Grande divertimento, ma conterà vincere quando ci si diverte meno: Inter – Bologna 6-1

Marcelo Brozovic in azione contro il Bologna. Il croato è probabilmente il migliore play basso in circolazione del calcio europeo.

E’ stata per tutti i tifosi nerazzurri e per gli spettatori neutrali che cercano nel calcio il divertimento più del risultato che risponda alla propria passione, una giornata di soddisfazione indiscussa.

Lo è stata anche per me che faccio parte della prima categoria (i tifosi passionali che godono solo quando si vince) certo più della seconda.

Se pensate che io non riesco a divertirmi, ma soffro fino a quando il risultato a nostro favore non è sul 6-0, capirete perché, per me la gioia è stata doppia.

Non solo l’Inter ha vinto, ma ha dominato, mi ha consentito di assistere rilassato all’ultima parte del match e, cosa per me piuttosto secondaria ma comunque accolta con favore, ha anche espresso un ‘bel giuoco’.

Il che non mi impedisce, come già avevo scritto dopo Inter – Genoa, di restare con i piedi saldamente  per terra.

Dopo il Genoa sono venute la vittoria nel finale a Verona, in rimonta, il pari di Genova con la Samp, praticando un ‘bel giuoco’ e la sconfitta con il Real, in cui per il gioco espresso avremmo meritato di più.

Quando vinci con un risultato largo significa che quel giorno sei stato molto più forte dell’avversario, ma anche che quel giorno ti è andato tutto bene.

A Bologna, per esempio nel ritorno sarà tutta un’altra partita e non è detto che la vinceremo.

Ieri, come contro il Genoa abbiamo avuto la possibilità di andare in vantaggio subito e poi abbiamo saputo sfruttare la situazione tattica favorevole, dilagando.

Sempre ieri abbiamo avuto un altro momento favorevole quando sull’1-0 una grande parata di Handa e una conclusione sbagliata di Sansone ci hanno evitato di subire il pareggio e di vedere svanire i vantaggi della situazione tattica acquisita.

Intendiamoci, probabilmente avremmo vinto comunque e magari con una certa ampiezza.

Del resto una partita può costituire un caso, due partite sono quasi un indizio.

Voglio dire che se fino ad ora in campionato abbiamo giocato due partite in casa con squadre considerate più deboli e le abbiamo vinte largamente entrambe (nella seconda permettendoci anche di fare turn over) è difficile pensare che sia solo un caso.

Più probabile che in questo momento noi si abbia una brillantezza, una capacità di far gioco e di creare occasioni che nelle situazioni di netta superiorità tecnica e atletica ci mettono al riparo da sorprese.

Infatti secondo me non vale neppure il discorso di molti interisti prudenti, se non un po’ scettici, i quali sostengono che abbiamo giocato contro ‘nessuno’.

Se questa affermazione poteva valere per il Genoa, che davvero è venuto a Milano con una formazione sperimentale e un’idea di gioco tutta in costruzione, il Bologna è venuto avendo 7 punti in classifica come noi.

E a chi dice che i punti contano poco dopo tre giornate (vero) io rispondo che però l’unico pareggio, oltre alle due vittorie, loro lo avevano ottenuto in casa dell’Atalanta e non della Samp, con tutto il rispetto.

Quindi è giusto essere felici per queste prestazioni, ma è giusto anche a mio parere conservare, insieme all’ottimismo, la prudenza per vedere se con le piccole in casa andrà sempre così (non nell’ampiezza del risultato), magari fra alcuni mesi e se questo tipo di gioco e le soluzioni disponibili a livello di giocatori ci permetteranno queste soluzioni vincenti, non sempre ovviamente, ma spesso, anche nelle partite difficili…

Fino ad ora a livello di esito sia con la Samp che con il Real non è andata benissimo, tanto che per me la partita più significativa e incoraggiante è stata quella di Verona, proprio perché abbiamo vinto in rimonta, solo nel finale e solo grazie a due prodezza individuali.

Penso che siano preoccupazioni legittime perché nel campionato italiano ogni partita fa storia a sé e solo dopo un numero consistente di partite si può affermare qualcosa di quasi definitivo.

Certo sarebbe più popolare, oltre che legittimo, esprimere solo una grande soddisfazione e sostenere che ormai è chiaro: siamo fortissimi e quindi i primi aspiranti allo scudetto.

Infatti lo sostengono, oltre a qualche interista che considero acritico (anche se la stessa aspirazione l’ho anch’io, a livello di speranza) soprattutto quei giornalisti e commentatori avversari  che conoscono le difficoltà psicologiche di vario tipo implicite nella convinzione diffusa di essere la squadra da battere.

A oggi, mentre aspetto i risultati di Milan, Roma e Napoli c’è chi ha fatto meglio di noi, magari con vittorie meno eclatanti.

Adesso arrivano tre partite davvero importanti: Fiorentina in trasferta, Atalanta a San Siro e Shakthar in trasferta.

Arrivarci avendo fatto bene e avendo dimostrato interessanti possibilità di gioco è sicuramente meglio che arrivarci in difficoltà.

Ma anche questa partite, in ogni caso aggiungeranno elementi di conoscenza ma non daranno sentenze definitive.

Mi riferisco alle teoriche possibilità della squadra, non ai numeri che definitivi non possono essere per logica, a questo punto.

I tifosi interisti sono pronti a esaltarsi o a deprimersi, per una buona o cattiva prestazione, di squadra o del singolo.

Forse è un atteggiamento normale perché nel tifo è difficile non farsi trascinare dalla passionalità, che ovviamente è legata al contingente.

Scrive giustamente in proposito Tumarco:

“Tengo i piedi a terra anche dopo la netta vittoria di oggi. Naturalmente molti di noi continueranno però a ritenere che abbiamo perso contro il peggior Real degli ultimi 10 anni (qui bisogna intendersi perché anche l’anno scorso avevo letto la stessa cosa ma senza dubbio quello di quest’anno è ancora peggio), che anche oggi abbiamo battuto un’altra squadra Primavera ; oggi stanno sotto traccia , in attesa del primo pareggio o meglio di una sconfitta per sviscerare tutta la loro competenza calcistica da allenatori e dirigenti e sparare su 3/4 della rosa . Io invece applaudo la Curva che da inizio stagione si è schierata dalla parte dell’allenatore e dei giocatori “.

Condivido questo discorso che però mi sembra incompleto, perché oltre alla critica verso i tifosi criticoni o… depressi servirebbe anche una critica ai faciloni e ai super ottimisti.

Da parte mia, non dico di essere nel giusto, ma mi appare scontato l’essere ‘dalla parte dei miei giocatori e del mio allenatore’.

Infatti sono stato considerato aziendalista quando stavo dalla parte (cioè tifavo) per Pioli, Ranieri e persino Mazzarri.

Erano quello che potevamo permetterci e non mi restava che sperare facessero del loro meglio.

Poi che Mazzarri non fosse Mou, il Trap o HH era scontato.

Ho difeso D’Ambrosio, Ranocchia e tuttora difendo Handa, sapendo che non sono Hakimi, Van Dijk e neppure Curtois.

Ma questo non mi impedisce, senza essere un catastrofista, di restare prudente nella valutazione  razionale (si fa per dire) delle possibilità di un gruppo fortemente innovato in parecchi  suoi uomini cardine.

Del resto sono un giovane… attempato e ne ho viste di tutti i colori.

Ricordo ad esempio un Inter – Atalanta di poco tempo fa finito 7-0 per noi, che poi abbiamo perso una ‘facile’ partita successiva.

Questo è un gruppo obiettivamente di tutt’altra consistenza tecnica, atletica e umana rispetto a quello, ma a me sembra che un po’ di prudenza non guasti.

In attesa comunque di verifiche più impegnative e soprattutto di poter misurare la ‘tenuta’ nel tempo.

La partita

Proprio perché non c’è stata storia partiamo subito dai dati di cronaca e dagli elementi statistici che da soli sono il miglior commento possibile.

Parte forte l’Inter, che già dopo 5’ circa è in gol: Vecino fa partire Dumfries che supera sullo spunto il suo avversario e fa partire un cross teso e basso sul quale Lauti si avventa per scaricare in rete.

Da notare che il modulo bolognese (4231) facilita questa situazione aprendo per Dumfries un’autostrada per l’uno contro uno.

Al 12’ si vede per la prima volta il Bologna con un cross-punizione da destra, teso basso e pericoloso  sul quale Handa esce di pugno.

L’Inter continua ad attaccare sfruttando le fasce e l’ottimo lavoro dei centrocampisti, ma al 18’ Correa perde una palla sanguinosa in mezzo al campo (secondo me è meglio se Correa gioca da attaccante puro…). Contropiede e palla gol per Soriano: Handa sventa il grave pericolo ma sulla ribattuta Sansone calcia fuori.

La partita ha la svolta forse decisiva alla mezz’ora, quando Dima calcia un insidioso angolo sul quale lo stacco imperioso di un immenso Skriniar è vincente.

Dopo qualche nostra occasione non sfruttata per inezie, arriva il gol di Barella che chiude la partita: è ancora Dumfries a involarsi, scambia con Dzeko (subentrato da poco a Correa) e mette la palla in mezzo, bassa. Sulla respinta della difesa, Barella insacca colpendo da terra.

Al 44’ Dzeko pesca Dimarco sulla sinistra: gran sinistro al volo, in ottima coordinazione, parato.

Tutte le azioni in pratica vengono dalle fasce dove oltre alle qualità dei nostri esterni, sicuramente pesa il fatto che quasi sempre si trovino a giocare nell’uno contro uno.

All’inizio di ripresa due segnali d’allarme, non tanto per il risultato del match, non in discussione, ma come nostro atteggiamento tattico.

In due minuti perdiamo due volte la palla a difesa scoperta.

Al 2’ Hickey calcia fuori da buona posizione, al 4’ Arnautovic lanciato solo verso la porta, scivola.

Al 5’ però una meravigliosa conclusione al volo di Lauti rischia di sfondare la traversa!

Poi è solo Inter con i gol di Vecino, i due di Dzeko e numerose atre occasioni.

Solo a due minuti dal termine una leggerezza difensiva, con la squadra ormai molto rimaneggiata, consente al Bologna di diminuire le distanze.

Le statistiche

Ovviamente non possono che confermare il dominio totale dell’Inter, con il Bologna che a parte l’occasione sull’1-0 non è mai stato in partita.

Nostro il possesso palla (54 a 46).

Una sola parata (oltre al gol) di Handa, contro  le 5, oltre ai 6 gol e al palo, del loro portiere.

I tiri in totale sono stati 19  a 7.

I tiri da area 9 a 2.

Le occasioni da gol 11 a 3. Persino Sinisa ha detto che avremmo potuto fare anche 10 gol…

I passaggi riusciti sono stati invece più i loro, ma questo è spiegabile con il fatto che non trovavano spazi per tentare la giocata profondo, come mostra il dato relativo all’indice di verticalizzazione, nel quale trionfano de Vrji, Barella e Dzeko.

Del resto anche nell’indice di passaggi rischiosi (riusciti) troviamo al primo posto nettamente Handa, Lautaro e Dumfries.

Netto miglioramento rispetto alla ultime prestazioni per quanto riguarda l’accuratezza dei passaggi (92%).

Anche in questo caso probabilmente tutto dipende dalla relativa facilità con cui uscivamo da un pressing che lasciava ampie zone del campo libere.

Da notare che forse per la prima volta nella stagione, Brozo non è stato sottoposto a una marcatura asfissiante.

Questo fattore, in gran parte determinante secondo me, è confermato dall’indice della pressione ricevuta, nel quale Brozo non compare fra i primi 5 (Lauti, Dzeko, Vecino, Arnautovic).

Tre ammoniti per loro e nessuno, per noi.

35 recuperi riusciti a 24 (con Skriniar primo con 9 recuperi davanti a Vecino con 7).

Barella è stato il primo nostro giocatore per palle giocate (80) davanti a Brozo (76)-

Interessante secondo me anche l’indice di smarcamento che mostra la disponibilità alla corsa senza palla, per farsi vedere (anche se si dovrebbe considerare  pure la corsa di chi si è impegnato per recuperare palla).

Oltre ad Handa, primo col 91%, (ma questo è ovvio perché con il nostro modo di giocare il portiere deve sempre trovare la posizione che consente il più agevole appoggio ai compagni) troviamo Bastoni, Dimarco, Skriniar e Dumfries.

Altro dato interessante a mio parere, perché vi troviamo i due esterni e i due difensori esterni della linea a tre, a conferma del fatto che l’Inter ha cercato soprattutto l’uscita sulle ali.

Infine, come  curiosità, Vecino è risultato il primo (davanti a Barella e Soriano) per i km percorsi, mentre Dumfries è stato il più veloce (34,38 Km/h) davanti a Bastoni.

A livello di squadra l’Inter ha percorso oltre 5 km più degli avversari a una velocità media  di 6,8 Km/h contro  6.5.

Questi ultimi dati mi sembrano significativi per confermare l’ottimo momento atletico della squadra, soprattutto considerando che arrivavamo dalle ravvicinate fatiche della partitissima contro il Real.

Concludendo, senza voler fare il ‘tecnico’ mi sembra che questa partita segni un punto a favore delle scelte di Inzaghi, dal punto di vista dello schieramento e tattico.

Il mister infatti, accusato alla Lazio di giocare sempre con gli stessi (non ne aveva altri…) ha proceduto a un turn over che altri hanno definito leggero, a me è parso intelligente.

Se tu fai un turn over pesante, in una partita, rischi di perderla, se invece sostituisci a turno  ogni volta 2-3 giocatori tra i più impegnati in precedenza ,i rischi sono minori e puoi raggiungere l’obiettivo di non sfruttare eccessivamente alcuni giocatori.

Anche le sostituzioni a partita in corso mi sembra abbiano risposto a questa accortezza.

Infine è sembrata risolutiva la scelta, evidentemente preparata, di puntare molto sulle aperture del gioco, sfruttando soprattutto le fasce dove agivano tra l’altro giocatori freschi, messi in condizioni favorevoli dal fatto di trovare quasi sempre un solo avversario.

Questa scelta a mio parere è stata… agevolata dall’infortunio di Correa, perché Dzeko è certamente giocatore più capace di arretrare, per poi pescare  con precisione e far correre i compagni sulle fasce.

Ma ogni partita, da questo punto di vista fa storia a sé perché uno Dzeko troppo lontano dall’area, se gli avversari riescono a chiudere le fasce e i nostri centrocampisti hanno poche occasioni di inserimento, può ridurre le capacità offensive.

Al contrario, sempre a mio modestissimo parere, la scelta di Correa è stata un po’meno felice da questo punto di vista, perché l’argentino, un po’ in difficoltà, si esprime meglio da punta vera.

Ma, come ha detto il mister, l’obiettivo condivisibile anche da un profano come me era quello di far riposare completamente Dzeko Perisic e Calha.

Peccato non avere un vero vice Brozo…

Pagelle

Handanovic: questa volta neppure i critici più malevoli possono rimproverargli nulla, anzi con un po’ di onestà si potrebbe riconoscere un paio di interventi importanti. 6.5

Skriniar: è in una condizione strepitosa, gli riesce tutto. Ha imparato benissimo a fare il primo di destra e ora è pericoloso anche quando attacca. Dietro è una vera diga, altro che i de Ligt, i Romagnoli ecc… 7.5

de Vrji: rispetto allo scorso anno tiene di più la posizione e si occupa meno di sostenere le transizioni offensive, lasciando questo compito, a turno, a Skriniar e Bastoni. Sempre magnifico per scelta di tempo, posizione e capacità di dirigere la difesa. 7

Bastoni: è in evidente ripresa dopo il piccolo infortunio. Continua a crescere nella fase difensiva (alcuni contrasti vinti da ultimo uomo sono stati entusiasmanti) mentre che sappia giocare la palla lo si sapeva. 7 (Ps mi piacerebbe avere il tempo e la voglia di contare quanti tiri in porta abbiamo subito  nei quasi 500 minuti – con i recuperi – delle 5 partite ufficiali, in questa stagione…)

Dumfries: l’inserimento direi che stia procedendo… a gonfissime vele. Lanciato, è un carro armato, ma sa anche ragionare e cercare la giocata migliore, oltre a possedere i mezzi  tecnici per realizzarla. Entra in modo decisivo in parecchie azioni da gol e sta imparando anche a difendere. 7.5

Vecino: con il sistema di gioco applicato a Bologna diventa determinante perché ha i tempi per inserirsi in ara, nello spazio lasciato da Dzeko per chiudere le azioni che si sviluppano soprattutto sull’esterno sinistro. Ha fatto più km di tutti e più recuperi di tutti, dopo Skriniar. Direi che è pienamente recuperato e una buona carta in più. 6.5

Brozovic: probabilmente è il più forte play basso d’Europa, in questo momento. Corre, si smarca, contrasta, elude le marcature, ha visione di gioco e appena può si presenta anche al tiro con pericolosità. Ogni tanto compie una… svagatezza, ma non si può essere sempre perfetti. 7

Barella: ci stanchiamo di ripeterlo, ma ogni partita è una conferma. Motore inesauribile, dotato di corsa…ubiquità e capacitò di contrasto. Il tutto accompagnato da grande qualità, tempismo negli inserimenti e senso del gol. Un po’ frenato nel dover partire insolitamente da sinistra, ha trovato subito le giuste…coordinate. 7

Dimarco: mi stupisce ogni giorno di più per i suoi progressi, tanto da convincermi a dar ragione all’amico che sul blog sosteneva fosse già meglio di Young. Il piede lo conoscevo da quando aveva sette anni, ma nelle ultime due stagioni a differenza di suoi ex compagni che avevano grandi attitudini, ha compiuto progressi atletici e tattici eccezionali. 7

Lautaro: un giocatore incredibile, che non possiamo perdere per nessun motivo. Il ‘tempo’ in occasione del gol è proprio di un grande attaccante, la conclusione sulla traversa un prodigio di coordinazione rapidità e potenza.  La partenza di Lukaku, probabilmente l’ha responsabilizzato ancora di più e ora gioca con una ferocia da leader in tutte le zone del campo. 8

Correa: prima dell’infortunio, l’unica nota poco entusiasmante di tutta la squadra: probabilmente deve ancora trovare la collocazione ideale nei meccanismi di gioco della squadra. La mia impressione è che non possa giocare tropo lontano dall’area e quindi si dovranno trovare dei correttivi per quando è in campo. 6-

Dzeko: quando è entrato la manovra offensiva della squadra si è fatta molto più fluida. Lui arretra, distribuisce il gioco alla perfezione e poi, come in questa partita, rientra per concludere. Due gol e un grande contributo senza partire dall’inizio lo dicono chiaramente. Deve dimostrare di poter essere decisivo anche nelle partite molto più tirate. 7+

Ranocchia: da la sua parte e non induce a rimpiangere particolarmente de Vrji. Un giocatore magari non di primissima fascia ma che gioca poco e si fa sempre trovare pronto, è prezioso. 6+

Sanchez: qualche movimento e qualche giocata incoraggianti. Importante che stia in salute e che metta minuti nelle gambe. Se sta bene il suo contributo lo dà di sicuro. 6+

Gagliardini: s.v.

Kolarov: s.v. (Anche se vorrei rivedere al rallentatore l’azione del gol subito, ma non credo ci siano responsabilità dirette.)

All. S. Inzaghi: quello che mi sono sentito di dire a livello di scelte, di preparazione del match e di turn over è scritto sopra. Qui ribadisco solo la mia fiducia e il mio appoggio incondizionato. s.v.

Una Primavera… scadente? Bologna – Inter 1-3

I ragazzi di Chivu espugnano Bologna vincendo 3-1 contro i petroniani e dominando completamente la gara.

Le reti sono venute tutte nel secondo tempo perché nel primo abbiamo incontrato qualche difficoltà a perforare una difesa schierata di fatto con 10 giocatori (e un solo contropiedista sulla loro tre quarti).

Schieramento tattico che i commentatori hanno definito ‘intelligente’ a conferma dell’enorme divario anche tecnico non solo e non certo atletico, visto che avevamo in campo, in attacco, Peschetola, Jurgens e Goffi che, pur essendo alto, non è di sicuro un uomo di quantità e sfondamento.

Segnato il primo gol, tutto è venuto più facile, proprio per la nostra indiscussa superiorità tecnica e anche il rigore con cui a fine match loro hanno accorciato le distanze, è frutto di un episodio in uno dei 2 o 3 attacchi condotti dai felsinei in tutta la partita

Chivu resta fedele al copione impostosi, trovare spazio a tutti i giocatori.

Così rispetto al Real ecco in campo dall’inizio A. Moretti, Casadei, Sangalli, Grygar, Goffi per Fontanarosa, Muller, Nunziatini, Fabbian, Abiuso.

Questi gli undici iniziali:

1 Rovida;

2 Zanotti, 5 Hoti, 23 Moretti, 6 Carboni;

8 Casadei, 4 Sangalli (C), 25 Grygar;

7 Peschetola, 9 Jurgens, 11 Goffi. 

A disposizione: 12 Basti, 21 Botis, 3 Cortinovis, 10 Iliev, 14 Fabbian, 15 Fontanarosa, 16 Cecchini Muller, 19 Silvestro, 22 Abiuso, 26 Mirarchi, 29 Pelamatti, 30 Owusu.

L’Inter attacca per tutta la partita e in pratica il Bologna supera raramente la metà campo.

La prima occasione è al 10’ quando su cross di Zanotti, Goffi colpisce al volo e infila. La palla su segnalazione dell’assistente sarebbe però uscita sul fondo prima del cross.

L’Inter preme sulle fasce con Carboni imprendibile e autore di ottimi cross, sui quali però in area non c’è nessun colpitore. Dall’altra parte Zanotti in questa prima fase è meno lucido del solito, perché trova davanti a sé molti avversari.

Dopo una ventina di minuti Sangalli si avventa su una seconda palla, coordinandosi benissimo e colpendo con violenza, ma il loro portiere respinge prodigiosamente.

Alla mezz’ora conclusione nell’angolo alto di Carboni, respinta ancora benissimo da Bagnolini.

Al 40’ Goffi si libera sulla sinistra e serve in area Jurgens che si coordina e spara una botta terrificante, infrantasi sulla traversa a Bagnolini battuto.

Si chiude il primo tempo: in campo solo l’Inter che però si è prodotta in almeno una decina di cross importanti proprio nel giorno in cui in area mancava Abiuso.

Nella ripresa l’Inter continua la pressione, ma il giro palla è un po’ lento e il Bologna resiste.

Allora il mister toglie Peschetola per Iliev, cercando di dare più peso e imprevedibilità dalle parti dell’area avversaria

Poco dopo una grande occasione per l’Inter, creata da Zanotti (in crescita esponenziale), che Goffi per un soffio non riesce a chiudere.

Ma la pressione dell’Inter fa capire che il gol è nell’aria e arriva due minuti dopo: perfetta discesa di Zanotti che crossa, la palla arriva a Carboni che la rimette in mezzo. Stacco perentorio di Casadei e palla nel sacco.

Entrano allora Fabbian e Enoch, per Sangalli e Goffi.

Ora è tutto più facile e ancora Carboni crossa perfettamente per Casadei che in tuffo batte imparabilmente Bagnolini.

A un quarto d’ora dalla fine Rovida cincischia in area con la palla nei piedi e se la fa scippare da un giocatore del Bologna. Poi però è bravo a recuperare, il tutto senza far fallo.

E’ la prima… azione del Bologna.

Carboni serve una palla d’oro a Jurgens, il cui colpo di testa è però troppo centrale.

All’80 grandissima parata di Bagnolini su tiro ravvicinato di Jurgens.

Entrano Cortinovis (ben tornato!) e Abiuso, per Hoti e Jurgens

Ancora Zanotti arriva sul fondo e serve a Iliev un pallone che chiede solo di essere girato in rete.

In pieno recupero rigore e gol per il Bologna, dopo che Grygar con troppo impeto era entrato su di un avevrsario.

Finisce 3-1 con l’Inter prima in classifica insieme a Roma e Cagliari, con sette punti in 3 partite (ma noi abbiamo già giocato e vinto con l’Atalanta).

Abbiamo fatto più gol di tutti, ma abbiamo anche subito troppo, sei gol conto i due di Roma e Cagliari.

Squadra per certi aspetti ancora da registrare, ma certamente con ottime potenzialità complessive e che ha messo in mostra individualità interessanti

Le pagelle

Rovida: l’unico rischio serio, se lo procura e lo sbroglia lui. Rigore imparabile. 6+

Zanotti: giocatore imprescindibile. Difende, spinge, fa l’ala, va in mezzo. Tecnica e potenza al servizio della squadra. Secondo tempo inarrestabile. Splendido l’assist per Iliev. 7.5

Moretti A.: giornata di relativo riposo. Sbriga in sicurezza il poco lavoro. 6+

Hoti: vale il discorso fatto per Moretti, gli avversari non arrivano mai a impegnarlo. 6+

Cortinovis: s.v.

Carboni: in una partita in cui non deve preoccuparsi di difendere, mostra tutte le sue qualità di corsa e di tecnica. Mette in mezzo decine di palloni pericolosi e fornisce a Casadei due assist che il centrocampista non può sbagliare. 8

Casadei: nel primo tempo sembra poco in partita, poi cresce imperiosamente alla distanza e realizza una doppietta fantastica. Grandissimo centrocampista di inserimento. Un… Vecino più forte. 8

Sangalli: governa il gioco con sapienza e lucidità. Solo un grande intervento di Bagnolini gli nega la gioia del gol. 6.5

Fabbian: dà il suo contributo con buona efficacia. 6

Grygar: buonissima partita di sostanza. Mostra qualità importanti che vanno coltivate.

Peschetola: mi spiace doverlo sempre… sanzionare perché è un giocatore di qualità. Ma non ha ancora peso sufficiente per fare la differenza. 5

Iliev: in avanti è una presenza di ben altro ‘peso’ rispetto a chi sostituisce. Fisico e grande qualità. Da seguire con attenzione. 7

Goffi: si dà da fare e sfiora il gol ma non riesce ancora a incidere come le sue qualità tecniche potrebbero consentirgli. 6

Owusu: dà vivacità e imprevedibilità alla manovra offensiva. 6.5

Jurgens: non può giocare in un attacco in cui i compagni di linea sono leggerini, almeno a livello di ferocia e determinazione. Soprattutto se lo schema di gioco tende a liberare gli esterni per i cross alti. Lui ha buone qualità, in area si fa temere: coglie una gran traversa e costringe il portiere avversario a una parata super. 6.5

Abiuso: s.v.

All. Chivu: per ora ha ragione lui, risultati e prestazioni convincenti. 7

Luciano Da Vite

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181 pensieri riguardo “Grande divertimento, ma conterà vincere quando ci si diverte meno: Inter – Bologna 6-1

  1. Una grande Inter ribalta la cabala di un sabato in cui sembrava che tutte le sfavorite dovessero vincere. Dopo la vittoria della Salernitana, anche la seconda squadra di Torino vince il derby contro ogni pronostico. Decisive le molte assenze nel reparto offensivo dei granata.

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    1. Sarà stata stanchezza ma oggettivamente abbiamo fatto male, risultato non rispecchia andamento in campo.
      Per una volta ci è andata bene anche a livello arbitrale: rosso ad Handa ci poteva stare, con il piede lo prende, e quel punto kaput.
      Prendiamoci i tre punti ma serve un cambio di passo nel senso che non possiamo subire ripartenze identiche ogni volta.
      Difensori, ns punto di forza indiscutibile visto qualità interpreti, lasciati sempre uno vs uno e centrocampisti chiamati a coprire porizioni di campo enormi. Per quale motivo? Pressare alto? Se non siamo in condizione di farlo è bene cambiare approccio.
      Simone Inzaghi per me deve crescere molto su questo fronte.
      I 4 cambi in una volta solo sono mossa della disperazione che per fortuna questa volta ha pagato. Ma non si può arrivare sempre al 60 sotto di un gol e con la considerazione che ci sia andata bene

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  2. Buona domenica a Voi Tutti. Partita di ieri che merita qualche commento e che consente di fare anche un breve bilancio su questo inizio di stagione.
    Primo tempo inguardabile con molti interpreti sotto tono, alcuni anche non prevedibili (su tutti deVry, Scrigno, Brozo, Barella) e nel quale ci ha salvato Handa (teniamolo bene a mente per i facili detrattori quest’uomo è un top oltre che essere un signore nella vita e in campo).
    Primo tempo che ci fa anche capire che il giocattolo dello scorso anno è stato smontato e rimontato con pezzi non all’altezza. Rimpiango quelli che non ci sono e d’altra parte sostituire Eriksen con Chala, Hakimi con Justus, con un Correa impalpabile significa scendere di livello e non di poco.
    Devo però ammettere che mister Simone ha visto la nostra stessa partita ed ha fatto una mossa sorprendente (della serie: scusatemi ma ho sbagliato tutto e provo a rimediare). Le sostituzioni hanno restituito una squadra con un piglio diverso, più logica e con una catena di sinistra finalmente eccellente in impostazione con un grande Perisic ed un sorprendente Dimarco.
    Poi Dzeko ha fatto il resto.
    La conclusione è che la squadra del primo tempo è improponibile se vogliamo tenere il passo degli altri, soprattutto contro avversari che vengono a pressarci alti non abbiamo la qualità per uscire palla a terra come lo scorso anno. Non andrà sempre bene come ieri.
    Un abbraccio.

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  3. Si sono in linea con Francesco….però non è detto che la squadra del primo tempo sia da bocciare…troppi giocatori sotto tono ,le tante partite pesano. Ecco se vogliamo ,la delusione più grande è aver visto un Correa così..impalpabile,senza un minimo di grinta,pur con la scusante dei giorni di fermo per il problema fisico

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  4. Il Milan unica squadra a poter impensierire Allegri per il campionato. Atalanta, quella che per lunghi tratti ha dominato a S.Siro asfaltata….hanno fatto un gran mercato, stanno esplodendo i giovani ma il colpaccio è essersi levato il giocatore che indeboliva tutta la squadra facendola giocare in 10, Chalanoglu. Un colpaccio economico e tecnico averlo lasciato.Tonali a mio avviso ha la possibilità di diventare molto più forte di locatelli, attuale miglior centrocampista di Italia a detta degli operatori.

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  5. sono riuscito a entrare nel blog dal mio computer solo utilizzando la dicitura ‘ospite’. Tra poco manderò il post a Emiliano. nel post faccio un po’di ironia sui grandissimi fenomeni di juve e Milan e sulle simpatie di Sergio. ma preciso che considero il Milan molto forte e la juve inora che si è assestata, in piena corsa per rientrare. ha meno pèunti di noi ma è più avanti nella ricerca della quadratura più pratica e incisiva

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  6. Anche dopo sabato mi sembra che il nostro problema sia sempre lo stesso: squadra lunga.
    Che siamo meno forti dello scorso anno è pacifico (anche se i vari Barella, Bastoni, Lautaro dovrebbero essere migliori…) però per giocare corti non servono campioni: si veda Spezia dello scorso anno.
    Poi può non bastare per vincere ma la squadra la si vede.
    Paradossalmente noi abbiamo ripreso le partite con qualità dei singoli più che per gioco corale.
    In soldoni, di Inzaghi è stato detto che da più libertà offensiva ai giocatori: è esattamente così. Il prezzo da pagare è una certa improvvisazione che non fa rima con solidità, ossia si concede molto all’avversario.
    Io sono invece per cercare prima la solidità e poi pian piano il resto.
    Cavare 7 punti dopo aver visto firenze, vs atalanta e sassuolo è tanta roba: la buona sorte sembra accompagnare il nostro tecnico. Ma secondo me occorre darsi una registrata.

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  7. Io credo che Inzaghi debba iniziare a far un po’ di turnover anche in difesa, perchè i 3 lì dietro li vedo un spremuti e poco lucidi. Di Marco, D’Ambrosio e Ranocchia, a turno, devono iniziare a partire titolari, anche perchè la stagione è lunga e c’è bisogno di tutti.

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  8. Bastoni grazie a Dimarco sta evitando di fare sempre 90 minuti e rispetto all’anno scorso è una cosa positiva. In difesa, come terzo, mi fido più di Darmian che di D’Ambrosio.

    Mi perplime il fatto che le cose positive siano frutto di fortuna, le cose negative frutto di elementi sistematici e colpe/lacune dei singoli, che siano giocatori o tecnico. Bisogna migliorare, ma giocando ogni tre giorni non hai tempo per migliorare in allenamento, devi farlo in partita. Conte ha provato a pressare alto sino a diciotto mesi dalla apposizione della firma sul contratto e lì la mancanza era dei giocatori, di alcuni, e non sua. In ogni caso sempre a parlare dei difetti e dei limiti (cosa dovrebbe cambiare in settandue ore?) … ora chiedo ad Emiliano di cambiare il nome in “Fratelli milanisti e juventini (e ogni tanto anche romanisti, laziali)”, così, per coerenza.

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  9. Stiamo facendo un ottimo campionato. Abbiamo una squadra meno forte dell’anno scorso, ma competitiva. Abbiamo meno alternative in ripartenza e dobbiamo creare piu gioco esponendoci di piu con meno marcature preventive. Segneremo di piu, subiremo di piu. Se ci aggiusteremo nell’equilibrio delle due cose faremo bene.
    Le avversarie sono brave e fortunate almeno tanto quanto noi. Sarà una stagione molto equilibrata.
    Mi dispiace molto invece per i risultati in Europa dove dovevamo e potevano fare di più

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  10. Una domanda per Luciano: quanto, realisticamente, può crescere ancora Dimarco? Qualche settimana fa volevo chiedere se fosse assolutamente da escludere per lui una evoluzione in mezzala o regista, anche solo come variante o piano B, ma mi è sembrata solo una fantasia superficiale che teneva conto delle sue virtù e non anche delle lacune. Adesso leggo che è stato convocato al posto di Pessina, anche se, immagino, non per prenderne il posto in campo, e ho pensato alle ultime partite che nel frattempo abbiamo disputato, in cui i suoi inserimenti “stretti” sono stati un fattore importante. Anche al Verona dava il meglio di sé quando si inseriva tra Lazovic, che stava largo, e Zaccagni.

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  11. Penso esattamente il contrario di Fabio e questo è il bello del calcio. Il Napoli è lassù perché ha subito solo 3 gol e il Milan è secondo perché ne ha subiti 5. la juve sta ritornando perché ha messo a posto la fase difensiva. Le grandi squadre hanno ottimi giocatori davanti, se non prendono gol alla fine le partite le vincono. In particolare l’Inter ha proprio il problema opposto, a mio parere. Come ha fatto Contelo scorso anno, per svoltare deve recuperare la saldezza difensiva senza che ciò vada a discapito della fase offensiva. Solo che con LUKAKU HAKIMI E ERIKSEN ERA POSSIBILE; ORA A ME SEMBRA MOLTO PIù COMPLICATO.

    RINGRAZIO GA BER per la domanda, ma non sono in grado di risponderti. Bisognerebbe provarlo per un po’ soprattutto negli allenamenti. ma a me sembra che lui non abbia il ritmo del centrocampista e che dia il suo meglio arrivando da dietro in fascia, con l’ala che si allarga per farlo ‘entrare’ nel campo, o anche che si accentra per consentirgli di raggiungere il fondo.
    Non è un no, è un non credo

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  12. Napoli e Milan sono impressionanti quest’anno per ritmo e qualità di gioco. Eppure noi siamo lì con ben 5 punti in più rispetto allo scorso anno. Concordo con Luciano: abbiamo un problema in difesa ovvero di fase difensiva. Siamo poco solidi tra cc e la difesa, mancano automatismi in copertura soprattutto sulla nostra dx, ci presentiamo lunghi alle ripartenze degli avversari. Manca poi un’alternativa ad un attaccante alto come Dzeko. Correa mi sembra più un attaccante simil Recoba, forse abbiamo fatto una scelta sbagliata. Vedremo come evolveranno le cose, soprattutto se dalla panca arrivano alternative. Dimarco braccetto a sx consente evoluzioni di gioco interessanti veramente molto bravo. Una parola su Vidal: entra con decisione in partita forse potrebbe essere una alternativa a Chala. Chissà.

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