Udine, tre punti e segnali importanti in vista dei prossimi impegni: Udinese – Inter 0-2

Vincere contro l’Udinese era fondamentale.

Certo, bisogna sempre scendere in campo per vincere, soprattutto se si compete per le massime posizioni in classifica, non sono ammesse sbavature, ma questo è tanto più vero dopo tre pareggi consecutivi (Atalanta, Lecce, Cagliari).

Vincere a questo punto era diventato un imperativo, pure perché c’è una squadra come la Lazio che è fortissima e continua a ottenere risultati partita dopo partita e senza in questo momento dare segnali di rallentamento.

Dopo 22 partite (ma loro ne hanno giocate 21) sono ancora lì, ci seguono a due lunghezze di distanza e hanno una partita da recuperare. Nei giorni scorsi abbiamo discusso sul loro effettivo valore e su se noi fossimo o meno superiori: dire che siamo sullo stesso livello non è un’eresia.

Se i biancocelesti vincono il “recupero” ci superano di un punto e vanno a meno tre dalla Juventus.

Che dire, chapeau.

Questo ovviamente non ci deve fare sottovalutare il nostro cammino.

Alla vigilia di una settimana difficile e in cui affronteremo a ruota Milan, Napoli nell’andata di semifinale di Coppa Italia, poi proprio la Lazio a Roma, portiamo a casa due risultati come il passaggio del turno di coppa contro la Fiorentina e poi il ritorno alla vittoria contro l’Udinese.

Non sono risultati straordinari, ma due segnali di ripresa e ottenuti al termine di due partite forse non esaltanti, ma dove abbiamo ottenuto il massimo risultato pure senza girare a quei ritmi che abbiamo sottolineato essere necessari per stare al vertice.

Della gara di coppa abbiamo detto poco. Forse non ha molto senso ritornarci su in questo momento. Ma mi sembra che la nostra superiorità sull’avversario fosse evidente.

Non ha convinto al contempo la scelta di mettere Sanchez assieme alla coppia formata da Lautaro Martinez e Lukaku: credo sia un esperimento che non verrà riproposto in futuro. È stata l’occasione per far debuttare Eriksen e Moses e per testare un centrocampo senza il fondamentale Brozovic.

I risultati sono stati comunque tutto sommato positivi: diciamo che resta il fatto che abbiamo preso un goal che potevamo evitare, ma poi abbiamo subito risposto con il gran goal di Barella che ha chiuso ogni discorso e ci ha regalato il passaggio alle semifinali.

La partita con l’Udinese è stata apparentemente meno esaltante e convincente sul piano della prestazione, ma qui ci metto anche i meriti dell’avversario, che è apparso in una condizione fisica migliore della nostra e fatto valere il peso specifico e l’atletismo dei suoi, a dispetto di qualcuno dei nostri che è apparso un po’ in difficoltà tipo Moses, bene in fase offensiva, meno in quella difensiva dove ha sofferto la vivacità di Ken Sema, oppure lo stesso Eriksen.

Meglio Ashley Young, soprattutto nella seconda parte della gara.

Ma i problemi sussistevano, è evidente, nelle assenze di Lautaro Martinez e soprattutto di Marcelo Brozovic.

L’ingresso del croato e quello di Alexis Sanchez al posto di Esposito, hanno cambiato la partita.

A quel punto l’abbiamo vinta senza nessuna difficoltà e con Lukaku che nel giro di cinque minuti ha messo a segno una doppietta, rispondendo, diciamo così, a distanza al solito Cristiano Ronaldo che in giornata aveva fatto anche lui due goal, entrambi su calcio di rigore…

Ieri leggevo sulla mia “bolla” social che molti parlano adesso di una stagione deludente per Icardi in Francia con il PSG.

Francamente non lo sto proprio seguendo, ho letto i numeri e mi sembra che non siano poi così negativi e alla fine ovviamente mi auspico che faccia bene e i francesi decidano di riscattarlo.

Però posso dire che la scelta di cambiare il bomber argentino e di prendere questo straordinario attaccante che è Romelu Lukaku è stata azzeccata e pure già convinto delle qualità del belga, dobbiamo tutti dire che il rendimento del giocatore sia andato finora al di là delle previsioni.

Il suo impatto è determinante e questa squadra ha una sua spina dorsale ben definita a mio parere e che senza nulla togliere agli altri, è costituita da Handanovic, de Vrij, Brozovic e – appunto – Lukaku.

Poi chiaramente giocatori come Skriniar, Barella, soprattutto Lautaro Martinez sono secondo me da considerare altresì come titolari inamovibili e in attesa di definire la posizione di un nome importante come Eriksen e degli altri due nuovi.

Se recupereremo definitivamente D’Ambrosio (ieri anche lui subentrato a gara in corso) e Sensi e Alexis Sanchez (subito bene ieri una volta in campo), con la crescita di Bastoni (lo dico, consapevole che poi si dovrà confermare e che deve continuare a lavorare duro, ma a me sembra sempre più un predestinato) e i vari Godin, Candreva e Vecino (determinante a Firenze e molto bene anche ieri)… potremo pensare a questo punto di ricominciare a crescere.

Molto passerà dalla prossima settimana che non dico che sarà determinante, ma che ci porrà davanti a tre sfide molto importanti una dietro l’altra e dove nella prima potrebbero mancare ancora Handanovic (infortunatosi ieri alla mano) e poi sicuramente Lautaro Martinez.

I due sostituti chiamati in causa ieri hanno avuto un rendimento opposto.

Padelli, sono contento per il suo debutto in Serie A con la nostra maglia, ha a mio parere risposto da par suo, dimostrando di essere un portiere di esperienza e una valida alternativa a Handa (che comunque, è ovvio, resta un numero uno).

La difficile prestazione di Sebastiano Esposito ha confermato che sarebbe stato bene prendere un altro attaccante.

La mia non è una bocciatura ma il ragazzo ha bisogno di crescere ancora – lo farà – prima di potersela giocare alla pari per novanta minuti con difensori fisici e scafati come Rodrigo, De Maio e Nuytinck. È chiaro che se non riuscivamo a sbloccarla non fosse solo colpa sua e che la manovra dopo sia apparsa più convincente anche per l’ingresso di Brozovic (Barella diciamo che nella posizione di “vertice basso” ha fatto così così e comunque è un giocatore diverso dal croato e non ha ancora la sua stessa esperienza e personalità) ma la differenza sul piano della fisicità e della sicurezza nei propri mezzi con Alexis Sanchez è stata evidente.

Nessuno aveva chiesto (almeno io no) di prendere una cosiddetta “prima scelta”, ma anche un nome di secondo profilo, come attaccante d’area di rigore, secondo me andava preso per completare la squadra.

Il mercato però adesso è finito e incrociamo le dita per Alexis Sanchez che se si rimette in sesto, è molto più che una semplice alternativa anche senza avere le caratteristiche da “granatiere” che avrei voluto in questo eventuale nuovo acquisto.

In definitiva è stato decisivo ancora una volta Antonio Conte: il mister penso abbia scelto di essere equilibrato nelle sue mosse, consapevole che evidentemente sia Brozo che Sanchez non avessero nelle gambe i novanta minuti e poi dando alla vigilia delle tre richiamate importanti sfide della prossima settimana, spazio a tutti e tre i nuovi acquisti.

Scelte discutibili, forse, ma si può dire che alla fine siano state giuste e vincenti, dopo il cambio l’Inter ha vinto la partita in scioltezza e in cinque minuti ha fatto due goal con il suo bomber Romelu Lukaku, il primo diciamo alla sua “maniera”, lo abbiamo infatti visto andare in goal già altre volte da quella mattonella e con quello stesso tipo di movimento; il secondo su calcio di rigore netto, assegnato dopo un fallo su Alexis Sanchez.

Ricordo che il recupero della Lazio si giocherà mercoledì allo Stadio Olimpico contro il Verona: sulla carta non ci sarebbe partita, ma i gialloblu non sono esattamente una squadra materasso, non possiamo neppure escludere che riescano in qualche modo ad arginare l’avversario.

Certo è che ci aspetta un mese intenso: da qui al 5 marzo ci saranno anche le due semifinali di Coppa Italia e il ritorno delle sfide europee con la doppia gara contro i bulgari del Ludogorec, un impegno – questo – che non spaventa, ma che comunque richiede una chiamata alle armi di tutto il gruppo e qui un po’ il pensiero va per forza a un anno fa quando, nello stesso momento, una spaccatura nello spogliatoio finì con il compromettere quasi del tutto una stagione che con premesse meno importanti che questa, poteva comunque chiedersi con meno affanni.

Adesso è il momento di vedere i passi in avanti sotto ogni aspetto rispetto alla scorsa annata, ottimisticamente mi sento di dire che la crescita mostrata fino a questo momento, potrà essere confermata. Con quali esiti finali poi è difficile da prevedere in questo momento, ma a parte che restare competitivi in campionato, ci possiamo giocare non solo il passaggio del turno in Europa, ma forse pure l’accesso alla finale di Coppa Italia e senza sottovalutare un Napoli che comunque ai nastri di partenza ci stava nettamente davanti.

Emiliano D’Aniello

Foto: Romelu Lukaku. Il centravanti belga è sempre più protagonista di questa nuova Inter. Ieri ha segnato la doppietta decisiva contro l’Udinese.

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11 pensieri riguardo “Udine, tre punti e segnali importanti in vista dei prossimi impegni: Udinese – Inter 0-2

  1. Ho promto un post che invierò in serata e che potrà venir pubblicato domani o dopo, per non sovrapporsi a quello, interessantissimo, di Emiliano

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  2. Buonasera. Scrivo oggi per la prima volta, ma vi seguo da molto tempo con sincero interesse. Tieni duro Luciano, senza le tue news sul Settore Giovanile, mancherebbe il sale ed il pepe, senza togliere nulla all’impegno dell’ammirevole Emiliano. Grazie. Poi sulla prima squadra, liberi tutti di aver una propria idea. Importante è esprimerla con umiltà ed educazione: abbiamo tutti un comune amore per i nostri colori e per l’onestà sportiva’ cerchiamo di difenderla e mantenerla….Avrei una domanda: non vedo più Oristanio, che reputo qualcosa più di una promessa, tra i convocati della Primavera. È out per infortunio o c’è dell’altro….

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  3. Ottimo post Emiliano.
    Sono anch’io come te umilmente del parere che la partenza di Icardi sia stata per noi una fortuna, anzi una vera benedizione.

    (Mi piacerebbe scommettere su Sanchez, domenica)

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