
Sul fatto che la squadra non si fosse sciolta come neve al sole a causa di alcune partenze, per quanto importanti, non potevano esserci dubbi, almeno in chi insieme alla passionalità propria del tifo cerca anche di mantenere un minimo di razionalità.
Dal mio punto di vista non avevo dubbi che Conte, Lukaku e Hakimi avessero dato a un complesso forte quel di più che l’aveva fatto diventare vincente.
Oltre a contribuire a far crescere gli altri.
Però, come ho sottolineato più volte nel corso dell’estate i tre centrali, Barella, Brozo, Perisic, Lauti (per altro sabato assente) sono sette grandissimi giocatori di movimento (su 10).
Altri sono ottimi complementi (Darmian, D’Ambro, Gaglia), qualcuno dopo una stagione tribolata fisicamente poteva ritornare a prestazioni di livello (Sensi, Vecino, Vidal) e i nuovi arrivi (Dzeko, Calha, Dimarco, Dumfries la nuova punta, chiunque sia) potranno avere dei limiti e delle pause, ma sono tutto tranne che giocatori di modesta qualità.
E Inzaghi è un mister affermato.
Un gruppo così non poteva e non può liquefarsi, soprattutto perché al suo interno ha alcuni autentici guerrieri caratterialmente e lo stesso mister fa del temperamento una delle sue armi.
Come motiverò più avanti non sono tipo da sciogliere inni e peana dopo una prova convincente, contro una squadra comunque modesta e a inizio campionato.
Non so se terremo per tutta la stagione, in campionato e in CL, perché le incognite sono tantissime.
Ma credo di poter dire un grazie a Marotta che in una situazione difficilissima è riuscito comunque a presentare un gruppo almeno in partenza competitivo.
E grazie a quei campioni che hanno continuato a credere nella forza e nelle potenzialità del gruppo, senza farsi attrarre da sirene ammalianti.
La mia natura mi induce a riflessioni che spesso vengono bollate come da ‘bastian contrario’.
In realtà credo che quando si tratta di Inter mi piace andare con i piedi di piombo, nel bene e nel male.
Così quando tutti si esaltano a me piace ragionare ANCHE sui motivi di perplessità che mi sembra di scorgere e quando tutti insultano e disprezzano, a me piace andare alla ricerca di spunti positivi, che in ogni situazione non possono mancare.
Contro il Genoa abbiamo avuto una grande prestazione, senza ombra di dubbio, ma a mio parere sono emersi anche elementi che dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare.
Il mio punto di vista è molto semplice anche se poco apprezzato in genere dalla gente: per me nel calcio alla lunga il bello consiste nel concreto, nel solido, nell’efficace, più che in qualche raffinatezza.
Il mio concetto base è quello secondo cui per vincere bisogna sommare forza, determinazione, qualità ed equilibrio.
Contro il Genoa abbiamo avuto quasi tutte queste qualità, al top.
Ma dobbiamo aspettare di vedere come ci comporteremo nel tempo in situazioni e contro avversari obiettivamente più complicati.
Intendiamoci: alla fine della gara ero felicissimo, entusiasta.
Gioia, persino un po’ di sorpresa e tanta speranza le ho ancora adesso.
Ma la speranza, per quanto fondata su dati abbastanza oggettivi, è altra cosa rispetto alla certezza un po’ superficiale.
Partiamo dagli elementi positivi.
Abbiamo giocato sicuramente una gran partita, contro un avversario palesemente inferiore e in difficoltà, si, ma quante volte contro simili avversari, anche nelle stagioni migliori, ci è capitato di soffrire?
Non mi addentro nel discorso su quale delle due squadre fosse più avanti nella preparazione, su quali assenze fossero più pesanti, ecc., perché sarebbero discorsi inconsistenti.
Ieri quell’Inter ha affrontato quel Genoa ed è stata nettamente superiore.
Quattro gol, una traversa, due gol annullati per questione di cm (l’unico che ho potuto rivedere alla moviola per il commentatore era fuori gioco di… mezzo piede. Ed era vero).
Loro hanno avuto delle occasioni (ne parleremo), ma anche noi ne abbiamo avuto altre, mancate di un soffio.
Dunque sul dominio netto non dovrebbero esserci dubbi.
Piuttosto c’è da riconoscere che loro hanno schierato molti giocatori giovani, da Zinho a Serpe (un anno , male, con la nostra U18) a Cambiaso, a Rovella, a Melegoni, a Kallon, a Bianchi.
E, checché se ne dica, queste situazioni si pagano.
Inoltre la partita è risultata più facile dopo il fulmineo vantaggio iniziale e soprattutto il raddoppio prima del quarto d’ora.
Certo, questo è un merito, ma anche un po’ di demerito degli avversari che hanno faticato a… capirci qualcosa tatticamente.
Infatti nella parte centrale della gara, sono andati un po’ meglio.
Noi siamo stati debordanti sia quando attaccavamo con tanti uomini, sia sulle ripartenze (nelle quali però troppo spesso abbiamo sprecato con l’ultimo passaggio il vantaggio numerico o almeno la parità tra attaccanti e loro difensori).
Eccellente anche la capacità di sfruttare i calci da fermo: evidentemente avere in campo un Chala (e poi un Dimarco) in questo paga.
Prima di passare alle situazioni che ancora non mi lasciano tranquillo (anche se è naturale che alle prime uscite ci sia ancora tanto lavoro da fare e qualcosa da registrare), vorrei aggiungere una considerazione.
Prova del tutto soddisfacente, gioco brillante. Occasioni e gol a raffica.
Però dal punto di vista della sostanza, sempre a mio modestissimo parere, più del nostro dominio casalingo contro una squadra che non è in un gran momento, sul cammino del campionato pesa ad esempio la vittoria per 1-0, nel recupero, dell’Atalanta a Torino.
Nel senso che probabilmente anche l’Atalanta batterà il Genoa in casa, mentre ci sono meno certezze sulla nostra vittoria a Torino.
Nulla da dire, naturalmente: noi questo ostacolo avevamo e l’abbiamo superato brillantemente. Loro ne avevano uno più ostico e con molta difficoltà, ma l’hanno superato.
Tra le cose positive metterei anche la straordinaria capacità di far gioco di un centro campo che in pratica contava su 5 giocatori super tecnici: Bare, Brozo, Calhanoglu, Sensi e lo stesso Dzeko, che fungeva da regista offensivo.
In questo modo anche senza avere una punta centrale fissa (la boa) si arrivava in area in velocità, da più parti, scambiando di prima e risultando imprevedibili e immarcabili.
Questo vale per Inter – Genoa, naturalmente, non è una regola fissa: infatti credo che appena rientrerà Lauti qualcosa nella manovra offensiva cambierà.
Ma questo sta anche alla base di un piccolo motivo di inquietudine mia: la transizione difensiva.
Perché è successo più di una volta (una in modo clamoroso) che una palla persa a metà campo ci vedesse molto scoperti (è evidente che anche Skriniar e Bastoni hanno licenza di avanzare) e lasciasse qualche occasione a un attacco che in pratica vive solo sulla vivacità di un ventenne estroso.
Nelle partite in cui hai 8 palle gol a una o due ci può stare questo atteggiamento, ma ci sono match in cui le palle gol saranno una a una o due a due e regalare può essere molto pericoloso.
E’ chiaro che sto cercando, per così dire, il pelo nell’uovo, ma secondo me preoccuparsi prima che le cose accadano può essere conveniente e sono certo che Simone e il suo staff ci staranno pensando.
Questa volta del resto non sono solo a notare il problema. Scrive pap1pap su twitter.
“Basta con i (censura mia) però: Favilli non può presentarsi da solo in ripartenza al limite dell’area… Kallon non può liberarsi 2 volte al tiro… Zinho non può rischiare di farci gol come Cuadrado. Rivedere e provvedere”.
L’altro elemento che mi ha dato qualche perplessità è stata la difficoltà di di organizzazione e suddivisione dei compiti difensivi quando siamo sotto attacco in forze.
Questo piccolo limite c’era anche l’anno scorso, secondo me: quando l’attacco è portato da molti andiamo un po’ in confusione, qualche volta perdiamo l’uomo, o lasciamo che si liberi, o rimandiamo in modo confuso, consentendo agli avversari di arrivare al tiro: l’occasione di Zinho, con il tiro respinto sulla linea da Skriniar ne è un esempio.
Naturalmente so che esistono anche gli avversari e che qualcosa è inevitabile concedere.
Ma io penso, forse mi sbaglio, che ci si affidi troppo alle superbe qualità individuali dei tre difensori e che potrebbe servire un’organizzazione difensiva meglio registrata a livello di squadra.
Sono piccole osservazioni che possono anche irritare, dopo una partita stravinta, ma sono convinto che si debba sempre cercare di migliorare, sempre ammesso che queste mie modeste osservazioni abbiano un fondamento.
La partita
La schiacciante superiorità nostra mi consente di esimermi dal ricostruire le fasi salienti della cronaca.
Mi limiterò quindi a citare alcune situazioni che potrebbero confermare le mie preoccupazioni (lo ripeto: relative in un cointesto di grande soddisfazione).
Intanto un dato:
- Il tempo trascorso in attacco: 76’ per noi, 24’ per loro.
Ma poi altri tre dati da correlare al primo
- Tiri in porta: 7 per noi 4 per loro,
- Tiri fuori: 5 per noi, 4 per loro,
- Totale: 12 per noi, 8 per loro.
(Nb. Per la verità sui tiri totali altri dati parlano di 17 per noi e 11 per loro, ma non cambia molto.)
Certo, poi c’è anche la statistica sui nostri 4 gol, sulla traversa, sui due gol annullai per un nulla e sulle due grandi parate di Sirigu, per tornare alla realtà.
E tuttavia, considerata la loro pochezza in area….
Vediamo un po’ le volte in cui sono stati pericolosi (almeno un po’…):
- 8’ Kallon in ripartenza prende il tempo a Bastoni (ma perché a Bastoni?) ma calcia a lato,
- 22’ su rilancio lungo Kallon in area manca un aggancio che lo avrebbe portato alla conclusione,
- 41’ Hernani lunghissimo su Rovella: tre attaccanti del genoa contro due difensori e Perisic spende il fallo tattico,
- 44’ Kallon in contropiede si libera a centro area, ma calcia male,
- 12’ st intervento impreciso di Handa sul tiro senza pretese si Sabelli,
- 35’ Favilli si presenta solo in area: ottimo recupero di Bastoni,
- 37’ Bianchi si libera al tiro centralmente, appena fuori area. Handa para con facilità.
Lo ripeto a scanso di equivoci: ci sono anche gli avversari e qualcosa bisogna concedere loro.
Se poi in cambio di quanto concedi fai 4 volte tanto vale sicuramente la pena.
Però loro erano davvero poca cosa e a me sembra che si potrebbe pensare a qualche correttivo, senza snaturare l’approccio offensivo e costruttivo.
Le statistiche… un po’ più complete (alcuni dati li riporto per pura curiosità).
- Possesso palla tutto nostro (64 a 36).
- Dei tiri abbiamo detto, interessante il dato dei tiri in porta da dentro l’area (5 a 3 per noi).
- Abbiamo commesso molti più falli: 18 a 7.
- Le occasioni (concetto un po’… aleatorio, ndr) 8 a 4 per noi.
- Dominio nel numero dei passaggi ed elevato tasso di accuratezza (91%, significa che su 538 passaggi circa, oltre 500 sono stati precisi).
- Nei recuperi invece abbiamo fatto peggio: 27 a 44.
- I nostri attacchi sono stati portati in prevalenza a sinistra (18) e al centro (13), contro i soli 8 portati a destra.
- Dzeko è quello che ha centrato più volte la porta (3) contro i 2 di Bianchi.
- A sorpresa (per me) Zinho ha fatto più recuperi (12) davanti a Sturaro (8) e a Skriniar (7).
Devo dire in proposito che la prova di Zinho mi ha lasciato perplesso.
Benino quando si è spinto in avanti, non mi ha convinto in fase difensiva.
Salta fuori tempo sul gol di Dzeko e sul secondo gol non sale ad accorciare lasciando spazio a Calha.
- Vecino il più falloso (4) in poco tempo. Forse ha necessità di minutaggio.
- Brozo nettamente il primo per palle giocate (108) e per passaggi riusciti. Sempre davanti a de Vrji.
- Kallon il primo nei dribbling riusciti (3), davanti a Barella (2).
- Kallon anche il più veloce allo sprint (33,43) davanti a Bastoni (32,76).
- Brozo, come sempre domina nei km percorsi e nella velocità media.
- Infine l’Inter ha percorso oltre 4 km in più rispetto al Genoa a una velocità media di poco superiore (6,8 contro 6,6).
Le pagelle
Handa:
6- nell’unico intervento, neppure difficile, ha balbettato. E’ bravo con i piedi ma deve dare maggior sicurezza.
Skriniar:
7+ si fa sorprendere una volta fuori posizione da kallon, ma per il resto una prova super. Domina, segna, evita un gol genoano a portiere battuto. Un leone
de Vrji:
7- non mi sembra ancora al top della condizione, un po’ macchinoso in certe situazioni, ma resta un perno fondamentale.
Bastoni:
7 con 4 centrocampisti centrali oltre a due esterni, può spingere molto di più e si rende insidioso. Ottimo e tempestivo anche in qualche chiusura difensiva.
Darmian:
6.5 non spaccherà il mondo, non incanterà gli esteti, ma il suo contributo di sostanza non disgiunta da una discreta qualità lo dà sempre.
Barella:
7.5 premiato come miglior centrocampista, moto perpetuo, grinta e tanta qualità. Si conferma giocatore fondamentale per questa squadra, come già in nazionale.
Brozo:
7.5 giocatore fantastico e molto sottovalutato, corre più di tutti a ritmo maggiore degli altri, sa sempre che cosa fare con la palla, sbaglia pochissimo, sa inventare e quando capita si presenta al tiro.
Calhanoglu:
7.5 un gol, un assist, un quasi gol e soprattutto una prestazione molto ispirata per quasi tutto il tempo. Non si poteva immaginare un esordio migliore. Ora deve dimostrare continuità e di poter essere decisivo anche contro le squadre molto forti.
Perisic:
6.5 sfortunato in ben due percussioni che si sarebbero tradotte in gol senza… qualche cm di possibile fuori gioco. Così non è risultato decisivo ma ha fato un grande contributo alla squadra in entrambe le fasi.
Sensi:
6 forse il mano convincente dei titolari (a parte Handa) ma pur sbagliando qualcosa di troppo ha contribuito in modo importante alla supremazia tecnica, direi devastante, del nostro centro campo. Se sta bene è un giocatore importante, su cui contare.
Dzeko:
7.5 prestazione di assoluto livello. Non gli si può chiedere la progressione devastante di Romelu, ma è molto più tecnico, vede il gioco e lavora di prima con una proprietà di tocco entusiasmante. Per di più si fa sentire anche in area. Speriamo che faccia tante partite a questi livelli.
Dumfries:
sv il tempo per una proiezione un po’ pretenziosa…
Vecino:
6- molto falloso e a mio parere un po’ fuori dal gioco.
Satriano:
6- di stima. Soprattutto Vidal gli dà alcune buone palle sulle quali il controllo non è esemplare. Di positivo una progressione nella quale dimostra di poter competere nell’…. esercizio anche con i giocatori di serie A.
Dimarco:
7- entra bene con determinazione e personalità. Spinge attacca se sfiora anche il successo personale. Un altro passo avanti nella considerazione generale.
Vidal:
7+ in poco tempo segna un gol e fornisce l’assist per la rete di Dzeko, poi sembra trasformato. Ci saranno stati altri problemi, ma a me sembra che il suo vero ruolo sia quello ci incursore, dove riesce a essere devastante. Dietro… fa danni.
All. Inzaghi:
7.5 come per tutti gli allenatori un giudizio plausibile lo si potrà dare dopo 30 partite. Ma intanto meglio di così non poteva fare. Distrugge il genoa (cosa non difficile oggi) mostra un gioco scintillante e la squadra sembra già in buona condizione. Per me deve solo riuscire ad essere ugualmente brillante in modo che non vada a discapito delle coperture difensive.
Luciano Da Vite
Ripeto nessuna delle due squadre mi ha impressionato. Aspetterei Iliev che ricordo dallo scorso anno
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Ragazzi, il post di Luciano è finalmente online!
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