
Come ho detto più volte, mi piace andare controcorrente, ma non per fare il bastian contrario, piuttosto per evitare atteggiamenti estremi, umorali, sia quando le cose vanno bene sia quando sembrano andar male.
Quando vedo una partita da casa, mi piace nell’intervallo scrivere un mini giudizio su Twitter.
Ieri volevo scrivere che la Lazio mi sembrava forte e nonostante il doppio vantaggio un po’… improvviso, non ero tranquillo.
Poi ho avuto necessità di dedicarmi ad altro e non ho potuto farlo.
Ma quell’episodio mancato mi serve per prendere spunto dalla mia analisi del match.
Adesso siamo tutti felici, compreso… Sergio perché lui sa che ora siamo forti, ma la juve… lo sarà di più, a breve.
Io sono sincero: fino al rigore ho visto i nostri soffrire un po’, compatti e concentrati come si addice a una grande squadra, ma pur sempre in sofferenza.
Una breve sintesi di cronaca conferma le mie sensazioni visive:
- 7′: Tavares salta due avversari e va al tiro, che leggermente deviato e smorzato risulta per fortuna centrale,
- 11′: Isaksen sembra irresistibile, si libera al tiro dopo essersi accentrato in dribbling e conclude sul primo palo. Intervento non difficile per Sommer,
- 22′: Rovella va sul fondo e serve Noslin che calcia, completamente libero, ma non centra la porta,
- 23′: ancora un cross per Noslin, questa volta di Isaksen e ancora un errore di mira del centravanti,
- 24′: cartellino giallo per Calha, costretto al fallo su Rovella, che se ne andava,
- 31′: Isaksen lascia sul posto Bastoni, con un altro passo e il ‘Basto’ è costretto a spendere il giallo.
In tutta questa fase per noi solo un colpo di testa a lato di Dumfries, su traversone di Thuram.
Il predomino della Lazio è netto, anche se non porta a occasioni trascendentali.
In ogni caso la difesa risulta molto impegnata, Sommer deve intervenire più che in altre intere partite e noi fatichiamo a proporci seriamente.
Poi succede il calcio di rigore.
Rigore che a termini di regolamento è ineccepibile, come è costretto ad ammettere lo stesso Marelli, ma rigore, ammettiamolo, piuttosto casuale: non si tratta di un vistoso intervento volontario per deviare un tiro o un passaggio gol.
Una decisione, giusta ma in parte almeno legata a una giocata casuale cambia completamente l’inerzia (come dicono quelli bravi) del match.
La Lazio già priva di qualche difensore centrale cerca di reagire e si scopre: capolavoro sull’asse Calha – Dumfries – Dimarco, con conclusione al volo dell’esterno che non lascia scampo a Provedel.
Finisce il tempo e io non sono tranquillo.
La Lazio ha dimostrato la sua forza e mi ha convinto che la sua posizione in classifica non è affatto casuale.
Temo l’approccio al secondo tempo dei nostri che spesso in questa stagione su un doppio vantaggio entrano con uno spirito conservativo molto pericoloso.
Invece segniamo subito il terzo gol con una conclusione da… pallone d’oro di Barella, per altro ben servito da Calha e la partita è quasi decisa (ogni tanto mi tornano gli incubi del 4-4 con la juve…).
Non passano 3 minuti e Basto mette un pallone incredibile sul secondo palo dove Dumfries sovrasta nello stacco Tavares e infila.
Il resto è solo accademia, splendida accademia.
Da un lato è giusto riconoscere che un paio di episodi hanno cambiato il corso della gara che nei primi 35′ ci aveva visti in qualche difficoltà.
La gioia per la prestazione e il risultato è sacrosanta, ma non ci deve far precipitare in una sorta di presunzione sfrenata che sarebbe pericolosa.
Già dalla prossima partita incontreremo avversari tosti, magari meno forti dei laziali, ma che potranno crearci problemi, anche seri.
I tifosi interisti, come tutti i tifosi per altro, vanno sempre per eccessi spesso seguendo le interessate lisciature di pelo dei ‘giornalai’: la verità la recita la classifica di serie a che, dopo 16 giornate, comincia a essere indicativa e vede un grande equilibrio al vertice, con sei squadre in sei punti e un paio d’altre che possono rientrare dopo un avvio incerto.
Una cosa mi sento di dire, in questo dando ragione, in certo qual modo, a Roberto: noi soffriamo un po’ le squadre che hanno giocatori rapidi e vigorosi, soprattutto se si schierano con una sola punta fissa (Noslin ieri) o addirittura senza prima punta, come il Bayer Leverkusen.
Purché queste squadre abbiano almeno quattro incursori, di grande ritmo e intensità capaci di portar fuori i nostri difensori o di affrontarli in corsa mentre loro stanno giocando di posizione.
Finché questi giocatori riescono a svolgere al meglio il doppio lavoro, noi fatichiamo a ripartire per la loro superiorità numerica a centro campo, dove noi scontiamo le due punte pure che per altro sono chiamate ad aiutare e hanno meno occasioni di rendersi pericolose.
La differenza sta nel fatto che il Bayer ha tenuto ritmo e intensità, mentre la Lazio, dopo essere stata colpita, ha perso le misure e quindi le possibili giocate.
Due esempi caratteristici di questa situazione sono i duelli Bastoni – Isaksen e Dumfries – Tavares, che nel primo tempo sono stati spesso vinti dai laziali, poi scomparsi nel secondo tempo.
Noi, se non ci distraiamo (come contro Genoa, Monza, juve) con la compattezza di squadra, la qualità dei singoli e l’organizzazione sappiamo resistere a queste pressioni e, appena c’è un calo siamo formidabili nelle transizioni offensive, per la presenza di un centrocampo tra i migliori d’Europa nel palleggio, di due esterni micidiali negli spazi e di due punte che se non trovano il gol, lavorano perché… lo trovino i compagni.
Se ci fate caso a Leverkusen abbiamo avuto difficoltà proprio perché il turn over ci ha indeboliti in questi reparti chiave, dove abbiamo impiegato comunque buoni giocatori, ma con caratteristiche tecniche o atletiche diverse dai titolari.
Consapevole della nostra forza, mi è facile invitare alla prudenza, perché in ogni gara si nasconderanno insidie, anche tattiche (per esempio abbiamo qualche difficoltà nell’assaltare le difese chiuse e compatte…): ci sono squadre che in quelle condizioni hanno più armi di noi.
Ma il discorso sulla qualità delle nostre ripartenze e della relativa difficoltà ad attaccare aree intasate mi consente anche di prendere le distanze da un atteggiamento per certi versi opposto di una parte del tifo.
Dopo Lazio – Inter e ancora di più dopo le partite con Bayer e City ho sentito tifosi (interisti) sostenere che questa squadra sa solo difendersi e fare contropiede.
Mi permetto di dire che queste persone capiscano poco di calcio.
Il nostro sport è fatto di capacità di offendere (far gol) e capacità di difendere: per vincere non sempre si può travolgere l’avversario: occorre essere forti in entrambe le situazioni, che a volte sono una necessità.
La grande squadra (e l’Inter di questi anni lo è) sa quando e come difendersi quando e come ripartire, quando e come attaccare in massa.
Non voglio insistere oltre su questo, mi limito a dire che se dare 6 gol alla Lazio in trasferta, quattro alla juve e quattro all’Atalanta è essere contropiedisti, evviva il contropiede.
Del resto il nostro… contropiede con 40 gol all’attivo ci colloca davanti all’Atalanta e con almeno 10 gol in più di tutte le altre.
Quindi abbiamo ottenuto un grande risultato, ma la strada è complicata esattamente come lo era prima del match: tuttavia la gara ha confermato che se giochiamo al top possiamo affrontare chiunque. Noi dobbiamo rispettare gli altri, ma gli altri devono temerci.
E non solo in Italia.
Per avere un quadro attendibile dei dati statistici, essi dovrebbero essere distinti tra i primi 35′ e il resto della gara, perché in effetti è come se si fossero giocate due partite diverse.
Comunque qualcosa emerge: per esempio, il possesso palla è stato loro, di poco: 52 a 48.
Ma, dal 15′ al 60′, la nostra prevalenza è stata netta: vuol dire che abbiamo ‘subìto’ solo il loro inizio aggressivo, poi abbiamo preso in mano la situazione, subendo di nuovo il ritorno laziale quando loro hanno cercato di ridurre un divario ormai netto.
Poi abbiamo ripreso il controllo nella parte finale, da gestire.
La differenza nei tiri verso la porta non è stata grande (12 a 9), ma la differenza dei tiri in porta è più netta (7 a 2) .
Tra l’altro i due loro tiri se non sbaglio sono stati scoccati entrambi nella fase iniziale.
Ovviamente in una partita finita 6-0 tutti gli altri indicatori offensivi (occasioni, passaggi chiave, assist) sono nettamente a favore della vincente.
La Lazio ha fatto solo 7 falli contro i 14 nostri.
Il loro mister si è un po’ lamentato di questa ‘leggerezza’, ma secondo me è giustificata dal fatto che in soli 20 minuti hanno preso 4 gol e dopo non aveva più senso metterla sulla grinta esasperata.
La differenza di qualità sembra emergere anche dal dato sui cross utili/tentati: 2 soli cross utili su 19 per loro e 5 su 10 per noi.
Questo dato forse dimostra anche che loro in avvio e nel finale hanno cercato la manovra avvolgente, mentre noi abbiamo preferito la strada della verticalizzazione.
Insolitamente alto il numero dei dribbling riusciti ai nostri (9, forse anche conseguenza dell’allungamento dei laziali dopo i primi gol). In ogni caso questo è uno dei pochissimi fattori che li vede prevalere, con 13 dribbling.
Sugli altri dati di squadra c’è un sostanziale equilibrio.
Impressiona il ranking individuale nei tiri verso la porta: nei primi 5 non ci sono le nostre due punte, mentre c’è Noslin, che però scompare dalla classifica dei primi nei tiri in porta.
Altro dato su cui riflettere: nei passaggi riusciti nell’ultimo terzo, ci sono solo laziali, con Rovella al primo posto (davanti a Tavares) a confermare le ottime qualità del giocatore
Rovella e Tavares sono primi anche per numero di palle giocate, mentre per quanto concerne i passaggi chiave il centrocampista laziale è preceduto solo da Calha (3 a 2)
Zaccagni e Tavares vincono largamente per numero di dribbling riusciti, mentre il migliore dei nostri è Miki.
Rovella ha percorso più km, davanti a Miki, dei quali però Miki ne ha percorsi il doppio del laziale allo sprint.
Molto lontani Thuram e Guendouzi, mentre dopo Thuram viene Lautaro, a conferma dell’enorme sacrificio compiuto per la squadra dalle nostre due punte.
Come velocità massima prevale Gila, davanti a Bastoni e Thuram.
Tra le performance di squadra l’Inter ha percorso più km in assoluto e di più allo sprint.
In entrambi i casi, non di molto.
Le pagelle
Sommer:
chiamato a due interventi non difficili durante il predominio iniziale della Lazio, graziato un altro paio di volte da conclusioni imprecise di Noslin. Per il resto solo normale amministrazione.
6.5
Bisseck:
insieme a Dumfries deve affrontare una coppia veloce e insidiosa: Tavares e Zaccagni. Nella prima parte li contiene con sufficiente sicurezza, poi riceve un pestone, si lamenta e prende il giallo, Inzaghi lo sostituisce nell’intervallo.
6+
(Darmian:
con il suo ingresso la partita in pratica si chiude e lui non ha un gran lavoro da svolgere.
6)
de Vrij:
anche lui nei primi minuti si perde Noslin un paio di volte. Per fortuna il laziale non sa approfittarne.
Poi gli prende tempi e misure e non c’è più storia.
7
Bastoni:
soffre inizialmente, come un po’ tutta la difesa, l’intraprendenza e la velocità dei laziali; Isaksen lo supera un paio di volte e in una di queste occasioni il Basto deve spendere il fallo. Nella ripresa domina la scena e si trasforma in trequartista ispirato.
7
(Carlos Augusto:
per sua stessa ammissione sta trovando la condizione ottimale e si vede. Splendida l’azione e la conclusione del suo gol.
7)
Dumfries:
è la dimostrazione pratica di come ai giovani stranieri venire a giocare con Inzaghi giovi enormemente. I suoi progressi sono notevoli e ora è un uomo quasi irrefrenabile. Un assist, un rigore procurato e un gran gol al suo attivo, in una prestazione importante contro un rivale fortissimo.
7.5
Barella:
vivace e intraprendete nella prima fase, quando l’Inter soffre un pochino la vivacità dei loro esterni. Poi sale al proscenio con giocate spettacolari e un gol da cineteca.
7.5
(Zielinski:
a un quarto d’ora dal termine sostituisce Barella affaticato. Ha una buona palla gol, ma calcia male.
6)
Calhanoglu:
anche lui come i compagni all’inizio viene messo in difficoltà dal ritmo dei laziali e dalla marcatura di Rovella poi trova tempo e posizione e sale in cattedra. Implacabile dal dischetto.
7
Dimarco:
ancora una prestazione di grande livello per il miglior… esterno sinistro d’Europa. Percorre la fascia instancabilmente, evidenzia la solita qualità del suo mancino, segna un gran gol e fornisce l’assist per la rete di Carlos.
7.5
(Buchanan:
entra negli ultimi minuti per sostituire Dimarco.
s.v.)
Thuram:
incontenibile in progressione, svolge un lavoro enorme per la squadra e quando c’è la possibilità si rende pericolosissimo in area, come in occasione del suo gol, quando rientra saltando l’avversario e concludendo con un rasoterra imprendibile.
7.5
Lautaro:
i gol tardano ad arrivare, ma non le prestazioni. Anche a Roma ha messo quantità e grande qualità al servizio della squadra, giocando quasi da trequartista e partecipando alle azioni di alcuni gol.
7
All. Inzaghi:
non sarà… Motta ma riesce sempre a regalarci un’Inter di grandissimo spessore. Se riuscirà a mantenerla a questi livelli per tutta la stagione, meriterà un bel 10. Per ora un 8 gli spetta di diritto
Under 20: Atalanta – Inter 0-3 (Topalovic, Venturini, Spinaccè)
Risultato e prestazione per certi aspetti clamorosi: non è mai facile andare a Bergamo e vincere largamente, a nessun livello.
Per restare con i piedi per terra, pur nell’esprimere legittima e profonda soddisfazione, c’è un fatto da considerare.
Atalanta, juve e Milan che hanno la squadra B di fatto sacrificano un po’ probabilmente la Primavera.
Se 4-5 dei più pronti in età di primavera li mandi a giocare in squadra B, è evidente che perdi qualcosa (e tra l’altro, se fai salire i migliori dell’U18 le conseguenze si riflettono anche sulle squadre immediatamente successive).
Questo per dire che se abbiamo visto un’Inter assolutamente dominante, a differenza di quelle esibitesi contro Genoa e Torino, probabilmente un po’ ha influito anche la situazione citata.
Come può aver influito la crescita in autostima e consapevolezza conseguente agli strepitosi e inimmaginabili risultati ottenuti in Youth League.
Il fatto è che comunque la difesa è apparsa imperforabile: il rientrante Calligaris ha dovuto esibirsi solo nel bloccare un paio di tiri da fuori calciatigli quasi addosso e senza forza, nonché in qualche uscita alta.
Aidoo e i due centrali, veri perni della stagione positiva, dopo un paio di prove sotto tono sono ternati a svettare.
Motta e soprattutto Venturini hanno disputato senza dubbio la miglior partita della loro stagione, mentre Topalovic, a prescindere dal gol è apparso ancora in crescita e ormai vicino ai livelli attesi.
Ottime anche le prestazioni di ‘Spina’ e soprattutto di uno scatenato Quieto, mentre tra i giocatori scesi in campo inizialmente, solo Depi, pur confermandosi super a questi livelli, non si è espresso come nelle migliori occasioni.
Ora l’Inter ha 30 punti, come la Viola e la Roma, ad un solo punto dalla capolista Sassuolo.
Ma essere in questa posizione, aver vinto 6 partite su sei in YL e avere la netta percezione di una squadra in crescita non possono che farci apprezzare enormemente il lavoro svolto da mister Zanchetta e dai ragazzi.
Ad Alzano il modulo adottato è stato il consueto, ormai collaudatissimo: il 433 con la piccola variante di Quieto che ‘entrava’ molto nel campo lasciando spazio alle avanzate di Motta.
Il doppio vantaggio ottenuto a inizio partita ha permesso ai nostri di giocare con più tranquillità, senza per altro chiudersi e anzi cercando il terzo gol che poteva venire in più occasioni (tra l’altro c’è stato un palo di Venturini) ma che poi è arrivato con lo splendido tocco di Spinaccè.
Adesso il problema è solo quello di lavorare per continuare a crescere.
Le pagelle
Calligaris:
come detto non è mai stato davvero impegnato se non in alcune uscite alte, sbrigate con autorità. Buona anche la disposizione a giocare la palla con i piedi.
6.5
Aidoo:
dopo un paio di prove meno convincenti dl solito, contro i bergamaschi è apparso di nuovo in palla, vincendo contrasti importanti e utilizzando la sua velocità per utilissime chiusure in diagonale. Ha avuto meno opportunità di altre volte per spingersi in avanti.
7-
Re Cecconi:
anche lui è tornato agli… antichi splendori, di recente solo un offuscati. Sicurissimo sempre nelle chiusure e bravo nel riavviare l’azione
7.5
Alexiou:
autentico dominatore della sua zona, forte nell’anticipo e imbattibile sulle palle alte.
7
Motta:
una delle sue migliori partite, attentissimo in marcatura ha spinto molto approfittando anche dell’accentramento di Quieto che andava a cercar spazio tra le linee.
Diverse belle proiezioni con cross finale compreso quello dell’assist per il gol di Venturini.
7
Venturini:
la sua miglior prestazione dell’anno. Ha dimostrato che considerarlo un cursore utile per l’equilibrio della squadra è riduttivo. Con un gol un palo e diverse giocate pregevoli ha dimostrato di meritare una considerazione importante.
7.5
Zanchetta:
solito lavoro fondamentale per dare equilibrio alla squadra soprattutto quando le mezze ali si spigevano in avanti. Nelle transizioni offensive veniva sempre cercato e ha scelto quasi sempre la soluzione più efficace.
In crescita.
7
Topalovic:
un gran gol, di testa, in apertura. Ma aveva già mostrato questa particolare attitudine. Mette più ritmo e intensità del solito e se la cava bene in quasi tutti i contrasti. Anche lui in crescita.
7
De Pieri:
meraviglioso l’assist per il primo gol. Salta sempre il primo uomo, spesso anche il secondo, ma è stranamente poco felice nello scegliere misura e tempi del passaggio finale.
In relazione alle sue enormi potenzialità, la prova si può considerare solo sufficiente.
6
Spinaccè:
bellissimo il gol, con lo smarcamento intelligente a dettare il passaggio e il tocco sotto che mette fuori causa il portiere. Lavora tantissimo per la squadra, con il fisico, spizzando palloni o difendendoli e distribuendoli spalle alla porta. Unico piccolo neo: qualche posizione di fuori gioco di troppo magari imputabile a chi ha ritardatodi un attimo il passaggio.
7
Quieto:
ho letto giudizi contrastanti sulla sua prova. A me è piaciuto moltissimo, per la continuità, il ritmo, l’intelligenza di andare a proporsi tra le linee e la capacità di vincere dribbling.
7
Per Zarate, Lavelli e Zouin pochi minuti ben utilizzati, come per Bovo e Berenbruch che avevano necessità di ritrovare il ritmo partita.
All. Zanchetta:
torna alla squadra pressoché tipo per il campionato. E ne ottiene le giuste soddisfazioni.
Neppure sul 3-0 tocca la difesa che in giornate come queste è sicuramente il perno, il punto di avvio della prestazione generale.
7
Dopo la bella vittoria di sabato ottenuta dall’U20 in trasferta a Bergamo, la domenica presentava altre tre partite, a Interello: Inter – Monza Under 15, Inter – Monza U16 e Inter -Cagliari U18.
Oltre a Cagliari – Inter U17 in Sardegna, che purtroppo non è andato secondo le aspettative. Mentre a Cagliari dovevamo difendere il primato e ci siamo riusciti per la contemporanea sconfitta anche del Milan, ch eci affiancava in vetta, i tre match casalinghi erano importantissimi perché nei primi due si affrontavano squadre che aspirano alla vetta della classifica, mentre nella terza era in gioco la possibilità dei nostri di avvicinare la vetta e quanto meno inserirsi nelle primissime posizioni
I risultati sono stati abbastanza positivi, perché U15 e U18 hanno vinto le loro gare e solo l’U16 è stata costretta al pareggio.
Andiamo in ordine… cronologico di svolgimento.
Under 15: Inter – Monza 2-1 (Di Carlo, Marchesi)
E’ stata una bellissima partita e non solo perché… l’abbiamo vinta.
Quando assisti a una partita delle giovanili giocata con questo ritmo, questa sapienza calcistica e queste buone individualità, da entrambe le parti, capisci perché vale la pena di affrontare per ore il rigore del freddo milanese.
E capisci anche, tra parentesi, perché i nostri provengono da un clamoroso 1-4 in trasferta, ottenuto a Bergamo.
Sia chiaro, col Monza non era affatto una partita facile.
Per far chiarezza in proposito riporto la classifica prima di questa giornata:
- Milan 26
- Atalanta 25
- Como 23
- Monza 23
- Verona 23
- Inter 22
I brianzoli inoltre non conoscevano sconfitte da 50 giorni.
Invece i nostri hanno affrontato la gara unendo (certo, stiamo sempre parlando di questi livelli d’età…) quello che piace a Roberto e quello che piace a me: grande ritmo e intensità, eccellente gioco di squadra, grinta, corsa e pregevoli giocate individuali.
Il Monza non faceva però da… allenatore, ma per circa mezz’ora la nostra superiorità appariva piuttosto netta, perché già al 2′ Di Carlo raccoglieva di testa un cross perfetto di Ferri e infilava di precisione.
Poi, dicevo, mezz’ora di nostro predominio, non incontrastato ma netto, con belle trame e occasioni mancate di un soffio.
Dopo il venticinquesimo noto una flessione e comincio a preoccuparmi che si tratti di un calo atletico e infatti da poco si è superato il 30′ quando i brianzoli ottengono il pareggio, grazie a un altro colpo di testa di bomber Spagnolo.
Ma si trattava solo di una pausa nostra, non di una flessione.
Riprendiamo a macinare azioni e in 5 minuti riacciuffiamo il vantaggio.
Il centrocampista Marchesi al termine di una bellissima azione si inserisce in area e viene servito perfettamente: la sua conclusione angolata non lascia scampo al portiere monzese.
Il tempo finisce così.
Nella ripresa i ritmi, che erano stati intensissimi, calano leggermente, ma restano comunque notevoli.
L’Inter mantiene il sopravvento sia come qualità di manovra sia come pericoli costruiti, soprattutto con Menegazzo e con i nuovi entrati Castellarin e Omini
I minuti finali (pochi) sono ansiogeni, perché Di Carlo, già ammonito un attimo dopo che l’arbitro ha fischiato il fallo per i brianzoli a trequarti campo, apooggia la palla al portiere. Per me è stato un equivoco, lui non ha voluto calciar via il pallone. Fatto sta che prende il giallo e viene espulso.
Ma non succede più nulla.
Dopo tre vittorie consecutive contro squadre di vertice e soprattutto dopo aver costruito una qualità di gioco molto soddisfacente, l’Inter di Fautario ha un solo problema: continuare a lavorare e a migliorare progressivamente.
La formazione:
Costante
Seghezzi (Foroni), Poltronieri, Di Carlo, Barcella
Marchesi (Omini P.), Ferri, Palmini
Ariu (Vanacore), Serantoni, Menegazzo (Castellarin)
Questo anche se i numeri di maglia erano strani: Ariu a destra con l’11, Menegazzo tutto a sinistra col 10 e Palmini in mezzo col sette.
Pagelle
Costante:
non ha responsabilità sul gol. Un paio di buone parate e soprattutto una tempestiva uscita di piede fuori area per stroncare un contropiede brianzolo.
6.5
Seghezzi:
lo conoscevo meno di altri, ma mi ha bene impressionato sia nelle chiusure sia quando ha appoggiato l’azione con determinazione
6.5
Poltronieri:
mi ha stupito per la sua velocità è progressione, ricordandomi un po ‘ Cordoba. Importantissimo sia per le chiusure sia per qualche incursione. Solido nei contrasti.
7
Di Carlo:
altre volte mi erra piaciuto di più: non mi è sembrato velocissimo e ha perso alcuni duelli sulla corsa con l’ottimo Spagnolo, che però è davvero bravo.
Si completa bene con il compagno di reparto: lui più fisicato, l’altro più veloce. Mezzo voto in meno per l’ingenua espulsione
6
Barcella:
molto bravo in entrambe le fasi: roccioso e insuperabile ma anche molto propositivo.
Una sicurezza.
7
Marchesi:
sicuramente tra i migliori in campo. Motore inesauribile e fonte di ottime giocate ‘di squadra’, oltre che del gol decisivo.
7.5
Ferri:
qualità e quantità, giocatore davvero interessante. Tra le sue gemme anche l’assist che ha portato al gol di Di Carlo, dopo pochi minuti.
7.5
Palmini:
il più ‘offensivo’ tra i centrocampisti. Scambia benissimo con i compagni e si propone pericolosamente. Nel finale coglie un palo pieno con una conclusione micidiale.
7
Ariu:
rapido e insidioso, lavora bene sull’esterno e contribuisce con efficacia allo sviluppo dell’azione offensiva
6
Serantoni:
gli avevo chiesto di segnare anche contro le squadre forti e domenica ci ha regalato una tripletta a Bergamo.
Il Monza era una rivale insidiosissima e non è riuscito ad andare a bersaglio, ma ad ogni occasione in cui è stato chiamato in causa ha tenuto in serio allarme la difesa dei brianzoli.
7.5
Menegazzo:
ha dato un contributo importante alla prestazione della squadra scambiando bene con i compagni, proponendosi per l’uno-due e andando spesso al cross.
6.5
Foroni è subentrato a Seghezzi con sicurezza e decisione, come per altro ha fatto Castellarin con Menegazzo: per entrambi poco più di un quarto d’ora finale. Solo gli ultimi 5′ per Omini P, ingiudicabile. Vanacore che ha giocato per una mezzora mi è sembrato tecnicamente interessante ma ancora un po’ troppo ‘leggero’ e individualista.
All. Fautario:
la squadra gioca davvero bene, è cresciuta molto. Non sembrano esserci nel gruppo fenomeni straordinari, ma tanti giocatori di primo livello, per la categoria, si.
E soprattutto efficaci nell’agire con ritmo e in modo coordinato.
7.5
Under 16: Inter – Monza 1-1 (Limido)
Anche questa partita, esaminando la classifica, non si presentava come una faccenda da sbrigare con facilità, anzi.
Noi eravamo primi, a pari punti con la… Cremonese, mentre il Monza ci seguiva a un solo punto, l’Udinese a due.
L’Atalanta era lontana, a 5 punti: eppure la domenica precedente ci aveva rifilato un clamoroso 6-1.
Dunque c’erano tutte le premesse per una gara di sofferenza e così è stato, se si considera che abbiamo acciuffato il pareggio solo alle ultimissime battute.
L’involuzione di questo gruppo, che solo due anni fa aveva vinto il campionato e lo scorso anno era arrivato in semifinale, mi sembra abbastanza evidente.
Molti dei giocatori che qualche mese fa facevano la differenza non sono cresciuti, alcuni, come Gjeci che era una promessa grandissima sembrano molto regrediti, pochi tra i nuovi arrivi degli ultimi due mercati hanno portato davvero qualche vantaggio.
Contro il Monza la squadra non mi è piaciuta proprio e penso di avere trovato quasi la spiegazione del recente tracollo di Bergamo.
Scarso fraseggio, scarsa intensità e piuttosto un semplice affidarsi alle doti individuali di quei 3-4 che ancora fanno un po’ di differenza…
In queste condizioni è difficilmente spiegabile la posizione ancora buona in classifica: anzi forse no, se si considera che l’Atalanta incredibilmente battuta dal Como è al momento fuori dalla zona play off e il Milan è tuttora molto indietro in classifica ( addirittura quartultimo) e dunque noi ce la stiamo giocando con Cremonese, Monza e Udinese, con tutto il rispetto.
Preciso che la mia è un’opinione strettamente personale perché ho sentito anche valutazioni molto positive della partita e della nostra prova.
Il primo tempo è tutto in un palo colpito dall’ottimo Limido e in una conclusione per parte discretamente pericolosa: di Alfieri di testa per il Monza, di Dade con una bordata sopra la traversa per noi.
Nella ripresa la musica non cambia: prima è pericoloso il Monza con un colpo di testa ravvicinato sul quale Galliera compie un grande intervento, poi sono le nostre punte a sprecare qualche occasione che si erano costruiti con azioni individuali: erano palle gol sfruttabili, ma non si può parlare di grandi occasioni fallite.
Alla mezz’ora il monzese Santulli trova in area la deviazione vincente e la partita sembra avviarsi verso un epilogo amaro per noi.
Perché quasi in chiusura il subentrato Carboni manda alto di poco un pallone che si poteva sfruttare al meglio.
Solo in pieno recupero un bel traversone di un altro subentrato, Calò, trova la testa ancora di Limido che questa volta da pochi passi non fallisce.
Per dire la differenza fra i due match: dopo pochi minuti di Under 15 non avrei mai firmato per il pari, dopo gli stessi pochi minuti dell’U16, se mi avessero proposto il pari avrei sottoscritto subito
L’Inter ha attuato una sorta di 442 a livello di modulo, che diventava un 433 quando Piva saliva sulla linea degli attaccanti, con i seguenti interpreti:
Galliera
Bettelli, Cassini, Puricelli, Benatti
Limido, Pannuto, Nese, Piva
Dade, Salviato
Calò per Piva è stato il primo cambio poco dopo l’inizio della ripresa, quindi è stato il turno di Gjeci e Owusu che hanno sostituito i due attaccanti.
Infine Masetti ha sostituito Benatti e Carboni ha sostituito Nese.
Ma la sostanza delle prestazione di squadra non è cambiata.
Pagelle
Galliera:
incolpevole sul gol, si esibisce in una parata strepitosa e per il resto si mostra sicuirissimo.
7.5
Bettelli:
determinato e sempre concentrato in marcatura, non si fa pregare quando c’è da spingere.
7
Cassini:
gli avversari non erano per nulla agevoli, ma in pratica è stato lasciato loro ben poco.
6.5
Puricelli:
vale, nella sostanza, quanto detto per Cassini.
6.5
Limido:
uno dei pochi che faceva la differenza due anni fa e continua a farla. Un gol, un palo e soprattutto una prova di alto profilo sia in fatto di velocità e intensità, sia sul piano tecnico
7
Pannuto:
invece lui che sa giocare benissimo a calcio sembra pagare un pochino un probabileritardo rispetto ad alcuni nella crescita fisica e atletica.
6
Nese:
lui il fisico ce l’ha insieme a una discreta tecnica e a una buona visione di gioco. Sono convinto comunque che possa fare di più.
6,5
Piva:
si muove molto, con la palla nei piedi si vede che è a suo agio, ma non riesce quasi mai a incidere a realzzare la giocata decisiva o almeno improtante.
5.5
Salviato:
si conferma giocatore di qualità, tecnico veloce insidioso. Credo vada aspettato con fiducia.
6.5
Dade:
potentissimo e inarrestabile nella progressioneè un ‘cliente’ di riguardo per qualunque difesa che lo incontri, ma deve ancora migliorare nella scelta delle giocate
7
(Calò:
tra i subentrati è l’unico che incide, mettendo sulla testa di Limido la palla del pareggio, che era solo da spingere in porta.
Oltre a questo dà maggior vivacità alla manovra offensiva.
7)
(Gjeci:
pochi minuti sinceramente deludenti, se si ricorda il giocatore che all’inizio dello scorso campionato segnava almeno due gol a partita e dava spettacolo.
5)
(Owusu
si dà da fare, nulla di ridire sull’impegno ma non incide mai, anche se per la verità ha poco tempo a disposizione.
5.5)
(Masetti:
s.v.)
(Carboni:
troppo poco per giudicarlo, ma sembra essere cresciuto fisicamente e questo è un dato fondamentale perché lòa tecnica non si discute. Ha sulla testa una possibile palla gol, ma non angola abbastanza. Comunque c’era.
s.v.)
Solivellas:
non saprei giudicare, bisognerebbe seguire gli allenamenti per conoscere i motivi delle difficoltà che alcuni ragazzi incontrano.
Rimandiamo il giudizio anche perché è pur sempre primo in classifica.
s.v.
Under 18: Inter – Cagliari 3-2 (Zouin, Kangasniemi, Iddrissou)
Una bellissima Inter, tutta a trazione anteriore, quella messa in campo da mister Carbone, che può contare su interessanti trame di gioco e su alcune individualità che appaiono un po’ sprecate in categoria.
Non tragga in inganno il risultato risicato, perché il loro gol del 3-2 è venuto proprio nel finale, a partita praticamente chiusa.
In realtà il Cagliari è stato pericoloso solo per disattenzioni abbastanza clamorose dei nostri, che hanno provocato un rigore inutile e… passato almeno 3 volte agli avversari il pallone, lanciandoli verso la porta.
A parte questi ‘infortuni’ la nostra superiorità per me è stata netta e sembriamo proprio in un buon momento, considerato anche il pareggio per 2-2 ottenuto in settimana nel recupero di Roma contro il giallorossi.
Adesso in classifica siamo terzi, a due punti dal Torino e a 6 dal Cesena che dopo un avvio trionfale sembra dare qualche impressione di flessione.
Inoltre continuano a mancarci per infortunio uomini chiave come il campione d’Europa Mantini e il talentuoso Mancuso.
Solito 433 per i nostri che schierano:
Biz
Ballo, Kangasniemi, Perez, Carbonara
Putsen, Zarate, Cerpelletti
El Mahboubi, Kukulis, Zouin
Subentrati, in vari momenti della ripresa, Verre, Bovio, Moressa, Humanes Gomez, Iddrissou e Patelli.
Due curiosità.
Nonostante i numeri di maglia gli esterni El Mahboubi e Zouin giocano a piedi invertiti e proprio questa scelta si procura il primo vantaggio, con Zouin che sfugge a tutti gli isolani, rientra sul destro ed esplode un tiro imprendibile, ad incrociare.
L’altre curiosità è che non sono riuscito a capire tra i tre di centro campo chi fosse il play, sia come posizione centrale sia come posizionamento più basso.
Di fatto i tre si scambiavano continuamente posizione creando non pochi problemi ai cagliaritani per controllarli.
Naturalmente l’atteggiamento offensivo aveva come contropartita di farci rischiare su alcuni errori di disimpegno, nonostante la velocità di Ballo, l’attenzione di Carbonara e soprattutto la straordinaria prestazione di Kangasniemi.
Il Cagliari dal canto suo si è dimostrato un’ottima squadra con un paio di giocatori di spicco: La mezz’ala Tronci, davvero interessante e il trequartista Ardau, molto… brevilineo, ma dimostrazione pratica che se ha forza tecnica e fantasia la statura, almeno in certi tuoli, non conta.
Proprio all’ultimo secondo di gioco c’è poi stato l’infortunio del nostro grande portiere Biz. Che ha fatto stare tutti in angosciosa attesa, sul campo e sugli spalti, ma che fortunatamente sembra che si sia dopo un po’ risolto per il meglio.
Le pagelle
Biz:
il rigore parato e poi… tanta sicurezza. All’ultimo minuto ha rischiato molto in uscita bassa per difendere il risultato
8
Ballo:
chi l’ha sostituito, ultimamente non ha per nulla demeritato, ma lui ha una velocità che ne fa un elemento essenziale sia nella spinta, sia soprattutto nei recuperi difensivi
7.5
Kangasniemi:
cresce di partita in partita, potrebbe anche arrivare molto in alto. Fisicamente è straripante, insuperabile e incontenibile. Sta migliorando anche tatticamente e ha personalità, come di mostrano alcune giocate in profondità e alcuni cambi di campo.
8
Perez:
l’unica nota dolente, rientrava dopo molti mesi, ma non ha mostrato né potenza e aggressività né concentrazione, avendo perso un paio di palle assurde che avrebbero potuto cambiare l’inerzia del match.
4.5
Carbonara:
senza essere protagonista di grandi giocate, copre bene la fascia, si applica nelle diagonali difensive e se c’è da spingere non si fa pregare.
6.5
Putsen:
dei tre centrocampisti è quello che più spesso si trova in posizione di play. Sta progressivamente adattandosi al nostro calcio e nei meccanismi della squadra
6.5
Zarate:
ancora una buona prova, senza particolari squilli, ma con grinta, corsa e applicazione.
Cerpelletti:
buonissima partita del giocatore, che ha sempre avuto grandi qualità e ora si sta completando anche fisicamente. Fortissimo nella gestione del pallone, legge bene le situazioni e ha tempi di gioco importanti.
8
El Mahboubi:
sempre insidioso e aggressivo, l’ispano-marocchino costituisce una spina nel fianco della difesa avversari e nello stesso tempo è un punto di riferimento per le nostre ripartenze
7
Kukulis:
si sbatte lottando contro i centrali sardi e cercando di aiutare la squadra. Ha anche piedi discreti, ma gli manca ‘lo spunto della punta’, per citare il grande Liga.
6-
Zouin:
ormai a questi livelli è sprecato. Prima era un’aletta dribblomane, un po’ fantasiosa, ma senza la potenza necessaria per tradurre l’abilità tecnica in fatti concreti. Un paio d’anni di lavoro lo hanno molto migliorato e ora almeno in categoria è diventato imprendile. Nell’azione del gol semina avversari e segna con un tiro forte e a giro sul palo lontano.
8
Tra i subentrati vorrei citare le prove di Iddrissou, altro giocatore assolutamente imprescindibile per questa squadra che trascina con la sua potenza e velocità. Importante anche il contributo dell’ottimo Moressa, sempre pericoloso sul lato sinistro, ma tutti i subentrati hanno dato il loro importante contributo.
Luciano Da Vite
Concordo con il pensiero che non puoi schiacciare tutto e tutti per 90 minuti.
La scelta dei momenti è stato il mio cavallo di battaglia nel primo anno di Inzaghi, quando la squadra andava a tavoletta per poi cedere di schianto. Non è facile ma è ciò che avevo visto con Conte e che distingue una buona squadra, come la Lazio, da una che vuole essere ottima.
Come sempre gli episodi contano ma quando fai 6 gol i meriti ci stanno tutti.
Contento per Dum, per me insieme a Thula e Chala il vero insostituibile. È il classico esempio che facevo nel vecchio post: piedi piuttosto ignoranti (non sa calciare di collo interno o pieno, apre solo il piattone) ma presenza fisica e intensità importante. Preso a prezzo medio/basso, quando non puoi permetterti Hakimi è profilo su cui andrei sempre.
Bravo Dum: con lui non siamo monofascia e questo giova a tutta la squadra.
Sergio credo faccia certi commenti anche per scaramanzia: finché funziona….ben fatto!
I fondi comunque levano tende appena hanno margine di guadagno: quello del Genoa è già andato. Certo, occorre sperare in un compratore valido ma non li biasimo: gestiscono soldi altrui, non propri, per cui è normale non vogliano perderli. La responsabilità del management (e la sua bravura) con un fondo proprietario è amplificata al massimo
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Secondo il Corriere della Sera l’inter starebbe pensando a Gila , perché ha caratteristiche di rapidità che attualmente mancano ai nostri difensori centrali. Sono perfettamente d’accordo, anche a me Gila sembra molto forte e veloce (contro l’Inter è stato il giocatore che ha toccato la più alta punta di velocità). Solo che la Lazio non lo cederà mai a noi.
Però in questo caso ha un po’ di ragione Roberto: è stato preso a 22 anni dal Castiglia per 500.000 euro. Su questo tipo di scelte nonostante Bisseck e Palacios, siamo un po’ deboli. calisco che non i siano soldi da spendere in “avventure” perché ne abbiamo pochi e per mantenere le posizioni servono giocatori pronti. Ma qualcosa di più e di meglio si potrebbe fare.
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Vedremo cosa si rivelerà Palacios: dalle (poche) immagini viste mi sembra uno che abbia le caratteristiche “fisiche” per essere un buon difensore. Alto, gamba lunga e mi è sembrato, nella manciata di minuti visto ad Empoli, anche abbastanza veloce (almeno nell’allungo).
Ecco, Inzaghi dovrebbe avere un pelino in più di coraggio: posso capire che Bastoni sia meglio di lui (ci mancherebbe) ma la coppa Italia, in una stagione dove si gioca ogni 18 ore, potrebbe valere la pena affrontarla anche facendo giocare chi ha giocato meno.
Se poi si dovesse uscire sarebbe un peccato, ovvio, ma non certo la fine del mondo (si veda scorso anno).
Parliamo in ogni caso di ragazzi – ci metto anche Buchanan e Asslani che sono tra quelli meno impiegati (oltre Arna e Correa che però hanno già dimostrato i loro limiti) – che sono comunque nel giro delle loro nazionali e non sono stati presi esattamente all’oratorio per un pacco di ghiaccioli e due aranciate.
Fonseca, con tutti i suoi limiti, ha fatto giocare, peraltro in campionato, ragazzini come Camarda, Liberali e Jimenez. Si è beccato le critiche – peraltro perchè, di fatto, l’esperto Morata ha cestinato due gol che avrei fatto anche io – ma il coraggio non gli è mancato (probabilmente i panchinati eccellenti avranno fatto i capricci in allenamento).
Forza Simone, osa un po’ ed evitiamo di essere magari qui a maledire un turno di coppa italia (anche se passato) se rischia di portare infortuni compromenttenti per altre manifestazioni ben più probanti.
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Forza Simone. Sono certo che le tue scelte saranno più consapevoli e quindi più giuste di quelle che farei io.
PS: Camarda lo farei giocare anch’io. Non è questione di coraggio,Liberali no per ora.
Comunque non è mai questione di coraggio: il coraggio non è tra le competenze di un allenatore. la capacità di lettura delle situazioni, si
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Concordo su tutto con Luciano, ad eccezione dell’ultima parte riguardante il coraggio che di certo non è una competenza dato che non si può sviluppare, ma è una capacità che, nel ruolo di allenatore, a mio modesto avviso, non può mancare. E, proprio perché sono d’accordo con te su tutto il resto, per me Inzaghi è un allenatore coraggioso.
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Si può sviluppare il coraggio, fidati. Io non so se sia coraggioso, temerario e o fifone. Non mi interessa. Di sicuro è un grande allenatore. Con i giovinetti ci lavora molto. Poi quando vede che sono pronti li fa giocare. Prima no. Non so se questo sia coraggio o meno
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Leggendo l’articolo di fcinternews su Castro, si trova la spiegazione sul perché Castro (ma magari anche un centrale che è andato al Parma e qualche altro) non sono venuti all’Inter ma sono andati a squadre di media classifica.
C’è però una contraddizione: Palacios è stato preso pur non potendo essere impiegato con una certa continuità. Mi piacerebbe capire perché: Palacios ha davanti Bastoni, Carlos,ed eventualmente Bisseck che ha giocato più volte a sinistra. Castro avrebbe avuto davanti Arna e Taremi (o prima Sanchez). Secondo me avrebbe avuto più possibilità di impiego rispetto a Palacios. Almeno nei primi tempi.
Ps è un quesito vero che mi pongo, non una polemica, perché io credo fermamente alla spiegazione Castro e penso che sia corretta.
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Ipotizzo: Palacios è il sesto difensore ed è stabilmente in prima squadra come teorico primo cambio di Bastoni.
Castro 18enne, non l’attuale, avrebbe probabilmente fatto la spola tra primavera e prima squadra, ave do davanti non uno ma due giocatori. E ha detto no.
Poi chissà come sia andata. Magari semplicemente è stato proposto e i nostri non ci credevano. Ci sta
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Mi fido, ma comunque per me il coraggio, in un allenatore, non è solo se lancia giovani o meno. Ne discutete spesso nei commenti e la mia posizione è molto vicina alla tua. Poi, certo, alcuni allenatori son più propensi di altri a non guardare la carta d’identità, ma mi interessa davvero poco. Trovo che Inzaghi sia coraggioso per moltissime cose: in primis aver portato avanti le sue idee quando era a rischio esonero. Non è da tutti, c’è chi si sarebbe piegato a logiche più convenienti e invece ha avuto il coraggio di portare avanti il suo gioco e, da allora, ci sta regalando una delle più belle Inter che io ricordi.
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Roberto, Secondo te il mondo è pieno di giovanotti diciottenni che preferiscono il Parma o il Bologna all’Inter.
Su Parma a me risulta che avesse un accordo verbale di massima ma l’Inter avrebbe rinunciato perché…troppo costoso. magari mi risulta male.
Su Castro, chi ha scritto la notizia ha scritto anche che l’Inter ha rinunciato e ne ha spiegato i motivi. magari hanno sbagliato anche gli estensori della nota.
Speriamo che la smettano di andare su giovani che tanto poi preferiscono squadre medie o squadrette…
Sul coraggio di Inzaghi io concordo, ma non è una questione che mi interessi molto. nel senso che un allenatore fa i suoi interessi: se crede che una soluzione sia la migliore, per tutelarsi la segue. fare una cosa in cui non crede non ndebbe incontro ai suoi interessi.
Quindi ancora una volta, per me, non è il coraggio che conta, ma la conoscenza del mestiere dei giocatori, ecc.
In ogni modo a me sembra che inzaghi (e questo gli fa onore) dopo la venuta all’Inter abbia cominciato a lavorare di più sulla fase di non possesso. ha anch accentuato il ricorso al turn over, ma non credo si coraggio, peso che ancora una volta tutto dipenda dalla conoscenza dei giocatori e da un’attenta e professionale valutazione delle loro possibilità attuali.
Il coraggio in teoria poteva essere la scelta di Correa in un paio di partite, quando tutti lo davano per finito. ma anche lì non si è trattato per me di coraggio ma di saper fare il proprio lavoro
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Non sono d’accordo, le soft skills in un ruolo così centrico rimangono fondamentali, ma ci sta, capisco il tuo discorso.
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Non credo sapremo mai ciò che succede veramente.
A volte i Colidio sono arrivato, i Leoni no.
Ricordo anche due anni fa quando ceduti Hakimi e Lukaku si scrisse che non potevamo.spendete e prendemmo solo Dzeko, Correa e Dum.
Poi a gennaio arrivo Gosens per 28 milioni.
Io tendo a credere che ci stia anche non voler fare un investimento su un 18enne e/o che il 18 enne in questione preferisca altro in quella fase della sua carriera.
Tanto poi al top club ci arriva se è veramente bravo mentre se non gioca mai per 2 o 3 anni rischia di perdersi.
Credo, ovviamente non ho certezza, che se Leoni non avesse avuto alternative avrebbe spinto per Inter, anche se poi sarebbe finito in primavera o in prestito in qualche team di B. Ma potendo fare una rosa di A ci ha pensato…poi ovvio che se avessimo i soldi del psg prendi ogni anno 10 diciottenni sperando che un paio poi si rivelino buoni.
Ma chi lo fa in Italia? Io non vedo nessuno
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Coppa Italia: Inter Udinese 2-0
Non è stata una partita facile, come del resto si prevedeva, per una squadra che presentava 8 o 9 giocatori diversi rispetto a quelli che avevano sbancato l’Olimpico, punendo la Lazio ben oltre i suoi demeriti.
Se il risulto, tra l’altro acquisito nel primo tempo, può far pensare a una gara tranquilla, i pochi dati statistici da un lato, alcune situazioni emerse dal campo dall’altro, mi sembra dimostrino che, pur in un quadro di complessivo apprezzamento, si siano evidenziati dei (comprensibili e forse scontati) problemi.
Se il possesso palla è stato, come prevedibile, a nostro favore in modo abbastanza contenuto (57 a 43), impressiona il dato sui tiri verso la porta: 8 a 7 per loro.
Credo sia il dato più basso per la nostra squadra da parecchio tempo in qua.
Ancora più significativo il dato dei tiri in porta: 3 a 1 per noi.
Questo dice che li abbiamo bloccati piuttosto bene, ma anche che abbiamo incontrato grande difficoltà nel concretizzare, se si considera che dei 3 tiri in porta quelli dei gol sono stati graziosi regali della difesa friulana, aldilà della bravura dei nostri.
Aggiungiamo pure il fatto che il sistema di gioco dei bianconeri, abbastanza spregiudicato per una squadra che ha tanta fisicità ma non tantissima classe, ci concedeva spazio per le verticalizzazioni centrali, almeno fino al momento in cui, capìta l’antifona, i friulani hanno abbassato i centrocampisti e cercato il lancio lungo per la potente punta Lucca o per qualche velocista che arrivava a rimorchio.
Queste considerazioni sminuiscono il significato di una prestazione nel complesso soddisfacente?
No, a parer mio, perché ci sono state anche parecchie notazioni positive, per fortuna.
Servono solo a mettere in equilibrio un giudizio che da troppe parti (parlo dei commenti) mi sono sembrate eccessivamente elogiative e in modo pericoloso.
Partiamo dai dati di fatto: l’Inter ha raggiunto l’obiettivo di passare il turno risparmiando parecchi giocatori chiave, gestendo per lunghi tratti la partita e risparmiando energie per tutti che in seguito potranno rivelarsi preziose.
Essere andati al riposo sul 2-0 e aver consentito all’Udinese un solo tiro in porta, ancorché pericolosissimo, nel finale di gara è la dimostrazione di un match giocato in gran parte in controllo, anche abbastanza agevole.
Certamente la quadra non ha avuto necessità di spingere al massimo un motore che aveva diverse sue parti in rodaggio.
Mi riferisco a una linea difensiva inedita, con un centrale impiegato in un ruolo nuovo, di un centrocampo più giovane ma meno ‘fosforoso’, di un attacco che presentava contemporaneamente due ‘scommesse’, cioè giocatori che singolarmente, per quel poco che erano stati impiegati non avevan convinto.
E parlo di esterni di cui uno era un’incognita e l’altro, pur di affidabilità certa, non sembrava possedere le qualità necessarie per aprire il campo, proprie invece di Dimarco.
Se ci aggiungiamo che, almeno nei minuti finali abbiamo visto in campo Palacios e Aidoo, cioè giovani assolutamente nuovi per questi palcoscenici, se ne deduce che l’ottimismo è giustificato, anche se non si arriva agli eccessi del “visto che abbiamo due squadre’?
No, non abbiamo due squadre: la situazione ha un po’ ripetuto quella della partita contro il Bayern e l’esito diverso è dipeso dalla diversa sostanza tecnica prima che atletica, degli avversari.
Non abbiamo 25 titolari, ma 15-16 titolari e altri giocatori che, se non impiegati tutti contemporaneamente, possono dare un discreto contributo.
Di norma questa situazione sarebbe perfino sovrabbondante, ma non lo è in considerazione del numero di impegni che ci attendono (nessuna squadra ha la possibilità di eguagliare il nostro teorico numero di partite stagionali, perché siamo in corsa per campionato, CL -con la possibilità di arrivare a un turno suppletivo- coppa Italia, super coppa, con un recupero di campionato infrasettimanale e con moltissimi giocatori impegnati con le nazionali).
Pr questo il lavoro sulla preparazione atletica e la gestione delle risorse saranno fondamentali.
Per questo il risultato ottenuto contro l’Udinese in questo modo vale tanto, per questo l’unico rimpianto è per il punto perso col Bayer, quando comunque il ‘rischio calcolato’ delle alternanze stava per pagare e solo uno sfortunato episodio all’ultimi istante rischia di produrre nuovi ‘sacrifici’ atletici che potremmo pagare.
Se vogliamo essere pignoli qualche piccolo campanello di allarme si è visto.
Per esempio in avvio Bastoni, forse non protetto si è perso in dribbling e scatto l’avversario, che ha creato una situazione di pericolo;
Bisseck è stato impegnato molto severamente da Lucca e non sempre l’ha spuntata;
Nel secondo tempo abbiamo subito qualche progressione di avversari con più gamba, segnatamente il numero 4 ma non solo, che ci hanno creato qualche difficoltà.
E anche la loro unica occasione è nata proprio da una progressione vincente.
D’altra parte giocavano anche gli avversari, hanno costruito una squadra basata proprio su corsa e fisicità e se segnalo qualche nostra difficoltà…eccessiva, per quanto numericamente ridotta è solo perché in proiezione futura anche i particolari possono risultare determinanti.
A questo punto non resta che avventurarsi in una rassegna sintetica delle prestazioni individuali:
Le pagelle
Martinez:
nel precampionato non mi aveva voncinto. Ieri ha svoto con sicurezza la normale amministrazione e nel finale si è esibito in una bellissima parata.
7
Darmian:
Lui non giocherà quasi mai da otto ma non va mai sotto la piena sufficienza. Non ‘esce’ come i…predecessori nel ruolo ma chiude tutti i varchi
6.5
(Aidoo:
la velocità è il suo forte, ma servono anche forza e peso, come si è visto)
sv
Bisseck:
per essere la prima volta, almeno nell’Inter, da centrale, se la cava bene, considerando anche che l’avversario è tostissimo. Conferma di avere qualità e margini di miglioramento
6.5
Bastoni:
in avvio si fa uccellare, credo da Rui Modesto. Poi prende le misure a tutti e di l^ non sipassa più. Solita generosità e qualità nella transizione offensiva.
7
Buchanan:
se è quello visto ieri c’è poco da sperare. Timido, scolastico nelle iniziative, ingenuo in alcune giocate e poco inseirto nella manovra.
5.5
(Palacios:
mah, qualcosa fa intravedere, a livello di potenzialità, ma si capisce perché per il momento non è considerato una vera alternativa. Non è che…Inzaghi manchi di coraggio, è che al momento non è pronto. Se lo sarà da domani anch’io… sarò felice)
sv.
Frattesi:
che frattesi sia un giuocatore di prima fascia non ci sono dubbi. Come non ci sono dubbi sul fatto che nell’attuale organico di titolarii centrocampisti, oltre che incursori, devono essere palleggiatori e lui in questo non è ancora al livello degli altri cinque
6
Asllani:
vorrei tanto che mi convincesse in pieno, ma ancora non ci riesce. Si fa qualche bella giocata, si è ordinato in regia, si cerca anche di coprire, ma in tutte queste situazioni è ancora lontano da Chala. I molti bei voti che ho visto credo siano influenzati dal gol, realizzato con parecchia suerte, anche se bisogna dire che ha calciato bene.
6+
Calha: altra personalità, altra grinta, altra capacità di lettura.
7
Zielinski: lui i piedi ce li ha per giocare con Barella e Calha per cui si rende prezioso nelle uscite e nella transizione offensiva. Gli manca la sicurezza per andare con ferocia alla conclusione
6.5
Carlos Augusto:
ancora una bella prova, che fa seguito a quella dell’Olimpico: difende con successo, corre, aggredisce, quando può va anche al tiro
6.5
Taremi:
l’iraniano non convince del tutto, ma non perché…è vecchio. Perché è esattamente il giocatore che vediamo e che è sempre stato. Lo so che ha segnato tanti gol, ma in altri contesti. Lui non ha le caratteristiche fisiche dell’uomo d’area, ma è fortissimo con il pallone tra i piedi e può segnare, anche parecchio, non sfondando le difese, ma arrivando a rimorchio.
Sfortunato nella conclusione sul palo, ma ottimo nel lavoro di raccordo tra le linee e nell’assist per Arna.
7
Arnautovic:
la sensazione è che se giocasse di più potrebbe tornare ai livelli che gli sono consoni.
Sicuramente è in ripresa rispetto a qualche tempo fa e comunque è un uomo il cui peso in area di rigore si fa sentire. Spero che il gol lo aiuti nel rilanciarsi.
6.5
Lautaro:
non c’è nulla da fare per il gol, in questo momento gli dice male e per una punta questo è importante. Ma, per come lavora con la squadra, anche dopo Roma, dà la sensazione di essere vicino al top.
6.5
Inzaghi:
fa un turn over quasi totale, pur non avendo, come si dice, 22 o addirittura 25 titolari. La squadra si muove comunque con qualità in entrambe le fasi: significa che aldilà delle qualità individuali tutti sanno cosa fare e come comportarsi.
7.5
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Ieri sera a me Palacios ha lasciato una buona impressione: ha sempre cercato di giocare palla avanti, segno di buona personalità.
Personalità che credo manchi ad Asslani: buonissima tecnica ma sempre giocata banale.
Tra i promossi di ieri Arna: aldilà del gol, ieri si è mosso molto più del solito.
Rimandati invece, per me, Bisseck che da centrale non mi ha convinto per tempi di uscita ed il dfatto che la sua qualità in avanzamento in quel ruolo risulta depotenziata; Buchanan che ha provato qualche iniziativa ma ha subito fisicità avversaria (vero che non partiva titolare credo da un anno) e Taremi che è veramente inconcludente nonostante si sbatta per la squadra.
Gli altri sufficienti
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Volevo lasciare anch’io qualche impressione sui singoli, relativamente a Inter-Udinese ma anche all’ultimo periodo:
Approfitto per augurare buone feste a tutti!
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ho visto la partita degli U20 contro quelli della Roma….non sapevo che Zefi fosse stato ceduto proprio a loro, credevo fosse infortunato o qualcos’altro di simile….non commento la prestazione dei nostri perchè può starci di vivere una giornata no, del resto venivamo da un buon filotto di gare positive (con qualche rara pausa). Vorrei però dire la mia sull’ irlandese, non so quanto ne sappiano i giornalisti, ma se è vera questa cosa che leggo della cessione per atteggiamenti da prima donna del suddetto, allora davvero non capisco…..stiamo parlando di ragazzi…i ragazzi vanno educati, indirizzati, assecondati con pazienza e tolleranza non ceduti, specialmente giovani campioni dal potenziale inespresso….Cristiano Ronaldo, Balotelli e chissà quanti altri avevano atteggiamenti da prima donna, eppure non passava per l’anticamera del cervello dei dirigenti di cedere simili prospetti!
ripeto se questa cosa è vera sono molto arrabbiato (anche se abbiamo mantenuto una percentuale sulla eventuale futura rivendita)…mi viene da pensare a questo punto che i dirigenti e tecnici della Roma siano fini psicologi in grado di gestire al meglio qualunque situazione e che si siano fregati le mani di fronte all’opportunità….ecco da questo punto di vista a volte preferirei smantellare il settore giovanile piuttosto che veder andar via sia i migliori giocatori che i dirigenti…..per investire il ricavato sulla prima squadra…tanto alla fine conta solo quello.
scusate lo sfogo.
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Sicuramente l’aspetto educativo non può esserci laddove si smantella la dirigenza che nel settore era un faro in questo campo (samaden e co). Non hanno interesse a mantenere comunque vivo il settore giovanile anche sul piano tecnico e lo dimostra il fatto che per sostituire uno dal talento di zefi (primadonna che comunque ha la forza la velocità e la muscolatura di un probabile professionista) hanno lanciato un giocatore come De Pieri che, oltre a essere privo di estro (prevedibile se non investi più che arrivino a essere titolari giocatori tecnicamente poveri) non ha nessuna di quelle caratteristiche agonistiche e fisiche necessarie a diventare un professionista: lui come probabilmente tutta la rosa ha come massima ambizione futura il campionato di serie D. Se devi spendere soldi per un giocatore come topalovic che poco ha a che vedere con il calcio intenso di oggi vai a trovarne centinaia tra le periferie italiane piuttosto che comprarsi il procuratore di turno. Sicuramente ci sono tanti giocatori mediocri e lo dimostra il fatto che un ragazzo con nessun mezzo particolare adatto ad affermarsi in primavera come aidoo abbia esordito in coppa Italia. Non ricordo da anni un difensore mediocre e debole anche nei fondamentali (marcatura, gioco aereo) come re cecconi: se giocatori allora quotatissimi come sciacca e della Giovanna non c’è l’hanno fatta, se presunti campioncini come bonazzoli e bettella non sono riusciti a restare o ad arrivare in serie a mi pare che nessun elemento della debole primavera dei giorni nostri possa anche solo diventare un professionista. Mi chiedo se non sia utile chiudere il settore giovanile che ormai non ha più nessun valore (educativo e tecnico): soprattutto mi pare che sia questa l’intenzione di oaktree nella sua pianificata opera di destrutturazione
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Sergio, come al solito non hai capito niente di quello che ho scritto…la tua disanima apocalittica sulla situazione attuale della nostra primavera non c’entra niente con il mio sfogo….non sono per niente d’accordo!!.
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La spiegazione è semplice: oaktree è…al servizio degli ovini, lavora per loro e l’obiettivo è chiaro: distruggere l’Inter! Per fortuna Sergio li ha sgamati e ci ha messo in guardia
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Mi senrto troppo deluso, quasi umiliato, per poter tentare ora un commento ponderato. mi limito alle pagelle, solo in voti della gara.
Calligaris; 5
Aidoo 5
(61′ Della Mora),
Re Cecconi, 5.5
Alexiou, 6
Motta 5.5
(61′ Cocchi); sv
Topalovic 5
(71′ Venturini), sv
Zanchetta 5
(84′ Bovo), sv
Berenbruch; 5
De Pieri, 5.5
Lavelli, 5.5
Quieto 5.5
84′ Spinaccè).sv
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Che dire ragazzi a volte le batoste servono.. guardate che risultati ha fatto la prima squadra (toccando tutto il possibile ed oltre) dopo il derby.
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tankian: temo che non sia la stessa cosa. Contro il Milan abbiamo sbagliato partita e probabilmente eravamo svuotati di energie. ma, almeno io, non ho avuto la sensazione di un gruppo irrimediabilmente più debole.
Contro la Roma (che tra l’altro aveva quattro 2007) siamo stati dominati perdendo tutti i duelli 1 contro 1. loro avevano tutti giocatori fisici e potenti, molti dei quali non ottima tecnica. Noi avevamo o giocatori tecnici con scarso fisico (si trattasse di potenza o di corsa, ma le carenze organiche c’erano) oppure giocatori di fisico sufficiente ma di tecnica modesta.
Si può sperare in un a giornata storta, nella stanchezza (dopo tutto avevamo di recente vinto 3-0 a Bergamo e infilato un filotto straordinario in YL.
Ma secondo me in società va fatta una riflessione seria sul settore giovanile: se credi che possa essere utile o fondamentale in prospettiva prima squadra bisogna fare seri investimenti, prima sui dirigenti, prendendo i migliori anche a costo di spendere parecchio, poi sui criteri dei giocatori da prendere.
Se invece l’esistenza del settore è considerata non un’opportunità, ma una necessità di routine, allora si va avanti così, comprando i Topalovic e i Romano perché sono bellini o perché costano poco.
.
U Zefi che dire? Che fosse uno degli acquisti più riusciti degli ultimi anni, non c’era dubbio: da disciplinare tatticamente e caratterialmente, certo, ma con tecnica velocità dribbling e potenza fuori dal comune.
Ricordo e lo avevo anche scritto, non so se in U17 o U18 un Inter Spal che vincemmp 5 a pochi con 4 gol di Zefi, incontenibile.
Poi incontrammo di nuovo la Spal che era forte, nella finale per lo scudetto: Zefi non c’era e perdemmo clamorosamente.
Una persona che lo ha seguito ai tempi per conto dellasocietà mi ha detto che è stato lui a voler andare a Roma per riunirsi a familiari o parenti. Non so se sia vero, ma anche così, noi avremmo sbagliato parecchio
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Inzaghi: “si va verso un mercato di giovani? Se si aiutano a vincere a me va benissimo”
Concordo al 100%. Se CI AIUTANO A VINCERE, non se forse in futuro ci aiuteranno a vincere
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hanno vinto tutte. Domani per noi diventa dura, anche psicologicamente
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Speriamo di non pagare troppo lo scotto di un cambio radicale nelle politiche di mercato. Na era inevitabile senza un presidente disposto a perdere 150 mn l’anno.
Sembra ci possano essere più soldi per cartellini ma meno per stipendi, ergo gente più giovane ancorché più costosa (di cartellino).
Qui vedremo di che pasta è fatto il nostro scouting. Se si confermeranno tra i migliori non dobbiamo tenere, cmq una base solida c’è ancora.
Inzaghi tra le righe ha ammesso sguardo particolare verso Nico Paz. Vedremo,,ma credo che il ragazzo sarà indirizzato verso premier, occorre arrivare prima.
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Se pensano di prendere Nico Paz, Castro e magari Bijol con i soldi spesi per…Palacios andremo incontro a una flessione inevitabile. perché non arriveranno. Se pensano che attraverso lo scouting possano arrivare giovani semi sconosciuti e a poco prezzo che ci aiutino subito, la flessione sarà ancora maggiore. Temo.
Guardate De kKtelaere che tra l’altro non era affatto semi sconosciuto ed è costato tanto: ci ha messo due annu ad affermarsi. Dopo il primo anno il Milan se n’è disfatto. A bergamo ha fatto un anno discreto, ma l’Atalanta è club che a differenza di Inter e Milan può aspettare.
Dopo due anni, a quasi 25 anni e on 20 presenze nella nazionale belga, è esploso
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Siete ragionevoli avete perfettamente compreso la logica le motivazioni e il portafogli che oaktree sta agitando ai 4 venti ma avete paura (eppure la prossima chiusura del settore giovanile dovrebbe dire qualcosa) di arrivare all’implicazione finale, cioè che è finita. Il tifoso non riesce a vedere la catastrofe se non quando è sotto gli occhi: bisogna finire settimi per ridefinire il tutto….probabilmente nemmeno vedere altre spendere centinaia di milioni vi scuote dall’avere timori…non sono timori ma certezze
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Inzaghi dice “se aiutano a vincere, li accetto.”
Non gli vanno benissimo, li accetta. E io sto con lui.
Il calcio di Simone è estremamente raffinato tatticamente, anche gente scafata come Zielinski ha bisogno di tempo, figuriamoci un giovane che, per quanto forte e di talento, non ha esperienza e conoscenze tattiche di uno che gioca da 10/15 anni.
E l’Inter non è l’Atalanta dove un anno, forse, vinci lo scudetto dopo anni di ottimi piazzamenti senza vincere pressoché nulla. Con quei risultati, da noi, c’è la rivoluzione.
Per questo Inzaghi accetta i giovani (se bravi), ma sono certo che se dipendesse da lui (e dalla dirigenza) andrebbe su profili di maggior esperienza come giusto che sia, dato che la proprietà può guardare a un lasso di tempo più ampio e al bilancio. Anzi, deve farlo.
Mentre l’allenatore deve guardare al “hic et nunc” dato che il primo fondoschiena a saltare in caso di risultati non all’altezza, è il suo.
Sarà interessante vedere se e come concilieranno queste due necessità.
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Sergio, se arriveremo settimi, ci dispiacerà ma ce ne faremo una ragione. Dopotutto è solo uno sport, un divertimento e esistono anche gli altri che hanno le nostre stesse ambizioni. Per il momento noi tifosi dell’Inter ci godiamo una squadra forte, competitiva. Poi si può vincere o non vincere, ma l’inter è storicamente in un buon momento. Siccome tutte le cose del mondo cambiano, prima o poi cambierà anche questa situazione. Intanto godiamoci la nostra Inter attuale che qualche soddisfazione ce la sta dando
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Luciano, è questo il punto su cui ho tanto insistito!!!!!
Con una base solidissima e rotazioni limitate come ha fatto Inzaghi in 3 anni (e i 2 di Conte prima), anche noi avremmo avuto il tempo di aspettare il De Katelare o il Palacios di turno.Facendoli giocare per gradi e in partite più semplici.
Se invece si preferisce avere la riserva 35enne perché più sicura va bene. Si vince? Va bene (poi scopri che tale riserva ha fatto 200 minuti in campionato ma fa niente).
Poi però è normale avere la coperta corta. Come si può pensare, ragionevolmente da un punto di vista economico, di prendere Buongiorno ma tenere sia Acerbi che De Vrj (che ovviamente non puoi cedere perché non hanno mercato)?
A me dei giovani in quanto tali frega nulla ma credo, e i fondi la vedono così, che la stabilità finanziaria di un’impresa (le squadre di calcio sono ormai questo) preveda asset (calciatori) che in gran parte (una quota, minima, di veterani ovviamente ci sarà) aumentino di valore. Come può anche lo splendido Micky aumentare di valore? O Zelinski o Taremi o Darmian o Acerbi…
Se hai un parco macchine ediamente giovane (noi connprimo anno Conte) che, quando invecchiano, sostituisci con auto ancora più vecchie, è normale che prima o poi dovrai rifare tutto. Con i rischi connessi visto che nessuno ha il pozzo di San Patrizio. Non devono essere tutti 20enni, anche 25enni, ma è chiaro che devi pescare anche su mercati meno noto per far quadrare i conti.
Vado matto per questa soluzione? Nemneno per idea.
Ce ne sono altre? Io non ne vedo perché le scelte fatte hanno portato ingentissime perdite finanziarie che un fondo (non li biasimo per ciò che sono) non è disposto ad accollarsi.
Puoi vincere lo stesso? Per me si perché gobba a parte in Italia nessuno spende per squadra annualmente quanti noi.
Sarà più difficile? Certamente si perché prendere Busse k a 7 mn o Palacios a 11 è più rischioso che prendere Acerbi ma se sei bravo e un pizzico fortunato e sfrutti la finestra di una buona base di titolari puoi restare ipercompetitivo (se ci riesce Atalanta…)
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Premessa, non sono esperto di settore giovanile, però Sergio dice una cosa che mi fa riflettere: chiusura del settore giovanile.
Ora io credo che tale settore, se non supportato da investimenti su staff, scouting, centri di allenamento, ecc. di primo livello, finisce per non produrre ragazzi di livello.
E se non produci ragazzi di livello, forse (dico forse) è anche ragionevole pensare di concentrare risorse su prima squadra, ‘rubando’ talenti che altri hanno formato.
In Inghilterra abbiamo esempio del Brentford ma avevo letto esistano altri casi.
Il mercato globale offre anche questa opzione.
Personalmente sarei per investirci tanto e tornare a dare chance ai nostri ragazzi per completare prima squadra. Non dico di questa annata, che non conosco, ma in generale. A memoria non ricordo da chissà quanto un ragazzo della primavera che sia entrato in prima squadra e abbia progressivamente aumentato minutaggio come era normale accadesse in passato.
Non parlo di Dima che arriva dai a 24 anni suonati dopo aver girato mezzo mondo
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Chiosa sul calcio inglese: so che per qualcuno può non essere calcio, ma tottennhan liverpool è un match che non può non far innamorare anche chi il calcio lo guarda di sfuggita. E’, peraltro, uno dei tsnti che cartterizzano quel campionato dd è un dei motivi per cui la premier league negli ultimi venti anni ha staccato tutti i campionati per visibilità e conseguente ricchezza.
Non sono tanto i nove gol quando la costanza delle azioni pericolose generate nell’arco match. Frutto della volontà, di entrambe, di giocare e andare a cercare il gol. E divertire i tifosi sia allo stadio che davanti alla tv che non cambiano canale per gli sbadigli.
Si trattava anche di un big match che da noi spesso resta bloccato per 30/40/50 minuti fino all’episodio che lo apre, spesso un rigore o un gol da corner.
Il calcio, per me, è anche emozione ed è decisamente più emeozionante vedere queste partite che gli 0a1 conquistati con due tiri e poi difesa strenua (qualcuno ha detto Allegri?). Quindi capisco perchè chelsea e liverpool affidino panchine a tecnici senza esperienza di vertice trascurandone altri che hanno vinto parecchio ma….in un modo poco consono (ai loro occhi).
Da qui le critiche ad Inzaghi perchè con la gobba sul 4a2 avrebbe dovuto chiudersi: in realtà il problema sono stati i gol del 5a2 ciccati miseramente dai nostri oltre ad alcune grandi parate del loro portiere e ad un paio di giocate veramente importanti dei due loro esterni: Sergio gongolerà :). Ma sono critiche prettamente italiane: alla lunga la propositività, a parità di forze, son sempre convinto finisca per pagare.
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“…però Sergio dice una cosa che mi fa riflettere: chiusura del settore giovanile.”
Allora io capisco la voglia di parlare di Inter,comprendo che tutte le opinioni sono da rispettare,ma se ogni volta che apro il blog devo leggere che i commenti di un personaggio ambiguo come Sergio servono come spunto per continuare nelle continue “litanie catastrofiche” sul futuro della ns Società, beh ,scusatemi ,preferisco lasciar perdere, divertitevi pure con il Vs. “tafazzismo” davvero esasperato. E che sia ben chiaro, non sono un “aziendalista con i paraocchi”…sono anch’io perplesso e scettico su alcune strategie riguardo al ns. “settore giovanile”,però cerco di non veder tutto nero ,anche perchè ,pur non essendoci fenomeni,non mi sembra che si faccia un “filotto” così importante in Europa (mi riferisco alla Primavera) senza qualche valore importante.
Lo riscrivo ancora una volta…godetevi questo” ns. momento calcistico” “così piacevole, mi sembra davvero da folli non riuscire a gustarselo. Liberi di farlo……contenti voi….
Buone Feste !
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Ad esempio sembra plausibile un inserimento di pio Esposito per Nicola Paz. L’argentino si intende forte, soprattutto in futuro: visione di gioco da grande giocatore su un buon fisico strutturato. Tuttavia anche spendendo 50 milioni sarebbe completamente pronto non prima di 3-4 anni (si ricordi che di palacios non si conoscono nemmeno le potenzialità)e in un anno si stanno perdendo 3 giocatori che stanno esplodendo in quei ruoli: Oristanio, Seba e Pio Esposito. Se si perdono 3 ragazzi forti (forse fortissimi) per prendere uno forse fortissimo ma acerbo si va di certo verso un cambiamento in malora di programmazione e la fine è una certezza. Il giovane forte ma pronto è uno alla fofana, kone, kalulu, conceicao, n.gonzalez,buongiorno,thuram etc. Allora ha un senso puntare su profili giovani
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I calciatori da te citati non sono dei giovani con potenziale da scoprire come Nico Paz al primo anno di professionismo, ma calciatori con almeno 2-3 anni di professionismo che magari non hanno ancora dimostrato pienamente il loro valore, ma in ogni caso sono profili completamente diversi.
Per dire un Milito prima di arrivare da noi e farci vincere il triplete, cosa aveva vinto? E quanti anni aveva quando è arrivato?
Tutto questo per dire che nel calcio di può dire veramente tutto ed il contrario di tutto per avvalorare la propria tesi.
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esattamente sono dei giovani con potenziale già espresso almeno parzialmente, ed è per questo che ha più senso come politica: è più facile creare valore da altro valore o valore da un essere in potenza? Di un essere in potenza non si conoscono i fattori di rischio né completamente le variabili di successo. È come una banca di investimento che va su azioni che possono portare alto rendimento ma che non sono sicure: questo è tipico della mentalità neoliberale americana….e infatti il collasso economico e la diseguaglianze sociali estreme sono una loro prerogativa…..
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Ciao, ho fatto una breve ricerca riguardo il famigerato “costo rosa” delle principali squadre di A. Purtroppo non sono riuscito a trovare Atalanta Lazio e Fiorentina.
Inter: 200.8 ML
Juventus: 225 ML (+12.05% costo rosa, -3 punti e 2 partite in più)
Napoli: 194.7 ML (-3.13% costo rosa, +4 punti e 2 partite in più, NON GIOCANO LA CHAMPIONS)
Milan: 175.1 ML (-14.68% costo rosa, -8 punti e 1 partita in più)
Roma: 142. ML (-41.40% costo rosa, -15 punti e 2 partite in più)
Ovviamente è presto per parlare di rapporto risultati / costo rosa, visto che siamo ancora a dicembre, però considerando la situazione ATTUALE di classifica campionato + champions, non mi pare siamo poi quel obrobrio economico-sportivo che si vuole far passare.
Tutto questo facendo un doveroso quanto meritato plauso all’Atalanta, che sta facendo un lavoro, come club, fantastico, ma questo lo sanno tutti. Certo, adesso che iniziano a vincere anche dei trofei, con conseguente costo rosa destinato inevitabilmente a crescere, vedremo come si comporteranno.
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Guarda, io non sono un professionista nè di calcio, nè tantomeno di finanza, sono un tifoso.
Non avendo la sfera di cristallo non posso analizzare quello che sarà, ma quello che è stato. E se analizziamo la politica dell’Inter degli ultimi 5 anni, per non andare troppo lontano, io sono stra felice e soddisfatto dell’operatore della società.
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il problema non è infatti la gestione zhang, misurata a causa di altro ma che forniva sempre competizione. Il problema è la gente che “ci siamo messi in casa”
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Buone feste anche a te Tullio.
In ogni caso il mio commento npon era catastrofista ma semplicemente diretto a chiedere il punto di vista di chi è più esperto di settore giovanile.
Che poi sia nato da uno spunto che mi ha offerto Sergio, cosa c’entra?
Lui esprime il suo punto di vista in modo diciamo un po’ originale ma è il suo quindi si può provare a contraddirlo portando spunti e fatti.
Almeno io la vedo così.
Ancora buone Feste
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Ottimi dati Tankian che dimostrano certamente nessun disastro ma anche, senza riaprire la solita polemica, nessun miracolo.
Il Napoli ha aumentato tale costo di 40 milioni quest’anno per cui lo scorso anno stava in area 150.
Atalanta non si trova ma dal bilancio generale si colloca su un livello sicuramente inferiore.
Spero una volta per tutte questi numeri chiudano la diatriba dei mercati in attivo – peraltro solo uno – e ci faccia guardare avanti.
L’età media più elevata purtroppo ci imporrà, credo, di agire un po’ di più rispetto ad altri team sulla rosa ma le uscite di alcuni decani libereranno parecchie risorse: occorre investirle per bene.
Vedremo cosa accadrà
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Allora: incominciamo a togliere dalla discussione le sciocchezze: una squadra professionista nel nostro Paese è obbligata ad avere almeno i giovanissimi, gli allievi e la Primavera. In Inghilterra francamente non so.
L’Intenzione di Oaktree è così chiaramente indirizzata a eliminare il settore giovanile che stanno lavorando per costruire la costosissima squadra B, naturale conclusione del ciclo giovanile.
Quando un giovane finisce la Primavera non è più gestito dal settore giovanile quindi se lo danno in prestito, lo cedono o lo scambiano con tizio e con caio è una decisione di management e allenatore della prima squadra.
Che fino ad ora avranno anche fatto qualche errore, come tutti nella valutazione di giovani, ma mi sembra che abbiano sempre costruito squadre competitive. Con Zhang e con Oaktree.
Non mi risulta che Pio sia stato ceduto : anzi mi risulta che a chi lo ha chiesto sia stato risposto un secco no. Gli altri citati (Ori, Filip) al momento non troverebbero spazio nell’Inter. Un domani vedremo. .
A me risulta che la gestione dei giovani più interessanti sia molto sensata, con la sola eccezione di Casadei (perché era un periodo molto critico finanziariamente e avevamo bisogno di soldi per completare la prima squadra). Forse era il caso, potendo, di tenere legati ancora Agoumé e Seba…
In ogni caso non vedo una grande differenza tra produrre un giocatore da prima squadra, gradualmente, e più giocatori che consentono di comprare un giocatore da prima squadra.
Che ci sia un declino del nostro settore giovanile sembra evidente, ma certo non è iniziato con Oaktree. E in ogni caso questo declino (uso un termine forte, perché sono il …più grande appassionato del nostro settore giovanile e vorrei vederlo sempre al vertice come risultati e cone produzione di giocatori).
In realtà sia i risultati sia la presenza di alcuni giocatori interessanti rendono questo termine troppo crudo.
la partit con la Roma non evidenzia un complesso così scarso, perché è lo seasso che ha vinto tutte le partite di YL e che è in lotta per il titolo, pur avendo sprecato banalmente (anche per turn over e infortuni) diversi punti.
Insomma: in Italia siamo sicuramente inferiori solo alla Roma, all’estero …vedremo.
Il discorso sulla Primavera per me è un altro: la squadra è abbastanza forte, i singoli sembrano forti quando incontrano avversari uguali o più deboli, ma contro la Roma hanno incontrato avevrsari individualmente più forti.
Questo giustifica un certo scoramento (non in termini disfattisti come fa lui: DePieri sarà tanto se giocherò in serie D, per esempio).
In effetti giocatori che sembravano molto forti, di fronte a vere difficoltà si sono un po’ persi. Penso a ReCecconi, a Lavelli, allo stesso Mosconi per altro assente da più turni.
Per altri, non faccio nomi, si sapeva che erano validi in categoria ma avevano poche chance di fare tanta strada. Altri ancora (Romano, Topalovic alcuni U18) al momento non si riesce a capire perché siano stati presi. L’esempio di Topalovic è lampante: magari diventerà fortissimo, ma è stato strombazzato come un gran colpo e probabilmente è costato molto più del numero otto delle Roma che ha vinto il duello a distanza per almeno 3-0..
La perdita di uno dei pochissimi veri talenti, Zefi (davvero scippato a suo tempo alle grandi squadre inglesi) avrà i suoi motivi che non sappiamo ma è comunque un segno di debolezza, come a suo tempo la perdita di Gnontò.
Comunque prima di Inter Roma er poù ittunusta su valori individuali, dopo questa partita penso che esista qualche possibilità di vedere a San Siro, fra qualche anno, Cocchi e Kangasniemi.
Forse non abbiamo i soldi per inseguire i più forti a livello internazionale, neppure tra i ragazzi, ma la Roma, il Lecce, l’Udinese e L’Atalanta dimostrano che a questa età si possono pescare giocatori forti anche a prezzi non esorbitanti. Certo, non quelli che Real City e qualche altra comprano a decine di milioni l’uno.
Secondo me è vero che con l’addio di Samaden e le ristrettezze economiche è finito un ciclo. Adesso bisogna ripartire magari con altri nomi, altre mentalità e se possibile…altri soldi.
Non sono Sergio,ma un certoscetticismo sulle intenzioni di Oaktree ce l’ho anch’io.
Non ho nessuna simpatia per l’ipercapitalismo americano ma mi sembra inconcepibile dire che la loro prerogativa sia…il collasso economico. Anche perché credo sappiano fare almeno il loro lavoro e con il collasso economico e quindi tecnico dell’Inter farebbero un bagno di sangue le loro casse.
Quest’estate non hanno venduto né comprato nessuno, ma hanno rinnovato, in modo costoso, i leader più richiesti a livello internazionale.
certo, se si pensa ai soldi spesi da altri ci si intristisce: una volta chi perdeva investiva su 3-4 presunti forti per riproporsi (e accade ancora, anzi…), mentre chi vinceva inseriva 1-2 giocatori forti per confermarsi.
Noi da anni, checché se ne dica, quando vinciamo cediamo i migliori o come quest’estate non comperiamo nessuno.
Ripeto, sono scettico ma aspetto Oaktree alla prova del prossimo mercato estivo (anche se un segnle in quelloinvernale sarebbe gradito): proprio perché credo che sappiano il loro mestiere non penso che vogliano dilapidare ilvalore dellasquadra e dellasocietà.
Anche se, pure questo va detto sia per il mercato dei grandi, sia soprattutto per il riassetto e rilancio del settore giovanile, bisogna muoversi da adesso
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Non la chiudono per nulla. O meglio tu tieni le tue convinzioni, giustamente, io resto convinto che se da anni gli altri spendono per rafforzarsi e noi chiudiamo i mercati in attivo , e restiamo ai vertici, per avendo un monte stipendi elevato, facciamo autentici miracoli.
Comunque io sono felicissimo di come hanno operato fino ad ora gli attuali dirigenti.
Ti dirò di più: sono convinto che se non vinciamo oggi col Como non vinceremo lo scudetto (il contrario ovviamente non è detto: vincere è condizione necessaria ma non sufficiente).
In ogni caso se dopo aver vinto lo scudo, di fronte a ingenti investimenti dei rivali, Oaktree ci compra…Palacios, non rivincere è quasi scontato
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Domanda secca: quali migliori abbiamo ceduto a parte l’anno fi Hakimi e Lukaku?
Un anno….eh.
Vorrei una risposta perché altrimenti si fa solo una gran confusione.
Anche se non battiamo il Cagliari domenica prossima, pur vincendo stasera, non vinciamo lo scudo se le altre non perdono mai punti
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Appunto: abbiamo ceduto Hakimi e Lukaku addirittura in un anno chiudendo in attivo di molte decine di milioni e negli anni successivi abbiamo chiuso almeno a zero, abbassando contemporaneamente il monte ingaggi. In tutti questi anni le altre si sono sempre rinforzate.
Vedim il tuo modo di rifare è certamente più saggio del mio, il mio è più da tifoso. Io ricordo ch quando ero più giovane in estate a mezza notte prendevo la macchina e da Monza andavo a Milano in BAires dove c’era un’edicola aperta a qull’ora che aveva già la gazzetta del giorno dopo.
Ci andavo, con amici, per vedere se l’Inter aveva comprato qualcuno, non per… comparare le spese di gestione delle varie squadre.
Sulla partita col Como, pensala come vuoi. Io sono convinto che un pari oggi col Como avrebbe avuto un altro effetto di un eventuale (e comunque deprecabile) pari a Cagliari
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Tu hai scritto quando vinciamo cediamo i migliori.
Visto che vinciamo da 5 anni, quali migliori abbiamo ceduto negli altri 4 anni?
Altrimenti facciamo a chi le spara più grosse senza il supporto dei fatti.
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Luciano, perdonami, ma purtroppo – e sottolineo purtroppo – il calcio da allora è cambiato e questi aspetti sono fondamentali, non possiamo ignorarli. E lo dice uno che oltre che prendere la Gazzetta a quell’ora, dopo 12 ore andava ad acquistare La Notte per vedere se nel frattempo qvevamo comprato qualcuno.
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Veramente ho scritto: “abbiamo ceduto Hakimi e Lukaku addirittura in un anno chiudendo in attivo di molte decine di milioni e negli anni successivi abbiamo chiuso almeno a zero”.
Quanto a De katelaere, non credo si possa paragonare a Palacios, come acquisto, La prova è nel fatto che il belga anche non convincendo ha giocato da titolare sia nel Milan che nell’Atalanta. Poi si è affermato. Palacios non gioca da titolare neppure quando manca tutta la difesa..
Io resto contento dell’operazione Palacios e sarei contento anche se prendessero un centrocampista della nazionale belga giovane, pagandolo 40 milioni. Il problema è che di milioni ne vogliono spendere massimo sei e a quel prezzo prendi un giocatore che per un bel po’ non giocherà. Poi…speriamo.
Ma noi abbiamo tifosi, che scrivono anche qui, i quali hanno considerato negativa una stagione in cui siamo arrivati secondi a due punti subendo diversi torti, abbiamo vinto due coppe e siamo arrivati agli ottavi di CL facendo un’ottima figura col Lieverpool. I giocatori futuribili prendiamoli per la Primavera, così avranno il tempo per crescere. Per la prima squadra cerchiamo di prendere RINFORZI.
Phragrance: sono d’accordo che è cambiato il calcio in tanti aspetti. Non è cambiato il modo di tifare. Nessun tifoso pensa: “che c…o abbiamo abbassato il monte ingaggi”. Tutti i tifosi pensano: “che c..o abbiamo preso quel campione”. Nel calcio il problema della sostenibilità finanziaria non può prescindere dalla questione competitività. Una grande squadra, una grande società devono perseguire gli obiettivi sportivi, la ragion d’essere della società stessa. Poi se sono molto bravi li raggiungono senza buchi finanziari clamorosi.
la logica deve essere: investo per vincere e guadagnare molto di più da premi sportivi, incassi dal botteghino, incassi televisivi, sponsor che crescono con l’aumentare della competitività. Tutto questo a regime deve riuscire a pareggiare o quasi i costi di gestione. Ma si deve considerare anche l’aumento di valore che la politica di investimenti crea. prima degli investimenti di Zhang l’Inter è stata venduta per 300 milioni. Adesso non credo che valga meno di 1,2 miliardi. Quando si parla di deficit bisogna considerare anche questi soldi.
Zhang ci stava riuscendo: poi è arrivato il covid e nello stesso tempo ha perso tutti gli sponsor cinesi per questioni politiche e si è creato il buco
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Io leggo “Noi da anni, checché se ne dica, quando vinciamo cediamo i migliori o come quest’estate non comperiamo nessuno”.
Quindi ho fatto una domanda che al solito rimane senza risposta: passiamo oltre come passiamo oltre sui numeri regolarmente ignorati o parzialmente presi a seconda della convenienza. Inter è una società con parecchie centinaia di milioni di debiti – frutto di una gestione passata rivedibile sotto questo aspetto – per cui il valore netto non può che essere abbondantemente inferiore rispetto al miliardo e due di cui si parla. Ma ovviamente queste cose non contano oppure non interessano al tifoso: invece a me, che sono tifoso, interessano quando giudico operato complessivo della mia società perchè vorrei non dovermi trovare ogni due anni a finire nelle mani di un creditore perchè il proprietario non riesce più a far quadrare finanze. La stabilità è importante molto più di un acquisto azzeccato. E sono contento Marotta la dichiari ad ogni intervista.
Tornando al calcio giocato, ieri buona vittoria ottenuta a “ritmi controllati”: non a caso Inzaghi ha parlato di vittoria da grande squadra, quella capace di gestire i ritmi evitando di restare sfiancati perchè si va a mille. Per me molto bene.
Personalmente faccio un appunto ad Inzaghi: prenda Lautaro e, se come molti dicono, ha bisogno di riposo, lo tenga fuori 15/20 gg facendogli fare allenamenti mirati. Vero che in panchina non c’è molto ma meglio avere un Toro di nuovo lui tra un mese che un cadavere che ciondola per il campo.
Un campione – lui lo è e sono in pochi al mondo – che deambula per il campo, non riesce a scattare e nemmeno più a proteggere palla (suo marchio di fabbrica) fa male a lui, ai tifosi e alla squadra che in sostanza gioca in dieci.
Visto che non si può parlare di coraggio, spero Simone prenda una decisione “lungimirante” per il bene di tutti.
Approfitto per fare a tutti gli auguri di Buone Feste! E forza Inter
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Roberto scriverIo leggo “Noi da anni, checché se ne dica, quando vinciamo cediamo i migliori o come quest’estate non comperiamo nessuno”.
Quindi ho fatto una domanda che al solito rimane senza risposta”:
O ho dimenticato l’Italiano (è possibile) o la roisposta c’è eccome: ” quando vinciamo cediamo i migliori (l’anno post scudetto di Conte) O CoME QUEST’ESTATE NON COMPRIAMO NESSUNO (dopo aver vinto lo scudo di Inzaghi).
A me sembra chiaro
L’Inter non ha un miliardo di debiti. In questo caso il valore netto (da 300 a 1300) non sarebbe cresciuto. Invece ne ha molti meno quindi il valore netto è cresciuto. Altrimenti Oaktree sarebbero un manica di cretini: perdono un credito e in cambio rilevano una società che non vale credito mancato più debiti incorporati.
nessuno ti proibisce di sostenere “che la gestione passata sia rivedibile sotto questo aspetto”.
Anzi, se ti riferisci alla gestione dl Moratti post triplete e di ET sono d’accordo.
però nessuno può neppure impdirmi di essere entusiasta della gestione e dei risultati da Zhang in poi.
Io proprio non riesco e a essere…Jerry Cardinale. Anche se lui che rosichi lo capisco
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Vittoria vitale ieri, da grande e “matura” come l’ha definita il demone. Non possiamo aspettarci sempre prestazioni top, soprattutto con le piccole.
Un appunto su Nico Paz, anche se si tratta di calciomercato.
Potrebbe non essere una semplice fantasia natalizia, in quanto credo possa giocare anche in mediana..fisico, tecnica e visione di gioco non gli mancano. Mkhitaryan al momento imprescindibile, ma non è un robot, prima o poi andrà pur sostituito, e Zielinski ha già 30 anni.
Aggiungo che il Real Madrid a centrocampo / attacco è più che a posto direi, quindi potrebbe anche sacrificare un ottimo prospetto per puntellare altri ruoli. Se poi è vera anche l’amicizia tra Zanetti ed il padre di Paz..che dire, la volontà del giocatore ha sempre una discreta importanza.
La butto lì, sacrificherei anche Frattesi (all’estero, lo vedrei bene in premier) per sostituirlo con Paz.
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Hai ovviamente ragione su tutto.
Buone Feste!
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Mah, se devo dire la mia opinione, ieri Paz non mi è sembrato affatto un giocatore pronto. magari è stata solo una partita incerta
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Quando due continuano a discutere della stessa cosa da mesi, significa che entrambi sono convinti di avere ragione, non uno solo
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Intanto l’Under 18 ha pareggiato 2-2 a Bologna; l’U16 ha vinto 3.2 a Brescia (col ritorno al gol di Gjeci, entrato nel secondo tempo) e l’U15 ha vinto, sempre a Brescia, 5.-1 con tripletta di bomber Serantoni
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Articolo assolutamente imperdibile di Tancredi Palmeri su fcinter1908
Palmeri: “Ma che bancarotta, Zhang miliardario. Da dove venivano invece i 300 mln di Yonghong Li?”
Dove si risponde a Cardinale e a tutti gli interisti che eventualmente la pensassero come lui su debiti et similia
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Auguri di buon natale a tutti!
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Buone feste a tutti, anche se suona male parlare di buone feste quando nel mondo divampano guerre e stragi.
Domani dovrei mandare un post sulla partita
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post inviato
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Ricevuto Luciano, lo pubblico in giornata!
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Pubblicato: https://buu.zone/2024/12/26/tutto-e-bene-quel-che-finisce-bene-inter-como-2-0/
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