Dalla grande delusione (la prima squadra) alla piccola delusione (la Primavera)

Turno di grandi e piccole delusioni per la nostra Inter. La prima squadra esce sconfitta con il risultato di 3-1 dalla sfida dell'Olimpico contro la Lazio, mentre una Primavera deludente e con poche idee (e per la prima volta dopo tanti anni senza nessun nuovo acquisto) pareggia 2-2 contro i pari età del Cagliari. Per quello che riguarda la prima squadra, si è parlato a lungo degli "errori" di Simone Inzaghi. Ma la verità è che la Lazio ha fatto meglio di noi e si sono "confermati" dei problemi che sono già stati rilevati precedentemente (la fase difensiva, la fascia sinistra che contro le squadre forti funziona poco e male, Lukaku ancora fuori condizione, manca un uomo che crei superiorità numerica in fase offensiva saltando l'uomo, non ci sono alternative di livello): in particolare la mancanza di continuità di rendimento sui 95 minuti e l'incapacità di sfruttare al meglio i periodi di superiorità. Senza volere essere distruttivi, si può dire che su questi due punti così come sulla condizione psico-fisica e sulla fluidità ed efficacia degli interscambi ci sono margini per lavorare. La Primavera fa un altro passo falso, costretta al pari interno - dicevamo - da un Cagliari modesto e per giunta due volte in rimonta. Sembra di vedere la squadra della prima parte della scorsa stagione (speriamo che sia uguale anche... la conclusione). Per ora di gioco se ne vede ben poco, toccherà lavorare molto per migliorarsi.

Pubblicità

Un mattone in più: Inter – Lazio 2-1

Inter batte Lazio due a uno. Si è trattato di un mattone molto significativo, quasi una colonna portante, ma il completamente dell'edificio è sempre assai lontano e arrivare al tetto sarà difficile perché la costruzione è piena di insidie. Il mattone è stato importantissimo perché c'erano nell'aria tutti gli elementi per pensare, come poi è avvenuto, che avrebbero cercato di bloccare la costruzione del nostro edificio. Oltre a questo c'erano elementi oggettivi che rendevano possibile, se non probabile, un'interruzione forzata. La partita quindi presentava molte incognite ma l'abbiamo affrontata nel migliore dei modi: abbiamo commesso qualche leggerezza in più rispetto ad altre occasioni, ma queste leggerezze sono state compensate dalla prestazione super di alcuni protagonisti. Bastoni su tutti. Poi Skriniar, Gagliardini, Brozovic, Martinez. Impossibile non dare otto in pagella a Simone Inzaghi per tutto quello che ha fatto finora. Dopo venti partite si può dire che abbiamo una squadra forte e competitiva. Competitiva vuol dire che possiamo giocarcela con tutte le altre e che quando siamo al meglio siamo anche superiori. Però dobbiamo essere al top. Questa squadra ha fatto 49 punti in venti partite. Se mantiene la media nel girone di ritorno, vince il campionato senza dubbio alcuno. Ma è chiaro che se l'ottimo rendimento di questo periodo sia stato invece uno spingersi oltre le nostre possibilità media e dovessimo avere una flessione, tutto dipenderebbe allora dalla flessione stessa e dalle possibilità che gli altri accelerino. Per questo ogni singola vittoria, tanto più in situazioni difficili, diventa un mattoncino fondamentale posto nella costruzione dell'edificio che tutti vorremo completare.

La legge del calcio: Lazio – Inter 3-1

Contro la Lazio abbiamo probabilmente giocato (sul piano estetico) la migliore partita della stagione. Ma abbiamo perso. Siamo stati superiori come quadratura di squadra e siamo riusciti a rendere quasi inoffensivi i loro uomini migliori. Ma tutto questo non è bastato. Sono mancati l'uomo dell'ultimo passaggio, l'uomo che tramuta in qualità il gioco della squadra. E in prospettiva ci mancano una prima punta di peso e di bravura, che faccia salire la squadra, attiri su di sé più marcatori e... faccia goal. Vero che Lautaro e Dzeko hanno fatto molti goal in campionato fino a questo momento, ma è anche vero che contro avversario di livello abbiamo perso (Real, Lazio) o pareggiato (Atalanta, Shakhtar). Quindi produciamo un gioco divertente, ma difficilmente contro avversario ella nostra altezza, lucido, cinico e efficace. Dopo essere stati lungamente in vantaggio siamo stati puniti da un episodio (discutibili a termini di regolamento, ma in ogni caso casuale) abbiamo completamente ceduto, senza ricompattarci e provare a vincere la partita. Adesso abbiamo due occasioni molto importanti davanti. La sfida contro lo Sheriff in Champions (se non vinciamo siamo fuori dalla coppa) e poi la Juventus in campionato. Due partite che in ogni caso ci diranno molto sul prosieguo di una stagione che fino a questo momento non è stata brillante e che comunque ci lascia diversi interrogativi sul piano del gioco della squadra e su quanto questo sia "sostenibile" (in termini di dispendio anche di energie) e soprattutto efficace e produttivo in termini di risultati.

Niente allarmismi, ma la strada da percorrere è ancora lunga

Mentre la Juventus presenta l'olandese De Ligt, ennesimo acquisto importante di questa sessione di calciomercato, serpeggia un certo allarmismo nelle file dei tifosi dell'Inter davanti a alcune situazioni che appaiono difficili da sciogliere e che bloccano il nostro mercato sia in entrata che in uscita. In ballo ci sono i nomi di tre attaccanti: Dzeko e Lukaku da una parte, Mauro Icardi dall'altra. Probabilmente tutte e tre le situazioni sono destinate prima o poi a sbloccarsi. Eppure, senza sollevare allarmismi, la strada da percorrere appare comunque lunga e anche questi due acquisti potrebbero non bastare per rinforzare in maniera adeguata una squadra che ambisce ai nastri di partenza a fare meglio dell'anno scorso.

Sarà ancora (anche) l’Inter di Ivan Perisic: Lugano – Inter 1-2

Nella prima amichevole pre-campionato, la nuova Inter di Antonio Conte batte per due reti ad uno il Lugano. Con alle spalle solo una settimana di allenamenti, è difficile trarre un bilancio da questo primo impegno (comunque probante, il Lugano disputerà la prossima Europa League), ma possiamo dire di aver visto nei primi più significativi 45' in campo una buona Inter e che al di là dei bei goal del debuttante Stefano Sensi e del solito imprescindibile Marcelo Brozovic, sembra anche questa stagione avere in Ivan Perisic uno dei suoi uomini fondamentali.

Le ragioni di Radja

Il futuro di Nainggolan in nerazzurro, dopo una sola stagione dal suo arrivo a Milano, appare essere in bilico. Secondo le voci che circolano sui mass media, il giocatore non sarebbe nei piani del nuovo allenatore Antonio Conte, eppure una sua cessione appare essere molto difficile per ragioni legate alla sua valutazione e anche per ragioni di natura tecnica e di opportunità. Peraltro il valore assoluto del giocatore non è in discussione. In questo post proviamo a fare il punto sulla situazione.

L’Inter di Conte: dalla difesa a tre alla iniezione di muscoli a centrocampo e attacco

Che Inter sarà? Alla vigilia dell'apertura della sessione di calciomercato, proviamo a fare il punto, reparto per reparto, sulle trattative vere o presunte che riguardano i nostri giocatori e i nostri principali obiettivi di mercato e su quale rosa sarà alla fine destinata al nuovo allenatore Antonio Conte. Un tecnico che sembra avere le idee chiare sul modulo (sarà difesa a tre) e che imposterà la squadra su due caratteristiche principali: la fisicità e la resistenza, consapevole che queste due qualità sono indispensabili per disputare un'intera stagione ad alti livelli.