inzaghi, ma l’intero settore tecnico sta portando avanti con Asllani e Bellanova.
Invito chi fosse scettico a confrontare due foto di Pirlo a 20 e 26/7 anni.
Poi il fatto che essere in scadenza sia un’aggravante mi sembra incomprensibile. Allora non dovrebbe giocare mezza squadra.
In serata o forse domani un post sull’addio di Samaden e naturalmente qualche considerazione sulle partite di prima e giovanili in questo fine settimana
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Allora aspetteremo 7 anni sperando nel miracolo creatina, sempre che il ragazzo accetti.
Se andrà via ed esploderà ci sarà sempre storia che da noi è difficile mentre a Firenze, Valencia o Dortmund (per fare alcuni esempi) è facile. Mai che, forse, il ns tecnico di turno abbia fisse o paure (normali ma sempre di fisse/paure si tratra)
Nel frattempo speriamo Gaglia accetti di rinnovare, così potremo contare su un buon cc pronto e fisicamente dotato. Che poi sia più lento e tecnicamente limitato del 80% di A non importa.
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Io spero ovviamente di no ma non vorrei che il problema di Asslani e Bellanova sia lo stesso problema che affliggeva i vari Alvaro Pereira, Dalbert, Lazaro, Karamoh, Taider, Belfodil, Murillo, Ansaldi, Dodò, Gagliardini, Colidio. E cioè che erano scarsi. Speriamo di no.
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Lo spero anche io, veramente.
Una quantità assurda di soldi gettati su profili che non hanno offerto un rendimento minimamente accettabile sin dal principio.
Ma noi siamo solo umili salumieri.
Evitiamo di sondare giro procuratori, molto meglio
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neanche suo papà evidentemente sa fare di conto se lascia che il figlio confermi dirigenti che gli procurano un simile danno finanziario
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Invece i proprietari (TUTTI GRANDI MAGNATI DELL’INDUSTRIA O DELLA FINANZA) CHE CONSENTONO AI NOSTRI DIRIGENTI QUESTI ERRORI CLAMOROSI E LI CONFERMANO SONO SOLO ASPIRANTI SALUMIERI
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Under 18 batte 5-1 il Parma e si conferma in testa alla classifica, avvicinandosi ulteriormente alla qualificazione matematica alle fasi finali
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Vero, impossibile commettano errori.
Suning è mezza fallita per prestiti a evergrande: stolto zhang o le ragioni non sono state solo economiche?
Moratti, grande presidente, si è affidato per anni a Paolillo: gestione da mecenate che non ha minimamente gettato basi per sviluppo brand come facevano altri club, gettando alle ortiche anni in cui avevamo campioni in abbondanza da mettere in mostra.
Eppure è tuttora un grande industriale.
Ma dimenticavo: se ha fatto così probabilmente non c’erano condizioni in quanto l’opzione che possa aver commesso un errore, per motivi suoi, non può essere contemplata.
Quando un’azienda, anche calcistica, non performa bene finanziariamente e/o per risultati (Luca lo ha scritto mille volte) qualcosa che non funziona c’è.
E non vuol dire CHE SIANO TUTTI IMBECILLI. Semplicemente si prova ad evidenziare, da fuori, ciò che sembrano errori (anche verso ciò che fanno altri).
Se poi per partito preso sono considersti luoghi comuni di basso valore, pazienza.
Lunga vita ai professionisti augurandoci non cambino mai scelte e ci facciano annegare lentamente ma…..felici di aver visto il massimo
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Io penso che i dirigenti siano come i giocatori. Ce ne sono di più bravi e di meno bravi. Usciamo dalle vicende interiste che ci coinvolgono emotivamente e forse non ci consentono un giudizio pienamente sereno. Parliamo ad esempio di Milan. Il Milan secondo me nell’ultima fase di Berlusconi/Galliani, nella fase Mirabelli/Fassone e nella fase Leonardo è stato gestito male. Andiamo a vedere gli acquisti fatti….. Le risorse impiegate sono state impiegate male e i risultati sanciscono questo mio giudizio. La gestione è migliorata con Maldini/Massara che hanno fatto scelte nella maggior parte dei casi intelligenti anche disponendo di risorse economiche limitate. Non tutti i professionisti hanno lo stesso livello di bravura.
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Mirabelli Fassone non hanno il curriculum di marotta. E’ logico che non tutti i professionisti siano uguali. ma sicuramente persino Mirabelli è più preparato di me.
E io non sarei neppure capace di costruire un impero come ha fatto Suning. nemmeno quello in crisi attualmente. Ma in Italia è pieno di salumieri che sanno dove Suning ha sbagliato e Marotta sbaglia. del resto ci sono geometri che criticano l’OMS perché la pandemia non esiste, oppure gli scienziati perché la terra non è tonda. E’ il populismo imperante, che nega le competenze e per il quale uno vale uno, (anzi uno che non conosce vale più di uno che conosce) e il calcio non può fare eccezione
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“Quando ci sono dei fondi sono perplesso perché il fondo è la morte del calcio, perché è interessato a massimizzare il ritorno di investimento dei propri investitori nei successivi 5 anni. Il calcio invece è programmazione”. Voce di De Laurentiis….non di un salumiere
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Ognuno tira l’acqua al suo mulino
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Ciao a tutti, mi permetto di dire la mia sulla gestione finanziaria per quanto io non sia un fnanziere, tutt’altro. Tuttavia, per puro piacere hobbistico seguo ormai da vent’anni la finanza con una certa passione, seppur mai investendo 1 euro. Digitalbits è una società che si basa sulle blokchain, e opera con una sua criptovaluta, tutta la sua attività è basata sui NFT, in sostanza è piuttosto complicato capire cosa fa esattamente, diciamo che la sua “produttività” si basa su porprietà di contenuti digitali (“astratti”) che grazie alla blockchain diventano proprietari, possono cambiare di valore ed essere venduti. Sia le criptovalute che questi asset digitali sono sensibili a cambiamenti di valore di entità astronomica, per loro stessa natura aleatoria. Basta vedere un grafico di bitcoin per esempio, e si capisce come investire in quel settore sia l’operazione finanzaria estremamente pericolosa e rischios per autonomasia. Basta vedere il grafico di digitalbits che dal suo momento di più alto valore nel novembre del 2021, ha poi intrapreso una caduta verticale che lo ha portato praticamente a 0 perdendo circa il 5000% del suo valore, cioè ha manduto in fumo una quantità di denaro che io non riesco nemmeno a immaginare di contare. La ragione per cui qualcuno all’Inter ha deciso di dare fiducia a una società nata 4 anni prima in un settore che prevede rischi infiniti per chi vi investe, è per me misteriosa quanto il multiverso. Pensare che un’azienda del genere possa essere finanziariamente affidabile è come sperare di andare sulla luna a piedi. Questo non vuol dire che i nostri fior di professionisti non abbiano invece visto in questa giovanissima azienda che si occupa dell’attività economica più aleatoria, inaffidabile e rischiosa che il nostro pianeta abbia mai conosciuto, una ditta seria da usare come sponsor. NOn credo andrò a lezioni da loro, nemmeno gratis. Cercate i grafici di digitalbits.
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Luciano permettimi di interloquire su questa tua affermazione. Io sono un profondo sostenitore del valore della professionalità, dell’esperienza, del curriculum come elementi che devono guidare le carriere. Io non lavoro nel mondo del calcio, faccio un altro mestiere e non ho la pretesa di capirne più di qualsiasi dirigente di qualsiasi società professionistica (anche il più scarso e ignorante sicuramente ne sa più di me). Sono un semplice appassionato che si diverte a leggere e ad informarsi sul calcio professionistico. Tutto qua. Se, facendo un’ipotesi totalmente assurda, Zhang mi chiedesse di curare la prossima campagna acquisti dell’Inter io rinuncerei all’incarico e, al massimo, suggerirei al nostro presidente di provare ad ingaggiare uno tra Sabatini Giuntoli o Massara. Io e, tutti noi, te compreso (permettimi), facciamo un’altra cosa. Ex post, a distanza anche di qualche anno, sulla scorta dei risultati sportivi ed economico/finanziari, giudichiamo l’operato di una dirigenza. Questa attività di analisi e giudizio è molto più semplice della prima. E, credo, sia legittimo e perfino utile farla. E’ l’equivalente del cittadino che, con tutti i suoi limiti culturali, giudica l’azione di un partito politico o di un sindaco e sceglie chi votare alle prossime elezioni. Secondo il tuo ragionamento nessuno di noi si potrebbe cimentare in un giudizio di un nostro politico perchè non consapevole di tutti i retroscena in cui si è dovuto muovere. Mi sembrerebbe questa una tesi …. come dire … poco democratica. Io sicuramente non so per quali retroscena di calciomercato e societari abbiamo acquistato in serie, pagandoli tutte le volte discrete somme, come terzino Nagatomo Jonathan Alvaro Pereira Dodò Ansaldi Dalbert e Lazaro. Quando altre società, spendendo anche somme inferiori, pescavano giocatori sicuramente più performanti. Mi limito a constatare che sono state fatte scelte infelici in serie una dopo l’altra. Credo che questa analisi/giudizio sia legittima e condivisibile. Arrivo a dire che può essere considerata un’analisi quasi oggettiva e poco opinabile. Questa attività di giudizio è cosa completamente diversa dal valutare oggi quale terzino comprare per il prossimo anno.
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Io sono completamente all’oscuro di finanza e di gestione di un’azienda che fattura sui 500 milioni. da ignorante firmo un contratto di sponsorizzazione con chi mi offre di più, perché poi c’è un contratto firmato e chi lo ha firmato ne risponde.
Anche a Roma il grande imprenditore USA Dan Friedkin, proprietario della roma stessa ha firmato un contratto di sponsorizzazione con digitalbits. Si vede che non sono solo i cinesi, noti sprovveduti a commettere errori imperdonabili
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DeLa non è né un salumiere, né un geometra, né un insegnante, ma è un imprenditore di successo. Perciò le sue opinioni possono essere giuste o sbagliate (immagino che altri imprenditori ne abbiano di diverse), ma sono opinioni di un addetto ai lavori, di un professionista del settore.
De La per come ha parlato di Steven ha dimostrato tutto il suo squallore di uomo, ma questo non toglie che sia riuscito e quindi in gamba negli affari.
Io, nel mio piccolo di semplice tifoso apprezzo il principio della programmazione. Un po’ meno l’idea di poter tornare a vincere tra 20 anni, ma solo se per caso azzecco finalmente la…programmazione giusta.
A me fa piacere che agli amici del blog questa sembra la via giusta: evidentemente hanno un’età per la quale possono aspettare una ventina d’anni
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Nel primo pomeriggio conto di inviare il post su Samaden, con cenni anche alle partite che ho visto nel fine settimana
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Post inviato
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Esatto Luca.
È indubbiamente più facile giudicare ex post, ma qualche centinaio di milioni buttati su giocatori che hanno fallito sono lampanti.
Non capisco perché voler sempre trovare scuse.
Sono errori, capita, perché non riconoscerli?
La storia per cui zhang o chi per lui non caccia chi commette questi errori non può valere come prova che su sia agito bene.
Quanta gente occupa certi ruoli, non solo nel calcio, pur avendo una condotta non proprio ortodossa?
I motivi possono essere diversi e non mi interessano.
Ciò che conta è che chi lavora per l’Inter prenda meno granchi possibili. E se intorno c’è chi ha fatto bene non vedo perché volerlo da noi sia negativo
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Ricevuto Luciano, cerco di pubblicarlo il prima possibile. Al massimo per stasera sarà online.
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Certo, ne risponde, ma non credo che i soldi si possano fabbricare, Digitalbits se li è bruciati e quindi con cosa pagheranno?
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Se l’Inter si fa scippare anche Mancuso, può chiudere il settore giovanile. A che pro allevare talenti per perderli gratis?
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Scusami, ma a me sembra che tu insieme a tante affermazioni intelligenti, come tutti a volte dica delle sciocchezze.Che cosa c’entra la politica con il giudizio sull’operato di grandi e stimati professionisti da parte di un incompetente?
In politica io son o il più competente di tutti nel sapere quali sono i miei interessi e i miei ideali Io non discuto la bravura di Renzi, Berluscon , Meloni e Salvini. Se sono arrivati lì è perché sono bravi, se non altro a scegliersi i collaboratori.
Ma non li voterei mai perché il loro operato contrasta totalmente i MIEI interessi e i MIEI valori. Poi non ho mai discusso, perché non mi interessa, del passato. Discuto della proprietà Zhang, della Direzione Marotta e siccome da profano mi piacciono, penso che se tengono in organico Ausilio avranno anche delle buone ragioni. Molti dei giocatori che ci hanno portato allo scudo e che ancora abbiamo li ha presi lui.
Non posso fare paragoni tra i peggiori presi da lui e i migliori presi da altri. Non è serio
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Quindi se uno fallisce la responsabilità è del creditore imbrogliato? Non so, chiedo…
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Post online!
https://buu.zone/2023/03/07/grazie-roberto-samaden-la-fine-di-unepoca-storica/
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