
Prima di Inter – Bologna avevo la ferma convinzione che avremmo perso le due partite con i felsinei e con la Roma e avevo intuito che avremmo perso lo scudetto.
Naturalmente continuavo a sperare di sbagliarmi, che potesse succedere il contrario: ma la logica mi diceva che sarebbe andata a finire così.
Perché non l’ho detto (scritto) prima?
Perché purtroppo il mondo del tifo non ammette queste cose.
I tifosi vogliono sentirsi dire parole di fiducia e di speranza, accolgono chi si avventura in una previsione negativa, per quanto fondata, come un menagramo o peggio…
Che non fosse la nostra annata, almeno per lo scudo, lo si era capito sin dalle prime giornate, con una difesa colabrodo e con i punti buttati un po’ ovunque, a cominciare da Genova, proprio nella giornata d’esordio.
La forza oggettiva della squadra, quando ha tutti gli uomini e i migliori sono in condizione, ci ha permesso di superare queste disavventure e riconquistare la testa della classifica.
E ci ha fatto illudere, anche se non siamo mai caduti nella trappola incensatoria dei giornalisti prezzolati e interessati.
La questione era semplicissima: il campionato italiano, piaccia o non piaccia, è diverso dagli altri.
Tranne rarissime eccezioni, lo si vince lottando sino alla fine, in tutte le partite e quando si è sul filo del rasoio diventa determinante non avere buttato punti nei momenti in cui eri al meglio e stavi amministrando le gare.
Genoa, Monza, Juve, Bologna, Napoli, Parma: troppe volte avevamo la partita in pugno e ci siamo fatti rimontare per cali di tensione (anche comprensibili visti gli impegni e la rosa, non è questo il punto).
La questione è che per vincere lo scudo dopo aver subito tante rimonte devi essere sempre straordinariamente più forte nelle altre partite e così non poteva essere.
Ho sempre pensato che non avremmo vinto lo scudo.
Tra l’altro credo non sia mai successo che una squadra abbia vinto il campionato senza essere riuscita una sola volta a battere né Milan, né juve, né Napoli.
Eppure, nonostante la frustrazione di oggi, inevitabile, ho dal primo momento accettato questo rischio in cambio di vedere la mia squadra lottare orgogliosamente su tutti i fronti, anche internazionali, fino a fine aprile.
Ma la certezza negativa l’ho avuta dopo il pari col Parma, quando avevamo la possibilità di mandare il Napoli a 5 punti e chiudere il campionato anche psicologicamente, oltre che, forse, per una questione tattica: perché con 5 punti di vantaggio e un calendario durissimo credo che avremmo giocato in modo diverso le partite rimanenti.
Abbiamo dovuto far ricorso a tutto l’orgoglio dei nostri ragazzi per consumare le residue energie (fisiche o mentali non mi interessa) per eliminare il Bayern.
Poi l’orgoglio non è più bastato.
Ho rivissuto con grande sofferenza la situazione del lontano 1966-67, quando avevamo condotto il campionato sempre in testa, dalla prima alla penultima giornata e avevamo dominato in Europa, dove ci restava solo l’ultimo step, sulla carta il più agevole, contro gli scozzesi.
Ma eravamo arrivati al momento decisivo della stagione con la squadra sfinita, incapace di battere un Napoli modesto a San Siro, alla penultima, e di segnare un solo gol a Mantova, contro i locali già retrocessi.
Anche allora avevano inciso gli episodi:
- Contro il Napoli sull’1-1 a pochissimo dal termine, con Mazzola solo davanti al portiere fermato da un fischio arbitrale… mai emesso.
- A Mantova con il clamoroso errore di Giuliano Sarti, che raccoglie in tutta tranquillità uno spiovente innocuo, senza essere disturbato e se lo fa scivolare dalle mani in rete.
Anche quest’anno a Bologna e con la Roma ci sono stati errori ed episodi che ci hanno penalizzato (basti pensare al clamoroso rigore non concesso su Bisseck): ma quegli errori ed episodi, allora come oggi, sono risultati determinanti solo perché noi come squadra eravamo ormai spenti.
E perché prima non avevamo capitalizzato al massimo i nostri momenti migliori.
Uno o due mesi prima, nel lontano 1967, avremmo fatto almeno 4 gol al Mantova e battuto comunque quel Napoli.
La clamorosa flessione psico-fisica venne confermata, allora, nella finale in Portogallo, contro il Celtic, aiutata anche lì dal fattore ‘assenze’.
Noi oggi giochiamo ogni volta, per un motivo o per l’altro, senza almeno 4-5 titolari importanti.
Anche in quell’occasione il logorio di un anno condotto sempre da top team ci aveva fatto giocare la finale, per esempio, senza il leader maximo Luisito Suarez.
E anche allora il grande galiziano, un regista pallone d’oro, poté venir sostituito solo da… Bicicli, modesta anche se generosa aletta tornate.
A parte la generosità che in Bicicli era notevolissima, il cremasco è stato un po’ come il… Correa o il Taremi della situazione.
Un solo sostituito importante, allora; ma tenete presente che a quei tempi si poteva fare solo un cambio, quindi le rose erano di 13-14 veri titolari.
Eppure anche in quelle occasioni, come in questo finale di stagione, il problema delle assenze, per quanto importante, sarebbe stato superato se i titolari presenti fossero stati in buone condizioni.
Per esempio contro la Roma mancavano Pavard (dopo pochi minuti) Bastoni, Miki, Dumfries (entrato a giochi fatti) e Thuram: a 5 giocatori così non potrebbe rinunciare nessuna squadra italiana, solo 4-5 squadre straniere dalle rose stellari.
Eppure con Barella, Calha, Dima Lauti e gli altri ‘buoni’ al top ce l’avremmo fatta ugualmente.
La diversità di condizione atletica fra noi e la Roma è apparsa evidente.
Era la Roma del difensivista bieco Ranieri ad avere le energie per pressarci alti, schierando persino due punte vere e un quinto offensivo come Soulé.
Così facendo loro rallentavano la nostra ripartenza (e lo potevano fare perché non avevamo qualità e forza per punirli una volta saltato il primo ostacolo, come facciamo magistralmente quando siamo al completo e al top).
Nello stesso tempo, rientravano tutti immediatamente, una volta persa palla, compresi Soulé e le punte.
Così noi, che già facciamo fatica contro le difese schierate, come accaduto a Bologna avevamo una punta sola, lo sfinito Lautaro, e in pratica eravamo un po’ pericolosi solo a sinistra, mancandoci a destra Thuram, Dumfries e persino Barella, spostato sulla sinistra per far posto a Frattesi.
Vedendo loro che ci ‘rubavano’ il modo di giocare (perché noi quando stiamo bene e siamo al completo pressiamo alti e aggressivi e riempiamo l’area avversaria con molti uomini sulle verticalizzazioni) a me veniva in mente il mio ‘maestro’ Gianni Brera il quale sosteneva che i problemi del calcio dipendono dal fatto che il pallone è uno solo e per attaccare bisogna averne il possesso. Altrimenti devi difendere.
Trasportato ai tempi del calcio moderno il concetto è che chi ha più energie, fisiche e mentali può condurre la partita, pressare alto ma eventualmente rientrare rapido.
Con in più la complicazione che quasi nessuna squadra riesce a pressare alta per tutti i novanta e quando non lo fa più, si alza l’altra.
Contro di noi la Roma nel secondo tempo non pressava più alta anche perché, oltre al vantaggio conseguito, vedeva che noi faticavamo ad attaccare il blocco difensivo e al contrario per loro si aprivano spazi interessanti.
Questo discorso porta a un altro ambito di riflessione secondo me interessante.
Posto che l’ideale sarebbe avere giocatori di classe ma anche dinamici, forti e resistenti, considerato che questi sono i fuoriclasse e se li possono permettere in pochi, è meglio avere giocatori con caratteristiche prevalenti di qualità e intelligenza, o giocatori con caratteristiche prevalenti di corsa forza e dinamismo?
Chiaro che è un discorso molto… astratto, perché poi tutto dipende dalla percentuale delle diverse caratteristiche che si possiedono.
Io però considerando il campionato e la CL condotti dall’Inter per nove mesi, credo che il nostro mix non sia stato poi così… negativo come si pensa.
Almeno nei 15-16 titolari…
Forse bastava avere preso qualche Correa, Taremi, Asllani, Palacios, Zalewski in meno e qualche giocatore da Inter in più, come forza e corsa o anche come qualità.
Perché come al solito ha ragione lo zio Bergomi quando dice di non aver mai creduto alla storia delle due squadre e aggiunge (da FC Inter News):
“L’Inter gioca su 80 metri, per far gol deve portare tanti giocatori oltre la palla: è un gioco dispendioso.
Il momento lo capisci andando allo stadio: oggi (i giocatori, ndr) sono usciti tra gli applausi;
Acerbi fa un intervento su Dovbyk ed esulta,
Lautaro fa un recupero su calcio d’angolo al 93′.
Sono squadra, sempre”.
Ecco, praticare questo gioco dispendioso per 60 partite all’anno, con una rosa in cui oltre agli undici titolari le uniche alternative credibili sono Bisseck, de Vrij, Carlos, è difficile.
Alcuni altri giocatori sono anche buoni, ma non hanno le caratteristiche tecniche o fisiche richieste per sostituire i titolari (Barella/Frattesi, Dumfries/Darmian, forse lo stesso Zielinski per Miki, se il polacco… ci fosse stato).
Invece le tre punte di riserva, il vivace Zalewski e l’ordinato apprendista Asllani, semplicemente non mi sembrano da Inter.
Alcuni non lo sono, forse, per il momento. Altri non lo sono più o non lo sono mai stati.
La questione è particolarmente grave quando gli elementi meno efficaci sono tutti e tre nel reparto chiave, l’attacco.
Ma sono tutte considerazioni che ci siamo detti tante volte e ripeterle ormai annoia.
Adesso non resta che evitare un’imbarcata col Barça e chiudere dignitosamente la stagione.
Per pensare al futuro, sapendo anche che la squadra dovrà continuare a battersi, addirittura su un palcoscenico mondiale, almeno sino a luglio.
E questo avrà riflessi importanti anche sulla prossima annata calcistica.
C’è un errore da non compiere e ancora una volta ci può soccorrere il confronto con l’Inter di HH che perse tutto all’ultima giornata.
Allora si decise di rifondare, vennero presi 10 giocatori nuovi, ma 10 giocatori in un colpo, per motivi finanziari, non potevano che essere mediocri.
Si dovettero aspettare 5 anni per rivincere e fu comunque possibile solo grazie all’apporto dei leader storici: i difensori, Corso trasformato in regista, Mazzola e Boninsegna.
Adesso l’intelaiatura è forte e non sono molti i titolari sul viale del tramonto: i due centrali e Miki.
Lì vanno trovati uomini che non li facciano rimpiangere.
Poi bisognerà lavorare sulle ‘seconde linee’ (soprattutto nel reparto offensivo) che devono essere davvero in grado di alternarsi ai titolari, facendoli rifiatare, ed evitando la catena di infortuni che ci ha penalizzato in questo finale di stagione.
Perché anche il prossimo anno continueremo a giocare, fortunatamente, come vuole Inzaghi e il sovraccarico di lavoro, se non compensato e distribuito, finirà per pesare ancora una volta.
Per fortuna abbiamo diversi leader tecnici ancora nel pieno delle forze, anche se alcuni di loro non accompagnano la qualità con un atletismo travolgente
Bastoni, Barella, Dumfries, Lautaro, Calha, Dima, Pavard sono in piena maturità.
Bisseck potrà solo migliorare la sua applicazione in marcatura e la concentrazione, Carlos è comunque valido e Sucic, già preso, fa almeno bene sperare.
Ma sono dieci giocatori di movimento, non potremo prenderne altri 12 e bisognerà fare delle scelte: tutti siamo favorevoli alla sostituzione di giocatori in fase calante e con stipendio elevato, ma non potremo sostituire contemporaneamente Acerbi, de Vrij, Darmian, Miki, Zielinski, Arna, Taremi, Correa.
Oltre a Zalewski, che io non riscatterei, ad Asllani e eventualmente a Frattesi.
Potremo prenderne 3 o forse 4, ma questa volta non se ne potrà sbagliare neppure uno.
Come sottolinea ancora zio Bergomi:
“La narrazione dice che l’Inter è favorita perché ha due squadre, ma io non ci ho mai creduto.
L’Inter ha pescato bene coi parametri zero spesso, ma quest’anno ci aspettavamo di più da Mehdi Taremi, Piotr Zielinski ha fatto poco, Francesco Acerbi è rimasto fuori tre mesi“.
Alla fine la mancanza di alternative valide ha forse avuto un peso anche nei lunghi infortuni di Calha, Dumfries e Thuram.
In questa situazione credo che serva a poco rileggere l’andamento del match anche attraverso gli episodi o i dati statistici, perché è tutta la squadra che ha avuto una flessione anche superiore alle attese.
Basterà osservare come la Roma abbia fatto meglio in quasi tutti i dati numerici che di solito si considerano; tiri verso la porta, tiri in porta, tiri in porta da area, occasioni da gol, passaggi chiave.
Noi abbiamo fatto molto meglio come passaggi riusciti e percentuale di passaggi riusciti, ma questo non è motivo di elogio: forse significa solo che non trovavamo sbocchi e ci… trastullavamo con giro palla fatto di passaggi brevi e facili.
Anche il fatto che il possesso palla sia stato sempre nostro, non solo in cifra assoluta, ma in tutte le sei porzioni di 15′ in cui si suddividono le partite non è un dato positivo: dice solo che con il nostro gioco se non sei al top e gli avversari hanno gamba per verticalizzare, vai in difficoltà.
Altra conferma viene dai dati sulla corsa: loro hanno percorso oltre 2,5 k in più, ma hanno anche ‘passeggiato’ per oltre 4 km in più.
Ciò significa che noi, spostandoci sempre tutti insieme, pur avendo complessivamente corso di meno, abbiamo dovuto costringere i nostri a sprintare di più
Venendo ai numeri individuali, spicca la prestazione di Carlos, primo nella graduatoria delle palle giocate, dei passaggi riusciti, dei passaggi riusciti nell’ultimo terzo e persino nei dribbling.
Ma nei tiri in porta compare solo Dumfries, con uno (!) e nelle occasioni solo Arna, sempre con una.
Sono dati illuminanti sulla condizione generale della squadra e su come il nostro meccanismo di gioco si infranga quando gli interpreti non sono al top.
Veniamo ora alle pagelle, che contano solo per quanto riguarda le prospettive di finire dignitosamente una stagione che per nove mesi è stata trionfale.
Vorrei prima far notare che Daniele Mari, direttore di FC Inter 1908 intitola il suo pezzo sulle pagelle “Tradiscono proprio quei tre”, cioè Dimarco, Barella e Lautaro ai quali dà 4.5.
A prescindere dalla valutazione che si può condividere o meno, si tratta proprio dei tre che hanno giocato di più, perché indispensabili (come altri) ma non hanno avuto infortuni di lungo corso.
Sommer:
nessuna responsabilità sul gol, nessun intervento di particolare rilievo.
6
Pavard:
sfortunato, si infortuna alla caviglia dopo poco e salterà Barcellona.
s.v.
(Bisseck:
mette la sua fisicità e i suoi mezzi atletici als ervizio della squadra nelle due fasi, tanto da guadagnarsi un calcio di rigore che solo un arbitraggio indecente non ha visto. Però in ogni partita o si perde una marcatura, nella sua area, o si distrae in un momento cruciale.
5.5)
Acerbi:
tra i migliori. Sempre imbattibile nei contrasti e sulle palle alte è l’ultimo ad arrendersi e nel finale diventa assaltatore.
6+
Carlos:
giocare a sinistra non è facile perché lì manca il radar cattura palloni (Miki) e lui deve distribuirsi tra centrale (per non consentire l’uno contro uno alle due punte romaniste) e esterno su Soulé che mette sempre in difficoltà Dima. Il gol di Soulé viene da un doppio rimpallo. Alla lunga lui lo neutralizza ed è tra i più efficaci nel sostenere il tentativo di rimonta.
6+
Darmian:
generosissimo e autore di una prova accettabile come sempre, conferma anche di non poter fare più se non in circostanze particolari, il quinto.
5+
(Dumfries:
rientro positivo. Quanto sia forte lo si vede quando manca e… quando finalmente rientra. Ha la forza per scuotere la squadra e trascinarla. Speriamo sia al top per Barcellona.
6)
Barella:
spostato a sinistra per far posto a Frattesi non copre come Miki e non spinge come… Barella. Poi torna al suo posto ma conferma di essere un po’ alla frutta.
5
Nb. Non darò voti inferiori a 5, per rispetto, a nessuno dei giocatori che con le loro qualità e il loro sacrificio hanno tenuto ai vertici l’Inter fino ad oggi.
(Zielinski:
pochissimi minuti ma non mi è sembrato… un crack potenziale.
s.v.)
Calha:
lui se la cava sempre dignitosamente, ma è ben lontano, come quasi tutti i compagni, dai vertici di rendimento sfoderati tutto l’anno.
5.5
Frattesi:
che non fosse un palleggiatore raffinato lo sapevamo, non ha neppure la struttura per essere un forte incontrista (il Gattuso della situazione, per citare ancora Di Canio). E’ fortissimo negli inserimenti, ma questa non è partita per mostrarlo.
5-
Dimarco:
quando, come contro la Roma, non riesce a incidere in fase offensiva, emergono i suoi limiti per quanto riguarda il contenimento. Affrontare Soulé e co. senza lo schermo di Miki e con la… stanchezza di Dima, non è uno scherzo, per chi gli gioca dietro
5-
(Zalewski:
si dà da fare, cerca di mettere qualche pallone giocabile, ma è leggerino, incide poco pur essendo tra i più freschi. Ci vuol altro…
6–)
Lautaro:
non ho il coraggio di dargli un voto negativo con tutto quello che ci ha dato nella stagione, in qualità, dedizione al gruppo e alla maglia, leadership in campo e fuori. Costretto in troppe partite a sacrificarsi senza un compagno adeguato (in assenza di Thuram), arriva sfinito ma dà ancora tutto.
Facciamo così:
s.v.
(Correa:
il mistero di questo ragazzo continua.
s.v.)
Arnautovic:
quando la squadra non le sostiene adeguatamente è sempre una giornata difficile per le punte. Lui si impegna, ma non trova mai la giocata vincente.
5
All. Inzaghi:
troppo facile farne il capro espiatorio di una settimana disastrosa. La storiella delle due squadre può incantare qualche sprovveduto ma in società credo sapessero che per nove mesi ha spinto il motore dell’Inter in continui fuori giri.
Inevitabile che alla fine grippasse.
Dovevano dargli rinforzi credibili (non Palacios, J. Martinez e Zalewski) oppure chiedergli di puntare a un solo obiettivo.
6
Luciano Da Vite
Concordo che sostituire tante gente a fine corsa in un colpo solo sia complesso, tecnicamente e finanziariamente.
Purtroppo, e lo dico sinceramente, è ciò che ho sempre evidenziato come elemento di debolezza nelle scelte dei maturi perpetrate per anni soprattutto perchè andavano ad aggiungersi….ad altri maturi.
Se di 12 panchinari “le uniche alternative credibili sono Bisseck, de Vrij, Carlos” credo che qualche esame nelle scelte vada fatto.
A parte questo io continuo a sostenere che se non posso prendere un giocatore solido nel suo prime o che sia già a buon livello con ottime prospettive (così si dice di Sucic), io resto con i miei.
Ho sempre preferito 3/4 acquisti buoni rispetto a 10 mediocri. Anche se questa cosa mi costringe a tenere in rosa ragazzi cresciuti nel vivaio magari non prontissimi.
Per correggere errori che ovviamente vengono e verranno commessi serve flessibilità e questa te la possono dare solo profili che, per età e stipendio, hanno mercato. A patto di non voler smontare il giocattolo cedendo i big nel loro prime ma questa sarebbe un’altra storia
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Per rispondere a Sergio di là, io non farei lo scambio Frattesi-Konè pur concordando che un prfilo alla Konè ci serva.
Ma questi profili si possono trovare a prezzi competitivi in campionati esteri: quando guardo partite di CL e anche di Europa League, giocatori fisici, magari non raffinitissimi, ma che fisicamente sono di alto livello ne ho visti parecchi.
E sono certo costino meno di quanto la Roma valuti oggi Konè.
Pensate ad un Bisseck oggi dopo un anno all’Udinese: altro che i 7 milioni che abbiamo speso, sparerebbero 30.
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Se hai poche alternative ai titolari affidabili, oltre a qualche errore che si può sempre commettere, non sarà perché da anni ormai non fai più mercato?
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Basta con la storia del mercato. Qui trovate i costi annui dei tanto decantati acquisti dell’Atalanta e sotto la rosa dell’Inter. Guardate l’ultima colonna e vedrete che Retegui costa ben meno di Correa e praticamente come Arnautovic, Samardzic poco più della metà di Zielinski. Hanno fatto delle scelte, ma basta con ‘sta cosa che non facciamo mercato perché è falso. I numeri non sono interpretabili, sono numeri. Poi aggiungete i rinnovi a contratto, i “pagherò” fatti in epoca Zhang (Frattesi lo paghi dall’estate scorsa per esempio).
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Grazie Phragrance,,numeri chiarissimi.
Non credo sia tanto un tema di errori o meno, concordi che li fanno tutti (qualcuno di più), ma proprio di scelte.
È palese che noi si sia puntato tanto, per me troppo, su profili che poi limitano enormemente la flessibilità sul mercato.
Questo fatto non può non essere considerato. Ma le dichiarazioni fatte fanno ben sperare su un cambio di rotto. Poi ovvio che servirà bravura nel limitare errori visto che i cambi da fare credi saranno parecchi
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Tutte le tabelle di questo mondo non potranno mai smentire il fatto che quest’anno ci siamo… rafforzati con Palacios e il prestito di Zalewski
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ma siete bravi voi e non capiscono nulla tutti quelli, giornalisti operatori di mercato calciatori ed ex calciatori, commentatori ecc. che a centinaia riconoscono pubblicamente la nostra situazione di impossibilità di spendere sul mercato.
Però adesso ne ho veramente abbastanza
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Non si tratta di essere bravi, si tratta di conoscere le cose per come sono e non parlare come se si stesse parlando del calcio di 30 anni fa. E insistere su una falsità non la farà certo diventare vera. Come dici sempre “sarò libero di pensarla diversamente?”, certo, e libero io di correggerti ogni volta soprattutto su dati di fatto. Ripeto, i mumeri sono lì, basta conoscere i regolamenti e saperli leggere. Poi si può dire ciò che si vuole, in Italia poi… ma se si parla seriamente è un altro discorso.
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I fatti dicono che 4 anni fa, non 30 anni fa, quando c’era già il FFP, se si servivano una punta e un esterno prendevamo 85 milioni (+ ingaggio) e portavamo a casa Lukaku; poi altri 40 milioni (+ ingaggio) e portavamo a casa hakimi.
Adesso se ci servono una punta e un esterno dobbiamo andare su un parametro zero (Taremi) e sul prestito di Zalewski.
Certo ci sarebbe un’alternativa a Taremi: prendere un giovane semi sconosciuto e che costi poco.
L’abbiamo fatto con il difensore e ci siamo rafforzati con Palacios
Sono due modi diversi di affrontare il mercato. Di questi tempi, non di 30 anni fa.
E’ vero o me lo sono inventato che negli ultimi anni abbiamo dovuto ridurre il monte ingaggi e chiudere il mercato in parità se non in attivo? E lo abbiamo fatto
E’ vero o non è vero che, tabelle o non tabelle questa situazione ci penalizza nel momento in cui gli altri si rafforzano e noi non possiamo farlo?
Io sostengo che l’impossibilità di agire sul mercato ci danneggia. E centinaia di adetti ai lavori condividono questa opinione.
Altri sanno di economia e di finanza, ma hanno problemi con l’Italiano perché mi rispondono con argomenti non pertinenti.
Non potremo spendere perché le norme non ce lo permettono (secondo voi) ma è vero o non è vero che questo rappresenta un ostacolo?
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Comunque noi siamo in classifica davanti all’Atalanta (per ora, sgraaat…) e noi siamo in semifinale di CL e loro no. Magari Arnautovic a Bergamo faceva come Retegui, Correa alla Lazio ha fatto benissimo… Chiaro che quando questi sono stati chiamati a esprimersi a un livello superiore, cioè in una squadra che – a prescindere da se sceglie una competizione o meno – è chiamata per forza a competere al massimo e con tutte le sue forze in tutto, hanno fallito.
Acquisti sbagliati? Molto probabilmente sì. Arnautovic magari in assoluto no, l’anno scorso lo scudo lo abbiamo vinto, non è stato decisivo, ma un ruolo comunque lo ha avuto. Ci fosse stato un giovane della Primavera difficilmente lo avrebbe avuto. Quando Pinamonti o S. Esposito sono rimasti in rosa con “questa Inter” non hanno dato alcun contributo. Questo senza voler criticare i giocatori. La ragione non sta secondo me da una parte specifica.
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Quando ti spiego che «non facciamo più mercato» è una panzana, sto dicendo – in un italiano lineare – che il mercato si misura nei conti, non nella sensazione del bar sotto casa.
Il paragone con Lukaku e Hakimi non sta in piedi perché allora Suning poteva iniettare capitale senza paletti covid-post-pandemia. Dal 2022 la leva finanziaria del club è calata: interessi sul bond, ecc… Dire “impossibilità di spendere” è errato: le regole UEFA non vietano di spendere, impongono equilibrio, e noi lo manteniamo così. Non è vero che non fai mercato, spendi in ingaggi a differenza di Milan e tanti altri che spendono (ciò che possono) in cartellini, ma con ingaggi nettamente più bassi.
Ripeto, in Italia hai un budget competitivo. Certo se guardi il Real Madrid, no, ma rimane un tema di ricavi differenti.
Se i concetti di ammortamento, squad-cost e rapporto costi/ricavi ti sembrano “argomenti non pertinenti”, allora sì: il problema non è la finanza, è l’italiano.
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Per rispondere anche a Emiliano, ho preso a esempio una squadra della quale spesso si dice che abbia una rosa più profonda. Personalmente ho sempre detto che a me sta bene come hanno speso i soldi finora. Invece non va bene dire che non ne spendiamo perché è falso.
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Phragrance…senza entrare nello specifico,però l’Atalanta negli ultim idue anni ha avuto la fortuna/bravura di vendere Hoj,lund ,Koopmeiners ed un altro giovane (non ricordo il nome) per oltre 150 ml…..noi abbiamo rinnovato a tutti i big.
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e ,quando hai il cash in mano, acquistare risulta più facile (vedi Retegui).poi possiamo rimarcare che bisogna anche saper acquistare bene e ricordare,fattore non marginale,che quando si presenta una big il venditore alza il prezzo,salvo compiacenze particolari.
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Luciano, quando parli di rafforzarsi credo tu intenda ogni anno aggiungere, accrescere il monte ingaggi, avere saldo negativo sul mercato, perdere denari, ecc.
Se è questo che intendi allora ti posso anche seguire ancorché, come più volte spiegato, ci sono dei vincoli da rispettare. Inter che tu citi, quella che spese per Lukaku e Hakimi (ma anche Barella, Bastoni ecc.) partiva da una base più bassa e poteva contare – purtroppo poi non è stato così – su entrate commerciali cinesi poi evaporate e che ci hanno costretto a ridurre la potenza di fuoco.
E’ chiaro che se crescessero le entrate commerciali, si potrebbe spendere di più. Il problema delle basse (vs top team europei) entrate commerciali è comune a tutte le squadre italiane (diritti tv miseri) e per noi poi si deve aggiungere la mancanza dello stadio, una lavoro pessimo sul piano del marketing fatto nel recente passato come certificato da entrate da sponsorizzazioni molto più basse persino del bilan. La squadra dominante di Moratti fu gestita commercialmente malissimo da gente incompetente che sfruttò la disponibilità di Moratti a ripianare ogni anno perdendo un treno clamoroso per consolidare il brand nerazzuro nel mondo: avevamo una squadra che veniva da 5 scudetti consecutivi e pure campione d’Europa! Lo stesso Antonello ha bucato il main sponsor sulla maglia…..questa è un’area su cui spero gli americani, che di solito in questo campo ne capiscono, potranno fare molto meglio.
Ciò nonostante abbiamo tenuto e rinnovato tutti i migliori, registrando perdite record che poi sono costate la società a Suning, ovviamente pagandoli di più (una scelta che personalmente condivido), ma questo inevitabilmente ti condiziona, limitandoti, sul resto. E’ tuttavia altrettanto innegabile che tra Samardzic e Zelinski, per fare un esempio, si sia scelto di puntare sul secondo che peraltro costa di più. Non so chi dei due sia più forte oggi o lo sarà domani, so solo che Zelinski non lo venderai mai allorquando non faccia benissimo, un Samardzic si. Per cui se si hano troppi Zelinski in squadra, e noi ne abbiamo molti, i vincoliu sono molto più stringenti.
Se, invece, sostieni che gli altri si rafforzano – intendendo spendono di più nella singola sessione – e noi no, perdonami ma i numeri non dicono assolutamente questo. Il gap finanziario tra Inter e le squadre da te spesso citate sono li a dimostrarlo. Non dimentichiamo che Atalanta poi i top li cede ogni anno, vedi Koop.
Credo che il ciclo di questa rosa sia concluso – molti giocatori sono a fine corsa – ma il nucleo forte è ancora nella piena maturità. Sta alla società completarlo al meglio.
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Concordo Roberto, il caratteristico dell’Inter si aggira sui 380/390 milioni di euro ed è su quello che ti devi basare per calcolare i tuoi budget di spesa. E’ un ottimo risultato per una squadra italiana, ma sei al limite, almeno fino a quando avrai uno stadio di proprietà.
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Appunto Tullio, se decidi – giustamente a mio avviso – di non vendere e rinnovare, hai cmq costi extra, anche quello, per le regole di oggi, è fare mercato.
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Tullio, infatti noi abbiamo optato per tenere i nostri top e non cederli. E per me i nostri hanno fatto bene.
Poi però se devi scegliere tra Reteguei e Arna o Zelinski e Samardzic, visto che i costi sono quelli, si tratta di scelte.
Reteguei che ha ingaggio pari al nostro portiere di riserva credo sia emblematico del fatto che noi possiamo spendere e spendiamo di più. E ci mancherebbe, abbiamo entrate molto più alte.
Poi certo, se Retegui lo compri dopo che è stato capocannoniere in A il suo costo, anche di ingaggio, lievita. Ma è innegabile, credo, che noi si preferisca profili cd certi alla Arna e Taremi rispetto ai cd rischi alla Retegui del Genoa o al Castro dall’Argentina (nomi presi come esempio). Con pregi e difetti che tale scelta comporta. Personalmente preferirei mixare meglio per evitare di dover fare sostituzioni di massa – sempre rischiose – e garantirmi più possiiblità di fare player trading senza toccare i big.
Vedremo cosa faranno ma credo l’approccio cd conservativo verrà rivisto
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Quando ti spiego che «non facciamo più mercato» è una panzana, sto dicendo – in un italiano lineare – che il mercato si misura nei conti, non nella sensazione del bar sotto casa.
No, caro mio, il bilancio si misurerà sulle tue tabelle. Il mercato è un’altra cosa.
Se io compro tre vestiti e tre paia di calzature e tu compri solo un vestito usato, tu incasserai e spenderai più soldi di me, il tuo bilancio sarà in ordine, ma io ho fatto un mercato più importante del tuo.
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Io penso che sia sul piano delle ragioni del bilancio diverso spendere dei soldi cash per prendere Retegui e Samardzic che pagare pure delle commissioni, ma prendere a zero Taremi e Zielinski. Per ragioni anche di opportunità la seconda operazione è ed è stata fattibile. La prima no. Senza dubbio l’ingaggio dei due giocatori acquistati a zero sarà più alto di quello di Retegui e Samardzic, ma questo ti permette di operare in maniera “contabile” in un modo sostenibile, data la nostra situazione contingente molto molto molto particolare, e cercare di tenere la squadra a un alto livello acquistando due giocatori, almeno sulla carta, esperti e pronti subito per ruotare con i titolari e quindi con un ritorno in termini sportivi “utile” e spendibile subito dato che non è stato possibile in questi anni “programmare” e che comunque quando sei l’Inter – al di là delle nostre difficoltà – la programmazione deve sempre tenere conto dell’esigenza di ottenere risultati nell’immediato SEMPRE. Mentre il contrario non è fattibile evidentemente. Tanto che il massimo esborso possibile è stato per un giocatore come Palacios: una spesa praticamente inutile. Assolutamente superflua. Sicuramente anche io non sono per spendere per giocatori che non siano veramente forti, anche se alcune operazioni per completare la rosa magari con giocatori dal campionato italiano che abbiano già provato una loro continuità di rendimento e affidabilità tipo Carlos Augusto per me ci sta.
Non sto contraddicendo nessuno degli elementi di discussione che si sta proponendo, sto solo offrendo un mio punto di vista.
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Se io spendo tantissimi soldi per la gestione corrente, ma non acquisto assolutamente nulla, mi si potrà dire che sono un cattivo amministratore, ma non che ho fatto un mercato sontuoso o anche solo decente
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No, caro mio.
Se io compro tre vestiti e tre paia di calzature e tu compri solo un vestito usato e spendi il resto a rammendare gli abiti che hai già, spendiamo uguale. È una scelta, puoi vendere gli abiti che hai già e prenderne di nuovi, puoi rammendare quelli che hai, puoi anche farti regalare vecchi abiti che hanno bisogno di grande manutenzione.
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Oh, ma l’italiano è una lingua durissima evidentemente eppure è chiaro che le spese per acquisti, sul mercato, sono una cosa, le spese di gestione ell’esistente un’altra.
Tu puoi dire che avrei amministrato meglio buttando via le cose e non rammendandole, ma non puoi dire che ho comprato se non ho comprato nulla.
Puoi dire, se vuoi, che il mercato non l’ho potuto fare perché sono un incapace nella gestione, ma non puoi dire che ho fatto mercato
Il Chelsea vende a se stesso gli hotel e la squadra femminile: i trucchi contabili per spendere miliardi ed evitare sanzioni
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Ma certo, quello è indiscutibile, ma ti ripeto per la centesima volta, in italiano: è una scelta della dirigenza.
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Certo, l’Inter è piena così di hotel da vendere…
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se è per quello potrebbe vendere Appiano gentile a oaktree, ma era chiaramente solo un esempio. Le leggi illiberali prestano inevitabilmente il fianco a mille scappatoie.
Un presidente per esempio dava retribuzioni moderate ai suoi campioni, ma cedeva loro appartamenti nei suoi resort ai Caraibi.
Una parte della retribuzione pò essere saldata per attività pubblicitarie o differita come impegno all’utilizzo come uomo immagine al termine della carriera, ecc.
Poi ci saranno mille altre soluzioni che i fiscalisti esperti sapranno suggerire, volendo
ma resta il fatto che nessuno ha risposto alle mie domande e a una principalmente:
è vero o non è vero che negli ultimi anni abbiamo dovuto CONTEMPORANEAMENTE TAGLIARE IL MONTE INGAGGI E CHIUDERE IL MERCATO IN PAREGGIO O ADDIRITTURA IN ATTIVO?
Io mi fido, se mi dite che non è vero chiedo scusa
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Luciano, detto mille volte, è vero, ma non perché non vuoi investire, ma per rientrare nelle norme che ti permettono di partecipare alle competizioni Uefa. Poi sul fatto che siano regolamenti iniqui, possiamo discuterne.
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Allora se è vero non c’è da discutere: abbiamo fatto bene pur senza poter fare mercato. Di che abbiamo discusso fino ad ora? A me sembrava che voi (e tu in particolare) ti opponessi proprio all’ idea che siano stati mercati in sofferenza
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E continuo a farlo.
Per te non fare mercato è non acquistare, per me è anche trattenere Lautaro, Barella, Bastoni, ecc… Oppure puoi vendere come fanno Milan (Tonali per esempio), Napoli (Kvara per esempio), ecc…
Per te non fare mercato è non acquistare cartellini, per me è anche dare super stipendi a dei parametri zero.
Che poi non è per me, ma è per le regole che ci sono e, puoi banalizzare i concetti come ti pare, ma rimane un fatto.
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fa che io sono ingenuo e tutta questa diatriba nasce solo dal desiderio (legittimo) di un addetto ai lavori di difendere l’operato di una grande azienda speculativa del suo ramo?
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Mai sostenuto di essere in mano a benefattori, anzi…
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Infatti è evidente che quando tutti quelli che si occupano di calcio parlano di una società che ha avuto difficoltà a fare mercato per rafforzarsi, parlano di mercato in entrata. E’assolutamente sottinteso
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Certo, ma pochi analizzano il perché e quando lo fanno, come Iaria sulla Gazzetta, non vengono considerati perché per il tifoso da bar (non è una critica) quelle cose non contano, invece ormai sono proprio “quelle cose” a guidare le politiche di una società calcistica. Negli anni abbiamo dovuto rientrare in determinati parametri. C’è chi lo ha fatto vendendo e acquistando giocatori giovani e con bassi ingaggi e chi, legittimamente, ha scelto un’altra strada (e per i risultati portati ha anche fatto bene a imboccarla a mio avviso).
Quindi il tema “non fare mercato”, nell’accezione del tifoso non è vero. Avremmo potuto vendere – chessò – Barella e comprare 2 o 3 giovani come ha fatto il Milan, coi rischi connessi, ma dire che non abbiamo investito, è falso. Abbiamo investito quanto il bliancio permetteva, esattamente come hanno fatto gli altri (con la differenza che venivamo da anni di malagestione finanziaria e per rientrare nelle regole Uefa, oltre ai soliti interessi del bond che grava sulla società, lo “stacco” è stato più netto).
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Phragrance….in pratica noi abbiamo fatto mercato rinnovando ai big..possiamo metterla così ? L’alternativa era rinfrescare la rosa vendendone 1/2,con il rischio però di non poter sfruttare nel breve una rosa che comunque resta di ottimo livello. Scelta giusta o sbagliata ? ..possiamo discuterne all’infinito, ma sappiamo che non esiste una riprova.
A mio avviso semmai,potremmo ribadire che per gestire una societa di calcio ,si devono fare valutazioni a volte diverse e contrastanti con la visione econimico/finanziaria di un fondo come Oaktree. In sintesi…se a gennaio ti trovi in lotta su tre competizioni (senza contare il mondiale) e ti rendi conto di una lacuna evidente nel reparto attaccanti,forse dovresti rischiare e decidere immettere i 4/5 ml. per rinforzare il reparto con un prestito (si parlava di Asensio, poteva essere Kholo Muani o..altri ).
Lo so ,col senno di poi è tutto più facile, ma probabilmente avremmo aumentato le possibilità di ottenere qualcosa in più dalla stagione,comunque positiva
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Tullio è esattamente quello che sto dicendo, è proprio così. Gennaio compreso! :)
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Cambiando totalmente discorso, leggo le lodi di Cassano a Conte e gli strali verso Inzaghi. Poi faccio una ricerca su google “cassano conte inter 2020” e leggo invettive verso Conte. E questo si professa interista. Certo, come no…
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Adesso si scopre che dicevamo tutti la stessa cosa-Non abbiamo potuto (per me voluto) fare mercato in entrata neppure quando era palese che anticipare un investimento avrebbe portato migliori risultati sportivi e di conseguenza finanziari. E anticipo sarebbe costato poco perché a un campione da 50 milioni bastava fare un quinquennale e di colpo l’ammortamento di quest’anno sarebbe stato di soli…10 milioni. Una bazzeccola rispetto al guadagno sportivo
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No, non dicevamo affatto la stessa cosa, ma non ne ho più voglia quindi hai ragione tu! :)
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Però ragazzi, io sono il primo che avrei voluto una punta a gennaio ma come facciamo a sostenere con certezza che non sia stata presa per mancanza di risorse? Magari non è stato semplicemente trovato il prifilo giusto secondo i canoni dei nostri.
Kolo Muani viene preso ad esempio, ma la gobba si è accollata un costo non indifferente per un affitto di 4 mesi. Io lo avrei fatto ma siamo sicuri che Marotta, anche avendone le disponibilità, avrebbe avallato questa mossa? Senza considerare che la gobba davanti aveva l’insufficiente Vlahovic e il rotto Milik – quindi Muani probabile titolare (come è stato con Motta) – noi 5 punte di cui 2 super titolari e 3 per le quali non c’era uno straccio di squadra disposta a prenderli (se non con ingaggio pagato dai nostri, vero Cairo?).
Marotta si è sempre dimostrato – non solo con noi – restio nel fare certe spese. Già alla gobba i “soldoni” venivano spesi per gente molto scafata, penso ad Higuain o Pjanic, non per giovani in rampa di lancio o soprattutto per prestiti. Li sfruttava anche assenze di regole (il FFP non c’era o comunque non era rigido come l’attuale) e società truffaldina ma il suo modo di operare è stato sempre questo.
Ricordo anche nella prima stagione di Inzaghi quando a gennaio, a fronte della solita carenza offensiva, davanti arrivò Caicedo in prestito ma furono spesi 28 milioni per Gosens (che nelle idee doveva rimpiazzare Perisic a partire dalla stagione successiva). Perchè non metterli su una punta che era oggettivamente la necessità più impellente? Perchè lui non spenderà mai 14 milioni come fa la gobba per avere un giocatore per 5 mesi. Anche se forse avremmo avuto allora, come oggi, molte più probabilità di vincere uno scudetto.
Vedendo la tabella di Phgrance sono sempre più convinto che tra il Retegui genoano o il Castro argentino, Marotta preferisca sempre prendere l’Arna o lo Zelinsky di turno: i costi sono quelli. E soprattutto non prenderebbe mai un presunto big in prestito per pochi mesi sapendo di non poterlo poi riscattare (per Muani credo il Psg chiederà non meno di 50, 60 milioni). Prestiti biennali magari possono essere impostati a giugno, non certo a gennaio.
Per lo stesso motivo Marotta non spenderà mai cifre importanti per un prospetto che non ha ancora dimostrato: 7 milioni per un Bisseck vanno bene, se si tratta di un profilo una tantum. Ne ha spesi 13 per Martinez perchè aveva già giocato nel campionato italiano. Sono certo che la stessa cifra non l’avrebbe mai spesa per lo stesso giocatore se questi avesse fatto un campionato, che so, in Svizzera.
Sono infatti molto curioso di vedere come verrà gestita la prossima campagna acquisti: l’arrivo di Sucic, parliamo cmq di un giovane già da qualche stabilmente nella nazionale croata, sembra introdurre un elemento di discontinuità. Vedremo se sarà una mossa isolata oppure l’avvio di un nuovo corso. Questo si Emiliano, destinato a dare maggiore sostenibilità finanziaria alla società
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Roberto, il tuo è un ragionamento logico e ci può stare. Io non so come ragioni Marotta, mi fa solo strano che uno della sua esperienza, con l’okay della proprietà, non abbia preso una punta. Poi l’acquisto di Sucic avvalora la tua tesi, ma lo spazio a bilancio per prenderne (anticipando l’acquisto di qualche mese) uno davanti c’era anche dopo aver preso il croato.
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Mi baso su ciò che ha fatto.
Due anni fa credo che la manca za di una punta fosse ancora più evidente: Correa era….Correa, Sanchez era sempre in infermeria. Tutto il peso attacco era su Toro e il 36enne Dzeko.
Eppure i soldi andavano su Gosens.
Maritta ha più volte detto che gennaio non è periodo adatto per fare acquisti. Da qui mia ricostruzione.
Si, forse lo spazio c’era ed è per questo che tendo a credere che in assenza occasione giusta lui non fa spesa, anche per non toccare equilibri di spogliatoio.
Cambiando discorso, stasera sto vedendo una partita di ritmo e intensità. In Italia queste partite non si vedono mai.
Osservare i tempi morti: differenza abissale
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Luciano scrive “…sarebbe costato poco perché a un campione da 50 milioni bastava fare un quinquennale …”
Però Luciano,io non intendevo un acquisto di quella portata ;sappiamo poi che a gennaio è difficile e ,per un gruppo affiatato come il nostro esiste il rischio di rompere gli equilibri.
Io mi rifaccio “all’Asensio” della situazione,ben sapendo che è tutto da provare che sarebbe cambiato qualcosa in meglio…però sei in ballo e rischi i 4/5 ml….se ti va aumenti le possibilità di portare a casa un trofeo (e soldi), in caso contrario cmque hai fatto il possibile.
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Non lo so….mi sto innervosendo, sembra di leggere le opinioni di Marchionne o di Briatore!! Ci sono esempi su esempi di società che spendono in barba ai regolamenti UEFA e trovano sempre il modo di sfangarla….PSG, City, Chelsea, Barcellona…..o ripianano annualmente cifre improponibili come i gobbi!
Ripeto con Zhang in sella avremmo trovato sicuramente un’escamotage e oggi festeggeremmo una coppa Italia e uno scudetto in più! E poi non sopporto l’arroganza, scendete dal piedistallo, lasciate che un utente qua dentro porti avanti il proprio pensiero e abbia una propria opinione…..e comunque perdonatemi ma a questo discorso della proprietà con le mani legate che non può investire non ci crede nessuno….fatevene una ragione!
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Ma fattene una ragione tu! Parli dell’educazione degli altri e guarda con che tono scrivi!
“Marchionne e Briatore” (senza nemmeno sapere le differenze di base dei due)… “Mi sto innervosendo”… ma chi ti credi di essere?
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Arrogante è chi crede di saperne di più di una cosa di chi lo fa per lavoro, avendo invece tutt’altre competenze. Questa è arroganza per me. Per me l’arrogante sei proprio tu.
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Come sempre concordo con Tullio e Siriano.
A Tullio voglio dire che la storia dell’acquisto da 50 milioni era una piccola provocazione.
Gli esperti di bilanci ci hanno spiegato che prendere uno a 50 milioni è più conveniente finanziariamente che prendere uno a zero ma con un ingaggio un po più alto.
Perché i 50 milioni li ammortizzi in 5 anni e pesano ‘solo’ 10 milioni all’anno.
Discorso ineccepibile. L’unica pecca è che i 50 milioni li devi avere, subito, non nei prossimi 5 anni. E devi poterli spendere o volerli spendere.
Quindi io dicevo, visto che si…ammortizzano in tanti anni, tanto vale spendere molto per uno forte che ti faccia fare il salto di qualità.
Con questa logica io prenderei Tonali, il tipo di giocatore che in mezzo ci manca. Spenderei 70 milioni (+ ingaggio), ma distribuiti su molti anni sono poca cosa.
A parte gli scherzi: penso che se passassimo il turno faremmo davvero la storia, per la differenza enorme di disponibilità di spesa fra le due società.
Come dice Siriano io non credo affatto che il barcellona ricco di fuoriclasse rispetti le regole del FFP o come si chiama oggi, nonostante abbia introiti maggiori dei nostri.
Una persona che conosco lavorava in una importante multinazionale nel centro di Milano come segretaria di direzione. Quando è stata avvistata la finanza in arrivo, ha buttato i bilanci falsi dalla finestra del quinto o sesto piano e hanno mostrato alla finanza quelli taroccati.
Questo è un caso estremo, ma solo gli apologeti del grande capitale finanziario possono pensare che le imprese leader rispettino rigorosamente le leggi.
E non si tratta neppure di violarle, semplicemente di aggirarle, utilizzando gli spazi che inevitabilmente ti lasciano. A questo servono tra l’altro i grandi studi legali.
Noi possiamo pensare quello che vogliamo, ma la realtà è che alcuni sono liberi di operare come credono e altri no.
Il barça spende quanto vuole, noi a gennaio non possiamo prendere un rincalzo che ci metta una pezza.
Eppure la mia convinzione è che se si fosse giocato a novembre questo confronto l’avremmo potuto vincere.
Adesso sarei già contento di un’uscita dignitosa, perché prendere un’imbarcata (la possibilità c’è) metterebbe in discussione tutto il sistema costruito con tanta fatica. Gli sciacalli si scatenerebbero. Già lo hanno fatto quando abbiamo perso il campionato al termine di un’annata che nessuna società italiana è stata neppure in grado di avvicinare.
ammiro la politica sportiva del barça, che fa proprio quello che vorrei io: campioni per la prima squadra (lewa, per fare un nome) e tantissimi soldi spesi per le giovanili, dove rastrellano i migliori. Che così producono giocatori per la prima squadra e noi…ci stupiamo del perché.
Per dire la differenza: tasselli del nostro organico che se ci vengono a mancare creano un problema , loro non li avrebbero mai neppure presi in considerazione. E’ inutile che io faccia i nomi.
Quindi forza ragazzi, forza Inter è solo con la volontà, lo spirito di gruppo e l’intelligenza calcistica che possiamo tentare di non soccombere
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https://www.calcioefinanza.it/2024/10/17/barcellona-utile-2024-2025-ricavi/
Il Barca fattura 890 milioni, noi sui 470.
Poi pensate un po’ quello che vi pare, sai cosa mi cambia?
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Fino a che non si capirà che Italia è rimasta indietro rispetto si vertici calcistici, temo irrimediabilmente, possiamo fare tutte le lamentele che vogliano: proprietà tirchia, regole da aggirare, bilanci falsi, ecc.
Ma ci si rende conto che i tempi del mecenate italico non ci sono più? Moratti e Berluskoni hanno mollato perché, con giro d’affari e costi in rapida ascesa, non era più possibile proseguire contando su ripianamento di fine anno, oppure sul regalo di gennaio per prendere un giocatore che piace al presidente.
Moratti stesso lo ha detto più volte.
O di capisce che dimensione è un’altra rispetto alle big o, scusate, si parla del nulla
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Cmq come sempre errore mio che mi metto a scrivere. Certo che uno viene qui a leggere di giovani e calcio e ogni volta deve invece leggere astruse teorie scritte da chi non ne ha competenza, diventa snervante. Quindi oltre a non scrivere più, per esser tranquillo di non farmi tirar dentro in discussione, eviterò anche di leggere. Così potrete rimpiangere Zhang così come fanno quelli che rimpiangono gli anni 80 in Italia senza capire che da lì è nata la politica economica che ha portato alla rovina di questo Paese.
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La rovina economica del paese non so quando sia nata. la rovina dei ceti popolari sicuramente è nata con Craxi, dall’abolizione della scala mobile che ha messo i lavoratori nudi di fronte alla rapacità altrui, in poi
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Eppure il Barça è stato beccato più volte con le dita nella marmellata, incassando il doppio di noi e nonostante la reciproca compiacenza tra lor signori. Ma in ogni caso risulterebbe che si deve incensare ancora di più la politica condotta dei vertici societari che ci hanno permesso in condizioni finanziariamente non paragonabili, di arrivare a batterci (e qualche volta a precederli) con i catalani
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Invito phragrance a continuare e leggere e scrivere.
Luciano, se anche il Barca o altri avessero messo le mani nella marmellata, la soluzione sarebbe fare altrettanto? E’ questa la critica che viene mossa alla proprietà: non barare come (si pensa) fanno gli altri? Veramente non capisco come si possa puntare su questa strada.
Io proverei a sviluppare il brand come diversi club hanno fatto, far crescere per quanto possibile i ricavi commerciali (che non sono i premi della CL per definizione volatili) e quindi accorciare il gap finanziario vs i top team europei che questa cosa la portano avanti da anni, a propositi di dirigenti illuminati (non mi riferisco ovviamente a Marotta su questo aspetto).
Fino ad allora, per quanto mi riguarda, il confronto va fatto nel nostro recinto italico dove come potenza di spesa non siamo messi male, anzi. Io li valuto le prestazioni e le scelte societarie.
Poi il calcio offre – per fortuna – anche la possiblità di eliminare il Bayern con bravura e un pizzico di buona sorte per cui si può sperare/sognare nel colpaccio. Ma invito a vedere quali club hanno vinto la CL negli ultimi anni e di quale struttura economica potessero beneficiare vs gli altri.
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Certo che phragrance deve continuare a intervenire sul blog. Penso che la cosa faccia piacere a tutti. A me sicuramente. Così come mi fa piacere che intervenga chiunque voglia farlo.
Il blog è aperto a tutti, a prescindere dalla propria competenza o meno in ambito calcistico o economico o finanziario. Che io per primo tra l’altro non mi sento di valutare o di giudicare. Non voglio neppure farlo. Nel senso che penso sia giusto che chiunque possa esprimere il proprio pensiero. La cosa importante è rispettare gli altri, del resto stiamo parlando di calcio, non ha senso litigare.
Ovvio che poi siamo prima di tutto per fortuna tifosi e che nei momenti di maggiore tensione, i toni si possano alzare. Questo è comprensibile.
… Speriamo che il mister e i nostri ragazzi questa tensione la gestiscano nella maniera più efficace possibile. :)
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Comunque volevo aggiungere due riflessioni.
La prima è che al di là delle capacità finanziarie, tenere un parco giocatori con un ingaggio elevato invece che avere quella che possiamo definire come una struttura più “leggera” e investire su giocatori più giovani con un ingaggio più basso, magari invece spendendo più soldi per il costo del cartellino, è sicuramente tanto una scelta quanto una condizione che poi ti ritrovi per scelte passate più o meno positive.
Sicuramente noi veniamo da un passato molto molto delicato (fine dell’epoca Moratti, Thohir…) abbiamo fatto delle scelte con la gestione Zhang, quando è stata costruita l’ossatura della squadra, specie nel primo anno di Spalletti e poi ancora di più con Conte, che hanno portato alla composizione di un parco giocatori che ha comunque poi costituito un gruppo molto forte e vincente. Potevamo vincere di più? Può darsi. Sicuramente io penso che però nessuno condivida il pensiero che è circolato in questi giorni su alcuni format online secondo cui Inzaghi avrebbe dovuto vincere lo scudetto tutti gli anni…
Altri hanno fatto altre scelte. Hanno pagato? Milan e Juventus hanno un parco giocatori che magari sul mercato, se messi in vendita, potrebbero valere di più. Ma quale è poi il loro valore reale e in termini di resa che cosa ti hanno dato? Quanto costano poi effettivamente?
Il Milan aveva un giocatore “costoso” molto importante, dopo avere vinto lo scudetto, e lo ha venduto (Tonali), mentre un altro che si è rivelato determinante è stato Giroud che è un “caso” simile a tanti dei nostri acquisti di questi anni. Certo poi ci sono Theo Hernandez, Leao, Maignan, ora Rejinders, ma pure noi abbiamo, per dire, Dimarco, Lautaro e Barella. Per fare un confronto tra giocatori che occupano caselle simili sul campo.
A chi critica quello che abbiamo fatto potrei dire, il Milan ha venduto Tonali e poi non ha saputo come intervenire, noi abbiamo venduto Hakimi e Lukaku, dopo avere vinto lo scudo, e poi siamo riusciti a intervenire. Parlo anche di ragioni “sportive” che poi sono quelle che dovrebbero interessare.
La Juventus praticava una linea simile alla nostra, ma con un budget superiore, fino a quando non ha fatto un passo decisamente più lungo della gamba prendendo Cristiano Ronaldo… Poi è rientrata facendo altre scelte e non ha vinto più niente. Continuando a spendere tanto.
Non premio in assoluto la nostra gestione, qualche merito ce l’ha, qualche demerito anche. Sicuramente in questo momento, questa è la cosa preoccupante, non sappiamo che cosa può succedere, perché piaccia o non piaccia Oaktree, è chiaro che quali siano i suoi reali intenti non lo sa nessuno e che comunque non si tratta di una proprietà che è “presente” e consolidata.
Un altro punto è che sicuramente anche io preferisco prendere Lewandowski e spendere tanti soldi per le giovanili, solo che non ce lo possiamo permettere. Il dato evidenziato sulle finanze del Barca e quelle nostre lo rivela in maniera chiara. Inoltre non te lo puoi permettere tanto più se non hai una proprietà che è consolidata e stabile e noi con Zhang abbiamo avuto un riferimento ma sempre fino a un certo punto perché poi sappiamo com’è andata e ora non abbiamo invece una prospettiva chiara.
Quindi immagino, questo è quello che penso, che prima si sia lavorato per cercare di ottenere dei risultati nell’immediato e direi che in buona sostanza ci siamo anche riusciti (per ragioni diverse, inutile tornarci sopra, la proprietà Suning non ha fatto tutto quello che pensavamo avrebbe fatto nel momento in cui hanno acquisito l’Inter). Adesso siamo in una via di mezzo dove a me non è chiaro che cosa si voglia fare esattamente. Questo non significa che Oaktree sia il “male”, mi sembra però che la mia sia una perplessità e una preoccupazione legittima proprio data la natura di Oaktree e come questo fondo sia venuto in possesso dell’Inter.
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Un’ultima riflessione, ma qui faccio gli scongiuri, è che poi adesso facciamo le due semifinali con il Barca. Apparentemente la loro gestione per alcuni (lasciamo stare poi che abbiano sforato delle norme regolamentari) è migliore, per altri no… Ma se poi siamo noi a vincere le due semifinali e magari a andare in finale e vincere? Chi è migliore? Chi è peggiore?
Uno mi può dire “Eh, però il Barca fa una finale ogni due-tre anni ecc. ecc.” Però a sto punto vi dico che noi una finale l’abbiamo fatta già due anni fa… Quindi? Dove sta la verità? Magari in termini assoluti non c’è una “verità” che metta d’accordo l’aspetto sportivo e quello finanziario, anche perché poi le situazioni non sono sempre coincidenti e comparabili, tanto più che parliamo di paesi diversi, anche se poi siamo sempre in Europa e nell’ambito della UE (se parliamo di Inter e Barca). Magari qui poi si sfora e si entra anche in ragioni che sono di carattere “politico”.
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Emiliano, le tue considerazioni sono sempre equilibrate.
Sul quesito che poni in merito al confronto con il Barca io ti dico che il confronto con loro per me non ha molto senso, perchè attualmente sarebbe confrontare cosa fai tu (auto che compri, dove vai in vacanza, che vestiti prendi, ecc.) che guadagni 100 con cosa faccio io che guadagno 50.
Poi può succedere che io, spendendo 50, mi diverta e mi piaccia di più – il calcio fortunatamente consente anche a chi ha meno di vincere (ma è difficile, sempre più difficile perchè forbice si allarga) – però è normale che tu, spendendo 100, vada mediamente in hotel migliori e compri abiti di marca.
Poi uno può sempre restare fregato e “buttare” risorse che credeva aver usato bene, tanto che lo stesso Barca che ha speso 150 mn per Coutinho, ecc. è stato meno competitivo di quello della nidiata di Guardiola o di quello attuale dei vari Yamal, Gavi, Pedri, ecc.
Quindi ribadisco: provare a sviluppare i ricavi comemrciali consolidando la propria posizione in Italia – dove siamo noi il Barca della situazione verso le altre – e gradualmente arrivare a quel livello.
Strada complessa, indubbiamente. In che modo percorrerla? Per me si deve puntare più sulla sostenibilità del parco giocatori, mixando al meglio esperienza e gioventù, per altri è opportuno continuare a investire su profili pronti in gardo di dare il massimo in uno o due anni. Vedremo cosa verrà fatto.
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la mia idea è questo sia un piccolo spazio dove chiunque partecipa si deve trovare bene, deve sentirsi a casa a prescindere dalla natura dei confronti di opinione che sono la ragion d’essere del blog.
Quindi se phragrance, o chiunque altro, me compreso ovviamente, si trova bene, desidera confrontarsi con gli altri alla pari senza far valere superiorità pregresse ma solo la forza delle idee messe in campo e soprattutto accetti che al termine di un lungo confronto ognuno resti sulle sue posizioni, non ci sono problemi di sorta.
Ho scritto un post di 20 pagine con molte considerazioni ma qualcuno non è convinto del fatto che il nostro mercato in entrata negli ultimi tempi è stato penalizzato dalla necessità di ridurre il monte salari e CONTEMPORANEAMENTE di realizzare un equilibrio tra entrate e uscite sul mercato.
Questo ha scandalizzato, ma nessuno ha negato il dato obiettivo. Mi si è risposto che spendiamo (perché incassiamo) più degli altri.
ma questa per me non è una risposta alla mia opinione, anzi, confermo che spendiamo più soldi degli altri, ma purtroppo non possiamo spenderli per acquisti, tanto che quando c’è servito un difensore abbiamo dovuto prendere palacios e quando era evidente che ci servisse un attaccante, non abbiamo preso nessuno.
Mi sbaglierò ma credo che il 99% dei tifosi siano convinti come me che questa situazione esista e ci penalizzi . Poi saremo tifosi da bar, è possibile, anzi probabile.
Il vero elemento del contendere è qui.
Il resto è marginale.
Penso che fino ad ora siamo stati bravi perché con i debiti abbiamo costruito una squadra vincente e poi senza ulteriori investimenti, nonstante fossero cresciuti moltissimo gli introiti l’abbiamo mantenuta ai vertici tanto che due anni fa sabbiamo giocato una finale con i ricconi del City, lo scorso anno abbiamo dominato il campionato e quest’anno ci troviamo a giocarci iuna semifinale addirittura con il barça, dopo aver eliminato il Bayern e fatto meglio di quasi tutte nel girone.
E penso anche che se oggi siamo un pochino più vicini al baròa come finanze, è solo perché in questi anni abbiamo ottenuto risultati e prestigio.
I risultati danno soldi, volatili o meno, ma soprattutto la continuità di risultati attira gli sponsor. Avessimo preso dei bei giovaniu futuribili ma fossimo stati lontani dai vertici avremmo gli stessi sponsor di quando eravamo…semi sconosciuti (si fa per dire).
Quindi ho apprezzato le politiche della società. Altri no, avrebbero voluto più giovani. Che male c’è? C’è qualcuno che può dire io o ragione e tu devi rassegnarti perché sei meno competente di me?
O non è meglio che ognuno si tenga le sue posizioni e sorvoli quando l’altro in un discorso complesso, ripropone le sue?
L’altro punto è quello della possibilità di aggirare che ripeto è altra cosa dal violare le norme del FFP. Io sono convinto che sia possibile e auspico che la mia società per rafforzarsi sportivamente e finanziariamente aggiri queste norme senza commettere illegalità
Penso anche, ma questo non c’entra , che nel mondo degli affari miliardari agire al limite della correttezza sia la norma. ma questa è un’opinione che non c’entra col calcio e semmai è condizionata dalla concezione politica che qui non è argomento di discussione.
Quindi se si accettano le opinioni con cui ci si confronta, va benissimo così, per me.
Ma questa sono sciocchezze, oggi, nel giorno in cui a barcellona, per conto mio corriamo il grande rischio di un tracollo che rimetterebbe tutto in discussione nella squadra e in società e soprattutto annullerebbe il credito acquisito negli anni che ci procura sponsorizzazioni e soldi.
Io, che sono un fifone in fatto di Inter, firmerei subito per una sconfitta onorevole, che non cambierebbe granché. Il rischio di un risultato che ci ridimensioni (a novembre non ci sarebbe stato e me la sarei giocata, ma oggi non più) è troppo grande
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Scusate, ho visto una citazione e quindi intervengo solo per chiarire, poi ri-scompaio proprio perché non sono a mio agio,
Non che non lo sia a confontarmi, a spiegare, a comprendere chi non la pensa come me. Ci mancherebbe, ognuno pensi ciò che vuole, è lecito.
Diverso è mettere in discussione le competenze altrui da chi ne ha zero, cosa che in Italia funziona comunemente e uno dei tanti motivi per i quali vivo felicemente all’estero da decenni. Qui non ci sto, mi spiace. Mai mi sognerei di andare da un ingegnere che mi dice perché casa mia non sta in piedi dicendo “mi sto innervosendo, sembra di leggere le opinioni di (inseirte ora i nomi di un ingegnere e di un biologo)” oppure “ E poi non sopporto l’arroganza, scendete dal piedistallo, lasciate che il padrone di casa qua dentro porti avanti il proprio pensiero e abbia una propria opinione” che sicuramente può avere, ma quando mostra egli stesso (non il padrone di casa, ma il paladino difensore) quest’arroganza nei confronti di chi invece ha vera competenza, che sta solo tentando di spiegare concetti tanto banali da non comprendere compe possano non essere capiti. Ma ripeto, in Italia hanno mandato al governo i 5 stelle, sinonimo di “potere all’ignoranza”, quindi sbaglio io a cercare di far comprendere qualcosa a chi proprio non vuol sentire che qualcuno possa saperne più di lui. Spesso la competenza risulta un limite, pazienza.
Peraltro ho trovato interazioni bellissime. Con Roberto, nonostante due punti di vista sull’operato della dirigenza differenti, con Emiliano, con Tullio, con tanti che dimentico e anche con Luciano del quale rispetto enormemente la competenza calcistica.
Purtroppo quando c’è invece qualcuno come Siriano che fa queste uscite (e ben ricordo quello che scrisse a Sergio, passibile di denuncia, salvo poi scusarsi – immaginate che domani io vada a rubare e poi chieda scusa, certo, tutto a posto…) dal basso di zero argomentazioni valide e solo di un “mi sto innervosendo” – ma chi diavolo sei, ragazzo mio? – detto come un qualunque no vax, ecco no che non sono più a mio agio e quindi, seguendo il consiglio disinteressato di Luciano, preferisco lasciar stare.
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Oggi e’ la giornata internazionale del Jazz, speriamo noi stasera si sappia improvvisare, perche’ mi sa che lo spartito non riusciamo neanche piu’ a vederlo … #forza Inter
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Se stasera viciamo (o anche solo pareggiamo) – per quanto lo considero altamente improbabile – firmiamo un armistizio in cui io sostengo che bisognerà rinnovare i contratti di Arna, Acerbi, Darmian, De Vrj, allungare Taremi e ripendere Sanchez.
Si cerca un po’ di alleggerire la tensione, dai.
Ciò detto confermo a Luciano: hai ragione se parli di non crescita delle cifre destinate al mercato.
Però il discorso è un altro: tu spendi oggi 100, domani 95, dopodomani 90.
Io spendo: oggi 50, domani 55, dopodomani 60.
Tu scendi, io salgo, ma chi è in vantaggio? Il punto è solo questo quando mi confronto con Atalanta o il 90% di squadre di A. Tolta la gobba (e in parte bilan comunque distante) la realtà è questa qui. E io sono contento sia così, ci mancherebbe.
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la polemica che si trascina ha suscitato astio o quanto meno nervosismo da entrambe le parti. Così tutti si annoiano e il blog chiuderà.
Il problema di chi ha cominciato a essere scortese è irrisolvibile.
Secondo me che sono di parte tutto nasce da un fraintendimento. phragrance ha ritenuto che si discutesse di teoria dell’alta finanza, non ha accettato le posizioni altrui e ha sostenuto che ‘io sono io e voi non siete un….” Non è così che si ragiona. Perché nessuno mette in dubbio che tu ne sappia più di noi di finanza pura, ma qui non si discuteva di quello.
Si discuteva del fatto se fosse vero o no che il dover necessariamente ridurre il monte ingaggi e creare contemporaneamente utili sul mercato ci ha danneggiato nell’ultimo periodo dal punto di vista della possibbiità di rafforzarci sportivamente
da questo punto di vista siamo tutti uguali, tutti tifosi.
Potrei citarti centinaia di attestazioni in proposito da part di addetti ai lavori, tifosi, giocatori, ex giocatori che hanno riconosciuto questa cosa.
Quindi non si tratta del fatto che io devo farmi umile davanti alla tua scienza. Si tratta del fatto che addetti ai lavori, quelli si competenti di problemi calcistici, dicono cose diverse dalle tue.
Io mi permetto di essere più convinto dalle attestazioni di decine di competenti piuttosto che dalle tue.
Poi tu senza disprezzo puoi considerare tutti questi…frequentatori di bar.
Inoltre bisogna stare attenti a quello che si dice: proprio ieri leggevo le statistiche sul numero di laureati parlamentari nelle varie formazioni politiche: i cinque stelle surclassano assolutamente qualunque altra formazione.
Ma questa tua affermazione forse apre uno spiraglio sulla matrice della tua arrabbiatura. Lo dice uno che ha sempre battagliato e battaglia in favore del principio di competenza contro tutti i terrapiattisti, i negatori del covid ecc.
ma bisogna sapere quello di cui si parla prima di rivendicare la propria superiorità e inoltre, come ti ho già detto, se discuto con uno scienziato favorevole all’energia atomica, io ne so meno di lui, ma ho sentito altri scienziati contrari e mi hanno convinto di più.
Posso? O divento un antimeritocratico?
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Diciamo la stessa cosa. la necessità di taglio del monte ingaggi e di fare utili sul mercato ci danneggia rispetto alla crescita di altri. ma noi restiamo come bilancio inferiori solo alìa juve e più o meno pari al Milan.
Infatti noi quest’anno abbiano continuato a fare meglio di tutti (juve compresa) e solo una grossa imbarcata col …barça (possibile) ci toglierebbe il vantaggio acquisito sulle altre a livello sportivo.
In più aggiungo che se abbiamo un bilancio così importante, almeno per l’Italia, è proprio perché la politica della dirigenza ha fatto lievitare enormemente gli introiti, creando una squadra competitiva subito e non forse nel futuro
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Anch’io sono disposto a troncare la contesa (non a scrivere il contrario di quello che penso) se facciamo bene col barça (che per me significa una prova dignitosa), Se pareggiassimo addirittura mi direi contento dell’acuisto di castro Paz David, Gila e Musiala, tutti giovani.
Ovviamente scherzo anch’io per sdrammatizzare
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acquisto
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Luciano, ti chiedo solo la cortesia di non tirarmi più nelle discussioni. Poi se vuoi, contattami in privato, e ti giro il mio cv così potrai constatare le mie competenze anche in campo calcistico/finanziaro. Perché, perdonami, tu tiri in ballo opinionisti, calciatori e tutta gente che se ha un diploma superiore è una festa. Io ti invito a leggere chi scrive di calcio e finanza, sono pochi ma ci sono e dicono tutti quello che dico io. Poi avrà sicuramente ragione Cassano o Bergomi.
Vedi, per come intendo io il mondo “io sono io e voi non siete un cazzo” lo sottintende chi, pur non sapendo nulla, cerca di confutare numeri e dati con opinioni personali basate sul niente. Sono punti di vista? Può essere, ma per educazione, cultura e formazione non mi permetterai mai di confrontarmi da pari con uno che passa la vita a studiare, ricercare e lavorare con un argomento del quale non conosco nulla. Probabilmente sono solo sensibilità differenti. Ma come mi hai più volte suggerito, lascio tranquillamente il blog visto che non sono a mio agio, con la preghiera di evitare di tirarmi in ballo. Grazie e forza Inter.
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Phragrance, ho capito che non vuoi essere tirato più in ballo nei commenti sul blog. Lo faccio solo ora e poi mi taccio, perché se non interverrai e se non vorrai più intervenire, invito tutti a fare lo stesso e a non menzionarti più chiaramente, proprio per rispettare quanto tu hai richiesto e non di certo per allontanarti… Anzi… Come dicevo prima, a me fa solo piacere che tu intervenga sul blog per dire la tua e credimi sono sincero. Questo del resto mi fa piacere a prescindere dalla tua competenza specifica in campo finanziario. Perché – questo è il mio punto di vista personale – mi fa piacere se interviene anche chi fa dei “commenti da bar”, se lo fa rispettando il prossimo.
Voglio dire che per me la competenza, in qualsiasi settore, in tutti i settori, ben venga, però è giusto che si possa intervenire per dire la propria in tutti i casi. Questo è un blog (un piccolo blog, senza nessuna pretesa particolare se non quella di parlare di Inter e di confrontarsi tra amici e tifosi vicini e lontani) comunque di calcio e dove è giusto intervengano tutti i tifosi e gli appassionati di calcio e principalmente dell’Inter.
Che poi chi abbia delle competenze, metta queste a disposizione degli altri, la cosa è da considerarsi un valore aggiunto e pertanto ti ringrazio non solo per la tua partecipazione ma anche per i tuoi interventi che oltre che nel segno di una certa competenza, animano anche il dibattito e la discussione del blog.
Tutto questo detto che non mi voglio rivolgere solo a te ma a tutti quelli che leggono e che intervengono sul blog.
I pensieri espressi, mi pare evidente, possono essere anche divergenti da quanto scrive Luciano nei post e poi nei commenti. Del resto questo è un blog: se si dà spazio ai commenti è proprio perché, nonostante si abbia una propria posizione ed un proprio pensiero, si vuole dare modo agli altri di confrontarsi.
Mi spiace se i toni si sono alzati e se ci sono stati degli scontri ma penso sia il caso di “ridimensionare” la cosa a uno “scontro” tra dei tifosi che hanno opinioni e pensieri diversi che possono essere più o meno legittimi e più o meno fondati su delle ragioni di carattere tecnico e delle conoscenze specifiche. Proprio perché parliamo di tifo e di passione, scontrarsi può succedere. Non sto qui a dare torto o ragione a nessuno. Io dico: cerchiamo di confrontarci. Non c’è nessun motivo per lo scontro, ci sono molti motivi per confrontarci tra di noi in maniera amichevole e parlare di calcio e di Inter.
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Non rispondo…a nessuno. Dico solo in generale che se devo prendere posizione sull’energia nuclerare leggo sia la dichiarazione dello scienziato che è favorevole sia quella dello scienziato premio nobel del settore, che dice: il nucleare di quarta generazione è straordinario, ma ha un solo difetto. Di non esistere.
lette le due dichiarazioni io preferisco non volere il nucleare e se mi capita di discutere con uno scienziato favorevole, non è lesa maestà nè terrapiattismo dire che continuo a essere dell’opinione diversa dalla sua.
Forse non saranno tutti geni della finanza, ma sono operatori calcistici che trattano di contratti e simili e ho solo letto dichiarazioni di chi sostiene che la necessità di rientrare finanziariamente ci ha impedito di rafforzi sul mercato in modo adeguato. Nessuno ha sostenuto che la stessa necessità sia stata…una fortuna per noi.
Ho parlato con diversi procuratori per capire perché il settore giovanile sia al momento in calo, cosa che mi sta molto a cuore. Tutti mi hanno risposto allo stesso modo: perché non possono spendere soldi.
Chi sa davvero, si affida alla sua capacità di convincimento, non al suo cv
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Ps: non ho mai consigliato a nessuno di andarsene, ognuno che se ne va per me è una sconfitta, anche personale, se se ne va in polemica con me.
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Saggio Emiliano sono d’accordo con quello che scrivi……ma perdonami, se mi sento ripetere ogni volta che parlo di bilancio e di investimenti che i miei sono discorsi da bar, che non ho le competenze, che parlo superficialmente in un blog poi di tifosi dove ognuno dice la sua come è giusto che sia….alla lunga poi uno si innervosisca!!
Forse io non ho le competenze ma ho un’esperienza empirica cinquantennale….e ho visto società minori con un seguito irrisorio diventare giganti…come è giusto che sia se desideri investire, ed emergere..resto della mia opinione e nessuno mi farà cambiare idea neanche Marchionne o Briatore. : )
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Probabilmente se faccio ciò che faccio è per via anche del mio cv, se fossi un salumiere, per quanto bravo e convincente, non farei M&A da miliardi di dollari.
Poi se vogliamo dire tutto ciò che ci viene detto, anche a me un nostro ex difensore con cui mi capita spesso di cenare, mi dice che ai tempi aveva proposto Lucumì per 3 noccioline e quello che conosce tutti i giocatori gli ha risposto che non sapeva chi fosse. E non racconto cos’altro dice di colui che conosce tutti i giocatori perché penso che ci sia anche dell’acredine. Poi uno può credere a tutto ciò che gli viene detto o meno.
Nessuna sconfitta Luciano, anzi una bella vittoria (speriamo che la nostra squadra stasera faccia lo stesso).
Grazie Emiliano.
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Continuo a non capire perché si deve litigare.
Qualcuno ritiene che il dover contemporaneamente fare utili di mercato e ridurre il monte ingaggi ci penalizzi nelle nostre esigenze di rafforzamento.
Altri pensano di no.
Non possiamo restare ognuno della sua idea, con tranquillità e rispetto reciproco, prescindendo dai cv e dai presunti reati di lesa competenza?
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Eh no, caro mio (cit), “il dover contemporaneamente fare utili di mercato e ridurre il monte ingaggi ci penalizzi nelle nostre esigenze di rafforzamento.” ci trova tutti d’accordo, credo.
Diverso è sostenere che non si investa perché non si vuol fare. Questa è una falsità (per ora, poi a giugno vedremo) e continuo a dirlo, numeri alla mano.
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Complimenti per il cuore ai ragazzi. Compattezza e determinazione ai massimi livelli contro avversari fenomeni come proposta e soprattutto come individualità. Al giornalismo italiano che paragona come talento puro yildiz a yamal chiedo: cosa avete bevuto? Lo spagnolo a mio parere diventerà il più forte giocatore di sempre
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Stasera sentimenti misti: gioia, paura, sollievo e pure in po di amaro in bocca ma vabbe.
Permettetemi il “io so io e voi….” (scherzo ovviamente).
Marotta prima del match: “Determinante nel calcio è vincere e noi vogliamo farlo, lo dice la nostra storia e il nostro palmares. Poi c’è un processo evolutivo, come ho detto, e vogliamo investire su profili che possano rappresentare un patrimonio per il presente e per il futuro. Non faremo operazioni a sé stanti, andando su giocatori svincolati con ingaggi alti ma su giocatori che possano fare al caso nostro e che possono diventare un patrimonio ma fermo restando su un gruppo che è già un punto di partenza”.
Vincere e creare patrimonio sul mercato….due cose sacrosante che devono essere fatte bene.
Se il nostro ds veramente non conosce molti profili meno noti questa strategia può essere problematica….
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Senza polemica, perché sarebbe sciocco dopo una serata così.
Ma a marotta non l’ha ordinato il dottore di fare per anni la politica dei parametri zero: è stata una sua scelta e ha dato risultati che, posso sbagliare ma giudico ‘discreti’.
Adesso la proprietà gli ha imposto un’altra scelta e lui da dipendente leale la difende.
Bisognerebbe chiedergli perché non l’ha fatta prima una politica così efficace.
vedremo i risultati del nuovo comportamento sul mercato e se andremo meglio sarò il primo a esultare.
ma lo dico adesso: per fare quello che vuole marotta, con successo, non si possono prendere i Palacios. Bisogna prendere giovani ma che siano già giocatori importanti. E quelli costano
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O forse più semplicemente ci sono più strade per provare a vincere e, soprattutto, situazioni differenti di partenza.
Se devo costruire su macerie ci sta puntare su esperienza, se ho base consolidata, credo ci stia dare maggiore prospettiva nel completamento della rosa. Completamento, non titolari. Se il mio titolare è Asslani non prendo certo….un nuovo Asslani. Se è Micky, credo ci possa stare ….un Asslani per completare. Chiaro che serve essere bravi e guardare fuori da Italia dove si trovano profili fisico/tecnici migliori a parità di costi. Se cedo Toro non vorrei mai 20enne buono ma da sviluppare, se scade Arna, non vorrei ….un nuovo Arna.
Come dice Marotta, tale strategia crea patrimonio e offre maggiore flessibilità sul mercato: senza sceicchi non vedo altre strade per provare a scalare.
Se poi mi chiedi se sia più facile dare 5 milioni ad un nazionale polacco di 30 anni o prendere un profilo similare di 22 anni, ti dico ovviamente che il primo profilo lo conoscono tutti, e infatti chiede molto, il secondo è frutto di rete di struttura di scouting. Ma se non hai risorse del Real, fatturato è lì a dimostrarlo, cosa puoi fare?
Credo insistere su maturi in attesa finisca ciclo dei Dima/Barella/Bastoni/Toro/Thuram non sia proprio il massimo per garantire sostenibilità
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Vi prego di non considerarmi come un bastian contrario a tutti i costi né come un “mai contento”, però la partita di ieri, a parte che mi ha lasciato un po’ di “amaro in bocca” (come a tutti credo del resto), mi ha poco convinto per quanto riguarda la nostra prestazione in fase difensiva.
Abbiamo combattuto e lottato con grande orgoglio e questa è una nota di merito e sicuramente non voglio semplificare le cose, mi sembra ovvio che i loro giocatori offensivi siano veramente forti e che ieri abbiano brillato tutti e quattro (Yamal su tutti, ma Ferran Torres, Raphinha e Dani Olmo hanno tutti quanti dimostrato che quando attaccano, sono pericolosissimi, anche perché hanno tutti e quattro caratteristiche differenti che permettono soluzioni diverse)…
Però dietro mi aspettavo (o forse no e spiegherò perché) qualche cosa di più. Mi è sembrato ci mancasse un po’ di cattiveria su Yamal, specie all’inizio, quella necessaria per “prendere le misure” (Dimarco e Bastoni sotto questo aspetto sono sicuramente mancati secondo me, sicuramente bene Mkhitaryan quando è intervenuto a coprire), così come oggettivamente sul secondo goal ci sta un po’ di arrabbiatura: siamo sembrati passivi, anzi lo siamo stati, e in quel passaggio dallo 0-2 al 2-2, al netto della forza del Barca, ho visto delle cose che mi hanno fatto pensare a tante altre occasioni in cui quest’anno ci siamo fatti recuperare dopo essere andati in vantaggio.
Considero ancora oggi giustamente e purtroppo quella gara maledetta contro la Juventus in cui vincevamo 4-2 e ci siamo fatti rimontare per fare 4-4 negli ultimi minuti, come una gara “emblematica” per quello che riguarda la nostra stagione.
Poi questo Barcellona è sicuramente molto forte, fortissimo, però non imbattibile.
Posso sbagliare ma secondo me sarà necessaria prima di tutto una maggiore concentrazione e una maggiore cattiveria dei due “terzi” (Bisseck e Bastoni), un maggiore filtro a centrocampo in mezzo, dove Dani Olmo quando parte in percussione mi sembra veramente molto pericoloso, soprattutto una maggiore copertura a sx dove Yamal va tenuto con una maggiore decisione.
Non è impossibile, però dietro, mi ripeto, posso sbagliare, ho visto delle cose che per quanto ci riguarda, sono mancate già altre volte in stagione. Questo senza per forza volere smontare il lavoro fatto dalla squadra e la buona prestazione di ieri.
Poi ci vorrà comunque un’impresa considerando che molto probabilmente mancherà Lautaro… E non si può dire che sia la stessa cosa che a loro manca Lewandowski, perché se a loro manca Lewandoski gioca Ferran Torres, a noi se manca Lautaro (che comunque oltre che il centravanti titolare è pure il leader carismatico e tecnico della squadra, il capitano) gioca Taremi…
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Dai..uno sforzo da parte di tutti….siamo tutti consapevoli di quanto sia facile scontrarsi od avere incomprensioni scrivendo su una tastiera e non trovarsi faccia a faccia….Luciano …Phragrance continuiamo a confrontarci ed anche a litigare,ma ricordiamo anche che stiamo discutendo della ns squadra del cuore e di calcio…e stiamo vivendo anche stagioni appassionanti …anche Trump e Zelensky hanno trovato il modo di dialogare (scusatemi il riferimento forzato)
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totalmente d’accordo con Emiliano
quanto alle strategie di mercato, Roberto per me ha ragione su una cosa: se vuoi pensare al futuro, quando il nucleo portante avrà i suoi anni, devi prendere dei giovani molto forti da far maturare in C o in B o in campionati esteri, perché siano pronti fra 3-4 anni a fare i titolari.
perché se vuoi far bene e provare a vincere subito, poi succede che contro il Barça devi sostituire Calha, ma non lo sostituisci con Asllani, di cui sai che non puoi fidarti. Lo sostituisci spostando Barella centrale e inserendo Zielinski in mediana.
Cioè, piuttosto che mettere un giovane con forse un futuro metti un leader fuori dal suo ruolo, pur di far giocare l’esperto (e non vecchio) Zielinski.
Certo se dalle giovaili mi esce uno Yamal, lo metto subito anche titolare…
Per me investirei su qualche giovane Yamal e su qualche alternativa affidabile subito rispetto ai titolari.
Poi nel calcio può succedere di tutto: puoi sbagliare su un esperto e puoi sbagliare su un giovane, puoi far bene su un esperto e far bene su un giovane.
In linea di massima, quando un addetto ai lavori mi fa una ‘confidenza’ io prima di tutto mi chiedo: può avere qualche interesse a dirmi queste cose. Se mi semnbra di si la prendo con beneficio di inventario.
Faccio un esempio: cassano dice una serie di oscenità sull’inter o su suoi personaggi. Mi chied: Cassano avrebbe spazio se dicesse le cose che dicono tutti? No, nessuno ci farebbe caso. Allora se dice che Inzaghi o bastoni o Barella sono incapaci, la boutade è così inverosimile che tutti sono costretti a parlarne e lui si illude di essere ancora importante. E magari guadagna qualche soldino.
E’ solo un esempio.
Quindi on è vero che si accettano tutte le dichiarazioni di addetti ai lavori oppure non si accettano mai. io, almeno, prima le valuto.
Ho ricevuto negli anni diverse confidenze di personaggi importanti, quelle che non ho ritenuto credibili non le ho mai esternate a mia volta
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naturalmente mi sono sbagliato, non è entrato Zielinski per Calham ma Frattesi, però il concetto resta quello di mettere uno più affidabile, come il quasi ventiseienne nazionale italiano
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Ma infatti io non chiedo 19enni non noti a nessuno.
Solo non insistere con over30 quando ne abbiamo già tanti.
Lo zio che spesso citi ripete sempre che essendo squadra vecchia dobbiamo per forza gestire ritmi.
Ecco, maggiore equilibrio nelle scelte per me sono ben accette. E le tabelle postate dimostrano come certe cifre possono essere dirottate altrove.
Cmq se Marotta non credesse la nuova strategia possa rivelarsi valida si sarebbe dimesso: alla sua età e con la sua esperienza avrebbe potuto ritirarsi o fare un altro incarico senza problemi.
Evidentemente pensa si possa fare bene. Il mio dubbio non è mai stato su di lui ma sul ds che è con noi da una vita e chi mi ha regalato una quantità di bidoni da farmi girare la testa. Magari è migliorato. Lo spero
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rileggo il post e lo invio
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inviato.
Leggo che secondo il giornale Madrileno As da un controllo delle linee il gol di Mikhi risulterebbe regolare. Il giornale spiega anche che come responsabile del Var c’era un personaggio legato in qualche modo al Barça
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Post ricevuto. Cerco di pubblicarlo in giornata.
Ho sentito anche io delle polemiche e delle discussioni sul goal annullato a Mkhitaryan… Non so che cosa dire. Francamente molto spesso penso che io farei a meno della var. Nel senso che se ci devono poi essere comunque degli “errori” nonostante l’applicazione della tecnologia, allora tanto vale lasciare stare.
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No, per me tutta la vita la VAR. Per quanto non sia esente da errori, li riduce ai piu’ difficile da cogliere.
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Post online: https://buu.zone/2025/05/02/uninter-da-sballo-riuscire-a-ripetersi-farebbe-la-storia-barcellona-inter-3-3/
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