Con un Tucu di classe, anzi due: Hellas Verona – Inter 1-3

Joaquin Correa. Il Tucu, al suo esordio in maglia nerazzurra, è stato subito decisivo, andando a segno due volte contro l’Hellas Verona.

Due partite, di quelle che i faciloni definiscono non impossibili e 6 punti, con 7 gol fatti e 1 subito.

Se si guardano le cose solo da lontano la situazione sembra davvero entusiasmante.

Da vicino, mi spiace, ma la realtà appare più complessa.

Contro il Genoa  non ci sono stati problemi, ma mi è sembrato giusto sottolineare due particolarità:

  • La modesta opposizione fornita dai rossoblu che si sono mostrati una squadra ancora in costruzione come organico (cfr. Gli acquisti di peso realizzati nell’ultima settimana) dal punto di vista tattico e del sistema di gioco più efficace;
  • Le sfasature evidenziate dai nostri nella transizione difensiva, pur contro una squadra poco attrezzata a livello di punte.

Verona è stata una partita completamente diversa e si sapeva.

In fondo è questo il bello del campionato italiano: ogni domenica le problematiche da affrontare cambiano radicalmente e, piaccia o non piaccia, l’esasperato tatticismo imperante pone ogni volta problemi nuovi da affrontare anche a chi è teoricamente superiore.

Se  continuiamo  a guardare da lontano, resta anche di questa partita il risultato positivo, scaturito però sostanzialmente da una serie di episodi che ne hanno scandito le svolte:

  • L’errore di Handa che ha portato i gialloblu in vantaggio,
  • L’incredibile pareggio di Lauti, trovatosi solissimo al centro dell’area dopo una rimessa laterale spizzata,
  • Il rigore negato a Lauti su una delle poche ripartenze efficaci dei nostri,
  • La verticalizzazione efficace di Vidal, la corsa puntigliosa di Darmian e il cross. Lo stacco imperioso del Tucu (primo gol di testa in Italia, non una specialità della casa…),
  • La totale solitudine in cui ancora il Tucu viene pescato da Barella, nei minuti di recupero e la grande conclusione vincente dell’argentino che ha il tempo di aggiustarsi la palla, girarsi e concludere.

In realtà l’unico episodio, fortuito (si fa per dire, temo che sarà una regola), è quello del rigore negato.

Negli altri casi ci sono state indiscutibilmente colpe (dei difendenti) e meriti (degli attaccanti).

Ma queste non bastano a spiegare situazioni che si sono verificate in conseguenza delle scelte di gioco delle due squadre, scelte che hanno favorito e reso possibili sia gli errori sia le buone giocate individuali  (il pallonetto di Ilic, le belle conclusioni di Correa soprattutto).

Poi esamineremo le altre questioni e situazioni, ma  le scelte in questo caso fondamentali, nel bene e nel male e come dire, reciprocamente influenti, mi sono sembrate due.

  • La scelta di Inzaghi di giocare sempre la palla dal basso, dal portiere (scelta per altro obbligata, quando non hai più Lukaku, non hai più un contropiedista come Hakimi e hai un Lauti non al top),
  • La scelta di Di Francesco di pressare alto, accettando l’uno contro uno teorico (contando sulla furia agonistica che permette aggressioni e ‘ritorni’) giocando però con un finto nueve che marcava la fonte del nostro gioco (Brozo), infilando centralmente soprattutto Ilic tra le linee e costringendo de Vrji a uscire o a temporeggiare.

Giocando in questo modo il Verona ci metteva in difficoltà a sviluppare il nostro gioco, perché

  • I difensori, pressati, non avevano agio di impostare la manovra con calma e lucidità,
  • I centrocampisti dovevano giocare palla in spazi ristretti (numerosi sono stati gli errori di ‘appoggio’),
  • Le punte non avevano le caratteristiche per dare (e suggerire) profondità, tanto è vero che in questo esercizio il più insidioso per un lungo periodo è stato Perisic.

Questo sistema di gioco veronese però aveva, come tutti,  i suoi lati negativi, i punti deboli:

  • Chiedeva a tutti un enorme sforzo atletico, difficile da sostenere alla distanza,
  • Comportava una perdita di lucidità col trascorrere dei minuti
  • Esponeva ai rischi di vari uno contro uno quando le squadre si sarebbero allungate e i rientri sarebbero stati meno tempestivi.

E l’uno contro uno, con avversari più forti tecnicamente, è un comportamento molto rischioso.

Quello che è successo poteva non accadere, in tutto o in parte, ma solo apparentemente è stato un caso.

Frutto delle scelte delle due squadre è stato l’errore di Handa.

Nessuna giustificazione, ovviamente, ma ad Handa anche i detrattori avevano riconosciuto l’abilità con i piedi: lo zio Bergomi lo aveva addirittura segnalato nel pre partita.

Handa ha sbagliato perché si può sbagliare, ma soprattutto perché non aveva punti di appoggio agevoli, a causa del pressing alto dei veronesi.

Dopo l’errore, il nostro portiere ha preso a lanciare lungo, per timore di ripetere la frittata, ma la palla veniva sempre presa dai veronesi (soprattutto Dzeko veniva sempre anticipato dal suo marcatore), che ripartivano.

Tanto è vero che Inzaghi ha dovuto rincuorare Handa e invitarlo a continuare a costruire dal basso, per non regalare loro la palla.

Subìto il gol e per tutto il resto del primo tempo i nostri soffocati dal loro pressing  e dalla giornata non eccezionale dei centrocampisti (in parte determinata proprio dal pressing avversario) non riuscivano mai ad innescare le punte, le quali per altro quasi non esistevano, perché Dzeko ama rientrare a dirigere e poi non ha lo spunto di… Lukaku per andarsene e Lauti per quel tipo di gioco avrebbe bisogno di uno che gli facesse da sponda davanti.

Alla fine del primo tempo ero veramente depresso perché non vedevo, nella situazione, sbocchi possibili.

In quel contesto infatti l’impotenza dei nostri sembrava evidente.

A differenza che nella partita col Genoa, l’unica… consolazione mi veniva dalla transizione difensiva che mi sembrava solidissima.

In pratica il Verona poteva segnare solo… su errore del portiere nell’appoggio, perché il suo sistema di gioco senza una punta centrale e con due punte esterne letteralmente ‘divorate’ da Skriniar e Bastoni non poteva crearci pericoli (e infatti se non ricordo male oltre al gol non hanno fatto un tiro).

Però occorreva una svolta per cambiare l’inerzia della partita con loro che soffocavano le nostre offensive, non riuscivano a essere pericolosi, ma questo, considerato il vantaggio non li… turbava.

La svolta poteva venire da un qualche cedimento atletico o di concentrazione individuale o da una giocata di un nostro campione.

Invece per nostra fortuna è venuta subito, al primo minuto del secondo tempo, in una situazione, questa sì casuale, sulla rimessa laterale di Perisic, spizzata da qualcuno e arrivata a Lauti solo davanti al portiere

Ho detto casuale perché non mi sento di attribuirla al sistema di gioco: non credo che la stanchezza o i riflessi provati siano la causa per cui il marcatore di Lauti se l’è perso in quella occasione, su una palla giocata da fermo, al primo minuto di gioco dopo l’intervallo.

Fatto sta che due eventi in parte casuali hanno cambiato completamente il volto della partita: prima l’hanno consegnata ai veronesi, poi l’hanno riaperta.

È evidente infatti la differenza tattica e psicologica per i veneti tra il giocare il secondo tempo a difendere un vantaggio e il dover cercare, dopo le fatiche della prima frazione, di giocarsela ancora in campo aperto.

Anche perché, e qui ha ragione Di Francesco, i nostri cambi possibili avevano ovviamente un altro spessore rispetto ai loro.

C’è stato così un periodo di nostra supremazia, con una certa pericolosità, segnato tra l’altro dal mancato rigore su Lauti.

Ma dopo un quarto d’ora, a conferma della giornata non eccezionale di alcuni, la capacità offensiva si è attenuata visibilmente.

Lì è intervenuto Inzaghi, con cambi azzeccati e, bisogna riconoscerlo, anche un pochino fortunati (non è un demerito, anzi: io preferisco un mister con un po’ di fortuna – studiata – piuttosto che uno  sfigato).

E lì sono accaduti gli episodi… da tre punti, perché Dimarco ha dato nuova spinta subentrando a un buonissimo Perisic, Vidal ha sostituito uno spento Brozo e soprattutto Correa ha rilevato Lauti, sfinito anche per l’incompleta preparazione.

Il colpo di grazia l’hanno dato poi gli ingressi di Sensi e Vecino, ma lì la… tortilla a quel punto era già stata preparata ed era risultata molto gustosa

Dunque i gol sono venuti tutti per clamorose manchevolezze difensive, ma non ci sarebbero stati senza la qualità straordinaria dei vari interpreti.

Perché loro hanno pressato con i tempi giusti, tutti insieme e poi la qualità di Ilic gli ha permesso il delizioso colpo sotto.

Loro hanno commesso gravi errori difensivi (e non è un caso, se hanno subito 6 gol in tre partite), ma Lauti si è fatto trovar pronto e  poi Vidal, Darmian, Barella e soprattutto il Tucu si sono resi protagonisti di giocate straordinarie.

Distinguerei queste fasi del match:

  1. I primi 15’ nei quali forse loro erano timorosi e noi senza strafare sembravamo padroni del gioco.

    In questa fase c’è stata una sola vera palla gol, di lauti che dopo un rimpallo in area ha scaricato fulmineo a rete da posizione piuttosto angolata, trovando Montipò pronto alla parata.
  2. La seconda parte va dal gol del Verona sino alla fine del tempo e in questo periodo a mio avviso sono emersi i nostri limiti anche potenziali.

    Intendiamoci, il Verona costruisce una sola occasione in ripartenza, con Zaccagni per Barak e da questi a  Cancellieri che sbaglia la conclusione da buona posizione. Tuttavia averli contenuti non poteva bastare, visto lo svantaggio: al contrario nella costruzione e quindi nella conclusione noi siamo stati del tutto inefficaci.

    In mezz’ora si registra solo il gol di Lauti giustamente annullato per fallo su Montipò. La squadra evidenzia una mancanza di potenza, di profondità e anche notevole difficoltà nel costruire l’azione, incalzata dalla pressione di massa degli scaligeri Il gol abbastanza fortuito di inizio ripresa cambia anche psicologicamente, oltre che tatticamente la situazione.

    Fino a 10-15 dal termine il Verona si vede solo con una deviazione di Faraoni su corner, che attraversa tutta la luce della porta.

    Noi ci crediamo e attacchiamo in forze (numericamente) ma stentiamo ancora a costruire occasioni limpide, anche se il ritmo degli scaligeri comincia a calare.
  • Al 55’ Lauti al volo spedisce fuori una palla tutt’altro che facile
  • Al 58’ l’episodio del rigore negato
  • Al 69’ una progressione di Bastoni che arriva al tiro sul quale Montipò si esibisce in una bella parata. Quella di ‘Basto’ però è un’iniziativa isolata e personale,  che conferma indirettamente la difficoltà di costruire gioco con manovre collettive

L’ultima fase, dopo l’ingresso di Vidal, Dimarco e Correa ci vede più incisivi sino alla realizzazione delle due reti, anche se fra il primo e il secondo gol del Tucu loro hanno ancora una palla buona per pareggiare. Ancora con una pericolosa deviazione di testa su corner che non trova nessuno pronto alla deviazione vincente.

L’abbiamo portata a casa e questo conta, ma secondo me sono emersi, insieme a note positive, anche alcuni motivi di preoccupazione che sarebbe sbagliato sottovalutare.

Le note positive sono la tenuta difensiva, le buone prove degli esterni la vena che sembra ritrovata di Vidal (e speriamo di Sensi e Vecino), la sicurezza di Dimarco, la conferma delle qualità di un Lauti ancora non al top ma già ispirato, l’imprevedibile prestazione goleadoristica del Tucu e forse la condizione che può migliorare.

La principale nota negativa secondo me è la difficoltà dei nostri centrocampisti di imporsi su avversari assatanati (per Barella dovrebbe essere un caso, ma Brozo e soprattutto Calha se non c’è un grande movimento di smarcamento di tutti i compagni (per andare incontro alla palla ma anche per dettare la profondità) non riescono a fare la differenza.

La seconda preoccupazione è proprio la mancanza di penetrazione, perché Dzeko preferisce ‘uscire’ a giocare e poi non ha più la progressione per ripresentarsi in area e Lauti da solo viene più  facilmente bloccato.

A centrocampo potremmo avere delle carte per modificare all’occorrenza una situazione di difficoltà, mentre in avanti, anche sperando che Correa si ripeta, potrebbe mancare il centravanti boa, di potenza, capace di segnare e di liberare al tiro i compagni in arrivo.

Secondo me con Correa in rosa al posto di Sanchez e un simil Zapata, saremmo molto più tranquilli.

Il campionato italiano non è una gara sui 100 metri, ma una maratona dove la potenza (forza + corsa) ovviamente accompagnata da una decente dose di qualità, alla lunga è determinante .

L’Inter potrebbe essere in molte situazioni più bella di quella dello scorso anno.

Il dubbio, secondo me lecito, è se sarà anche almeno altrettanto concreta e continua.

Credo che le STATISTICHE ci offriranno il quadro, solo parzialmente realistico, di una partita dominata.

  • Parzialmente perché a 10 dalla fine il risultato era in parità,
  • e sia il loro che il nostro gol erano scaturiti da situazioni anomale.

Ma vediamo cosa è accaduto sotto questo profilo (dei numeri statistici, appunto).

A livello di possesso palla un po’ meglio noi (55% a 45%), ma sappiamo che questo dato conta poco, se non per gli esteti.

Poi arrivano dati travolgenti a nostro favore…

Zero parate di Handa proprio zero, (è…credo sia record assoluto), contro 5 di Montipò, di cui 2 decisive

I tiri sono stati 15 a 4 per noi (ovviamente i loro 4 sono stati il gol e tre tiri fuori)

I tiri nella luce della porta da area sono stati 5 a 1, le occasioni da gol 6 a 2 per noi

Sostanziale equilibrio nei falli fatti

Molto meglio noi come numero di passaggi, ma la percentuale di passaggi riusciti è calata vistosamente (dal 91 all’80) rispetto alla partita col Genoa.

Molto più numerose le palle recuperate da loro (48 a 29)

Noi abbiamo attaccato meno a destra (solo il 22%), loro quasi mai centralmente (conseguenza secondo me dello schema senza prima punta).

Correa Lauti e Vidal primi per numero di conclusioni (2), davanti a… Ilic (1, il gol)

Le occasioni sono capitate a Lauti (3), Cirrea (2 percentuale di realizzazione…. buona).

Per loro il gol di Ilic e un’occasione per Cancellieri.

Un assist a testa per Barella e Darmian

Dal punto di vista quantitativo (recuperi, palle giocate, km percorsi) domina Barella, mentre Vecino ha tenuto la più elevata velocità media e Lazovic è stato il migliore allo sprint, (33,47) davanti a Darmian (33,03)

Molto bene anche Gunter che a me è piaciuto molto perché ha quasi sempre dominato Dzeko.

Infine a livello di squadra abbiamo percorso un km più di loro a una velocità media leggermente superiore (6,8 contro 6,6).

Le pagelle

Handa:

4,5 senza il passaggio sbagliato avrebbe preso sv. Giornata di riposo assoluto.

Skriniar:

7- dalla sua parte agivano i più pericolosi tra gli scaligeri. Con la collaborazione di Darmian non ha lasciato loro nulla. Colonna.

de Vrji:

6.5 domina il centro area dove però… non si presenta nessuno. Forse poteva alzarsi di più, ma vito l’esito finale va bene così.

Bastoni:

7  dalla sua parte il ragazzino Cancellieri non la vede mai. L’unica occasione quando si sposta al centro. L’ex romanista viene sostituito ma il suo sostituto non fa meglio. ‘Basto’ invece prova anche a spingere

Darmian:

7-  prezioso. Chiude un paio di diagonali con grande successo, si fa sempre trovare pronto e propositivo, anche se poco sollecitato in fase offensiva. Crede a una palla lunga e mette il cross del 2-1.

Barella:

7- non è ancora il miglior Barella, ma lotta, corre si batte, si impone alla distanza e consegna al Tucu la palla del 3-1. In una giornata non felice per il centrocampo, lui non tradisce.

Brozovic:

6 non una grande giornata ma non solo per sue responsabilità. Braccato dagli scaligeri che vogliono spegnere la fonte  del gioco interista, non vede compagni che si smarcano per offrirsi al passaggio. Sbaglia qualche tocco di troppo. Secondo Simone, ha stretto i denti, giocando con un problema fisico

Calhanoglu:

5.5 quando il gioco si fa duro lui non riesce più a dispiegare tutte le sue qualità. Praticamente non pervenuto in fase di sostegno, almeno si batte per contenere gli avversari.

Perisic:

7  ancora uno dei migliori. Perfetto nel ruolo di tornante, recupera e spinge. L’unico attaccante che aggredisce  la profondità e quando lo servono lui arriva sempre al cross, di destro o di sinistro. È in un buon momento e speriamo che continui.

 Lautaro:

7- con tre giorni di allenamento nelle gambe fa il massimo. Fin quando è in campo, l’attacco dell’Inter è lui, perché Dzeko lavora lontano dall’area. Almeno in trasferta avrà sicuramente bisogno di aiuto davanti.

Dzeko:

5.5 resta un giocatore importante per la personalità e le qualità tecniche, ma se gioca troppo lontano dall’area  o i centrocampisti e gli esterni (con i tagli) si inseriscono o lascia l’altra punta troppo isolata. Non ha più il passo per la progressione da lontano e soffre molto la marcatura di Gunter che lo anticipa anche sulle palle alte.

Vidal:

7 sostituisce Brozo e rivitalizza la squadra. E’ un centrocampista incursore, mentre utilizzato dietro fa paura… ai nostri. Ma in due spezzoni di partita dimostra che può essere una carta molto importante per Inzaghi.

Dimarco:

6/7 entra bene, con determinazione e con forza, confermando una crescita costante. Il piede non si discute  e anche lui potrà rivelarsi prezioso.

Correa:

9 diciannove minuti e due gol spettacolosi oltre a tanta voglia e iniziativa. Di più non si può chiedere a nessuno. Il difficile viene adesso perché deve confermarsi, soprattutto nelle doti realizzative.

Vecino:

6+ sei minuti al posto di Calha. Sembra aver ritrovato salute e condizione. Prezioso nel finale concitato, potrà esserlo se troverà continuità, nel corso della stagione.

Sensi:

6 di stima. Difficile valutare una prestazione di sei minuti. Però, sarà un caso ma anche senza una partecipazione diretta, andiamo al terzo gol dopo il suo ingresso.

All. S. Inzaghi:

7 quando i cambi decidono una partita si dà un grande merito al mister anche se bisogna ricordare che i suoi cambi erano in teoria di livello (pur se spesso in passato alcuni non avevano mantenuto le aspettative). Secondo me ha ancora tanto da lavorare e alcuni problemi da risolvere. Per fortuna a parte la punta di peso, ha buone varianti in tutti i ruoli.

Luciano Da Vite

149 pensieri riguardo “Con un Tucu di classe, anzi due: Hellas Verona – Inter 1-3

  1. “alla fine del primo tempo ero veramente depresso perché non vedevo, nella situazione, sbocchi possibili….”
    Io ero perplesso perchè non vedevo nessuno che riuscisse a prendere per mano la squadra…tramortita dal gol e dal ritmo notevole dei veronesi. Poi ,realizzato il pareggio, ci siamo ripresi e l’ingresso di Vidal per me è stato vitale ,perchè il cileno ha ridato mordente a tutta la squadra. Il ns centrocampo è stato cmque al disotto delle sue potenzialità ; Brozo con problemi fisici, Chala ha fatto fatica a trovare la posizione e Barella è cresciuto nella ripresa ,mentre nel primo tempo si è visto davvero poco( per me il voto 7 è un pò troppo alto )

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  2. Trovarsi sotto per un nostro errore penso abbia inciso un po su prestazione primo tempo.
    Senza Lukaku e Hakimi temo dovremo giocare a ritmi elevati per fare male: sappiamo non è semplice tenerli a lungo ed evitare errori quando si va forte.
    Spero Dumfries si rilevi veloce e potente a dx: ci serve far male sulle fasce

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  3. Comunque il Verona ha giocato come una squadra degli anni 60/70, con addirittura marcature a uomo a centrocampo su Chalanoglu e Brozovic. Non poteva essere facile per i nostri due giocatori districarsi, con un uomo sempre attaccato alle caviglie, almeno per tutto il primo tempo.

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  4. Primavera: Inter Atalanta 3-2

    Dopo oltre 18 mesi finalmente si torna ad assistere dal vivo a una partita delle giovanili interiste.

    Il clima è quello delle grandi occasioni, l’attesa importante, anche perché affrontiamo subito la nostra rivale storica a livello di giovanili: l’Atalanta.

    Perfetta l’organizzazione: posti numerati e distanziati, richiesta di green pass e documento di identità, misurazione della febbre, obbligo di mascherina indossata correttamente (gli addetti circolano e convincono i …renitenti ad adeguarsi)

    Ma quello che conta è la partita. Senza aver visto ovviamente altri match stagionali, mi sono fatto l’idea che l’Inter sia più forte complessivamente, dell’Atalanta. Spero che il campo lo confermi.

    La lettura delle formazioni (e delle riserve) fornisce indicazioni importanti:

    novità impreviste (per me) nell’Inter

    molte novità nell’Atalanta

    Noi ci schieriamo con il 433 (o con il 4312 se vogliamo considerare Jurgens un trequartista. In realtà secondo me sono tre punte che si scambiano continuamente di posizione, senza dare punti di riferimento)

    Botis

    ZanottiA. Moretti Hoti Carboni

    Fabbian Muller Nunziatini

    Owusu Abiuso Jurgens

    In panchina restano Basti, Rovida, Andersen, Casadei Fontanarosa, Goffi, Grygar, Matjaz Samo, Pelamatti, Peschetola, Sarr, Silvestro

    Nell’Atalanta diversi giocatori già noti (su tutti spicca Giovane Samuel, un centrocampista di grande valore tecnico e atletico).

    Ma c’è una novità: il numero di stranieri. Tra titolari e riserve sono ben 11 oltre a qualche italiano di chiara origine estera.
    Ne cito alcuni:

    Dajcaz Matevz (sloveno)
    Fisic Adi (svedese, 1,95)
    Allassane Sidibé (costa d’Avorio)
    Chiwisa Mannah (Zambia)
    Hecko Richard (Slovacchia)
    Mediero Rodriguez (Etiopia)
    Muhameti Endri (Italia Albania)
    Omar Shakur (Svezia)
    Perez Fernando (Svezia)
    Roaldsoy Alwande (Norvegia)
    Saleh Mustafa Omran (Svezia)

    Quasi tutti sono stati presi a 16-17 anni

    Noi avevamo in tutto sei stranieri.

    Non dico questo con intenti critici verso l’esterofilia, anzi.

    In un periodo in cui noi abbiamo (forzatamente) adottato la politica del km 0, l’Atalanta, fidandosi ovviamente dei suoi osservatori, scandagliava il mercato mondiale, necessariamente ben più ricco di quello locale, e meno costoso.

    L’età per investire sui giovani è tra i 16 e i 18 anni: costano ancora poco e ti basta un kulusevski o un Musa Barrow per rientrare alle spese ad abundantiam.
    Tutto il resto è surplus.

    Adesso c’è questo Omar Shakur che minaccia di diventare davvero forte.

    L’Atalanta sembra stia seguendo la strada aperta dall’Udinese, ma ultimamente anche noi , mi pare, ci stiamo adeguando, visto che tra lo scorso anno e questo abbiamo preso Botis in Grecia, Hoti in Svizzera, Andersen in Danimarca, Grygar nella Rep. Ceka, Iliev in Bulgaria, ecc., oltre a qualche italiano di origine straniera.

    Penso che il tema del prossimo futuro sarà proprio questo: senza tralasciare l’Italia, ovviamente, setacciare quell’immenso palcoscenico che è il mondo per accaparrarsi a buon prezzo giocatori ancora poco conosciuti ma di grandi prospettive.

    Dopo questa digressione, veniamo alla partita.

    Primo tempo nettamente nostro: finisce 2-0 ma poteva benissimo essere 4 o 5 a 1.

    I tre davanti fanno un grande movimento e spesso risultano imprendibili.

    Incrociandosi, aprono gli spazi sulle fasce per le incursioni di Zanotti e soprattutto Carboni, dotato di grande gamba.

    I tre centrocampisti fanno bene il doppio lavoro, con particolare riferimento a Nunziatini.

    Ho visto la partita vicino (a portata di voce) al Pizzi e con un mio amico ex arbitro e già nel primo tempo ho detto loro che qualcosa non mi convinceva nella transizione difensiva.

    Noi sembravamo fortissimi davanti, ma in difficoltà nelle (rarissime) occasioni in cui venivamo attaccati.

    La linea a 4 presenta il grande vantaggio di offrire più soluzioni in fase offensiva, se hai esterni dotati di gamba.

    Però nella transizione difensiva rischi di dover rincorrere gli avversari, con due soli uomini, per quanto forti, a presidiare la zona centrale.

    Non sto esprimendo preferenze per una o l’altra soluzione, cerco solo di mettere in evidenza i pro e i contro, a mio parere.

    Pro e contro teorici perché poi tutto dipende dai movimenti dei giocatori in campo e dal loro sincronismo.

    Certo è che nessuno pensava a un cambiamento così repentino nel secondo tempo, con noi che non riuscivamo più a uscire e loro che ci stringevano d’assedio.

    Intendiamoci: grande mole offensiva, ma poi i pericoli (e i gol) sono venuti da due prodezze individuali del nuovo entrato Shakur.

    Comunque nell’Intervallo i bergamaschi cambiano i tre giocatori offensivi, che erano stati inesorabilmente bloccati, mentre i rari pericoli sono venuti da iniziative del fortissimo Giovane, già strutturato fisicamente da professionista.

    Inseriscono i più incisivi Lozza, Saleh e soprattutto l’imprendibile Omar Shakue.

    Non basta questo per spiegare il cambiamento. Probabilmente i nostri soprattutto in avanti pagano il grande lavoro svolto nel primo tempo e non riescono più a tener palla e fare salire la squadra.

    Il bravissimo Enoch (2005) e l’agile Jurgns calano visibilmente. Abiuso si spende in un lavoro faticosissimo. Anche a centro campo qualcuno non ha più la lucidità iniziale.

    Dopo 20’ circa Chivu toglie Muller e Abiuso, sfinito e mette, a sorpresa, oltre a Casadei, Peschetola .

    Non aveva altre soluzioni (e tra l’altro questa scelta al 90’ si rivelerà vincente) ma davanti restavano tre giocatori di agilità, in palese difficoltà perché la squadra non riusciva a salire per farli ‘giocare’ e loro non arrivavano sui rilanci lunghi, con palla subito riproposta dai bergamaschi
    .

    Logico che la pressione degli ospiti si facesse sempre più intensa, anche se ben controllata, tranne quando la palla arrivava a Omar

    Proprio Omar al 71’ dribbla tre avversari e batte imparabilmente Botis.

    Chivu corre ai ripari e inserisce Fontanarosa e Grygar per Owusu e Fabbian

    Mentre Grygar dà solo il cambio allo stanco Fabbian, l’altro cambio significa passare dal 433 al 352

    Dopo il pareggio dell’Atalanta (su corner Omar batte in staccata una difesa di corazzieri) esce anche Jurgens per lasciare il posto al più prestante Goffi.

    Quando nessuno tra il pubblico ci credeva più, arriva il capolavoro di Peschetola e la straordinaria sciabolata al volo di Carboni che ci regala una vittoria insperata.

    Vittoria meritata?

    Non saprei, certo vittoria preziosa che consentirà al mister di lavorare in tranquillità, perché c’è molto ancora da fare e ci sono da completare i recuperi di alcuni giocatori (per esempio ho saputo solo lì che dopo due lunghi stop Casadei e Goffi erano in pratica al rientro con pochi minuti nelle gambe e Iliev non risultava tra i convocati, mentre Andersen a Matjaz Samo devono ancora venir inseriti

    Le pagelle

    Botis 6 grande fisico e notevole personalità. Nel primo tempo devia il tiro di Giovane sul palo, poi solo uscite alte. Sui gol, forse qualche responsabilità in occasione del secondo

    Zanotti: 6.5 quando spinge è un piacere vederlo, secondo me resta più un giocatore da difesa a tre anche se può giocare in ogni modo

    A Moretti: 6+ senza il gemello, che ha giocato ieri a Pistoia la sua prestazione si deve ritenere positiva. E’ cresciuto atleticamente (non che ne avesse molto bisogno… e soprattutto come personalità)

    Hotis: 6.5 conferma di essere un centrale interessante. Con Moretti nel primo tempo annullano completamente gli attaccanti bergamaschi. Nella ripresa soffrono entrambi Omar , che nel primo gol i beve i difensori come birilli (dovrei rivedere al rallentatore) e sul secondo non so chi fosse incaricato di marcarlo)

    Carboni: 7 mezzo punto in più per il gran gol. Anche lui per me è più un esterno a tutto campo che un terzino. Ha statura e un passo illegale in categoria, buona tecnica e come si è visto…ottimo tiro. Deve migliorare la fase difensiva ma anche in questo è già cresciuto parecchio

    Fabbian: 6.5 ottimo primo tempo nel quale si disimpegna al meglio nelle due fasi. Cala alla distanza ma fa sempre sentire il suo contributo

    Muller: 6+ Difficile dare un giudizio dopo una sola gara e pochi allenamenti svolti con i compagni. Sicuramente è un giocatore che può far bene e già rieri non ha demeritato

    Nunziatini: 7 Giocatore già a buon punto per preparare l’ingresso nel professionismo. Ha qualità fisiche ma, pur essendo soprattutto giocatore di quantità, non sembra affatto sprovveduto tecnicamente ed è importante tatticamente

    Owusu: 7- non dimentichiamo che è un 2005, quindi il più giovane in campo. Di origine ghanese, è nato a Bergamo, quindi non ci sono dubbi sulla sua…carta di identità. Nelle giovanili con i pari età poteva vincere la partita da solo oppure non toccar palla. Ero curiosissimo di vederne i progressi e devo dire che ci sono davvero buone premesse. Agile, veloce, fantasioso, ora ha più continuità e sta migliorando tatticamente. Da seguire

    Abiuso: 7 fa un grandissimo lavoro sporco, apre spazi per i compagni e non si fa pregare quando deve puntare Sul gol si coordina e colpisce da calciatore vero

    Jurgens: 7- velocità, dribbling, estro e fantasia. E’ un giocatore importante per questa squadra, ma forse deve dosare meglio le energie e soprattutto nel primo tempo fallisce due facili occasioni, che potevano costarci care

    Casadei: 6.5 entra al 58’ e dimostra di …non aver perso le qualità già note, nonostante la lunga assenza.
    Anzi, sembra anche migliorato nel contrasto

    Peschetola: 7 sinceramente il suo ingresso mi lascia perplesso perché in quel momento soffrivamo e per me avremmo avuto necessità di mettere chili e centimetri. Però a volte basta una giocata per lasciare un segno importante e il suo assist per Carboni è strepitoso e vale 3 punti

    Fontanarosa: 6+ entra insieme a Casadei per rafforzare la difesa che si schiera a 3. Si soffre comunque e soprattutto si prende un gol inspiegabile (anche se probabilmente non imputabile a lui)

    Grygar: 6.5 mi era già piaciuto nella finale U18 e ha confermato di possedere corsa, dinamismo grinta a livelli importanti. Tecnicamente mi sembra in progresso

    Goffi: sv una manciata di minuti che non consente come è ovvio una valutazione. Comunque si muove bene conquista e difende palla e appare ben determinato . Da rivedere presto

    Chivu: 7 vincere contro l’Atalanta a questi livelli 8e non solo…) è sempre un’impresa,. Lui non poteva esordire meglio. Credo sia il primo a sapere che il materiale atletico e tecnico è buono, ma lo spetta ancora un grossissimo lavoro.

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  5. Chiaramente è troppo presto per giudicare ,ma dal report di Luciano ( che ringrazio ) non sembra una Primavera così dimessa ,come teme Sergio .
    Approiitto per chiedere a Luciano se Kevin Zefi risulta acquistato e se ritiene che possa essere inserito,almeno in parte , nella rosa della Primavera.

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  6. Ho visto la partita solo dal primo gol di Omar, quindi i venti minuti finali circa, cioè la parte giocata peggio dall’Inter, al di là del bellissimo gol che è valso la vittoria.
    La mia perplessità è stata un po’ il portiere greco, che non mi è parso reattivo sia sul primo che soprattutto sul secondo gol. Avendo visto all’opera Rovida l’anno scorso, quando era stato chiamato in causa, pensavo di vedere lui titolare.
    Probabilmente Botis avrà convinto Chivu più di Rovida, però la partita di ieri non mi è sembrato dargli ragione.

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  7. Ho saputo che Merola è andato al Foggia su esplicita richiesta di Zeman: forza merolino!
    La nostra Primavera è molto scarsa. In ogni caso non è paragonabile a quelle della juve che hanno vinto gli ultimi 5-6 campionati

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  8. Mi è piaciuta molto l’analisi di Luciano.
    al momento non ho una idea chiara della nostra Inter.
    Mi pare una squadra solida, ma i goals di Verona mi paiono molto “estemporanei” ( ma anche quelli
    dell’osannato milan mi sono parsi alquanto casuali).
    Mi preoccupa molto la Roma.
    Si diceva che cercare un sostituo di Lukaku fosse inutile, perchè giocatore unico; incvece mi pare
    che Abraham gli somigli parecchio.

    Mi spiace per Ihattarhen (se si scrive così) alla juve: mi pare un gran talento.

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  9. fanno titoloni su center che è stato ceduto in B al Vicenza. center giocherà nella Primavera del Vicenza, anche se io gli auguro di sfondare in prima squadra

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  10. Per quello che ne so io Zefi è un nostro giocatore da tempo. Può essere che non sia ancora arrivato il transfer internazionale, oppure che per il momento giochi con l’U18

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  11. Le cifre di Kean: prestito biennale a 7 milioni + 28 di riscatto obbligatorio. Totale 35 milioni

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  12. L’Inter ha depositato il contratto del giovane difensore Christos Alexiou. Classe 2005, il greco arriva in prestito dall’Atromitos.

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  13. Personalmente no. A Udine scorso anno ha inciso pochissimo, mi sembra ormai finito.
    Unico rimpianto di questo mercato Nandez oltre ad un portiere

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  14. Parere su Botis, visto all’esordio. Fisico pazzesco. Tecnica e reattività molto carente. C’è moltissimo da lavorare

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  15. Buongiorno a tutti, sono un lettore di questo blog da tempo e seguo il grandissimo Luciano, praticamente, da quando scrive in rete.

    Avrei una domanda, ovviamente aperta a tutti, ma vista la sua competenza e passione per il mondo delle giovanili, mi piacerebbe avere una risposta da Luciano.

    Lo spunto nasce da Colidio che, se non ricordo male, abbiamo pagato 3 anni fa circa 7 milioni di euro.

    Sono un sostenitore degli acquisti “importanti” di giovani promesse: quando spendi certe cifre su 16/17enni, difficilmente floppi l’investimento.

    Ecco, l’acquisto di Colidio è, al momento, un flop e con meno di 7 milioni, per esempio, l’Atalanta ha preso: Kulusevski, Diallo e Kessié.

    Perché l’Atalanta, non dico sempre, ma spesso e volentieri azzecca gli investimenti e noi molto meno spesso?

    È questione di budget, di competenze, del fatto che essere all’Inter non è come essere all’Atalanta?

    Fatico a credere che nell’era della globalizzazione, gli scout bergamaschi conoscano più giocatori dei nostri, ma non riesco a darmi una risposta.

    Grazie in anticipo.

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  16. Eh….bella domanda ; certo con i giovani è impossibile non sbagliare giudizio,però a volte mi chiedo cosa hanno visto di interessante i nostri osservatori in certi giocatori arrivati dall’estero ed anche nella Primavera della scorsa stagione ve ne erano un paio che….

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  17. Assolutamente: l’Atalanta stessa sbaglia acquisti, chi non lo fa? Però quando spendi 7 milioni su un 17enne, il rischio di sbagliare l’acquisto deve essere ridotto ai minimi termini. Insomma, non stai scommettendo su un 14enne…

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  18. Eh si. Sui giovani per la primavere il rischio è ancora più grande perchè c’è di mezzo lo sviluppo psicofisico del ragazzo.
    Io capisco molto meno i 40 mn per Joao Mario o i 25 per Dalbert/Lazaro.
    Li nemmeno dagli highlight si vedevano cose interessanti, mah.
    Un Karamoh preso a 4 mn ci sta, nel senso che fai una scommessa. Ma quando spendi oltre 20 mn non dico devi avere un campioncino ma almeno un giocatore presentabile a certi livelli.
    Quelli sono errori piuttosto pesanti che, penso, possano dipendere dal fatto che le grandi hanni scout meno abitutati a frugare nell’ignoto ma si limitano ad un pool di gente già abbondantemente sotto i riflettori

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  19. Colidio in Primavera faceva la diffarenza . Abbiamo vino lo scudetto. Al salto di categoria se Perso . Capita . Ora vediamo quelli in prestito .

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  20. È vero che a quell’età debbano ancora completare lo sviluppo, ma una buona idea già la danno di cosa potranno diventare.

    Quando Moratti acquistò Coutinho per quasi 4 milioni (erano tanti soldi quasi 15 anni fa per un giovane), nonostante fosse un 15enne/16enne, eri praticamente certo che sarebbe esploso e così fu. Poi lo vendemmo prima della consacrazione, ma c’erano altri motivi.

    Haaland a 17 anni andò al Molde per 200k € e rivenduto, già diciottenne, al Salisburgo per 8 milioni. E parliamo di Haaland.

    Ecco, se investi 7 milioni su un 17enne, mi aspetterei che possa essere un gran colpo in termini di futuribilità. Poi magari Colidio esplode più tardi, ma se guardo il suo percorso, non fa ben sperare.

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  21. Una punta pagata 7 milioni, in Primavera ha segnato 10 gol in 42 presenze.

    Balotelli faceva la differenza. Destro faceva la differenza. A me Colidio non ha mai dato l’impressione di essere hors catégorie.

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  22. Scopro adesso che Andrea Semenza (2004) è stato ceduto alla Spal a titolo definitivo. Lo ricordavo molto promettente.

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  23. Aspettiamo qualche indicazione da Luciano ,o da chi “bazzica l’ambiente” sui movimenti del settore giovanile .

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  24. Io so di De Milato alla Spal, Lonati al Brescia, Wieser al Bologna, Bonucci al Sassuolo, Cappadonna al Venezia. Alla fine credo che l’attaccante polacco non sia stato ufficializzato, davanti siamo un po’ corti.

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  25. Interessante la discussione sugli acquisti di giovani. Credo che abbiano un po’ ragione tutti i partecipanti. Colidio a quel prezzo è stato un clamoroso errore, e mi dicono che in società nessuno…lo rivendichi.
    Un errore ci sta, ma sarebbe bello che venisse accompagnato da qualche grande colpo come riesce spesso all’Atalanta e a qualche altra squadra. Anche se è vero che se sei l’Inter diventa tutto più difficile. però secondo me c’è anche un problema di scouting, almeno a livello internazionale (in Italia qualcuno buono l’abbiamo preso, da Zaniolo a Mulattieri, per non parlare di Bastoni preso a 18 anni.
    Adesso credo che non ci siano i soldi per investimenti su giocatori veramente forti sui 18-19 anni, ma sembra che l’obiettivo sia stato spostato sui 16-17enni.
    Tra parentesi ho sentito, non so quanto attendibile, una voce nuova: di fatto Jack Ma avrebbe rilevato il comando del gruppo Suning e, se non ci saranno opposizioni da parte del governo è destinato a controllare a breve anche l’Inter.
    Tra i nuovi presi negli ultimi due anni i più interessanti 8sempre sulla carta, sono

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  26. Grazie mille per la risposta! In effetti, come dici tu, in Italia abbiamo pescato bene.

    Oggi temo che non saremo granché competitivi nemmeno sui 16-17enni: abbiamo scarsa liquidità e quelli veramente forti e conosciuti vanno via a cifre folli (penso a Vinicius e a Rodrygo del Real per fare un esempio), proprio per questo avremmo necessità di uno scouting estero – che tu menzioni – di alto livello.

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  27. Inter under 18 cremonese Primavera 2: uno a quattro

    Partita dominata dai grigiorossi che vincevano quasi tutti i duelli, arrivavano sulle seconde palle e in progressione lasciavano spesso alla e spalle i nostri.
    Poi giocavano anche bene, ma chi ha fatto il calciatore sa che giocare bene è facile quando la tua superiorità ti consente di giocare con fiducia e diventa tutto più facile
    Non c’erano le formazioni e non tutti i giocatori li conoscevo (o riconoscevo per i cambiamenti)
    Va detto che la primavera 2 è composta da 2003 mentre noi avevamo 2004 e qualche 2005 ma la differenza resta troppo netta.

    Nel primo tempo il portiere era un 2006 (perché i 2005 sono in nazionale e i 2004 in primavera.
    Poi c’era Marocco (bene, tra i migliori) Peretti (in difficoltà) e due nuovi (credo a sinistra Di pentima ma non sono sicuro)

    Poi Kamate (bell’atleta, se impara almeno un po’ a giocare a calcio…) Ortelli che pagava la differenza fisica e Pelamatti (che ormai è un terzino sinistro)
    A trequarti Uberti (cresciuto, autore del gol, di testa) e davanti Curatolo e Clerici.

    Il tempo è finito 3-1 ma dopo una ventina di mi minuti erano già 3-0

    Nel secondo tempo il divario soprattutto atletico si è attenuato, non so se per i cambi delle due squadre o per il loro calo di ritmo.

    Loro hanno segnato ancora un gol con il nostro ballabio, ottimo in regia, ma anche noi abbiamo avuto delle occasioni.

    In varie tornate sono entrati un portiere, Zuberek e Bonavita (molto bene, anche dimagrito) e Stante (ricordate? Il mio pupillo dei pulcini) . Un altro centrale che mi è piaciuto abbastanza a i due terzini.

    Poi è entrato Stankovic .

    Spero di non averne dimenticati troppi, perché il riscaldamento l’hammo fatto in otto.

    Morale: per mister Zanchetta c’è molto da lavorare, anche se a ranghi completi forse il materiale non mancherà

    PS per Zuberek con tutte le attenuanti del caso vale ildiscorso fatto per Kamate

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  28. Basti
    Marocco
    Verga
    Portelli
    Peretti
    Di Pentima
    Kamate
    Pelamatti
    Curatolo
    Uberti
    Clerici

    Questi i primi 11

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  29. Delvecchio
    Maiullari
    Perin
    Lubisthani
    Ronco
    Stante
    Bonavita
    Motti
    Iliev
    Zuberek

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  30. dell’Ingresso di Iliev proprio non mi sono accorto. Non è un buon segno
    Dunque Portelli è il centrale che ha affiancato Peretti nel primo tempo, DI Pentima e Verga gli altri due che non conoscevo.. Ronco dovrebbe essere ilc entrale a fianco di Stante nel secondo tempo. Mi è piaciuto.Gli esterni dovrebbero essere stati Maiullari e Rubisthani

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  31. ne mancano altri nella lista in arrivo Verga (2004 da accademia) Di Pentima (2004 dal Como)

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  32. E Luciano ti conosco bene ti sarai distratto per qualche donzella al tuo fianco . 😂😂😂😂😂

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  33. Guarda Luciano dopo anni e anni che seguo il calcio … ancora oggi mi chiedo davvero come mai si è perso il bello di questo sport … la valorizzazione della persona/ giocatore oramai è solo una questione di soldi e basta… leggevo le liste di cessioni e acquisti del settore giovanile davvero assurde sembra la compravendita degli schiavi ai tempi dei romani.
    E soprattutto si denota la poco volontà della valorizzazione dei propri ragazzi interni soprattutto nei settori giovanili delle cosiddette squadre Big … se non mi sbaglio poi alla fine nell’ultimo anno alle finali ci sono arrivate a Parte la Roma tutte squadre che valorizzano il loro settore giovanile e gli danno continuità ..Spal, Genoa, Empoli diciamo al Nord ed appunto Roma, Napoli ed Ascoli al centro Sud …
    Boh vedremo cosa succederà quest’anno … spero di sbagliarmi ma dal mio modesto parere ma le due squadre U18 e Primavera creeranno grossi problemi all’interno degli spogliatoi … con conseguenti risultati negativi …

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  34. Leggete questo:

    La stagione 2020/21 si è conclusa ed è possibile dare uno sguardo anche ad alcune delle caratteristiche dei calciatori che sono scesi in campo finora. Il CIES Football Observatory lo ha fatto, con un focus sui club che hanno utilizzato più degli altri i calciatori cresciuti nei rispettivi settori giovanili.

    In particolare, è stata stilata una classifica sulla base dei minuti disputati da calciatori cresciuti nei vivai (il riferimento è a quelli che hanno disputato almeno tre stagioni nel club di riferimento tra i 15 e i 21 anni) in rapporto ai minuti totali di gioco fino al 5 maggio 2021.

    Considerando i cinque principali campionati europei (Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1), la maggior percentuale di minuti giocata da calciatori cresciuti nel vivaio è quella del Celta Vigo, con il 49% distribuito su 13 giocatori.

    Al secondo posto altri due club del massimo campionato spagnolo, precisamente due società basche. La Real Sociedad (48,5% con 16 calciatori dal vivaio) e l’Athletic Club (40,6% con un totale di 12 calciatori cresciuti nel settore giovanile).

    La top 10 è dominata dai club spagnoli. Presenti, infatti, anche l’Osasuna (34,3%), il Barcellona (29,6%), il Villarreal (28,1%) e il Valencia (27,5%). Completano le prime dieci posizioni il Saint-Etienne (35%) e due inglesi: il Brighton (30,1%) e il Manchester United (27,2%).

    Guardando solamente ai club di Serie A, il primo in classifica è il Genoa, che ha schierato cinque giocatori del vivaio in stagione per il 20,9% dei minuti totali. Segue il Milan, sempre con cinque calciatori, ma con una percentuale del 17,8%. Sul podio anche lo Spezia: quattro giocatori e 15,3% dei minuti totali.

    Tra le big, l’Atalanta è quella che ha usato più calciatori cresciuti nel settore giovanile (sei), mentre Inter e Juventus si trovano in fondo alla graduatoria. Per i bianconeri, tre giocatori utilizzati per lo 0,3% del minutaggio totale e per l’Inter un calciatore per lo 0,1% dei minuti.

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  35. Statistica molto interessante. Le due finaliste di EL sono tra le prime 10 ad aver attinto dal vivaio, a dimostrazione che si può essere competitivi anche con i giocatori prodotti in casa. Che in Italia ci sia un’enorme difficoltà, anche per i club medio-piccoli, a portare in prima squadra i propri giovani è cosa nota ormai da anni.
    Il motivo non lo so, ma andrebbe affrontato con attenzione dalla federazione.

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  36. Io vado un po’ controcorrente, a rischio di sembrare (o essere) cinico. Il numero di ragazzi che abbiamo adesso è più o meno lo stesso di 20 anni fa. Adesso diversi ragazzi del nostro vivaio arrivano in A, la classe 82 che cito sempre ad esempio (erano giovanissimi 24 anni fa) stravinse tutto quello che si poteva vincere, dai giovanissimi in poi. E allora c’erano pochi stranieri. bene di quel gruppo NESSUNO è arrivato neppure in B.
    Il problema non è formare ragazzi da Inter: quelli se capitano capitano (come tanti della Roma da Totti a De rossi ecc: se quelli nascevano a Milano arrivavano in prima squadra dell’ ‘Inter.
    Il problema è formare ragazzi che facciano i professionisti anche a diversi livelli.
    Ed è un compito meritorio, non è schiavismo. Su oltre 300 ragazzi tesserati ogni anno 8che dunque al termine del ciclo quinquennale diventano almeno il doppioni una grande squadra solo una minoranza arriva al professionismo e noi abbiamo una percentuale molto elevata rispetto alle altre.
    Il calcio è come tute le altre attività: puoi formare attori che vincono l’oscar a e attori che si fermano ai teatri di provincia. Un attore buono scaccia uno meno buono. E’ la vita. Chi non ha successo nelle nostre giovanili non ha successo neppure altrove con rarissime eccezioni. Negli altri sport paghi per avere una buona scuola. Qui no, ti formano come atleta (almeno) ti migliorano come calciatore, spesso ti migliorano come uomo. L’errore è del genitore che siccome il figlio gioca nell’Inter pretende che diventi un campione e se viene ceduto lo considera un affronto.
    io sarei contento se accantonassero tutti i giocatori alla fine dell’U18 per prenderne 20 bravissimi altrove. Eppure voglio bene a tutti i ragazzi che ho conosciuto e frequentato per anni.
    Se non fai per la Primavera dell’inter difficilmente andrai oltre la serie D. E non è colpa dell’Inter che ha cercato di sviluppare le tue capacità. E’ colpa dei tuoi limiti oggettivi.
    Ripeto: un errore su 100 può sempre esserci.
    L’Atalanta che pasa per un esempio aveva 11 stranieri più alcuni italiani di origine straniera e quasi tutti sono stati comperati almeno a 16-17 anni.
    Il problema per me è solo che loro compreranno quasi sempre bene, noi un po’ meno.
    Secondo me cambiare per migliorare del 10% non vale la pena. meglio riservare tutti i soldi per comprare asolo autentiche promesse, magari poche.
    Faccio un esempio: abbiamo preso tanti 2004 anche stranieri, ma non è questo il punto. Io ero felice perché mi dicevo: evidentemente sono forti perché giocheranno in primavera con un anno in meno (come per esempio Omar dell’Atalanta) invece per ora faticano a giocare con i pari età (e la nostra rosa 2004 storicamente non è eccezionale). magari verranno fuori alla distanza, speriamo!
    preparare squadre forti per me è importante, perché vincere o quasi è importante aa molti livelli. Quindi potrebbe avere un senso mettere uno da 6.5 al posto di uno da sei, anche sapendo che nessuno diventerà giocatore.
    Ma oggi questa logica sembra superata, perché tutte le nostre squadre giocano con molti sotto età. E questo è in contraddizione con l’idea precedente: non giochi per vincere ma per far progredire i migliori. probabilmente è giusto, ma allora non si spiegano gli arrivi di giocatori (magari) migliori dei nostri ma senza un grande futuro.
    Però le questioni sono molto complicate e bisognerebbe conoscere tutti gli aspetti

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  37. Torneo Scopigno per U17

    ASD Lodigiani Calcio vs FC Inter 0-6 – Rieti (Stadio “Marco Gudini”) – ore 18,00
    ASD LODIGIANI CALCIO: De Santis (21’ st Timpani); Carfagna, Della Volpe (C) (18’ st) Stancampiano), Piermattei, Fravili (10’ st Sartacci); Greggi (6’ st Di Santo), Pulci, Marcelli (10’ st Chirichello), Chivu; Cicchetti (10’ st De Angelis); Colaiacomo.
    A disp.: Izzo, Catani, Rinaldi.
    All.: Gaetano Magro.
    FC INTER: Cecchini; Miconi, Casani T., Ndianefo (11’ st Casani T.), Gallo (10’ st Castegnaro); Mazzola, Stanković (C) (11’ st Bovo), Berenbruch (11’ st Ciuffo); Quieto (11’ st De Pieri); Vedovati (11’ st Esposito), Spinaccè (13’ st Pedrini).
    A disp.: Tommasi, Fois.
    All.: Polenghi.

    Marcatori: 7’ Berenbruch (FC Inter),
    19’ Vedovati (FC Inter),
    3’ st De Pieri (FC Inter),
    12’ st Esposito (FC Inter),
    13’ st Esposito (FC Inter),
    30’+1 st De Pieri (FC Inter).
    Ammoniti: nessuno.
    Espulsi: nessuno.
    Domani alle 15.15 la finale (contro la Roma) sui Rai Sport (grazie a Chris Gomez per questa informazione)

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  38. L’Inter ha comprato Stefano Di Pentima la scorsa stagione da Giussano e lo ha prestato al Como. Lui e Ronco hanno vinto il campione di Serie C U17. Abbiamo comprato Gabriele Verga dall’Accademia e lui rimane in Accademia la scorsa stagione.

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  39. L’Under 17 batte la Roma 2-0 e vince la coppa Scopigno.

    Sono un po’ in difficoltà a commentare questa partita per i motivi che spiegherò.

    Di sicuro c’è stato un arbitraggio ridicolo e una telecronaca veramente indisponente.

    Capisco i telecronisti locali, ma quando organizzi un torneo così puoi almeno fare uno sforzo e far venire gli arbitri da Fuori regione, non dico da lontano.

    Un’altra cosa sicura è che siamo stati nettamente più forti di questa Roma, che ha al suo attivo solo qualche mischia e al passivo due gol bellissimi e almeno altre 2 volte un nostro giocatore arrivato a concludere in solitudine davanti al portiere.

    Ho detto che OGGI siamo stati superiori alla Roma, perché non so se queste saranno le formazioni che vedremo in campionato.

    Di sicuro a loro non mancava nessun nazionale, mentre a noi ne mancavano sei (Calligaris, Raimondi, Aidoo, Di Maggio, Ricordi, Carboni, Owusu).
    Poi ci sono quelli, come Stante e qualche altro che giocano sotto età
    Alcuni giocatori erano 2006 (fais, centrocampista e Jean, terzino sinistro, ad esempio, tra i nostri. Ma forse qualche altro tra i nuovi).

    Poi molti giocatori sono irriconoscibili rispetto a quasi due anni fa (ultima volta in cui li ho visti) Di Berembruch ho già detto, ma Pio giocava solo spezzoni perché era minuto ed esile, adesso è una bestia: Purtroppo non mi sembra cresciuto moltissimo Quieto (un po’ si- Ma è di fine opttore quindi ha ancora 15 anni). Quieto pur giocando più centrale mi ricorda un po’ il minore dei due fratelli del Chievo, il 2004 andato di recente al Monza. Il nostro mi sembra anche più bravo nel creare gioco, mentre il clivense è più individualista.

    Poi ci sono le novità di ruolo: Ciuffo che non mi dispiaceva, da mezz’ala a terzino. Stankovic da mezz’ala a centrale difensivo (mi è piaciuto e credo che possa migliorare ancora), ma è di fine ottobre quindi ha ancora 15 anni.
    I gemelli Casani sono due colossi, ma possono migliorare anche tecnicamente
    Gli attaccanti che conoscevo poco (forse solo Pedrini un po’ di più) mi sono piaciuti molto per fisico, intraprendenza e anche qualità. Mazzola, giocatore delizioso che ha passato un paio d’anni quasi integralmente in panca per problemi di…fisicità, mi è sembrato ancora non molto alto, ma assai irrobustito.

    Insomma è solo una partita di preparazione al campionato, ma personalmente mi sento molto soddisfatto e pèieno di speranze.

    NB: complimenti e un grande in bocca al lupo per mister Polenghi, vecchio cuore nerazzurro, protagonista di mille battaglie con le nostre giovanili

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  40. D’accordissimo con Luciano sulla partita e i nostri giocatori . Cronisti e arbitro mi sono espresso durante la partita . Il secondo tempo seguito senza audio .

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  41. Intervistato da Sky Sport, Salvatore Esposito, centrocampista della Spal, ha parlato dei suoi due fratelli più piccoli, Sebastiano e Francesco Pio, che si stanno facendo largo nel mondo del calcio rispettivamente con le maglie di Basilea e Inter Under 17: “Chi è il più forte tra i tre? Quello più piccolo, si dice in questi casi: può togliersi grandi soddisfazioni. Il 2002 (Sebastiano ndr) lo conoscete tutti, ho un’eredità pesantina da portare avanti. A casa parliamo di calcio, ma mai del nostro lavoro e dei nostri obiettivi”.
    Non so se tecnicamente il piccolo ha i numeri di Sebastiano, certamente a riguardo sono interessanti le parole di Salvatore, per quanto di parte. È vero che a 16 anni Sebastiano faceva già la differenza in primavera ma molto credo dipenderà dalla crescita atletica di Francesco. Speriamo:))

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  42. Il piccolo Esposito, che si chiama Pio e nessuno ha mai chiamato francesco, è cresciuto molto fisicamente. A occhio è già più alto di salvatore e più robusto di Seba Se le impressioni televisive non sono fallaci, il problema dovrebbe essere solo la tecnica

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  43. Ho azzardato Francesco perché spesso a Napoli e provincia (lo sono di origine anche io) Pio viene usato comunque come secondo nome. Evidentemente mi sbaglio in questo caso e mi scuso.
    Chiedo a questo punto se è lecito aspettarsi un ruolo definitivo più da punta se non ha i mezzi Sebastiano per svariare su tutto il fronte

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  44. Sergio, non devi scusarti, ci mancherebbe ovvio ch chi frequenta di più sappia abbreviativi e nomignoli.
    Voglio vedlo dal vivo, ma l’impressione è che possa fare la prima punta. mi sembra meno agile di Seba, ma forse in prospettiva più possente (un po’ come il fratello maggiore)
    Intanto il Tordo (ordini) segna due gol nel lecco. Buon sangue (INTERISTA) non mente

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  45. la gazza è più generosa di…Sergio, verso l’Inter. oggi parla di 5 talenti assoluti presenti nella nostra Primavera. Sui ‘talenti’ indicati si può discutere, ma forse ce ne sono anche altri.
    Comunque Sergio è l’unico juventino a cui voglio bene

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  46. Luciano, se ho letto bene in un tuo post hai scritto che al Breda si può tornare se provvisti di mascherina e green pass, previa misura della temperatura. Volevo sapere, che tu sappia, se il costo del biglietto è lo stesso e se ci sono restrizioni nei confronti di spettatori under 12 (vorrei portare due ragazzini di 11 anni). È possibile?

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  47. Be’ lo ha fatto la Juve dopo aver acquistato CRonaldo, è giusto che lo faccia il Milan dopo aver acquistato Messi(as). :D

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  48. Grazie Luciano aspetto tranquillamente.

    Riguardo al mercato mi pare che meglio di così non era possibile fare. Ho solo un rimpianto, Pietro Pellegri, il quale, al netto degli infortuni (mi sembra abbia una muscolatura simile a Zaniolo con problemi annessi), ha a mio parere le qualità del grande attaccante completo

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  49. Convocato in Under 21 Andrea Papetti, 2002, difensore centrale o terzino destro, 1.86. Tre anni nelle nostre giovanili poi prematuramente ceduto al brescia. Si dice che a gennaio scorso l’inter abbia tentato invano di riprenderselo

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  50. Oggi ho visto giocare Lucca in under 21; non vorrei essere affrettato nel giudizio ma mi pare molto molto buono. Poi mi è piaciuto molto Cancellieri, laterale destro e sinistro alto ma in grado (per me) di fare tutta la fascia; da prendere immediatamente.

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  51. Da subentrato Mulattieri ha mostrato a mio parere che tecnicamente non è inferiore a nessuno, chiaramente mi pare che paghi qualcosa ancora nel reggere l’onda d’urto avversaria ma se si irrobustisce senza perdere in agilità e velocità di esecuzione può diventare il titolare di questa under

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  52. Nella Croazia, ieri, hanno giocato titolari Ivusic e Livaja autore di un gol. Questo per segnalare che il nostro vivaio ogni anno prepara giovani ragazzi a diventare calciatori professionisti.

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  53. ho visto gli hl di Lucca e in piccolo (piccolissimo ) mi ha ricordato Haaland

    potenza unica ok con 2 mt di altezza è più semplice ma la facilità con cui fa alcuni gol e si sbarazza dei difensori è imbarazzante.

    mi ha appunto ricordato Haaland nellla partita contro il napoli dove ha fatto sembrare Koulibali e tutti gli altri dei ragazzini.

    spero proprio venga preso ma per me è già andato. ma come è possibile che primo fra tutti è arrivato il pisa?

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  54. Luciano, credo che Cancellieri sia stato girato al Verona come parziale contropartita per Kumbulla.

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