Le difficoltà della prima squadra, che subisce uno stop casalingo contro il Sassuolo, erano ampiamente prevedibili e ne avevamo ampiamente parlato sul blog in questi mesi. La squadra sta vivendo una flessione, causa di un atteggiamento tattico molto dispendioso e dello sforzo enorme e prolungato per recuperare lo svantaggio iniziale; di qualche manchevolezza anche nell'undici titolare e in generale di alcuni elementi della rosa; di un calendario oggettivamente difficoltoso. Era sbagliato esaltarsi prima e sarebbe sbagliato deprimersi oggi: siamo ancora in corsa, anche se le difficoltà sono enormemente aumentate. Adesso l'importante è che la squadra ci creda fermamente, non si divida e che il lavoro di Inzaghi e del suo staff riesca a far recuperare al gruppo una maggiore brillantezza psicofisica. Siamo (giustamente) assorbiti dalle difficoltà della prima squadra, dunque, ma come modesta consolazione possiamo guardare con piacere a segnali di ripresa dal movimento giovanile. Ne parliamo ampiamente nei contenuti del post e con un occhio particolare rivolto alle ultime sfide di Under 17 e Under 15.
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Vantaggio quasi decisivo, ma condizione in declino: Inter – Hellas Verona 1-0
Dopo due pareggi consecutivi, un altro "insuccesso" (anche solo parziale) sarebbe stato un serio campanello d'allarme e segno di una preoccupante trend negativo. La partita con il Verona era una sorta di cartina di tornasole. Non era una partita facile (ma non lo era neppure Spezia - Inter): loro hanno 35 punti meno di noi - quasi la metà - ma in una singola partita sono in grado di giocare pressocché alla pari. Se non meglio. Se noi fossimo stati al top, certo, avremmo faticato di meno, ma la prestazione sotto tono dei centrocampisti e di Lukaku hanno portato il discorso sul piano della sostanziale parità, anche dal punto di vista del gioco. È stata determinante la prestazione della formidabile cerniera difensiva, il sacrificio agonistico di centrocampisti, esterni e attaccanti. Sugli scudi de Vrij, Hakimi, Darmian che dove lo metti lo metti, lui fa il suo e spesso molto di più. Il goal è un premio meritato per un giocatore di grande sostanza. Timidi segnali di ripresa per la Primavera che vince 2- 0 col Cagliari. Nel post di Luciano Da Vite un passaggio importante in cui si esprimono considerazioni sulla nostra Primavera e sulle differenze tra il calcio in Primavera e quello dei professionisti e le difficoltà dei giovani nel fare il "grande salto".
Udine, tre punti e segnali importanti in vista dei prossimi impegni: Udinese – Inter 0-2
Dopo il passaggio del turno di Coppa Italia (battuta per due reti a uno la Fiorentina) ci rimettiamo in carreggiata anche in campionato, grazie alla vittoria di Udine. Grande protagonista Romelu Lukaku, autore di una doppietta decisiva, ma a sbloccare la gara sono stati gli ingressi determinanti di Marcelo Brozovic e di Alexis Sanchez nella difesa. Sono stati questi infatti (i due giocatori partivano dalla panchina a causa di una condizione fisica non ottimale) a cambiare il volto di una squadra che fino a quel momento non aveva sofferto l'avversario, ma aveva avuto difficoltà a imporsi pagando l'assenza determinante del centrocampista croato in mezzo al campo e il gap fisico tra il giovane Sebastiano Esposito e i giganti della difesa dell'Udinese. In campo anche tutti e tre i "nuovi": sufficiente Moses (meglio in attacco che dietro, dove ha sofferto Ken Sema) e da rivedere Eriksen, mentre Ashley Young è cresciuto come tutti nel corso dei novanta minuti. Adesso una settimana difficilissima, si comincia con il derby (mancherà ancora Lautaro, squalificato, mentre si spera di recuperare Handanovic), poi la semifinale di andata di Coppa Italia contro il Napoli, poi la sfida di Roma contro la fortissima Lazio di Simone Inzaghi. È il momento di tirare fuori gli artigli e ricominciare a crescere.


