Flessione momentanea o inizio di declino? Inter – Milan 1-2

Prima del derby gli elementi da considerare erano contraddittori: a Genova e Monza lo scorso anno avremmo vinto, ma con l'Atalanta e il City avevamo visto una squadra che lasciava proprio intendere di avere ancora intatte le sue potenzialità. Il derby rappresenta una svolta: perché lo abbiamo perso e per come lo abbiamo perso. Senza essere catastrofici, sono successe in questo inizio campionato alcune cose inquietanti che fanno riflettere. Ben due volte abbiamo gettato alle ortiche punti importantissimi, facendoci trafiggere nel finale non tanto da prodezze avversarie ma da errori inconcepibili dei nostri: a Genoa e nel derby. Il Milan ha vinto la partita tatticamente e perché i loro avevano più gamba. La domanda principale è se si tratti di una flessione momentanea o se il nucleo essenziale di questo organico abbia già raggiunto il top delle sue possibilità (complessivamente, perché è inevitabile che qualcuno cali e sperabile che qualcun altro cresco) e iniziato la fase discendenti. Tutto questo mentre al mister toccherà lavorare, prima di tutto per recuperare Lautaro Martinez e poi Mkhitaryan e Pavard e intanto fare scelte che possono essere anche diverse, sempre senza accantonare nessuno, perché serve il contributo e il contributo migliore possibile di tutti. Non è stato un fine settimana esaltante neppure per i nostri giovani, a parte dalla Primavera (l'Under 20) la cui partita è stata in tutto e per tutto l'anteprima del derby serale, perché a Interello il Milan ha letteralmente dominato la partita sul piano fisico, della corsa, dell'intensità e della forza. Under 18: cambia la squadra, ma la storia è sempre la stessa, tanto gioco, tanti goal fatti, difesa allegra e tanti goal subito. Risultato finale: Fiorentina - Inter 4-4. Bene l'Under 17; l'Under 16 di mister Solivellasa disputa una buona gara e vince tre a due contro il Venezia ma ha un improvviso black-out subendo due reti nel finale; pareggio per l'Under 15. Conclusione sul settore giovanile: gli stessi problemi che esistono per la prima squadra. È evidente che per anni senza investimenti corposi e mirati sul mercato e restando a guardare gli altri che si rafforzano, è difficile mantenere posizioni di assoluto rilievo nei vari campionati, e a livello giovanile, produrre possibili campioni in numero adeguato. Come si diceva una volta: senza ali non si vola.

Giocare come se dovessimo vincere la seconda stella: Genoa – Inter 2-2

Nessun disfattismo e nessun processo ai singoli e/o alla squadra, occorre - anzi - essere positivi e consapevoli della forza che abbiamo (restiamo una squadra forte, ritroveremo la condizione ottimale e speriamo anche la "ferocia") e essere determinati al massimo. Si impone allo stesso tempo una severa riflessione su ciò che, speriamo occasionale, non siamo riusciti ad esprimere nella prima sfida di campionato contro il Genoa. Siamo una squadra abbastanze forte per lottare fino all'ultimo per la vittoria del campionato, anche se non daremo venti punti alla seconda come lo scorso anno, e la partita contro il Genoa ha evidenziato alcune lacune, prima tra tutte quella di avere mancato l'acquisto di un giocatore dalle caratteristiche di Gudmunsson, a lungo inseguito e finito alla Fiorentina, che in rosa non abbiamo e che avrebbe rafforzato l'organico. Certo le cose sarebbero andate diversamente in una situazione di condizione fisica normale, ci sono ovviamente anche dei problemi contingenti e qualche cosa di migliorabile ce l'avranno tutti, ma il campionato sarà "tirato" e bisogna prestare attenzione a ogni particolare che alla lunga potrà rivelarsi decisivo. Male, per quello che riguarda i singoli, Sommer, Bisseck e Mkhitaryan, molto bene Thuram e Frattesi il cui ingresso è stato molto importante e ha fatto svoltare la squadra. Segnali positivi da Taremi.

L’estasi e l’inquietudine

Nel giorno dei festeggiamenti più sfrenati e gioiosi, una preoccupazione forte e fondata agita i cuori nerazzurri. Difficilmente Steven Zhang (la proprietà più vincente della storia dell'Inter dopo la famiglia Moratti) riuscirà a trovare una soluzione che gli consenta di restare al timone: questo significa che siamo davanti alla chiusura di un ciclo e all'apertura di una nuova fase, ricca di prospettive e di incognite. Parlare di un salto nel buio non è purtroppo sbagliato e questo genera inevitabilmente una profonda inquietudine. Siamo al top o quasi e migliorare appare a questo punto impossibile, mentre il rischio di un ridimensionamento di ambizioni e di successi è invece reale. E possiamo già considerare che la stampa stia già manifestando una certa soddisfazione e un malcelato senso di rivalsa possibile dopo avere masticato amaro in questi ultimi anni. Le incognite sono tante, il mondo del calcio italiano è ricco di insidie che conosciamo bene, in attesa di chiarezza ed i nuove indicazioni non sappiamo che cosa succederà per quello che riguarda le operazioni di mercato e i rinnovi più costosi... Come tifosi quello che possiamo e dobbiamo fare è stringerci comunque attorno alla squadra (anche per questa ragione troverete nel post un'ampia sezione dedicata alle giovanili con i report delle gare di Under 19, Under 18, Under 16 e Under 15...) e "chiedere" prima di tutto la garanzia che la nuova proprietà (se ci sarà) rispetti la rettitudine morale che caratterizza storicamente la nostra società. La seconda è che si mantenga almeno l'attuale competitività e il fascino crescente che i nostri colori incontrano in ogni parte del mondo. Chiaramente la speranza è che si possa in qualche modo comporre un disegno unico, accettato e condiviso tra tutti, proprietà, gruppo dirigente, settore tecnico e giocatori, una fiducia e una stima reciproca che sono stati il tratto dominante e la vera forza dell'Inter in questa fase storica. Forza Inter!

Convalescenza avviata? Ricadute da evitare assolutamente: Inter – Cremonese 3-1

È sempre più difficile parlare in rete dell'Inter. Si vinca o si perda, si faccia bene o male non si va sui social per confrontarsi, per sentire il parere degli altri, per verificare l'attendibilità secondo il senso comune delle proprie opinioni, ma ci si va per affermare prepotentemente il proprio ego, per insultare e disprezzare chi non la pensa come noi. Vinci o perdi è praticamente ininfluente. L'Inter con la Cremonese ha vinto abbastanza facilmente, ma dobbiamo allo stesso tempo sia analizzare le cose che ancora non vanno, sia evitare considerazione di carattere generalista e in ogni caso ragionare, sempre consapevoli di essere tifosi, dilettanti e non professionisti e comunque non a conoscenza di tutti quelli che sono i fatti interni alla società, al gruppo dirigenziale e alla squadra. Rispetto alla partita contro la Lazio abbiamo fatto passi avanti (pure considerando la diversa statura dell'avversario) e abbiamo vinto nettamente. Ci sono stati segnali di crescita sia a livello individuale, sia sul piano collettivo. Le notazioni positive non sono poche ma accontentarsi e esibire una sorta di trionfalismo sarebbe pericoloso. Se concedessimo le molte occasioni concesse alla Cremonese contro avversari più forti (e le prossime sfide sono contro Milan e Bayern) non finirebbe allo stesso modo.

Non ci resta che confidare nella scaramanzia: Inter – Villareal 2-4

Diciamolo chiaramente: in queste amichevoli abbiamo fatto male a livello di risultati e mostrato preoccupanti lacune nel gioco. Quanto abbiamo visto fino ad ora non è piaciuto e la cosa peggiore è che alcune carenze sembrano strutturali e non legate al contingente. Contro il Villareal, tra le due contendenti, una è sembrata una squadra (loro) e l'altra no (noi). Il calcio di un allenatore accorto e preparato come Unai Emery non si pone tra quelli che esaltano le platee ma il calcio di Inzaghi per ora neppure ci riesce, ma in più deprime i tifosi che vogliono i risultati e noi siamo tifosi e - diciamolo - per noi tifosi la cosa più importante è vincere. Il mister deve capire che cosa non funziona. Carenze a livello di organico? Condizione fisica non ancora ottimale? Atteggiamento tattico superficiale? Intanto alcune situazioni sono visibili. Anche quest'anno faremo fatica a sfondare le difese chiuse e a bloccare le ripartenze, soprattutto contro attaccanti veloci. Poi la manovra non scorre fluida neppure nele ripartenze, che dovrebbero essere il nostro forte, il palleggio di avvicinamento è lentissimo e prevedibile. E infine alcuni giocatori sono fuori condizioni e/o distratti da altri "problemi" (pensiamo a Skriniar e Drumfries). C'è poco da salvare da tutto questo precampionato e dalla partita contro il Villareal. In sei giorni non si può fare molto, se non miglioreremo e non ritroveremo il giusto atteggiamento e lo spirito di squadra e una quadratura tattica, alla prima di campionato a Lecce correremo molti rischi.

Vinto il derby, adesso cresciamo tutti insieme

L'Inter vince il derby disputando la migliore partita (finora) della stagione. Arriva subito quindi il riscatto dopo il pari contro lo Slavia Praga martedì scorso in Champions. Una vittoria per due reti a zero, maturata nel corso della ripresa e con i goal dei due giocatori protagonisti - pare - di un diverbio alla fine del primo tempo della gara di martedì scorso, ovvero Brozovic e Lukaku. Decisive le scelte e l'atteggiamento dell'allenatore, di conseguenza quello della squadra. Antonio Conte ha gestito questa partita alla perfezione, sin dalla sua preparazione con le importanti dichiarazioni nella conferenza stampa della vigilia. Confermata la solidità difensiva e il ruolo determinante di Brozo e quello importante dei due esterni, l'importante contributo in zona goal dei centrocampisti e i movimenti delle punte, Conte azzecca le scelte (D'Ambrosio per Candreva; Barella per Gagliardini/Vecino; la conferma di Lautaro) e dimostra di saper leggere la partita quando deve fare i cambi e "spostare" i propri giocatori a seconda delle esigenze della gara. Un risultato importante e che ci chiama a migliorare e crescere tutti insieme.

Inter – Slavia Praga 1-1: il ritorno di dubbi e di preoccupazioni

Il pari contro lo Slavia Praga è stata una brutta e imprevista battuta d'arresto. L'avversario era sottovalutato a priori, la sfida si è rivelata più difficile del previsto. Non ci sono dubbi tuttavia che i nostri demeriti siano stati enormi sotto tutti gli aspetti: condizione fisica, atteggiamento tattico, scelte dei giocatori, atteggiamento psicologico ovvero "mentalità" messa in campo. Nel post analizziamo la partita e con la consapevolezza che ogni giudizio si darà alla fine (sperando che questo sarà positivo). Per ora, nulla di definitivo. Un incidente di percorso su cui riflettere, da parte di chi di dovere, per cercare di evitarne altri o almeno di ridurne il numero. A partire dal prossimo derby.