Il pari contro lo Slavia Praga è stata una brutta e imprevista battuta d'arresto. L'avversario era sottovalutato a priori, la sfida si è rivelata più difficile del previsto. Non ci sono dubbi tuttavia che i nostri demeriti siano stati enormi sotto tutti gli aspetti: condizione fisica, atteggiamento tattico, scelte dei giocatori, atteggiamento psicologico ovvero "mentalità" messa in campo. Nel post analizziamo la partita e con la consapevolezza che ogni giudizio si darà alla fine (sperando che questo sarà positivo). Per ora, nulla di definitivo. Un incidente di percorso su cui riflettere, da parte di chi di dovere, per cercare di evitarne altri o almeno di ridurne il numero. A partire dal prossimo derby.
Tag: spalletti
La prima giornata, il mercato che volge al termine e… Cagliari – Inter
Dopo la vittoria per quattro a zero nella prima uscita stagionale contro il Lecce, i nostri ragazzi vincono anche nella difficile trasferta di Cagliari. Il risultato finale è due a uno: segna Lautaro Martinez, pareggia Joao Pedro, decide Romelu Lukaku su calcio di rigore. Non è stata affatto una passeggiata e si sono rivisti alcuni problemi che ci portiamo dietro dal passato e su cui Conte e la squadra dovranno lavorare molto per migliorare. Il grande protagonista della gara è stato ancora una volta Sensi, molto bene Ranocchia e Skriniar. Nel post Luciano Da Vite racconta la partita e gli avvenimenti dell'ultima settimana, con le ultime considerazioni sul calciomercato.
La situazione attuale (un tentativo di “leggere” il nostro momento con equilibrio)
A pochi giorni dall'inizio del campionato, facciamo il punto sulla situazione attuale dell'Inter, provando a leggere il momento della nostra squadra attraverso una analisi equilibrata e con un minimo fondamento. Lo facciamo con una ricostruzione storica e concentrando in particolare l'attenzione sui due anni della gestione di Luciano Spalletti e poi sulle premesse e l'andamento di questa sessione di mercato estiva e del pre-campionato. Al momento non c'è certezza che in termini di puro organico ci si sia rafforzati. Molto dipenderà dalla cessione di Icardi, il vero salto di qualità ci sarà solo se arrivassero da qui alla fine del mercato due fuoriclasse a centrocampo e in attacco. Aspettiamo, adottando in ogni caso come tifosi nerazzurri i motti Fiducia (dal ragionamento) e Speranza (dalla passione).
Edin Dzeko, un acquisto che s’ha da fare
Queste giornate non hanno regalato particolari novità sul fronte del calciomercato: questo non vale solo per l'Inter, ma anche per tutte le altre squadre del nostro campionato. Nelle strategie di Beppe Marotta e dell'allenatore Antonio Conte, resta tra le priorità, l'arrivo di un nuovo attaccante dopo l'ingaggio di Romelu Lukaku dal Manchester United. L'obiettivo dichiarato, sin dall'inizio di questa sessione di mercato, è e resta il centravanti bosniaco della Roma, Edin Dzeko. Il bomber ha di fatto rotto con la società giallorossa e vuole il nerazzurro, ma la trattativa al momento appare bloccata. Resto fiducioso sulla riuscita dell'operazione che, a dispetto delle perplessità manifestate da alcuni dei commentatori alle "cose" del calcio, è invece molto importante nella costruzione della rosa della prossima stagione.
Romelu Lukaku all’Inter, in ogni caso l’inizio di una nuova fase per il nostro club
L'arrivo di Romelu Lukaku segna non solo l'acquisto più oneroso della storia del nostro club, ma rinnova le intenzioni di Suning di dare all'allenatore e a tutti i tifosi nerazzurri una squadra competitiva e apre una nuova fase. Superata di fatto l'epoca-Icardi, si apre una nuova pagina e dove ci stacchiamo da quello che è stato fino a questo momento il nostro giocatore più determinante. È una sfida che abbiamo già affrontato in passato e da cui dipende il successo dell'intero progetto tecnico. Chi è più forte tra Icardi e Lukaku? Staremo a vedere. Ma dato che sappiamo che cosa ci ha dato il primo, più che il confronto diretto, interessa sapere che cosa potrà dare il secondo alla nuova Inter di Antonio Conte.
Non partecipo al suicidio… preventivo: Tottenham – Inter 1-1
Come spesso succede, è diffuso in alcune frange del tifo interista un atteggiamento di critica negativa aprioristica nei confronti della società e della dirigenza del club. Si tratta di critiche spesso immotivate e che vengono fatte sull'onda di una emotività che ha dell'irrazionale e che per ora sono in parte frenate dai buoni risultati della squadra che, sebbene incompleta, ha disputato un ottimo precampionato. Si vede già la mano di Antonio Conte, un allenatore su cui Suning ha voluto puntare forte per rilanciare l'Inter dopo la gestione positiva di Luciano Spalletti. La partita con il Tottenham, vinta ai calci di rigore, segna un ulteriore passo in avanti e regala spunti di riflessione sullo stato attuale del lavoro effettuato dal nuovo allenatore e dalla squadra.
Una bella Inter premia il lavoro di Conte, adesso la squadra va completata: Tottenham – Inter 1-1
La sfida di Londra contro il Tottenham era un test particolarmente probante. L'avversario era molto forte e giocava in casa, presentandosi al suo pubblico alla vigilia dell'inizio del campionato e per la prima volta dopo la finale di Champions disputata alla fine dell'ultima stagione. Eravamo indietro nella preparazione e con una rosa ancora incompleta e diverse assenze tra giocatori non ancora in forma e/o infortuni, eppure per cinquanta-sessanta minuti, nonostante anche lo svantaggio iniziale (poi pareggiato da una rete di Stefano Sensi su assist spettacolare di Sebastiano Esposito) abbiamo tenuto il campo e fatto meglio dell'avversario. Pareggio giusto e che premia il lavoro fatto finora da Antonio Conte e dalla squadra. È tempo adesso di completare la rosa per non sprecare tutto questo patrimonio accumulato e anche la fiducia, che si rinnova partita dopo partita, nel nuovo progetto tecnico.
Contro ordine, non rischiamo di retrocedere (almeno sino alla prossima amichevole): Juventus – Inter 1-1
Vince la Juventus ai rigori, ma poco importa in una partita che rispetto a quella giocata contro il Manchester United, vede i nostri migliorare nettamente sul piano della condizione e in particolare del gioco. Certo la squadra è ancora incompleta: mancavano diversi giocatori all'appello e il mercato è ancora tutto aperto, ma contro la Juventus oltre a non correre rischi per tutto il primo tempo, abbiamo creato qualche pericolo (anche grazie alla presenza di un giocatore "vero" in attacco come Perisic) e abbiamo perso pochissime palle in "uscita". Il secondo tempo eravamo meno lucidi e abbiamo subito il ritorno della Juventus, poi la solita girandola di sostituzioni ha di fatto chiuso la partita. In definitiva nulla di rivoluzionario, ma si comincia a vedere il frutto del lavoro dell'allenatore.
Un buon allenamento con qualche utile indicazione: Lugano – Inter 1-2
Torniamo ancora su Lugano - Inter, una partita che ha costituito quello che possiamo definire come un buon allenamento e che ha fornito le prime utili indicazioni sulla squadra e il lavoro fatto fino a questo momento. Non poteva essere diversamente, se consideriamo che la partita arrivava dopo una sola settimana di allenamento, peraltro la più faticosa, e che mancavano molti giocatori. Troppo presto per azzardare un giudizio sul lavoro di Conte nel complesso tuttavia, ma qualche elemento tipico della sua personalità sembra già trasmesso alla squadra. Analizziamo alcuni di questi aspetti.
Tra dubbi e speranze
La conferenza di presentazione di Antonio Conte e l'inizio del ritiro, hanno aperto una settimana ricca di novità per la prima squadra e per il settore giovanile. A partire in quest'ultimo caso della instaurazione del Campionato Nazionale Under 18. Mentre il dirigente Beppe Marotta e il neo-allenatore Antonio Conte forniscono le prime indicazioni sulla gestione manageriale e del gruppo e il progetto tecnico, continuano le trattative di calciomercato e si delina il nuovo profilo per quello che riguarda la guida tecnica delle squadre giovanili. In questo post facciamo il punto sui "dubbi e le speranze" per il nostro futuro.









