
Foto: il capitano Samir Handanovic alza la Coppa Italia vinta in finale dai nostri ragazzi contro la Fiorentina (fonte: La Repubblica).
Dal 19 aprile al 24 maggio l’Inter ha giocato 10 partite tra coppe e campionato.
Una ogni 3,5 giorni.
Ne ha vinte 8, pareggiata una e persa una.
In quella pareggiata (3-3 col Benfica) è stata raggiunta dai portoghesi che nel finale hanno rimontato uno svantaggio di due reti, contro una squadra comprensibilmente rilassata a qualificazione ormai in cassaforte.
Ha perso a Napoli, per 3-1, giocando il secondo tempo in 10 ma riuscendo comunque a recuperare lo svantaggio di 1-0.
All’85’ della ripresa il risultato era di 1-1.
Poi il gol del 2-1 e il terzo, ininfluente, quando la squadra già stanchissima, si è aperta per cercare un ultimo ‘colpo di reni’.
Da notare che il Napoli, che aveva mostrato un certo rilassamento dopo la matematica vittoria dello scudo, contro di noi ha giustamente giocato con orgoglio smisurato la partita della vita, perché i neo campioni d’Italia giocavano davanti al loro pubblico contro i finalisti di CL
Da notare anche che in questo ciclo di partite l’Inter ha disputato:
– un quarto di Coppa Italia,
– una semifinale di Coppa Italia,
– due semifinali di CL,
– una finale di coppa Italia.
E ha affrontato tra gli altri:
- Benfica,
- juventus,
- Lazio,
- Roma,
- Milan,
- Napoli.
Questa catena di risultati deve essere oggetto di riflessione e valutazione, come lo deve essere l’altra catena, più diluita nel tempo, che si riferisce alle sconfitte in campionato: ad oggi 12 su 36 partite, una ogni tre esattamente.
A me piace provare a imbastire una riflessione, sempre da semplice appassionato, prima delle ultime tre partite che daranno il quadro definitivo sulla nostra stagione.
Perché la valutazione di una stagione non può dipendere dall’esito di una gara.
Di queste tre partite, quella che ovviamente vincerei con più gioia è la finale di CL.
Però sono sufficientemente realista da ritenere quasi impossibile un risultato positivo contro il City, per cui un’eventuale sconfitta, purché onorevole nel punteggio, non cambierebbe la mia valutazione sul percorso di questa stagione
Quella che non vorrei perdere, assolutamente è la prossima, contro l’Atalanta.
Mi pare che anche solo pareggiare ci consentirebbe l’accesso matematico alla prossima CL, situazione irrinunciabile per continuare a coltivare sogni e ambizioni in chiave futura.
Tra l’altro assicurarci il quarto posto con una giornata di anticipo ci permetterebbe di preparare in ben altre condizioni la partita di Torino, che precede di poco Istanbul.
Facendo tutti gli scongiuri di cui siete capaci, immaginate infatti un’Inter che debba andare a Torino a vincere per non venir scavalcata dall’Atalanta…
Da queste poche note si capisce come ci aspettino 15 giorni di fuoco, decisivi non solo per la stagione, come già detto, ma soprattutto per il nostro futuro prossimo.
Essere ancora in CL è indispensabile, vincere la CL sarebbe un’impresa storica e avrebbe effetti clamorosi sul possibile rafforzamento della squadra, sia che Zhang decida di venderla ( a condizioni ben più favorevoli rispetto a qualche mese fa) sia che decida di accollarsi gli oneri di un necessario anche se ‘giudizioso’ completamento.
Il discorso del rafforzamento ci porta inevitabilmente a guardare al percorso compiuto, a prescindere dai prossimi tre risultati, anzitutto per una valutazione serena della stagione.
Faccio un esempio: la Fiorentina che aveva obiettivi più modesti dei nostri, ha compiuto un buonissimo percorso anche avendo perso la finale di Coppa Italia contro di noi e persino se perdesse la Conference (ma in quel caso fortunatamente per loro non partono sfavoriti come noi, anche se, per i cultori di queste situazioni, il costo della rosa inglese è nettamente superiore a quello dei viola: basti pensare agli 80 milioni di Rice, ai 45 di Paquetà, ai 38 di Bowen, ai 35 di Soucek, ai 32 di Aguerd, ecc. … non conosco gli ingaggi, ma dubito che giocatori pagati così tanto possano avere ingaggi contenuti).
E in secondo luogo per comprendere le cause (e se possibile porvi rimedio) di un percorso così clamorosamente incostante, caratterizzato come è stato da picchi altissimi e da cadute disarmanti.
Ci sono una serie di elementi che io non posso sapere, ma che saranno oggetto di studio approfondito a livello tecnico e dirigenziale (ne cito un paio, ma sono molti di più: la preparazione atletica poteva essere diversa? E le dinamiche di spogliatoio hanno influito su alcune situazioni? E ancora ci sono giocatori che non hanno fatto corrispondere alle valutazioni tecniche previsionali adeguate risorse caratteriali e agonistiche?).
Sono tutte questioni, queste ed altre, che dal di fuori e limitandosi a guardare le partite non si possono assolutamente sapere.
Io però, senza pretese di esprimere verità evangeliche su altre situazioni mi sento di azzardare qualche valutazione.
Il primo punto su cui riflettere è questo: noi abbiamo giocato o giocheremo 58 partite (i nazionali di più).
Sono state tutte partite giocate allo spasimo, perché nelle coppe se perdi sei fuori e in campionato se arrivi alla penultima senza la certezza di qualificarti in CL vuol dire che ogni punto conquistato è stato determinante e ogni punto perso potenzialmente una sciagura.
E’ chiaro che, per fare solo un esempio, la Fiorentina, undicesima in classifica, ha avuto diverse partite da giocare sempre con impegno, ma sapendo che non erano determinanti.
Ora, secondo me l’Inter è di un 15% più forte della Fiorentina, in assoluto, ma non nella singola partita se arriva dopo 55 giocate alla morte mentre in alcune di queste l’avversario (la viola) era più rilassato.
Inoltre l’avvio di stagione poco soddisfacente e il susseguirsi di impegni ravvicinati tutti decisivi ha costretto la squadra a esprimere una continuità fisica e psicologica pesantissima.
Insomma, secondo me questo insieme di situazioni, unitamente ad altre cause che cercheremo di esaminare, può spiegare la flessione della squadra nel secondo tempo contro i viola, perché è chiaro che un’Inter al top della condizione psicofisica avrebbe concesso (forse) meno agli avversari, comunque iper offensivi in quella fase e ne avrebbe approfittato per gestire meglio la palla e creare ripartenze negli spazi che sappiamo essere prerogativa dei nostri centrocampisti, degli esterni e delle punte.
Se questo discorso avesse un minimo di fondamento ci porrebbe di fronte a un problema per il futuro: per continuare a lottare con possibilità di successo su tutti i fronti, senza privilegiarne uno, la preparazione atletica deve essere vicina all’optimum in ogni momento e tutti i 22/24 giocatori di movimento devono essere all’altezza.
Anche qui faccio un esempio: si è visto quanto ci è costata l’assenza prolungata di Brozo, perché né Asllani né Gagliardini sono stati in grado di subentrare mantenendo inalterato il livello del centrocampo.
Questo problema è stato attenuato, apparentemente dalla presenza di 3 centrocampisti di valore, oltre al croato: Barella, Calha e Miki.
Però i tre citati non hanno potuto rifiatare e quindi non hanno potuto esprimersi sempre con la necessaria brillantezza e lucidità.
E quando, rientrato Brozo, sia pure per un periodo minore, si è fatto male Miki si è ripresentato il problema.
Tanto è vero che a Napoli come contro la viola abbiamo dovuto far ricorso a Gagliardini, con i risultati che si conoscono.
Un inciso a proposito di Gaglia: per me è un giocatore discreto, non può essere quel bidone che tutti credono, se consideriamo il curriculum e l’apprezzamento di diversi allenatori.
Sono convinto che in una squadra dove non gli si chieda finezza di palleggio e gli si dia fiducia per quel poco o tanto che sa fare, possa esprimersi meglio.
Ma è inadatto al nostro centro campo (mentre era già più adatto a quello di Conte).
Oggi nel nostro cc un giocatore non capace di giocare e palleggiare in spazi stretti non si trova a suo agio. Servirebbe si un giocatore di potenza atletica, ma che disponga di qualità tecniche decenti.
E questo è un problema.
Lo stesso discorso può essere fatto per gli attaccanti.
Che un attaccante abbia momenti prolifici e altri meno è nella norma, ma certi sbalzi sembrano eccessivi.
Anche qui abbiamo dovuto fare per mesi a meno di Lukaku (tra infortuni e condizioni di forma) e non potevamo sostituirlo decentemente con un Correa francamente inguardabile.
Abbiamo dovuto sfruttare Lauti e soprattutto Dzeko aldilà delle loro possibilità… ottimali e questo spiega forse i periodi di scarsa vena realizzativa.
Se vogliamo, il discorso si sposa anche per gli esterni, perché comunque Gosens è apparso in ripresa ma non all’altezza delle aspettative e soprattutto Bellanova non ha ‘sfondato’, il che, unito all’infortunio di Skrinar e al conseguente arretramento di Darmian ha costretto a un super lavoro Dimarco e lo stesso Dumfires, per non parlare dello stesso Darmian sdoppiatosi in più ruoli.
Se ne deduce che la nostra rosa al completo e IN CONDIZIONE è molto forte e in grado di battersi con chiunque.
Quando invece devono subentrare 3-4 alternative o comunque devono giocare sempre gli stessi, la situazione si complica.
Riferiamoci ancora alla partita con la Viola: che secondo tempo sarebbe stato con in campo la difesa titolare, Dumfries e Dimarco freschi sugli esterni, tre centrocampisti di qualità e uno o due altri a disposizione per i cambi, un Lautaro meno stanco e uno Dzeko meno sfruttato?
So benissimo che è opinione diffusa che noi si abbia una rosa superiore a tutti o quasi e molto completa, ma secondo me si deve considerare la complessità degli impegni.
Mi spiego: il Napoli domina il campionato, ma si è fermato prima di noi in CL, in Coppa Italia (eliminato dalla Cremonese) e non ha disputato la Supercoppa.
Sono partite che prosciugano e per le quali devi essere numericamente e qualitativamente attrezzato.
Lo stesso discorso lo possiamo fare per le altre, che in più, oltre a essere andate meno avanti di noi in altre competizioni sono in classifica al livello di chi… ha perso 12 partite in campionato.
E’ chiaro che a un certo punto anche la teorica differenza di valori, quando non eccelsa, si assottiglia.
Poi naturalmente ci sono altri discorsi da fare, altri punti deboli da analizzare, sempre in prospettiva futuro prossimo: dall’età di alcuni campioni fondamentali, al lavoro tattico, come dire, da completare.
Mancano giocatori che consentano di variare secondo necessità lo schieramento tattico.
Questa squadra è fatta per giocare con tre centrali: due capaci di sganciarsi, uno più di posizione; due esterni di corsa lunga, che dunque non possono essere scattisti; tre centrocampisti ottimi nel palleggio e nell’inserimento negli spazi, ma non sempre o non tutti puntuali nelle chiusure; due punte di cui una deve venire a legare il gioco e l’altra deve dare profondità.
In caso di necessità forse Bastoni potrebbe fare l’esterno di una difesa a quattro, i tre centrocampisti potrebbero comunque garantire qualità e densità, se non potenza, in mezzo, ma poi gli esterni dovrebbero essere capaci di saltare l’uomo di avere dribbling e fantasia ma anche di ritornare profondamente in situazioni di non possesso.
E poi giocherebbe una punta sola, delle tre di qualità che possediamo.
Quindi un problema potrebbe essere: cerchiamo di perfezionare gli uomini per attuare lo schema di gioco che sta dando buoni risultati o cerchiamo giocatori per rendere possibili ANCHE alternative di gioco?
Io forse sono eccessivamente apprensivo e questo non mi rende lucido nei giudizi, ma ci sono alcune situazioni da correggere.
Per esempio: Inzaghi insiste perché almeno sino a quando siamo noi a fare la partita, gli esterni giochino alti.
Si sgola per questo.
Ma poi prendiamo il gol perché su una ripartenza avversaria da sinistra, Bastoni deve accentrarsi per raddoppiare sul centrale, ma Dimarco, che dovrebbe scalare sull’esterno offensivo viola si trova 30 metri indietro e nemmeno la mezz’ala riesce a recuperare.
Forse con tutti in condizione questo non sarebbe successo, probabilmente i vantaggi di questo sistema superano gli svantaggi, ma sono situazioni da valutare e credo si possano prevedere alternative tattiche.
Anche perché quando noi attacchiamo in massa incontriamo grandi difficoltà a crearci gli spazi, mentre quando attaccano gli avversari arrivano più facilmente in area o al limite, con uno spazio eccessivo per il tiro (altro fattore da considerare tatticamente: chi deve uscire? E come va ‘rimpiazzato’?)
I nostri centrali sono tutti forti, tra i più forti in circolazione, sopratutto quando possiamo contare anche su Skriniar, eppure secondo me troppo spesso sulle palle alte la palla la prendono gli avversari, a volte anche avversari non eccelsi di statura ma che ‘entrano’ con i tempi giusti.
Lo so che punti deboli li hanno tutti, forse anche il super Napoli di questa stagione, ma a me non sembra un buon motivo per non individuare i nostri (non è detto che siano i ‘miei’) e per cercare di attenuarli.
Per programmazione io intendo anche questo, magari mi sbaglio.
Se vogliamo continuare a competere in ogni torneo a cui partecipiamo (non a vincere, perché quello non lo possono garantire neppure i soldi del PSG e delle inglesi), bisogna affrontare questi problemi, o altri se io mi sbaglio.
In ogni caso sembra che non si possano ‘sbagliare’ 3-4 componenti della rosa.
E’ vero che prima di una stagione non si sa chi risponderà adeguatamente e chi no (pensiamo al caso di alcuni campioni della juve) però su qualcuno almeno dei dubbi ci potevano essere anche in estate.
Poi so benissimo che ci sono fattori da considerare che ci sfuggono: per esempio Sanchez sarebbe stato forse più utile di Correa, ma Sanchez aveva un ingaggio altissimo e pretendeva di giocare di più…
Comunque adesso il problema fondamentale è trovare le energie fisiche e mentali e dare il massimo perché nelle tre partite che restano ‘chi non dà tutto non dà niente’ (cit.).
Qualche considerazione sul settore giovanile
Dal mio punto di vista anche in questo finale di stagione il nostro settore ci sta dando soddisfazioni insperate.
Parto dai giocatori che abbiamo in giro a fare esperienza di calcio vero e che si stanno affermando:
- da Stankovic, protagonista della salvezza del Volendam nel campionato olandese, a Oristanio che pure ha dato un contributo fondamentale ed è stato convocato in nazionale,
- a Fabbian, premiato recentemente come il miglior giocatore della serie B,
- a Mulattieri, 12 gol e 4 assist in 1.500 minuti giocati,
- ad Agoumé, a Colidio (che potrebbe essere fondamentale per arrivare a una punta importante) a Pirola (titolare a Salerno e con 2 gol all’attivo), a Franco Carboni, a Esposito che nel Bari pur giocando poco ha una media realizzativa importante e altri ancora.
A livello di ragazzi ancora in forze alle nostre giovanili e alle rispettive squadre, la situazione è sicuramente interessante.
Come squadra, la Primavera dopo un inizio deprimente (ma sappiamo quali sono state le cause) con una grande rimonta ha sfiorato la qualificazione per le finali, non raggiunte per qualche errore difensivo (ad esempio quello clamoroso di Kassema contro il Milan che ci è costato due punti in una partita che stavamo controllando tranquillamente).
Ma alcuni giocatori Zanotti, V. Carboni, Fontanarosa, Stankovic Esposito Akinsanmiro, Kamate (tre di loro sono addirittura 2005 cioè hanno 17 anni) sono stati aggregati alla prima squadra o addirittura schierati per qualche minuto.
Fontanarosa, Zanotti e Pio (sotto età) sono protagonisti nell’U20 che si sta ben comportando ai mondiali, con un altro prodotto del nostro vivaio in grande evidenza, Casadei.
Owusu è in rampa di lancio, mentre Iliev è addirittura titolare nella nazionale A del suo Paese.
L’Under 18 al completo è probabilmente la più forte delle nostre squadre, spesso vince dando spettacolo e credo sia l’unica che potrebbe arrivare sino in fondo a rinverdire una tradizioni di successi di squadra.
Purtroppo uno degli elementi di spicco, Zefi ha chiuso anzitempo la stagione per un infortunio alla spalla, ma i giocatori di valore nel gruppo sono tanti, a cominciare da Bovo (che ha esordito in Primavera, come auspicavo, segnando) per proseguire con Berenbruch, Jean, Aidoo, Quieto e altri ancora. Da valutare anche la crescita dell’afro-canadese Djallo, altro 2005.
L‘Under 17 ha dominato il suo campionato nella regular season e i giocatori di talento non mancano certo.
Ne ho parlato più volte. Piuttosto fa specie che nonostante il netto dominio agli europei siano stati convocati solo De Pieri e Cocchi (sotto età).
Zanchetta, Spinaccé, Pinotti, Mayé, Garonetti, Tigani, Lavelli sono pure già pronti per il salto di categoria, ma altri possono crescere atleticamente in breve.
Gli Under 16 dopo un campionato altalenante si sono qualificati per gli ottavi e hanno eliminato nettamente il Genoa, battuto due volte, per 3-0 e 2-3. ora dovranno affrontare la Roma nei quarti.
Si tratta di una squadra in evoluzione, in cui molti elementi migliorano di partita in partita. Tra i giocatori più interessanti mi pare di segnalare, al momento oltre al fuoriclasse Mosconi, Mancuso, Balduzzi, Idrissou, Tassotti, Mantini e lo stesso Urbano.
Primato in classifica e ottavi di finale superati per l’Under 15 (contro l’Udinese); nei quarti i ragazzi hanno pareggiato 0-0 a Bologna (colpendo due pali) e ora devono disputare la partita di ritorno.
Molti sono i ragazzi in crescita che possono trasformarsi da un mese all’altro.
Per ora mi piace segnalare Farronato, portiere per me con possibilità eccezionali, Moranduzzo, Virtuani, Grisoni Fasana, Franchi, Moressa, Carrara, D’Agostino e Curcio.
Il materiale su cui lavorare non manca, anzi.
Ora speriamo solo che la nuova direzione sarà all’altezza di quella, insuperabile, garantita in questi anni da Roberto Samaden.
Ho notizia di due quasi certi arrivi (U15 e U17 del prossimo anno) che, dal vivo, mi hanno molto impressionato.
Speriamo che sia solo l’inizio di un altro periodo aureo.
Luciano Da Vite
Purtroppo ho perso tutti i followers su twitter, quindi non riesco ad avvertirli del nuovo post
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Concordo come i margini di errore, con finanze limitate, siano ridotti.
Sbagliare un cambio a cc e in attacco (Correa e Gaglia) ti costringe a spremere gli stessi perché noi abbiamo 22, non 26 giocatori.
Prendo atto che filosofia Inter sui giovani sia mandare in prestito i più pronti, mi chiedo solo se sia scelta più giusta in un calcio in cui si gioca tantissimo e a ritmi alti.
Cosi come li avevo criticati per una partenza troppo lenta ad agosto/settembre (aggravata dalla presenza di una pausa a novembre), ora a inzaghi e allo staff faccio enormi complimenti per come hanno gestito un filotto di partite lungo e ravvicinato.
Serve un ultimo sforzo in campionato.
Poi quello che verra’ andrà bene comunque
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Per una volta sono d’accordo su quasi tutto, soprattutto sulle conclusioni. Non so quanti si rendano conto di come sia fondamentale la partita di oggi: se non otteniamo ALMENO un pareggio saremo fuori dalla prossima CL (a meno di vincere a Istanbul, cosa piuttosto…improbabile). Infatti se l’Atalanta vincesse si porterebbe a due punti da noi, avendo una partita facile in casa, Noi dovremmo andare a vincere a Torino, avendo contro tutto l’establishment del calcio nazionale, la stampa e una parte dell’opinione pubblica influenzata dai tre quotidiani di parte e dai numerosi servitori del potere che agiscono nei media
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Dove non sono d’accordo, ancora una volta, non per spirito polemico, ma perché penso di conoscere abbastanza il livello dei nostri giovani, è sulla perplessità (legittima) relativa alla politica di mandare in prestito i giovani più pronti. relativamente più pronti. Io ho visto che non giocano Asllani e il ventiduenne Bellanova: mi chiedo come potrebbero giocare Pio, Stankovic, Zanotti e Fontanarosa che sono forse i più pronti. Avessimo un fenomeno di tecnica, di atletismo e di personalità si potrebbe certamente fare.
Asllani per esempio poteva giocare nell’Empoli lo scorso anno, non può giocare nell’Inter oggi. perché c’è una grande differenza.
Ma riconosco che le mie convinzioni possono essere sbagliate
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Grazie Luciano, post molto interessante, soprattutto per le giovanili (nel senso che la prima squadra la si puo’ vedere e seguire piu’ facilmente, quindi ognuno di noi puo’ farsi una sua idea diretta).
Sull’impiego dei giovani in prima squadra, non esiste una ricetta valida per tutti i giocatori e tutte le squadre. Io quello che auspico e’ che, se aggregare un Primavera alla prima squadra serve esclusivamente per “fare numero”, spero lo si faccia ruotanto i ragazzi. Mi spiace vedere un ragazzo che non e’ piu’ ne carne, ne pesce, non entra mai in prima e non gioca piu’ in primavera. Mi sembra molto deleterio, a mio giudizio chiaramente.
Forza Inter per stasera, la CL ci serve come il pane.
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Esatto, Becca ed è quello che si fa. oggi per esempio è stato convocato Di Pentima, per la prima volta. Ma il concetto fondamentale sta qui: in una stagione in cui giochi 58 partite e ogni punto perso può essere decisivo, non puoi metter Di pentima, Fontanarosa, Zanotti, Valentin Carboni, Stankovic se non negli ultimi minuti di una partita che eventualmente stai vincendo 3-0. Se finisci ottavo, finire ottavo o decimo è la stessa cosa e puoi far giocare in qualche partita un giovane per accelerarne la maturazione.
Anche perché si presume che il titolare sia meno forte di quello che ricopre lo stesso ruolo in una squadra che è in lotta per tutto il 28 maggio, quindi anche lo scarto di rendimento rispetto al giovane è minore.
Per questo io penso che, soprattutto se verrà davvero preso il centravanti 3004 del Lipsia, Pio andrà in prestito. Almeno, io farei così: Pio non può essere aggregato alla prima perché non giocherebbe mai, se resta in Primavera non migliora granché, del resto noi abbiamo tutto l’interesse a valutare per una stagione intera lo sfortunato Zuberek e eventualmente il centravanti del Lipsia.Purtroppo senza la seconda squadra le cose stanno così. Ma anche con la seconda squadra, per esempio, Fabbian lo avresti mandato in C? Quindi in ogni caso non ci andrebbero i più pronti
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Io però intendevo i ragazzi prestati perché più pronti, da te citati, non quelli attualmente in primavera che mi sembra di capire essere più acerbi.
Purtroppo rosa ampia ormai è fondamentale e serve avere gamba.
Vedremo
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2004 ovviamente
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Osservazioni interessanti.
Peccato per la primavera ma come ho gia è stato osservato mi sembra che chivu abbia portato alla crescita di diversi ragazzi. Se poi devo giocarmi le fasi finali con ragazzi che hanno giocato una stagione in lega pro nella seconda squadra preferisco i risultati veritieri dei nostri.
Grande prestazione dei ragazzi….aggredita la partita in virtù del poco recupero di questi giorni….ed è andata meglio di quanto fosse preventivabile. Gli episodi forse hanno girato dalla parte giusta ma gestione dei tempi e attenzione sicuramente migliori rispetto alla finale
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Stavo guardando la partita….intanto complimenti ai ragazzi, questa stagione si può ritenere già adesso molto positiva….personalmente la ritengo eccezionale al di là del risultato della finale Champions del 10, l’unica cosa negativa di stasera è aver fatto un favore ai gonzi.
Comunque dicevo….guardando la partita non ho potuto fare a meno di pensare che questo nostro centrocampo è decisamente forte…..io direi uno dei più forti che abbiamo mai avuto.
Non dico questo sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria contro i bergamaschi, non ho 15 anni…ma ripensando alle nostre mediane vincenti….Matthaus….Cambiasso…..Suarez…..Sneijder che erano giocatori di livello assoluto….ecco io dico che se noi mettiamo insieme le caratteristiche di Barella, Brozo, Chala e Mikhi, per me in quanto a dinamismo, tecnica, spirito di sacrificio e resistenza questi se la giocano con tutti i grandi che hanno fatto la nostra storia!
Io ho visto tutte le gare quest’anno e a metà campo tranne rare eccezioni abbiamo prevalso praticamente sempre, sia in Italia che in Europa. Sono certo che un giorno ripensando a questi ragazzi, rivaluteremo il loro apporto sia in fase difensiva che offensiva fornito all’Inter vincente di queste ultime stagioni…..e poi ricordo una cosa, abbiamo giocato 18 partite in 57 giorni, una finale tre giorni fa….l’Atalanta ne ha giocate 10 nello stesso periodo di tempo, noi sembravamo quelli riposati, siamo al top fisicamente e pure mentalmente….non dico altro ed eviterò pure di fare pronostici per scaramanzia….davvero grandi ragazzi e forza Inter sempre!!
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Era la partita più difficile di tutta la stagione: diciottesima in 57 giorni (molte meno per l’Atalanta, non le ho contate) e la giocavamo 48 ore dopo aver vinto una finale. L’avessimo persa, saremmo stati verosimilmente fuori dalla CL e questo avrebbe avuto un effetto devastante su squadra e società
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A proposito di giovanili, non avevo sbagliato le previsioni qualche tempo fa quando avevo detto che U15, U17 e U18 avevano la possibilità (non la certezza, naturalmente) di arrivare alle final four, mentre per U16 e U19 non ci sarebbe stato nulla da fare.
In realtà l’U19 si è rimessa in carreggiata troppo tardi, perché le potenzialità le aveva, ma ha sprecato troppo nella fase di costruzione dei 15-16 giocatori base.
Resta il limite di base, cioè il fatto che i giocatori più forti sono 2005, quindi sotto età, mentre il gruppo dei 2004, storicamente non entusiasmante si è confermato mediamente mediocre, con qualche eccezione..
Il discorso sui 2004 rimanda a quello sugli U16, usciti in pratica oggi clamorosamente contro la Roma. Ci sarà la partita di ritorno ma il 3-0 (spero sia rimasto tale, io sono andato via a 5′ dal termine) e la superiorità dei romanisti non lasciano margini di speranza.
Del resto la previsione era agevole se si pensa ai 16 punti presi di distacco dal milan (e 14 dall’Atalanta), nella regular season, mentre la Roma aveva dominato il suo girone.
In realtà la Roma ha tutti giocatori ‘completi’ cioè con buona tecnica, forza e ‘gamba’ mentre noi abbiamo diversi giocatori di tecnica che devono crescere atleticamente e qualche giocatore con buona fisicità che devono migliorare tecnicamente.
Su questa squadra bisognerà investire con acquisti mirati e di qualità, se non si vuole ripetere il cammino un po’ deficitario dei 2004.
Senza offendere nessuno direi che questa squadra ha un fuoriclasse (per la categoria) che è Mosconi, anche oggi irresistibile nelle proiezioni offensive, ma purtroppo sempre isolato. Completi si possono ritenere il portiere Taho e l’esterno mancino Cocchi, poi ci sono i giocatori che hanno molta tecnica (Balduzzi, Mancuso) che hanno molta tecnica ma in partite con avversari complessivamente superiori non riescono a imporsi e diversi altri (cito a mente Cerpelletti Lucchetti, Idrissou Mantini Tassotti e qualche altro), che si possono aspettare.
Comunque per circa un’ora eravamo riusciti a contenere i romanisti, certo creando poco in avanti. Inoltre va detto che il break loro non è venuto su azione ma su due punizioni (una, inesistente, diretta, la seconda indiretta). Poi il terzo gol non conta, perché ci eravamo sbilanciati nel tentativo di recuperare.
Ripeto, per il ritorno a Roma le speranza sono pari a zero.
Tutt’altra musica con gli under 15. Anche qui, i risultati della regular season non hanno mentito, perché noi eravamo giunti primi nel nostro girone e il Bologna, in un girone diverso, aveva comunque realizzato 10 punti meno di noi,
A Bologna all’andata avevamo pareggiato 0-0 ma il risultato a detta di alcuni presenti era un po’ ingeneroso con noi, che avevamo preso due pali clamorosi e fallito molte occasioni.
In questa partita abbiamo fatto noi la parte che in mattinata era stata della Roma U16. I nostri giocatori avevano quasi tutti più gamba, più reattività e più tecnica esibita andando a 100 all’ora.
tanto è vero che il primo tempo è finito 5-0.
Questa la formazione iniziale dei nostri:
Farronato
Moranduzzo Bovio Peletti Sorino
La Torre Virtuani Grisoni Fasana
Moressa
Curcio Carrara
Farronato come ho detto più volte lo considero fortissimo, anche se oggi non è stato mai impegnato. Purtroppo si è infortunato in un ‘uscita e temo che dovremo farne a meno nel momento clou della stagione.
I centrali sono stati impeccabili (e dovevano fronteggiare una punta centrale fisicamente difficile da contenere).
Moranduzzo e Sorino hanno dominato fisicamente sono stati efficacissimi nel proporsi
La Torre ha messo quantità e qualità, Virtuani e Grisoni fasana, che non hanno un fisico particolarmente dirompenti sono stati forse i migliori per tecnica, fantasia e mobilità.
Un po’ sotto tono rispetto ad altre prestazioni mi è parso Moressa, mentre le due punte sono state semplicemente dirompenti.
Nel secondo tempo tra gli altri si è rivisto Lissi, dopo una. lunga assenza.
Naturalmente queste notazioni positive andranno confermate contro avversarie di altra qualità e già nel prossimo turno avremo conferme o parziali ridimensionamenti, perché affronteremo la vincente tra Roma e juve (temo che sarà la Roma, se devo fidarmi dei risulti ottenuti dalle due squadre in campionato).
Comunque il gruppo sembra interessante con diversi giocatori di prospettiva
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Buongiorno, parlando di allenatori emergenti volevo chiedervi in che ordine di preferenza mettereste Italiano Motta e Palladino. Personalmente, considerando da dilettante più simili il fiorentino e il napoletano direi in ordine: Motta (personalità e intelligenza innate) per l’equilibrio che riesce a dare, Palladino e Italiano. Considerando che il Napoli – non è una buona notizia- non rinnova Spalletti (come sempre le sue squadre crollano a fine stagione, è andata bene quest’anno a causa del mondiale e dei 2 davanti) è possibile che De laurentiis punti uno di loro. Questo potrebbe dare continuità alle loro vittorie.
Che ne pensate?
Per quanto ci riguarda, sono curioso di vedere come si comincerà a ringiovanire la squadra e a garantire alternative all’altezza. Qualche scommessa sarà inevitabile anche se nei ruoli chiave sarà cruciale trovare:
– un centrale all’altezza di skriniar
– un centrocampista che abbini filtro e qualità (in più sarebbe da monitorare la situazione milinkovic)
– il rinnovo di big rom
Per le scommesse sarebbe necessario sostituire nel miglior modo possibile correa e gagliardini.
Tra i sacrifici in grado di portare un surplus di disponibilità e che possono essere sostituiti forse l’unico è Onana: preferirei carnesecchi a vicario tra le opzioni, il problema semmai è che il gioco con i piedi di onana è in grado di sfruttare maggiormente le verticalizzazioni e le caratteristiche di Big Rom
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