L’amarezza e l’orgoglio: dalla prima squadra all’Under 15

L’esultanza di Lautaro Martinez. Lauti è stato protagonista assoluto nella difficile trasferta di Cagliari vinta dai nostri ragazzi con il risultato di tre reti a uno.

Era una giornata di verdetti, un po’ per tutte le nostre squadre che giocavano partite da dentro o fuori.

L’amarezza è dovuta al fatto che probabilmente non vinceremo in nessuno dei campionati nazionali.

L’orgoglio sta nella dimostrazione di forza offerta da quasi tutte le nostre squadre in una stagione obiettivamente difficile per la società, almeno  dal punto di vista finanziario.

Elenchiamo i verdetti, parziali ma già significativi, emessi la sera del 15 maggio:

  • Prima squadra:  comunque ancora in lotta per il titolo all’ultima giornata.
  • Under 19: promossa direttamente alle semifinali.
  • Under 18 : conquista l’accesso ai play-off.
  • Under 17: qualificata per le fasi finali (intanto 3 giocatori, cioè Di Maggio, Quieto e Esposito, sono stati convocati per gli Europei che iniziano oggi).
  • Under 16: sta disputando i play-off contro la Roma (andata 4-3 per noi).
  • Under 15: sta disputando i play-off contro l’Atalanta (andata 0-1 per loro).

Quindi l’orgoglio perché tutte le nostre sei squadre stanno lottando per il titolo nelle fasi finali dei rispettivi campionati.

L’amarezza perché nel calcio nessuno si ricorda dei secondi e molto difficilmente a livello di campionati nazionali vinceremo almeno un titulo.

Naturalmente iniziamo dalla situazione di gran lunga più importante, quella della…

Prima squadra: Cagliari – Inter 1-3

Non c’è tifoso nerazzurro che non abbia conservato e tuttora non conservi un filo di speranza.

Nello stesso tempo la maggioranza di noi si è resa conto dopo gli ultimi successi a ripetizione del Milan, che il campionato ce lo siamo giocato in precedenza.

In settimana per una provocazione (in senso positivo) dell’amico Francesco Buono si è aperto un mini dibattito sul come considerare …il bicchiere della stagione: mezzo pieno o mezzo vuoto?

Ogni opinione è lecita (a mio parere tranne quella per cui…”abbiamo perso il campionato contro quella squadraccia” il perché cercherò di chiarirlo poi).

Partiamo da un dato.

Ultime 3 stagioni:

  • 2019-2020: in campionato secondi a un punto. In CL fuori nei gironi ma finalisti in EL. In CI non giunti alle fasi finali. Supercoppa non disputata per mancanza di… titoli.
  • 2020-2021: campioni d’Italia. In CL fuori ai gironi. In CI fuori dalle fasi finali. Supercoppa: come sopra.
  • 2021-2022: in lotta per la vittoria in campionato fino all’ultima giornata. Vinta la coppa Italia. Vinta la Supercoppa. Superati i gironi in CL da cui siamo usciti agli ottavi contro il Liverpool, dopo averli battuti a casa loro (unica squadra nel 2022 ad averli sconfitti).

Tra il 20-21 e il 21-22 un mercato in cui abbiamo perso l’allenatore dello scudetto e abbiamo dovuto cedere per poco più di 150 milioni tre giocatori fondamentali, senza poter utilizzare i soldi per rimpiazzarli adeguatamente.

Si poteva fare di più?

Quando perdi all’ultima giornata, sicuramente sì: ogni partita in cui non hai ottenuto i 3 punti avrebbe potuto essere quella dello scudo.

E di punti persi in modo assurdo è costellato il nostro campionato.

Ricordo, a caso, i rigori sbagliati contro Milan e Atalanta all’andata, la sconfitta con la Lazio dopo averla dominata, il pari a Genova con la Samp, pure dominata. Il pari con la juve per un rigore inesistente di Dumfries all’ultimo minuto.

Nel girone di ritorno si va dai 7 soli punti acquisiti in sette partite, al derby perso incredibilmente in rimonta, alla sconfitta inopinata, pure in rimonta, a Bologna.

Qualche situazione a nostro favore nell’arco del campionato c’è stata, come è ovvio, ma la condizione di squilibrio a nostro danno è evidente e troppo netta per poter essere un caso.

Più avanti  proveremo a chiarirne le cause.

Ma in ogni caso i segnali erano già netti, come erano netti quelli offerti dal Milan che a partire dai due derby in cui non era stato superiore, ma dai quali è uscito con quattro punti a uno, non si è quasi più fermato, agevolato per altro dal fatto di essere uscito precocemente dall’Europa (compresa l’EL) e anche dalla CI, per opera nostra.

Napoli è stata la svolta, ha dato loro la consapevolezza (e quindi la forza) per potercela fare.

Da Napoli in poi hanno fatto 26 punti in dieci partite, nelle quali hanno subito solo due gol, ininfluenti, e hanno chiuso 5 volte con il minimo scarto (ben quattro 1-0).

Io sono solo un tifoso, non un ‘capiscer’ come si sente dire, ma queste cifre parlano da sole e sembravano mostrare sin dal principio l’indirizzo di questa stagione.

Che poi a chi parla di squadraccia basterebbe ricordare il percorso di crescita del Milan negli ultimi tre anni, con progressi enormi i quali chiaramente lo avvicinavano alla vetta.

Un po’ come successo per noi con le gestioni Spalletti prima e Conte poi.

Sono quasi certo che senza le due partite col Liverpool quelle sette giornate sciagurate di campionato ci avrebbero lasciato ben più di sette punti.

Ma questo indica solo che sì, forse in assoluto eravamo un po’ più forti del Milan, ma non avevamo la quadratura della rosa per lottare al top in tutte le competizioni.

Con tutti i problemi  (cambio allenatore, rinuncia forzata a tre campioni, calendario ‘stranamente’ sconvolto a nostro danno…) abbiamo fatto una grande stagione e un buonissimo campionato.

Da qui si deve ripartire, sperando di avere i mezzi finanziari per farlo.

La base resta ottima e per tutti questi motivi io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno: veniamo da uno scudetto, due secondi posti due coppe vinte e una finale di EL in tre anni.

Adesso è importante non smontare il giocattolo, ma anzi perfezionarlo.

La partita

Questo è accaduto quattro giorni dopo la finale di Coppa Italia contro la juve, una delle partite in cui l’Inter si è davvero dimostrata una grande squadra, aiutata anche dal fatto che i sardi disponevano solo di un  enorme furore agonistico, ma erano relativamente carenti di qualità tecniche.

Tuttavia non va trascurato il fatto che in altre occasioni simili (Bologna docet) non avevamo avuto la stessa autorevolezza.

Tre gol, tre pali, diverse altre occasioni, ma soprattutto un dominio assoluto della partita, tranne in  quei 20 minuti in cui loro hanno cercato di riaprirla.

Su quei 20 minuti bisognerà ragionare e lavorare (anche sul mercato), per il resto è stato davvero notevole il modo di gestire il match

Lasciamo perdere le analisi più dettagliate, che in questo momento contano poco e veniamo alle prestazioni dei singoli.

Handanovic: viene chiamato al lavoro seriamente due volte: sul primo diagonale si dimostra molto reattivo, sul gol non ha assolutamente responsabilità. Da una sua giocata con i piedi viene uno dei nostri tre gol. 7

Skriniar: sempre sicuro in fase difensiva, a destra (dove spinge di più) come a sinistra. Sul cross di Calha è sfortunato perché coglie il palo e sulla ribattuta in rete (forse) tocca involontariamente col braccio. 6.5

de Vrij: l’avversario diretto non era granché, ma lui svolge il suo lavoro con pulizia e precisione. 6.5

Bastoni: prestazione ‘onesta’ senza squilli ma anche in assoluta sicurezza. Cerca anche la via del gol, ma la sua incornata da buona posizione finisce appena alta.  Essendo in fase di recupero atletico, gli viene risparmiata l’ultima mezz’ora scarsa. 6.5

(dal 25’ s.t. D’Ambrosio: sostituisce Bastoni  per i minuti finali, non è chiamato a risolvere situazioni complicate . 6+)

Darmian:
 solita prestazione di grande sostanza. Chiude quasi sempre bene (anche se Lycogiannis è l’unico pericoloso, con un gol e una grande conclusione). E davanti sblocca la partita con una straordinaria elevazione, oltre a fornire il pallone per la conclusione sul palo di Lauti. 7

 (dal 13’ s.t. Dumfries: deve stare alto per impedire l’arrembaggio cagliaritano e far salire la squadra e lo fa bene. Mette una bella palla per Perisic che di testa sfiora il gol, poi a sua volta colpisce il palo. 6.5)

Barella: Partita psicologicamente difficile, per lui, impreziosita dal lancio perfetto che manda in gol Lauti. Non sempre lucido nelle giocate  e probabilmente in ritardo su Lycogiannis in occasione del gol. Morale: si deve fare in modo di non costringerlo a 60 partite all’anno (nazionale compresa). 6+

(dal 13’ s.t. Gagliardini: si posiziona sulla destra, sostituendo il Bare un po’ a corto di energie nervose . Tiene bene la posizione  e non indebolisce affatto il reparto.  Chiede palla nello spazio e poi e serve un assist  splendido per l’accorrente Lautaro, che mette al sicuro il risultato Purtroppo questo non è il suo livello abituale, non se lo scordino i dirigenti. 6.5).

Brozovic: come spesso gli succede nelle ultime partite viene marcato a uomo da un avversario che lo attacca anche, costringendolo a star basso. Comunque annulla  Rog e riesce a contribuire, magari in modo meno brillante del solito, alla manovra della squadra.  6.5


Calhanoglu: conferma la trasformazione in mezzala di sicuro affidamento e qualità, lavora benissimo da secondo play quando Brozo è marcato. Una bella conclusione al volo è sfortunata perché finisce troppo centrale. Anche lui probabilmente, soprattutto nel nuovo ruolo strategico e dispendioso non può reggere 50 partite al massimo livello. 7

Perisic: ormai esaltare le sue prestazioni è compito troppo scontato e rituale. La fascia sinistra è il suo dominio, ma in fase difensiva va persino a chiudere la diagonale, al centro, e in fase offensiva regala tra l’altro due sue conclusioni pericolose e l’assist per il primo gol. 7+

Dzeko: Da un po’ di tempo è lontano da quanto si richiede a un centravanti di squadra top. Si abbassa molto per contribuire all’elaborazione delle azioni, ma spesso non regge i contrasti e provoca ripartenze. In area avversaria non si vede mai. Per me potrebbe restare ancora un anno, ma se impiegato col contagocce. Ha fatto tanto e gli sono riconoscente, ma provo a immaginare come sarebbe andata questa stagione se al fianco di Lauti avesse giocato un potente uomo d’area 5

(dal 25’ s.t. Correa: questa volta se non altro si esibisce in qualche percussione in una delle quali serve un grande assist a Dumfries. In linea di massima però mi ricorda sempre R. Alvarez, perché parte che sembra voler spaccare il mondo ma non arriva mai. 5.5)

Lautaro: 21 gol in campionato, 25 in totale sono il suo biglietto da visita, accompagnato però da un impegno e un lavoro a favore della squadra che sono stati totali anche nei momenti in cui il gol stentava ad arrivare. Strepitosa l’azione a fine primo tempo con cui coglie il palo e sulla ribattuta da posizione difficilissima costringe Cragno a una strepitosa parata. Magnifiche e irresistibili le due esecuzioni nel secondo tempo. 8.5

(dal 40′ s.t. Sanchez: s.v.)


All. Inzaghi: in una partita psicologicamente difficile per il precedente successo del Milan e perché il Cagliari si giocava tutto, lui non sbaglia nulla nello schieramento iniziale, nelle sostituzioni e nell’assetto tattico della squadra. Per me una delle prove più convincenti dell’intero campionato. 7

Primavera: Sampdoria – Inter 0-0

Non ho visto che spezzoni di partita, prima perché in tv si alternavano i collegamenti dai vari campi della Primavera, poi perché ho dovuto interrompere il collegamento per correre a Interello dove, dopo le emozioni dell’U16, anche l’U18 ha abbondantemente attentato alle mie coronarie, vedremo il perché.

Mi astengo dunque da giudizi critici sulla partita e sulle singole prestazioni, che sarebbero impropri.

Posso solo osservare che la formazione, nelle sue linee generali, ricalca quella tipo delle ultime giornate.

Soprattutto per quanto concerne  l’età dei titolari (un solo 2005, V. Carboni, per altro l’unico forse veramente pronto) e due soli 2004 (Zuberek e Iliev, per altro entrati nel secondo tempo e di certo tra i più dotati anche atleticamente).

Al contrario, diverse assenze, non so se tutte per rotazioni o alcune per altre cause: per esempio il solito Zanotti, Hoti, F. Carboni, lo stesso Zuberek, ormai da considerarsi titolare.

La formazione è in prevalenza un 4321 con Pesche e Valentin dietro Jurgens.

Fondamentale il fatto che si confermi la mediana italiana: da tempo sostengo che Casadei – Sanga – Fabbian sia il trio più pronto.

L’Inter ha cercato di gestire la partita e c’è riuscita, guadagnandosi l’accesso alle semifinali.

Secondo posto in regular season dunque: non c’è male per una squadra che un po’ tutti avevamo criticato, da tifosi, e anche per il mister che evidentemente  quando scombussolava la squadra a ogni partita, inserendo molti giovani e dando spazio a  tutti gli oltre 30 giocatori disponibili, sapeva cosa faceva e sapeva di poterselo permettere

Questa la formazione:

Rovida

Silvestro, Fontanarosa, Moretti, Dervishi

Fabbian, Sangalli, Casadei

Peschetola (84′ Abiuso), Carboni (58′ Iliev). 

Jurgens (46′ Zuberek)

Nb: se consideriamo Pesche punta, la formazione diventa un 4312, ma poco importa.

A disposizione: Basti, Botis, Hoti, Nunziatini, Grygar, Pelamatti, Owusu. 

Proseguiamo poi nell’ordine delle partite viste giocate a Interello, cioè U15, U16, U18.

Under 15: Inter – Atalanta 0-1

Sono sincero: la patita mi ha lasciato ovviamente l’amaro in bocca perché in pratica significa la nostra eliminazione (per regolamento mercoledì nella gara di ritorno l’Atalanta passa vincendo, pareggiando o anche perdendo 1-0), ma ero anche abbastanza rassegnato perché nella gara la superiorità degli orobici mi è sembrata netta. Uomo contro uomo, probabilmente avrei scelto tutti i loro anche se poi, andando a vedere, due sono i loro nazionali, uno il nostro (oltre a Mosconi che però gioca con l’Under 16).

Anche la classifica della regular season non sembra mostrare tutta questa differenza (39 punti loro, 36 noi).

Certo, siamo sempre lì: noi siamo risultati deficitari soprattutto davanti, ma se pensiamo che oltre a Mosconi anche Ciardi gioca regolarmente con l’u16, si può sperare che al completo potesse andare diversamente.

Ma Ciardi e soprattutto Mosconi, sono determinanti nella categoria superiore.

Proprio l’attacco mi è sembrato il reparto meno efficace, perché Urbano, Sgrò e Kamal non sono quasi mai riusciti a impensierire la forte difesa orobica, che conta su un nazionale, oltre al  play basso Gariani.

Abbiamo avuto anche noi qualche occasione, avendo colpito tra l’altro un palo, ma nel complesso la loro superiorità mi è parsa netta e se non si è trattato di un fatto episodico, non abbiamo molte speranze di sovvertire il risultato.

Questa la formazione iniziale:

Michielan

Balduzzi, Ojetti, Lucchetti, Cocchi

Papotti, Mancuso, Mantini

Sgrò

Urbano, Kamal

Si tratta della formazione tipo, che avevo visto all’opera anche di recente.

Diversi tra questi giocatori li trovo interessanti  (Balduzzi, Cocchi, Mancuso, Michielan, anche i due centrali), ma evidentemente questa squadra ha necessità in estate di robuste iniezioni di forza e velocità.

Tra i subentrati non mi è dispiaciuto Iddrissou che ha creato qualche pericolo e muscolarmente mi pare molto cresciuto da… prima della pandemia.

Se il sabato a livello giovanile non è stato entusiasmante, la domenica invece ha regalato emozioni straordinarie, belle prestazioni, gol e… successi.

Della Primavera, che ha raggiunto il suo obiettivo prestigioso abbiamo già parlato. Vediamo adesso le altre due squadre: U16 e U18  (l’U17 non ha giocato per il contemporaneo impegno della rappresentativa nazionale).

Under 16: Inter – Roma 4-3

Seguo il calcio da 70 anni (la prima partita l’ho vista a 4 anni, un Milan – Como 1-1), ma una partita come questa non l’avevo mai vista.

L’Inter è scesa in campo con:

Zamarian

Re Cecconi, Garonetti, Chiesa, Castegnaro

Venturini, Zanchetta, Fois

Tigani.

Mosconi, Spinaccé

Che si può considerare, con qualche alternativa, la formazione tipo.

Partiamo abbastanza bene, sembra che si stia gestendo la partita, ma dopo 6’ ci troviamo sotto: dopo una mischia in area, Pedro Lopes, da 30 metri si avventa sulla palla e la calcia in porta. Zamarian è fuori dai pali e il pallone lo supera per insaccarsi nell’angolo alto.

La maggior parte dei presenti propende per un gol capolavoro, a me è sembrato un gol fortunato, perché non è stato un pallonetto voluto, ma un calcio verso la porta per chiudere l’azione.

Comunque poco importa, concediamo pure che sia stato un gol capolavoro.

Il fatto è che all’11’ ci troviamo già sullo 0-2 perché in seguito a una palla persa dai nostri viene servito in area il loro ottimo numero 10, Almaviva, che non perdona.

La partita sembra chiusa, fatichiamo a costruire, davanti veniamo inesorabilmente bloccati, le punte non riescono mai a farsi luce e non ricevono palloni interessanti.

In mezzo al campo, Mannini, il loro regista completo, la fa da padrone e le punte Tumminelli e Della Rocca con il loro spunto ci mettono in difficoltà negli spazi.

Così in chiusura di tempo subiamo la terza rete. Dopo un’incursione  dell’esterno Litti.

I giocatori della Roma corrono in delirio sotto la tribuna  (caldissima, rumorosa e anche un po’ esagitata la rappresentanza romanista) e quasi sfondano la rete di protezione nelle manifestazioni di gioia

Si va al riposo con un po’ (eufemismo) di rassegnazione, almeno sugli spalti.

Ma così non la pensano mister Annoni e i ragazzi che evidentemente si propongono di ridurre almeno le distanze, in vista del match di ritorno

Il mister dispone subito tre cambi che si rivelano molto efficaci: Della Mora per Re Cecconi, De Pieri per Castegnaro, e Ciardi per Zanchetta.

Sono cambi molto offensivi, perché Della Mora spinge assai più di Re Cecconi e si rivela incontenibile, De Pieri è quasi un attaccante e Ciardi ha sicuramente una tecnica e un’attitudine a offendere superiori a Zanchetta.

Giochiamo meglio, teniamo bene il campo, ma il tempo scorre e la situazione non si modifica.

Ecco allora altri cambi: Bertagnon per Venturini,  Gaverini per Fois e Granziera per Tigani (quest’ultimo cambio, credo per ridare un po’ di equilibrio a una squadra molto sbilanciata).

Mancano 12  minuti al termine quando a seguito di una bella azione corale Mosconi trafigge il bravo de Franceschi: 3-1 che dimostra la non inviolabilità dei romanisti e accende la speranza di andare a Roma con un risultato più accettabile.

Passano altri cinque e minuti e De Pieri serve una gran palla in area a Mosconi: il ragazzino di Grosio Valtellina in area è una sentenza e non ce n’è per nessuno. Tre a due e partita riaperta. Mancano pochissimi minuti ma ora l’Inter ci crede.

All’ultimo minuto  prima del recupero il talentuosissimo De Pieri, si libera in area  raggiunge l’incredibile 3-3 nell’entusiasmo generale

Si gioca ancora per 3 o 4 minuti, io da fifone spero che i ragazzi tengano palla perché andare a Roma con un 3-3 sarebbe un miracolo.

Loro invece in campo hanno fame e proprio all’ultimo minuto di recupero un nostro uomo (non ricordo chi fosse) salta netto in area l’avversario e viene steso.

Calcio di rigore e Lavelli (entrato da qualche minuto per Spinaccé), freddissimo, infila di potenza e precisione.

Delirio in campo e sugli spalti. Si va a Roma con la qualificazione ancora aperta (credo che a loro basterebbe vincere 1-0), ma certo con un risultato impensabile solo un quarto d’ora prima.

Brevi pagelle

Zamarian: prende tre gol ma non ha colpe: sul primo si fa trovare un po’ fuori, ma forse era per lo sviluppo dell’azione precedente. 6.5

Re Cecconi: può essersi trattato di una giornata così così, ma certo era l’ombra del giocatore dominante vis in altre occasioni. Siccome questo vale anche per alcuni compagni, viene il dubbio che le scelte della società non siano così…sbagliate. In molte partite l’opposizione è inconsistente così da un lato i ragazzi non migliorano, dall’altro sembrano più forti di quanto non siano. Giusto quindi agevolare il salto di categoria dei più pronti, mantenendo se possibile l’equilibrio delle varie squadre. 5.5

(Della Mora: per me che l’avevo visto poche volte, un’autentica rivelazione. Imprendibile nelle accelerazioni offensiva, almeno due gol sono proprio la conseguenza di sue percussioni inarrestabili. 7.5)

Garonetti: quando prendi tre gol, tutta la difesa viene chiamata in causa, ma spesso la responsabilità va cercata nell’intero meccanismo di squadra. A me garo è piaciuto, soprattutto per la calma e sicurezza con cui gestisce il pallone. 6.5

Chiesa: con Garonetti si completa bene. Devono entrambi crescere, ma al momento sono irrinunciabili e infatti Annoni non li sostituisce. 6+

Castegnaro: questa volta il ‘mio’ jean stecca un po’. Davanti lo si vede poco in fase difensiva non eccelle nonostante la sua velocità. Una giornata così così. Eppure aveva giocato con successo anche sotto età… 5.5

(De Pieri: centrocampista offensivo, quasi un attaccante, che ogni volta in cui l’ho visto mi ha trascinato. Cambia la partita con le sue iniziative ispirate e incontenibili. 7.5)

Zanchetta: ancora una prestazione poco convincente, almeno dal mio punto di vista. Batte abbastanza bene punizioni e corner, ma in mezzo al campo non si vede a sufficienza. 5.5

(Ciardi: l’altro 2007 in campo, oltre a Mosconi, contribuisce sicuramente con le sue qualità tecniche alla crescita della squadra sotto il profilo della manovra offensiva. Non è – ancora?- quel fenomeno che qualche sito specializzato ha voluto far credere, ma risulta sicuramente utile. 6.5)

Venturini: è un giocator affidabile, che dà sempre un rendimento almeno sufficiente e spesso rappresenta un di più. Non in questa partita, in cui ha incontrato qualche difficoltà (ma in mezzo loro avevano il fortissimo Mannini… 6+

(Bertagnon: non so se i romanisti nel secondo tempo siano troppo calati, ma di certo tutti i subentrati hanno fatto meglio dei ‘titolari’. Bertagnon ha dato ritmo, aggressività e buone giocate. 7)

Fois: il talento sembra esserci ma al momento in certe partite viene sopraffatto atleticamente, pur essendo uno che lotta. Forse ha sentito anche la responsabilità dell’ex. 5.5

(Gaverini: come per Bertagnon, il suo ingresso ha contribuito a dare forza e solidità alla squadra, senza che si perdesse sul piano della qualità. 7)

Tigani: tanto movimento, tante iniziative, qualche buona giocata, ma oggi non era giornata, non è quasi mai riuscito ad accendere la luce. 5.5

(Granziera: il suo ingresso dà equilibrio alla squadra che trova lo slancio per la clamorosa rimonta. Efficace per la squadra, difficile da valutare sul piano della prestazione personale. sv)

Mosconi: anche sotto età e anche in partite difficili, lui è una sentenza. Questo dice tutto. Tecnica, visione di gioco, senso del gol. E’ ancora un po’ gracilino giocando sotto età, ma ho conosciuto il papà e se fisicamente gli assomiglierà senza perdere agilità…. ci darà tante soddisfazioni. 8.5

Spinaccé: forte fisicamente ma un po’ legnoso, non è riuscito quasi mai a liberarsi nella morsa dei difensori romanisti, pur avendo lottato e dato il suo contributo. L’ho visto meglio in altre occasioni 6-

(Lavelli: sostituisce Spinaccé avendone un po’ le stesse caratteristiche, almeno sotto il profilo della forza fisica. Ha il merito straordinario di aver realizzato con grande freddezza il rigore del 4-3 all’ultimo minuto di recupero. 7)

All. Annoni: 8. Oppure 6. Perché ha azzeccato tutti i cambi e ha rimesso in pista la squadra. Però si potrebbe anche dire che ha sbagliato formazione iniziale. Io, felice per il risulto incredibile propendo per la …prima ipotesi.

Under 18: Inter – Sampdoria 3-2

La giornata dello stress alle coronarie, iniziata con l’incredibile 4-3 degli U16, prosegue con la partita dell’U18, alle 15.00 in attesa del super stress che dalle 18.00 alle 23 offrirà il test più probante con i due scontri che decideranno il campionato

E se rischio coronarico doveva essere rischio è stato.

Perché i nostri U18 sono arrivati all’ultima di campionato con un solo punto sul Parma, settimo.

Quindi per ottenere l’amissione ai play off bisognava fare lo stesso risultato degli emiliani.

I quali però in precedenza avevano vinto 2-0 in trasferta, a Firenze.

Quindi l’unico risultato utile per noi era la vittoria.

In partenza un brutto segnale: nel riscaldamento si infortuna il portiere Raimondi. Lo sostituisce un altro 2005, Del Vecchio, ma in panchina non abbiamo un portiere di riserva.

Questa comunque la formazione iniziale:

Del Vecchio

Marocco, Stante, Di Pentima, Perin

Biral, Andersen, Kamate

Clerici, Sarr, Curatolo

Come si vede rispetto alla miglior formazione (teorica) dei classe 2004 mancano per ‘promozione’ o per altri motivi una quantità di giocatori che potrebbero migliorare (sempre in teoria) la squadra. Molti 2004 e alcuni 2005:

  • Stankovic (2005) con la sua nazionale,
  • Matjaz (2004) infortunato,
  • Pelamatti (2004) con la Primavera,
  • Grygar (2004) idem,
  • Iliev (2004) idem,
  • Di Maggio (2005) agli europei con l’Under 17,
  • Quieto (2005) idem,
  • Esposito (2005) idem,
  • Enoch (2005) in Primavera,
  • Zuberek (2004) in Primavera,
  • V. Carboni (2005) in Primavera,
  • Per non parlare dei portieri Basti e Botis entrambi 2004 e in Primavera…

Comunque la formazione risulta competitiva e il primo tempo è letteralmente dominato dai nostri, anche se la Samp si rende qualche volta pericolosa per le giocate del centrocampista Lika, uno che sarebbe da prendere subito.

L’albanese infatti ha una straordinaria capacità tecnica, una personalità assoluta e una notevole mobilità.  Si muove a tutto campo, non dà mai riferimento a chi lo deve marcare, si propone sempre per ricevere e giocare la palla con una personalità da protagonista.

In categoria senza dubbio uno dei migliori che si siano visti quest’anno.

Tuttavia è l’Inter che fa la partita con Curatolo e soprattutto Sarr immarcabili, con Kamate che si produce in alcuni strappi entusiasmanti, con il buon lavoro di Silas, dei due esterni bassi e del difensori centrali.

Andiamo al riposo sul 2-0 per due conclusioni perentorie di Sarr, dopo che i nostri avevano sprecato anche troppo.

Al 34 Sarr triangola con Curatolo che gli ridà palla e trafigge Ragher.

Poco dopo è Curatolo che potrebbe raddoppiare, ma a tu per tu con Ragher si fa respingere la conclusione.

L’Inter insiste e poco prima della fine è ancora Sarr che con un bolide coglie in pieno l’incrocio.

Sembra che il tempo sia finito così, ma è la giornata dei colpi di scena.

Proprio in chiusura, Perin si invola sulla sinistra e mette in area un bel pallone sul quale Sarr è lesto alla deviazione vincente.

Si va al riposo e, considerando anche il dominio piuttosto netto si spera in un secondo tempo tranquillo.

Invece accade l’imprevisto: l’Inter abbassa i ritmi  forse nell’illusione di poter gestire facilmente e la Samp dà vita a un vero assedio.

Il momento culminante avviene a metà ripresa, quando proprio Lika  si libera in centro aerea e conclude con una gran botta angolata sulla quale il nostro portiere si supera veramente.

Ma il gol doriano è nell’aria e puntualmente arriverà.

Intanto l’Inter inserisce Straccio e Uberti per Clerici e lo stremato Kamate.

All’82’ il subentrato Meloni dimezza le distanze con un bel sinistro imparabile.

All’88 un altro subentrato, Valisena, con un gran tiro da fuori, infila di forza e precisione nell’angolo alto.

Mancano due minuti al termine e l’Inter è fuori dai play-off.

Non solo, subito dopo il centravanti Spataro ha la palla del 3-2 per i doriani, ma calcia di un soffio alto

Ma è la giornata dei miracoli (anche se viene a mancare quello più importante che doveva regalarci l’Atalanta a San Siro) e proprio all’ultimo minuto Straccio riceve palla sul centro sinistra, entra in area, fa coricare il difensore avversario con una finta e prima di subire il raddoppio di marcatura incrocia in modo irresistibile sul palo opposto).

E il tripudio in campo, la liberazione da un incubo che sembrava essersi materializzato irreversibilmente.

Fa piacere che il gol decisivo sia opera di Straccio, un giocatore pochissimo impiegato in stagione, che ha bei colpi ma forse una certa fragilità atletica.

Direi in questo caso un tipico uomo …da minuti finali.

Ora l’Inter nei play-off affronterà proprio la Fiorentina che con l’inopinata sconfitta interna col Parma ci ha ‘regalato’ (o costretto) a questa ultima catena di emozioni.

Pagelle

Del Vecchio: alcuni buoni interventi e nessuna responsabilità sulle due reti. 6.5

Marocco: spinge sulla fascia anche se alla fine risulta poco servito. In fase difensiva dà una mano anche su Lika. 7

Stante: se la cava bene sugli attacchi frontali e sulle palle alte, ma deve migliorare nella rapidità sul breve. 6

Di Pentima: nel periodo di maggior pressione doriana quando in area arrivano decine di traversoni, lui è un baluardo insuperabile. 7

Perin: quando attacca partendo da lontano è inarrestabile. In occasione del secondo gol raggiunge il fondo a velocità doppia e serve intelligentemente Sarr all’indietro. In fase difensiva fatica un pochino di più. 7

Biral: non è la sua giornata, si muove molto sul centro destra ma senza gran costrutto e quando Lika capita dalle sue parti raramente lo frena. 5.5

Andersen: in mezzo al campo la sua fisicità e il senso della posizione si sentono, ma da un nazionale danese come lui è lecito aspettarsi che incida maggiormente. 6

Kamate: finché ne ha è un’autentica spina nel fianco dei doriani, che non riescono a fermare le sue accelerazioni e il suo strapotere fisico. Se migliora ancora un po’ tecnicamente… 7

Clerici: delle tra punte iniziali è quello che si ette meno in mostra, probabilmente ha bisogno di giocare come riferimento più centrale. 5.5

Curatolo: quasi inarrestabile nella prima parte della gara, cala notevolmente col passare dei minuti. Manca il gol della sicurezza.  6.5

Sarr: una furia della natura, imprendibile e devastante. Quanti progressi rispetto agli anni del suo arrivo, tra i giovanissimi. Se migliora ancora un po’ la sensibilità di piede diventa un giocatore davvero difficile da contenere. 8

Berembruch: entra nel secondo tempo a fare la mezz’ala e mostra qualcuna delle sue accelerazioni, grinta e qualità. 6.5

Uberti: si mette in cabina di regia e non fa mancare il suo contributo di qualità. 6.5

Straccio: fa in tempo a toccare poche palle, ma una la trasforma magistralmente in oro. 8

All. Zanchetta: porta la squadra ai playoff e non è poco con il turbino di giocatori che ha dovuto gestire in tutto l’arco della stagione. 7

Luciano Da Vite

145 pensieri riguardo “L’amarezza e l’orgoglio: dalla prima squadra all’Under 15

  1. La tanto vituperata Primavera di Chivu è arrivata in finale, pur con tutti i suoi limiti. Con il Cagliari che schierava tre attaccanti veloci e non dava punti di riferimento ai nostri difensori, Hoti in particolare era spesso fuori posizione ( vedi azione da cui è scaturito il primo goal, complice anche un’ uscita improvvida di Rovida, e il terzo goal, oltre ad altre ripartenze). In attacco Peschetola ha mostrato tutti i suoi limiti fisici, Zuberek lottava da solo contro i difensori centrali sardi, Valentin non è risultato incisivo. Decisive le sostituzioni, con le buone prove di Abiuso, Iliev ed Owusu . A centrocampo prestazione “eroica” di Sangalli. Buone anche le prove di Sparviero ( certo, se ci fosse Zanotti..) e F. Carboni (a parte il rigore). Per la finale favorita la Roma, che è stata avanti tutto il campionato, e godrà di un giorno in più di riposo e senza supplementari nelle gambe, ma chissà…

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  2. L’Inter U14 è campione d’Italia dopo aver battuto in semifinale la Roma e in finale L’empoli

    questa la formazione che ha disputato la finale:

    Inter: Widmer Dautilia, Epifani, Sorino, Peletti, Bovio, La Torre, Moranduzzo, Lissi, Curcio, Carrara, Grisoni Fasana. A disp. Mortarino, Passolunghi, Pavan, Virtuani, Leoni, Loukou, Vukaj, Rivolta. All. Pedrinelli..

    Sugli scudi, Curcio e Fasana

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  3. maurizio|: la linea prevalente in questo blog alm,eno non è mai stata quella diu subissare di critiche la nostra U19. Personalmente ho criticato 8come tifoso, sapendo che i tecnici possono avere altri progetti) la scelta di non schierare sempre la formazione migliore (cioè i 15 – 16 migliori nel senso di più pronti e di aver evitato che la squadra avesse punti di riferimento fissi e un età troppo giovane per vincere.
    Ho anche detto che capisco l’idea di formare in anticipo, alzando la loro asticella, i giocatori giovani più promettenti, ma da tifoso io vorrei sempre vedere quelli che sono più forti.

    Da 16 partite l’Inter fa le scelte che a me sembravano logiche e non ha più perso.

    Ho anche spiegato quale da tifoso ritengo la formazione più forte:

    Rovida

    Zanotti Hoti Moretti Carboni

    Casadei Sangalli fabbian

    peschetola

    Zuberek Jurgens

    prima alternative: Silvestro, Fontanarosa, Nunziatini, Grygar, Iliev, Carboni V, Abiuso, Enoch.

    Mi sembra che nel finale di campionato non ci si sia discostati molto da queste valutazioni (tranne per Zanotti, che ho visto festeggiare con i compagni dopo la semifinale: speriamo bene. di nuovo un grandissimo in bocca al lupo per lui).

    Con questi uomini base la squadra è competitiva e soprattutto è…una squadra, con dei leader in campo e dei punti di riferimento indispensabili.

    Come valore tecnico resta una squadra non eccelsa: i centrali non sono sufficientemente rapidi, cvarboni è forte in progressione e nel cross ma in fase difensiva un esterno scattante lo lascia spesso sul posto, i centrali non sono ben assortiti perché sanga, grande capitano e cuore interista, (felice che proprio lui abbia segnato il gol dell’incredibile rimonta) è un interditore e non un costruttore di gioco, Fabbian e Casadei sono pure due incursori più che due costruttori. peschetola, bravissimo ha limiti fisici, come valenti (per il momento) .
    Agli attaccanti manca lo spunto secco e vincente (come i tre del Cagliari, che per fortuna Agostini ha sostituito). hanno altre qualità ma un attaccante dal dribbling secco e potente è indispensabile.
    Sulla carta siamo inferiori alla Roma, ma col cuore in una partita secca si può provarci

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  4. Io sono il direttore sportivo di una squadra che deve rientrare di 200 milioni cedendo i tre giocatori più forti . Devo trovare i sostituti e alcune prime riserve ma non posso spendere per acquisti. Diciamo che mi servono 5-.6 giocatori.
    Ho due alternative: o prendo 5 giovani bravini (bravi no, perché quelli costano uno sproposito (cfr richieste per scamacca e Frattesi). Diciamno 5 giovani da 20 milioni + 2 di ingaggio a testa. Totale 110 milioni. Che non ho anche se magari sarebbe un bell’investimento
    Oppure posso prendere dei parametri zero, alcuni abbastanza avanti con gli anni, altri perché sono occasioni .
    Questi vogliono più di 2 milioni essendo affermati e venendo a zero. Diciamo che ne vogliono 5 in media

    Spendo 25 milioni. e questi in qualche modo riesco a trovarli. perchè è diverso trovarne 25 o 110.
    poi certamente il mio monte ingaggi crescerà, ma…diminuirà l’esborso reale. Non è un grande investimento? E’ probabile, ma anch’io vorrei investire su una bella villa in riva al mare, ma non avendo i soldi prendo quello che riesco

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  5. Resta che sanchez annualmente costa più di stipendio e ammortamento di Kalulu e Tonali.
    Ripeto, capita, ma i numeroo sono numeri.
    11 mn di stipendio annuo equivalgono a 5 mn lordi (2,5 netti) con 6 di ammortamento, ossia 30 mn investiti.
    E non conto commissioni.
    Problema è trovare i giocatori: ora si legge di Udogie dell’Udinese, buonissimo calciatore. Ma adesso è facile vederlo, ma a due spiccioli lo hanno preso loro

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  6. Luciano, la nota polemica che hai avvertito nel mio intervento non era rivolta alla linea tenuta dal blog, che è stato sempre di supporto ai nostri ragazzi, ma alle critiche di molti utenti , che sin dalle prime partite si sono scagliati contro Chivu in modo del tutto tranchant. Condivido in toto il tuo commento. Questa squadra ha molti limiti e, come è stato detto spesso, è inferiore tecnicamente a molte nostre formazioni degli anni scorsi. Questo non fa che aumentare i meriti dell’allenatore. A prescindere dai risultati, la cui importanza è sempre relativa a livello giovanile, ho notato dei progressi tecnici nei giocatori nel corso della stagione, che sono il frutto evidente del lavoro dello staff tecnico. Ad esempio, la miglior gestione della palla negli spazi stretti da parte di Casadei, ed una più efficace fase difensiva di Franco Carboni.

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  7. Forse, anche se non credo che le cifre siano quelle. in ogni caso Tonali a 40 milioni non potevi prenderlo perché non li avevi. Quindi il discorso non si pone. lo so anch’io che se compro un palazzo in Cordusio poi mi rende. più di un appartamentino in periferia Il fatto è che non posso comprarlo . Comunque per restare all0’esempio fatto, io mi tengo Skriniar (pagato una decina di milioni) De vrji (costato zero) e bastoni (costato 30 milioni – a conferma che i giovani fotti costano- ma milioni finti perché in cambi abbiamo dato giovani iper valutati

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  8. Spero solo abbia ragione Giancarlo e ci sia qualche compratore, anche non così danaroso da promettere centinaia di milioni di investimenti, ma quanto meno che ci permetta di non dover ogni anno cedere alcuni pezzi pregiati.
    Vediamo. Non ci fosse una svolta societaria faticherei a capire il rinnovo di Marotta, a cui immagino non mancherebbero offerte, per fare da smantellatore

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  9. La speranza che ci sia un compratore facoltoso credo sia comune a tutti i tifosi (in alternativa, che suning riesca a trovare nuove fonti di investimento). Tutti siamo stufi di veder vendere i migliori, tra l’altro giovani con cui si sarebbe aperto un ciclo. Purtroppo nonostante il fatto che si conitnui a ripetere che l’Inter è dei tifosi, io sono un tifoso ma i soldi necessari non li ho. E l’idea di una gestione dei tifosi è fallita miseramente

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  10. Dalle parole di Marotta sulla creatività e il rischio da correre in certe operazioni sembrerebbe che davvero stiano cercando una strada per far tornare Lukaku. Sarà un mercato interessante….per ora mi pare di capire che il colpo più interessante sia stato fatto dai rossoneri con Adli. Vedremo come saranno gestite le cessioni….sicuramente lautaro dybala e Lukaku non sarebbero affatto male…ma ci sono troppi se al momento. Soprattutto sulle cessioni, anche se pare che vogliano mantenere lo zoccolo duro….vedremo, Marotta nel cedere è sempre stato bravissimo….

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  11. probabilmente e’ anche questione di sapere cosa ci si puo’ aspettare da partite di questo livello giovanile. Io, che non ne ho idea, ho guardato in televisione il primo tempo e meta’ del secondo, poi ho abbandonato sconfortato perche’ mi sembrava che non riuscissimo a combinare niente, sbagliavamo i passaggi piu’ elementari, non c’era un cross “giusto” (o estremamente lungo o dato comodo ai difensori), dietro ballavamo alla grande ad ogni contropiede. Non so, probabilmente non e’ cosi’ scontato “tararsi” su cosa aspettarsi a questi livelli di calcio giovanile …

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  12. Gnonto in nazionale! Davvero contento…un motivo per rivedere la nazionale. Chi lo prenderà, avendo il contratto in scadenza nel 2023 farà un grande colpo….

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  13. Se andrà a Milan o Juve la responsabilità colossale è di chi lo ha lasciato andare conoscendone il talento. La vicenda di gnonto, che può assumere connotazioni più gravi in termini di conseguenze tecniche rispetto a zaniolo, è l’emblema di una mentalità e di una cultura anni luce lontana da quella di realtà davvero multietniche. Come in qualsiasi ambito lavorativo, la stessa Svizzera investe sulla risorsa in virtù di un guadagno futuro e lo fa garantendo davvero infrastrutture e mezzi per un reale sviluppo. Qui invece siamo indebitati fino al collo, fino a spendere con soldi che nemmeno ci sono….non solo l’inter ma la maggior parte di proprietà in serie a, in paesi economicamente strutturali e solidi nonché autofinanziati sarebbero sull’orlo del default (in Germania ad esempio non hanno problemi a estirpare le società in bancarotta). Ecco perché le porcheria delle plusvalenze…e non diamo la colpa al covid e basta, perché tutte le società in Europa lo hanno affrontato. E chi ha idee e forza reale non deve rientrare di somme straordinarie

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  14. Tra l’altro ho letto che il bayern Monaco stesso ha prelevato il 2006 Manuel Pisano dalla juve, se non erro uno dei migliori della sua generazione. Ulteriore prova del sistema malato

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  15. Ma ,ogni tanto, Vi fermate un attimo a considerare tutte le motivazioni ,a noi sconosciute (almeno alla gran parte di noi), cher stanno alla base di tutte le vicende di mercato ….in questo caso parliamo di quello giovanile. E mi chiedo come si possono formulare giudizi così definitivi ,senza sapere poco più di nulla….e soprattutto ritenersi sempre e comunque “superiori” ai Dirigenti nel gestire il mercato, che senza dubbio fanno e faranno errori ,ma sulla base di fattori e variabili conosciute.

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  16. Io penso che il discorso di Sergio sia più sulla filosofia che sul singolo caso.
    Sicuramente non conosciamo tutte le dinamiche sottostanti, però se una scelta – non puntare mai sui nostri ragazzi – si ripete per anni, per me significa che la filosofia di fondo è questa.
    Che, ripeto, mi andrebbe benissimo se fossi il City o finanche l’Inter di Moratti, a caccia sempre del meglio presente sul mercato. Dall’Inter di Thohir in poi, invece, ad eccezione di una paio di anni di Suning, forse un cambio di filosofia sarebbe stato opportuno.
    Come sarebbe andata non lo sapremo mai: magari peggio, ma magari anche meglio, nel senso che non avremmo buchi finanziari da coprire ogni anno.
    Ora che Suning non voglia/possa mettere ulteriori capitali propri sembra palese: però ieri è uscita notizia di un esercizio che si chiuderà con perdite probabili per circa 120 mn, dopo i -240 dello scorso anno.
    Fanno 360 mn persi in due anni da una società che fattura annualmente più o meno quella cifra. Da dove derivino tutti questi costi non lo so. Sarebbe interessante prende copia del bilancio dell’Inter e analizzarne ogni singola voce ma è chiaro che è un business che non sta in piedi se non hai una proprietà che ogni anno ricapitalizza, operazione peraltro mi sembra vietata dal nuovo FFP che entrerà in vigore l’anno prossimo

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  17. la filosofia di fondo è sempre quella: puntare su giocatori che possano garantire un rendimento adeguato. Diciotto o 33 anni non conta nulla, conta quello che sai fare e che chi ti allena vede quotidianamente. la storia di Di ma è significativa: a 18, 20, 22 non era pronto per l’Inter. A 25 si.
    L’Inter non perde il controllo dei giocatori con prospettive sino a quando non si sono completati (almeno 22-23 anni) Poi decide. Ha fatto un solo errore Zaniolo, ma su precisa richiesta dell’allenatore e con molte circostanze attenuanti. A livello di giovanili ha perso un solo giocatore di grande prospettiva, Gnonto perché il suo agente ha anticipato la società probabilmente per interessi personali e della famiglia. Comunque è stato un errore. Uno in venti anni di gestione attuale.
    Io sono felice che noi non si sia il sassuolo, il genoa, o l’udinese.
    Sono un tifoso e non un ragioniere. Ai bilanci ci pensino altri. Io voglio vedere una squadra forte. E sto vedendo una squadra che dopo anni ha vinto un campionato, due secondi post a 1 punto e a 2 punti, una Supercoppa, una Coppa Italia, una finale di EL e il superamento dei gironi in CL dopo 10 anni. Con uscita contro la vice campione d’Europa, per altro battuta in casa sua.

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  18. Concordo Luciano ma se siamo qui a dire che panchina è stato nostro punto debole, considerando da chi è composta, forse qualche errore è stato commesso. Io non penso solo a giocatori forti ma anche a risorse da rotazione (Biraghi, Duncan, ecc.) persi per strada per inseguire Dalbert, Lazaro, ecc. decine e decine di milioni sprecati e con cui non hai vinto un bel niente. Di nuovo, qualche errore (anche più di uno) è stato fatto. Normale sia così, non capisco perchè risentirsi.
    Purtroppo i bilanci, in assenza di un presidente alla Moratti che a fine anno firmava assegno per coprire il buco, sono importanti. Non è tifoso o ragioniere, ma realtà. Lo ribadiscono sempre Marotta e Antonello ma non solo loro.
    Tutto qui

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  19. Senza volerla tirare in lungo,siamo d’accordo sugli sprechi o sulle topiche tipo Dalbert (inverosimile non sbagliare…),ma quando si giudicano i fatti a posteriori,bisogna anche cercare di contestualizzare periodo,situazioni,esigenze e tutte le innumerevoli variabili (prevedibili e non )che intervengono ed influiscono sul mercato…..”se avessimo dato fiducia a Destro, o puntato su Benassi o Duncan, o Donati ionvece che andare su Jonathan etc. etc…..”Avremmo fatto meglio ,peggio ?…mah…Chi deve decidere lo fa in base a tutti i fattori conosciuti ..poi la buona riuscita della scelta dipende da variabili tecniche,psicologiche ,di ambientamento,di….Possiamo anche pensare che Ausilio & C. siano incompetenti od abbiano idee diverse dalle nostre,ma ,lasciami dire,se si trovano in quella posizione ritengo che sia dovuto al fatto che abbiano credenziali professionali superiori alle nostre.

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  20. Gli errori li fanno tutti. Poi contano i risultati. Passivo finanziario o meno, i risultati degli ultimi 3 anni mi soddisfano in pieno, soprattutto se confrontati con quelli di quasi un decennio precedente. credo che nessuno in Italia abbia fatto meglio. In rosa ci mancava qualcuno ma che fosse all’altezza dei titolari. nessun nostro giovane in primavera o ceduto in prestito poteva esserlo. Il migliore, Pinamonti l’anno prima è stato la riserva non dei titolari ma della prima riserva e ha giocato pochi minuti. Se Sanchez, nonostante i molti infortuni, ha giocato assai più del Pina, è solo perché era più forte. E così tutti i cc al momento non valgono gagliardini e vecino (entrambi nel giro delle rispettive nazionali) e nessun difensore vale non dico D’ambro, ma neppure Ranocchia, attualmente.

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  21. Gli errori ci sono e ci saranno sempre. ma qui discutiamo di filosofia. la mia non è in relazione a questa dirigenza. Chi mi conosce lo sa da sempre. Io che amo i nostri giovani quasi come la prima squadra, penso che o uno è un fuoriclasse straordinariamente precoce e quindi anche da giovane è fortissimo, oppure una squadra di vertice deve puntare su giocatori e non su promesse di giocatori. Che poi si possa sbagliare nelle previsioni di rendimento di un singolo (che abbia 33 anni o 20) ci sta. Quello che conta è il risultato complessivo. Applicherei al calcio una ‘sentenza’ di uno scienziato: “i singoli avvenimenti mi annoiano, essi non sono che la schiuma delle cose. A me interessa il mare

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  22. Ero scettico persino a una qualificazione ai play off nel girone di andata. Nonostante un girone di ritorno ottimo non credevo la squadra avesse tale forza nervosa….da dilettante felice di essermi sbagliato. Ragazzi straordinari, a differenza del Cagliari stasera sono stati perfetti anche tecnicamente, considerando che i giallorossi erano più forti sulla carta. Quando la stanchezza del 2 tempo supplementare si è acuita hanno retto con coraggio. E alla fine, lo spirito di lotta appartiene al suo allenatore. Bravo, felice di essermi completamente sbagliato.

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  23. Campioni d’Italia! Grande soddisfazione per questa vittoria, complimenti ai giocatori, a Chivu ed alla nostra società che continua a regalarci queste emozioni meravigliose !

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  24. Grandi ragazzi, quest’anno ammetto che fino a 2 mesi fa non l’avrei mai pensato di vederli Campioni d’Italia.
    Ma come dice Luciano siamo diventati una squadra e poi secondo me l’innesto di Valentin Carboni a stagione in corso ha dato quell’estro e imprevedibilità che prima mancavano, e che solo Iliev a sprazzi faceva vedere.
    Ieri bravissimi tutti e mi permetto di dare i miei voti:
    Rovida 8 – alcune parate fondamentali da gran portiere
    Silvestro 6,5 – uno di quelli che è migliorato molto strada facendo
    Hoti 6,5 – una sicurezza
    Moretti 7 – partita sontuosa
    Franco Carboni 6,5 – più per il cross spettacolare a Casadei che per la partita nel complesso
    Sangalli 6,5 – il vero leader
    Fabbian 6 – ieri uno dei pochi che non mi ha convinto
    Casadei 8 – un gol dei suoi e per il resto una partita sostanza
    Peschetola 6 – ha cercato lo spunto ma nel primo tempo era molto complicato
    Abiuso 6 – si è battuto come poteva. anche in copertura
    Jurgens 6 – anche lui si è dato da fare con qualche accelerazione ma non era semplice
    Grygera 6,5 – sostanza a centrocampo e bravo anche da esterno basso con un brutto cliente.
    Valentin Carboni 7,5 – per me anche ieri ha cambiato la partita, in meglio. Il più talentuoso vista anche l’età
    Iliev 8 – un gol da cineteca. Speriamo tenga la testa a posto. Ha tanti numeri nel suo repertorio
    Owusu 7 – gran partita in avanti e in copertura, mi ha sorpreso più di tutti.
    Zuberek 6,5 – combatte con il suo fisico e serve un pallone al cioccolatino a Iliev
    Nunziatini 6 – di stima.

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  25. E ora la grande domanda a Luciano: quale di questi ragazzi potrebbe rimanere in prima squadra per entrare nelle rotazioni ?(intendo per entrare nei dieci minuti finali delle partite)

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  26. @Sergio Fiorillo apprezzo la sua ammissione di colpa ma ricordo ancora quanto negativo fosse verso i giovani neroazzurri. Complimenti a questi fantastici ragazzi e mi spiace per Lei e la squadra per cui tifa!

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  27. Non si dispiaccia piuttosto riconosca una malattia in chi si è fatto 3 ore di macchina il 27 aprile per andare al dall’ara pur tifando altro….conosce altri ossessionati simili? E creda, dopo 10 anni in qualità di “membro” di questo blog (intendo anche i due precedenti a questo nello specifico)la cosa più difficile è stata quella di non scrivere nulla dopo la partitaccia. Invecchiando a volte si migliora ;))). In rete trova ancora quei blog, noterà il tenore dei miei post sicuramente rivederli. Probabilmente riuscirà a farsi un’idea più chiara di chi non ha mai usato in tanti anni nessun’altra piattaforma social ;).

    Detto questo, che ne pensate di udogie dell’Udinese? A mio parere è l’esterno più promettente del campionato: forza passo e tiro non usuali e ha solo 19 anni. 5 gol in circa 30 partite….

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  28. Bellanova potrebbe avere come Udogie forza e progressione ma qualitativamente mi sembra molto inferiore. E non ha assolutamente le doti balistiche del primo. Parisi invece forse ha più qualità di bellanova ma non ha la potenza e la cattiveria agonistica dei primi due

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  29. Stessa considerazione.

    Imbarazzante la differenza tecnica tra Italia e Argentina…non sono d’accordo con le critiche agli azzurri…la velocità del giro palla e quella con cui verticalizzavano gli argentini, unito al grande movimento collettivo in transizione hanno lasciato le briciole agli avversari. Troppo divario…li davanti messi e di Maria sono ancora tra i primi 5 al mondo….lautaro poi ha giocato alla pari dei 2 fuoriclasse…..con certi giocatori potrebbe fare almeno 30 gol in campionato

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  30. Ho visto solo un pezzo di partita della nazionale. L’argentina sembrava di un altro pianeta. Unica nota positiva per noi interisti è la conferma di lautaro a livelli assoluti e potrebbe esserlo un eventuale interessamento per de Paul.
    Comunque sono convinto che tra le due squadre non ci sa la differenza abissale vista ieri

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