Ciao, Simone: ma come sarà l’Inter di Chivu?

Cristian Chivu sarà il nuovo allenatore dell’Inter. Il rumeno è stato un grande campione e da calciatore ha vinto con la nostra maglia. Ha allenato nel nostro settore giovanile: l’Under 14, l’Under 17, l’Under 18. Per tre anni è stato alla guida della formazione Primavera. L’addio di Simone Inzaghi segna la fine di un ciclo che era strutturalmente legato alla sua “egemonia”, alle sue idee, alla sua personalità. Questo non significa che non se possa aprire subito un altro. Ma è difficile prevedere come potrà essere l’Inter di Chivu. Non conosciamo l’organico che gli verrà meso a disposizione. Possiamo fare poche valutazioni anche nel merito dell’esperienza che ha fatto sulla panchina del Parma. Infine pure sapendo come abbia lavorato sulla panchina della nostra Primavera, non possiamo non considerare quanto allenatore in Serie A e l’Inter sia poi qualche cosa di completamente diverso. Cristian Chivu è di formazione Ajax ma da calciatore ha raggiunto i massimi livelli agonistici con Mourinho proprio all’Inter. Probabilmente, anche basandoci sull’esperienza delle nostre giovanili e al Parma, vedremo un’Inter ispirata a quella di Mou e con approcci molto più tradizionali rispetto all’Inter “liquida” di Simone Inzaghi.

Un finale di stagione appassionante (dalla prima squadra ai giovani)

Non ci sono dubbi: è un finale di stagione appassionante. Non solo per la prima squadra, ma pure per i giovani (e nel post ci sono considerazioni sul settore giovanile che sono molto positive e ci dicono che il materiale su cui lavorare non manca, anzi). Dal 19 aprile al 24 maggio l'Inter ha giocato dieci partite tra coppe e campionato. Una ogni 3,5 giorni. Ne ha vinte otto, pareggiata una (3-3 con il Benfica), ne ha persa una (a Napoli). In questo ciclo di parte abbiamo disputato: quarto, semifinale e finale di Coppa Italia e due semifinali di Champions League. Abbiamo affrontato (tra le altre): Benfica, Juventus, Lazio, Roma, Milan, Napoli. Una catena di partite e di risultati che dobbiamo considerare positivamente e che devono essere oggetto di riflessioni e di valutazioni, tanto quanto lo deve essere l'altra catena, più diluita nel tempo, che si riferisce alle sconfitte in campionato: ad oggi ben 12 su 36 partite, una ogni tre esattamente. È questo il punto di partenza di questo post che guarda prima di tutto - non potrebbe essere altrimenti - alle prossime tre partite, ma che non può anche non guardare al futuro e qui, oltre che rimandare alla lettura del post, sottolineo due frasi di Luciano che penso condividano tutti i tifosi nerazzurri, cioè: 1. "Di queste tre partite, quella che ovviamente vincerei con più gioia è la finale di Champions League"; 2. "Quella che non vorrei perdere, assolutamente, è la prossima, contro l'Atalanta". Ci aspettano 15 giorni di fuoco insomma, che sono tanto decisivi per la stagione quanto per il futuro prossimo. Ogni valutazione espressa, sicuramente rilevante e che va fatta nella costruzione della rosa della prossima stagione (dove non si potrà "sbagliare" l'innesto necessario di 3-4 componenti), viene dopo il problema fondamentale: trovare le energie fisiche e dare il massimo perché nelle tre partite che restano "chi non dà tutto non dà niente". Forza Inter!

Grazie Roberto Samaden: la fine di un’epoca storica

Chi segue questo blog lo sa benissimo: particolare attenzione, storicamente, è sempre stata dedicata al settore giovanile. Probabilmente (sicuramente) nessuno come Luciano Da Vite ha raccontato con passione e competenza sul web le vicende che hanno riguardato - e che riguardano - il nostro settore giovanile. È inevitabile, pertanto, che una notizia così importante, come la rinuncia di Roberto Samaden, storico dirigente del nostro settore giovanile ("il dirigente del settore giovanile italiano più prestigioso della storia"), che lascia la sua carica dopo tantissimi anni in società vissuti da professionista ma anche da interista, meriti tutta la nostra attenzione. Il post ci racconta "brevemente" (ma lo dico perché so che Luciano ci potrebbe raccontare tantissime altre cose su tutti questi anni che hanno visto il nome di Samaden abbinato ai nostri colori, l'excursus che lo ha portato, da allenatore negli esordienti sotto la guida del responsabile "Màgia" Mereghetti ("Magia" con l’accento sulla a perché in milanese significa "macchia" soprannome affibbiatogli quando giocava nell’Inter poi nell’Udinese e nell’Atalanta perché aveva una macchia di capelli già bianchi) al ruolo di dirigente responsabile delle giovanili. Dal giorno del suo insediamento, l'Inter è sempre stata la principale pretendente al titolo nazionale, in tutte le categorie giovanili. Sotto la guida di Robert Samaden le giovanili dell'Inter hanno disputato ben 22 finali scudetto, vincendone 16 (in più hanno vinto: una Next Generation europea, tre edizioni del Viareggio, una Coppa Italia Primavera, cinque Supercoppe). Non sappiamo chi gli succederà nel ruolo (probabile che si proceda per linee interne...) ma siamo davanti a quello che si prospetta come un cambiamento radicale che purtroppo non può prescinere dalla carenza di fondi oramai in atto da tempo. Nel post ne parliamo ampiamente oltre a dedicare spazio alla gara di campionato della prima squadra contro il Lecce e poi a tre partite delle giovanili: Inter - Lecce Primavera; Inter - Spal Under 16; Inter - Parma Under 18.

Primavera Campione d’Italia: un regalo inaspettato

Questo "titulo" non se l'aspettava nessuno. In finale la nostra Primavera batte i pari età della roma e si aggiudica il titolo di Campione d'Italia. Un regalo inaspettato per la nostra selezione Under 19 allenata da Christian Chivu. Dubbi, perplessità, critiche costruttive ci stavano: sul campo per gran parte della stagione si sono visti alcuni limiti, pure confermati nel periodo finale, che poi è stato il nostro migliore. Anche nel momento della gioia e della vittoria è bene ribadire che il tasso tecnico della squadra appare un gradino al di sotto rispetto a quello di altre nostre formazioni del passato recente. Altri fattori hanno determinato la qualità delle prestazioni e dei risultati: una rosa molto ampia e utilizzata per rotazioni abbondanti, l'età decisamente bassa, le scelte sui fuori quota che hanno visto mandare tutti i 2002 a fare esperienza nel professionismo. Nella finale con la Roma, una vittoria ottenuta dal collettivo e da tutti i ragazzi che sono scesi in campo, sono spiccati su tutti Casadei, il leader carismatico e pragmatico della squadra Sangalli, il talento indiscutibile di Valentin Carboni e Iliev, che fino ad ora non ha risposto appieno alle attese ma che che ha realizzato lo strepitoso goal che ci ha consegnato lo scudetto. Sono troppe le incognite per provare a ragionare sul futuro. La prima è il futuro di Christian Chivu. Samaden ha confermato la fiducia nel mister e la volontà di continuare assieme, ma se Chivu deciderà di provare nuove avventure (se insomma dovesse arrivargli una proposta per fare l'allenatore a livello di squadre professionistiche) il suo addio non sarebbe da escludere. Dalle valutazioni sui fuori quota, la conferma del gruppo dei classe 2004 e classe 2005 e da possibili innesti (anche in vista della Youth League) si valuteranno le potenzialità della prossima Primavera. Per il momento godiamoci il trionfo.

L’amarezza e l’orgoglio: dalla prima squadra all’Under 15

Dalla prima squadra all'Under 15: un post dedicato a tutte le nostre squadre che in una giornata di verdetti giocavano partite da dentro o fuori. Amarezza e orgoglio. Amarezza perché probabilmente non vinceremo in nessuno dei campionati nazionali. Orgoglio nella dimostrazione di forza offerta da quasi tutte le nostre squadre in una stagione obiettivamente difficile per la società. Almeno dal punto di vista finanziario. Abbiamo alla sera del 15 maggio i primi verdetti parziali ma già significativi: la prima squadra è comunque in lotta per il titolo all'ultima giornata; l'Under 19 è stata promossa direttamente alle semifinali; l'Under 18 ha conquistato l'accesso ai play-off; l'Under 17 è qualificata per le fasi finali; sia l'Under 16 che l'Under 15 stanno disputando i play-off. Quindi grande orgoglio perché tutte le nostre sei squadre stanno lottando per il titolo nelle fasi finali dei rispettivi campionati. Ma allo stesso tempo una certa amarezza perché, come detto, difficilmente vinceremo almeno un "titulo" e nel calcio nessuno si ricorda dei secondi. È stato un fine settimana a forte rischio coronarico per il nostro Luciano Da Vite (ma non solo ovviamente) che - oltre che vedere la prima squadra e la Primavera in tv - a Interello ha assistito alle partite di Under 16 e Under 18 (Nb. l'Under 17 non ha giocato per il contemporaneo impegno della rappresentativa nazionale). Nel post si dedica ovviamente spazio alla prima squadra ma anche la giusta attenzione e le giuste considerazioni sulla sfida degli Under 16 contro i pari età della Roma ("una partita mai vista in settant'anni di calcio"); la stressante ma importante vittoria contro la Sampdoria dell'Under 18. Ovviamente ci sta pure la vittoria della prima squadra contro il Cagliari, ottenuta con una delle prove più convincenti dell'intero campionato. Per la prima squadra resta un filo di speranza ma anche la consapevolezza che dopo gli ultimi successi a ripetizione del Milan, il campionato ce lo siamo giocati in precedenza. Potevamo fare di più, ma con tutti i problemi (cambio di allenatore, rinuncia forzata a tre campioni, il calendario "stranatamente" sconvolto a nostro danno...) abbiamo fatto una grande stagione e un grandissimo campionato. Dobbiamo ripartire da qui: la base resta ottima, guardiamo il bicchiere mezzo piano. Il giocattolo non va smontato, ma perfezionato.

L’Inter tra sogno di seconda stella e futuro con qualche ansia

Siamo alla vigilia di una partita importantissima contro il Bologna e a cui rivolgiamo tutta la nostra attenzione. Sappiamo che sarà una battaglia e che non sarà l’unica in un finale di campionato che sarà difficilissimo. Se non vinceremo – facciamo scongiuri – non sarà solo per i punti persi nel periodo di flessione. Anche perché flessioni in un campionato equilibrato poi ne hanno tutti. Hanno pesato probabilmente anche punti persi nel girone d’andata quando pur dominando le avversarie abbiamo perso tre punti con la Lazio e due con Samp, Milan, Atalanta e Juventus… Quando domini l’avversario non puoi lasciargli tutti quei punti. Ciononostante non dobbiamo mollare: tutti vogliamo vedere la seconda stella… E non mancano in questo post di Luciano Da Vite alcune inquietudini sul prossimo futuro. Dirigente tecnica e allenatore sono fortissimi, ma senza ingenti investimenti questo non basterà per poter vincere. Facciamo allora una prima valutazione sul prossimo calciomercato e con una “puntata” per quello che riguarda la situazione relativa il futuro dei nostri giovani.

De rebus interistis: dalla prima squadra all’Under 16

È stato un fine settimana intenso per chi tifa Inter a 360°. Il post è dedicato alla prima squadra ma anche alle squadre del settore giovanile dove vengono ribaditi alcuni dubbi su certe scelte di fondo che sono stati qui già espressi sin dall'inizio del campionato. Gli ultimi risultati non sono comunque negativi ma è evidente che le continue promozioni in blocco di giocatori in una categoria superiore indeboliscano considerevolmente le squadre che si trovano a schierare giocatori sotto età (a volte anche di due anni). Più in generale tutte le squadre si trovano a venire rivoluzionate continuamente, perdendo punti fermi e identità. Questo, è evidente, da un lato potrebbe favorire la crescita dei ragazzi, mentre è tutto da valutare quanto possa incidere poi relativamente le ambizioni di fare risultato. In particolare qui poi analizziamo le ultime sfide di Primavera, Under 17, Under 16. Capitolo prima squadra: la partita con il Verona non era facile e lo si sapeva. Le scelte di Inzaghi si sono rivelate positive e vincenti: abbiamo dominato la gara, siamo andati al riposo sul 2-0 e nella ripresa sono stati azzeccati i cambi. Nelle ultime due partite Inzaghi ha dimostrato di essere un allenatore completo, capace di far giocare la squadra secondo necessità contingenti, di leggere bene i momenti della gara e di fare cambi efficaci, nei limiti delle risorse disponibili. Inoltre ha dimostrato di saper riprendere in mano la squadra dopo un periodo molto difficile. Non è stato fatto nulla, possiamo ancora finire primi o finire quarti. Ma di sicuro dopo queste due giornate le speranze sono più legittimate. Adesso però non bisogna sbagliare più nulla e purtroppo abbiamo ancora più partite al mercoledì rispetto ad altri.

Le ultime chiacchiere: poi si torna ai fatti

Sul blog in questi giorni, in assenza del calcio giocato, si è sviluppata una interessante discussione sul calciomercato. In particolare i nodi della discussione si concentrano su se e quanto ci siamo rinforzati; sul confronto con le altre principali squadre del nostro campionato, a partire dalla Juventus, la nostra rivale storica; sulle prospettive future per la prossima stagione secondo le voci più attendibili di mercato. Il nostro mercato invernale si è concluso con le "uscite" di Sensi e Kolarov e l'acquisto di Gosens e Caicedo. I due in uscita praticamente non hanno mai giocato e possiamo dire che ci siamo rafforzati anche se Caicedo ha i suoi anni e ha giocato poco in un Genoa disastrato e Gosens deve ancora riprendersi da un infortunio molto serio. In particolare mancherà sicuramente nella fase più "calda" della stagione. Perdiamo comunque un'alternativa di qualità in mezzo, mentre in attacco (il reparto meno assortito della nostra rosa) Caicedo potrebbe sopperire alle possibili défaillance di due giocatori fragili come Sanchez e Correa. Nel post una ampia discussione e analisi e un confronto tra noi e le nostre rivali per il presente e per la stagione prossima. In ultimo un breve "capitolo" dedicato al derby della Primavera, una squadra che è appare migliorata sul piano della grinta e della compattezza e del maggiore aiuto reciproco e che è adesso seconda in classifica, dopo tre vittorie consecutive.

Un’Inter stellare

La vittoria contro la Roma fa contenti tutti gli interisti: i "risultatisti" e i fautori del bel giouco. La vittoria ci mantiene vicini alla vetta, allontana alcune rivali ed è un mattone importante per sperare di edificare qualcosa di molto pregevole e di solido. Il risultato allo stesso tempo è stato ottenuto con una prestazinoe scintillante, in cui abbiamo dimostrato di saper affrontare al meglio tutte le situazioni nel corso della gara. L'approccio alla gara è stato ottimo e dopo il primo goal abbiamo anche dato spettacolo, governando poi il secondo tempo con grande sapienza tecnica e tattica. Grande merito agli uomini in campo, in ottima condizione psicofisica e sempre disponibili a muoversi senza palla; grande merito alle scelte tattiche di Simone Inzaghi. Sugli scudi: Bastoni, Calhanoglu, Dumfries, Dzeko. Un grandissimo Brozovic. Vittoria fondamentale per l'Under 19 di Christian Chivu, che vince due a zero a Napoli. Una sconfitta ci avrebbe tagliati fuori, se non matematicamente, almeno psicologicamente, dalla possibilità di disputare se non altro i play off. Molto bene l'Under 17 che vince nettamente 2-0 contro i pari età del Venezia, confermandosi un'ottima squadra capace di dimostrare con tutte (compresa l'Atalanta) uno strapotere netto nonostante il turn over e il cedere sempre diversi giocatori alle squadre di categoria superiore.

Grande divertimento, ma conterà vincere quando ci si diverte meno: Inter – Bologna 6-1

Anche questa volta raddoppiamo dedicando il post sia alla prima squadra che alla partita della Primavera di Christian Chivu che in trasferta ha battuto i pari età del Bologna per 3-1 (Casadei 2, Iliev) e che è prima in classifica con Roma e Cagliari e sette punti in tre partite. Per la prima squadra, vittoriosa con il pesante risultato di 6-1, è stata una giornata senza dubbio soddisfacente: in trasferta a Bologna, l'Inter ha dominato e ha espresso anche un "bel giuoco". Felicissimi per la prestazioni, bisogna convervare tuttavia tanto l'ottimismo quanto la giusta prudenza per vedere se con le piccole andrà sempre così. Per il resto a livello di esito, finora, sia con la Samp che con il Real non è andata sempre benissimo, ma in questo senso è stata incoraggiante la gara di Verona dove, pure grazie a due prodezze individuali, abbiamo vinto in rimonta nel finale. Adesso arrivano tre partite davvero importanti: Fiorentina in trasferta, Atalanta a San Siro e Shakthar in trasferta. Arrivarci avendo fatto bene e avendo dimostrato interessanti possibilità di gioco è sicuramente meglio che arrivarci in difficoltà... Sugli scudi, contro i felsinei, un gigantesco Milan Skriniar, Dumfries, Barella e Brozovic (ma non è una novità), un Lautaro Martinez sempre più leader della squadra e Edin Dzeko, il cui ingresso ha cambiato e reso più fluida la manovra della squadra e autore di una doppietta. Aspettiamo un suo contributo decisivo negli eventi più difficili e importanti.