Primavera, ancora una volta vince lo spirito di squadra, la determinazione nel giocare uniti e compatti: Inter – Rennes 1-0

L’Inter vince, giocando di squadra, una partita nella quale, forse anche a causa delle molte assenze (giocatori aggregati alla prima squadra, ben sette dei nostri), il tasso tecnico delle due compagini ha lasciato alquanto a desiderare.

Davanti alla TV ho sofferto molto con i nostri ragazzi nei minuti finali perché entrare nelle prime otto d’Europa è un grande risultato per tutto il settore ed entrarci senza Filip (anche se Pozzer è stato bravissimo), Pirola, Gianelli, Agoumé, Burgio, Mulattieri, Esposito e dopo aver ceduto (senza rimpiazzarli) Colombini e Gnonto, è un risultato grandissimo.

Ho sempre sostenuto che l’allenatore della Primavera debba essere uno che abbia allenato almeno in Lega Pro, perché il livello tecnico dei singoli è certamente ancora migliorabile, ma le caratteristiche di fondo sono già evidenti.

Il giovane che arriva in Primavera all’Inter è spesso un po’ montato (anche legittimamente), crede di essere un predestinato e che le porte gli si apriranno in modo inevitabile, per la sua bravura.

L’allenatore invece deve far capire a questi ragazzi che per prima cosa devono diventare uomini, atleti, combattenti

Nessuno assisterà inerte e ammirato ai loro giochetti e alchimie varie come nelle giovanili, e invece ogni metro di campo andrà guadagnato duramente e soprattutto per vincere si deve faticare nell’aiutare il compagno, anche se poi il merito apparentemente andrà a lui

Conosco ragazzi che credono di essere arrivati e non sopportano la parte atletica degli allenamenti: spesso si ‘nascondono’ in quei momenti della preparazione.

Non sono andati e non andranno da nessuna parte, questo è certo.

C’è poi la questione tattica che è delicata perché non è facile intendersi.

Io non parlo di giocare a 3, a 2 a 4, a 8: Schiaffino, Dino Sani, Suarez, Falcao, Cambiasso, Motta probabilmente avevano innata la sensibilità di posizionarsi nel modo e nel posto giusto, ma altri vanno guidati perché progrediscano.

Così come una grande punta ha probabilmente innato il senso dello smarcamento, l’ intuizione di fare, in sincronia con i compagni, i movimenti giusti.

Altri invece progrediranno col tempo.

Per tutto questo a mio parere l’ideale in Primavera è un allenatore che abbia giocato almeno a buoni livelli ma che abbia anche lottato da mister almeno nei Pro.

Non è una regola fissa: Zanchetta ad esempio fra un paio d’anni potrebbe essere chiamato ad assolvere e bene a questo compito.

Ma in linea di massima per me la direzione da seguire è quella che ho descritto.

Tornando alla partita, per oltre mezz’ora abbiamo giocato malissimo, dal punto di vista estetico.

Non si contano i rinvii lunghi, fatti a casaccio o comunque sbagliati.

Abbiamo costruito ben poco contro una squadra tecnicamente abbastanza limitata ma molto vigorosa e atletica.

Eppure grazie alla nostra compattezza, allo spirito di sacrificio, all’aiuto reciproco, anche loro non hanno combinato nulla.

Nel finale del primo tempo grazie ai pochi uomini di classe di cui disponevamo da centrocampo in su (Squizzo, Schirò, Persyn) qualcosa si è costruito, nonostante la latitanza delle punte.

Latitanza in senso offensivo, perché anche loro hanno dato il contributo complessivo di lotta.

Nel secondo tempo, in virtù anche di qualche cambio azzeccato (ma attenzione, forse non azzeccato in assoluto, questo secondo me non lo si può mai dire perché magari nella prima fase era indispensabile reggere, poi con gli avversari più provati è stato giusto inserire altra tecnica) nel secondo tempo, dicevo, abbiamo costruito diverse palle gol a coronamento di apprezzabili azioni collettive.

Abbiamo segnato un gran bel gol, ne abbiamo mancati di un soffio parecchi.

E’ vero che loro hanno preso due traverse, ma sono state due situazioni estemporanee: un tiro da 30 metri almeno e un tiro disperato dalla linea di fondo allo scadere.

Su azione hanno liberato solo una volta un uomo davanti al portiere (e il loro giocatore ha calciato a lato malamente), noi almeno 4-5.

Il risultato mi sembra abbia premiato i migliori, dispiace solo che le circostanze non abbiano consentito di vedere due squadre che al completo dei loro organici dovrebbero essere tra le più forti…

Spero comunque che anche contro la juve o il Real dal cui scontro se non sbaglio uscirà il prossimo avversario (Nb. L’avversario sarà il Real…), giocheremo in formazione… rimaneggiata, perché questo significherebbe che la prima squadra è andata in finale.

Brevi notazioni sulle prove individuali

Pozzer: bravissimo. Ha dato sicurezza a tutta la squadra. Decisiva la sua deviazione sulla traversa in occasione del loro tiro da fuori.

Moretti: un baluardo davanti alla difesa. In fase di costruzione gli lasciavano un po’ di spazio perché quello non è il suo forte. Invece sa attaccare con irruenza, ma giustamente oggi è rimasto sempre in posizione, dove i suoi cm e kg erano necessari.

Kinkoue: prestazione di assoluto rendimento. Prende mille palle alte, lotta su tutti i palloni. Lo scorso anno aveva lasciato intravedere potenzialità e lacune: sembra migliorato, anche se andrà visto contro punte più agili e rapide.

Ntube: il meno ‘fisico’ dei tre centrali. Lo scorso anno, con Pirola, lui faceva il regista della difesa, ora gioca a sinistra nella linea a tre. Il rendimento è rimasto comunque soddisfacente.

Persyn: buona prestazione di un giocatore che ha grandi qualità ma che oggi le ha mostrate più nei ripiegamenti difensivi che nella spinta. Elemento sicuramente di prospettiva.

Attys: difficile costruire con un centrocampo formato da lui e dal solo Squizzo, perché in pratica Schirò giocava sul centro sinistra e cercava di sostenere l’attacco oggi poco efficiente. Secondo me la prova non è del tutto positiva, ma siamo sempre lì: può essere che i subentrati si siano giovati del lavoro duro di interdizione da lui fatto nel primo tempo, quando c’era da lottare per rimanere a galla.

Squizzo: sel primo tempo tutta la fase offensiva passava necessariamente dai suoi piedi e lui si è destreggiato benissimo, giocando la palla da centrocampista di esperienza e qualità ma lottando anche con determinazione. Poi è uscito per infortunio confermando, temo, qualche preoccupazione su una certa fragilità.

Schirò: nettamente il più tecnico dei ventidue in campo, elemento capace di giocate deliziose che sarebbero risultate ancora più determinati se davanti ci fossero stati… Seba o Gnontò e Mula. Sta crescendo muscolarmente e se progredisce ancora diventerà elemento molto interessante. Secondo me potrebbe andare a giocare già in una piccola di Serie A, come alternativa ai titolari.

Vezzoni: di sicuro è cresciuto molto dalle prime partite, due anni fa in Berretti, quando appariva voglioso ma impacciato. Macina chilometri in quantità industriale, lotta sempre con grinta estrema, ma per giocare a certi livelli secondo me gli manca un po’ di piede. Anche se il cross per il gol di Casadei è una perla.

Satriano: lotta, si batte ma si rende utile praticamente solo in fase di contrasto all’avvio delle ripartenze avversarie. Non si libera mai al tiro (probabilmente non solo per colpa sua) e non lavora di qualità per il compagno di reparto.

Fonseca: anche in questo caso non c’è dubbio che una punta a livello di Primavera che abbia ambizioni non può limitarsi a infastidire i difensori. Secondo me per il prossimo anno qualcuno di veramente forte lì davanti deve arrivare, perché difesa e centrocampo alla lunga non possono reggere il peso di tante partite.

Oristanio: quando entra la fase offensiva dell’Inter cambia. Me lo avevano segnalato non in grande condizione e forse anche per questo il mister ha preferito affrontare la fase dura del match con attaccanti più solidi. Ori ha dei numeri eccezionali e li ha confermati anche se ha sprecato molto in fase realizzativa. Almeno tre volte è andato vicinissimo al gol ma non sempre la sua giocata è stata la più logica. Però a differenza degli altri attaccanti lui 3 volte vicino al gol c’è andato…

Casadei: conferma di essere una grande promessa. Ha fisico, tecnica, visione di gioco e grande elevazione. Lo stacco sul gol è stato portentoso e non è il primo che gli vedo fare. Deve restare umile, concentrato voglioso di imparare e di migliorare, anche con grandi sacrifici personali. Poi ci darà e si darà grandi soddisfazioni.

Cortinovis: partito nelle giovanili orobiche come attaccante, per il suo buon piede è poi arretrato al centro della difesa, dove ha confermato le sue qualità tecniche ma forse in quel ruolo gli manca qualche centimetro e chilo. Dopo l’infortunio di Squizzo ha preso il suo posto come vertice basso (o centrale) del centrocampo e forse potrebbe aver trovato una posizione ideale per la carriera. Contributo importante.

All. Madonna: di più non credo proprio che potesse fare. Questa volta (e non solo questa) ci si può solo complimentare con lui, per come ha preparato i ragazzi e ha gestito le difficoltà che la partita presentava.

Luciano Da Vite

Foto: uno scatto di Inter U19 – Rennes U19. La partita, valida per gli ottavi di finale della Youth League, è stata vinta dai nostri ragazzi grazie a un goal di Casadei.

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9 pensieri riguardo “Primavera, ancora una volta vince lo spirito di squadra, la determinazione nel giocare uniti e compatti: Inter – Rennes 1-0

  1. Grazie per il report Luciano. Stagione molto molto anomala ovviamente anche per i nostri ragazzi, ma queste partite sono comunque momenti importanti per fare esperienza… Non so il livello delle giovanili del Real, ma immagino sia sicuramente alto, sarà una sfida importante, al di là del grande fascino che immagino possa esercitare su un ragazzo di 18-19 anni. Senza nulla togliere a questa squadra, non sembra una corazzata, però da quello che dici, sono un bel gruppo, questo conta più di tutto, se poi si vince… tanto meglio.

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  2. Bene così. Bellissimo tornare in finale di una coppa Europea dopo 10 anni.
    Partita discreta nel primo tempo, con troppi errori in costruzione ma attentissima difensivamente.
    Molto bene nel finale, unico rischio il colpo di testa subito, ma tenere lo shaktar con tale sterilità offensiva è davvero da grandissima squadra.

    Bravi

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    1. Concordo in tutto. A parte qualche patema da gagliardini tutti molto bene. Una sola occasione per loro, lucidi e rabbiosi

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