
Provare ad analizzare e commentare una prestazione dell’Inter è sempre molto difficile.
Non so come siano i tifosi delle altre squadre, ma i nostri sono sempre difficili da ‘accontentare’.
Con una valutazione tendente al positivo rischi di venir considerato un ‘tifosotto’.
In caso contrario il rischio è di venir considerato un maicuntent o addirittura un menagramo.
Io risolvo la questione scrivendo quello che sembra a me, a prescindere dall’… accoglienza di chi legge.
Perché dico questo, proprio oggi, dopo una partita vinta schierando molte riserve e raggiungendo le semifinali di Coppa Italia?
Semplice: perché ho letto elogi per la vittoria e per la prestazione che dal mio punto di vista appaiono francamente esagerati.
Anche se naturalmente sono anch’io strafelice per questo successo, ottenuto più con la volontà (e con i ‘colpi individuali) che con la qualità collettiva.
Io ho visto nel primo tempo una Lazio decisamente migliore: ha perso meno palle, ha vinto più contrasti, conquistato più seconde palle, ma soprattutto era messa in campo bene (come già successo contro il Genoa e come succederà a Napoli fra pochi giorni).
Con una difesa fitta, i laziali hanno molto limitato la nostra pericolosità e nel contempo sono riusciti a crearsi spazi per ripartenze e verticalizzazioni molto efficaci.
Nelle situazioni in cui invece hanno cercato il pressing alto siamo riusciti quasi sempre a superare la prima contrapposizione, ma poi loro rientravano con grande dinamismo e rapidità, senza concederci ripartenze con l’avversaria squilibrata.
Per contro noi in qualche occasione abbiamo perso palla banalmente, anche se poi in un modo o nell’altro siamo sempre riusciti a cavarcela.
Il nostro vantaggio al termine della prima frazione è venuto in modo estemporaneo, grazie a una giocata individuale clamorosa e non come conseguenza di una netta superiorità di manovra. Anzi.
La ripresa è andata un po’ meglio perché è cambiato l’atteggiamento tattico delle due squadre e perché a un certo punto Inzaghi ha forzatamente fatto ricorso a un cambiamento di modulo che, in quella situazione, ci ha resi più compatti.
Il messaggio che complessivamente ne ho tratto io non è tranquillizzante, se si pensa alle prove decisive che ci aspettano in un lasso di tempo ridottissimo: le trasferte di Napoli e Bergamo (le nostre due più pericolose rivali, al momento) e lo spareggio, con match da dentro o fuori, contro gli olandesi in CL.
E’ vero che soprattutto nel primo tempo mancavano molti titolari a noi, ma ne mancavano parecchi anche a loro ed alcuni erano (sono) elementi che possono cambiare il volto di una squadra che probabilmente ha meno ‘campioni’ di noi.
Mi riferisco soprattutto a Castellanos e Gila, che piacerebbero tanto anche a me, ma pure a Tavares, Pedro e Noslin, oltre al portiere Provedel, che però non avrebbe potuto evitare le due reti.
Resta il fatto che se contiamo il numero delle occasioni loro ne hanno avute di più, soprattutto nel primo tempo, pur in una partita che come vedremo dalle cifre non ha offerto granché, numericamente.
Fatto sta che nel primo tempo noi abbiamo fatto un solo tiro, al 38′ ed è stato gol con una prodezza individuale irripetibile.
Al contrario loro già all’8′ hanno avuto una grande occasione manovrata, con Zaccagni che imbecca Dia nello spazio e solo un portentoso recupero di Bissech è riuscito a sporcarne la conclusione da posizione favorevole.
Al 17′ in un’altra verticalizzazione Isaksen salta di netto Asllani e si presenta al tiro. Martinez con un grande intervento sul palo lungo devia proprio con la punta delle dita.
A inizio ripresa, dopo un tiro da fuori di Asllani che non esce di molto, ancora Isaksen, davvero insidioso, si libera di due avversari sulla destra e calcia. Martinez respinge con i piedi, la palla si impenna ed è provvidenziale Dumfries ad allontanare (52′).
Al 58′ una perfetta rovesciata di Zaccagni è… troppo perfetta e Martinez se la trova tra le braccia.
Al 74′ l’ottima azione di Correa che porta al rigore, ma poi c’è ancora la traversa di Pedro, dopo una deviazione decisiva di un nostro difensore.
Poco, da entrambe le parti per una partita che valeva l’accesso a una semifinale, ma sul piano delle azioni manovrate loro hanno fatto qualcosa in più.
Noi siamo stati più cinici (si dice così quando le cose… vanno bene).
Se guardiamo i pochi dati statistici disponibili vediamo che completano e accentuano le impressioni ‘visive’.
Disponiamo di pochi dati, ma per alcuni aspetti sono impressionanti, per chi è abituato a vedere ben altri numeri a favore della nostra squadra.
Se infatti il possesso palla è stato ancora a nostro, favore, il margine è insolitamente risicato (51 a 49).
Ma questo come sappiamo vuole dire poco.
Ben più importanti i dati relativi ai tiri verso la porta, nei quali la Lazio, con 13 conclusioni, ci ha letteralmente surclassati.
Ancora maggior motivo di preoccupazione c’è se consideriamo i nostri tiri verso la porta: solo 4 in 95 minuti.
E certo non migliora la situazione dei tiri in porta, dove credo abbiamo ottenuto due record: uno negativo (due soli tiri in porta); l’altro positivo, con due gol su due tiri.
La Lazio invece ha concluso in porta sei volte, che sono sempre poche, ma…
I calci d’angolo sono stati 3 a 8 per loro e anche questo è un valore inconsueto
Infine sembrerebbe che i nostri abbiano messo anche una minor ferocia agonistica, se è vero che hanno commesso solo 5 falli, contro gli 11 degli avversari.
Anche da questi pochi valori numerici disponibili sembrerebbe di poter concludere che si è trattato di una vittoria importante ma non tranquillizzante per quanto riguarda il momento della squadra.
Prima di passare alle pagelle, una considerazione, che magari non significa nulla ma sulla quale forse una riflessione andrebbe fatta.
A mio avviso i migliori in campo per noi sono stati J. Martinez, Bisseck, de Vrij, Zielinski e Arna.
Contemporaneamente, se Taremi ha confermato una situazione di disagio, Correa ha mostrato qualche progresso.
Ebbene: tutti i giocatori citati sono tra quelli meno ‘usurati’ non tanto dall’età quanto dal numero di partite giocate.
Vero che almeno inizialmente mancavano a noi due difensori, tutto il centrocampo e le due punte titolari, per cui ogni giudizio, anche sui singoli, deve tener conto di una situazione particolare, ma io quanto meno sulla condizione fisica attuale di titolari non sono tranquillissimo.
Ben felice se i fatti smentiranno questa preoccupazione.
Le pagelle
J. Martinez:
due grandi interventi sempre su Isaksen. Sul primo si distende e riesce a mettere in corner, sul secondo gli chiude completamente l’angolo di tiro. Nel secondo tempo si mostra sicurissimo in uscita sulle palle alte, dando sicurezza a tutto il reparto.
7
Pavard:
Lazzari non è un cliente facile da annullare, ma il francese ci riesce piuttosto bene e quando accompagna l’azione è quasi sempre efficace. Purtroppo un grave errore (retropassaggio sbagliato che crea panico) influisce sulla sua valutazione
6.5
de Vrij:
Tchaouna e Dia agiscono di conserva e lo impegnano abbastanza. Esce comunque da vincitore nei duelli e gioca una quantità di palloni con la sicurezza tecnica che gli conosciamo
6.5
Darmian:
esce dopo poco più di 20 minuti per infortuni.
Non giudicabile.
s.v.
(Dumfries:
ci mette il solito grande impegno e tanta forza, ma questa volt trova un avversario, Nuno Tavares, in grado di reggere il confronto alla pari.
6)
Frattesi:
parte ben con alcune vivaci iniziative sulla destra che creano pericoli, ma gradatamente si spegne, forse anche per i disturbi fisici menzionati da Inzaghi.
5.5
(Barella:
pochissimi minuti nel finale, per gestire la partita tenendosi… in esercizio.
s.v.)
Asllani:
non una prova del tutto negativa, ma neppure sufficiente, soprattutto considerando il ruolo che richiede particolare esperienza, autorevolezza, contrasto e capacità di capire quando si deve giocar facile e quando provare il colpo importante. Può essere che l’ammonizione dopo pochi minuti lo abbia un po’ condizionato
5.5
(Calhanoglu:
la sua presenza, a prescindere dal rigore realizzato, che pure è importante, dà sicurezza e olia i meccanismi di gioco per tutta la squadra.
6.5)
Zielinski:
finalmente una prova all’altezza delle attese di chi al Napoli lo aveva conosciuto come un giocatore cardine (e l’ultima stagione, prima con un infortunio, poi da separato in casa non fa testo). E’ un professore, come Miki, anche se ha un po’ meno gamba dell’armeno. Comunque avercene… se giocherà sempre così.
7.5
Dimarco:
sebbene non sia… vecchio, non è esplosivo e continuo come qualche tempo fa ed è piuttosto naturale. Il suo lavoro sulla fascia lo fa, ma gli manca la lucidità nelle giocate finali
6
(Bastoni:
fa la sua parte con applicazione e diligenza, nonostante un brutto infortunio che lo costringe a giocare con vistosa fasciatura in testa.
s.v,)
Taremi:
l’impegno non manca, ma sembra quasi giocare rassegnato al fatto che non riuscirà mai comunque a incidere.
Perde tanti duelli ed è spesso in ritardo. Di positivo solo qualche azione in appoggio ai compagni, ma è troppo poco.
5
Arnautovic:
niente scherzi. Il… ragazzo ha colpi e fisicità da grandissimo. Notevole il suo contributo alla squadra sia sul piano della lotta e del sacrificio sia per alcune giocate (oltre a quella del gol strepitoso) che infiammano San Siro.
Inzaghi lo fa uscire un po’ prima probabilmente perché non è certo di recuperare Thuram o per lo meno che il francese possa tenere i 90′ a Napoli.
7.5
(Correa:
in mezz’ora scarsa riesce a rendersi più utile di quanto abbia fatto in quasi tutta la militanza nerazzurra, con pochissime eccezioni. Ottimo lo spunto che costringe il difensore napoletano al fallo da rigore.
7-)
All. Inzaghi:
domani è un altro giorno e si vedrà. Per il momento con una rosa che, mi pare si possa concordare, non è ricca e completa come dicevano, è primo in campionato, qualificato benissimo in CL e semifinalista in Coppa Italia.
Nessuno può vantare simili numeri.
7.5
Nb: qualora ci fossero sostenitori della tesi: “l’Inter ha due squadre”, segnalo che in panchina c’erano i primavera Calligaris Alexiou, Berenbruch, De Pieri, Cocchi, Topalovic e addirittura l’Under 18 Taho.
Under 16: Inter – Cremonese 3-0 (Carboni, Owusu, Gjeci)
Approfitto dell’occasione per aggiungere qualche notazione sulla partita di campionato giocatasi oggi a Interello, come posticipo.
Non era una partita facile, perché anche se noi ci presentavamo da capo classifica, la Cremonese era sùbito dietro, tanto che in caso di vittoria si sarebbe piazzata al secondo posto a un solo punto da noi.
E i grigiorossi hanno confermato le loro qualità davvero molto interessanti.
Noi siamo passati in vantaggio subito, con un gol di testa di Carboni (il terzo della dinastia) su penetrazione eccellente di Salviato.
Sembrava tutto facile, ma poi è successo quello che si era già visto con l’U15: netto predomino fisico e di corsa loro che hanno anche alcuni giocatori ottimi sul piano tecnico e noi che andiamo abbastanza in difficoltà, senza riuscire a raddoppiare e anzi correndo più di un rischio.
Soprattutto a inizio ripresa quando i cremonesi hanno avuto tre buone occasioni e Leshi in una circostanza si è dovuto superare.
Poi un po’ i cambi dei nostri, un po’ forse il fatto che i grigiorossi come già i loro compagni più piccoli la domenica precedente hanno dato troppo nella prima ora di gioco, la situazione si è ribaltata.
Noi abbiamo approfittato degli spazi che si aprivano per raddoppiare con una grande azione di Rocca sulla sinistra, che ha serve Owusu davanti alla porta.
Poi con un cross di Calò che Gjeci con una vera prodezza tecnica ha trasformato in un gran gol.
Nel finale c’è stato spazio per un palo di Limido e per qualche altra occasione dei nostri.
Ma la Cremonese per un’ora aveva assolutamente giocato alla pari.
Una curiosità. In panchina per la prima volta il portiere nuovo acquisto appena autorizzato dall’UEFA: Adomavicius.
Formazione:
Lleshi
Evangelista (19′ st Bettelli), Donato, Puricelli (19′ st Cassini), Rocca (27′ st Tosolini)
Limido (Nese), Morosi (9′ st Calò), Carboni (9′ st Pannuto)
In realtà Calò è andato in fascia con Pannuto centrale
Salviato (9′ st Owusu), Matarrese (1′ st Gjeci)
A disposizione: Adomavicius, Benatti.
All. Solivellas.
Per quanto riguarda il rendimento individuale mi sono sembrate sopra la media le prestazioni di Rocca, Nese, Pannuto, Limido; dei centrali Donato e Tosolini (entrato però in fascia sinistra) e soprattutto di Gjeci, che indubbiamente ha numeri interessantissimi, da completare con la continuità e più giocate razionali
Luciano Da Vite
Io spero che il possesso palla basso e lento del primo tempo fosse finalizzato a ridurre il consumo di energie in un periodo in cui non siamo brillanti (carichi di lavoro? Speriamo).
Nella ripresa infatti abbiamo tenuto meglio rispetto ad altre volte.
Sui voti, sarei un po meno duro su Frattesi che nel primo tempo mi è parso tra i pochissimi a fare qualcosa. Peccato per i problemi fisici che evidentemente sono alla base del ridotto utilizzo del ragazzo nell’ultimo periodo.
Asslani purtroppo non sembra mai migliorare: di fatto non gioca mai palla avanti. Peccato.
Martinez bene, su palke alte meglio di Sommer. Se è questo ottima presa e si capirebbe poco il fatto che non abbia mai giocato. Vedremo
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Ho letto che tra i nomi per la panchina dell’under 23 si fa quello di Stefano Vecchi. Non so la cosa quanto sia credibile però. È una cosa che ho letto online su un sito “aggregatore”. Mi sembra che sia anche impegnato al momento tra l’altro.
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Vecchi ha grande esperienza di serie C, non sarebbe una cattiva soluzione, sulla carta. Io speravo in Chivu, prima che. andasse al Parma
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Contro Lautaro è stato ripristinato e scatenato il tribunale dell’inquisizione
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Al 1° marzo la situazione è questa:
abbiamo abbassato considerevolmente il deficit di gestione
da qualche anno chiudiamo in attivo le sessioni di mercato
abbiamo costruito una rosa che ha delle lacune, evidenti prima dell’inizio di stagione, ma alla quali non si è potuto ovviare, neppure a gennaio: fondamentali quelle degli attaccanti di riserva e del play.
Subiamo quotidianamente attacchi inenarrabili con polemiche speciose e fuorvianti
Nonostante ciò:
siamo arrivati in finale in supercoppa
siamo primi in classifica in campionato
siamo in semifinale di coppa Italia
Abbiamo fatto una grandissima fase a classifica in CL, finendo quarti a un punto dalla seconda, che avremmo scavalcato senza un gol irregolare subito a leverkusen nei minuti di recupero
Adesso arriviamo al redde rationem: ci aspettano partite decisive in rapida successione.
Cominciamo ad avere una serie di infortuni che sono la diretta conseguenza dell’intensissimo e proficuo lavoro svolto.
A differenza di quanto accade di solito alle squadre di Inzaghi, abbiamo registrato qualche battuta a vuoto negli scontro diretti.
Questo è assolutamente comprensibile perché le squadre che non hanno l’obbligo di giocare ogni tre giorni (e nemmeno quelle che giocano ogni domenica senza però aver l’assillo di fare il risultato a tutti i costi,) possono preparare al meglio e con tutte le forze i big match, mentre per noi che abbiamo scelto di batterci al massimo ovunque, ogni partita può essere decisiva.
Gli altri giocano 10 big match in stagione, noi 60, perché se perdi due punti col Genoa o col Monza puoi perdere il campionato.
In questa situazione, lo dico prima non per mettere le mani avanti e non voglio che si creino alibi per i giocatori, ma io, alla vigilia degli scontri decisivi, voglio esprimere , comunque vada a finire, la mia gratitudine al mister, ai ragazzi e alla dirigenza, perché tutti insieme hanno fatto un lavoro incredibile.
Come diceva il grande Giacinto: ci sono giorniin cui essere interista è un onore.
Per me, oggi, è uno di quelli.
Poi se vinceremo qualcosa, sarà anche una gioia
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L’Atalanta oggi alle 17.00 sarà in testa al campionato. E persino la Juve, battendo il Verona, come accadrà, rientrerà in corsa
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E’ molto probabile che oggi l’Atalanta passi in testa alle 17.
Devo dire che, a parte Gasperini e una certa frangia di tifosi un po’ troppo “rozzi” che, non essendo abituati a stare ai vertici, sbracano in maniera inaccettabile, se proprio noi non riuscissimo nell’impresa (perche’ abbiamo capito che con tutti gli impegni che avremo, si tratterebbe veramente di quello), il mio “male minore” sarebbe lei.
La partita con la Lazio in CI e’ stato un po’ il contrario del nostro “marchio di fabbrica” : poche occasioni da goal, efficacia massima. Speriamo che i super-titolari siano riusciti a riposare e che Thuram sia almeno al 80%, per un’ora.
A me non sembra che come squadra si sia in grado di impostare una partita di attesa, di contenimento (Manchester e’ rimasta un’eccezione), quindi francamente non so cosa sperare che faccia Inzaghi.
Comunque vada, con l’attuale classifica, e’ chiaro che oggi e’ una tappa importante, ma di fatto qualsiasi risultato sposta poco numericamente (moralmente invece puo’ dare o togliere molto). Ci sono ancora tante partite e dare troppo peso a questa potrebbe farci perdere la consapevolezza di quanti punti siano ancora in gioco. Spero che la squadra conservi la lucidita’ di avere chiara questa cosa.
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Devo essere sincero, a occhio siamo veramente a pezzi!!
il pareggio è un punto d’oro anche considerando il risultato di Bergamo…..e comunque seduto dal mio divano e in base a quello che vedo, io Bastoni non lo tolgo mai anche se è stanco…voglio dire se tieni dentro Acerbi che ha 38 anni fai lo stesso con Bastoni, visto che ogni volta che esce prendiamo gol…come a Torino o in tante altre occasioni, abbiamo subito 10 reti negli ultimi minuti delle partite per questo motivo…io sono da sempre per tenere la difesa intatta nel corso della partita costi quel che costi, per evitare incomprensioni e distrazioni…ovviamente sempre dal divano di casa da dove la guardo.
oltre a questa cosa guardando la partita ho visto la grinta, l’impegno la determinazione di Lautaro nel pressare e cercare di tenere palla, al 90° continuava a lottare come ad inizio partita…dall’altra parte invece c’era Correa che entrato fresco lo guardava passeggiando per il campo…anche qui posso chiedere perché non mettere Arnautovic visto come ha giocato ultimamente e vista anche la struttura fisica? Chiedo ancora da profano.
Arbitro che non fischia un rigore solare di McTominay su Dumfries e un fallo da giallo su Thuram, e comunque una direzione molto casalinga…..ma dappertutto si parla esclusivamente del fallo di mani (ininfluente) di Dumfries….con Pardo che ha continuato a ricordarlo per tutta la gara esultando poi al pareggio del Napoli come fosse la finale di coppa del mondo! Che nervoso.
Ho odiato questa gara e tutti i discorsi che l’hanno preceduta e poi seguita…ma ho odiato più di tutto vedere Oriali esultare al pareggio del Napoli…o forse sono io che sono invecchiato e credo ancora nelle bandiere…..vabbè, vado a stemperare il nervoso che è meglio.
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D’accordo su tutto tranne su un particolare: non ho mai stimato particolarmente Oriali
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Concordo anche io su quanto detto sulla gara. Siamo messi male male fisicamente (e prob non potrebbe essere diversamente), questo per forza influisce anche sull’aspetto “psicologico”, sai di andare in campo con un handicapp notevole.
Per tutto il secondo tempo ho sperato di prendere il goal (perche’ era evidente che sarebbe arrivato) il piu’ tardi possibile, per non crollare e finire con una sconfitta.
Certo valutando la squadra incerottata della ripresa, per me e’ stato un mezzo miracolo non perdere.
Alla fine, grazie all’Atalanta, siamo ancora li’, solitariin testa. Pero’ la sensazione di “impotenza” c’e’ tutta francamente.
Boh, archiviamo come positivo questo turno e … vediamo .
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Condivido in gran parte quanto scritto fino ad ora in riferimento all’impressione di una squadra “stanca”.
Però io a differenza della quasi totalità penso sia un problema psicofisico, quindi non attinente solo alla componente fisica.
Cerco di spiegarmi: l’Inter 2009/2010 fece 57 partite ruotando pochissimo i titolari (i primi 14) ma non si parlava mai di usura, stanchezza, nonostante un finale di stagione giocato sul filo di lana in tutte le competizioni con uno stress emotivo pazzesco (quanti infarti tra camp nou, siena, la battaglia dell’Olimpico con la Roma che menava, il Derby in 10..).
Adesso si continua a parlare di stanchezza, troppe partite, calendario intasato (Inzaghi in primis) e questo secondo me incide a livello psicologico sui giocatori, che si sentono stanchi anche mentalmente e quindi più spenti.
A Napoli secondo me c’è stato anche un pò di “braccino”, perchè fino al gol di Dimarco eravamo molto più propositivi e alti. Dopo il gol ci siamo abbassatti di 20 metri senza portare pressione, aiutando il Napoli a risalire con la palla e metterci pressione nonostante il Napoli non proponesse un calcio di qualità, ma giocate piuttosto scontate (apertura a destra su Politano o palla su Lukaku) che riuscivano per la nostra poca resistenza.
Ultimamente intravedo anche un pò di “codardia” calcistica, che raramente avevo visto con Inzaghi in campo. Noi giochiamo a memoria, con trame di gioco memorizzate e codificate.
Eppure ultimamente degli uomini cardine, ossia Chala, Dimarco, Mikhitarian, si limitano alla giocata “facile”, al passaggio all’indietro (esagerati quelli verso Martinez da parte di tutti sabato anche in assenza di pressione napoletana) anche in presenza di linee di passaggio non ostruite più interessanti. Come se avessimo una paura di fare passaggi un pò più rischiosi ma che in passato si facevano senza pensarci e con una alta percentuale di successo.
Quindi se tre tra i tre uomini più qualitativi palleggiano come un Dumfries o un Frattesi, è logico che ne risente tutto l’impianto, e la squadra si limita a un palleggio sterile e lento, che difficilmente ti apre varchi in fase offensiva.
Noi siamo forti quando inziamo a scambiarci la palla con qualità e con movimenti fuori posizione, se perdiamo queste caratteristiche diventiamo dannatamente piatti.
Quindi su la testa e basta piangersi addosso che siamo stanchi, perchè siamo primi in classifica e ancora in Champions e Coppa Italia.
Per il De Profundis c’è ancora tempo…
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100% concorde con Capt Cambiasso.
Io credo (o spero) che il gioco conservativo di questo ultimo periodo – passaggi in serie dietro – derivi da consapevolezza gap fisico.
Certo, occorre sperare che sia questo gap dipenda da richiamo preparazione. Altrimenti sono guai.
Purtroppo io vedo che il ns punto di forza, centrocampo, quest’anno e soprattutto ora non sia più tale. Chala sempre rotto e Micky temo ormai piuttosto cotto. Unico è Bare con Dum mentre anche Dimarco mostra segni di stanchezza.
Purtroppo ora che il Toro sembra stare bene hai Thuram giù di corda….speriamo in una ripresa atletica altrimenti rischiamo di farci male
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Pensavo di non riuscire a mandare il posto oggi anche perché devo aggiungerci le partite delle giovanili che ho visto a Interello (Primavera, Under 17 e Under 18).
ora invece dopo aver letto i commenti degli amici ne sono quasi certo.
Dovrò cambiare tutto: pensate che l’avevo intitolato…C’era una volta l’Inter.
Scherzo naturalmente, non lo cambierò, perché secondo me che la flessione sia psico fisica e non solo fisica è un fatto. ma un fatto che aumenta i rischi.
Sono convinto che una base oggettiva di logorio ci sia anche perché abbiamo giocato 47 partite ufficiali al 1 marzo, ne avremo come minimo altre 11 di campionato, due derby di coppa italia, due spareggi di CL e …speriamo altri ancora.
Non sono così sicuro cap. cambiasso che avessimo solo 11 titolari ai tempi del triplete, ma mi fido di quello che dici tu. E’ certo che allora siamo entrati al top della condizione proprio nella fase finale perché agli inizi faticavamo.
In Ucraina abbiamo rischiato seriamente di uscire dalla Coppa ai gironi.
Poi quando sei vicino a traguardi meravigliosi trovi anche energie che vai a raschiare chissà dove..
ma soprattutto avevamo molti più campioni inarrestabili rispetto a oggi. Se provo a nominarli mi vengono i brividi.
Poi in quel periodo ogni anno si inserivano 3-4 campioni nuovi. oggi gli uomini chiave sono sempre e solo gli stessi da più stagioni. Anche allora ci furono acquisti sbagliati, basta andare a leggere la rosa, ma…si sperdevano nella grande quantità e qualità
Ci sarà anche un problema psicologico, non di mentalità perché allora saremmo andati davvero indietro. Io però credo che le questioni principali siano due che si trascinano tutto il resto: la mancanza di riserve in attacco e il fatto che i due titolari, due campioni, se non sono al top hanno bisogno del supporto potente della squadra.
temo che i ragazzi si rendano conto che non ce la fanno a spingere e rientrare nei tempi giusti e allora viene meno inevitabilmente l’aspetto propositivo: la famosa ‘liquidità’ che crea le condizioni per ‘smarcare ‘gli attaccanti che non hanno nel dribbling e nella fantasia la loro forza.
Del resto io affascinato dal gioco di Inzaghi ho dimenticato (parzialmente) il mio vecchio mantra che magari è una mia invenzione: col gioco liquido si sprecano molte più energie che con il gioco di posizione (di Mou, ad esempio dove infatti a ‘fare’ due ruoli erano solo Maicon ed Etoo, terzini e ali, ma avevano alternative del calibro di Zanetti e Pandev
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post inviato
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RIcevuto Luciano, lo pubblico in serata.
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Lo pubblico stamattina, scusami ma ieri non sono riuscito a farlo.
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Post online: https://buu.zone/2025/03/04/cera-una-volta-linter-napoli-inter-1-1/
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