Nei commenti al post precedente Luciano ci ha raccontato dell’ultima partita della nostra Primavera (quattro a uno a Udine, in calce al post riporto il commento con tutte le considerazioni espresse sulla partita) e ha espresso alcune considerazioni anche in proiezione Under 23, dato che l’anno prossimo anche noi avremo una nostra squadra che parteciperà al campionato di Serie C, così come Juventus, Atalanta e Milan. Da qui la domanda, sul piano delle prospettive, su quanto il percorso giovanili – Under 23 – prima squadra possa essere effettivamente percorribile. Cioè se l’Under 23 possa essere effettivamente una via intermedia "proficua" in un percorso di crescita e di formazione di un giocatore delle nostre giovanili per poi finire in prima squadra o comunque a giocare in Serie A. Giustamente Luciano ha osservato che questo tipo di considerazione ha senso solo se facciamo riferimento a giocatori che vengono effettivamente dal vivaio (la cosiddetta squadra B poi va comunque integrata con giovani di un certo livello e degli acquisti) e ha poi espresso il sospetto “giustificato” che “quelli bravini stentano nella prima stagione in C o comunque non eccellono, mentre quelli bravi la C la saltano (es. Pio Esposito, Ale Stankovic, Oristanio, Gnonto, Filip Stankovic, ecc.), oppure ci vanno due anni sotto età (Camarda) peraltro facendo dentro e fuori addirittura con la prima squadra”. Fare uno “studio” nel merito richiederebbe troppo tempo, però nel post si riporta qualche dato che riguarda l’unico caso possibile da prendere in esame per quello che riguarda il calcio italiano, che è l’Under 23 della Juventus (dato che il percorso di Atalanta e Milan in questo senso è veramente troppo breve). Senza esprimere nessun giudizio di merito sulla “bontà” del lavoro dei bianconeri, più che esprimere delle sentenze, si sono voluti ricercare alcuni spunti di riflessione. Spazio poi al report sulla gara della Primavera, che vince quattro a uno a Udine dopo essere passata in svantaggio. Reti di Aidoo, Berenbruch, Pinotti, De Pieri.
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Grazie Roberto Samaden: la fine di un’epoca storica
Chi segue questo blog lo sa benissimo: particolare attenzione, storicamente, è sempre stata dedicata al settore giovanile. Probabilmente (sicuramente) nessuno come Luciano Da Vite ha raccontato con passione e competenza sul web le vicende che hanno riguardato - e che riguardano - il nostro settore giovanile. È inevitabile, pertanto, che una notizia così importante, come la rinuncia di Roberto Samaden, storico dirigente del nostro settore giovanile ("il dirigente del settore giovanile italiano più prestigioso della storia"), che lascia la sua carica dopo tantissimi anni in società vissuti da professionista ma anche da interista, meriti tutta la nostra attenzione. Il post ci racconta "brevemente" (ma lo dico perché so che Luciano ci potrebbe raccontare tantissime altre cose su tutti questi anni che hanno visto il nome di Samaden abbinato ai nostri colori, l'excursus che lo ha portato, da allenatore negli esordienti sotto la guida del responsabile "Màgia" Mereghetti ("Magia" con l’accento sulla a perché in milanese significa "macchia" soprannome affibbiatogli quando giocava nell’Inter poi nell’Udinese e nell’Atalanta perché aveva una macchia di capelli già bianchi) al ruolo di dirigente responsabile delle giovanili. Dal giorno del suo insediamento, l'Inter è sempre stata la principale pretendente al titolo nazionale, in tutte le categorie giovanili. Sotto la guida di Robert Samaden le giovanili dell'Inter hanno disputato ben 22 finali scudetto, vincendone 16 (in più hanno vinto: una Next Generation europea, tre edizioni del Viareggio, una Coppa Italia Primavera, cinque Supercoppe). Non sappiamo chi gli succederà nel ruolo (probabile che si proceda per linee interne...) ma siamo davanti a quello che si prospetta come un cambiamento radicale che purtroppo non può prescinere dalla carenza di fondi oramai in atto da tempo. Nel post ne parliamo ampiamente oltre a dedicare spazio alla gara di campionato della prima squadra contro il Lecce e poi a tre partite delle giovanili: Inter - Lecce Primavera; Inter - Spal Under 16; Inter - Parma Under 18.
Giovanili Inter: un weekend inquietante
Fine settimane inquietante per le nostre rappresentative giovanili. L'annata si conferma essere molto difficile e saranno opportune riflessioni importanti per rilanciare un settore giovanili che negli ultimi anni si è espresso su dei livelli altissimi. Tra i risultati, spicca inevitabile, la clamorosa sconfitta degli Under 13 nel derby. I ragazzi allenati da Mister Tumiatti hanno perso 8-1. Ferme per gli impegni delle nazionali le selezioni Under 17, Under 16 e Under 15, tutto sommato positivi i risultati della Primavera (pari col Toro in una partita che è stata una autentica battaglia nel fango), della Berretti (che vince a Firenze e continua una lenta risalita) e della Under 14, che vince per sei reti a uno a Brescia.


