Dopo il brodino, un po’ di pastina: Inter – Sassuolo 2-1

L'Inter è la squadra che genera sempre eccessi, esasperazioni. Trovare un atteggiamento equilibrato, fondato sulle cifre (o meglio, sulle serie di cifre) è quasi impossibile. Certo queste costituiscono uno strumento di analisi che dobbiamo per forza considerare, a partire dal dato della classifica (siamo solo decimi e abbiamo giocato tre partite su quattro in casa, contro squadre sulla carta non irresistibili), anche perché abbiamo già sei punti di distacco dal Napoli capolista. Certo ci sono poi situazioni che pesano e che senza essere delle “giustificazioni”, vanno considerate come tali, tra queste il cambio di allenatore e il fatto che il mister non abbia probabilmente avuto i rinforzi necessari per realizzare la sua idea di gioco. Per venire alla partita contro il Sassuolo, il mister ha scelto il consueto 352, azzeccando le scelte degli uomini da mandare in campo. Quindi giusto confermare Sommer ad Amsterdam, ma dare spazio a Pepo Martinez in campionato; normali gli avvicendamenti di quelli che avevano giocato di più; giusto non rischiare Lauti dopo la bella prova di Pio in Olanda; molto bene l’alternanza dei due centrali. Infatti in Olanda de Vrij ha giocato una delle sue migliori partite e Acerbi, contro il Sassuolo, non ha concesso nulla a Pinamonti. Sul piano tattico e della filosofia di gioco del mister, la sua idea sembra essere questa: no a tanti fronzoli e giri palla, che poi va a finire che la perdi e becchi la ripartenza. Quindi la variazione principale che vuole apportare, consiste nell’accelerare le verticalizzazioni: la palla deve raggiungere subito le punte e questo permette alla squadra di alzarsi e di aggredire alta, riconquistando spesso il possesso già nella metà campo avversaria. Chiaramente questa, come tutte le soluzioni, ha dei vantaggi e dei punti deboli… Il problema principale, per venire in particolare al dato dei goal subiti, appare essere quello di registrare i comportamenti, ovvero limare le “sbavature” per trovare l’equilibrio necessario nelle due fasi. Cosa che andrà fatta con il tempo e con la consapevolezza che bisognerà trovare delle soluzioni nelle caratteristiche degli uomini a disposizione.

Nessun dramma, ma il precampionato continua a preoccupare

Niente drammi: è solo precampionato. Ciononostante, al di là dei risultati che in precampionato contano relativamente, dobbiamo prendere in considerazioni dei problemi strutturali che restano ancora aperti e che si stanno trascinando nel tempo per ragioni di carattere economico e finanziario. I due problemi principali per quello che riguarda il completamento della rosa sono: il problema del braccetto sinistro (o del quinto di destra, secondo le opinioni di molti); soprattutto il problema dell'attaccante. Tanto più alla luce degli infortuni e/o ritardi nella ripresa della preparazione. A proposito degli infortuni, anche gli infortuni muscolari, insolitamente numerosi, sono diventati un problema: Taremi e Arnautovic per quanto riguarda gli attaccanti, ma anche Zielinski e de Vrij. Mentre le rivali si stanno rafforzando, sorge il dubbio che la nostra rosa, sulla base delle prestazioni e dei grandi risultati ottenuti nello scorso campionato, potrebbe essere stata oggetto di ipervalutazione. Il bilancio che emerge dall'amichevole di Monza con l'Al Ittihad, di cui forniamo la cronaca e il resoconto all'interno di questo post, si concentra su quattro punti in particolare: 1. In 95 minuti abbiamo concluso in porta solo due volte; 2. Alcuni errori individuali clamorosi hanno consentito agli avversari di sfruttare due occasioni, andando a rete, sbagliando poi di poco una terza occasione da goal importante. 3. I ragazzi sono apparsi molli nei contrasti e poco mobili: in molte occasioni la difesa non ha potuto giovarsi della collaborazione dei centrocampisti, che rimanevano alti, osservando gli attacchi avversari a una trentina di metri di distanza. 4. Di nuovo: con solo mezzo attaccante non si può sperare di far bene contro nessuna squadra. Sono più che spunti di riflessione, considerazioni sulle quali dobbiamo pensare che anche la dirigenza e il mister e lo staff tecnico stiano valutando quali accorgimenti prendere. Sperando che qualcosa si muova sul mercato da qui ai prossimi dieci giorni o comunque prima della scadenza del 31 agosto.

All’apparir del vero, tu, misera, cadesti: Inter – Sassuolo 3-3

Dopo Inter - Sampdoria avevamo scritto di sogni e di realtà. I sogni consistevano nella speranza di possedere già uno squadrone di primo livello e di poter competere subito per la vetta del campionato. La realtà (il "vero", presentatosi nella sua crudezza anche se non senza preavviso) era la consapevolezza della quantità rilevante di problemi che rende i sogni, dal punto di vista razionale, mere illusioni. Con la rosa attuale e con partite ogni tre giorni, non esiste purtroppo match nel quale partiamo favoriti, se non su di un piano puramente astratto e insignificante. Nel post sulla partita con il Sassuolo e in previsione del prosieguo della stagione, chiamiamo in causa anche il mercato, quello passato e quello futuro. In prospettiva abbiamo due necessità impellenti: giocatori di complemento più forti di quelli attuali, ma anche e soprattutto campioni veri, trascinatori, elementi autorevoli, uomini guida per riconoscimento dei compagni. Non ci resta che cercare di finire bene, dando tutto comunque e preparandoci al meglio per... la terza competizione, dopo aver visto sfumare i sogni di conquista delle prime due.

Quale futuro (prossimo) per la nostra Primavera?

Parliamo delle giovanili e in particolare della Primavera, in vista della prossima stagione calcistica e consapevoli che avventurarsi in previsioni in questo ambito è una impresa impossibile. A parte che è la fase conclusiva dei campionati che evidenzia la crescita stagionale dei singoli e delle squadre (cioè il frutto del lavoro svolto in stagione), conteranno evidentemente le modalità di una eventuale ripartenza. Le problematiche in questo senso sono molte: i "pensionati" giovanili, la cui concezione andrà probabilmente ripensata; tutti gli aspetti strutturali dagli spogliatoi, alle docce, ai servizi in generale; la difficile gestione dei ragazzi più giovani nel rispettare regolamenti rigidi in materia di "distanziamento sociale". Non abbiamo inoltre informazioni certe su quelle che saranno le scelte di proprietà e dirigenza. Diamo comunque per scontato che le intenzioni saranno quelle di presentare squadre competitive per quanto riguarda tutte le nostre selezioni giovanili. Sulla scorta di queste dovute premesse, presentiamo un primo post per quello che riguarda il futuro della nostra Primavera.