Una vittoria che può significare molto: Torino – Inter 0-3

Alla vigilia di due partite fondamentali per la nostra stagione, con Salisburgo e Roma, otteniamo su un campo difficile come Torino una vittoria importante con il risultato netto di tre reti a zero. Una vittoria in trasferta che, al di là del risultato, serve a dare un po' della fiducia persa dopo i due match contro Bologna e Sassuolo. Se la vittoria è stata netta, infatti, non possiamo dire che la partita di Torino sia stata una "passeggiata". Dal 20' del primo tempo, infatti, fino al goal del nostro vantaggio il Toro ci ha semplicemente messi sotto con il ritmo, l'aggressività e una disposizione tattica azzeccata. Il gran goal di Thuram, poi, ha cambiato le sorti del match è da quel momento abbiamo ampiamente legittimato il successo. Finalmente è stato decisivo il cinismo in fase realizzativa che altre volte è mancato. Adesso, come detto, due sfide importanti, considerando che la doppia sfida con gli austriaci può decidere la qualità della nostra annata, in prospettiva; il match contro la Roma, difficilissimo in sé, è ad alto rischio per le probabli conseguenze. Insulti e forse anche "buu" della curva indirizzati contro Lukaku, oltre a moltiplicare le forze del colosso belga, potrebbero mettere a rischio la squalifica del campo... Per quanto riguarda le giovanili, nell'ordine: l'Under 16 vince uno a zero con il Cittadella, concediamo poco agli avversari, mostriamo una superiorità tecnica individuale piuttosto netta, ma non riusciamo a farla valere mostrando una certa involuzione preoccupante; l'Under 19 vince nettamente 4-0 contro il Sassuolo, Chivu è primo in classifica, 17 goal fatti e solo 4 subiti, miglior attacco e miglior difesa del campionato con la squadra che ora sembra avere il giusto mix tra qualità tecniche e potenza atletica; l'Under 18 pareggia incredibilmente 4-4 contro la Roma dopo essere andata in vantaggio per quattro reti a zero con 4 bellissime azioni in verticale dopo 20 minuti di gioco; l'Under 15 di Fautario vince 3-2 contro il Cittadella, pure facendosi rimontare di due reti, si fa notare per le sue grandi qualità Gjeci (Nb. Che speriamo non faccia la fine di Mastour).

Una domenica bestiale: Inter – Cagliari 4-0

È stata una domenica "bestiale" per la nostra Inter. Perché abbiamo riconquistato la vetta della classifica; perché abbiamo battuto largamente il Cagliari; perché i ragazzi hanno vinto e ci hanno pure fatto divertire; perché alcuni giocatori su cui si registrava qualche scetticismo si stanno invece affermando alla grande; perché abbiamo potuto permetterci un minimo di turn over e fatto giocare un classe 2001 (Satriano) e fare esordire un classe 2003 (Zanotti); perché nelle prime nove partite avevamo subito 12 goal e nelle ultime 8 solo 3, di cui due ininfluenti sul risultato; perché vinciamo da cinque partite e abbiamo segnato più goal di tutte; perché (questa volta in negativo, estendendo il lasso di tempo però a lunedì) abbiamo beccato uan squadra fortissima come il Liverpool agli ottavi di finale nel sorteggio di Champions League. Diciamolo chiaramente: non eravamo scarsi quando eravamo a sette-otto punti dal vertice e non siamo dei fenomeni oggi. Siamo una squadra forte che può competere con tutti e che oggi dà maggiore fiducia per quelle che sono le nostre possibilità rispetto a un mese fa. È statp raggiunto un maggiore equilibrio. Lo dicono i numeri (il numero dei goal subiti e in presenza di una percentuale di goal fatti comunque elevati). Lo dice la crescita imperiosa in particolare di due giocatori chiave che in precedenza avevano lasciato a desiderare: Calhanoglu e Dumfries. I due giocatori devono adesso restare su questi livelli per tutta la stagione e anche - in particolare - contro le rivali dirette. Allo stesso modo tutti i titolari sono in un periodo di forma straordinario. Manca qualcosa: un centravanti di peso e un altro centrocampista che unisca qualità e forza. Vedremo che cosa succederà nel mercato invernale. Per il momento, meglio non si poteva fare. Simone Inzaghi merita solo un grande plauso: vince, è primo, fa contenti i fautori del gioco ultra offensivo e che riesce a praticare senza rischiare. Quindi anche i fautori dell'equilibrio.

È adesso il momento della verità

La sconfitta contro il Barcellona nella gara di San Siro, segna la nostra eliminazione dalla Champions League. Le ragioni delle sconfitta sono diverse, in verità forse avremmo potuto vincere, ma se recriminare non serve, capire è indispensabile. Dove abbiamo buttato la qualificazione? È chiaro allo stesso tempo che se la squadra mollasse adesso, saremmo di fronte all'ennesimo fallimento. Siamo in lizza in tre competizioni importanti e dobbiamo provare a vincerne almeno una e comunque a far bene, fino in fondo, in tutte e tre. Questo è più che mai il momento dell’unità e della fiducia. Ma è anche il momento dell'analisi che non si può sbagliare. Possiamo ancora dire la nostra in questa stagione e ottenere risultati importanti. Da dove ripartire? Su tutto la prestazione di Lautaro Martinez. El Toro è già tra i migliori attaccanti, in termini di qualità, tra quelli che abbiamo avuto negli ultimi decenni...

La situazione attuale (un tentativo di “leggere” il nostro momento con equilibrio)

A pochi giorni dall'inizio del campionato, facciamo il punto sulla situazione attuale dell'Inter, provando a leggere il momento della nostra squadra attraverso una analisi equilibrata e con un minimo fondamento. Lo facciamo con una ricostruzione storica e concentrando in particolare l'attenzione sui due anni della gestione di Luciano Spalletti e poi sulle premesse e l'andamento di questa sessione di mercato estiva e del pre-campionato. Al momento non c'è certezza che in termini di puro organico ci si sia rafforzati. Molto dipenderà dalla cessione di Icardi, il vero salto di qualità ci sarà solo se arrivassero da qui alla fine del mercato due fuoriclasse a centrocampo e in attacco. Aspettiamo, adottando in ogni caso come tifosi nerazzurri i motti Fiducia (dal ragionamento) e Speranza (dalla passione).