"Tra felicità e quotidiano dilanio ci sono diverse alternative". Il ridimensionamento, almeno a livello finanziario, sembra proprio essere un fatto. Anche se un fatto per ora "verbale". Quando inciderà sulle prestazioni sportive è presto per dirlo, ma avere un po' di delusione dopo i proclami degli anni scorsi, che promettevano un'Inter presto sul tetto del mondo, è legittimo. Soprattutto se le nuove linee di comportamento vengono assunto dopo una stagione esaltante. Tuttavia per il momento i "fatti" di cui possiamo parlare sono pochissimi e comunque fino alla fine del mercato e anche dopo, potremo solo esprimere quelle che sono le nostre impressioni, le nostre ansie, le nostre speranze. Naturalmente ci sono impressioni più fondate (equilibrate) e altre più dettate dall'emotività, che nel tifoso è sempre un fattore decisivo. Sicuramente è tuttavia presto per fasciarsi la testa. Marotta è rimasto e questo è un fatto. Conte ha fatto un lavoro eccezionale ed è andato via, ma dobbiamo sostenere Simone Inzaghi, sprando che anche lui riesca a fare qualche cosa di importante. Certo saremmo più tranquilli se gli 8-9 titolari venissero confermati in blocco. Probabilmente non accadrà, ma la speranza è che al prossimo giro si presenti una squadra ancora forte e che possa essere competitiva per lottare per lo scudo. La seconda stella.
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Una settimana tra i festeggiamenti per il titolo e le preoccupazioni per il mercato
Non sono giorni bellissimi per la nostra prima squadra. Festeggiamo uno scudetto strepitoso per la netta superiorità sulle avversarie e che i numeri esplicitano chiaramente, ma viviamo i tormenti di una situazione societaria problematica dal punto di vista finanziario e quindi del mercato. Siamo tutti dispiaciuti per l'addio di Conte e le notizie sulla necessità della società di rientrare pesantemente grazie al mercato. In questo clima di inquietudine la situazione delle giovanili passa forse in secondo piano, ma vi dedichiamo ampio spazio in questo post dando attenzione a tutte le nostre squadre dalla Primavera all'Under 15. Spicca il derby vinto dagli Under 17 in trasferta.
Perché sono “contiano”
Perché siamo "contiani". Lo spiega Luciano Da Vite con questo post, alla vigilia di una probabile eliminazione in CL (anche se "spes ultima dea") e in un momento in cui la squadra sta rendendo al di sotto delle aspettative. Gli aspetti affrontati sono diversi: dalla scelta coraggiosa del mister di scegliere l'inter nonostanate il suo passato in bianconero alle discussioni che riguardano gli aspetti più critici. Il modulo, prediligere la fisicità e la grinta rispetto alla tecnica, la questione del mercato. In particolare si propone una analisi sulla sfida ultima di Champions League, la sconfitta casalinga contro il Real Madrid, che serve a individuare le criticità e che tipo di lavoro bisognerà fare per continuare a crescere. Conta il lavoro di lungo periodo e i risultati di quello. Il primo anno Conte ha fatto benissimo. Adesso siamo alla vigilia di una possibile eliminazione dalla CL e non abbiamo garanzie sul fatto che in campionato riusciremo a agganciare la vetta e lottare per il titolo. Ma abbiamo buoni motivi per ritenerlo possibile, se società, mister, squara e tifosi sosterranno compatti questo progetto almeno fino alla fine del campionato.
Ecco Vidal, il punto sulla situazione a una settimana dall’inizio
A una settimana dall'inizio del campionato (che per noi comincerà sabato sera contro la Fiorentina) facciamo il punto sulla situazione per quello che riguarda la composizione della rosa (ieri sera a Milano è arrivato Arturo Vidal) e gli obiettivi stagionali. Siamo davanti a un campionato che si presenta ricco di incognite per le problematiche connesse al Covid-19. Praticamente tutte le squadre, eccetto il Milan, non hanno fatto mercato dato lo stato incerto delle cose. Tra queste anche la Juventus che non ha ancora sostituito Gonzalo Higuain e che comunque resta favorita, ma non sembra irraggiungibile come gli altri anni. Il fatto è che dietro i bianconeri sembra esserci un gruppo di squadre, tra cui ci siamo anche noi, che avrebbero le carte in regola per contendere il titolo ai bianconeri. Parlo di Atalanta, Lazio, Milan, Napoli. Per quanto ci riguarda, dopo il secondo posto, puntare al titolo è quantomeno un dovere. Non significa che vinceremo o che dobbiamo vincere per forza, ma se arrivi secondo, poi devi puntare a vincere. Conte ha avuto il famoso incontro chiarificatore con la società e sembrerebbe nei limiti del possibile, essere stato accontentato sul mercato. Questo da un lato gioca a suo favore, dall'altro lo pone da subito nel mirino della critica, che userà contro di lui tutto quello che è successo durante l'estate e prima dell'inizio del campionato. Sarà una stagione difficile ma nella quale magari riusciremo a toglierci qualche soddisfazione e continuare a crescere dopo quanto di buono fatto nell'ultimo campionato.
Un’attesa inquieta
La conclusione dell'ultima stagione (secondo posto in campionato, finale di Europa League, semifinale di Coppa Italia) aveva lasciato intendere che l'approdo a un livello superiore, cioè rientrare tra le migliori squadre a livello europeo, fosse un obiettivo a portata di mano o quantomeno possibile. Poi sono cominciate a sorgere le prime perplessità. In primo luogo i dubbi del mister Antonio Conte, che poi ha avuto un incontro chiarificatore con la società. Il mercato sembrava poter decollare dopo l'acquisto dell'esterno marocchino Achraf Hakimi, ma ha poi rallentato per ragioni diverse in una sessione di calciomercato che appare incerta e difficile per tutti anche a causa dei condizionamenti legati al Covid-19. Oltre Hakimi, ad oggi è arrivato il solo Kolarov. Sembra vicino Darmian, si continua a parlare di Vidal, si è fatto il nome di Pinamonti come quarto attaccante. Sono rientrati alla base Dalbert, Joao Mario, Nainggolan, Perisic. Tra questi, sembra possibile che il belga rimanga in nerazzurro. Staremo a vedere. Certo è che per molti tifosi questa attesa dell'inizio del campionato sembrerebbe essere "inquieta". Ne parliamo in questo ultimo post scritto da Luciano Da Vite.
La conferma che abbiamo fatto un buon lavoro: Inter – Getafe 2-0
L'Inter batte il Getafe in gara singola a Gelsenkirchen e si qualifica per i quarti di finale di Europa League. Dopo un buon inizio degli spagnoli, che concludono due volte in porta nei primi 10-15 minuti, abbiamo preso il controllo della gara e dopo la rete del vantaggio realizzata dal solito ottimo Lukaku (lancio di Bastoni) abbiamo regolato l'avversario. Poi gli spagnoli sprecano l'occasione di pareggiare, quando Molina calcia fuori un calcio di rigore concesso per fallo di mano di Godin. Chiude la gara Eriksen, che segna la rete del 2-0, poco dopo essere entrato in campo al posto di Brozovic. Una buona prestazione in definitiva e che lascia ben sperare per il prosieguo della competizione. Si gioca lunedì prossimo a Dusseldorf contro la vincente tra Bayer Leverkusen e Rangers. Molto probabile che i nostri avversari saranno i tedeschi, che all'andata hanno battuto 3-1 l'avversario e che sono una delle squadre migliori rimaste nella competizione.
All’apparir del vero, tu, misera, cadesti: Inter – Sassuolo 3-3
Dopo Inter - Sampdoria avevamo scritto di sogni e di realtà. I sogni consistevano nella speranza di possedere già uno squadrone di primo livello e di poter competere subito per la vetta del campionato. La realtà (il "vero", presentatosi nella sua crudezza anche se non senza preavviso) era la consapevolezza della quantità rilevante di problemi che rende i sogni, dal punto di vista razionale, mere illusioni. Con la rosa attuale e con partite ogni tre giorni, non esiste purtroppo match nel quale partiamo favoriti, se non su di un piano puramente astratto e insignificante. Nel post sulla partita con il Sassuolo e in previsione del prosieguo della stagione, chiamiamo in causa anche il mercato, quello passato e quello futuro. In prospettiva abbiamo due necessità impellenti: giocatori di complemento più forti di quelli attuali, ma anche e soprattutto campioni veri, trascinatori, elementi autorevoli, uomini guida per riconoscimento dei compagni. Non ci resta che cercare di finire bene, dando tutto comunque e preparandoci al meglio per... la terza competizione, dopo aver visto sfumare i sogni di conquista delle prime due.
A proposito di Christian Eriksen
Dopo il ritorno in campo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Napoli, ci siamo confrontati sulla prestazione di Christian Eriksen e sul profilo del giocatore nell'ambito del progetto tecnico dell'Inter disegnata da Antonio Conte. All'entusiasmo generale della maggior parte dei commentatori, poniamo riflessioni diverse e senza sottovalutare le qualità tecniche di quello che è sicuramente un giocatore importante e che si è già affermato a tutti i livelli, riconosciamo nel suo inserimento nell'undici titolare uno dei punti chiave che ci separano da qui alla fine della stagione. In un campionato anomalo e che per ragioni evidenti avrà un andamento e delle dinamiche particolari e "uniche", il giocatore e l'allentore dovranno "rivedersi" e stringere un nuovo "patto" (con la complicità di tutto il gruppo e dell'intero ambiento nerazzurro) e con intelligenza trovare le giuste misure per esaltare il talento del centrocampista danese e non perdere efficacia per quello che riguarda il piano collettivo di una squadra il cui progetto tecnico era stato costruito fino al suo arrivo in una maniera diversa.
Udine, tre punti e segnali importanti in vista dei prossimi impegni: Udinese – Inter 0-2
Dopo il passaggio del turno di Coppa Italia (battuta per due reti a uno la Fiorentina) ci rimettiamo in carreggiata anche in campionato, grazie alla vittoria di Udine. Grande protagonista Romelu Lukaku, autore di una doppietta decisiva, ma a sbloccare la gara sono stati gli ingressi determinanti di Marcelo Brozovic e di Alexis Sanchez nella difesa. Sono stati questi infatti (i due giocatori partivano dalla panchina a causa di una condizione fisica non ottimale) a cambiare il volto di una squadra che fino a quel momento non aveva sofferto l'avversario, ma aveva avuto difficoltà a imporsi pagando l'assenza determinante del centrocampista croato in mezzo al campo e il gap fisico tra il giovane Sebastiano Esposito e i giganti della difesa dell'Udinese. In campo anche tutti e tre i "nuovi": sufficiente Moses (meglio in attacco che dietro, dove ha sofferto Ken Sema) e da rivedere Eriksen, mentre Ashley Young è cresciuto come tutti nel corso dei novanta minuti. Adesso una settimana difficilissima, si comincia con il derby (mancherà ancora Lautaro, squalificato, mentre si spera di recuperare Handanovic), poi la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Napoli, poi la sfida di Roma contro la fortissima Lazio di Simone Inzaghi. È il momento di tirare fuori gli artigli e ricominciare a crescere.
Eriksen e gli altri, la mission (possibile) di recuperare condizione atletica e la giusta concentrazione
Si avverte una certa "tensione" nell'ambiente nerazzurro. Gli ultimi due mesi hanno visto un calo sia per quello che riguarda i risultati che la qualità delle prestazioni dei nostri ragazzi e la squadra è adesso reduce da tre pareggi consecutivi, di cui gli ultimi due contro Lecce e Cagliari. In tutti e tre casi siamo passati in vantaggio e siamo stati ripresi negli ultimi quindici minuti. Al netto degli "episodi", c'è un problema di condizione e di "ritmo". Il mister lo ha detto chiaramente, questa squadra per vincere deve dare sempre il 100%. Sarà quindi indispensabile recuperare la giusta condizione fisica e mentale. L'arrivo di nuovi giocatori (ieri è arrivato Eriksen, sicuramente uno dei più forti centrocampisti in circolazione) e il recupero a pieno regime di chi nella prima parte del campionato ha giocato poco o niente (Barella, D'Ambrosio, Sensi + Alexis Sanchez) sono le condizioni per ottenere quel "surplus" in particolare nei due settori chiave di centrocampo e per quello che riguarda gli esterni e dove la "fatica" e il sacrificio richiesti sono maggiori.









