Cresce la società e cresce la squadra: Inter – Paris Saint Germain 1-1

Naturalmente, come non ho dato importanza ai rigori quando hanno decretato la nostra sconfitta, non li considero quando l’esito ci ha favorito.

Ovvio che in una competizione ufficiale i rigori sono fondamentali, perché se si arriva a calciarli significa che sono decisivi per il passaggio del turno o per una mesta eliminazione.

Qui stiamo parlando di partite estive di grande importanza mediatica e per le attese dei tifosi, ma il cui obiettivo principale è fornire utili indicazioni ai tecnici su come procede il lavoro di avvicinamento alla stagione vera, di ciò che già sembra funzionare e dei correttivi che eventualmente occorre approntare.

Siccome però il calcio è un’attività agonistica, risulta difficile allenarsi a situazioni diverse da quelle che poi si presenteranno realmente. Quindi si gioca per vincere, anche in questi tornei.

L’elemento decisivo però è costituito dalla qualità delle prestazioni, in questo caso, mentre nelle partite ufficiali per me è difficile scindere la prestazione dall’esito.

Tuttavia, come detto, i risultati rivestono una qualche importanza anche nelle amichevoli di lusso estive.

Sia perché se positivi concorrono a creare autostima e fiducia nel lavoro imposto dal mister, sia perchè danno qualche indicazione sull’efficacia del lavoro stesso.

Oltre, naturalmente, al fatto che contribuiscono a… gestire il tifo.

Dopo Manchester – Inter, ad esempio, la squadra era da metà classifica, la proprietà era una vergogna perché non voleva spendere, i dirigenti degli incapaci che non sapevano vendere giocatori apprezzatissimi e tiravano per le lunghe acquisti per i quali la differenza fra domanda e offerta era di pochi spiccioli.

Qualcuno (casi estremi, d’accordo) arrivava a parlare di infiltrati juventini nell’Inter.

Eppure, in condizioni di estrema difficoltà, avevamo giocato una buona mezz’ora, prima di venir sopraffatti a livello di gioco da una squadra che appartiene al ristretto numero delle più forti d’Europa ed era più preparata e completa di noi.

Ma, ecco un dato sottovalutato eppure importante, avevamo comunque tenuto.

Il risultato (ecco che in qualche modo la sua importanza torna a evidenziarsi), parlava di uno stretto 1-0 per i Reds e la differenza l’ha fatta una rete venuta su calcio piazzato e a seguito di due errori dei nostri, verso fine gara, in un momento in cui in campo c’erano per noi in alcuni ruoli le riserve delle riserve.

Aver perso solo 1-0 quella partita ha dato delle indicazioni: il gruppo sapeva soffrire, quando necessario, sacrificarsi e gestire anche le situazioni di forte squilibrio.

Con la stessa prestazione, perdere 3-0 avrebbe avuto un altro significato.

Continuiamo a parlare di numeri, risultati e fatti oggettivi, prima di addentrarci in tentativi di analisi tecniche più interessanti forse, ma al momento molto opinabili.

Dunque, in Asia abbiamo affrontato tre avversarie che appartengono all’élite del calcio europeo.

Nelle condizioni di organico e di preparazione che sappiamo, con una abbiamo perso 1-0 nel finale, con le altre due abbiamo pareggiato.

Abbiamo subito complessivamente tre gol in 270’ (di cui uno irregolare) tutti su calcio piazzato.

Cioè Manchester juve e PSG non ci hanno segnato neppure un gol su azione.

Ne abbiamo segnati due (un autogol, in realtà e uno su azione)

Sono dati che parlano di un sostanziale equilibrio, di una forza difensiva già notevole, ma di una capacità di offendere ancora indeguata.

Le cifre sono cifre, ma poi servono le spiegazioni delle stesse.

Riporto la spiegazione fornita da un giornalista di FCInter1908, perché stranamente, la condivido:

“… la squadra di Conte ha dimostrato di possedere… […] forza difensiva, atteggiamento aggressivo e soldità […] ma l’Inter oggi è un’anatra zoppa, perché gioca senza attacco.

Il ritorno di Lautaro Martinez non basterà.

Conte merita due attaccanti veri: sarebbe un peccato sprecare quel che già si intravvede.”

Esposito ha fatto bensisimo, andando oltre le più rosee previsioni; lo stesso Perisic, giocando da punta ha fatto ottime cose anche se è mancato in fase realizzativa.

Possiamo pensare che OGGI, con due veri attaccanti esperti, potenti e dirompenti ce la giocheremmo traquillamente con tutti.

Ho scritto OGGI in rilievo perché io non riesco a prevedere il futuro.

Posso parlare solo di quello che vedo.

Quale sarà la situazione fra 9 mesi, non mi sento di dirlo.

Magari abbiamo forzato la preparazione e poi crolleremo. Oppure continueremo a crescere.

Invidio quelli che hanno già capito tutto, molto più sagaci di me.

Sia a livello di singoli, sia di prospettive della squadra. A mercato aperto e soprattutto con tanti nuovi ancora da valutare.

Io mi ricordo, per stare agli anni recenti, due gironi di andata al vertice del campionato e due gironi di ritorno da neopromossa.

Rammento giocatori che in precampionato e nelle prima giornate mi sembravano fenomeni (ricordate JM contro la juve, il primo anno?) e poi si sono sciolti come neve al sole.

Ricordo altri che erano stati considerati da Serie C e poi sono sempre stati tra i migliori, per anni, sul piano del rendimento.

Ricordo Handa definito come la causa di ogni male al più piccolo errore e poi salvatore della patria.

In Inter – juve, per esempio, non ho visto tutta questa differenza di rendimento tra il ‘divino’ Cancelo e il reietto Dalbert.

Ma poi nessuna singola partita fa testo, soprattutto se si tratta di un’amichevole estiva.

Certo, degli orientamenti, delle impressioni possono e devono emergere: altrimenti di che discutiamo?

Ma si tratta di impressioni, non di divinazioni.

Ad oggi le mie impressioni sono queste: abbiamo un’organizzazione difensiva eccellente, un centrocampo mobile con poca potenza, un attacco da costruire e un gruppo di esterni ancora da verificare, nel quale però un innesto di qualità sarebbe il benvenuto.

Abbiamo garra, organizzazione di gioco e sappiamo esprimere intensità per molti minuti.

Ma che cosa accadrà nell’arco di nove mesi, giocando tra campionato coppe e nazionali quasi sempre una partita ogni 3 giorni, nessuno lo può prevedere.

L’elemento che spinge all’ottimismo sembra essere (buchi di mercato a parte) la soddisfazione e l’ottimismo di Conte, quando sostiene che è molto soddisfatto dell’unità del gruppo, della disponibilità di tutti al sacrificio, dell’impegno per apprendere al meglio seguendo le direttive del tecnico.

Queste sono ottime precondizioni, perché il gioco voluto dal mister è molto dispendioso, ci saranno infortuni, assenze varie e non sempre sarà possibile mantenere ritmi esasperati.

Ma per esempio, Bastoni, il Rano e persino Pirola sembrano in grado di proporsi all’occorrenza senza creare disagi (certo, non tutti insieme); si è visto che all’occorrenza D’Ambro può fare bene anche come quinto di destra; stessa cosa per Dalbert dall’altra parte e, se arrivasse Lukaku, mi piacerebbe vedere in qualche occasione Espo seconda punta dietro un animale che gli apre l’area di forza…

Senza dimenticare che non abbiamo ancora verificato cosa possono dare, nel sistema di gioco di Conte: Asa, Lautaro (pochi dubbi), Vecino, Lazaro e Politano.

Ma anche lo stesso Godin.

Insomma, una volta completato l’organico dovrebbero (meglio usare sempre il condizionale) esserci anche alternative valide, che ripeto, sarebbero fondamentali.

Da tifoso senza presunzione alcuna, queste mi sembrano le principali considerazioni (provvisorie) che si possono trarre dalla tournée asiatica:

  1. Sappiamo come Conte vuole farli giocare
  2. Sappiamo che questo tipo di gioco è dispendioso, ma con gli interpreti adatti e le alternative valide si tratta di un gioco produttivo, che ci può far competere con chiunque.
  3. Abbiamo dei buchi di organico ben individuati e sui quali si sta lavorando e altre situazioni interessanti che potrebbero nel tempo consolidarsi ulteriormente.

Non ci sono certezze, c’è una situazione da affrontare con serenità e fiducia, soprattutto se si eviteranno da parte del tifo più emotivo, atteggiamenti distruttivi alle prime avversità.

Ma tant’è.

Non saremmo l’Inter se, una volta affievolitesi (temporaneamente) le critiche distruttive alla squadra a causa di un paio di buone prestazioni, non cambiassero bersaglio prendendo di mira la società che non spende (secondo i dati di transfermarkt saremmo la squadra che si è esposta di più finanziariamente tra le italiane, certo siamo lontani da altre come Real, Barça, PSG e qualche inglese che però hanno introiti più o meno legali consolidati da decenni).

Poi non sappiamo vendere (circostanza che sento ripetere da almeno dieci anni). Adesso c’è un boss del mercato, ma non sa vendere neppure lui…

Siamo dei pidocchi perché non offriamo 83 milioni per Lukaku.

Ma se li versassimo, automaticamente non li varrebbe e poi fra due o tre anni, quando lui sarà in fase calante e avrà un valore ancora elevato perché si eviti una minusvalenza, oltre a un contratto monstre che nessuno vorrà rilevare, considerati entrambi gli elementi, saremo degli incapaci di vendere.

Essendo io vecchio anagraficamente, sarei più impaziente di altri perché la possibilità di vedere ancora i nostri colori sui più alti gradini del mondo si riduce di anno in anno.

Quindi capisco l’impazienza, anche dei più giovani, ma credo che i fatti dimostrino la serietà di Suning nel provare a costruire una realtà societaria capace di portare la squadra ai vertici gradualmente e non in modo effimero.

Le ultime interviste di Zhang meritano tutta la mia fiducia.

Certo, poteva venire uno sceicco capace di metter lì sull’unghia svariate centinaia di milioni di euro (ammesso che ce ne siano ancora, di sceicchi simili, intendo): molti per comperare, come sembra stia accadendo, il silenzio degli alti dirigenti del calcio internazionale (è di oggi la denuncia non di un tifoso, ma di Klopp: ci sono 4 società che fanno quel che vogliono infischiandosene del FFP).

Se mi guardo intorno in Italia non vedo comunque simili paperoni e al momento lo ‘sbilancio di mercato’ dell’Inter è superiore a quello di tutte le altre.

Per esempio è il doppio di quello del Napoli e 15 volte quello della Roma (sempre secondo trasfermarkt).

Certo, il Napoli ha preso Pépé e Icardi; la Roma anche lei Icardi e Higuain più tanti altri di quel livello, il Milan ha preso i fuoriclasse più rinomati al mondo, mentre noi fatichiamo a prendere Lukaku.

Che vergogna!

Io sono impaziente come tutti ma aspetto: per ora mi sembra che la squadra sia stata rafforzata in alcune zone del campo e nel… manico e in altri reparti il vuoto è così evidente che non posso pensare non venga colmato.

Sursum corda, dunque.

La partita

Anche questa gara ha avuto il trend che ha caratterizzato le precedenti, con notevoli miglioramenti per quanto concerne la durata dei momenti positivi e, a me pare, la capacità di tenuta nelle fasi meno favorevoli.

Siamo partiti forte, aggredendo gli avversari e ancora una volta, se si eccettua un tiro senza pretese di Sarabia al 1’, l’unica conclusione nello specchio della porta dei francesi, in tutto il tempo, coincide con il gol.

Al 42’ e su calcio piazzato.

In mezzo buonissime giocate dei nostri, sia in fase difensiva, sia nell’organizzazione della manovra.

Anche noi non è che produciamo moltissimo, come vedremo dalla cronaca, pur ridotta all’estrema sintesi, ma al tiro da buona posizione andiamo 3-4 volte e in un paio di occasioni abbiamo messo l’uomo solo davanti al portiere.

La novità migliore a inizio ripresa: una fase che nei match precedenti ci aveva visto in difficoltà, mentre in questo entriamo con aggressività e sufficienti energie per provare a ribaltarla.

Purtroppo manchiamo un paio di buone occasioni e avviene l’inevitabile flessione, con i francesi che però, oltre a prendere un po’ più campo, non riescono che a impensierire una volta Handa con un tiro di Sarabia decentrato e poi con una conclusione poco impegnativa di Mbappé.

Come sempre la valanga di cambi un pochino ci penalizza (faccio solo un esempio: per loro entra Cavani per noi… Longo).

Ma non corriamo più rischi (che stiano crescendo anche le seconde e terze linee?) e anzi, pur scoprendoci e rischiando qualche due contro due o tre contro tre nelle loro ripartenze (per altro ben gestite da tutti i nostri difensori) proviamo orgogliosamente almeno a pareggiare.

E ci riusciamo con l’unico gol su azione, se non sbaglio visto nelle tre partite da parte di tutte le 4 squadre.

Che l’abbia segnato Longo, uno dei miei ‘figli’ di tanti anni fa ormai destinato altrove, può fare solo piacere.

Ecco la sintesi delle azioni principali.

Nb. Ovviamente non cito le situazioni in cui noi e loro, se… non avessimo sbagliato passaggi o controlli avremmo potuto creare pericoli.

1’ tiro senza pretese di Sarabia. Handa blocca,

3’ Brozovic si libera al tiro, Areola si distende e salva in angolo,

12’ su azione di D’Ambrosio e cross, Diallo per anticipare il nostro attaccante sfiora l’autogol, costringendo il portiere a salvarsi in angolo,

17’ azione prolungata, in area di Esposito che più di una volta, fra un nugolo di avversari avrebbe lo spazio – ristretto – per tirare, ma alla fine viene murato,

23’ Esposito si inserisce mirabilmente e si trova a tu per tu con Areola, ma non trova il tempo per concludere,

Dopo una fase interlocutoria, improvvisamente, su calcio piazzato (un fallo inutile, non ho visto bene di chi) Kehrer precede Skriniar a la sfiora di testa di quel tanto che serve per deviarla in rete.

L’Inter, come dicevo, ‘stranamente’ entra in campo più viva e bellicosa del solito:

Al 46’ su una splendida ripartenza innescata mi pare da Brozo, Perisic si beve il difensore ma poi Areola gli devia la conclusione ravvicinata, potente ma troppo centrale. Sulla ribattuta ancora Ivan ha la palla gol ma calcia d’esterno a lato.

Al 50’ è Barella a liberarsi al tiro da posizione favorevole, ma Areola gli devia il tiro potente ma non abbastanza angolato.

A questo punto la spinta dell’Inter sembra esaurirsi e nel tentativo di ottenere il pareggio lasciamo ripartenze ai francesi, mentre quando attaccano in forze vengono inesorabilmente bloccati.

Al 59’ Handa devia un tiro di Sarabia, fuggito in contropiede, ma costretto a calciare da posizione defilata.

Al 64’ l’unica volta in cui Mbappé si libera al tiro, anche se non in condizioni ideali. Handa para con facilità.

La partita ha detto quanto doveva almeno parzialmente perché valutare l’impatto delle riserve è comunque importante.

Al 66’ entrano Godin, Borja, Gagliardini, Ranocchia, Candreva, Longo.

All’81’ Pirola, Joao Mario e Colidio.

Al 90’ Agoumé.

La partita ritorna in equilibrio, non ci sono più grandi opportunità, ma l’Inter tenta orgogliosamente di rimetterla in parità, pur rischiando qualche contropiede tre contro tre, per altro sventato sempre splendidamente dai difensori.

E in pieno recupero, la costanza e l’orgoglio vengono premiati con il bel gol di Longo.

Un altro passo avanti, sicuramente, come orgogliosamente affermato dopo il match dal mister.

Le pagelle

Handa: un paio di interventi, non impossibili ma che trasmettono sicurezza. 7

Skriniar: ancora una partita sontuosa, dal mio punto di vista. Altri lo penalizzano in termini d voto per qualche responsabilità sul gol. Io allibisco: mi dicono che il Manchester prenderà un buon difensore inglese per quasi 80 milioni. Allora Skriniar ne vale 150. Almeno. 6.5

de Vrji: un colosso, sempre. Ragazzi, questo non hanno preso un gol su azione, in tre partite giocando contro alcuni dei più forti, in assoluto, attaccanti del mondo. E sanno anche fa ripartire la squadra. 7

Bastoni: copre un ruolo dedicato con spavalderia e sicurezza insoliti per un ventenne esordiente a questi livelli. Può crescere ancora molto, tatticamente, con l’esperienza e tecnicamente migliorando sul breve. 6+

D’ Ambrosio: si conferma giocatore assolutamente affidabile e molto duttile. Può giocare da quinto di destra, da centrale, da quinto di sinistra. Non delizierà mai la platea, ma… i compagni e il mister, si. 6.5

Barella: non una grandissima prova, secondo me. Rispetto ai compagni si vede il ritardo di condizione, ma lascia comunque intravedere quale potrà essere il suo contributo quando potrà esprimersi a pieno regime. 6.5

Brozovic: arrivano altri centrocampisti ma lui resta il leader del centrocampo e dunque della squadra. Parte come il più basso dei tre per organizzare il gioco, ma poi grazie ai compagni che gli assicurano copertura, si presenta in avanti, tra le linee, con pericolosità. Giocatore totale. 7

Sensi: alterna buone giocate a qualche ingenuità o a qualche situazione in cui paga la relativa fisicità. Ma ha giocato molto in queste partite e forse paga un po’ di pesantezza. 6+

Dalbert: aveva contro (spesso) Meunier e non ha sfigurato, come non aveva sfigurato contro Cancelo e nella partita contro il Manchester. Sono amichevoli, d’accordo e bisogna andare con i piedi di piombo. Però sembra proprio migliorato e non di poco. 6+

Perisic: come movimenti e preparazione disputa una partita buonissima, ma un attaccante lo si giudica soprattutto per la lucidità e spietatezza in zona gol. E lui in questo sbaglia troppo. Speriamo che sia a causa dei carichi di lavoro e della preparazione imperfetta. 6

Esposito: ha giocato benissimo, ha stupito persino me che sono il suo più grande ammiratore. Tutto quello che poteva l’ha fatto nel migliore dei modi, con qualità difficili da vedere anche in giocatori ben più pronti. Certo, non si può chiedergli di sfondare le difese di potenza, però con la sua tecnica, la sua agilità, il suo coraggio, li ha fatti spesso impazzire. Poi, che al momento la squadra abbia bisogno di altro è indiscutibile 7.

Quasi tutti i subentrati sono difficilmente giudicabili. A parte Godin, a me ha fatto buona impressione Pirola, autore di un paio di interventi imperiosi. Anche JM mi sembra aver fatto un po’ meglio del solito e Longo ha il merito del gol, che non è poco. Non mi ha convinto invece Candreva.

All. Conte: per ora tutto bene, anche se i suoi metodi e i suoi… meriti non si possono certo giudicare da queste amichevoli. 7.5

Luciano Da Vite

Foto: la squadra festeggia l’ex bomber delle nostre giovanili, Samuele Longo, dopo la rete del pareggio segnata al Paris Saint Germain, che fissa il risultato sull’1-1 e garantisce l’accesso ai calci di rigore. I ragazzi di Conte vinceranno poi la partita.

180 pensieri riguardo “Cresce la società e cresce la squadra: Inter – Paris Saint Germain 1-1

  1. Buona prestazione. Qualche sbavatura migliorabile. Manca una seconda punta che salti l’uomo e che in uno vs uno vada al tiro con pericolosità (lucas ce l ha dimostrato).
    Gli esterni non hanno grandi qualità tecniche ma stanno dando grande spinta e recuperi sulle fasce,non è il massimo ma possiamo accontentarci. Non bene per me Skrinjar, brozo partito male è cresciuto dopo..
    Sensi ha piedi da giocatore vero. Non ha un gran fisico ma a calcio gioca.
    Gagliardini male.
    Perisic non bene, sufficiente esposito, grande assist.
    Non mi è piaciuto molto politano, e non mi convince ancora per nulla barella.
    Di certo con un ottimo centrocampista di inserimento con le due fasi, e una punta boa piu seconda punta (o prima) di movimento, con gol nei piedi, questa potrebbe essere una squadra molto diversa, e migliore.
    I concetti di spazio e movimento di conte sono tanto semplici quanto efficaci, e ripercorrono i credo corretti di Luciano, attaccare in spazi ampi e difendere in stretti, con verticalità veloce dal centrocampo in su ed in riconquista.

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  2. Dato che oggi Kane giocava molto largo (ho visto male?) non potremmo proporre a Pochettino, argentino pure lui, lo scambio Icardi – Lucas, che spesso e volentieri negli spurs è panchinato?

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    1. Luciano si tratta di fare il salto di qualità. Con l’allenatore è stato fatto, ora dopo buoni titolari bisogna puntare ai campioni, insomma quello che ha detto 2010clinamen

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  3. Chiaramente quanto detto prima vale se si vuole tornare a vincere, se ci si accontenta “dei quarti posti” allora si continui pure così

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  4. Ho scritto due righe sulla partita, le pubblico domani mattina in attesa poi del post sicuramente più analitico di Luciano. Diciamo comunque che il calcio giocato compensa il mancato entusiasmo per il blocco sul fronte calciomercato…

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