Un campionato entusiasmante: Napoli – Inter 1-1

L’abbraccio tra Barella e Eriksen dopo la rete del danese che ha fissato su 1-1 il risultato della sfida contro il Napoli nell’ultimo turno di campionato (Lapresse).

Non parlo del nostro, inteso come percorso dell’Inter, ma proprio del campionato in sé, del torneo che raggruppa le più forti squadre italiane.

Immagino la reazione, che qui sarà pacata ma su Twitter sarebbe violentissima, degli adoratori  della spettacolarità del calcio altrui.

Si dimentica che le squadre che fanno spettacolo in Europa (salvo eccezioni che ci sono anche in Italia, vedi Atalanta in questi anni) hanno disponibilità finanziarie illimitate, con rose foltissime formate da tutti campioni, e in molti casi detengono  enormi poteri politici in ambito calcistico e non.

Si dimentica che i campionati nazionali esteri, per le 2-3 più forti, non sono logoranti e competitivi come i nostri.

Noi non siamo affatto campioni, con nove punti di vantaggio sulla seconda a sette partite dal termine, perché non solo le partite teoricamente difficili (abbiamo ancora Roma e juve) ma qualunque partita nasconde il rischio concreto dello stop con possibile avvicinamento delle inseguitrici.

Lo dimostrano, qualora fosse ancora necessario, le ultime sei partite dell’Inter, cinque vinte sempre e solo con la massima concentrazione, con la massima applicazione tattica, con il massimo dispendio di energie; la sesta pareggiata contro una delle sette sorelle dopo una gara tesissima, incerta e faticosa.

Certo, è solo una mia valutazione, un’opinione personale, ma sono convinto che non siamo complessivamente più forti delle altre sei come somma di individualità: siamo stati solo, fin qui,  più compatti, più feroci, un po’ più organizzati.

Questa situazione, a fronte di un dispendio di energie fisiche e mentali enorme, ci ha permesso di staccarci di qualche punto: ma guardiamo la situazione delle altre alle nostre spalle.

Se togliamo noi (che abbiamo prodotto uno sforzo forse irripetibile) e la Roma, che guarda caso è l’unica rimasta in Europa con serie ambizioni, tanto da sacrificare ad esse anche le aspirazioni in campionato (cfr formazione schierata nell’ultima sconfitta), le altre 5 teoriche iniziali pretendenti al titolo sono racchiuse in 6 punti potenziali (manca il recupero della Lazio): cioè sono tutte a lottare allo spasimo per un posto in CL e addirittura in EL.

Ma non basta questo, perché come abbiamo detto, le squadre che stanno dietro le sette sorelle, sino alle ultimissime, non giocano mai una partita in cui sono sconfitte in partenza.

In una stagione sino ad ora esaltante, da tifoso ho sofferto enormemente contro la Viola (4-3), il Parma (2-2), il Toro (4-2 ma in rimonta), lo Spezia (2-1), il Verona (1-2),  la Samp (sconfitta per 2-1), l’Udinese (0-0), di nuovo il Parma (1-2), il Toro (1-2), il Sassuolo (2-1), il Bologna (0-1), il Cagliari (1-0).

Per me questo è grande calcio, non quando vinci 6-3 o quando la superiorità tecnico-atletica di alcuni singoli produce facili giocate spettacolari.

Mi rendo conto che la mia è una visione mooolto soggettiva, ma credo che sia lecito esprimerla.

Mi spiego: ho sentito elogi infiniti (e meritati) per la prodezza gol di Eriksen. Ma non ho sentito inni e peana per l’intervento pulito di de Vrji, che è valso un punto, esattamente come il gol di Eriksen.

Del resto lo stesso percorso della juve nell’ultimo decennio dimostra l’estrema difficoltà nel fare benissimo in campionato e in Europa e rivaluta ancor più la nostra impresa, ormai lontana, del triplete.

Si parla anche di capacità di lanciare i giovani, ma Atalanta, Roma, Milan, Napoli, la stessa Lazio fondano la loro competitività proprio sulla capacità di scovare e contrattualizzare giocatori giovani o comunque non ancora considerati dei top

Udinese, Genoa, Samp lanciano regolarmente giovani importanti.

Poi però vince la juve, che i giovani importanti li prende (non mi risulta che li allevi) ma solo come alternativa a una squadra già forte.

O vince (speriamo… sgraaat) l’Inter  che non ha la ‘cultura dei giovani’ nel senso che… non ha lanciato giovani poi dimostratisi mediocri, ma quando riesce ad arrivare a uno forte, come Bastoni, non esita a farne un perno della squadra.

O qualcuno pensa che saremmo in lotta per lo scudo con Pinamonti, Agoumé, Zinho, Pirola, Espo, Mula, per citare alcuni dei giovani più forti attualmente in altre squadre o relegati in panca?

Il merito principale di Conte è il realismo: lui non è un poeta, ma il responsabile della squadra, dei suoi risultati.

Tutte le idee hanno lo stesso valore perché non ci sono  ’maestri’, né tra i tifosi né tra i giornalisti.

Ho sentito critiche feroci per la scelta di sostituire ancora una volta a poco dal termine Eriksen con Gagliardini. Critiche di persone che non possono sapere come stavano i giocatori in questione in quel momento, quanta ‘birra’ avevano ancora a disposizione, quali erano le esigenze tattiche della squadra in quel frangente.

Secondo me tutti dovremmo darci una calmata, dare fiducia ai professionisti che lavorano per noi, i quali possono certamente sbagliare ma la probabilità che loro sbaglino è infinitamente inferiore a quella dei leoni da tastiera.

Poi, a fine stagione, si vedrà se nel complesso la dirigenza ha fatto bene o male.

I tifosi possono e devono dire la loro, ma chi di dovere decide su altri parametri: per esempio ho letto critiche feroci alla conduzione di un’Inter che lo scorso anno  per la prima volta da un decennio è arrivata seconda a un punto e in finale di una coppa europea. Critiche dei tifosi e apprezzamento della società.

Lo so che sono discorsi inutili, perché ognuno, legittimamente resterà della propria idea.

Ma io, per scrivere di calcio, non posso che esprimere quello che penso

Ma torniamo alla…

Partita

L’andamento della gara è stato molto diverso da quello che mi aspettavo e che avevo anticipato in un intervento di previsione.

Ero convinto infatti che i partenopei ci avrebbero aspettati, per crearci le solite difficoltà contro le difese fitte e per cercare di ripartire negli spazi con la velocità di cc ed esterni, per non parlare del velocissimo Osimhen.

Ricordavo un Inter – Napoli (o Napoli – Inter) in cui Insigne si abbassava quasi a fare il regista di sinistra portando fuori uno dei nostri difensori, per attaccare lo spazio che si apriva con un cc e poi aprire rapidamente il campo dalla parte opposta, dove pure si era creato uno spazio aggredito da velocisti e dribblomani come Lozano e Mertens.

Vero che Lozano e Mertens non c’erano, almeno inizialmente per il belga, ma Politano e Osimhen, che li sostituivano sono altrettanto veloci negli spazi.

Invece la scelta di Gattuso, per circa 40 minuti è stata opposta:  pressing alto sui nostri difensori (e persino sul portiere), palleggio prolungato nella metà campo avversaria, al quale partecipavano anche i difensori.

Il disegno era chiaramente  di soffocare sul nascere le possibilità di nostre ripartenze e di sfruttare i nostri eventuali errori in disimpegno.

In questo modo il Napoli è sembrato dominare e noi sembravamo in difficoltà.

A mio parere (e concordo in questo con il grande Zio Bergomi) abbiamo visto in questa fase un’ottima Inter e un Napoli forte ma velleitario

Per sostenere questa tesi devo ricorrere alla cronaca:

  • Al 17′ il primo tiro in porta di Fabian da fuori, senza pretese;
  • Poi un colpo di testa fuori di de Vrji (22’) e poi di Koulibaly (24);
  • Al 27’ fuga clamorosa di Lukaku che serve Darmian solo in area. Grande occasione sprecata;
  • Al 29’ traversa di Lukaku;
  • Al 36′ gol del Napoli di fatto non considerando serio il tiro da fuori citato prima, poiché questo non era neppure un tiro ma un cross (per altro intercettato dal portiere), il tempo finisce senza un tiro del Napoli ma con un gol, casuale ma in un certo senso cercato, perché sul pressing alto, Skriniar sbaglia il rinvio e poi nell’area in mischia, de Vrji rovina su Handa;
  • L’Inter reagisce subito e al 38’ c’è il palo di Lukaku.

In pratica il Napoli non tira mai (il gol non è un suo tiro). Noi prendiamo due pali, sbagliamo un’occasione clamorosa con Darmian e almeno 3-4 altre occasioni molto ben costruite per un errore sull’ultimo controllo, o per una scelta ‘facile’ sbagliata.

Nel secondo tempo la partita si equilibra territorialmente, perché noi cerchiamo di vincerla e il napoli non ha più la forza per pressare alto e nel contempo aiutare la difesa.

Dopo il nostro pareggio, solo due occasioni per il Napoli, entrambe capitate a Politano che prima su un cross a rientrare sfiora il palo senza che nessuno riesca a deviarla (63’), e poi coglie l’incrocio dei pali con un gran (79’) tiro.

Da notare, lo dico per i critici di Conte che se la farebbe sempre sotto, che dopo la prima occasione di Politano, sostituisce al 68’ il difensore Darmian con Perisic sicuramente più attaccante  e solo nel finale (84’) in pieno forcing napoletano (Politano aveva preso un palo da poco) riequilibra la situazione mettendo un incontrista ad aiutare sulla sinistra Perisic in palese difficoltà, perché Politano ha un altro passo sul breve e perché a destra si spostava Mertens ben più insidioso del veloce ma acerbo Osimhen.

In conclusione a me pare che considerando anche la forza degli avversari (davvero notevole, a mio parere) la prestazione dell’Inter in sé è stata una delle migliori dell’ultimo periodo.

Preciso comunque che avrei preferito una prova più scialba, ma con i 3 punti…

Solo qualche curiosità statistica.

A mio parere i dati statistici confermano un sostanziale equilibrio con una leggera prevalenza nostra.

  • Infatti il possesso è stato loro (55 a 45).
  • I tiri totali sono stati 12 a 10 per loro.
  • Ma i tiri in porta  5 a 3 per noi.
  • Stessa cosa per i pali (2-1 per noi),
  • per i tiri in porta da area (4-3),
  • e per le occasioni da gol (3-2).
  • Loro hanno dovuto ricorrere a 5 falli da ammonizione, noi a 2.
  • I recuperi palla sono sostanzialmente pari.

A loro resta solo , dunque, la supremazia nel possesso palla, nel numero di passaggi e nella loro accuratezza, ma sono fattori inevitabili e poco significativi, perché è ovvio che se fai girar palla continuamente e spesso all’indietro fai tanti passaggi e ne sbagli poco.

Come ho detto spesso, però, l’obiettivo del gioco non è passarsi la palla il più possibile.

Dal punto di vista individuale,

Eriksen è quello che ha tirato in porta di più (3) davanti a Fabian (2) e a Lukaku (2 + 2 pali).

Koulibaly e Manolas hanno più recuperi (8) daanti a Brozo (5).

Interessante il dato sui falli commessi, con Eriksen addirittura 4° (buon segno, per me).

Come dribbling riusciti troviamo Lukaku e Politano (3) davanti ad Hakimi (2) (secondo me perché i nostri hanno giocato con maggiori spazi).

Anche questa volta Brozo ha corso più di tutti, ma Barella e Demme ha fatto più km allo sprint e ben 3 napoletano hanno tenuto una velocità media migliore di Brozo, primo dei nostri.

La punta di velocità più elevata è stata toccata da Osimhen, davanti a Barella.

Infine come squadra l’Inter ha corso un pochino di più, ma a una velocità media uguale a quella dei napoletani.

Le pagelle

Handanovic: 5.5 nell’azione del gol aveva la palla tra le mani prima di venir travolto da de Vrji. Certo, ha responsabilità, ma anche qualche attenuante. Se poi, come sembra, ha deviato in modo decisivo la legnata di Politano sull’incrocio, direi che un po’ si è riscattato.

Skriniar: 6 lavoro non facile tra avversari tecnici (Insigne) e velocissimi (il cc che si inseriva a destra). Primo tempo con qualche sofferenza e molta sfortuna: il suo rinvio urta la schiena di un compagno e regala la palla del cross a Insigne. Ripresa in crescendo.

de Vrji: 6 combina il pasticcio con Handa, ma a parte quella situazione non li fa mai entrare in are e compie un salvataggio prodigioso per coraggio e tempismo.

Bastoni: 6+  in fase di chiusura fa il suo, anche se nel secondo tempo c’è qualche incomprensione su Politano tra lui, il quinto di sx e la mezz’ala sempre di sx. Spinge meno del solito, ma era quasi scontato, visto il tipo di partita..

Hakimi: 6.5 inizio molto cauto, poi secondo tempo in crescendo. L’azione del gol nasce da una sua iniziatica e in alcuni altri strappi si dimostra importante.

Barella: 6+ non una delle sue migliori partite, ma la caratteristica del grande giocatore è giocare in modo più che sufficiente anche quando non è al top. Lo strappo, in avanti o per recuperare è il solito, l’intensità leggermente sotto tono

Brozovic: 6+. lavora più di tutti, come sempre, ma gli avversari sono forti e  la lucidità non può essere sempre al massimo. Comunque indispensabile.

Eriksen: 7 la sua presenza richiede la copertura di un esterno con attitudini difensive e anche il sacrificio di Lautaro in contenimento sul centro sinistra. Nelle partite offensive invece è Bastoni a uscire dalla linea per aiutarlo. Ha imparato che il calcio è anche lotta e sacrificio (ho apprezzato moltissimo la sua presenza tra i giocatori più fallosi) e in questo modo diventa importante per le ripartenze, i calci piazzati e le conclusioni da fuori.

Darmian: 6– costretto quasi sempre a difendere, nell’unica occasione importante si presenta tempestivamente all’appuntamento, ma poi sbaglia la giocata. Come ha detto lo zio, l’Inter ha a sinistra tre destri (Young, Perisic e Darmian). Urge un esterno di piede mancino, forte in entrambe le fasi. In fase di contenimento limita quasi sempre un Politano molto ispirato e ‘vendicativo’.

Lukaku: 7 per me una grande prestazione. Prende due pali dà una palla d’oro a Darmian dopo una sgroppata entusiasmante e si segnala per parecchie altre giocate. Indispensabile.

Lautaro: 6.5 si conferma grandissimo giocatore con alcuni colpi di assoluto rilievo sia da trequartista, sia da interditore che si  sacrifica. Giocando in quella posizione in partite di ‘contenimento’ ha meno occasioni, ma 15 gol senza rigori sono un bottino straordinario per un giocatore ancora in progresso.

Perisic: 5.5  entra in un momento in cui ci sentiamo nella condizione di provare a vincere, ma la situazione cambia subito dopo, perché il Napoli tenta il tutto per tutto. Costretto a fare in pratica solo il difensore evidenzia che come tale è un adattato

Sanchez: sv poco più di un quarto d’ora in cui si dà da fare con la consueta  intraprendenza e qualità, ma non ha il tempo di incidere.

Gagliardini: sv ha il record del 100% dei… passaggi riusciti, ma chiaramente nella situazione il dato conta poco. Deve tamponare e in fondo ci riesce, insieme ai compagni.

All. Conte: il Napoli fa la partita che lui forse sperava e la sua squadra si dimostra compatta, quasi insuperabile dietro e potente ed efficace in qualche ripartenza. Di più non si può chiedere a questi uomini (si provi a considerare la ricchezza di punte e cc del napoli, in confronto). Come ho detto più volte, il suo voto che conta sarà quello che gli attribuirò al termine dell’ultima giornata.

La superlega

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non ne faccio una questione morale. Non mi interessa se Fifa e Uefa non sono meglio dei promotori di questa iniziativa.

Non faccio neppure un discorso su quali siano i nostri interessi: probabilmente se la SL si facesse e noi ne restassimo fuori  avrei un calo di entusiasmo perché  il nostro ruolo si ridimensionerebbe.

Oggi non sappiamo neppure quale sia il nostro vero interesse, perché non sappiamo se la SL si farà, e in caso positivo non sappiamo le conseguenze su squadre e giocatori (se per esempio le squadre venissero escluse dai campionati nazionali e i giocatori dalle rispettive nazionali, le cose si complicherebbero assai).

Ma il problema non è questo.

Oggi in Italia prevale una cultura per cui quello che ti giova  è anche la cosa ‘obiettivamente’ più giusta.

E’ secondo me una deformazione culturale gravissima che porta all’egoismo e persino alla negazione della realtà (se a te piace  fare l’aperitivo puoi arrivare a sostenere che il Covid non esiste. Ma è solo un esempio su tantissimi).

Io quale sia il nostro interesse in materia oggi non lo so e comunque cerco di ragionare (con le mie possibilità) prescindendo anche da questo  fattore.

Il calcio che io amo e che mi ha fatto appassionare non esiste quasi più.

Oggi trionfa il concetto di spettacolo, rispetto a quello di competizione sportiva.

Da questo punto di vista la scelta della SL potrebbe essere giusta: 20 squadre con i 500 migliori giocatori del mondo garantirebbero molto spettacolo e enormi profitti.

Non ne parlo in senso negativo: se la gente vuole questo è giusto darle questo.

Come è gusto che rispondendo alla logica di mercato (domanda e offerta) un calciatore guadagni 20 volte un medico di grande professionalità.

Io amo lo sport e non lo spettacolo (lo dico senza alcun senso di superiorità etica, semmai estetica). A me piacciono le partite combattute, giocate quasi a scacchi, appassionanti per questo. Quindi le partite in cui non ci sono squilibri tali da essere annullati dalla volontà, dall’applicazione e dall’intelligenza.

L’esaltazione degli squilibri qualitativi di fatto ridimensionerebbe interi campionati, toglierebbe i sogni a molte piccole società, bloccherebbe l’entusiasmo per il cosiddetto calcio minore.

Secondo me succederà così, ma se è questo che vuole la gente o glielo dai o se lo prende. Nel senso che se si gioca in TV PSG – Bayern e Benevento – Crotone, la gente finirà per guardare più la prima partita che la seconda, si creeranno miriadi di tifosi delle grandi squadre e le piccole e medie si ridimensioneranno inevitabilmente. In un certo senso il processo è già in atto da tempo. Quanti baresi tengono più a juve, Inter o Milan che al Bari? E questo vale per tutte le realtà di provincia.

Quindi il processo subirebbe solo un’accelerazione: il ragazzino che si affaccia al calcio senza tifare ancora, potendo vedere sia lo ‘spettacolo’ della SL sia una partita tra due squadrette locali o nazionali, finirebbe per disinteressarsi o quasi della seconda.

Non sono né favorevole né contrario: sono triste per un processo che potrebbe essere inevitabile, e che trasformerebbe il calcio a cui ci siamo appassionati.

Ma temo che, in un modo o nell’altro, il processo non potrà essere frenato.

Primavera 1: Genoa – Inter 1-1

Un passo avanti (piccolo) nel gioco, un passo indietro nel risultato.

Che per questa stagione la Primavera non ci farà divertire e non potrà avere ambizioni di sorta, lo si sapeva.

Se qualcuno aveva dei dubbi, prima ancora che la partita col Genoa si disputasse, li aveva dissipati.

Sette giorni prima la scialba prova di Ascoli, dove subendo spesso i locali e senza portare reali pericoli alla loro porta, avevamo prevalso all’ultimo secondo di recupero su punizione.

Un Ascoli, ricordiamo, ultimo in classifica con 5 punti, staccato di 8 punti dalla penultima, con all’attivo solo 16 gol e al passivo  52.

Solo sei giorni dopo, lo stesso Ascoli, nell’anticipo di campionato, ha perso con la juve per 5-0

Bene. In proporzione, contro un Genoa sicuramente più forte, siamo andati un pochino meglio, pur confermando l’assoluta mancanza di elementi capaci di trascinare la squadra.

Mister Madonna, forse considerando le difficoltà del match e la condizione contingente dei suoi è tornato a modulo a 3, almeno inizialmente.

Fatto sta che schieravamo 3 difensori centrali, due terzini, un centrocampista fisso davanti alla difesa: eppure dopo 4 minuti abbiamo preso un gol su una ripartenza clamorosa con il deserto attorno al marcatore.

Per il resto del tempo (dopo l’infortunio del Sanga, sostituito da Squizzo), abbiamo combinato ben poco e subito invece 3-4 altre accelerazioni pericolose dei genoani, in una delle quali Kinkoue è stato costretto al fallo da rigore.

Per nostra fortuna l’esecuzione è stata tutt’altro che irresistibile e Filip ha potuto parare.  Con la squadra in campo oggi, il 2-0 non avremmo mai potuto recuperarlo.

Nel secondo tempo ‘troviamo’ il gol con una punizione laterale di Vezzoni che tutti lasciano sfilare e finisce nell’angolino basso opposto e poi le cose vanno un po’ meglio sul piano della manovra e dell’intraprendenza.

Tutto sommato da questa partita non si poteva pretendere di più. Loro avevano tre centrali di una fisicità impressionante, tra i quali due del 2001, il nostro ex Serpe e il fortissimo Dumbravanu. Ma poi avevano almeno 3-4 giocatori già da campionato professionistico, per età e capacità di ‘strappare’ in modo irresistibile: parlo del terzino Bolì (2002), dei cc Sadiku e Besaggio, ma soprattutto dei tre giocatori più offensivi: Eyango (2001), Kallon (2001), Della Pietra (2002).

Sono tutti giocatori già pronti per campionati professionistici e alcuni hanno già qualche presenza in A col Genoa.

A disposizione il Genoa  ha altri due 2001 straordinari come Cleonise ed Estrella.

Cioè, voglio ricordarlo: i loro fuori quota sono 6 e potrebbero giocare già con i pro,  fanno la differenza in modo evidente. Noi oltre ad averne meno numericamente, non abbiamo nessun giocatore pronto per giocare con i pro, perché abbiamo ceduto non dico i 2001, ma  i migliori 2002 e addirittura alcuni dei migliori 2003.

In questo modo il confronto è impari e il risultato si deve ritenere miracoloso, così come il cammino complessivo della squadra in questa stagione: deludente per quello a cui ci avevano abituati,  ma accettabile se si considera valido il nuovo atteggiamento societario (almeno per quello che sembra di capire).

Atteggiamento per il quale, da tifoso delle nostre giovanili sono dispiaciuto, ma che non discuto non avendone elementi di conoscenza e professionalità adeguati

Prestazioni individuali

Stankovic: 6 para il rigore, ma una volta indovinata la direzione  il tiro non è irresistibile. Per il resto, normale amministrazione.

Kinkoue: 5- non è in grande giornata, viene sorpreso dalla progressione di Della Pietra sul gol e commette il fallo da rigore. Contro gli attaccanti dotati di strappi brucianti, se non riesce a anticiparli va in grossa difficoltà.

(Hoti): 6- ci mette grinta e determinazione, da rivedere in un contesto più equilibrato.

A. Moretti: 6-  ci mette il fisico e quando è necessario anche il fallo. Il suo livello attuale sembra essere questo.

Sottini: 6 oltre al fisico lui ci mette un po’ più di esperienza, riuscendo a chiudere qualche situazione pericolosa

Zanotti:  6+ è uno dei più positivi in fase di spinta, non ha cm, ma si difende con grinta e personalità. Anche in questo caso però, parlando di oggi e non di prospettive, il confronto col suo omologo Boli è impietoso.

Lindqvist: 7- finalmente una partita da giocatore di calcio. Corre moltissimo, vince molti contrasti, è sempre pronto al raddoppio difensivo, l’ho visto andare a raddoppiare persino dalla parte opposta del campo (gioca sul centro-destra, in tandem con Zanotti). Siccome i piedi sono buoni, si può sperare.

(Dimarco): 6 non ho capito la sostituzione, ma naturalmente da casa non conoscevo le esigenze generali della squadra e la situazione psicofisica dei singoli. Lui quello che gli si può chiedere lo fa.

Sangalli: sv  esce dopo un quarto d’ora per una violenta testata. Sta bene ma ha un grosso bernoccolo in testa come ricordo della gara.

(Squizzato): sv entra per il Sanga, gioca poco più di 20’ ma all’inizio ripresa viene sostituito da Wieser.

(Wieser):  5  ecco, quando una squadra che deve rimontare è costretta a mettere Wieser, mostra tutti i suoi limiti di organico. Non ce l’ho con Wieser al quale sono affezionato e che spero si affermi col tempo, ma, pur avendo un buon piede oggi non è pronto atleticamente per questi livelli. C’è stata un’azione significativa: l’avversario strappa e gli prende 3 metri come ridere, lui nel tentativo di reagire finisce per terra.

Casadei: 6 mi è parso di capire che l’idea fosse quella di un cc a 5, senza trequartista. Poi a turno, almeno in teoria qualcuno si doveva ‘alzare’ per accompagnare l’azione. Lui fa il suo nelle due fasi, ma anche nel suo caso i muscoli, paragonati a quelli di alcuni  avversari parlano di una crescita ancora da completare

Vezzoni:  6 gioca sul centro sinistra in posizione simile a quella dello svedese sull’altro lato, ma si vede meno del solito anche perché deve fronteggiare giocatori dalla potenza straripante. Ha il merito del gol, per quanto un po’ fortunoso.

Bonfanti: 5.5  al momento non è una punta da grande squadra in categoria. Lavora molto, è generoso, ma non ha mai uno spunto vincente.

(Oristanio): 6-  una mezz’ora scarsa per far capire che dopo la lunga sosta non è certo al top.

Satriano: 6.5  alla fine per una punta conta far gol o almeno tirare in porta e lui oggi non ci riesce mai o quasi. L’impressione però è che possa essere forse l’unico con un futuro di un certo rilievo, per come accelera e sa giocare la palla in velocità. Mi piacerebbe vederlo in una squadra in cui gli attaccanti sono più assistiti.

All. Madonna: 6.5 vedendo le qualità (in senso di completezza tecnico-atletica) delle squadra in campo, anche oggi, come in altre occasioni, compie un mezzo miracolo. Quanto ci metta del suo nella crescita individuale dei ragazzi è elemento che, non vedendo gli allenamenti, non riesco a valutare.

Luciano Da Vite

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16 pensieri riguardo “Un campionato entusiasmante: Napoli – Inter 1-1

  1. Bellissimo post Luciano. Mi sono permesso di usare il “plurale” nel riassunto perché condivido tutto quello che hai scritto, mi riferisco alla prima squadra e sono contento di leggere della primavera, ma sono contento che tu abbia parlato della superlega e detto cose che per me sono molto importanti. Grazie.

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  2. Bel post Luciano, al solito ricco di sputi interessanti.
    Sulla nostra Inter che dire, ancora un piccolo sforzo: battere le cosiddette piccole, e non sarà ovviamente facile, ma è da li che da sempre si gioca il campionato in Italia.
    Sulla questione Superlega: a me non fa impazzire e spero ci sia un’alternativa ma dal mio punto di vista l’Uefa (e la Fifa) non possono fare i moralisti perchè hanno goduto di enormi denari e dormito: no salary cap di squadra, no limiti ad ingaggi dei giocatori (lo fanno anche negli Usa, patria del liberismo), no tetti ai trasferimenti, ecc.
    Ma un farlocco FPF e una Champions sempre più ricca che di fatto ti costringe a star dentro, pena sparire dalla geografia del calcio: risultato, corsa ai debiti, agli ingaggi alti, procuratori che ci sguazzano.
    Ed ora ci si accorge che problema è sostenibilità finanziaria? Covid ha solo accellerato un percorso che è sotto glio cchi di tutti da anni.
    Spero che risultato di questro strappo sia la proposta da prte delle istiuzioni calcistiche di soluzioni drasatiche atte a contenere i costi (lo ha fatto anche la F1, sport elitario per eccellenza) inchiodando Perez e compagnia a prendere una decisione.
    Ma temo non avverrà

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  3. 2013/2014 UEFA INTER devi rispettare il FPF devi vendere Coutinho e giocare Europa League con Kuzmanovic e M’Vila. 2018 UEFA ha permesso che Neymar venisse pagato 222 milioni . Noi abbiamo dovuto pagargli Joao Mario e Gabigol 70 milioni e SMS non te lo puoi permettere . Ora vengono a farci la morale ma che falliscano con il loro FPF .

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  4. Tema Superlega: non voglio esprimere un giudizio ora,anche perchè non conosciamo nulla o quasi della sua organizzazione generale…ed in questo senso sono perplesso per come una proposta così scioccante e con alle spalle un colosso finanziario ,sia stata presentata in un modo ,che vorrei definire amatoriale, senza una in formazione più dettagliata. Ma gli organizzatori del progetto sanno senz’altro quello che stanno facendo e io no…quindi. Detto questo a me dà fastidio la retorica che sta uscendo da ogni parte ,per motivare il no a questa soluzione…ma negli ultimi anni cosa avete visto nel calcio di così sentimentale , quanto avete apprezzato un mondo non al servizio del denaro , quanta ammirazione avete avuto per organizzzioni come la Uefa,la Fifa o per stare a noi la Lega Calcio e le altre leghe, quanta stima per una politica che ha in pratica impedito ,con i suoi mille lacci e lacciuoli , di poter avere stadi all’altezza ? Uefa e Fifa cosa hanno fatto per arginare l’enorme potere di certi procuratori ?…e potrei continuare.
    Con questo non voglio certo sostenere che la Superlega possa risolvere questi problemi;ingenuamente ,spero che si possa arrivare ad un accordo che possa contemplare le diverse realtà ,con benefici per tutti; spero ,ad esempio, che la Superlega riesca ad arrivare al salary cap,tanto o altri accorgimenti indispensabili perchè il calcio professionistico abbia un futuro .
    Noi facciamo i genuini ,poi però quando vivi annate calcistiche dovendo tifare per i vari Gargano,Khutzamovic, Mvila,Wallace…..etc,etc…eh sì allora scriviamo che non vogliamo più veder spettacoli simili ,non degni dell’Inter ( mi perdonino i calciatori che ho nominato )..

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    1. il problema è la scelta delle parole. Se scrivi calcio sentimentale (o romantico) diventa indifendibile. Se scrivi sport (contro spettacolo) il discorso non dico cambi, ma può cambiare. In questi anni ho molto apprezzato l’Atalanta sempre tra le prime 4 e vicina a una finale di CL, il Lione, il Poto e l’Ajax che eliminano la juve. Il benevento che vince a torino, lo Spezia che fa bene in A. Se 15 squadre stanno in un campionato ‘d’ufficio’ quando 13 saranno tagliate fuori dalla lotta per il titolo, per che cosa si giocherà? per lo spettacolo? o per favorire la potente di turno? persino In primavera hanno dovuto mettere la retrocessione in A2 per mantenere vivo il livello della competizione.
      Nel campionato italiano qualche volta l’inter ha dominato, qualche volta a faticato, almeno una volta si è salvata dalla B all’ultima giornata. Io ho sempre tifato per lei chiunque vi giocasse, con tutta la mia passione.
      Però so di essere ormai una specie in estinzione. Io preferivo guardare l’Inter di gargano piuttosto che real madrid bayern Monaco. Eppure in quel caso real e bayern il diritto di scontrarsi se lo erano guadagnate sul campo, non l’avevano per diritto divino

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  5. Poi mi fermo…ma come fa la Uefa a proporre una riforma che parte dal 2024 ,sapendo come sono messi i principali club europei (il Bayern è una eccezione con una struttura particolare e cmque complimenti a loro ) ? Immaginate ,se,in questo periodo, il nostro governo proponesse ai gestori di bar o ristoranti di assegnare loro un ristoro nel 2024….certo il problema sono i diritti televisivi,ma penso che anche alle tv non possa interessare un triennio con squadre che falliscono e quindi….

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  6. Concordo con tumarco. Il calcio romantico è morto da un pezzo e l’introduzione del FFP (per come è strutturato) ne è stata la sepoltura definitiva.
    La strada non può che essere quella della Super League.
    E dico la verità, non dover sottostare più ai ricatti ed ai giochi di potere dei Lotito, Preziosi, Cellino di turno non mi dispiacerebbe.
    Certo poi ci troveremmo a confrontarci con giganti con enormi poteri politi e finanziari, ma se si vuole essere competitivi in Europa lo si deve fare anche con le competizioni attuali.

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  7. Beh …al di là delle convinzioni personali, occorre dire che il progetto Superleague è stato annunciato con tempi e modalità da suicidio . Certamente i promotori non si aspettavano una reazione così decisa di tifosi e governi,però un progetto così rivoluzionario e con attori così importanti non può essere presentato in uma maniera così rozza e dilettantesca. Cmque adesso possiamo tutti stare più sereni e tranquilli ,sapendo che lo sport più bello e più amato del mondo resterà tale,,sicuri che anche le piccole squadre possono vincere lo scudetto, con così tanti attori che pensano solo a giocare e non ai soldi., con istituzioni benemerite come Fifa ed Uefa che credono in valori nobili…beh non possiamo che esserne contenti !

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  8. Mah, concentriamoci sullo scudetto, che mi sembra ancora ben lungi dall’essere in sacoccia …
    Sulla superlega penso che, noi tifosi, si possa dire tutto ed il contrario di tutto, non avendone i dettagli e neanche le richieste fatte a uefa/fifa e compagnia cantante da parte dei club per non arrivare a questa soluzione.
    Certo che ho come l’idea che siamo giusto riusciti ad aizzarci contro, un po’ piu’ del solito intendo, le prossime squadre che incontreremo …

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  9. Non penso di fare un post, perché sono piuttosto depresso (abbiamo perso una grande occasione per mettere quasi al sicuro il risultato finale) e quindi non sarei abbastanza lucido. magari qualche breve commento nei prossimi giorni

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  10. Uno stop per l’U 18, dopo due ottime prestazioni: 1-1 in casa col Sassuolo, con un rigore fallito da magazzù, ma anche con alcune ottime parate di Botis, ieri sugli scudi. questa la formazione
    INTER (4-3-1-2): Botis; Monti (58′ Dervishi), Redondi, Fontanarosa, Carboni (68′ Pelamatti); De Milato, Grygar (68′ Branzini), Radaelli (58′ Ballabio); Iliev (58′ Magazzù), Jurgens (88′ Pezzini), Goffi (46′ Abiuso).

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  11. Fatto prima dose di vaccino . Ho chiesto sono immune a milanisti rubentini e a salvini . Se tutto va bene posso andare a festeggiare ………………………….

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