Il dispiacere per la sconfitta nella finale di Colonia contro il Siviglia non cancella quella che si può a pieno titolo definire come una stagione positiva. La bilancia, al termine del campionato, pende nettamente a favore del lavoro di società, dirigenza, allenatore e giocatori. In particolare è stato decisamente positivo il lavoro fatto dal mister Antonio Conte: secondo posto in campionato e finale di Europa League. È vero, quando giochi una finale, conta vincere, se perdi hai comunque "fallito", ma razionalmente nessuno avrebbe neppure pensato di potere arrivare a giocarsi il trofeo. A mente fredda, in questo post riassumiamo i contenuti principali della finale persa contro il Siviglia e si affronta poi il tema che riguarda l'allenatore, che ha manifestato in maniera chiara la sua volontà di andare via e chiudere dopo una sola stagione la sua esperienza in nerazzurro. Le ragioni apparentemente non riguardano il calciomercato e il mancato arrivo di giocatori di sua preferenza, ma le difficoltà sul piano caratteriale nello stare sulla panchina nerazzurra, una esperienza che a suo tempo un grande come il Trap definì come "stare dentro una centrifuga". Detto che il suo addio non è ancora scontato, società e dirigenza avranno comunque il dovere di fare scelte che vadano nella direzione di una crescita ulteriore la prossima stagione. Più si alza l'asticella, tante più saranno le pressioni. Conte o Allegri o chi per loro, avrà davanti una mission difficilissima e non saranno ammessi cedimenti.
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Gli implacabili: Inter – Shakhtar 5-0
Un'Inter strepitosa "strapazza" gli ucraini dello Shakhtar Donetsk e si qualifica per la finale di Europa League. Dieci anni dopo Madrid, i nerazzurri tornano a disputare una finale europea al termine di una stagione calcistica che, tra mille contraddizioni, si deve considerare positivamente. Il secondo posto finale a un punto di distacco dalla Juventus e il raggiungimento di una finale sono perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali. Grande merito al mister Antonio Conte e il suo staff. Negli ultimi due mesi la squadra è progressivamente cresciuta fino a esprimere adesso un calcio convincente. Questa Inter ha una sua identità specifica e che "impone" a modo suo sugli avversari. La condizione fisica è ottimale e ieri si è "ritrovato" anche Lautaro Martinez, autore di una doppietta e "man of the match". In finale, venerdì sera a Colonia, ci aspetta il Siviglia. È chiaramente un avversario di livello, che vinto questa competizione tre volte negli ultimi dieci anni ed ha una maggiore abitudine rispetto a noi a giocare in Europa e partite di questo tipo. D'altra parte apparentemente non abbiamo nulla meno che gli spagnoli. Se fisicamente stiamo bene e giocheremo con la stessa intensità di gioco e la stessa voglia mostrata nell'ultimo periodo, potremo portare a casa la coppa. Non sarà facile, però adesso possiamo fare veramente il "colpo grosso" che sarebbe il giusto premio per i tifosi e poi per la società, la dirigenza e soprattutto l'allenatore e i giocatori, protagonisti di una grande stagione.
Una Inter “formato europeo” guadagna l’accesso alla semifinale: Inter – Bayer Leverkusen 2-1
Questa Inter è una buona squadra. Antonio Conte ha costruito una squadra solida, forte in difesa, capace di tenere alta la tensione per tutti e novanta minuti e che davanti può puntare su un centravanti "super" e di un autentico uomo-squadra come Romelu Lukaku. Contro il Bayer, non senza qualche patema per le tante occasioni mancate, l'Inter vince 2-1 con reti di Barella e proprio del centravanti belga. È stata ancora una volta anche la vittoria del gruppo: bene Godin e Bastoni, super Barella, ottimo l'impatto di Eriksen. Avere vinto nonostante le tante occasioni mancate e dopo che il Bayer accorciava il risultato è il segno di un miglioramento rispetto all'inizio della stagione. C'è stato un momento in cui in una partita come questa, ci saremmo forse fatti raggiungere. Adesso la semifinale contro Shakhtar oppure Basilea. Aspettiamo il "colpo di coda" di una stagione che è stata molto positiva (un punto solo di distacco dalla Juventus campione d'Italia e semifinali di Europa League). Sarà determinante il salto di qualità in termini di cattiveria e intensità di gioco di alcuni giocatori (su tutti, Lautaro Martinez) che possono sicuramente dare di più.
La situazione è ancora difficile, le scelte di Conte ci tengono in gioco: Inter – Torino 3-1
Inter - Torino era probabilmente la partita più insidiosa, sotto tutti i punti di vista, tra quelle giocate sino ad ora. Non la più importante (lo sono state Dortmund e Napoli in Coppa Italia), ma la più pericolosa sicuramente. Ripreso il campionato da terzi, con la possibilità di giocare ancora per il titolo, avevamo un calendario iniziale sulla carta favorevole, ma una serie di inconvenienti (assenza concomitante e persistente di molti centrocampisti, una lunga serie di infortuni individuali di gioco) hanno complicato il nostro cammino e devono essere oggetto di riflessione accurata da dirigenti e allenatore. La situazione è ancora difficile, ma le scelte di Conte ci tengono in gioco. Con il Torino e a Parma, ma anche in casa col Sassuolo, ad esempio, siamo riusciti a raddrizzare qualche risultato grazie alla veemenza degli assalti portati in massa quando la situazione è davvero critica. È stato questo che ci ha permesso finora di compensare un altro elemento, cioè la difficoltà nel gestire, alla lunga, il risultato. Pesano ancora dei "vizi" di organico, ma il nostro percorso sino ad ora, considerati tutti i limiti evidenziati e gli inconvenienti capitatici, non è così disastroso come si vuole far credere.
I due modi di “leggere” il calcio: Inter – Roma 0-0
Quando non vince nessuno, contano i numeri, non dei goal, che non ci sono, ma delle situazioni importanti di gioco che si sono create. Si può sostenere dunque che il pareggio sia giusto, perché molti dati ufficiali indiscutibili sono a nostro favore, ma se non abbiamo segnato, abbiamo evidentemente delle "responsabilità": la partita è stata infatti nelle nostre mani, hanno giganteggiato i tre difensori centrali, abbiamo dimostrato grande compattezza e solidità, ma abbiamo purtroppo avuto poca lucidità in fase difensiva. In virtù della sconfitta della Juventus contro la Lazio, confermiamo il primato e restiamo in vetta alla classifica. Ma restiamo con i piedi per terra. La stessa vittoria della Lazio può essere vista da una prospettiva diversa: abbiamo mantenuto il primato, ma allo stesso tempo la Lazio adesso si propone con forza tra le migliori squadre del campionato e riduce il nostro vantaggio nei loro confronti. In prospettiva futura sarà bene guardare avanti (anche se... non c'è nessuno) ma anche dietro e tenere d'occhio le inseguitrici.
Due-tre considerazioni dopo la partita di Praga
Qualche considerazioni sulla sfida contro lo Slavia Praga nell'ultimo turno di Champions. La prima questione riguarda il rapporto tra risultato, arbitraggio e utilizzo del VAR. 1. Il VAR può decidere che un sospesso intervento da rigore sia un grave errore dell'arbitro, mentre l'annullamento di un goal regolarissimo è un piccolo errore su cui soprassedere? 2. Possibile che l'introduzione del VAR in una stessa partita, danneggi una squadra quando utilizzato e la danneggi quando non utilizzato? 3. Come è possibile, soprattutto, che per un fallo in area contestato si sospenda il gioco e per un fallo magari un metro fuori dall'area invece no? Poi la prestazione della squadra. Ci sono due aspetti che vengono qui approfonditi. Da una parte l'analisi della partita ci racconta come nelle singole gare l'esito sia la coincidenza di tanti fattori e per cui basta un elemento "stonato" per sovvertire il naturale, logico e "prevedibile" andamento. Di conseguenza, la valutazione reale di una squadra (in questo caso, la nostra Inter) non si può mai fare su una singola partita, positiva o negativa che sia. Non sappiamo per quante gare l'Inter sarà in grado di esprimersi al meglio e di quanto potrà flettere: ma questa volta si può ragionevolmente pensare che sapremo reagire e superare i momenti difficili restando uniti e risultando sempre più forti.
Una grande Inter affonda lo Slavia, ma adesso comincia la fase più difficile: Slavia Praga – Inter 1-3
Dopo Torino, l'Inter sfodera una grande prestazione anche in Champions nella trasferta contro lo Slavia Praga. Si giocava per un unico risultato: la vittoria. I tre punti ottenuti adesso ci permetteranno di giocarci il passaggio del turno nella difficilissima sfida contro il Barcellona. Protagonista assoluto della gara è stato Romelu Lukaku, sempre più giocatore determinante e leader della squadra: oltre a segnare (tre volte, ma l'arbitro gliene ha convalidato solo uno), ha sfoderato una prestazione di carattere, qualità, tecnica e potenza fisica e fornito due assist spettacolari al suo partner d'attacco, Lautaro Martinez. Benissimo Godin, molto buono l'impatto sulla gara dei "sostituti" Gagliardini, Esposito e Valentino Lazaro. Ma l'altro protagonista è ovviamente Antonio Conte, che azzecca tutte le scelte contro lo Slavia (baricentro basso e lancio lungo a cercare le punte, poi le sostituzioni giuste nel momento giusto) e nonostante le molte assenze, porta a casa il risultato. Il mister è l'artefice di questa bellissima Inter, che adesso si avvia a entrare nella fase più calda (a dispetto del clima) della stagione.
Parmigiana indigesta: Inter – Parma 2-2
Come tutte le partite anche il pareggio casalingo contro il Parma per 2-2 (reti di Candreva e Lukaku) ha fornito insegnamenti e indicazioni importanti. Il mister ha parlato apertamente di situazioni da migliorare in campo e fuori e allo stesso tempo ha rivendicato meriti e responsabilità e richiamato a uno sforzo unitario di tutte le parti. Ha anche parlato di una certa preoccupazione per le difficoltà di questo momento (già evidenziate dopo le vittorie contro Sassuolo e Borussia): una rosa che ha solo 14-15 giocatori all'altezza, di fronte alle ristrettezza per gli infortuni e al succedersi di impegni uno dietro l'altro, è per forza costretta a inevitabili cali di concentrazione e lucidità. I risultati ottenuti costituiscono un bicchiere sicuramente mezzo pieno più che un bicchiere mezzo vuoto, ma una analisi di questo tour de force (non sarà l'ultimo...) spinge a valutazioni più ampie dal mercato al sistema di gioco, ne parliamo qui unitamente a una cronaca della partita e sintetiche pagelle.
Non è una bocciatura, rimandati in alcuni… ruoli: Inter – Juve 1-2
Barcellona - Inter e Inter - Juventus erano due partite fondamentali, dopo una partenza superiori alle aspettative. Dovevano dire a tutti (ma molti di noi conoscevano già la risposta) se i progressi fatti fossero tali da permetterci di bruciare le tappe e aspirare da subito a grandi traguardi. Nel doppio scontro, qui ci concentriamo in particolare sulla partita di domenica, è emerso il fatto che contro queste compagini, tra le prime in Europa e nel mondo, c'è ancora un certo gap da ridurre. I ragazzi non possono e non devono avere nessuna flessioni nell'entusiasmo e nella convinzione: l'obiettivo è la crescita, ma solo la simbiosi e la convinzione di star lavorando tutti insieme per un grande progetto, anche se "futuribile", potranno permetterci di farlo. Tutti devono capire che hanno la possibilità di crescere molto individualmente solo se cresceranno come squadra e che lo possono fare, con Conte e con questa società.
Inter – Lazio 1-0: il dubbio
Dopo 5-1 partite ufficiali, ci sono numeri che ci rendono tutti felici. In campionato 5 partite e 5 vittorie, 10 goal fatti, 1 subito: primato in solitudine in classifica. C'è il neo del pari casalingo contro lo Slavia in Champions, ma nessuno si sarebbe in ogni caso aspettato questi risultati. Tutte le squadre stanno avendo difficoltà intanto, il dubbio è se e quali margini di crescita abbiamo noi, dato che è lecito immaginare che le altre potranno nel prossimo periodo migliorare il loro rendimento. Intanto esprimiamo tutta la soddisfazione per una vittoria importante contro la Lazio, una vittoria meritata, nonostante le difficoltà, e ottenuta anche grazie a una prestazione super di Handanovic.