
Nel giorno dei festeggiamenti più sfrenati e gioiosi, una preoccupazione forte e fondata agita i cuori nerazzurri.
Quando vieni da un successo straordinario, anzi da cinque stagioni entusiasmanti per risultati complessivi, qualità del gioco espresso, enorme ampliamento del numero e della ‘fidelizzazione’ dei tifosi, un salto nel buio – perché questo è ciò che sta per accadere – non può che generare una profonda inquietudine.
Ovvio che quando parti dal top o quasi, migliorare è praticamente impossibile, il rischio di un ridimensionamento di ambizioni e successi è invece reale.
Non a caso sulla stampa ‘nemica’, cioè quasi tutta, trapela una profonda soddisfazione, un malcelato senso di rivalsa possibile dopo le umiliazioni che in questi anni gli scribacchini mercenari hanno dovuto ingoiare.
Probabilmente Steven, il proprietario più vincente dopo la famiglia Moratti, dovrà passare la mano e già questo è un enorme salto nel buio, ma non l’unico.
E’ un salto nel buio perché lui è un tifoso vero, che si è messo nei guai anche finanziariamente, ma è riuscito a mantenere la parola data: finché ci saremo noi sarà un’Inter competitiva.
Un salto nel buio perché lui, nuovo dell’ambiente del calcio italiano, con i suoi tranelli e le sue infingardaggini, ha saputo affidare la conduzione della società a un team dirigenziale di altissimo profilo in termini di competenze e di specchiata onestà.
Non sembri poco significativo quest’ultimo particolare: siamo in Italia, l’aggiramento e la violazione delle norme da parte dei potenti è quasi una regola e molti servi altolocati lavorano per garantire l’impunità dei grandi truffatori.
Quelle che storicamente sono la seconda e la terza squadra italiana, dopo l’Inter, cioè il Milan e la juve, sono retrocesse per le attività ‘illegali’ di proprietà e dirigenza.
Il Milan non solo per quello…
Se ci sarà una nuova proprietà, la prima garanzia che tutti dobbiamo richiedere e pretendere sarà il rispetto della rettitudine morale che caratterizza storicamente la nostra società.
La seconda è che almeno si mantenga l’attuale competitività, il fascino crescente che i nostri colori ormai incontrano in ogni parte del mondo: nella certezza che il meraviglioso zoccolo duro della componente nazionale (da tutti i supporter che riempiono San Siro a quanti tifano da tv e computer) in un mondo globalizzato deve essere solo una piccola parte di un’onda planetaria.
I media si affrettano a sostenere che per la grande considerazione riposta dal gruppo acquirente nel lavoro dell’attuale dirigenza, il passaggio di consegne non provocherà cambiamenti drastici e repentini.
Probabilmente nell’immediato sarà così: ma la forza dell’Inter in questa fase storica è stata prima di tutto nella compattezza del gruppo dirigente e nei rapporti assolutamente limpidi e convergenti con la proprietà.
Il disegno era unico, accettato e condiviso da tutti, la fiducia e la stima reciproca era il tratto dominante di un percorso che ha coinvolto dal proprietario alla dirigenza, al settore tecnico fino all’ultimo giocatore.
Questa è stata la vera magia, aldilà delle delle difficoltà finanziarie, delle scelte di mercato conseguenti, del sistema di gioco creato dal mister, delle difficoltà che comunque si presentano nell’arco di una stagione pesantissima.
Tutto questo forse non nel brevissimo periodo sarà di nuovo in gioco. Magari tutto procederà come prima o persino meglio di prima, non priviamoci della speranza.
Ma a me pare indiscutibile che si chiude un ciclo e se ne apre un altro, ricco di prospettive e anche di incognite.
A meno che, mentre scrivo questo è ancora possibile, Steven non riesca a trovare il colpo d’ala, la soluzione geniale (e temo dispendiosa) che gli consenta di resistere al timone
E’ certo che questa ‘crisi’ a maggio non ci voleva: fosse successa a novembre sarebbe stato un discorso in parte diverso.
Ma così, in attesa di chiarezza e di nuove indicazioni, si congelano inevitabilmente tutte le operazioni di mercato, compresi i rinnovi più costosi.
Ci sono giocatori bloccati o ‘promessisi’ che non potranno stare ad aspettare i necessari chiarimenti, ci sono potenti società straniere che proveranno a inserirsi sui nostri giocatori più importanti e bisognerà vedere se la compattezza, l’identificazione di tutti nel club e nel progetto, reggerà alle lusinghe del denaro e di ambizioni ‘certe’.
Io resto fiducioso e spero che tutti i nostri tifosi si stringano ancora di più attorno a società e squadra.
Anzi, ne sono certo. Ma negare l’esistenza di un sentimento di inquietudine penso sia impossibile.
Come dicevo, non ho potuto seguire la penultima di campionato tra Inter e Lazio e quindi non ci sarà il post dedicato principalmente all’ultimo match, ma davvero per noi il campionato si è esaurito la sera del derby e adesso ragionamenti, speranze e aspettative sono rivolte al futuro.
Anche se più avanti, magari nel periodo di sosta del calcio giocato, torneremo sull’ultima annata, perché una ricognizione di quanto è successo sul campo è inevitabile per la dirigenza che deve programmare il futuro e per noi tifosi che dobbiamo calibrare speranze e aspettative.
Mi rendo conto che in questa situazione di incertezza sulle sorti della società, il discorso sulle giovanili è ancora più marginale, per la stragrande maggioranza dei tifosi e lo è persino per me che quasi non faccio distinzioni tra grandi e piccoli che indossano la nostra maglia.
Credo di essere tra i pochi ad aver avuto l’emozione, per esempio di aver visto sul campo Dimarco a otto anni e di averne seguito e condiviso le tappe di una crescita impetuosa.
Ma la stessa gioia me l’hanno data, con la loro crescita, tanti altri ragazzi che poi si sono imposti, da Pinamonti a Balotelli, a tutti quelli che non hanno trovato spazi nell’Inter dei grandi, ma nel grande calcio si, e indirettamente hanno portato il loro contributo, almeno in termini finanziari, alla costruzione di un prima squadra da vertice.
Ecco perché anche oggi continuerò a raccontare delle giovanili, delle situazioni che stanno vivendo, dei singoli che promettono un buon futuro, delle partite che ho visto dal campo.
In questo week-end sono state ben quattro:
- Under 19: Inter – Atalanta 2-0
- Under 18: Inter – Frosinone 3-0
- Under 16: Inter – Hellas Verona 3-1
- Under 15: Inter – Parma 2-2.
Prima di proseguire ricordo la situazione delle nostre giovanili nei vari campionati, che ho anticipato in un breve commento di domenica sera.
- Under 19: prima nella regular season e ammessa direttamente alle semifinali;
- Under 18: prima nella regular season e ammessa direttamente alle semifinali;
- Under 17: seconda nella regular season e ammessa direttamente alle semifinali;
- Under 16: sconfitto il Verona negli ottavi di finale (3-1 a Interello, dopo il 3-1 a Verona;
- Under 15: sconfitto il Parma negli ottavi di finale (2-2 a Interello, dopo il 2-3 a Parma);
- Qui aggiungo che anche U14 e U13 hanno maturato il diritto di giocarsi le finali nazionali, che se non sbaglio, si disputeranno a Roma.
Magari non vinceremo nessun titulo: vedo squadre forti, ma nessuna così dominante da regalare quasi certezze, eppure il significato forte comunque garantito da questa stagione é che, pur con le difficoltà economiche che si sentono pure qui, continuiamo ad essere tra le migliori d’Italia in tutte le categorie
Under 19: Inter – Atalanta 2-0 (Miconi, Owusu)
Contento ovviamente per la vittoria che ci garantisce il primo posto e quindi una posizione teoricamente migliore per le semifinali, ma devo dire che non condivido le lodi alla specifica partita che ho letto in giro.
Secondo me anche se abbiamo battuto l’Atalanta, non abbiamo giocato una grande gara.
Bene all’inizio, fino al gol di ‘Mico’, poi la partita l’hanno fatta loro, con maggior ritmo, maggior grinta e con buona pressione corale.
Diciamo che fino al raddoppio di Enoch, a metà ripresa loro hanno costruito diverse occasioni e noi poco o nulla.
L’azione del raddoppio è stata splendida e anche successivamente abbiamo mostrato qualche altra fiammata interessante, sempre attraverso la verticalizzazione.
Importanti sono state le sostituzioni attuate subito dopo il nostro secondo gol: l’ingresso di Sarr e Spinaccè ha dato maggior fisicità ai nostri e rese più incisive le ripartenze
L’impressione da dilettante, senza nessuna pretesa di verità, è che se arriveremo alla semifinale in questa condizione fisica, sarà molto molto difficile per noi superarla.
Almeno per quanto mi è sembrato sabato, l’Atalanta, per esempio, sotto questo profilo sta meglio.
Non dimentichiamo che, per esempio, loro schieravano ben 5 giocatori sotto età e in distinta ne avevano altri 5 di cui ben tre subentrati.
Al contrario noi avevamo solo Matteo Lavelli come 2006
- Chivu da noi sta facendo benissimo: un titulo e una semifinale conquistata con anticipo, da primo in classifica.
- Tuttavia se davvero il rumeno andrà all’Ajax, o siamo di fronte a un… camaleonte, capace di adattarsi alle diverse situazioni oppure incontrerà difficoltà perché il suo tipo di gioco sembra avere poco in comune con quello abituale dei lancieri, da cui pure proviene.
Pochi cenni sul match che probabilmente molti avranno visto in tv.
Le formazioni: Inter con il solito 433.
Raimondi,
Aidoo, Stante (Stabile), Akexiou, Miconi (Mazzola),
Di Maggio (73′ Zarate), Stankovic, Berenbruch,
Owusu (60′ Spinaccè), Lavelli (60′ Sarr), Quieto
A disposizione: Tommasi, Cocchi, Stabile, Matjaz, Diallo, De Pieri.
Come detto, noi partiamo bene e la partita sembra in nostre mani.
Prima del ventesimo Miconi trova il gol con una bella iniziativa personale (dribbling a rientrare, ‘Mico’, che è destro, calcia bene con il suo piede forte e trova anche una leggera deviazione)
Poi però i nostri sembrano fermarsi, fino al secondo gol le occasioni migliori sono loro che costruiscono con continuità vincono spesso i duelli e arrivano primi sulle seconde palle:
- 35′: Vavassori servito da Riccio in rovesciata calcia fuori di pochissimo;
- 41′: cross di Riccio, per Cassa, libero, che di testa manda fuori da ottima posizione;
- 45′: clamoroso errore di Aidoo con Fiogbe che si invola. Stante va a chiudere ma sul rimpallo la sfera arriva a Vavassori solo davanti a Raimondi. Grande prodezza del nostro portiere, che salva di piede;
- 47′: cross lungo sul secondo palo sul secondo palo, Fiogbe è solissimo a pochi passi dalla porta, ma colpisce di testa debolmente e Raimondi agguanta con facilità.
Dopo il nostro raddoppio le cose vanno meglio, tuttavia la dea ha ancora almeno due buone occasioni
- 61′: Fiogbe, che ha un passo diverso rispetto ai nostri difensori, se ne va con una bella serpentina, costringendo Stante a spendere il fallo da ammonizione;
- 70′; su cross di Simonetto, Cassa precede Alexiou, ma da pochi passi manda incredibilmente fuori.
Da questo momento torniamo ad essere padroni del gioco e nel finale non succede più nulla di rilevante.
Adesso avremo una pausa prima di affrontare la semifinale, contro la vincente di Atalanta (che, temo, stavolta non schiererà tanti 96) o Sassuolo.
Speriamo che questo lasso di tempo sia utilizzato al meglio per ricaricare le batterie
Dall’altra parte del tabellone, la Roma aspetta la vincente di Milan – Lazio.
Pagelle
Raimondi: un paio di interventi davvero decisivi.
Aidoo: l’erroraccio che determina la palla gol per Vavassori pesa nel giudizio della sua prestazione.
Stante: solido e sicuro come sempre. Chivu lo toglie dopo l’ammonizione.
(Stabile: s.v.)
Alexiou: altra prestazione di sostanza del centrale greco.
Miconi: grande prestazione, non solo il gol, ma una spinta continua e la riconquista della palla che è all’origine del secondo gol.
(Mazzola: s.v.)
Di Maggio: impegno totale ma minor lucidità rispetto al solito.
(Zarate: il suo ingresso dà peso e consistenza al centro campo.)
Stankovic: prestazione in tono minore. Dalla panca Chivu lo richiama spesso: stiamo camminando.
Berenbruch: il migliore del centrocampo, per mobilità continuità e qualche bella intuizione come lo smarcamento con assist generoso a Enoch in occasione del secondo gol.
Owusu: meno produttivo del solito, forse gli manca la punta centrale di peso che faccia da riferimento.
(Sarr: ha una grande occasione per chiudere in anticipo il match ma calcia fuori, solo davanti a Torriani.)
Lavelli: buona prestazione per quanto concerne la partecipazione alle manovre offensive. Meno incisiva la presenza in area.
(Spinaccè: con Sarr aumentando il peso in avanti, tiene palla e fa rifiatare i compagni.)
Quieto: la solita qualità nelle giocate, ma in questa occasione incide poco sullo svolgimento della gara.
Under 18: Inter – Frosinone 3-0 (Zouin 2, Pavesi)
I ragazzi di Zanchetta (futuro mister della Primavera?) hanno da affrontare lo stesso problema dei… fratelli maggiori: vincere la partita per assicurarsi il primato in classifica lasciando alla Roma il secondo posto.
In questo caso però il discorso è apparentemente più semplice, perché i laziali sono ultimi in classifica e incutono meno timore rispetto ai nerazzurri di… Samaden.
Invece il tutto risulta più complicato del previsto e anche di quanto il risultato suggerirebbe.
A noi mancano tra gli altri tre giocatori d’attacco che farebbero la differenza in ogni squadra: De Pieri, Lavelli e Mosconi.
Comunque se loro accettassero di giocarsela a viso aperto finirebbe tanti a pochi, come mostra il fatto che, ottenuto il sospirato gol del vantaggio, quando hanno cercato di reagire sono stati puniti dai nostri attaccanti subentrati nel secondo tempo e con scarse presenze in campionato.
Invece loro si chiudono benissimo, con tutti gli uomini dietro la linea della palla e con grande densità in mezzo all’area.
Non è che giochino per il pareggio, cercherebbero anche di ripartire, ma obiettivamente la nostra superiorità tecnica, se non atletica, lascia pochi margini.
Comunque deve passare un’ora di gioco, prima che i nostri trovino la soluzione dei problemi.
Questa la formazione:
Tommasi,
Della Mora (Re Cecconi), Garonetti, Chiesa, Castegnaro,
Venturini (Pavesi), Zanchetta (Itraloni), Zarate (Tigani),
Spinaccè, Vanzulli (Zouin), Pinotti (Fois)
Al di là delle assenze e dell’atteggiamento tattico degli avversari, dal mio punto di vista di amatore è parsa strana la composizione dell’attacco, con Vanzulli in mezzo, Pinotti ovviamente a sinistra, con possibilità di rientrare da trequartista e Spinaccè confinato sulla destra, in un ruolo che gli era poco congeniale.
Quando nel corso del secondo tempo Zouin è andato a destra e Spinaccè si è spostato centralmente, non solo sono venuti i tre gol, ma la manovra è diventata molto più fluida e incisiva.
Poco da dire sull’andamento del match, con i nostri sempre a spingere, anche se trovavano pochi sbocchi e davanti mancava il guizzo risolutore, la giocata estemporanea e di fantasia.
Veniamo subito quindi alle pagelle:
Tommasi: poco impegnato sbriga il lavoro con sicurezza. 6
Della Mora: primo tempo di grande spinta, cala un po’ alla distanza.6.5
(Re Cecconi: pochi minuti. s.v.)
Garonetti: quando è più forte dell’avversario si esibisce anche in grandi giocate in un uscita: se l’avversario è davvero forte a volte vs in difficoltà. Ieri 7
Chiesa: sempre sicuro e inappuntabile. 6.5
Castegnaro: grande spinta per tutta la partita. Inserimenti e recuperi efficaci. 7
Venturini: tanto lavoro fatto anche con buona qualità. 6.5
(Pavesi: ha pochi minuti di presenza nella partita e in campionato in generale. Però entra e fa un gran gol. 7)
Zanchetta: non una delle prestazioni migliori, abbastanza lento e prevedibile non riesce ad accendere la luce. 6
(Itraloni: s.v.)
Zarate: buona spinta, corsa e continuità. Anche qualche giocata interessante. 6.5
(Tigani: era un mio beniamino, ricompare per qualche minuto dopo tanto tempo. sv.)
Spinaccè: da esterno destro appare piuttosto impacciato e Zanchetta sr. gli corregge spesso a gran voce la posizione da tenere in campo. Meglio quando ritorna in mezzo. 6+
Vanzulli: si batte, lavoro in mezzo a un’area fittissima, ma non riesce a creare veri pericoli. 6
(Zouin: entra e fa due gol, anche se su uno c’è il dubbio sull’autore dell’ultimo tocco. Tecnica e velocità non gli mancano. Per il resto deve crescere. 7)
Pinotti: probabilmente il migliore, per intraprendenza, fantasia scatto e ricerca continua della giocata vincente. 7+
(Fois: s.v.)
In questa categoria c’è ancora una giornata da giocare e tutto alle nostre spalle è ancora aperto. A Bergamo domenica l’Atalanta terza a un punto dalla Roma cercherà di strapparle l’accesso diretto alle semifinali. Il Milan cercherà di rientrare nelle prime si per i play off.
Under 16: Inter – Hellas Verona 3-1 (Sorino, La Torre Curcio)
I ragazzi di Solivellas, che hanno chiuso la regular season con 10 punti di vantaggio sulla seconda, e hanno regolato due volte il Verona con il medesimo risultato di 3-1, mi sembrano, tra le nostre compagini, quelli che hanno maggiori possibilità di arrivare fino in fondo.
Certo, già il prossimo turno contro il Parma sarà tosto e, se lo supereremo, poi c’è il terno al lotto delle partite secche.
Ma la squadra è forte e completa quindi sulla carta ben attrezzata basti pensare che inizialmente sono rimasti fuori dalla gara di oggi giocatori del livello di Grisoni Fasana, D’Agostino e Curcio, ma anche gli altri ‘panchinari’ penso che giocherebbero ovunque o quasi.
Anche qui, come a Verona il problema è stato nell’approccio un po’ timido che ha portato i gialloblu a trovare il vantaggio.
Poi però i nostri si sono messi a macinare calcio e i tre gol che hanno spento le speranze degli scaligeri sono venuti a normale coronamento di una superiorità piuttosto netta.
In due minuti, a inizio ripresa, Sorino e La Torre (terzo gol al Verona in due partite per il talentuoso centrocampista) hanno rovesciato il risultato, prima che il subentrato Curcio chiudesse definitivamente i giochi.
Come detto, ai quarti affronteremo il Parma, mentre le altre partite vedranno opposti Milan e Empoli, juventus Sampdoria e Atalanta Rome.
Formazione:
Farronato
Lissi (Medina), Bovio, Peletti (Pavan), Sorino,
Moranduzzo, La Torre (Vukaj), Virtuani (D’Agostino),
Moressa,
Carrara, Franchi (Curcio)
Pagelle
Farronato: incolpevole ovviamente sul gol, per il resto solo qualche uscita alta. 6
Lissi: solita spinta sulla destra… un trattore veloce.7
(Medina: s.v.)
Bovio: domina con pulizia ed eleganza. 7.5
Peletti: sicurezza e solidità. 6.5
(Pavan: s.v.)
Sorino: inizia con minor efficacia del solito poi segna un gran gol e chiude in crescendo. 7
Moranduzzo: grande movimento grinta e generosità. Non male anche con i piedi. 6.5
La Torre: è l’arma in più di questa squadra. Sa far tutto e lo fa bene. 8
(Vukaj: s.v.)
Virtuani: dinamismo tecnica e intraprendenza. Al servizio della squadra. 7
(D’Agostino: s.v.)
Moressa: estro e fantasia. Buone accelerazioni ma in questa gara non decisive. 6.5
Carrara: lotta, fa il suo ma da un po’ di tempo mi sembra meno brillante del solito. 6.5
Franchi: si dà molto da fare gli riesce qualche bella giocata, ma raramente arriva ad esser pericoloso. 6.5
(Curcio: entra e mette al sicuro il risultato con un gol strepitoso, dei suoi. 7)
Under 15: Inter – Parma 2-2 (Matarrese, Nese)
L’Under 15 non è l’Under 16.
Lo si era visto in campionato, dove aveva fatto molta più fatica dei… fratelli maggiori e lo hanno confermato le due partite col Parma, dall’identico andamento: doppio vantaggio iniziale, poi rimonta dei ducali sul 2-2.
A Parma però c’era stato il gol nel finale che di fatto ci ha garantito il passaggio del turno.
Naturalmente in partite di andata e ritorno o in partite secche tutto può accadere e conservare speranze è lecito e doveroso. Resta però la sensazione che a questa squadra servano, in prospettiva, sostanziosi rinforzi.
Anche perché l’acquisto che doveva fare la differenza e che l’ha fatta nella prima parte del campionato, si è un po’ fermato.
Davanti comunque non abbiamo fatto male, ma siamo stati meno ‘coprenti’ e propositivi in mezzo (dove Limido e Pannuto, di solito dominatori mi sono sembrati un po’ in ombra). Bene invese Nese.
Dietro abbiamo sofferto le accelerate del loro numero 10 Mama (giocatore interessante come il numero 3 Berton) che ci hanno messo sovente in difficoltà.
Lo stesso Evangelista in stagione sicuramente uno dei migliori, da centrale, spostato in fascia destra mi sembra abbia avuto problemi di passo.
Davanti poco ispirati o bene imbrigliati Piva e Gjieci, Matarrese ha confermato che se sta bene è sempre pericoloso e Dade, subentrato, ha portato scompiglio con la sua irruenza. Salviato può essere giocatore di prospettiva, se si irrobustirà e Calò come trequartista rappresenta una buona alternativa.
Nei quarti affronteremo l’Empoli, mentre il Milan, dominatore nella regular season affronterà il Verona; la juve troverà la Roma mentre il Genoa affronterà il Palermo.
Luciano Da Vite
Sulla primavera io mi affido alle tue opinioni: non seguo i ragazzi, tu si.
Poi ovvio che se un ragazzo si dimostrerà più forte di quanto tu pensassi – o più debole di quanto credessi – rientra nella normalità delle cose. Credemi, spesso anche gli addetti ai lavori ammettono “non credevo potesse avere questa evoluzione” oppure “avrei giurato avrebbe sfondato invece si è perso”. Anche questo credo sia normale perchè evoluzione di un calciatore dipende da moltissimi fattori, tra cui anche un po’ di fortuna “essere al posto giusto al momento giusto”.
Io “spero” solo che venga data loro qualche opportunità – anche solo allenarsi con continuità ad un livello superiore per chi ha delle potenzialità – evitando di ricorrere a “pezze” da 6 mesi.
Purtroppo ho visto troppi casi Tommaso Rocchi, financo Batistuta e altri, presi per 6 mesi più come mossa della disperazione per far vedere una reazione societaria al pubblico che per reale convinzione. Con risultati, ovviamente, nefasti. E non credo, da tifoso ovvio, che soluzioni del genere debbano mai essere perseguite.
Posto qui un link (ma ci sono mltissimi altri casi) di giocatori esplosi tardi perchè prima ignorati anche dagli esperi per motivi disparati e poi esplosi ad alti livelli anche per aver semplicemente incontrato la persona giusta nel momento giusto.
7 giocatori che sono usciti tardi dal proprio guscio (90min.com)
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Se Ausilio dimostrerà con continuità – magari anche nel post Marotta – ad operare bene avrà il mio (per quel che vale) “perdono”.
Ad oggi sono ancora diffidente perchè io vedo un’Inter a immagine e somiglianza di Marotta – giocatori ipernoti presi a zero o negoziati con le società/procuratori “amici” italiani – mentre sul suo scouting continuo ad essere parecchio dubbioso.
Vedremo cosa farà ma personalmente attribuisco (magari sbaglio) un peso molto diverso nel pescare un giocatore come Kvara o Zirkzee o Lookman ecc. a prezzi ipercompetitivi rispetto ad offrire 6 milioni a Chala e portarselo a casa semplicemente perchè hai più soldi di chi lo deve far partire a zero. Intendiamoci, sono stato sin dall’inizio un fan del turco e dell’operazione fatta (avere più soldi non è una “colpa”) poichè lo consideravo un netto upgrade rispetto ad Eriksen (giocatore talentuoso ma con un ritmo da calcio anni 80) peraltro pagato quasi 30 milioni a 6 mesi dalla scadenza del contratto. Dabese è stato il classico nome noto strapagato a cui purtroppo Ausilio ha spesso ricorso.
Io capisco che la piazza si esalta di più se prendi Eriksen a 30 milioni piuttosto che XXXX che magari viene dal campionato danese. Ma io – sarò un mio difetto – non ragiono così. Preferisco guardare al campo ed alle potenzialità e se – per quel che capisco – vedo lampi e ottimi margini di crescita nel giocatore acquistato, do sempre un giudizio positivo. A maggior ragione se, come siamo noi oggi, c’è spazio per far crescere questi profili dietro una base molto solida.
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Non mi sono (quasi ) mai permesso di dire che un giovane non è da Inter, proprio perché frequentando da 60 anni il calcio giovanile ne conosco perfettamente le dinamiche.Di giocatori affermatisi tardi ce ne sono tantissimi; per esempio Luca Toni e in qualche misura persino Vieri.
Di giocatori talentuosissimi scomparsi nel nulla addirittura a migliaia.
Dunque io che non voglio essere l’Atalanta, con tutto il rispetto, dico che non vedo giocatori della Primavera che OGGI possano pensare di trovare uno spazio anche minimo in prima squadra. Tra due-tre anni si vedrà.
Io preferisco per essere competitivi non avendo tanti soldi da spendere sul mercato, investirne pochi su un campione anzianotto a zero. Se fallisce ha un contratto di un anno e te ne liberi con poco costo. Se fallisce Barbosa o Joao Mario ti porti dietro un peso per 4-5 anni.
naturalmente il discorso non vale per tutti i casi un investimento su Camarda lo festeggerei a champagne. Io credo che noi dovendo provare a vincere non possiamo ragionare come l’Atalanta, che spende sul mercato (più di noi) prevalentemente per dei giovani. Se ne prende 3 a poco e poi uno si afferma, lo vende e ci guadagna tanti soldi. Per loro arrivare quinti o sesti non è un dramma. Se poi azzeccano qualche giocatore e l’allenatore possono anche fare di più.
Loro investono per rivendere noi investiremmo (se avessimo i soidi) per vincere.Sono due mestieri diversi. Loro fanno benissimo il loro. Noi negli ultimi 4-5 anni facciamo benino il nostro.
Per me facciamo cosa miracolose, ma non lo dico perché altrimenti ti arrabbi: dunque dico benuno. Spero che questo me lo consenti
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Per dire, com’è il calcio giovanile. La nostra Under 15 secondo me non è fortissima, ai quarti ha pareggiato in casa con l’Empoli e per me era fuori. Invece oggi ha vinto a Empoli 1-0 (Matarrese) ed è fuori…l’Empoli, favoritissimo.
L’Under 16 è sicuramente una squadra da primissime posizioni, aveva vinto 3-1 a Parma e oggi giocava il ritorno. Sono andato a vederla e il Parma ha subito accorciato le distanze, giocando un gran primo tempo e mettendoci in difficoltà. Poi abbiamo vinto 2-1 e superato il turno, ma i rgazzi non mi sono piaciuti: sono convinto che al top della condizione abbiano le potenzialità per fare molto meglio. Però sullo 0-1 abbiamo rischiato molto, anche se nel finale c’eravamo solo noi
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Loro possono fare solo quello perchè non possono permettersi avere i Barella, Bastoni, Lautaro, Chala ecc. per limiti di costo invalicabili.
Noi che li abbiamo questi giocatori potremmo, secondo la mia opinione, provare a insistere un po’ di più – per le seconde linee – su ragazzi con più prospettiva: costano meno oggi e sono un più che potenziale asset per domani.
Ovviamente, come ho più volte scritto, non chiedo che si punti solo su giovani ma quelli considerati futuribili non credo possano svolgere un ruolo inferiore a chi arriva a fare il 19/20 esimo. Certo, ci sono i lazaro e i gabigol ma quando spendi 25/30 milioni per un giovane e lo buchi hai fatto un errore colossale (peraltro fatto anche con Naingo, Vidal, Correa, che anzi sono ancora più incedibili per età e stipendi, ecc.).
Oggi la gazzetta, pur nei usoi limiti, sostiene che Arnautovic abbia ricevuto il ben servito dai nostri ma non avendo mercato resti li e blocchi altre operazioni. Purtroppo è normale che sia così stante età e profilo non proprio….eccelso.
Non potendo più fare la voce grossa sul mercato – inutile nascondersi, il player trading riguarda anche noi come anche l’Atalanta ancorchè su un piano “più elevato – credo sia meglio avere Asslani o Bisseck anzichè Klaassen e Cuadrado con i loro contratti annuali in caso di player trading forzato.
Poi se torneremo ad essere la potenza economica che siamo stati, questo mio ragionamento ovviamente cambierà
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Per me invece è meglio avere Mikhi e Acerbi piuttosto che Asllani e Bisseck
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Mettiamola così: se devo giocare una partita decisiva con Arnautovic ho meno timori che se la devo giocare con Asllani o Bisseck
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Non sono ideologicamente schierato: giovani o anziani mi interessa poco. Sono contento se prendono uno che fa bene, sia anziano sia giovane . Mi dispiace se non ha successo, sia anziano sia giovane. Siccome di finanza non ne capisco, la valutazione dei rischi finanziari connessi a una singola operazione la lascio fare a loro. Certamente se devo scegliere tra un trentacinquenne o un campione giovane, preferisco il campione giovane, ma questo è piuttosto scontato. In ogni caso sono tranquillo perché mi sembra si stiano muovendo bene: prendono anziani, giocatori molto forti di mezza età (calcisticamente) e anche qualche giovane. personalmente spero che contunuino così. Se poi verrà un’estate in cui anche noi potremmo fare un mercato con 50-70 milioni di deficit, come fanno gli altri, meglio ancora
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Settore giovanile Inter: Under 13 e Under 14 campioni d’Italia. Tutte le altre U15-U16-U18-U19 sono arrivate almeno in semifinale. Solo l’Under 17 deve ancora giocare i quarti. A parte l’U19 sono tutte ancora in lotta per il titolo
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L’Italia under 17 batte 1-0 la Danimarca ed è in finale. Ho visto solo il secondo tempo, ma mi è bastato. Questa volta i nostri oltre a essere molto più tecnici erano anche superiori fisicamente (i danesi avevano solo un giocatore di origini africane e nel finale un secondo.
La vera partita clou per l’accesso alla finale è stata quella con l’Inghilterra. basti pensa che i tiri sono stati 20 a 5 per noi e i tiri in porta 9 a 1. Camarda sempre fuori concorso ma oggi più umano: ha sbagliato un paio di gol abbastanza facili per uno come lui. Dei nostri in campo 90′ capitan Mosconi e un quarto d’ora nel finale per Mantini. Questa volta il mister a metà ripresa ha tolto Liberali…come gli avevo suggerito io (giocatore tecnicissimo ma che al momento non lotta per 90′). Non capisco perché in questa squadra, almeno nei venti non ci sia posto per Cocchi 8e magari per Mancuso). Ma va bene così
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ok….ma avrmdi già, insieme a Darmian, sommer ecc. ti servono o anche sanchez, arna, cuadrado e klaassen?
È questo il punto
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Si legge che l’Inter punta forte Gudmunson per completare la batteria di attaccanti. Come profilo tecnico mi sembra la tipologia giusta di giocatore per completare gli skills a disposizione di Inzaghi per la nostra amata Inter. Sembra anche in possesso di adeguate qualità tecniche e fisiche per far bene con noi. Segnalo altri due nomi che vedrei bene con noi. Il primo, Lookman, ormai è pressochè irraggiungibile vista la prestazione monstre che ha fatto in finale di Europa League. Il secondo forse sarebbe più abbordabile economicamente ed è Chiesa. Anche se, visti i rapporti pessimi tra le due società e ancor di più tra le due tifoserie, potrebbe essere ancora più improbabile. Voi come lo vedreste Chiesa con noi? Io per una cifra tra i 25 e i 30 ml con ingaggio alleggerito un pensierino ce lo farei. Avete qualche altro nominativo magari meno noto ma non necessariamente meno forte per questa tipologia di giocatore?
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Gianluca Rossi: “Hai voglia a dire che ‘non si sa mai’, ‘la palla è rotonda’ e altre boiate del genere. In realtà in Champions da troppo tempo non c’è spazio per le sorprese: si, a volte l’outsider può anche arrivare in finale, come l’Inter l’anno scorso o il Borussia Dortmund quest’anno, ma alla lunga vincono sempre gli stessi squadroni, come il Real, arrivato addirittura a 15 Trofei.
Qui la Bibbia con Davide che senza spada uccide il gigante Golia con una sassata conta zero: questa è la Champions, dove purtroppo vince sempre il gigante. Se scorrete l’Albo d’Oro della manifestazione vi accorgerete che l’ultima finale tra due outsiders è stata Porto-Monaco, esattamente vent’anni fa. La vinse Mourinho con un sonante 3-0. Da lì in avanti però, la Champions l’hanno vinta sempre squadroni costati una follia, come il Milan di Berlusconi e l’Inter di Moratti.
Purtroppo, e lo sottolineo, ha ragione.
Ma questo è il calcio voluto e spinto dall’Uefa
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Personalmente Chiesa mai piaciuto, sin dai tempi della Fiorentina.
Gudmunson non l’ho mai visto, o cmq non ce l’ho presente. Se mai verra’, spero sia il tipo di attaccante che ci serve (ma la vedo dura, questo tipo di giocatori da noi o arrivano subito o difficilmente possiamo partecipare ad aste a rialzo giornaliero)
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In serata un post. Anche in Italia vincono sempre gli stessi squadroni e le sorprese sono rarissime. Vince chi, partendo da una base buona, può rafforzarsi sul mercato
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Finle Italia Portogallo U17: dopo 25 minuti 2-0 per noi. Che gol, ragazzi Camarda. Questo è un Gigi Riva molto più tecnico!
Nell’intervallo invio il post
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Chiesa a me piace, ma non lo ritengo funzionale al nostro tipo di gioco. Magari mi sbaglio eh…
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3-0 ancora Camarda. Stavolta assist meraviglioso di Mosconi
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Post ricevuto Luciano, cerco di pubblicarlo già stasera!
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Per ragioni di tempo e di… stanchezza… :) Non riesco a pubblicarlo stasera, lo farò domattina! Un po’ di pazienza ancora!
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Nuovo post online: https://buu.zone/2024/06/06/dallinquietudine-a-un-cauto-ottimismo/
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