La paura fa solo 93: Lecce – Inter 1-2

Tutta l’esultanza di Denzel Dumfries. Suo il goal in pieno recupero che ci ha permesso di vincere la prima di campionato a Lecce con il risultato di due reti a uno.

Al 93’ di Lecce – Inter avevo preso una decisione, che per il momento è rientrata, ma che sicuramente si riproporrà nel corso della stagione.

Basta post sulle partite della prima squadra, al massimo report sulle giovanili.

Quando la delusione è forte, pensare di mettermi a scriverne, provando a ragionare, per le mie energie  declinanti è un peso eccessivo.

E la delusione per il risultato che si stava materializzando e per quello che si era visto in campo era davvero notevole.

Lo so che ogni partita fa storia a sé, che addirittura ogni pezzo di campionato fa storia a sé.

So che si possono perdere punti col Bologna e che si può battere la juve.

So che dopo qualche giornata di campionato si può essere indietro di sette punti, per poi con un filotto positivo ritrovarsi  avanti di sette punti e alla fine concludere  di nuovo sotto, anche se solo di due.

Avessimo pareggiato la partita col Lecce non sarebbe stato un dramma… aritmetico, ma i tre punti consentono di attenuare le preoccupazioni che lo svolgimento del match ha evidenziato.

Sono sincero, non credo che la nostra squadra sia competitiva al massimo in queste condizioni:

  • mercato al risparmio o addirittura in attivo, mentre altre big invece hanno fatto importanti investimenti;
  • proprietà in difficoltà finanziarie;
  • limiti tecnici emersi già nella scorsa stagione non emendati; 
  • senso di precarietà che bene o male grava su tutto l’ambiente
  • campagna mediatica destabilizzante e pretestuosa (dare l’Inter per favorita, in queste condizioni, come giustamente ha ricordato il mister con un improvviso sussulto di personalità, vuol dire creare pressioni e difficoltà per il lavoro di Inzaghi);
  • conferma, dopo solo una giornata neppure completata, che il settore arbitrale continuerà a indirizzare il campionato, proprio come in passato.

Non credendo verosimile di poter lottare per lo scudo, mi sono avvicinato alla prima partita con minore tensione rispetto agli ultimi anni  perché un conto è avere l’obiettivo di vincere, un altro quello di arrivare quarti.

Poi però, quando la partita ha  avuto inizio, la passione, la speranza, la voglia di crederci comunque hanno preso il sopravvento e se le cose non stavano andando  come speravo (e come doveva essere per quanto successo sul campo)  la delusione e lo sconforto hanno dilagato ed è stato molto faticoso e difficile riprendere il controllo razionale della situazione.

Per fortuna il gol di Dumfries, all’ultimo secondo utile ha rimesso le cose a posto ma ha anche consentito di ritornare dalla sfera in prevalenza emotiva a un ambito di analisi più razionale (o che comunque si sforza di essere tale).

E se non ci si fa travolgere dagli stati d’animo, come quasi sempre accade, emergono all’analisi situazioni positive e situazioni negative.

Così è stato anche per la prova dell’Inter a Lecce.

A costo di ripetermi ricordo alcune premesse che tengo sempre presenti.

  • Ogni partita fa storia a sé, sarebbe sbagliato trarre conclusioni definitive e forse anche orientamenti e indirizzi di valutazione complessiva dallo svolgimento di un singolo match,
  • Le prime partite spesso danno responsi un po’ aleatori: c’è chi spinge di più sull’acceleratore della preparazione, chi è più indietro, a livello di singoli ma anche di squadra; ci sono assetti tattici da collaudare, ci sono squadre che devono completare il mercato.

Dall’insieme delle prime partite, amichevoli di lusso comprese, però qualche indicazione da prendere come segnale ci può essere.

Tanto più se queste ‘indicazioni’ sembrano confermare i limiti o le difficoltà emersi nelle stagioni precedenti

  • Una per esempio è che l’Inter in tutte le ‘uscite’ serie ha sempre preso gol (proverò più avanti a cercare di ragionare sulle cause).
  • Un’altra è che il Lecce veniva dall’aver perso in casa con il Cittadella in Coppa Italia e scontava numerose assenze.
  • Una terza, ricordata dal telecronista evidenzia il fatto che sommando le presenze in A di tutti i giocatori salentini in campo dall’inizio, queste erano inferiori alla metà di quelle fatte registrare dal solo Handanovic.

Dunque il Lecce non appariva come un avversario irresistibile anche se sappiamo che una neopromossa, alla prima davanti ai suoi tifosi, trova generalmente un surplus di energie.

Questo fattore è dunque solo parzialmente rilevante, proprio perché avevo premesso che ogni partita fa storia a sé e nel calcio la proprietà transitiva non funziona.

Però se si aggiunge la nostra difficoltà nel fare risultato in Puglia alle prestazioni poco brillanti del precampionato, sembra legittimo dedurne che ALMENO AL MOMENTO qualche problema strutturale e di gioco esista.

Tanto più se si considera che le cose si erano subito messe al meglio, con il nostro immediato vantaggio e con la conseguente possibilità di stanare il Lecce e colpirlo con le ripartenze che certamente per noi sono un’arma più efficace dell’attacco a difesa avversaria schierata.

Voglio qui subito togliere di mezzo una considerazione che è assolutamente fondata ma rispetto alla quale, UNA VOLTA MANIFESTATA LA DOVEROSA INDIGNAZIONE, dobbiamo esser capaci di andar oltre.

Non c’è dubbio che la prima giornata di campionato ha confermato che noi abbiamo un avversario potentissimo in più: il settore arbitrale.

Quanto successo in Milan – Udinese sommato alle nefandezze perpetrate dall’arbitro nativo di Lecce a favore del Lecce farebbe gridare allo scandalo se non rientrasse nella norma dei comportamenti dei nostri arbitri, accortamente eterodiretti.

So benissimo che  persino partite tra squadre forti e squadre deboli spesso vengono decise da un episodio e quindi so benissimo l’importanza degli episodi che ci hanno penalizzati:

  • mancata espulsione di Hjulmand,
  • netto rigore su Dzeko non fischiato,
  • mentre io al contrario di Fabio ho dubbi anche sul gol annullato perché vorrei vedere in modo ravvicinato se davvero il nostro giocatore toglie la palla dalle mani del portiere o se il suo tocco leggermente anticipato impedisce al portiere di afferrare saldamente la palla.

Ma su questo lasciamo perdere.

Anche se mi pare di ricordare un episodio analogo che lo scorso anno è costato addirittura la retrocessione del Cagliari.

Perché questo è il problema: se in futuro tutte le volte che un nostro giocatore in area strattonerà per la maglia l’avversario che l’ha superato, non verrà dato il rigore contro di noi, allora ammetterò che anche la decisione su Dzeko è giusta.

Infatti la differenza la fa non il rispetto di regole astratte, ma l’omogeneità delle decisioni.

Ho detto che se è doveroso denunciare questi misfatti, dobbiamo essere capaci poi di guardare la partita nel suo complesso, quindi ci provo, dopo questa che considero una parentesi necessaria ma interlocutoria.

La prestazione di Lecce a mio parere, pur concedendo tutte le attenuanti del caso, di positivo ha registrato soprattutto il risultato.

Vincere partite così estreme è fondamentale per aspirare allo scudo: il nostro scudetto e l’ultimo del Milan mostrano chiaramente come siano state decisive proprio le partite vinte di misura, pur giocando male o comunque stentando.

Occorre però che la squadra dia l’impressione che potenzialmente ….ci siano molte partite che si possono vincere giocando bene e grazie a una quasi indiscussa superiorità.

A Lecce non abbiamo fatto sempre male, come vedremo, ma secondo me abbiamo mostrato le stesse pecche che ci sono costate il titulo nella scorsa stagione.

La principale è questa: quando noi riusciamo a uguagliare e addirittura superare l’intensità, il ritmo e il pressing degli avversari, emerge l’ottima qualità di parecchi nostri giocatori.

Sul piano della qualità molti dei nostri non sono inferiori ai giocatori delle maggiori rivali e sono nettamente superiori a quelli di tutte le altre.

Ma noi non riusciamo a tenere concentrazione e intensità per tutta la partita e quando abbassiamo il ritmo la differenza diventa troppo netta, al punto che anche un Lecce orgoglioso ci mette in grave difficoltà.

Era così lo scorso anno e sembra essere così anche in questa stagione, perché in fondo a livello di titolari abbiamo solo perso Perisic (forse il più continuo di tutti i nostri) e immesso Lukaku che sicuramente ci può dare qualche possibilità in più in fase realizzativa ma per il ruolo che ricopre non contribuisce particolarmente a tenere elevato il ritmo.

A mio parere il problema nasce oltre che da considerazioni tattiche dal fatto che il nostro centrocampo è talentuoso, anche agile e vivace, ma non eccelle per forza fisica e potenza.

Poiché Simone vuole che gli esterni stiano molto alti e che i braccetti si sgancino sovente, quando il meccanismo funziona come un orologio tutto va a meraviglia: riusciamo a far gioco e nel contempo a prevenire con un efficace pressing di squadra le ripartenze avversarie.

Quando qualcuno comincia a non essere più lucido nella scelta del tempo e nella copertura, la difesa, che di per sé sarebbe piuttosto forte, va in difficoltà, soprattutto se gli avversari dispongono di punte rapide e fantasiose.

L’ideale sarebbe un Brozo che diriga il gioco con le sue doti tecniche, ma anche con la forza e la cattiveria di un …Hjulmand.

Oppure che almeno una delle mezze ali abbia più potenza e fisicità, ad esempio, di Calha.

Certo i tre sono molto forti e quando girano insieme al meglio non si discutono, ma io temo (è solo un sospetto) che insieme non siano in grado di assicurare la necessaria copertura nei 90’, se Inzaghi pretende che gli esterni giochino alti e  i braccetti si inseriscano.

In fondo questa situazione si era presentata già con Conte, che poi ha rimediato riuscendo a trovare un punto di equilibrio.

E anche con Inzaghi a inizio stagione, quando eravamo precipitati a -7 da Milan e Napoli.

Anche Simone aveva trovato un punto di equilibrio che ha determinato la famosa rimonta, prima che lo sfinimento atletico provocasse il disastro dei 7 punti in 7 partite.

Ora secondo me il problema si ripresenta, anche perché il Gosens attuale è molto lontano dalle prestazioni di Perisic e perché a Lecce sia Calha sia Brozo non si sono espressi sul loro livelli medi.

Ma questo non è l’unico problema che mi sembra si sia evidenziato e in un certo senso confermato.

Noi siamo partiti benissimo poi abbiamo volutamente abbassato i ritmi e questa è una cosa che non sappiamo fare.

Anche lo scorso anno quando abbiamo preteso di gestire la partita abbia subito una quantità di rimonte.

Poi qualche volta, come ieri, abbiamo prodotto un forcing disperato tornando a dominare l’avversario e spesso a rimontarlo a nostra volta.

Questo dimostrerebbe che il giocare sotto ritmo sia stato una scelta e non una carenza di energie fisiche e mentali, altrimenti neppure i cambi migliorativi avrebbero consentito un tale rovesciamento di situazione (non parlo solo di risultato, ma proprio di dominio del gioco).

Certo a questo ha contribuito anche il calo della nostra avversaria, costretta a uno sforzo immane per annullare per 70 minuti  gli effetti della nostra superiorità tecnica.

Ma restano almeno per me queste impressioni:

  • Nell’arco della partita c’è troppa differenza tra le fasi in cui spingiamo al massimo e quelle in cui decidiamo di gestire oppure, se si tratta dei finali di partita, forza e lucidità cominciano a declinare.
  • Quando attacchiamo contro difese schierate facciamo abbastanza fatica perché non abbiamo giocatori che saltino l’uomo: dobbiamo necessariamente cercare la manovra insistita, per trovare l’appoggio su un esterno e sfruttare il suo cross in area infittendola di giocatori.

Naturalmente gli avversari conoscono perfettamente questa situazione e cercano le contro misure, anche se, data la qualità dei nostri giocatori da contrastare, non sempre ci riescono.

Ma resta il fatto che il nostro modo di attaccare le difese chiuse mi sembra troppo monocorde e offre a loro spiragli per le ripartenze.

Nell’ultima mezz’ora a Lecce, dopo che in vantaggio avevamo preso un gol su contropiede,  abbiamo dominato e creato parecchie palle gol, ma una volta Calha ha dovuto abbattere l’avversario proprio al limite dell’area e Handa ha dovuto esibirsi in una grande parata e in un’altra occasione Banda, sfuggito in contropiede ai nostri, ha avuto una straordinaria palla gol sulla quale Handa ancora si è confermato.

Dal mio punto di vista queste due situazioni sono un po’ meno preoccupanti perché era logico che noi tentassimo il tutto per tutto anche scoprendoci (e infatti lo schieramento era divenuto iper offensivo).

In ogni caso le nostre occasioni sono state molto più numerose e, almeno contro il Lecce, alla fine i conti sono tornati.

In questo senso l’aspetto di gran lunga più positivo, quello su cui mi sembra ci sia meno da lavorare è la condizione mentale e la forza di squadra.

La vittoria è stata fortemente voluta e titolari e subentrati da questo punto di vista hanno espresso una ferrea determinazione

Il gruppo quindi c’è caratterialmente e nell’insieme tecnicamente.

Simone deve lavorare sui miglioramenti individuali, sulla ricerca di un equilibrio di gioco più funzionale e sulla continuità della prestazione nell’ambito di una stessa partita (ma ricordando la scorsa stagione anche nelle varie fasi del campionato).

Visto che sul mercato non si può far molto, sarebbe importante recuperare Gosens ai livelli preinfortunio, migliorare rapidamente la condizione dei centrocampisti, oltre a riuscire a far crescere in fretta le alternative in quei ruoli.

Le pagelle

Handanovic: anche in questa occasione qualcuno si è esercitato nel consueto tiro al bersaglio.

Sul gol avrebbe delle responsabilità, anche  se il tiro a incrociare si è insaccato nell’angolo opposto al suo, dopo aver sbattuto sull’interno del palo.

Lasciamo perdere e invece consideriamo le due parate senza le quali saremmo qui a commentare un’altra partita. 6.5

Skriniar: comprensibilmente non è ancora al top della condizione e Di Francesco più di una volta lo ha messo in difficoltà. Ha fatto un po’ meglio come spinta e grinta.

Sembra comunque in lenta crescita. 5

(dal 42’ s.t. Correa: s.v.)

De Vrij: tra i difensori è senza dubbio quello che attraversa il miglior momento; attento, concentrato, prova anche a sostenere la transizione offensiva.

Un suo intervento su Ceesay vale come un gol fatto. 6.5

Dimarco: nettamente il migliore dei nostri.

E’ già in condizione e ha lavorato con efficacia sia come braccetto di sinistra sia, dopo lo spostamento nella linea a 5, come esterno offensivo.

Molte palle giocate, alcune con vera qualità. 7

Darmian: si conferma jolly prezioso.

Tornato sulla fascia destra con le sue doti di ex difensore assicura un po’ di equilibrio alla squadra e si rende protagonista di una diagonale difensiva salvifica.

Ma anche davanti si fa notare, soprattutto con l’assist per il gol di Lukaku. 6+

(dal 22’ s.t. Dumfries: prestazione che da sola imporrebbe alla proprietà l’assoluta conferma.

Volonteroso, mai domo, dinamico, ispirato, punta l’avversario e  coglie un palo clamoroso, di testa.

Ha il merito  indiscusso di aver cercato e ottenuto il gol, sino alla fine. 7)


Barella: l’Inter parte forte e lui ne è un po’ il profeta, con il suo dinamismo e gli inserimenti.

Quando il ritmo cala perde anche lui di incisività.

Si propone spesso in zona tiro, ma non è la sua giornata per questo esercizio. 6-


Brozovic: non è nella condizione migliore e si vede. Marcato a uomo da Ceesay fatica a costruire e a dare profondità. Anche come filtro (cfr. azione del loro gol) non è particolarmente efficace. 5.5

(dal 12’ s.t. Mkhitaryan: prova qualche accelerazione, ma con modesti risultati e al contrario perde qualche palla pericolosa. 5.5)

Calhanoglu: prestazione lontana dalle sue partite migliori, parte con discreta vivacità, poi si spegne  dopo una ventina di minuti.

A metà secondo tempo Inzaghi lo prova da play basso , ma dopo un rischioso fallo commesso al limite lo sostituisce. 5

(dal 22’ s.t. Dzeko: nulla di eccezionale, ma da trequartista  tocca qualche buona palla, cerca sponde utili e quando si fionda in area viene trattenuto vistosamente per la maglia. 6-)


Gosens: non si capisce se non è ancora inserito negli schemi di  gioco o se il suo problema è di natura tecnica o atletica. Se il giocatore è quello che stiamo vedendo, un esterno servirebbe più di un difensore centrale. 5


(dal 12’ s.t. Bastoni: anche lui è un po’ in ritardo di condizione, ma entra con spirito di iniziativa e dà un discreto contributo all’assalto finale, mettendo qualche bel pallone in mezzo. 6)


Lukaku: un altro che non sembra al top anche se la sola sua presenza crea scompiglio e favorisce le giocate sui compagni. Raramente si libera di forza e soprattutto sbaglia alcuni appoggi e controlli abbastanza semplici. In area comunque è sempre una minaccia. 6

Lautaro: quando un attaccante non segna non può essere contento. Lui però si dà molto da fare, svaria, rientra e si guadagnerebbe l’espulsione del suo avversario, se l’arbitro non fosse contemporaneamente dell’AIA e di Lecce. Dovrebbe venir cercato con maggior insistenza. Sfortunato in qualche conclusione. 6.5


All. Inzaghi: deve affrontare diversi problemi oggettivi perché alcuni giocatori non sono al top.

In queste situazioni  diventa fondamentale trovare il miglior equilibrio possibile, ma con due giocatori partiti dall’inizio in condizioni assolutamente precarie (Gosens e Calha, ma anche Skriniar) non è facile trovare l’assetto migliore.

Nel finale rischia il tutto per tutto e ha ragione lui, ma non potrà andare sempre così e urge un riallineamento della squadra.

La parte più positiva è nelle interviste. Finalmente raddrizza la schiena, pretende la conferma dell’organico e l’arrivo di un difensore.

Anche verso i media il salto di personalità è notevole: gli altri acquistano tanti campioni, noi siamo bloccati e voi ci additate come principali candidati al titolo, solo per metterci pressione e poter eventualmente infierire. Bravo. 6 (che diventa 7 per le dichiarazioni)

Luciano Da Vite

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67 pensieri riguardo “La paura fa solo 93: Lecce – Inter 1-2

  1. Condivido tutto. Aggiungo che il fatto Dumfries sia stato comunque determinante va nel senso di quello che scrive Luciano. Già l’anno scorso secondo me mancava (al di là di un giocatore capace di saltare l’uomo davanti, comunque il problema della “quarta punta” resta, tanto più che su Dzeko ci possono essere dei dubbi legittimi, a fronte ovviamente della grande stima per il giocatore e il professionista) un centrocampista di potenza, pure senza i piedi buoni, capace però con corsa e forza fisica di spaccare la partita quando la squadra cala di intensità. Penso che per il Milan avere dei giocatori così in un campionato così lungo e con le cinque sostituzioni sia stato determinante. Questo a noi continua a mancare. Che poi numericamente dietro manchi un centrale (uno che possa fare il vice di de Vrij) e che a sinistra la situazione non convince è evidente. Ma non sottovaluterei gli aspetti su richiamati intanto.

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  2. Francamente invece io Inzaghi non lo capisco, abbiamo potuto prendere poco sul mercato, vista la situazione economico, finanziaria, ma il vice-Brozovic l’abbiamo preso. Prima di campionato col Lecce, fa giocare Brozo col freno tirato e col rischio di prendere pestoni mica da ridere,. Dopo un’ora lo sostituisce con Mkhitaryan e mette davanti alla difesa Chala e poco dopo, una volta uscito, Barella.
    Con i risultati che sappiamo dall’anno scorso !
    Ma mettere Asslani era cosi’ brutto ?? Dai su, non e’ un primavera …

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      1. perdonatemi, ma quale sarebbe la certezza ? quella di, fuori Brozo, mettere in campo la squadra in un modo/modulo bocciato l’anno scorso piu’ volte ? Asslani raggiunge il livello giocando, non restando in panchina. Doveva fare mezzora contro il Lecce, mica una finale di Champions … Inzaghi ad un certo punto ha fatto la solita mossa “disperata” dell’allenatore che “doveva” vincere : dentro tutto le punte possibili e sperare che la palle entrasse. Per fortuna, all’ultimo secondo cio’ e’ successo, ma francamente non vedo in cosa Inzaghi sia stato bravo a gestire. Sempre chiaramente per quello che ho visto io, sapendo e, sperando, di poter essere quello che non ha capito …

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        1. Concordo. Brozo in evidente ritardo di condizione, ma da noi è così. Ci fosse stato Vidal, dentro lui trotterellante, prestazione vomitevole ma è meglio esperienza. Klopp viene a Milano e fa fare 65 minuti a tal elliott per poi far entrare fabinho e compagnia. Altra pasta

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  3. Mah, Becca, puoi aver ragione ma io vedo le cose diversamente. E avrei fatto la stessa scelta. Era un momento molto difficile della partita, la squadra era andata in difficoltà, servivano giocatori fatti, pronti, capaci di affrontare le situazioni più complicate, con esperienza di momenti difficili.
    Non è vero che si migliora solo giocando, quando hai 20 anni e arrivi all’Inter dall’Empoli devi imparare un’infinità di cose e farti crescere gestendoti con oculatezza è anche e soprattutto nel tuo interesse. In un’altra situazione (parlo dell’avversario, del momento della partita e della condizione dei titolari, potrà anche giocare dall’inizio, poi fare più partite consecutive. gradualmente.
    Purtroppo si pensa che il calcio sia solo abilità tecnica. Non è così, le caratteristiche richieste a certi livelli sono molto più complesse e vanno insegnate e/o coltivate pazientemente. Certo, se sei uno che entra e mi fa un gol e due assist il discorso cambia. ma stiamo parlando di fenomeni.
    Guarda, io avrei avuto meno dubbi a far entrare Zanotti, se fosse stato necessario (anche lui comunque non in quella situazione). ma si tratta di un altro ruolo e di uno che lavora con la squadra da un anno

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  4. Salve a tutti Voi e buon campionato sperando finisca presto il calcio mercato. Per me la partita di Lecce ha evidenziato due cose: un ritardo di condizione certo, ma soprattutto un mister che ha fatto il salto di qualità. Quest’ultima notizia la vedo ottima in prospettiva futura, ammesso che questa società abbia una prospettiva futura. Con questa proprietà vedo all’orizzonte un fallimento molto probabile.

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  5. La probabile cessione di Casadei per soldini (non i 45 mn dati per Scamacca) dovrebbe far capire che non possiamo più pensare, ahimè, per la nostra Inter secondo logiche di mercato da team di vertice.
    Per me significa agire più in stile Atalanta con il vantaggio, rispetto ai bergamaschi, di poter elargire stipendi più generosi: quindi puntare tutto su scouting che scovi talenti possibilmente giovani per goderli qualche anno e poi…cederli a cifre importanti.
    In Italia, gobba a parte, è sufficiente per fare campionati di vertice potendo contare su un telaio fortunatamente piuttosto robusto.
    Altrimenti è un tirare a campare tra uno svincolato e l’altro senza futuro…

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    1. Ci sta, ci mancherebbe.
      Però allora dovremmo gioire della rosa che abbiamo, seconda in A per ingaggi, puntando alla vittoria.
      Invece mi sembra che siamo dipinti come una Atalanta nella griglia del campionato, per non parlare di Napoli e Roma o Bilan che pagano stipendi nettamente inferiori ai nostri, ma sono considerati al nostro livello, financo più forti.
      Con riferimento ad atalanta parlo di filosofia, poi ovvio che, anche con suning, noi abbiamo capacità di spesa maggiore fatturando cinque volte tanto. Ecco perché potremmo fare, molto meglio, con la stessa politica, facendo anche rifiatare i conti

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  6. La cessione del Casadei è un punto di svolta della nostra politica societaria: vendiamo i giovani e ci teniamo i vecchi (in prestito o a parametro zero non fa tanta differenza). Il tutto senza vedere un qualcuno che possa rilevare una società piena di debiti ad un prezzo ragionevole.
    Resto perplesso. sperando di non essere testimoni di altre cessioni ben più dolorose.

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  7. questa è la situazione e vie di uscita non ne vedo, se non si materializzerà un compratore disposto a perdere annualmente i milioni necessari per portare e mantenere il club ad alti livelli. Poi, che compri il ‘giovane’ Asllani o il ‘vecchio’ Micky, finanziariamente cambia poco (cartellino + ingaggio) tecnicamente anche. nessuno dei due ti risolve il problema di rafforzarti. Siccome l’intelaiatura resta importante, uno pronto ti può dare maggiori possibilità di restare ancora un anno nelle posizioni che contano

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    1. Che cambi poco tra le due opzioni non concordo.
      Il giovane rappresenta pur sempre un asset che: è in fase di crescita, costa molto meno, ha entusiasmo, è più facile da cedere.
      Mykitarian si è già rotto, come prima di lui Vidal, Sanchez, Naingollan, ecc.
      Sul rendimento non mi esprimo, basta guardare al recente passato.
      I senatori, se così possiamo chiamare chi ha più esperienza, li abbiamo già tra i titolari. Situazione ideale per far crescere con calma ragazzi più giovani e avere speranza nel giro di un paio di anni un potenziale nuovo titolare in casa.
      Con Mykitarian cosa trovi? Un ragazzo a fine corsa che si rompe spesso e, come dici, tecnicamente da più o meno stesso contributo. A 4 mn netti l’anno.
      Politica, nelle nostre condizioni finanziarie, folle

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  8. Spero che la proprietà ti assuma come ds, per il bene dell’Inter: La differenza fra un Micky e un giovane è che uno è un giocatore, l’altro no. Forse lo diventerà e se lo diventerà quando lo diventerà, dovrai dargli un sacco di soldi o perderlo a zero (Donnarumma, Kessié).
    La juve ha vinto un sacco di scudetti riciclando i vecchi Pirlo e C. Ronaldo. Quando proprio Pirlo ha fatto giocare i Frabotta, è finita a 20 punti.
    Una squadra ambiziosa deve prendere giocatori, vecchi o giovani, PRONTI A FARE I TITOLARI.
    Se ha soldi, come il Chelsea, una volta fatta una rosa di 30 titolari (cioè giocatori) puoi anche fare investimenti futuribili, certo.
    E, ripeto, finanziariamente Micki a 4+0 (cartellino) con un biennale costa di ammortamento 4 milioni all’anno. Asllani con un biennale costa 2+20 = 11 milioni di ammortamento all’anno. Ma nel secondo anno se dovesse far benino devi portarlo a 3 o a 4, se non vuoi che se ne vada a zero. E c’è sempre l’eventualità di doverlo cedere pagando metà dell’ingaggio all’acquirente.
    Io penso che o sono tutti cretini (proprietà che lo lascia fare e direttore che lo fa) o agiscono per il meglio nella situazione data

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    1. Ci mancherebbe sono solo mie idee, che nascono da discussioni.
      Non riesco infatti, a capire come si possa avere i dirigenti migliori, giocatori migliori ma….essere considerati al pari o dietro formazioni che pagano 50% di stipendi in meno.
      Onestamente è un ragionamento che mi sembra non stare in piedi ma forse è un limite mio.

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  9. Condivido questo commento di un utente di twitter
    “Marotta ha recuperato 48 milioni di euro tra Pinamonti, Casadei, Di Gregorio e Gravillon.
    È miracoloso, per una società in difficoltà.
    Non ha venduto alcun titolare attualmente.
    Marotta sta facendo un lavoro straordinario, in condizioni difficili”.

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  10. Penso Luciano abbia colto un punto fondamentale nella sua disamina, ovvero la poca capacità di esser bravi a tenere la partita, quando non spingiamo al massimo. È il punto fondamentale in cui dobbiamo migliorare, nel saper gestire nei momenti in cui “prendiamo fiato”. La penso esattamente come lui.

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  11. Su casadei penso che un under 19, che ha fatto “intravedere” qualcosa, ma che non sembra di eccezionale, che non ha mai esordito in A, per 20mln (bonus compresi).. se non sei un top club, o vi credi incredibilmente… Lo vendi

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    1. Parlo di top club europei.
      In italia forse neanche la juve vi rientra per possibilità di investimento.
      Noi possiamo ambire a vittorie nazionali o internazionali di secondo livello (miracoli esclusi)

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  12. Su Casadei, concordo con Fabio…poi vedremo comunque la sua maturazione,ma,nelle nostre condizioni, a 15 + bonus non si poteva rinunciare.

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  13. Però io mi chiedo,come sia possibile che da anni abbiamno un problema di mancanza di giocatori che sappiano creare superiorità numerica e non riusciamo a colmare questa falla. Dybala poteva certamente creare problemi,ma io avrei corso il rischio ,la proprietà no. Il Napoli ha preso Kvara senza svenarsi, perchè noi non arriviamo mai a giocatori simili; con questo non vogli odire che il georgiano diventerà un super ,ma mille volte un rischio simile piuttosto che consegnare 30 ml a Lotito per Correa.

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  14. Ed infine ,speriamo che si dia ascolto ad Inzaghi su Acerbi (ammesso e non concesso che sia lui a volerlo)….ok seguire le linee dell’allenatore ,ma sono stanco di assistere ad acquisti voluti fortemente dagl iallenatori e che poi diventano una zavorra..Nainggolan, Vidal, Correa….

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  15. La polemica di giovanilisti a tutti i costi mi sembra molto riduttiva. Non è che nel mondo del calcio siano tutti scemi. Nell’ultimo anno di Primavera, Bastoni, Kuluseski, Vlahovic Zaniolo, per esempio lo vedevano tutti che erano pronti per la serie a, anche a livelli importanti. I nostri migliori giovani degli ultimi anni (Pinamonti, Zinho, persino Di marco, per spingersi più lontano, non lo erano, o perlomeno non lo erano a livello di Inter, come non lo è Casadei).
    Un ds o un allenatore possono sbagliare su un singolo, mai sull’insieme delle valutazioni.
    E il discorso vale anche per Asllani: è sicuramente pronto per una media serie A, può diventarlo in breve tempo anche per l’Inter, ma va gestito con oculatezza, aiutato a crescere. E’ un buon investimento, se puoi permetterti di inserirlo gradualmente

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    1. Non penso siano scemi, tutt’altro. Ho solo raccolto informazioni sul fatto che le logiche di molte scelte, non solo da noi sia chiaro, non sono solo tecniche.
      Personalmente non voglio solo giovani, ma scelte coerenti con chi siamo oggi. Con Moratti mi aspettavo sempre il giocatore fatto e finito perché potevamo permettercelo. Oggi, invece, il giocatore pronto che possiamo permetterci è solo….finito. Inutile ricitare gli esempi.
      Per cui, secondo me, si dovrebbe virare verso giovani o profili meno conosciuti.
      Con Asllani e Bellanova qualcosa si sta fortunatamente vedendo e spero continui. Questi ragazzi da noi non avrebbe mai avuto spazio, eppure han dimostrato che possono dare il contributo di lazaro e vidal, anzi.
      Ci comprasse lo sceicco di turno vorrei de bruyne 32enne, ovvio. Oppure il giovane top da 100 mn. Ma ahimè per ora non abbiamo tale proprietà.
      Qualche errore lo commettono anche I dirigenti, peraltro per loro stessa ammissione. In tutti i campi, figuriamoci nel calcio che ha mille variabili. Altrimenti sarebbe inutile discutere laddove le scelte sono da considerare sempre le migliori possibili.
      Spero di aver chiarito.

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  16. Che tutti possano sbagliare, anche i più esperti in qualunque campo, è un fatto. Figuriamoci nel calcio che è materia soggettiva per…definizione. Poi in tutte le aziende c’è chi valuta il lavoro COMPLESSIVO del management, in relazione alle disponibilità finanziarie e agli obiettivi. Se io proprietario mi accorgo che aldilà del singolo errore il lavoro non è efficace e produttivo (ancora più se le scelte sbagliate sono determinate da ‘fattori’ non tecnici e a maggior ragione se sospetto interessi privati) o caccio il mangement o sono un cretino che ha voglia di buttar via i suoi milioni e non sa valutare l’operato dei suoi dipendenti

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  17. Noi tifosi invece non consociamo nulla delle condizioni interne. Proprio oggi ho letto che secondo il sole 24h goldmans sta preparando i numeri segreti da fornire a possibili interessati all’acquisto della società. Questi numeri sono segreti per tutti tranne che…per noi tifosi, che siamo in grado di suggerire a proprietà e management politiche più efficaci, con grande evidenza

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  18. Vogliamo dirla tutta…Grazie agl iZhang per quell oche hanno fatto,ma adesso basta….è una mancanza di rispetto verso una tifoseria che in pochi giorn iha esaurito gli abbonamenti. Dobbiamo
    stringere la cinghia .? ok,ma il Presidente parli, spieghi ,comunichi ,invece di scorazzare su Mc Laren o altre super car , o twittare una emoticon ogni due tre mesi .Se in Cina sono abituati così ,noi siamo in Italia ed è necessario cercare ,almeno in parte, di adeguarsi alla ns. realtà . E ,per la verità, da parte mia sono anche stanco di tutti questi sponsor asiatici ,quasi tutti operanti nel settore dei giochi e dintorni..non parliamo poi di quell insolventi.

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    1. Applausi per la sincerità. Il tifo non deve impedire di guardare e denunciare la scorrettezza ed eventualmente l’illegalità in casa propria…quando parlavo di steven zhang come versione Lapo elkann politically correct mi riferivo proprio a quelle ostentazioni pubbliche immorali ma soprattutto ipocrite. Come ipocrita è sempre stata la strategia comunicativa….mi auguro solo che lascino molto prima di dover fare i conti con la giustizia perché la piega che stanno dando agli eventi è quella di chi sottobanco cerca di proteggersi il di dietro colludendo con i potentati (italiani o asiatici che siano). Poi ci sono cose difficili da capire e che non possiamo conoscere ma che puzzano lontano un km di malafede: operazioni come quelle di correa a 30 mln esulano dal problema della professionalità: persino un incompetente (competente a categorie piu basse) come Ausilio non avrebbe condotto un operazione folle da ogni punto di vista in una fase di collasso finanziario congiunturale….poi si ipervalutano ragazzi che non hanno nemmeno esordito….un sistema di mele marce senza dubbio ma anche la dimostrazione che il meno colpevole ha come minimo la rogna. Marotta in un sistema simile è costretto a operare al di fuori di certi limiti

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  19. Mi dispiace, ma proprio non ce la faccio più a stare nello stesso blog in cui scrive questo infiltrato vergognoso che non critica l’Inter (lo accetterei pure) ma insulta volgarmente, dimenticando che nella mission del blog c’è il non tollerare insulti e provocazioni. A maggiora ragione (ma non solo) nei confronti dell’Inter o della sua parte più importante, che è la stessa cosa.
    O Emiliano interviene o dovrò cercarmi un’altra casa, frequentata solo da persone rispettose

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  20. E notate bene che a questo punto spererei anch’io in una vendita della società, purché il compratore sia facoltoso e disposto a spendere.
    Tra l’altro certe considerazioni odorano chiaramente di razzismo (o di posizioni politiche nazionaliste se non peggio)

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  21. Beh ,Luciano ha ragione …un conto sono le critiche ,altra cosa è andare “fuori registro”…Sergio penso che ,a mente fredda ,anche tu convenga che ogni tanto vai sopra le righe e non di poco…

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    1. Certo Tumarco sicuramente esaspero i toni, e sono diversi i motivi per cui lo faccio. In questi 10 anni di blog ho scritto esclusivamente qui (i diversi canali utilizzati dal gruppo di Luciano fino a questo) e il motivo era uno solo: trovare pensieri e soprattutto credenze e saperi sull’inter in grado di dare speranza contro l’egemonia e la prepotenza sabauda. Certamente ho sempre riconosciuto il fatto che per ottenere rassicurazioni e pensieri forti ho istigato con provocazioni a volte ripetitive, non lo nego. Tuttavia per anni ho cercato di essere costruttivo, soprattutto (causa mia) dal momento in cui sono stato tacciato di juventinismo. Non conoscevo le dinamiche della rete e ho creduto di potercela fare, al netto delle dichiarazioni post sconfitta che come hai ricordato erano di pancia. Negli ultimi 2 anni stavo imparando a gestire meglio anche queste situazioni ma negli ultimi mesi ho ceduto definitivamente….anche perché trovo intollerabile l’idea che si deve essere talmente razionali da non dare spazio a quanto suscitano emotivamente le situazioni strane che ci circondano. Si condannano al ridicolo i complottisti…ma a loro modo anche chi ha difeso a spada tratta senza mettere in dubbio la “strategia” della pandemia ha perso il contatto con la realtà.
      Voglio dire, può darsi che la serpe c’è l’ho in casa e difenderla a prescindere per non mettere in discussione i miei schemi rappresenta l’altra faccia ossessiva della medaglia.
      Un conto è ripetere lo slogan “noi da fuori non abbiamo le competenze ….” un conto è affermare “non conosco le dinamiche ma sento di essere stato tradito perché penso che….”
      Le esasperazioni inoltre toccano vette per avvenuta azione e reazione…non voglio continuare sul personale ma parlando di inter, continuo a ribadire che il 28 aprile 2018 questa proprietà mi è morta dentro ed ha agito (anche solo per parlare pubblicamente) solo per opportunità. Da tifoso ed essere umano ho seguito con disgusto altri eventi, tra cui la porcheria che ha portato alla cancellazione dello jiangsu e al licenziamento di tutti i componenti rosa/staff. Ho letto testimonianze di giocatori, vicende, mi sono fatto domande sulla gestione, sul perché un gruppo di imprenditori, che conoscono a monte le condizioni politiche e i plausibili e repentini cambi di marcia collettivi, abbiano investito somme ingenti correndo i rischi quindi di un giocatore d’azzardo. Poi costruisco le mie teorie, magari assurde, sul legame politico economico agnelli zhang per capire l’atteggiamento passivo….e ho diritto di dare credito alle (eventuali) accuse di bancarotta. Questo non è insultare….e puoi stare certo che nazionalista (o nel mio caso uno potrebbe pensare neoborbonico) non potrei mai esserlo…e post precedenti sulla disfatta nazionale (non la sopporto nemmeno a calcio) lo confermano. Se il legame Volk (popolo) paesaggio natio e retaggio storico e culturale è alla base delle origini del terzo Reich -e in senso lato del fascismo intellettuale- io non mi identifico con nessun luogo e soprattutto con alcun topos letterario particolare. Ne riconosco pro e contro, come per qualsiasi schema preconcetto

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  22. Sergio, ti si vuole bene perché nella tua juventinita’ o estremo pessimismo, puoi anche esser simpatico.

    Però non esageriamo.

    Parlare di Inter che deve fare i conti con la giustizia, di malafede e di sottobanco, non è corretto ne decente in un blog che porta avanti certi valori, tipici dell’inter e dell’interismo.
    Credo tutti vorremmo una proprietà più presente dal punto di vista economico e meno “chiaccherata” fuori dal campo.
    Ma tutti in questo blog prescindono da dove arrivi la proprietà, siamo fratelli del mondo, e possa anche capire che le difficoltà economiche sono anche dovute al voler “rimanere in certi limiti”, che sono quelli della legalità.
    Noi.
    A differenza di altri.
    Su questo, io, come credo tutti nel blog, non trascendiamo.
    Puoi criticare tutti, e tutto, ma non l’inter e la sua moralità, se non quando un’eventuale mancanza di moralità venga realmente palesata.

    E ad oggi non è cosi.

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    1. Credo Fabio di essere stato chiaro. Non condanno la dirigenza per le operazioni che, trasversalmente, sono parte di un sistema condiviso (come ho già ribadito e mi riferisco ad esempio ai prezzi gonfiati ) ma la proprietà, che impone questo modo di operare e che si è resa protagonista di scelte (anche i silenzi sono forme di collusione) e operazioni che esulano dal contesto tecnico (sull’operazione correa chissà cosa uscirà in futuro). La proprietà a mio parere non rappresenta in alcun modo lo spirito e i valori di cui parli anche se, purtroppo, formalmente rappresenta l’inter. D’altra parte attendo la loro estromissione dal mondo nerazzurro e mi aspetto che in futuro facciano i conti per la spocchia e per tutti i rischi che hanno fatto correre ai lavoratori subordinati

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  23. Fabio, se zhang dovesse riuscire a mettere marotta con le spalle al muro e a far vendere skriniar sotto i 60 si capiranno molte cose sullo schifo che ha circondato la perdita del difensore più forte in serie a. Al di la della grande professionalità e competenza di Marotta, che con una proprietà leale, non avrebbe messo a rischio la sua credibilità. Supporre eventuali accordi sottobanco tra cinesi e sabaudi non significa criticare il corpo inter ma soltanto riconoscere che la testa non ha certi valori

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    1. Ripeto sono probabilmente uno dei più accaniti tifosi ….tutto quello che è accaduto lo interpreto in continuità con quanto han fatto passare nella maledetta inter giuve del 2018, impossibile da spiegare con la inconscia paura di ritorsioni. E anche la perdita di bremer e della credibilità dei dirigenti professionisti….e ancora, perché investi consapevole delle possibili decisioni politiche a cui devi sottostare….è razionalmente incomprensibile….le comunicazioni strumentali..

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    1. Anche i più criminali governi statunitensi hanno fatto pubblicità in tal senso. I riconoscimenti delle grandi donazioni di chi deve crearsi una pubblica immagine….questa fonte, alla luce di tutta la strategia comunicativa del politically correct è semplicemente coerente

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    1. Razzista con chi fa il furbo o usa la prepotenza. Razzista contro la politica Razzista sabauda, contro chi (chicca del grande John) afferma riguardo ai problemi del meridione (in cui è coinvolto) che la colpa è dei meridionali che non vogliono lavorare, Razzista contro chi si sottomette prono a gente simile. Non importa la nazionalità: se intendi Razzista in questa accezione lo sono sicuramente

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  24. Questa è la lista della Primavera. Qualcuno verrà ancora ceduto e qualcuno, spero potrebbe arrivare. Ma si può iniziare a fare qualche ragionamento, considerando però che un’estate e una preparazione ‘pesante’ in più a questa età possono cambiare molte cose.
    Fra poco se riesco scrivo azzardo qualche riflessione sapendo che è scritta sull’acqua

    BOTIS 1
    ZANOTTI 2
    FONTANAROSA 3
    A. STANKOVIC 4
    MATJAZ 5
    GUERCIO 6
    MARTINI 7
    GRYGAR 8
    ZUBEREK 9
    V. CARBONI 10
    ILIEV 11
    BONARDI 12
    STABILE 13
    KAMATE 14
    BONAVITA 15
    DI MAGGIO 16
    PERETTI 17
    SARR 18
    MAROCCO 19
    CALLIGARIS 21
    CURATOLO 22
    F. ESPOSITO 23
    ANDERSEN 24
    BIRAL 25
    PERIN 26
    DERVISHI 27
    STANTE 28
    QUIETO 29
    OWUSU 30
    DI PENTIMA 31
    BASTI 32
    PELAMATTI 33
    UBERTI 34
    DE MILATO 35
    ALEXIOU 36

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  25. BOTIS 1
    ZANOTTI 2
    FONTANAROSA 3
    A. STANKOVIC 4
    MATJAZ 5
    GUERCIO 6
    MARTINI 7
    GRYGAR 8
    ZUBEREK 9
    V. CARBONI 10
    ILIEV 11
    BONARDI 12
    STABILE 13
    KAMATE 14
    BONAVITA 15
    DI MAGGIO 16
    PERETTI 17
    SARR 18
    MAROCCO 19
    CALLIGARIS 21
    CURATOLO 22
    F. ESPOSITO 23
    ANDERSEN 24
    BIRAL 25
    PERIN 26
    DERVISHI 27
    STANTE 28
    QUIETO 29
    OWUSU 30
    DI PENTIMA 31
    BASTI 32
    PELAMATTI 33
    UBERTI 34
    DE MILATO 35
    ALEXIOU 36
    Vediamo prima i pochi giocatori che non conosco personalmente:
    Martini è un centrocampista centrale formatosi nel Chievo e acquistato da noi la scorsa estate, ma trasferito in prestito alla Spal, dove ha giocato sotto età nel campionato Primavera 1 e nell’U18.
    In Primavera ha giocato 13 partite con un gol, in U18 21 partite con 2 gol e un assist.

    Bonardi è un portiere del 2005, già nostro, ma ceduto in prestito al Brescia, dal quale rientra.

    Anche Bonavita ha fatto tutta la trafila da noi, salvo passare in prestito alla Samp lo scorso anno, a gennaio se non sbaglio. Da piccolo il centrocampista era il leader della squadra, per le sue doti fisiche caratteriali e tecniche (notevole il tiro da fuori).
    Poi, fino al momento, non ha confermato tutte le grandi aspettative che aveva suscitato
    Nella Primavera della Samp ha giocato 13 partite tra campionato e coppa Italia, però con un minutaggio ridotto

    De Milato è un caso curioso: anche lui centrocampista centrale, come Martini, anche lui prestato lo scorso anno alla Spal. Pippo però (che alcuni ricorderanno era un mio pallino) è un 2003, quindi se resterà farà il fuori quota.
    In Primavera ha giocato 21 partite per complessivi più di 800 minuti.
    Ha segnato 1 gol e ha all’attivo 1 assist. Giocatore ordinato, con ottima visione di gioco, bisognerà vedere se è cresciuto come forza fisica e rapidità

    Tutti gli altri li conosciamo bene (purtroppo a conferma delle difficoltà finanziarie non è arrivato nessuno)

    Se ho contato bene i giocatori sono 35, ma aldilà di possibili ulteriori movimenti si deve considerare che l’Inter presenta una notevole mobilità tra U18 e U19 (qualche volta anche con l’U17, cioè con i 2006). E spesso alcuni della primavera si allenano tutta la settimana con la Prima, qualche volta vengono convocati.

    Quest’anno, almeno in partenza, i nomi più probabili per qualche aggregazione sono quelli di Zanotti, Fontanrosa e Carboni.

    Ma le ‘gerarchie’ potrebbero cambiare in corso d’opera.

    I portieri sono 4 :
    Botis, Bonardi, Calligaris Basti

    Direi che siamo messi bene: Botis è il portiere venuto dal Salonicco, un 2004 che aveva iniziato da titolare in U19 ma poi aveva lasciato il passo al più pronto Rovida.
    Fisicamente è straordinario (1,96, esplosivo) speriamo che si progredito come tecnica e capacità di lettura.
    Bonardi non lo ricordo bene.
    Basti è pure molto dotati fisicamente e ha giocato una dozzina di partite nell’U18
    Calligaris è un 2005. Non ha avuto un grande minutaggio (poco più di 1.200 minuti tra U18 e U17, ma io, dopo aver ricordato che di portieri non ci capisco nulla, direi che è quello su cui in prospettiva ho maggiori aspettative

    Gli esterni ‘bassi’ sono Zanotti Marocco, Pelamatti, Perin.
    Tutti ben noti. Se Zanotti è forse il più pronto in assoluto nella rosa, Pelamatti ha giocato spesso da titolare nella scorsa stagione, mentre Marocco e Perin possono far bene: bisogna farli correre sulla fascia che percorrono a ottima velocità e in modo infaticabile.
    Ci sarebbe anche Dervishi, albanese, ex atalanta, che può giocare in tutti i ruoli di fascia destra, ma non mi aveva mai impressionato

    I centrali sono tantissimi:
    Fontanarosa, Matjaz, Guercio, Stankovic Stabile, Peretti
    Stante, Di Pentima, Alexiou.
    Qualcuno potrà a volte salire (Fontanarosa), qualcuno può giocare anche da esterno (Peretti) o a centrocampo (Stankovic). Guercio è nazionale polacco, Matjaz lo consociamo già tutti, dipenderà molto da come si è ripreso dall’infortunio, stessa cosa per Alexiou che ha una potenza fisica notevole (come del resto Di Pentima). Stante che da piccolo era un altro mio pallino per competere (è un 2005) deve aver messo muscoli e rapidità. Stabile è da rivedere.
    Sulla carta per me i più accreditati sarebbero Fontanrosa Matjaz (se si è ripreso) e Alexiou (idem), mentre stankovic potrebbe tornare spesso in mediana .
    Poi magari succederà tutto il contrario

    Non sono numerosi gli esterni alti (raramente Chivu gioca a tre dietro).
    Bisogna considerare però che il modulo preferito dal rumeno è il 433 (o 4312) e non il 442 per cui le mezze ali spesso si allargano in fascia come pure, a turno, una delle punte e quindi esterni alti ‘centrocampisti’ non ne servono molti. Ci sono Biral e Dervishi ma all’occasione possono giocare più avanti anche i ‘cosiddetti’ terzini.
    Ma, ripeto, quasi tutte le mezze ali possono allargarsi con successo per triangolare con il terzino che sale e la punta che si allarga.

    Centrali di centrocampo lo possono fare, oltre al ‘nuovo’ Martini, Sicuramene De Milato (che è un fuori quota e se resta penso sarà per giocare spesso) oppure Stankovic mentre Di Maggio può fare sia il centrale sia la mezzala o il trequartista, ma penso lo vedremo poco da play basso, per ora: anche Uberti ha giocato spesso da play basso e come tecnica e visione di gioco non si discute: bisognerebbe però valutare la tenuta fisica in un ruolo così delicato
    Chiaro che se gioca stankovic si va meglio in interdizione e spinta pura, se gioca in quel ruolo uno degli altri ci sarà più predisposizione all’azione manovrata, ma meno potenza frangiflutti.

    Per il ruolo di mezze ali, oltre a numerosi ad di quelli citati, ci sono i due stranieri già noti al grande pubblico (Andersen e Grygera, che devono dimostrare di essere cresciuti) io farei molta attenzione a Kamate, fisico dirompente e in crescita sul piano tecnico e mi piacerebbe che si imponesse da mezz’ala Di maggio, grande talento.

    Numerosi sono i giocatori che per caratteristiche tecniche e di fantasia possono fare i trequartisti (ma anche gli esterni tattici o le seconde punte: Carboni, Iliev, Quieto, lo stesso DiMa)

    Come attaccanti esterni i più accreditati sono Owusu e Sarr, entrambi da seguire con attenzione.

    Zuberek, Curatolo Esposito sono le prime punte interessanti, ma in mezzo potrebbe giocare anche Sarr e considerando le propensioni offensive e il talento di trequartisti ed esterni mi pare che come attacco siamo abbastanza coperti.

    Ripeto sono solo impressioni fondate sul passato e sulle…speranze di crescita perché purtroppo in questa stagione non ho visto neppure un minuto di Primavera (se non qualche highlights di amichevoli).

    Spero di non aver dimenticato nessuno e a tutti, giocatori dirigenti, genitori e …tifosi un gran campionato a livello collettivo e a livello individuale a ogni giocatore di diventare…il Casadei dell’estate 23.

    Con un esito di mercato diverso

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    1. A differenza di alcune ultime annate, comunque con grandi risultati finali, vedo una squadra con qualità tecniche importanti, in moltissimi giocatori, forse fin troppi per dover giocare in 11.
      Poi sicuramente non bisseremo i risultati precedenti dove a doti tecniche meno importanti ci son state doti fisiche, di abnegazione e di equilibrio di squadra davvero eccellenti.

      Nonostante non abbia avuto nuovi rinforzi mi sembrano under 19 e 18 interessanti, con giocatori talentuosi

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  26. A proposito degli zero acquisti della primavera l’altro giorno riflettevo su una cosa.
    Una squadra bisognosa di soldi ha pressappoco due modi per procurarseli: cedere i migliori (la più semplice), oppure cedere (anche) i giovani usciti dalla primavera (solitamente meno remunerativa ma nella maggior parte dei casi più indolore).
    Ecco, penso che un club che ogni anno parte da budget -60 mln per il mercato della prima squadra e 0 per le giovanili non ha praticamente futuro. Se la situazione non cambia nel giro di un anno non vedo possibilità di uscita

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    1. C’è anche un terzo modo per affrontare i problemi economici (che per quello che capisco io di economia e finanza è il modo più corretto che sana le disfunzioni strutturali nelle quali siamo invischiati). Mettere le mani sul monte ingaggi rinunciando a giocatori con stipendi onerosi a favore di giovani promettenti ma meno esosi. Praticamente quello che da due anni sta facendo il Milan che ha lasciato andare via a parametro zero i vari Donnarumma, Calhanoglu e quest’anno Kessie. Se fai questo risani la situazione e poi trovi spazi per non dover vendere magari Casadei (sempre che tu creda in lui)

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  27. Sono assolutamente d’accordo con entrambi.
    Soprattutto Giorgio centra il problema: la situazione in un modo o nell’altro deve essere assolutamente transitoria. Come si sbloccherà non lo so , se con Zhang che ritrova disponibilità ad investire o con la vendita della società. ma il cambiamento deve avvenire e in tempi relativamente brevi

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  28. A fabio dico che giocatori sulla carta con doti atletiche e caratteriali ce ne sono anche quest’anno: certo non sembrano esservi gli Hoti i Moretti, i F. Carboni, i Casadei i Fabbian e gli Abiuso, ma i Matjaz, Di Pentima, Stamkovic, Andersemn, Grygar Kamate, Zuberk e Sarr lo stesso Pio, se si è irrobustito oltre a essere cresciuto in altezza, sul piano della grinta e fisicità lasciano molto bene a sperare.
    Sul numero un po’ sovrabbondante non dimenticare che in realtà ci sono giocatori che scenderanno di norma con gli U18

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  29. ovviamente sono d’accordo con Giorgio e Fabio.
    per quanto riguarda Luca, non è che non sia d’accordo ma le cose mi sembrano più complicate. Intanto il Milan non è che non abbia speso, né che non abbia preso anziani con ingaggi elevatissimi.
    Poi a loro è andata bene perché hanno trovato la crisi juve e la nostra crisi finanziaria. Altrimenti la politica di prendere giovani (devi azzeccarli) e poi quando diventano forti lasciarli andare perché chiedono troppo, prendere altri giovani, formarli per poi lasciarli andare, ecc, ,o sembra più una politica da squadra di medie ambizioni. Altrimenti i Leao, i Tomori, gli Hernandz, i Tonali fra un paio d’anni quando chiederanno moltissimo, che fai? Li lasci andare e riparti con altri giovani?
    Non so, non dico che tu abbia torto, ma ho molte perplessità

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  30. Purtroppo serie A è sempre più simile al campionato portoghese.
    Si, i giovani si lanciano e poi di fronte ad offerte tremende vengono ceduti.
    In CL difficile andare a dama ma in campionato, con competenza, ce la si può giocare.
    È anacronistico insistere col dire siamo l’inter per cui il giovane si brucia, san Siro ti uccide.
    Non siamo più la squadra, come noi anche le altre di A, di 20 o 30 anni fa. Anche i tifosi e lo stadio devono prenderne atto.
    La stessa gobba attira dei top a fine corsa: Di Maria e Pogba arrivano al canto del cigno, il meglio lo spendono altrove.
    Si può chiudere gli occhi e navigare a -120 mn annui in attesa della resa oppure prendere atto e provare a cambiare il modello.
    Ahimè il Bilan si è mosso prima, noi inseguiamo il modello gobbo senza però avere proprietà che tamponi.
    Questo mi preoccupa

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  31. Personalmente non ho mai detto amenità del tipo che un giovane si brucia. faccio un ragionamento un po’ più complesso. Dico che al sassuolo non importa nulla se finisce ottavo o dodicesimo, quindi se ha un giovane di prospettiva, per farlo crescere e venderlo prima può farlo giocare anche al posto di un titolare AL MOMENTO più forte.
    Noi, fino a prova contraria negli ultimi 3 anni abbiamo fatto un primo e due secondi posti (a 1 e 2 punti dalla prima).
    Abbiamo fatto meglio persino…del MILAN
    Spero che lotteremo per il titulo anche in questa stagione. Quindi devono giocare SEMPRE i più forti del momento.
    Se Micky al momento è più forte di Asllani,. giusto che giochi Micky, ma chi decide è l’allenatore (in accordo con il settore tecnico) non un tifoso. Se poi l’allenatore sbaglia troppo (sbagliare sbagliano tutti) la proprietà lo caccia. Se lo tiene è perché sa che nel complesso ha fatto bene

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  32. Concordo con te.
    Ma è proprio perché oggi abbiamo un ottimo undici titolare che i cambi, per i motivi di cui sopra, dovrebbero essere, per me, futuribili.
    Conti respirano e tecnicamente puoi pensare di avere ricambi quando saremo costretti a cedere il titolare attuale.
    Faccio un esempio: se tra un paio di anni Barella riceve offerta da 80 mn lo cedi, inutile pensare il contrario, ma con l’Asllani di turno puoi sperare di avere cambio in casa. Se hai Miky o Vidal devi comprare titolare e riserva. Doppio rischio partendo da zero.
    Mi rendo conto che sia un modo di operare che con Moratti non ci hai mai interessato ma, oggi, è così.
    Per tutte le squadre italiane. I gobbi malefici stanno usando i soldi di de light nonostante abbiano proprietà che ricapitalizzazione.
    Strada difficile? Si.
    Lo hanno usato solo i team medi? Si. Ma rispetto a loro avremmo maggior potere di spesa e potremmo scippare al Sassuolo di turno i migliori talenti. Con monte ingaggi basso puoi pensare di investire buone cifre su ragazzi avendo spazi per ammortamenti.
    Se poi Zhang sa che tra un anno ci cederà a sceicco di turno gli bacero’ le scarpe e la strategia del sacrificare futuro per l’oggi sarà stata quella giusta.

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  33. Primo tempo pessimo. Il Bologna è una squadra, l’Inter no. Tra i giocatori visti oggi almeno cinque sono troppo modesti per la categoria.
    Bene solo Zanotti e Zuberek. Male anche Carboni, poco mobile, con poca forza, presuntuoso nelle giocate.
    Se Chivu ha schierato questo undici ci sarà un motivo, ma a sinistra non c’è gioco perché il terzino è un centrale, le mezze ali non hanno combinato nulla, Iliev non si è visto.
    Speriamo che nel secondo tempo cambi qualcosa

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  34. Buongiorno a tutti. Alcune note veloci sulla Primavera vista ieri. Credo che l’ attacco sia potenzialmente il più forte degli ultimi anni, speriamo che recuperino in fretta la brillantezza mancata ieri ( soprattutto Iliev ieri negativo, sufficienti gli altri). Mi ha sorpreso la decisione di Chivu di partire a centrocampo con 3 esordienti, soprattutto alla luce della prova di ottima personalità di Silas Andersen nel secondo tempo. Speriamo che torni presto Grygera, ma in questo reparto secondo me sarebbe servito un fuoriquota . Zanett..pardon Zanotti già super. Botic e difesa non sarei negativo. In ogni caso il Bologna è una squadra molto tosta. Ciao!

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  35. grazie maurizio per il tuo contributo interessante sulla Primavera.
    Anch’io penso che la partita aldilà dell’errore di Botis l’abbiamo persa nel primo tempo, quando, senza voler colpevolizzare nessuno, avevamo un centrocampo incapace di costruire e in più un terzino sinistro che è un centrale dunque non può avere i tempi per l’inserimento. Non so perché non ci fossero Pela e Perin, quindi forse è stata una scelta forzata. Sono d’accordo che il Bologna sia una bella squadra, del resto sia pure a livello di 2005 lo scorso anno ci aveva privato di un titulo. Non so invece se avremo l’attacco più forte. A convincermi del tutto è solo Zuberek, Sarr può far male (agli avevrsari) ma va lanciato negli spazi, Enoch ancora non l’ho visto quest’anno. Cura è bravino ma temo che in categoria ci siano giocatori più pronti (come lo stesso Anatriello).
    Iliev delude spesso e carboni secondo me va tenuto con i piedi per terra, le qualità fisiche e tecniche le ha, sarebbe un peccato se non le sfruttasse al massimo.
    Per me anche in difesa servirebbe un giocatore forte ed esperto

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  36. Post inviato.
    PS sono sicneramente dispiaciuto per Sergio che per una settimana almeno non troverà altri motivi per inveire contro quei musi gialli mangiatopi, brutti, sporchi e cattivi. Alleati sotto banco agli ovini e forse, chissà, anche ai terroristi islamici e alla ndrangheta

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    1. Ribadisco ancora una volta….per quanto reati che per grado e gravità sono differenti non faccio distinzione morale fra un governo che sostiene economicamente la dittatura e il genocidio in Guatemala (esempio fra tanti) , un industriale che con la sua sfera di influenza politica fa pagare ai contribuenti gli oneri delle sue imprese (i maestri agnelli insegnano la via) o chi prono accetta supinamente le prevaricazioni per salvaguardare i suoi interessi e cerca un salvacondotto laddove perde i propri interessi finanziari proprio negli accordi con uomini simili. Per non parlare delle cose dette più volte sul comportamento verso i lavoratori propri.
      Sono colpevoli tutti, in gradi diversi ma nessuno merita giustificazione altrimenti si decade nel disimpegno morale e i danni sono enormi. Vedo ancora gente che giustifica l’uscita pubblica di Buffon(e) sulla vicenda del gol di muntari come segno di onesta e trasparenza….mentre insegnare ad adolescenti di tutta la nazione che la furbizia e l’opportunismo paga è segno di integrità vero? Di fedeltà al padrone? Siamo al collasso sociale perché siamo in un’ epoca in cui l’intransigenza non esiste più, un’ epoca in cui non sappiamo dire e ricevere un no. E quindi non sappiamo insegnarle ai nostri figli

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