È finita come era cominciata (Genoa – Inter 2-2): Inter – Lazio 2-2

Gli errori decisivi, nel testa a testa finale, pesano in maniera irrimediabile e, come sempre in questi casi, l'Inter li subisce. In questa stagione la storia è iniziata a Bologna, con un gol irregolare scaturito da una rimessa irregolare. È proseguita contro la Roma, quando non è stato fischiato un clamoroso fallo da rigore su Bisseck. Il ciclo si è chiuso con Inter - Lazio, non tanto per il rigore concesso dal... Var ai laziali, quanto per un arbitraggio a senso unico di Chiffi, la cui gemma è stato il rigore negato ancora su Bisseck. C'era il rigorino di Bisseck, c'era il rigorone su Bisseck, prima trattenuto, poi spinto a terra da dietro con entrambe le mani mentre si apprestava a calciare in porta. Detto questo è indubbio che lottare su tutti i fronti, per provare davvero a vincere, comporta necessariamente l'impossibilità di esprimersi sempre al top, situazione che si può fronteggiare solo se hai una potenza tecnico atletica nettamente superiore a tutti. In particolare fare una CL come l'abbiamo giocata noi, con le forze di cui disponevamo, ci ha portato inevitabilmente a perdere punti in campionato. Credo che questo fosse anche preventivato e il fatto che comunque si arrivi all'ultima giornata a un punto dalla prima, dopo aver subito errori arbitrali determinanti, mentre il Napoli a Lecce, per esempio, ha avuto un clamoroso regalo, dimostra che il calcolo era azzardato sì, ma non sbagliato. Se siamo in finale di CL e a un punto dalla prima all'ultima giornata, però significa due cose: che la squadra ha dato tutto, più del prevedibile e che la proprietà è la vera e unica responsabile (oltre all'AIA e alla Federazione) di quanto accaduto. Bastava prendere un attaccante forte e oggi saremmo campioni d'Italia, oltre a essere in finale di CL. Nonostante gli arbitri. Ma ci sono almeno due altri fattori da valutare: il tipo di gioco praticato da Inzaghi e gli elementi determinanti a livello psicologico, anche inconsapevolmente. Così come, stupenda la stagione della squadra, superiori ai limiti oggettivi del gruppo, è da rivolgere – senza nessuna retorica e senza nessun intento provocatorio – una domanda anche al mister: non si contano i punti persi in vantaggio, facendosi recuperare, davvero non è stato possibile trovare nessun rimedio?

In due anni smontato lo squadrone dello scudetto: Inter – Empoli 0-1

In due anni mezza squadra è stata ceduta o ha avuto flessioni di rendimento clamorose. E adesso c'è la certezze di una nuova partenza. Togliete alla squadra Campione d’Italia Brozo, Lukaku, Hakimi, Perisic, Eriksen e ora Skriniar e il ridimensionamento è certo, soprattutto se i sostituiti non sono all’altezza. Senza parlare di Handa, odiato dai tifosi, ma se avesse preso un gol come quello oggi subito da Onana lo avrebbero linciato. Rispetto al miglior Handa sicuramente c’è un altro grande giocatore in meno. In due anni è stato smontato lo squadrone dello scudetto. Chi ha distrutto il giocattolo? La proprietà? La dirigenza tecnica? L'allenatore? Probabilmente tranne la proprietà, che semmai ha la sola "colpa" di non aver trovato conveniente vendere, senza essere nelle condizioni di fare un mercato all'altezza delle condizioni storiche, tutti gli altri hanno un po' di colpa. Parliamo nel post delle scelte dell'allenatore e delle scelte fatte nella gestione del mercato. Ne esce un bilancio per forza di cose negative. Resta il fatto, infatti, che da due anni quando arrivano le prove decisive, anche contro avversarie non irresistibili, le falliamo. L'obiettivo fondamentale adesso, è scontato, è cercare di arrivare tra i primi quattro, ma non sarà facile per la concorrenza, oltre che di Napoli e Milan, della Roma, che ci ha raggiunto e giocherà il ritorno in casa (ha già il vantaggio della vittoria nello scontro diretto) e poi di Lazio e Atalanta. Spazio al weekend del settore giovanile. Attenzione a tutte le partite disputate dai nostri ragazzi con particolare attenzione alla partita dell'Under 17 impegnata contro il Como (vittoria finale per quattro reti a due) e dell'Under 15, che ha ottenuto una "sonante" vittoria contro i pari età dell'Udinese per otto reti a uno.

Under 17, una squadra da seguire con molto interesse: Inter – Cagliari 5-0

Un post dedicato alla nostra selezione Under 17. Si tratta di una squadra che va seguita con molto interesse e che nell'ultimo turno di campionato, ha battuto nettamente i pari età del Cagliari con il risultato di cinque reti a zero. La squadra, allenata dal mister Tiziano Polenghi, è prima in classica con 13 punti (come il Vicenza), frutto di quattro vittorie e un pareggio. Abbiamo un calendario favorevole, ma i veri test decisivi devono ancora arrivare. Se guardiamo ai numeri, abbiamo segnato più delle rivali e in particolare abbiamo realizzato 19 goal su 24 nelle tre partite casalinghe finora disputate. Contro il Cagliari mancavano veramente parecchi giocatori, cosa che ha permesso al mister di sperimentare varianti tattiche e schierare uomini in ruoli diversi, per valutarne l'adattabilità. Il Cagliari è rimasto in partita per il primo tempo, chiuso per il 2-0 per noi, ma nel secondo tempo con la nostra corsa lunga (abbinata a una tecnica buonissima mediamente e per alcuni di livello superiore) li abbiamo definitivamente schiantati. Sugli scudi: Aidoo, Berenbruch, Di Maggio. Adesso aspettiamo i test decisi per fare una valutazione accorta e più consapevole sul lavoro del mister e della squadra.