Non solo negatività: Inter – Torino 1-0

Tutta l’esultanza di Brozo dopo la rete che ha deciso l’ultima sfida di campionato contro il Torino. Inter – Torino 1-0.

Essere stato 24 fuori Milano e impegnato anche mentalmente, mi ha consentito, al ritorno,  di guardare alla partita contro il Torino con il necessario distacco.

Purtroppo quello che ho letto in giro, mi ha tolto anche il piccolo barlume di ottimismo che accompagnava le mie riflessioni.

Ho letto di stroncature senza appello, della squadra e naturalmente, come sempre accade in questi casi, di allenatore e società.

Di colpo tutti diventati incompetenti e incapaci, perfino Antonello, colpevole del fatto che il nostro principale sponsor sia in crisi finanziaria.

Ovviamente è incompetente l’allenatore, incapace tra l’altro di dare un gioco alla squadra (lui che solo l’anno scorso veniva celebrato per il gioco brillante e spumeggiante che sapeva esprimere, mica come quel micragno di Conte).

E poi in un periodo in cui la squadra soffre e le partite decisive si susseguono (a breve ce ne sarà un’altra, in CL) non trova il modo di risolvere i problemi della squadra lanciando i fenomeni Asllani e Bellanova.

Non solo, per bieco servilismo tremebondo, non riesce a panchinare il soprammobile Handanovic.

E naturalmente sono incompetenti i dirigenti tecnici, a cominciare da Marotta, che non sanno fare mercato, individuare giovani fortissimi e poco o nulla costosi e non impongono al mister di schierare i giovani fortissimi che abbiamo.

Della proprietà non parlo, perché altrimenti Sergio si scatena, ipotizzando collegamenti con Bin Laden, con le brigate rosse e persino con il terrorismo nero e Kublai Khan.

Per fortuna sembra che stiano vendendo: aspetto un intervento in cui si sostenga che sarebbe già stata venduta segretamente a PIF.

In realtà, se vendono ovviamente sono contento, perché non si può continuare con l’autofinanziamento (cioè vendendo o lasciando andare i migliori, senza per altro utilizzare il ricavato per sostituirli).

Ma sono anche preoccupato, perché dubito che all’orizzonte ci siano masse di magnati desiderosi di rimborsare Suning, pagare i debiti e fare grandi investimenti sul mercato.

Poi mi consolo pensando che non c’è bisogno di grandi investimenti.

Ci sono squadre (Milan, Napoli, Atalanta, Roma, per esempio)  che stanno ai vertici avendo la capacità di prendere giovani fortissimi ma poco conosciuti e a basso costo.

Basterebbe che la nuova proprietà sostituisse l’incapace Marotta con un Giuntoli o un Massara  (o un facsimile) e i nostri problemi sarebbero risolti.

Ma questi sono sogni: noi siamo alle prese con i problemi reali e attuali.

Prendiamo la partita contro il Torino.

Per più di un’ora abbiamo fatto piangere.

E di fronte non avevamo la ‘miglior squadra d’Europa’ e neppure il Milan, ma una squadra in cui allenatore e direttore si sono mandati pubblicamente a quel paese per incomprensioni di mercato.

Il Torino ha giocato uomo su uomo, a tutto campo, con una serie infinita di duelli individuali.

Con questo modo di giocare, uno o due anni fa gli avremmo fatto 5 gol: perché di fatto loro venivano risucchiati in avanti e si aprivano praterie per le ripartenze dei nostri, quasi tutti individualmente superiori sul piano tecnico.

Invece no: noi non riuscivamo a superare il loro pressing, dovevamo cercare subito le punte, per non rischiare, ma in questo modo le punte (la punta, perché Dzeko non sa più puntare e Correa non l’ha mai saputo fare) non ricevevano palloni giocabili e i granata potevano subito ripartire.

Giocare uno contro uno, se hai giocatori più forti, dovrebbe essere un vantaggio enorme, secondo il senso comune.

Che però evita di precisare in che senso più forti.

La tecnica, certamente, ma se l’avversario ti sbrana con la corsa e la fisicità, il più forte diventa lui.

Il tifoso di calcio in fondo è un romantico (un poeta, direbbe Brera, che celebrava Bonimba e ‘rombo di tuono’ Riva ma chiamava ‘abatini’ Rivera e Mazzola) a lui interessa la bella giocata, ma il calcio oggi, piaccia o non piaccia, è prima di tutto forza determinazione grinta, velocità, compattezza.

Un asino (be’ diciamo un cavallo) vivo sovrasta un professore morto (be’ diciamo …moribondo).

Ne volete un esempio? Ce ne sarebbero a migliaia, ma guadiamo solo all’ultima giornata:

  • Il Napoli piega solo per 1-0 lo Spezia e solo all’ultimo secondo: qualcuno dubita che in termini di classe pura ci starebbero 4 o 5 gol per il Napoli?
  • Il Milan vince 2-1 con la Samp, stentando molto e sappiamo in che modo è riuscito alla fine a prevalere (idem)
  • L’Atalanta ha pareggiato 1-1 con la Cremonese. Non mi risulta che i grigiorossi abbiano fatto una robusta iniezione di poeti del tocco.
  • La juve ha pareggiato2-2 in casa con la Salernitana: a naso non è perché la Salernitana sia zeppa di fuori classe.

Certo alla fine quando tutte le squadre avranno raggiunto il top atletico, la qualità tecnica (unita ad altri fattori) tornerà a rimettere le cose a posto: Salernitana, Cremonese, Spezia a forse Torino staranno lontane, ma questo dimostra solo che con un piccolo gap a favore della fisicità, la classe non sorretta dal top della condizione soffre.

Dunque, un’Inter non al top della condizione, per vari motivi, ha affrontato un Toro tecnicamente inferiore, ma atleticamente vivo, determinato, ferocissimo nel praticare una marcatura a uomo asfissiante, sino ai limiti della nostra area.

E di fatto per un’ora di gioco non c’è stata partita: 3-4 parate importanti del nostro portiere (le parate di Handa sono tutte …parabili per definizione, anche quando respinge con i piedi un tiro da pochi metri, perciò evito di utilizzare aggettivi più elogiativi) e nessun tiro in porta dei nostri.

Poi, quando la maggior freschezza del Torino doveva fare la differenza (ma anche lor sono umani e forse un leggero calo era prevedibile), siamo usciti noi, senza far nulla di straordinario, ma giocando di squadra e facendo appello a tutte le energie rimaste.

A condizioni atletiche quasi ristabilite ha deciso una grande giocata del tandem Barella – Brozo, che fino a poco prima erano stati annullati dal vigore degli avversari.

E attenzione perché subito dopo la partita di coppa dovremo affrontare in trasferta proprio la squadra che al momento distanzia tutti sul piano della fisicità.

Comunque dicevo, io sto con Beppe Bergomi.

Lo “zio” ovviamente ha visto la grande sofferenza che ci ha caratterizzati per gran parte del match, ma rispetto al passato ha segnalato qualche piccolo progresso: abbiamo giocato di squadra, soffrendo tutti insieme, aiutandoci reciprocamente, trascinati da un Lauti esemplare in questo.

Non a caso quando si gioca di squadra, quando si dà tutto con grinta estrema, anche il portiere si esalta e alla fine si porta a casa un inusuale zero sulla tabella dei gol subiti.

Certo, l’altra faccia della medaglia è una ridotta pericolosità in avanti. Mail problema è chiaro: non siamo stati prudenti noi, ci ha costretti ad essere prudenti il Torino.

Ora, risultati di questo tipo (come il successo ottenuto a Lecce) possono essere fondamentali, se riusciremo a crescere molto e a trovarci noi in una condizione ottimale; ma possono essere anche la spia di una difficoltà strutturale, se questo è il nostro livello medio generale.

Conviene sperare nella prima alternativa, anche senza illudersi, e per renderla possibile, sostenere al 100% squadra e singoli, nelle difficoltà.

Che oggi ci sono, indiscutibilmente.

Il problema maggiore, a parte la condizione atletica, è che oggi abbiamo un solo attaccante Lautaro e dobbiamo recuperare in fretta il MIGLIOR Lukaku per sperare.

Poi devono crescere i difensori, giocatori ‘pesanti’ che di solito hanno bisogno di più tempo per entrare in condizione.

Ma l’incognita maggiore è forse costituita dai centrocampisti che OGGI non riescono più a fare la differenza contro i reparti avversari: di certo, vista la natura dei tre titolari, il dispendio di energie delle 3 partite in sette (o sei) giorni pesa, ma forse non è solo questo e i tecnici dovranno affrontare e possibilmente risolvere il problema.

Per il momento siamo a 2 punti dalle prime, come lo scorso anno dopo sei giornate e abbiamo solo un punto in meno, sempre rispetto alla passata stagione.

Però altri numeri certificano la fase di stallo: se come gol fatti siamo secondi a una sola rete dal Napoli, abbiamo subito quasi il triplo dei gol dell’Atalanta, il doppio esatto di quelli del Napoli, due più delle altre che ci precedono (Milan e Udinese)

La cronaca e i numeri

Il primo tempo scorre con i nostri che danno sostanzialmente un’impressione di impotenza: alcuni tiri verso la porta di MS ci sono, ma da lontano e largamente a lato.

Il Torino è più insidioso, ha diverse occasioni e una vera palla gol, con Vlasic che tira da dentro l’area ma Handa riesce a respingere di piede. Vlasic è fortissimo e non si capisce come stia solo al Torino, con tutto il rispetto…

Ancora tre ottimi (scusate …incerti) interventi di Handa a inizio ripresa: prima su Sanabria (che precede di testa de Vrji…) poi sulla punizione deviata di Rodriguez, quindi sul tiro di Lnetty, non fortissimo ma scoccato da dentro l’area.

E’ il 61’ e finalmente qualcosa cambia.

Al 66’ c’è il primo dei nostri nella luce della porta: smarcato ottimamente da Lauti, Dzeko calcia centralmente e con poca forza.

Al 71’ Buongiorno devia una punizione di Dimarco e la palla finisce sul palo

Al 75’ su angolo Skriniar di testa impegna MS.

Al 79’ è Lauti che gira benissimo di testa, ma la palla sfiora il montante

All’82 si vede per l’ultima volta il torino, con un tiro di Radonjic.

All’89’ finalmente il gol di Brozo che chiude il match.

Una vittoria chiaramente immeritata sul piano del gioco e delle occasioni, ma meritatissima sul piano sul piano della volontà, della tenacia. Del sacrificio generale per la squadra.

E’ poco, ma per ora ce lo teniamo caro.

Alcuni dati statistici sembrano smentire la mia lettura: ma nel calcio gli unici numeri che contano e non sono soggetti a interpretazioni sono quelli dei gol e dei punti in classifica.

Gli altri hanno spesso più chiavi di lettura.

Partiamo per esempio dalla fine: l’Inter come squadra ha corso più del Torino (oltre 3 km) e a una velocità media superiore.

Vero, ma quando sei lucido, fresco, mentalmente pronto e soprattutto aggressivo ti posizioni meglio, scegli meglio i tempi di gioco e puoi risultare più efficace anche correndo un po’ meno.

L’Inter ha anche avuto più possesso (57% a 43), ha fatto più passaggi e più accurati (anche se su percentuali non esaltanti)

Netta superioità nerazzurra anche per i passaggi ella tre quarti avversaria, forse perché i nostri non trovavano sbocchi e doveva girar palla orizzontalmente, con scarichi ‘facili’, mentre loro aggredendo alti quando prendevano palla provavano a verticalizzare immediatamente.

I numeri su tiri e parate sono impietosi: 7 parate per Handa contro 2 per MS;  16 tiri dei nostri,  ma solo 3, compreso il gol nella luce della porta, due tiri scoccati da dentro l’area, contro 5 del Toro.

L’aggressività dei granata è anche testimoniata dai falli: ben 17 commessi, contro 8.

Infine un dato curioso sempre a livello generale: l’Inter ha fatto meglio come velocità nella conduzione della palla (10,5 km/h contro 9,8  mentre i granata hanno fatto correre il pallone molto più velocemente (44 KM/H a 38)

Passando ai dati relativi ai singoli vediamo un netto dominio di Vlasic, primo o tra i primi in diverse graduatorie: è quello che ha sferrato più tiri in porta (3) è tra quelli che hanno fatto più passaggi nella trequarti avversaria e ha effettuato più dribbling (3) insieme a Lauti, che ha tirato molto (%) ma sempre fuori

Skriniar ha giocato più palloni e ha il maggior numero di passaggi riusciti, mentre Handanovic domina nella …verticalizzazione .

Lo stesso Skriniar è primo per disponibilità al passaggio (smarcamento), mentre Sanabria, a sorpresa, è primo per la pressione ricevuta. Si vede che de Vrji, pur battuto una volta di testa, ha stretto molto la marcatura sul centrale torinista.

Brozovic finalmente è tornato a correre più di tutti, anche se come velocità media Pellegri e Bellanova (non a caso due subentrati) lo precedono.

Invece allo sprint Seck ha ‘bruciato’ Dumfries (33,72 km/h contro 32, 89.

Insomma una serie di dati anche contrastanti, che sembrano però dimostrare che l’Inter ha dato tutto sul piano fisico e agonistico, ma non aveva la freschezza mentale, la lucidità necessaria. E forse aveva anche qualche problema nell’organizzazione in campo.

Le pagelle

Handanovic: almeno cinque  parate importanti, non diciamo decisive altrimenti i detrattori si arrabbiano. Sicuro e reattivo in ogni circostanza. 7.5

Skriniar: quando deve affrontare Vlasic incontra qualche difficoltà. Bene o male se la cava e prova a spingere appena può, come mostrano i dati statistici . 6

De Vrij: Sanabria in passato ha dimostrato di essere un brutto cliente. Sabato si è fatto notare soprattutto per il sacrificio in alcuni rientri. L’olandese se lo perde in una sola occasione, la più imprevedibile. 6

Dimarco: deve affrontare Seck, che oltre a essere bravo ha una fisicità devastante. Dima lo contiene bene però poi ha meno forza e lucidità nell’uscire. 6.5

(Bellanova: prova spesso a puntare l’uomo, ma in pratica non ci riesce mai. Non era facile, da rivedere. 6)

Dumfries: sembra in un periodo di stanca. Contro il Bayern aveva l’alibi di un oppositore formidabile, per la verità anche Rodriguez a me personalmente piace abbastanza. Comunque l’olandese deve dare dipiù 5.5

(Bastoni: entra al posto di Dima che va a fare l’esterno. La spinta su quella fascia cresce un po’, ma è solo ordinaria amministrazione 6)

Barella: non una prestazione di quelle squillanti alle quali ci aveva abituati, soffre la marcatura di Rodriguez che rompe spesso la sua linea difensiva per andare a contrastarlo. Alla fine trova l’assist vincente che gli regala la sufficienza piena. 6+

Brozovic: ha ripreso a correre più di tutti, ma sinceramente non incide mai come ci si aspetta, salvo che nella giocata finale, deliziosa. 6.5

Calhanoglu: sul piano della lotta e dell’applicazione è il migliore dei tre centrocampisti, però sacrificandosi così per la squadra non gli riescono le giocate che ci si aspetta. Come sappiamo i problemi dell’Inter sono tanti, ma la resa inferiore alle attese del centro campo è forse il maggiore. 6.5

(Mkhitaryan: contro il Bayern aveva fatto meglio, qui non riesce a incidere, pur dandosi da fare. 6)

Darmian: deve lottare con Lazaro, che in avanti non si vede mai. Il nostro prova anche a spingere e a raggiungere il fondo: l’impegno è lodevole, i risultati non entusiasmanti. 6

(Gosens: sv)

Dzeko: spiace dover parlar male di un ex campione e grande professionista. Logico che qualche palla buona la dia ancora in una partita, ma non è mai pericoloso e viene spesso anticipato e travolto. 4.5

(Correa: entra e fa rimpiangere …Dzeko. Dicono che abbia grandi qualità, ma io non le ho mai viste 4.5)

Lautaro: inutile girarci attorno, sono lui e Handa a dare la carica, a tenere in partita la squadra, a dimostrare che bisogna combattere sino alla fine. Potrebbe essere più preciso in qualche conclusione, ma provate voi a fare l’unico attaccante e l’uomo squadra contro un’avversaria ben organizzata e potente (tra l’altro ottima anche sul piano della personalità la prova del suo marcatore.

All. Inzaghi: la partita era decisiva (lo sarebbe stata in caso di esito non positivo), ma i problemi ancora aperti sono molti e l’impressione è che la soluzione ancora non sia vicina. Di positivo c’è la reazione della squadra, trascinata da alcuni suoi uomini di fiducia come Handa, Lauti e proprio alla fine (ma questo può essere un segno) da altri due suoi pretoriani che inventano il gol. Buon lavoro mister! Ne hai bisogno. 6

Luciano Da Vite

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12 pensieri riguardo “Non solo negatività: Inter – Torino 1-0

  1. Reazione buona, un po di fortuna, tutto serve.
    Luciano, quando scrivi condizione atletica non ottimale, non pensi ci possa essere un po (politically correct) di responsabilità dello staff tecnico? Questo campionato dura ancora 45 giorni prima di poter rifare la preparazione. Partire forte è un obbligo: Udinese è pieno di bestioni che però vanno a mille. Struttura fisica non penso spieghi del tutto il ritardo. Ammesso che sia vero il calo atletico: se corri di più è più velocemente, forse è un tema di impostazione non ottimale in campo.
    Su scouting (come sai sono uno dei critici): ogni partita sottolinei, giustamente, fisicità avversari. Sabato Seck, con Lecce loro punta, Udinese ne ha diversi come hai anticipato.
    Non credo loro li prendano perché hanno più denari. Il siamo l’Inter per cui non possiamo rischiare, con questa proprietà, non credo sia più vero.
    Quindi, per me, il rischio vale un tentativo di evitare mediocrità. Dzeko è solo, purtroppo, ultimo esempio. Il tempo corre per , quasi, tutti e presenta il conto.

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  2. qualcosa è cambiato ?

    samp – juve 0-0
    juve gol convalidato annullato al var
    juve roma 1-1
    juve gol convalidato annullato al var
    fiorentina-juve 1-1
    rigore fiorentina segnalato dal var (sbagliato)
    juve – salernitana 2-2
    rigore salernitana segnalato dal var
    gol annullato juve segnalato dal var

    – 6 punti = juve ora a 10 sarebbe a 16 prima in classifica..

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    1. Chi investe denaro netto in Italia? Di fatto nessuno, tranne bilan che si finanzia grazie ad un monte ingaggi basso.
      Il resto al massimo vende e usa parte dell’incasso, stile Napoli.
      Io per primo vorrei altra proprietà ma la scelta di non rinnovare squadre da noi ha radici lontane

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  3. Una buona Inter….come al solito non chiudiamo le partite dominate. Una considerazione: non ero certo entusiasta per l’arrivo di Acerbi,però devo dire che,pur considerando il valore degli avversari, ha giocato una buona partita,tranquillo , abbastanza veloce nel far girare la palla…

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  4. Acerbi per non giocare da 3 mesi ha retto abbastanza bene. Non era la migliore soluzione e resto del parere che tecnicamente ranocchia era migliore ma ha quella cattiveria agonistica che quest’ultimo non ha mai avuto (altrimenti avrebbe fatto ben altra carriera) e questo alla lunga potrebbe incidere positivamente.

    Nel bruges ha segnato un ragazzo norvegese di origine africana, Antonio Nusa, 17 anni, un’ala che a quanto pare in passato ha gran figurato in un partita del settore giovanile contro l’Inter, ai tempi dello stabaek. Mi chiedo se l’Inter lo avesse seguito: pagato a 16 anni dal bruges ben 3 milioni. Sembra un esterno dalla grande accelerazione palla al piede e dal gran tiro: ne avevi sentito parlare Luciano?
    Nusa

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  5. bella partita ieri. come piacciono a me. praticamente zero rischi (bravo Acerbi) e tutti sul pezzo. poco sull acceleratore ci siamo risparmiati per udine.
    il livello del victoria è molto basso dovevamo chiuderla prima ma va benissimo così

    Correa ogni partita che fa peggiora. avrei fatto altre sostituzioni. sul 2 -0 avrei fatto entrare Bellanova e Asslani per Dumfries e Miki poi gli ultimi 10 a Chala e Gagliardini.
    a udine sarà durissima loro sono in forma speriamo bene vincere prima della sosta vorrebbe dire lavorare 2 settimane bene in attesa di Mourinho e Lukaku

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