
Intendiamoci: un pareggio contro il Napoli di Conte non è un risultato disprezzabile soprattutto se si considera che noi venivamo da una durissima (a livello di intensità e concentrazione) partita infrasettimanale, mentre loro hanno potuto preparare il match per sette giorni.
Non si tratta solo di questo, ma occorre analizzare come è venuto il risultato e soprattutto il contesto delle prime 12 gare di campionato (quasi un terzo).
E’ normale che il tifoso sia incline all’ottimismo, anche quello che mantiene un atteggiamento realistico, quindi io esprimo ora un’opinione che non sarà condivisa e probabilmente verrà osteggiata da molti, ma è la mia e cercherò di spiegare che non è frutto del voler mettere le mani avanti, né di una concessione alla scaramanzia.
Bensì del tentativo di dare un senso logico agli avvenimenti accaduti in tre mesi abbondanti della nuova stagione.
Queste prime 12 giornate hanno dimostrato, a mio parere, che l’Inter non vincerà il campionato, a meno di una svolta importante e oggi difficilmente prevedibile, frutto dell’impegno di tutti, società compresa.
Sgombro subito il campo da un altro possibile elemento di contestazione del mio pensiero: si può dire certamente che il confronto con lo scorso anno è improponibile e che tutti sapevamo che quella cavalcata era irripetibile.
Ma il problema non è questo, nessuno pretendeva questo.
Quindi non è tanto il punteggio in classifica, ma come si è ottenuto quel punteggio, che comunque se ci lascia sostanzialmente alla pari con le rivali prevedibili a luglio, ci fa viaggiare in compagnia di outsiders come Atalanta (outsider… relativo), Fiorentina e Lazio.
Staccate per il momento delle presunte big sono solo Milan e Roma che hanno avuto importanti problemi di conduzione.
Se guardiamo ai confronti diretti, li abbiamo giocati tutti a Milano: con juve, Napoli e Atalanta, oltre che naturalmente col Milan.
Ebbene abbiamo conseguito una vittoria, una sconfitta e due pareggi.
Un percorso insufficiente per chi aspira a vincere: cinque punti sui dodici disponibili.
Tralasciamo l’Atalanta che è un’aspirante al titolo ma quando l’abbiamo incontrata non era nella condizione attuale (viene da 5 vittorie consecutive) e lasciamo perdere momentaneamente “ l’infortunio” con il Milan.
Vediamo i risultati negli scontri diretti delle tre più accreditate in partenza:
- juve – Napoli: pari
- Inter – juve: pari
- Inter – Napoli: pari.
C’è grande equilibrio, in apparenza, solo che il Napoli riceverà le rivali in casa, mentre l’Inter dovrà far visita a entrambe. Oltre che andare a Bergamo.
E tuttavia, ancora una volta, non è da questi risultati che si colgono i segnali negativi, ma dal modo in cui sono stati ottenuti questi e altri risultati.
Che la nostra squadra sia forte, competitiva e in condizioni normali sia in grado di giocarsela con tutti, anche a casa loro, è scontato.
Ma nel nostro campionato è assodato che soprattutto quando risulta combattuto come sembra essere questo, sono i dettagli, i particolari che fanno la differenza.
Ebbene, noi dovevamo vincere sia col Napoli che con la juve, abbiamo giocato due ottime partite, a un certo punto le avevamo in pugno, ma non le abbiamo portate a casa.
In entrambi i casi sono risultate decisive enormi distrazioni difensive.
In entrambi i casi non abbiamo saputo chiuderle concretizzando la nostra superiorità
Se i due gol presi dalla juve in contropiede, sul 4-2 per noi, gridano vendetta, anche il gol subito contro il Napoli che ha messo la partita in salita, è assurdo: calcio d’angolo, nessuno sul primo palo, due giocatori del Napoli liberi di passarsi la palla nel cuore della nostra area con i difensori che si fanno uccellare come principianti.
Ma sono stati due casi?
No, sono stati due dei tanti casi che hanno caratterizzato il nostro cammino in questo campionato, mentre, ad esempio, in coppa questo non è accaduto e abbiamo incontrato tra le altre City e Arsenal, non pischelli.
L’amico Siriano ha notato una (evidente) difficoltà dell’attacco nel concretizzare le occasioni create, soprattutto nelle ripartenze che di solito conduciamo in modo magistrale.
Sostiene che imprevedibilmente segniamo di più contro le difese schierate piuttosto che nelle verticalizzazioni che restano efficaci.
Non so se statisticamente il dato sia confermabile, ma è evidente che c’è un problema nella fase offensiva, frutto della cattiva condizione di Lautaro e della relativa consistenza delle seconde linee.
E’ però altrettanto evidente che oltre alla diminuita efficienza della fase offensiva siamo di fronte (ripeto, solo in campionato) a squilibri inammissibili nella fase difensiva.
Oltre alle due partite citate, anche contro Genoa, Monza e contro la stessa Udinese abbiamo perso punti o rischiato più del dovuto per lacune difensive.
Col Genoa, in trasferta avevamo segnato due gol, a Udine tre e abbiamo rischiato.
Abbiamo segnato 26 gol e solo l’Atalanta ha fatto meglio, ma ne abbiamo subiti 10, contro i nove del Napoli (per altro sei in sole due partite nelle quali dunque 4 sono stati ininfluenti) e i sette della juve. Fiorentina ed Empoli hanno subito gli stessi nostri gol.
Questo a mio parere denota che ci sono squilibri persistenti in entrambe le fasi, che manca per motivi diversi quella tensione continua e quel surplus di qualità che nella scorsa stagione avevano fatto la differenza.
Ribadisco: non mi aspettavo una ripetizione della scorsa stagione, sarebbe stata un’ingenuità per molti motivi, ma la flessione è stata troppo consistente.
Soprattutto se si considera che sul piano del gioco forse solo il Milan ci ha messo un po’ sotto, per il resto abbiamo fatto meglio degli avversari ma ci hanno condannati (relativamente, per fortuna, perché siamo in corsa, ma parlo di singoli risultati) imprecisioni e leggerezze sia difensive che offensive.
Non mancano le ‘giustificazioni’ o le attenuanti, ma la preoccupazione è legittima e se non torneremo ad essere efficaci (cioè cinici, spietati, feroci) le prospettive non saranno esaltanti.
Occorre tanto lavoro e impegno, da parte di tutti.
E quando dico da parte di tutti intendo anche della proprietà.
In estate sapevamo tutti che avevamo due necessità impellenti: un grande difensore, giovane e una punta con caratteristiche tecnico-atletiche che ci mancavano.
Erano disponibili sul mercato, a costi non eccessivi se paragonati a operazioni di altre squadre, due giocatori (il magnifico Buongiorno visto contro di noi e Gud) che avrebbero risolto importanti problemi strutturali.
Non voglio certo insegnare alla nuova proprietà il… mestiere, ma il calcio è diverso dalle altre aziende, pur se in tutti i settori, credo, quando gli altri investono in nuova tecnologia che aumenta la produttività e tu resti fermo perdi quote di mercato.
Fuor di metafora (la nuova tecnologia qui è costituita da grandi giocatori), siamo sicuri che il mancato investimento su due elementi indispensabili per aumentare la produttività della squadra, porterà vantaggi finanziari?
L’Inter ha due obiettivi inscindibili per mantenere il proprio valore d’impresa: vincere il campionato e ben figurare in Europa.
Credo che in società tutti ne siano consapevoli, come sanno che il campionato è l’unica competizione di rilievo che possiamo vincere, nella UCL possiamo solo ben figurare.
Lo dimostra il fatto che abbiamo affrontato l’Arsenal con 5 o 6 seconde linee, mentre contro il Napoli abbiamo schierato tutti i titolarissimi.
Ma, facendo tutti gli scongiuri, immaginiamo che l’Inter finisca terza o quarta in campionato e in Europa faccia solo discretamente, alla fine dell’anno con spese di ‘ammodernamento’ tecnico-agonistico inevitabili e con una stagione mediocre alle spalle, la società avrà sul mercato una quotazione maggiore o minore di quella dell’anno precedente?
I settanta ottanta milioni risparmiati per i due acquisti necessari non produrranno un declassamento ben superiore del capitale sociale?
Per questo spero che noi si resti in corsa in tutte le competizioni fino a gennaio e che a quel punto anche la proprietà faccia il suo dovere, anticipando di qualche mese almeno un intervento tra quelli che dovranno essere fatti in estate.
Purché sia un investimento mirato e funzionale, non un rattoppo d’emergenza.
Per il resto, bisogna solo sperare nel lavoro dell’ottimo Inzaghi (e del suo staff, perché gli impegni si infittiranno), nel miglioramento della condizione di alcuni giocatori (segnatamente Lautaro) e negli inserimenti progressivamente più proficui di Taremi, Zielinski, Buchanan e Bisseck, oltre che nella tenuta dei più anziani.
La partita
Inter – Napoli è stata una grande partita, giocata benissimo da entrambe le contendenti che hanno messo la stessa cura in entrambe le fasi.
Dal mio punto di vista, per il mio modo di vedere il calcio,
Nulla a che vedere con Inter – juve in cui abbiamo segnato quattro gol, ne abbiamo sbagliati almeno altrettanti e abbiamo preso quattro gol.
Lo spirito di quella gara sembrava quello di una partita tra scapoli e ammogliati in cui si gioca per divertirsi e si va tutti all’attacco.
Il calcio è fatto di attacco e di difesa e quando si incontrano due squadre di valore non possono essere concesse reciprocamente 15-20 occasioni da gol.
Inter – Napoli è stata per me una grandissima partita, giocata da entrambe con un’intensità esemplare.
Entrambe facevano un pressing asfissiante, entrambe marcavano alte, appena possibile, entrambe cercavano di prevalere ma nessuna delle due ha dimenticato che il calcio richiede anche accorgimenti difensivi efficaci.
Così, pur in una grande partita (o proprio per quello) le occasioni sono state poche.
Se ci facciamo caso, le due reti sono state abbastanza casuali.
Il loro gol, dopo un angolo, è venuto in seguito all’unica distrazione difensiva della giornata.
Il nostro è stato casuale perché a Calha è riuscita una giocata da mostrare nelle cineteche e il turco possiede questa capacità di calcio. Tuttavia si deve ammettere che su 10 conclusioni dello stesso tipo da lui tentate forse una riesce perfetta.
Per il resto le palle gol sono state pochissime:
- 15′ azione personale di Kvara che va al tiro ma la conclusione è debole e Sommer neutralizza,
- 17′ grande azione Dumfries – Pavard che entra in are, ma viene stoppato da un prodigioso intervento in scivolata di Buongiorno,
- 23′ gol del Napoli,
- 36′ prodigioso recupero di Acerbi su Kvara che si era involato,
- 40′ Barella serve in area Acerbi, conclusione ravvicinata respinta di piede da Meret,
- 43′ pareggio dell’Inter: Calha da fuori,
- 52′ Di marco con un tiro da fuori coglie il palo,
- 68′ ancora Di marco con un sinistro potente da fuori, respinto da Meret,
- 74′ rigore per l’Inter, Calha coglie il palo,
- 94′ palla gol per Simeone che in corsa calcia altissimo..
Come si vede, escludendo i tiri da fuori (e le… quasi palle gol sventate prima che diventassero tali da interventi di Acerbi e soprattutto Buongiorno), per contare le vere occasioni da gol bastano… la metà delle dita di una mano.
Eppure Inter e Napoli hanno fornito una grande prestazione, cercando sempre di vincere ed esprimendosi con tecnica e personalità a livelli elevati.
Curiosamente si sono viste poco le punte forse proprio perché nessuna delle due squadre riusciva a prevalere a centrocampo per l’attenzione e i ritmi elevati di tutti.
Credo si possa dire che tutto sommato l’Inter avrebbe meritato una vittoria di corto muso, se si considera il rigore fallito da Calha, il palo colto da Dimarco, un altro rigore abbastanza evidente non concesso e il tiro ravvicinato di Acerbi, respinto di piede dal portiere…
Dall’altra parte invece solo l’ottima occasione sprecata da Simeone al 94′.
La leggera supremazia dell’Inter è confermata anche dai pochi dati statistici.
L’Inter ha fatto più possesso palla, più passaggi e soprattutto ha una percentuale maggiore di passaggi riusciti (85% a 80%), elemento fondamentale in una gara in cui ‘uscire’ palleggiando dal pressing asfissiante praticato da entrambe le contendenti era fondamentale.
Netta la prevalenza dei nostri nelle conclusioni (13 di cui solo 4 nello specchio, mentre il Napoli, ha tirato 5 volte ma, oltre al gol, ha concluso nello specchio sono una volta nei primi minuti con Kvara).
Da notare ovviamente che i due legni colpiti dai nostri sono considerati ‘tiri fuori dallo specchio della porta’.
In conclusione, considerando anche la differente ‘freschezza’ dei due undici, il risultato non ci premia, ma la squadra di Inzaghi ha dimostrato ancora una volta di esserci, di essere un complesso di assoluto valore, nazionale e internazionale.
Pagelle
Sommer:
deve parare solo la conclusione di Kvara in apertura di gara: intervento non difficile perché il tiro non è né forte né angolato.
Incolpevole sul gol.
6.5 (di stima)
Pavard:
con una grande incursione si procura l’occasione di segnare. Forse tarda un attimo a calciare e consente al prodigioso Buongiorno di intercettarne il tiro.
Deve marcare un avversario pericolosissimo e gli concede ben poco.
6.5
Acerbi:
un rientro clamoroso, che dimostra come l’età conti relativamente. Doveva marcare un Lukaku tornato ai suoi livelli con Conte (4 gol e 4 assist in 10 partite) e non gli ha concesso nulla. Ha pure sfiorato il gol con la conclusione ravvicinata respinta da Meret di piede.
Colossale.
7.5
Bastoni:
attento e concentrato in fase difensiva, spinge abbastanza spesso e on buone idee.
Suo il passaggio che Calha ‘lavora’ come sa per poi concludere in rete.
6.5
(Dall’80’ de Vrij:
entra all’80’ e in cinque minuti per poco non procura la frittata. Si mette da centrale con Acerbi a sinistra e si perde Simeone che calcia alto da ottima posizione.
s.v.)
Dumfries:
poche luci ma poche ombre.
La principale sta nell’essersi perso l’uomo in occasione del loro gol, su angolo, però credo ci sia corresponsabilità di qualche compagno.
Poi si procura il rigore.
Inzaghi insiste perché stia alto, per costringere kvara a rincorrerlo e in effetti Kvara si vede poco.
6
Barella:
per me una grande prestazione nella quale abbina quantità e qualità.
Bravo nei recuperi, quando i compagni subiscono il pressing, se la palla arriva a lui è in banca.
Suo l’assist per Acerbi
7
Calha:
conferma di essere il giocatore… meno sostituibile in questo gruppo.
Marcato quasi a uomo, riesce a liberarsi e a ispirare gran parte delle nostre offensive.
Dopo una pericolosissima leggerezza in palleggio, segna un gol fondamentale poi calcia sul palo il rigore che avrebbe cambiato la classifica.
Qui purtroppo c’è un riferimento…doloroso.
Nell’anno dello scudo perso per due punti, Lauti e Dimarco hanno sprecato un rigore che alla fine sarebbe stato decisivo, contro Atalanta e Milan.
6.5
(Dall’82’ Zielinski:
s.v.)
Miki:
non è il giocatore dello scorso anno e questo incide negativamente sulle possibilità della squadra.
Il suo recupero ai massimi livelli è imprescindibile, anche perché Zielinski non ha ancora convinto del tutto.
5.5
Dimarco:
non è la partita in cui si possa fare sfracelli, per l’equilibrio che regna in campo.
Comunque va una volta al tiro cogliendo il palo e una seconda volta si vede la conclusione respinta da Meret.
Per il resto, ordinaria amministrazione.
6.5
(Dall’82’ Darmian:
s.v.)
Thuram:
a prescindere dalla difficoltà della gara, sembra essere comprensibilmente in calo dopo aver trascinato i nostri in diverse partite.
Il suo contributo in termini di lotta e corsa comunque non manca.
5.5
(Dall’82’ Taremi:
s.v.)
Lautaro:
forse la partita in cui ha inciso meno, nel contesto di un avvio di campionato non certo tra i più felici (e lui, a differenza di Miki non è…vecchio).
Indispensabile che ritorni preso il Lautaro che conosciamo per continuare a coltivare ambizioni
5
(Dall’89’ Arnautovic:
s.v.)
All. Inzaghi:
secondo me ha grandissimo merito nel tenere l’Inter in linea di galleggiamento sia in campionato sia in UCL, considerando anche le manchevolezze dell’organico e il periodo non eccezionale di alcuni big.
Ho letto qualche critica per presunti cambi tardivi, ma non mi pronuncio su situazioni di cui ignoro le cause.
6.5
Settore giovanile
Finalmente un turno di tutte vittorie (se si eccettuano ancora una volta le preoccupanti formazioni del pre-agonistico, U14 e U13).
Cominciamo con la Primavera che sembra veramente in salute:
In settimana
Ha dominato nella Youth League i giovani dell’Arsenal, tra i quali segnalo ancora il mini fenomeno Dowson, solo quattordicenne ma già talmente forte da meritarsi la presenza in prima squadra, appena, a termini di regolamento, raggiungerà i 15 anni. Giocatore completo con una corsa incredibile, entrambi i piedi, personalità e capacità di coprire tutte le zone del campo.
Domenica
Ha messo sotto in trasferta la Fiorentina, allora capolista del campionato, con un netto 2-0.
I nostri hanno giocato una partita accorta.
Si sapeva che sarebbe stata battaglia e quindi fuori Topalovic e Romano sostituiti rispettivamente da Venturini e dall’esordiente, come titolare, Zouin.
Assente anche De Pieri, Lavelli è preferito a Spinaccè.
Partita equilibrata con le due squadre che non vogliono rischiare e giocano con grande intelligenza tattica.
L’Inter si fa preferire leggermente nella prima mezz’ora, ma poi a cavallo dei due tempi, la Viola porta qualche attacco più consistente, soprattutto sulla destra della nostra difesa, dove Aidoo non sembra al top.
Per fortuna i nostri centrali paiono insuperabili e non c’è gran lavoro per Calligaris.
Dopo il quarto d’ora delle ripresa l’Inter cresce e comincia a rendersi pericolosa.
Intorno al 25′ è il subentrato Spinaccè che con una gran conclusione da fuori ottiene il sospirato vantaggio.
Nel finale, dopo i cambi in entrambe le squadre il predominio dei nostri si fa più netto e arriva il secondo gol con una conclusione violenta e angolata di Re Cecconi.
Il dato più positivo è che si sono trovati finalmente una compattezza e un equilibrio che spesso erano mancati in passato: Zouin ha un gioco più lineare rispetto a Romano e Venturini, sicuramente meno tecnico di Topalovic, garantisce ritmo e intensità senza i quali questo centrocampo soffre.
La classifica ricorda molto quella della Serie A, con 6 squadre in un punto, ma per i nostri c’è il rimpianto di aver sprecato in passato diverse situazioni di vantaggio.
Nel prossimo turno sono previsti alcuni scontri tra le prime sei-sette ma difficilmente la situazione vedrà una svolta chiarificatrice in tempi brevi.
Il dato importante sembra essere comunque la crescita continua della squadra, frutto con ogni evidenza del lavoro svolto.
Le pagelle
Calligaris:
è chiamato a un solo intervento di una certa importanza. Sbriga bene l’ordinaria amministrazione tranne… per un’uscita folle alla quale pone rimedio fortunatamente Aidoo.
6
Aidoo:
ho letto giudizi positivi, a me è sembrato al di sotto del suo standard, sia in fase di contenimento sia negli apoggi e nella spinta
6
Re Cecconi:
migliora di partita in partita. Per me la soddisfazione è doppia perché mi aveva impressionato sin dagli esordienti e non capivo il motivo di un utilizzo frammentario. Insuperabile sull’uomo, elegante e produttivo nelle uscite, ora anche gran realizzatore.
Continua così, Rece.
8
Alexiou:
un po’ meno elegante e preciso nei disimpegni, ma anche lui colonna invalicabile
7.5
Cocchi:
insidioso, efficacissimo negli inserimenti e per nulla tenero in copertura.
Sfiora il gol perché la palla gli capita sul destro, poi impegna il portiere viola con una rovesciata spettacolare.
7
Berenbruch:
solita prestazione fondamentale per questa squadra: accorto nelle chiusure quando è necessario, cambia marcia e suona la carica quando è il momento di offendere.
7
Zanchetta:
solito lavoro di pulizia davanti alla difesa e buone capacità nell’organizzare le ripartenze e nei cambi di campo.
6.5
Venturini:
tanto lavoro oscuro ma efficace.
Recupera palloni, aiuta i compagni, si propone con corsa e generosità
6.5
(Zarate:
s.v.)
Zouin:
prestazione molto positiva, è una spina nel fianco della difesa viola, fa ammonire il suo marcatore e mette diverse belle palle che per poco non vengono sfruttate.
6.5
(Spinaccè:
entra e spacca la partita.
Sontuoso il suo bolide da fuori che si infila nell’angolino. Poi si rende ancora pericoloso
7.5)
Lavelli:
chiuso sempre dai difensori viola nel primo tempo, alla distanza decide di ‘uscire’ e giocare per i compagni, rendendosi molto utile nel convulso finale.
6
Quieto:
non è in grande giornata e le giocate che tenta non gli riescono.
Cerca comunque di rendersi utile ma risulta poco ispirato
5.5
All. Zanchetta:
riesce finalmente a dare equilibrio alla squadra dopo che in passato proprio la mancanza di solidità aveva portato a delusioni ricorrenti.
Lascia fuori (mancando anche Depi) due giocatori tecnici ma li sostituisce con altri che aiutano più la squadra.
Vince la partita con i cambi.
7
Under 18: Inter – Lazio 4-1 (Kukulis, Iddrissou 2, El Mahboubi)
Finalmente un buon risultato per i ragazzi di Benny Carbone, che pur largamente incompleti regolano alla distanza la Lazio e accorciano un pochino verso le posizioni apicali.
I laziali avevano solo un punto meno di noi e in effetti la gara è stata a lungo in bilico: dal mio punto di vista l’hanno risolta i cambi decisi dal mister.
Solo verso la metà del secondo tempo, dopo essere stati raggiunti sull’ 1-1 propiziato nel primo tempo dalla rete di Kukulis, nel giro di 2-3 minuti c’è stata la svolta, con Iddrissou, che ha messo al sicuro il risultato prima che nel finale il successo venisse addirittura reso più largo.
In realtà per più di un’ora la partita è rimasta in equilibrio, con noi che facevamo la gara e la Lazio tutta chiusa dietro ma abile nelle ripartenze per la presenza di alcuni giocatori con ottima gamba.
Anche dopo il vantaggio, il nostro mister incitava a difendere… aggredendo in avanti e ripeteva: “uno contro uno” che non mi tranquillizzava molto, anche perché a noi mancavano i centrali titolari (Bovio, 2008, via con la nazionale e Kangasniemi con la Primavera, che da tempo, per altro ha già assorbito i 2007 più pronti: Cocchi, Mosconi, Zarate, ormai da considerarsi U20 a tutti gli effetti).
Inoltre continua a mancare il lungo degente Mancuso, giocatore importante, se sta bene.
In panca è stato tenuto Ballo, che pure è uno dei campioni d’Europa U17, come Mantini e il citato Mosconi.
Questa comunque la formazione iniziale:
Taho
Conti, Luchetti, Menna, Sorino
Mantini, Cerpelletti, Moressa
Iddrissou, Kukulis, El Mahboubi
Come detto, l’Inter ha fatto la partita, rendendosi spesso pericolosa sull’asse di sinistra, dove Sorino, Moressa, El Mahboubi combinavano a meraviglia.
I problemi erano in centro area, dove nonostante il gol Kukulis non riusciva a destreggiarsi, ma anche sul lato destro, perché Iddrissou stava sempre molto largo e aspettava la palla spalle quasi alla porta, di fatto ostacolando le avanzate di Conti e le sovrapposizioni di Mantini.
La difesa teneva bene nonostante qualche pericolo o contropiede.
La Lazio aveva una sola occasione da gol, ma straordinaria, con un gran tiro da fuori che Taho con una prodezza toccava appena mandandola sul palo, da dove rimbalzava sul palo opposto, prima di venir allontanata.
Improvviso, ma non del tutto inaspettato, visto che continuavamo a giocare abbastanza… allegramente è venuto il loro pareggio.
Ma i cambi nella zona offensiva decisi dal mister producevano subito il loro effetto e nel giro di 2-3 minuti ci riportavamo in vantaggio e segnavamo il terzo gol, sempre con Iddrissou che prima concludeva con un bel diagonale un’azione caparbia e pregevole di Sorino, poi chiudeva di testa una splendida azione corale.
Il mister prima aveva modificato l’assetto portando El Mahboubi a destra, con Iddrissou al centro e Kukulis a sinistra, ma poi aveva reso ancora più radicale la celta, escludendo Kukulis e ‘alzando’ in fascia Sorino.
Il nuovo assetto era molto più efficace forse anche perché i laziali dovevano necessariamente aprirsi di più, così il finale è trascorso tranquillo e ha consentito all’ispano marocchino di togliersi la sua meritata soddisfazione.
A margine bisogna dire che a mio parere anche la scelta, meno recente, di scambiare le posizioni tra il Cerpe e il Manto, ha funzionato, rendendo più solido il centro campo, anche perché la mezz’ala sinistra, il 2008 Moressa, è giocatore dalle caratteristiche spiccatamente offensive.
Le pagelle
Taho:
una grandissima deviazione, già ricordata e in generale una buona sicurezza
6.5
Conti:
fatica un po’ nel contenere le ripartenze laziali e in fase di spinta trova la fascia occupata.
6
Luchetti:
buona prestazione complessiva. Con mestiere spende un giallo per evitare una situazione critica.
6.5
Nenna:
prestazione nel complesso sufficiente, nonostante qualche rara imprecisione in fase di appoggio.
Se ho visto bene suo l’assist per il secondo gol di Iddrissou.
6
Sorino:
è l’autentico match winner, insieme a Iddrissou.
Da terzino è un’ala insidiosissima, da ala è un attaccante che si infila a centro area e si inventa l’assist del 2-1
7.5
Mantini:
gioca con sicurezza e personalità.
Assicura protezione alla difesa e organizza la manovra con efficacia, senza prendere rischi. Ottima personalità
7
Cerpelletti:
cresciuto molto sul piano fisico, dispone di piedi eccellenti e di buona visione di gioco. Importante il suo contributo nelle due fasi.
7
Moressa:
per me più che mezz’ala è trequartista o addirittura attaccante, comunque porta il suo contributo in termini di tecnica fantasia e dinamismo.
7
Iddrissou:
primo tempo in fascia, molto ‘scolastico’ , senza riuscire a incidere.
Secondo tempo da prima punta molto più efficace, direi devastante.
7.5
Kukulis:
ha il merito di trovarsi al posto giusto, in area per assicurare ai nostri il gol del primo vantaggio, ma per il resto stenta molto a districarsi nelle fitta e munita difesa laziale.
5.5
El Mahboubi:
si dà molto da fare vince quasi sempre il primo dribbling e per un tempo lavora bene sulla sinistra, poi cambia fascia più volte. In chiusura gli riesce finalmente di trovare il ‘colpo’ decisivo.
6.5
I subentrati Breda e Carbonara hanno portato un valido contributo alla gestione del match, mentre Humanes e Kartelo sono ingiudicabili.
Benny Carbone mi sembra aver letto bene l’andamento del match, apportando variazioni produttive al suo schieramento.
Ora siamo quarti in classifica e solo il Cesena, che nel prossimo turno affronteremo in trasferta, sembra irraggiungibile.
Ma soprattutto si comincia a intravedere un gruppetto di giocatori che potrebbero far bene il prossimo anno, in Primavera
Under 17: Cremonese – Inter 0-1 (Vukaj)
L’Inter di Handanovic stenta a battere in trasferta la Cremonese, squadra di mezza classifica, ma grazie a questo risultato continua a comandare la classifica in compagnia del Milan che ha regolato nettamente il Brescia.
Questa la nostra formazione:
Farronato
Medina, Pavan, Peletti, Pirola
D’Agostino, La Torre, Virtuani
Vukaj, Carrara, Orlacchio
L’elemento più importante è il rientro, dopo lunga assenza, di Grisoni Fasana, nel corso della ripresa.
A livello di reparti la difesa è risultata impermeabile, con particolare riferimento a Pavan e Pirola, che ha spinto sulla fascia sinistra.
Per il resto una menzione speciale, oltre a Vukaj che con freddezza ha realizzato il rigore decisivo, va a Orlacchio, che il rigore se l’è procurato e al centravanti Carrara.
Oltre a Grisoni, sono poi entrati Allasufi, Franchi, Fofana e Nese.
Nel prossimo turno affronteremo l’Udinese, terza in classifica, mentre il Milan avrà sulla carta una facile trasferta a Verona, contro i gialloblu che sono penultimi
Under 16: Mantova – Inter 1-3 (Pannuto 2, Rocca)
Una vittoria importante, ma più risicata di quanto dica il punteggio
Basti pensare che dopo il vantaggio, ottenuto da Pannuto solo all’undicesimo del secondo tempo, i nostri hanno subito in cinque minuti il pareggio, su rigore, mentre solo nel finale Rocca e ancora Pannuto hanno messo al sicuro il risultato
Rocca si sta affermando, a prescindere dal gol, in modo importante, mentre Pannuto che era uno dei miei giocatori preferiti aveva avuto una stasi di rendimento da cui sembra essersi ripreso autorevolmente.
Bettelli, Limido e Gjeci al momento mi sembra che abbiano qualcosa in più, ma anche i centrali stanno facendo bene come dimostrano i soli sette gol subiti (miglior difesa del campionato).
In classifica siamo terzi, dietro Monza e Brescia, ma abbiamo da recuperare il derby.
Nel prossimo turno è prevista una trasferta che dirà molto sulla nostra reale consistenza: andremo infatti a Como, contro i lariani che ci seguono a due punti e che domenica scorsa al Vismara hanno sconfitto il Milan.
Questa la formazione:
Lleshi
Bettelli Puricelli Tosolini (Cassini) Rocca (Menegazzo)
Limido Donati (Pannuto) Morosi (Bagnara)
Calò (Piva), Gjeci (Carboni) Owusu (Matarrese)
Under 15: Mantova – Inter 1-3 (Comelli, Serantoni 2)
Sempre a Mantova i ragazzi di Fautario (U15) hanno iniziato male, andando subito in svantaggio, ma all’inizio del secondo tempo Comelli pareggiva e attorno alla mezz’ora una doppietta del subentrato Serantoni ha di fatto chiuso il match.
I nostri comunque restano ben lontani del Milan, che comanda con otto punti su di noi, e dall’Atalanta che ha un vantaggio di sei punti.
Sono costretto a ripetermi ricordando che solo 5 mesi fa i nostri avevano stravinto il campionato italiano.
Che cosa è accaduto nel frattempo?
Ovviamente non lo so, ma una situazione la conosco: questo è il primo anno in cui si possono prendere giocatori in tutta Italia.
Evidentemente qualcuno ha investito meglio (o probabilmente più) rispetto a noi.
Domenica saremo a Como, che ci precede in classifica, le prospettive non sono quindi delle migliori.
Da notare che l’Atalanta ha subito 1 gol, il Verona 2, il Milan 5, mentre noi ben 13.
Formazione:
Locatelli
Foroni, Lucarelli, Poltronieri, Barcella
Sacco, Keqi, Omini P.
Penta
Castellarin, Comelli
Da notare che l’autore della doppietta decisiva, bomber Serantoni, è subentrato al 10′ del secondo tempo.
Serantoni è certamente un giocatore interessante, ma deve fare, ora, il salto di qualità.
Devastante contro le avversarie più deboli, ha faticato a imporsi quando il livello dello scontrosi è alzato.
Le qualità le ha, forse è un problema di crescita ‘organica’.
Luciano Da Vite
Economicamente parlando, purtroppo, diventa molto più reditizia uan stagione con un quarto di finale in CL e il terzo posto in campionato piuttosto che un primo posto in campionato e un ottavo/spareggio di CL.
A parte questo, io credo ci possa una correlazione statistica (lasciamo perdere i singoli casi, perchè per alcuni andati male, gol subito, ce ne sono altri andati bene, gol evitato) tra le difficoltà dell’attacco, segnatamente Lautaro, e le difficoltà difensive. Già noi abbiamo giocatori non in grado di “segnare da soli” per cui serve produzione corale: se una delle due punte fatica, poi, lo sforzo offensivo corale deve essere ancora maggiore per cui un prezzo, dietro, si paga.
Io vedo tre elementi molto più giù di tono rispetto a quanto eravamo abituati: Sommer. Se ne parla poco ma onestamente mi fin qui non mi è piaciuto. Almeno due gol contro la gobba un portiere reattivo non li prende. E poi c’è Genoa, lasciado perdere le non uscite……ecco, io finora non ricordo match in cui ci ha salvato ma piuttosto match in cui non ha fatto bene.
Micky: a parte qualche sprazzo sembra sotto ritmo e questo in un cc che fa del dinamismo la sua forza, purtroppo, pesa. Non che abbia giocato male in assoluto ma la sensazione è che il suo contributo sia scalato da decisivo a normalissimo. Speriamo Frattesi (più che Zelinski) riescano a dare qualcosa in più.
Toro: nota più dolente. Purtroppo siamo passati dall’aver un giocatore che incideva pesantemente a nostro favore nei match (con gol, assist, punizioni prese, ecc.) ad un giocatore sempre anticipato, che non riesce nemmeno a fare quel prezioso lavoro di sponda palla a terra che tante ripartenze fulminee ci ha dato.
Inzaghi: l’appunto che posso fargli finora è provare ad avere un po’ più di coraggio sia nello sparigliare, per quanto possibile, ogni tanto le carte (Frattesi punta?), sia nel pachinare con più frequenza i suddetti nel momento in cui si vede che non girano. Martinez, ad esempio, non ha ancora fatto 5 minuti….speriamo di non trovarci nella condizione di tre anni fa in cui il portiere di riserva si trova a fare il primo match nella gara decisiva per lo scudetto. Non conosco bene lo spagnolo ma alla fine abbiamo speso per lui i soldi che potevano andare su Gud.
Realisticamente parlando credo si debba sperare nella ripresa del Toro: o ha problemi fisici non dichiarati, oppure non voglio credere non possa tornare quella magnifica punta che conosciamo. Se lui tornasse il Toro che conosciamo, avremmo discrete chance anche se concordo che il doppio impegno pesa enormemente pr una rosa non completa come la nostra. Del resto mi sembra che alternative in attacco on ci siano: Arna e Correa sappiamo cosa sono, mente Taremi a me sembra un giocatore tecnico ma poco cattivo, caratteristica che in Italia solitamente non paga dividendi
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Stranamente sono d’accordo su quasi tutto. In particolare sull’ idea per cui non si possono distinguere nettamente le due fasi, perché le debolezza dell’una ricadono sull’altra. E viceversa.
Dopo di che, almeno quando sei in vantaggio (Genoa, Udinese, juve) certe ‘scoperture’ e distrzioni difensive non sono ammissibili
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Concordo.
E’ tuttavia anche vero che se con la gobba o l’Udinese avessimo concretizzato un minimo di quello creato avremmo fatto il 5a2 e il 4a1 chiudendo definitivamente i giochi.
Comunque speriamo il Toro torni il giocatore che è: senza di lui è oggettivamente complicato come lo sarebbe per ogni team il cui principale terminale offensivo improvvisamente si eclissasse.
A posteriori sarebbe stato meglio avere come portiere di riserva un modesto in prestito (come Audero) e una punta seria di scorta. Ma ovviamente credo nessuno pensasse ad un Toro così scarico per un periodo così lungo
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Mah…. che Lautaro sia in difficoltà sotto l’aspetto psicofisico è sin troppo evidente.Però ci dimentichiamo che i giocatori ,anche quelli con ingaggi milionari,non sono delle macchine; Lautaro mi sembra un giocatore sin troppo generoso e poi ne paga le conseguenze, quando è in difficoltà.Quando poi vi sono le soste per le Nazionali ,ogni argomento viene amplificato…da un singolo tifoso che lo critica sui social, a Taremi che sta deludendo ( in parte vero,ma giocare qualche spezzone di partita non aiuta a trovare il giusto ritmo)…idem per Arnautovic.. per Correa ,invece,mi sembra più difficile trovare attenuanti credibili. Diciamo che un po tutti i nostri ,a fasi alterne ,stanno soffrendo in questo inizio di stagione ed ,a mio avviso, era preventivabile dopo la stupenda passata stagione ,che ci fosse un certo tipo di appagamento mentale.
P.S. Frattesi punta ? forse in Football Manager si potrebbe fare…dai non prendertela Roberto
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Figurati se ma la prendo…era solo un suggerimento quando dicevo “sparigliare le carte”.
Taremi hai ragione, magari giocando con continuità viene fuori ma devo dire che finora non mi è sembrato un granchè. E se non gioca con continuità forse un motivo ci sarà….
Su Arna e Correa lasciamo perdere: fasi alterne prevedono anche fasi buone che francamente dai due citati non ricordo. Temo siano cause perse ma fortunatamente a giugno potremo finalmente salutarli.
Da qui il piccolo appunto ad Inzaghi di cercare anche qualcosa di diverso. Con Frattesi punta non intendo nel modulo che vediamo, ma magari optare per due incursori dietro Thuram.
Soluzioni differenti potrebbero anche avere il pregio di “confondere” gli avversari che ormai ci hanno studiato per bene.
In ogni caso non voglio sostituirmi ad Inzaghi, ci mancherebbe. Sono solo spunti derivanti dal fatto che Lautaro sta oggettivamente giocando molto male
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Anch’io avevo pensato o a Frattesi dietro la puntao meglio ancora a due mezze punte dietro Thuram, per sfruttare Frattesi e rimediare alla carenza di punte affidabili;a a me è sembrato che con frattesi seconda punta non faremmo il suo bene, perché lui deve arrivare a sorpresa (relativamente)da lontano. E quindi nemmeno il bene della squadra.
Poi chiaro che invece può funzionare, ma credo che in allenamento l’abbiano provata.
Comunque la mia è solo un’opinione.
In teoria potrebbe essere meglio Thuram prima punta con dietro Lauti e Frattesi: ma, o Frattesi farebbe comunque il centrocampista e avremmo la situazione attuale, con esclusione di un altro centrocampista oppure facendo davvero la punta aggiunta sguarniremmo il centrocampo scombussolando i meccanismi ormai mandati a memoria.
Penso che se i nostri sono concentrati e in buona condizione, anche sapendo come giocano non sia facile fermarli e quindi per me il problema fondamentale è recuperare la condizione di lauti, di Mikhi e far crescere se possibile Zielinski e Taremi per avere alternative credibili e non sfruttare troppo i titolari.
Le altre soluzioni (quelle proposte dagli amici e anche altre, possono essere utilizzate proficuamente a mio parere solo in situazioni e con esigenze particolari (ad esempio quando si dve sbloccare o recuperare un risultato).
Purtroppo per me il punto di fondo è un altro: l’inadeguatezza (non assoluta, per carità) delle seconde linee di molte alternative ai titolari.
Perdendo contro il Napoli eravamo fuori, non aritmeticamente, ma psicologicamente. E hanno giocato tutti i titolarissimi. Con l’Arsenal si poteva anche pareggiare e hanno giocato 5-6 alternative (per altro alcune piuttosto bene).
L’ideale sarebbe, in mancanza di nuovi arrivi, che Buchanan si rivelasse attaccante esterno da Inter, allora si che avremmo delle alternative interessanti (parlo degli sbocchi offensivi) anche come cambi di gioco.
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da FcInter 1908:
“Il vivaio dell’Inter quarto al mondo per giocatori prodotti” nb: considerato il periodo 18-23.
Peccato che le cose stiano cambiando. Samaden è andato all’Atalanta e si è portato dietro alcuni dei collaboratori fondamentali: l’ultimo è Bruno Casiraghi, ‘mago’ della pre agonistica.
La nuova dirigenza non posso giudicarla, perché non so se non hanno soldi da spendere o…occhi poco lunghi. propendo perla prima ipotesi, che spiegherebbe anche l’addio di Samaden.
restringendo il discorso agli ultimi anni, vediamo che
la classe 2002 ha prodotto tra gli altri : F. Stankovic, Oristanio, Seba Esposito, Pirola, Agoumé
La classe 2003 ha prodotto tra gli altri: Zanotti, Fontanarosa Fabbian, Casadei, Gnonto
Quella dei 2004 non è stata una grande annata.
Ma i 2005 hanno prodotto. Pio Esposito, A. Stankovic, Di Maggio, Berembruch, Owusu (ovviamente trattandosi di diciannovenni altri potranno affermarsi a ottimi livelli).
dietro (2006 e 2007) ci sono ancora individualità interessanti: ne cito alcuni a caso: Re Cecconi, Cocchi, Mantini, De Pieri, Lavelli, Mosconi ecc. Tutti acquisiti quando c’era ancora Samaden
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Speriamo di portare a casa qualche titulo quest’anno perché poi, se quello che si legge è vero, ci sarà ujn lungo periodo di astinenza, temo.
Si legge che Oaktree vuole ridurre sensibilmente il monte ingaggi, seguendo la politica dei giovani a basso costo di cartellino e di ingaggio. Questa politica è già stata avviata…con successo quest’anno, grazie all’arrivo del portiere Martinez e del difensore Palacios.
Entrambi infatti stanno…trascinando l’Inter con le loro prestazioni eccezionali.
E’andata dcisamente meglio con Bisseck, che dopo un anno poco significativo ha già al suo attivo circa 380 presenze in A, poco meno di un terzo un terzo del minutaggio complessivo della squadra.
Si può ragionevolmente pensare che se continuerà a migliorare, nella terza o quarta stagione sarà un titolare.
Sia chiaro: io sono entusiasta di Bisseck. o meglio, lo sarei se fosse, come è stato, un’operazione di contorno. Sono arrivati infatti, tra gli altri, anche Sommer, Thuram, Frattesi, Carlos Augusto, Pavard.
Io credo che quest’anno dovremo sostituire diversi giocatori a fine contratto e a fine ciclo Inter. Speriamo, poiché non possiamo investire in cartellini costosi e nemmeno prendere parametri zero che alzaerebbero il monte ingaggi, che non arrivino solo alcuni giovinetti che forse tra un paio d’anni potranno fare i titolari.
Non dico che altri debbano pensarla come me, ma io ho una grande nostalgia per il tifoso Steven.
E molto timore epr il futuro, appena temperato dalla fiducia nell’abilità dei nostri dirigenti
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No Luciano, questo pessimismno ritengo sia esagerato….rimettere i conti a posto non significa per forza “abbandonare i sogni di gloria”
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Tullio: spero tanto che tu abbia ragione
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Da un articolo di Caruso su FCInternews che condivido al 90%:
“la certezza è che il prossimo mercato estivo sarà il primo vero banco di prova delle ambizioni nerazzurre americane. Alcuni giocatori andranno via, il peso del bilancio sarà più leggero e bisogna puntellare la squadra con almeno 2 acquisti top. Un difensore e un attaccante. Va benissimo puntare sui giovani, va benissimo partire con la seconda squadra, ma il livello della competitività della prima squadra deve restare lo stesso o essere migliorato. Si può fare, ma tutto dipende da Oaktree. Come se la caverà?”
Non condivido, o almeno sono scettico, solo su queste parole: “si può fare”.
Anche nel calcio investire è diverso da spendere. Senza investimenti…migliorano gli altri.
Se prendi due giocatori top o costano tanto e hanno un alto ingaggio o, se li trovi a zero come Thuram e Calha, hanno ingaggi ancora più elevati. Quindi il monte ingaggi non diminuirà
Se prendi una scommessa non prendi un top ma uno che speri che col tempo diventerà top e quando eventualmente diventerà top dovrai raddoppiargli lo stipendio come già accade per Bisseck che è sulla strada di diventare un top.
Poi, oh, se moltiplicheranno i pani e i pesci gratis, chapeau! ma chiediamoci perché per esempio de katelaere che pure è costato molto, al Milan non ha avuto successo a Bergamo 2-3 anni dopo si
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Perchè ora gioca con continuità ed ha fiducia anche se stecca – come capita a tutti, giovani e vecchi – alcune partite e non gli viene preferito sempre il 39enne Ibrahimovic per ragioni di spogliatoio.
Sgombro subitro il campo: io NON sono entusiasta di una politica tutta giovani, attuata in un arco temporale ristretto. Ecco perchè insistevo, nel mio piccolo, affinchè i Bisseck arrivassero ogni anno al posto degli Arna, Cuadrado, Klassen, ecc. per non parlare prima ancora dell’epoca Conte i cui nomi da un anno e via li ricordiamo tutti.
Un ragazzo deve poter entrare gradualmente in certi meccanismi e non essere buttato in campo 40 partite sin da subito, altrimenti il rischio è ovviamente alto. Ma nemmeno giocare 120 minuti in un anno perchè gli vengono preferiti i sopracitati.
Ora non so cosa accadrà a noi: ma è chiaro che se abbiamo un monte ingaggi del 40% superiore a quello delle competitor, è probabile una stabilizzazione/riduzione verrà chiesta. Ma questo potrebbe non significare che non si spenderanno soldi per cartellini di giocatori più giovani, con stipendio più sostenibile. Anzi, è possibile che questa politica verrà seguita, seguendo l’esempio fatto dal Milan: ovviamente nessun acquisto da 50/60 milioni ma gente da 20 si, bilanciata da stipendi più morigerati. Gli americani sono americani, il loro business plan è uguale un po’ ovunque a parità di settore, per cui mi aspetto qualcosa di simile (al netto del fatto che la nostra situazione debitoria è molto più pesante).
Qui verrà fuori veramente la bravura del nostro scouting.
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Il nocciolo della questione è che, sembrerebbe da quel che si legge, gli americani non vogliono metteresi nella condizione di avere pochi asset.
Oggi se Inter volesse fare un po’ di player trading potrebbe mettere sul mercato non più di metà rosa. Il resto non avrebbe mercato per la combo età-stipendio: anche se il tecnico li preferisce a gente più giovane. Faccio un esempio: sarebbe più facile trovare una squadra per Darmian o Buchanan? Per il canadese, zero dubbi.
Lo so che non è il massimo ma, purtroppo, l’epoca del presidente mecenate che “digerisce” tutte le perdite è finita. Se una società vuol camminare da sola, deve avere degli asset su cui contare. Paradossalmente oggi puoi ricavare molto di più da un Bisseck rispetto a Sommer, De vrj, Acerbi, Darmian, ecc. anche se gioca molto meno.
Secondo me non sarà la fine dei parametri zero: ma devono essere un David, un Thuram. Non Taremi e Zelinski. I primi due, anche senza performance fantasmagoriche, offrono discrete chance di rientro. Per una mera questione anagrafica. In europa oggi le società che spendono lo fanno su profili che possono “durare” diversi anni per ammortizzare le spese. Ed eventualmente rientrare. Il Necastle mette 65 milioni su Tonali mentre paradossalmente non li metterebbe, oggi, su Chalanoglu.
Spero questa cosa prenda sempre più piede per cui i cd maturi, i cui procuratori li fanno andare a zero per monetizzare al massimo, dovranno “accontentarsi” di stipendi più morigerati pena restare fermi: il caso di Rabiot, finito fuori tempo massimo al Marsiglia, credo sia emblematico. Fino a qualche anno fa sarebbe andato a guadagnare palate di soldi in qualche squadra a caccia dell’affare a zero.
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Il tempo dirà chi aveva ragione. Se continueremo a vincere comprando solo giovani promesse da sei milioni, come quest’anno, riconoscerò di aver avuto torto, molto volentieri.
Poi io ricordo che Conte ha preteso (e ottenuto) hakimi e lukaku, proprio due uomini…per una stagione
Sul debito: non discuto come stiano le cose sul piano formale a me, da ignorante totale risulta questo:
ESteven non ha onorato il debito che aveva dato in pegno. nel contratto cera scritto che avrebbero fatto la falutazione dell’azienda, poi avrebbero dato a Steven la differenza tra il valore dell’azienda a il debito.
Siccome l’azienda viene valutata sui 1300 milioni ma ha 700 di debito che si assune ovviamente il compratore, il valore netto dell’azienda è 1300 meno il prestito meno il debito. Infatti Steven riceverà ancora sei soldi.
le cifre sono indicative, ma il concetto è quello.
Che poi Oaktree preferisca ripianare il debito e vendere l’azienda sana, o venderla con il debito sono fatti suoi.
Sul momte oingaggi: bisognerebbe fare i conti bene. se io ogni anno spendo per ingaggi 40 milioni più di X, ma X spende sul mercato 190 milioni più di me, non so chi è messo meglio.
In ogni caso da perfetto analfabeta della questione, credo di non aver mai visto una società che vince facendo i tagli. ma nella vita può accadere di tutto
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Purtroppo in questo weekend oltre alla sospensione del campionato di serie A si è registrata anche quella di alcune categorie giovanili,
Se aggiungiamo che Under 16 e Under 15 hanno giocato in trasferta (e per fortuna non ci sono andato… visti i risultati) ho potuto assistere dal vivo solo alla prova dell’Under 17 di Handanovic, impegnata a Interello contro la forte Udinese: prima della gara noi eravamo in testa alla classifica alla pari con il Milan e l’Udinese era terza, immediatamente alle nostre spalle e con ben 4 punti sull’Atalanta, quarta.
Dunque nessun dubbio che si trattasse di una gara molto impegnativa, anche perché se non sbaglio le due squadre si erano già affrontate in un torneo tardo estivo e i nostri avevano vinto 1-0, ma faticando moltissimo.
Per questo mi sono un po’ stupito nel vedere la formazione, che presentava l’ex trequartista o comunque mezz’ala offensiva D’Agostino schierato per la prima volta (che sappia io) a terzino destro, mentre in panchina, assieme a un paio di 2009, Rocca e Allasufi, restavano Peletti, il centrale con maggior minutaggio, Carrara e forse il più atteso dei pochi arrivi estivi, Fofana. Oltre all’unico straniero neo arrivato, Kartelo
Bisogna dire che rispetto a due anni fa, l’Udinese è cresciuta moltissimo: allora le avevamo rifilato 24 punti di distacco nelle partite di regular season.
I friulani hanno accorciato sensibilmente, o quasi azzerato, il gap che li separava dai nostri e questo deve far riflettere, perché non penso proprio che nel biennio abbiano speso più di noi per rafforzarsi.
Vero che a noi mancavano il terzino destro Lissi e il suo eventuale sostituto Moranduzzo (che può giocare in più ruoli) oltre a Leoni e Vukaj, ma insomma la differenza di ‘crescita’ nel modo di stare in campo si vedeva eccome.
In effetti i friulani sono una squadra molto forte fisicamente, con giocatori tutti di livello e con un paio di elementi davvero importanti: l’esterno Marello e il trequartista Pirrò.
Ma in termini di qualità pura l’Inter non è da meno.
Invece per un’ora prevalgono nettamente i friulani, perché corrono di più, si assicurano le seconde palle e mettono in campo ritmo e continuità.
Insomma, noi siamo secondi sul piano fisico.
Loro fanno la partita ma, grazie anche a una salda difesa, ben schermata da capitan La Torre, non hanno vere e proprie occasioni da gol, mentre le nostre ripartenze, non frequenti, appaiono piuttosto insidiose.
Infatti in una di queste viene servito Moressa che da buona posizione calcia alto.
Subito dopo arriva il vantaggio interista: Virtuani vede Sorino che parte sulla sinistra per allargare la difesa ospite, ma preferisce servire Grisoni Fasana in verticale.
Il “Griso, spalle alla porta tocca per Franchi, il cui diagonale non perdona.
Il vantaggio ottenuto dura poco perché i friulani ripartono e trovano spazio soprattutto sulla destra, dove Marello imperversa: su una sua conclusione deviata da Breda (credo) Farronato si fa trovare impreparato ed è il pareggio.
Prima del riposo i bianconeri passano addirittura in vantaggio su angolo battuto da Pirrò e deviato in rete mi pare da Pressello.
Si va all’intervallo con gli ospiti in vantaggio meritato, perché sono apparsi più squadra, più tosti e intensi in ogni reparto, mentre la manovra dell’Inter dipende molto da alcune giocate si di squadra, nobilitate per altro dalla qualità individuale.
A mio parere la partita la vince Handanovic con alcune scelte azzeccate che, nel corso del secondo tempo, rivoluzionano la squadra.
Intendiamoci: i giocatori sostituiti non avevano affatto demeritato individualmente, ma i cambi hanno risposto alle esigenze di maggior peso che la gara richiedeva.
Orlacchio, che si era ben comportato veniva sostituito dal 1′ da Fofana.
Il primo ha sicuramente più forza e maggior struttura atletica, ma il secondo con la sua velocità era in grado di scombussolare una difesa ben organizzata.
Subito dopo avveniva il cambio di Franchi, autore del primo gol, con Carrara.
Qui l’incremento del livello atletico agonistico era evidente e infatti dopo due minuti dal suo ingresso ‘Carra’ di forza realizzava il gol del pareggio.
La partita era apertissima, ma Handa voleva vincerla e in questo senso vanno letti i cambi successivi (mentre il cambio di Moressa con Allasufi tatticamente cambiava poco, consentendo solo di avere un uomo più fresco).
Entrava Rocca a sinistra per il “Griso” (alla prima dall’inizio dopo una lunga assenza).
Ma in realtà veniva un po’ stravolto l’organico perché Sorino passava a destra, consentendo a D’Agostino di alzarsi sulla trequarti al posto del Griso.
Di fatto per l’assalto finale l’Inter poteva contare su una prima punta di peso, su due esterni (a piede invertito) come Sorino e Fofana in grado di spaccare la difesa avversaria, su un trequartista illuminato come D’Ago, mentre Rocca in fase di contenimento bloccava inesorabilmente gli spazi.
Non a caso i gol sono venuti da Carra, su azione di D’Ago e da Fofana.
Poi probabilmente un po’ avrà pesato anche una comprensibile stanchezza nelle file friulane, perché il ritmo della gara è stato sempre molto sostenuto.
Comunque una partita bellissima, tra due squadre forti e un risultato importante.
Anche perché il pareggio del Milan a Verona ci rilancia da soli in vetta e la pericolosa Udinese viene allontanata a sette punti
Le pagelle
Farronato:
non mi sembra irreprensibile nell’azione del primo gol subito. Bene, ovviamente sulle uscite alte. Credo che debba molto raffrozare il tono muscolare.
6
D’Agostino:
una rivelazione come terzino: tosto e sempre sul pezzo. Certo quando avanza di posizione fa la differenza.
Ora mi sembra un giocatore importante.
Pavan:
prestazione di buon livello, sempre attento e sicuro sull’uomo. Anche efficace in alcune aperture.
6.5
Breda:
ruba l’occhio un po’ meno di Pavan, ma risulta efficace allo stesso modo
6+
Sorino:
dalla sua parte agisce un giocatore molto forte e questo limita le sue avanzate. Ma quando spinge è sempre importante. Nel secondo tempo con maggior libertà cresce ancora.
6.5
(Rocca:
forse non sarà solo merito suo, ma da quando è entrato l’Udinese ha smesso di essere pericolosa su quella fascia)
6.5
Grisoni: un buon rientro dal primo minuto, anche se non è ancora al top: sostituito logicamente negliultimi 20 minuti.
6.5
La Torre:
il capitano guida da par suo la difesa, limitando all’indispensabile le proiezioni offensive. Ma le rare volte in cui si presenta al limite dell’area crea scompiglio
7
Moressa:
mette tecnica e inventiva al servizio della squadra, ma parte un po’ troppo da lontano per essere pericoloso nei sedici metri: ha una sola occasione e calcia alto.
6.5
(Allasufi:
una mezz’ora per far respirare Moressa, visti il ritmo e l’intensità fisica imposti alla gara dai friulani).
6
Virtuani:
giocatore non di potenza ma estremamente mobile, si propone con buone giocate e costituisce un elemento importante nelle transizioni offensive.
6.5
Franchi:
non è facile farsi largo da prima punta tra possenti giocatori friulani: bisogna ‘staccarsi’ e prenderli sul tempo. Lui ci riesce in qualche occasione, compresa quella del gol che sembra spianare la strada per il successo.
6.5
(Carrara:
con due ali larghe e veloci è più adatto lui con la forza rispetto di Franchi con l’agilità per scardinare la difesa ospite. Segna un gran gol subito dopo l’ingresso e solo un prodigioso intervento del poritere friulano gli nega il raddoppio personale.
In soli 30′ minuti).
7.5
Orlacchio:
lavora tanto con i compagni ma non riesce quasi mai a rendersi davvero insidioso.
Prova sufficiente ma senza squilli
(Fofana:
baricentro bassissimo, ma potenza nelle gambe esplosiva, incontenibile per la categoria. Riesce a scattare più volte nella stessa azione. Lo scorso anno col Brescia ci aveva messi in difficoltà quasi da solo; oggi il suo contributo…ce lo godiamo noi, anche se dal punto di vista del gioco collettivo deve molto crescere. Quando poi gli riesce un gol così…)
7.5
Handanovic:
come ho detto, a mio parere legge bene la partita e interviene chirurgicamente per rimettere i suoi in carreggiata dopo il disastroso uno-due di fine primo tempo.
I suoi comunque giocano con ordine e razionalità.
7.5
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Dipende sempre da contro chi ti confronti. Certo, giocassimo in premier con questi budget sarebbe impossibile. In Italia non mi risultani squadre avere un costo squadra superiore a noi, a parte la gobba ladra che, non a caso, è quella ancora “padronale”.
Il debito di Zhang e quello dell’Inter sono diversi.
Zhang si è indebitato “personalmente” dando in pegno Inter: non avendo pagato questo suo prestito personale, Oaktree ha escusso il pegno prendendosi la squadra.
Poi c’è Inter, società con i suoi debiti, a partire dal bond da 400 milioni che andrà rifinanziato (salvo Oaktree faccia aumento di capitale per rimborsarlo, almeno in parte).
Questo indebitamento della società Inter è la principale zavorra che impone una politica di gestione oculata..
Il tempo non darà ragione a nessuno: se un politica magigormente porientata sui giovani nei ruoli di backup fosse iniziata prima, probabilmente (nessuno ha certezza) la situazione economica sarebbe migliore. Sui risultati ocntinuo a sostenere che avere come rinclazi – di questo si parla – Arna o X giovane, Buchanan o Cuadrado, Asslani o Klaassen, sposta zero.
Se i titolari non girano – come è anche normale che sia – le chance di prevalere si riducono di molto. Da noi come da altri (quasi tutti)
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La capisco la differenza fra debito personale e debito della società.
Ma il valore di una società quando passa di mano è dato da tante cose: il posizionamento sul mercato, il capitale, i macchinari (giocatori) i dirigenti e anche il debito, se esiste.
Oaktree avendo prestato 300 milioni non restituiti, si ritrova un’azienda che con i suoi debiti è quotata 1300 milioni.
A me, ripeto da analfabeta, sembra che nel momento in cui mi ritrovo proprietario di un azienda che ha dei debiti, non posso far finta che il valore dell’azienda sia mia, i debiti…dell’azienda. E’ tutto mio e devo decidere che cosa è meglio farne..
Voglio rientrare? Benissimo entro 4-5 anni in cui faccio tirare la cinghia all’azienda , quella non avrà più debiti. ma rischia di valere anziché 1300 milioni 3 o 4cento milioni.
Devo decidere che cosa mi conviene. E’ il così detto rischio di impresa, credo.
Quanto ai giocatori, tu calcoli solo i parametri zero che hanno fallito e dici che Arna o X giovane non sposta nulla. Se invece calcoli i parametri zero che sono diventati titolari insostituibili, il discorso si fa diverso. Cioè tu ragioni a posteriori esaminando solo i casi negativi.
Si può fare una politica di investimenti, sperando che paghino, o una politica di ridimensionamento tecnico, sperando che giovi finanziariamente.
Comunque sono solo chiacchiere: la realtà è che una certa politica ci ha portati dal limbo dei senza arte né parte a una posizione di rilievo nazionale e internazionale, adesso vedremo se la politica del risanamento finanziario ci manterrà almeno nelle posizioni conquistate o produrrà un rovinoso crollo sportivo (e di conseguenza finanziario) . perché non dimentichiamo che l’Inter avrà debiti, ma Zhang l’ha acquista per 300 milioni e ora la quotazione è di 1300 milioni. Che l?Inter aveva una media di 35 mila presenze a partita e ora San Siro è sempre sold out, che costruendo una squadra forte si sono vinti premi sportivi, si sono moltiplicati gli sponsor, sono cresciuti i contributi dalle televisioni, ecc.
Una proprietà non solamente ‘speculativa’ prende almeno un grande campione all’anno per rinnovare gradualmente l’organico e in più prende dei giovani per sperare in un investimento tecnico che dia frutti nel futuro.
Cedo Arna e Correa? benissimo, se voglio restare ai vertici al loro posto devo prendere un campione e un giovane. Lo scorso anno potevamo prendere Gud per una cifra non eccelsa. Stesso discorso per De Vrji/Acerbi: lo scorso anno potevamo prendere Buongiorno.
Forse a fine anno l’Inter invece che 1300 milioni ne varrebbe 1600 avendo 50 o 60 milioni di debito in più
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Un’azienda che vale al lordo del debito 1300 ed ha debito per 700 milioni (cifre indicative), avrà un valore netto di 600.
Una con debiti per 100 e valore lordo 700 varrà…sempre 600. Il busienss è business e certamente un fondo anglosassone non arriva per perdere quattrini. Ora la componete manageriale dovrà dimostrare di essere il top.
No, io non punto il dito solo sulle scelte errate: dico che quando hai una struttura ben definita e cerchi dei comprimari per completare la rosa – sempre di questo parlo – puoi pensare quasi unicamente a gente esperta, come è stato fatto, oppure mixare maggiormente aumentando il peso dei prospetti futuribili, come credo sarà imposto oggi.
I parametri zero non sono tutti uguali: se ne prendi uno di 25/26 anni è chiaro che è molto diverso dal prendere un giocatore di 33 anni. Thuram o David (dovesse arrivare) non sono paragonabili a Taremi, a prescindere dal rendimento.
Correa è stato un errore tecnico ma l’investimento sul profilo ci poteva anche stare: certo, il ragazzo non ha mai brillato per continuità neppure alla lazio per cui tutti quei soldi rappresentavano un rischio ma credo nessuno pensasse ad un tracollo del genere. Ma non è lui, a mio avviso, l’errore strategico compiuto. In quel caso ci vedo la voglia di assecondare in tutto e per tutto il tecnico, un qualcosa che non farei mai se non sono convinto, ma è andata così.
Gli errori sono, sempre a mio avviso, altri: ossia arrivare con una quota imprtante di giocatori a fine contratto/fine corsa per sopraggiunti limiti di età: una situazione che impone sostituzioni di massa senza avere la possibilità di spendere cifre ingenti. Fortunatamente il mercato mondiale offre molte soluzioni: si dovrà essere bravi a coglierle beneficando, ripeto, di una struttura di base solida
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Si, ma il problema è che quando aveva debiti 100 il suo valore era 300, lo stadio era sempre semivuoto, premi per successi in competizioni erano zero, contributo degli sponsor bassissimo, diritti televisivi idem
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Siamo proprio sicuri che Jonathan david sia meglio di Thuram, in assoluto e per il gioco dell’Inter?
A me queste cose paiono da piccola società. Vedi uno dal rendimento certo per prendere uno che speri facci bene.
Biasin paventa questo cambio. Questo cambio spaventa me
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Ovviamente ‘vendi’e ‘faccia’. Anch se mi piace fantozzi: “batti lei, batti lei”
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Così fosse ci perderemmo, abbastanza nettamente.
Diverso è invece avere David al posto di Correa/Arna: lasci due prendi uno, costi giù e qualità aumenta (quanto meno non può peggiorare). Così fosse come quinto mi andrebbe benissimo un canterano
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L’intervista di Biasin dà un po’ di speranza. sempre che dica cose accertate.
il giornalista, dopo aver ribadito che dal 21 l’Inter chiude il mercato in attivo (dunque non sono l’unico biskero a cui importa vedere chi investe sul mercato, ce nìè almeno un altro…) aggiunge che Oaktree è nel cda da qualche anno e la politica svolta fino ad oggi aveva necessariamente il suo consenso.
Precisato che comunque tale politica ha avuto un’alternanza di giovani e vecchi in arrivo, dichiara (e qui è il punto interessante per me, se vero) che Oaktree pone un solo obiettivo: restare competitivi ai massimi livelli. Altrimenti, aggiungo io, anziché a 1300 la venderanno a 300…Chairo che se possibile preferiscano raggiungere questo obiettivo puntando su giocatori che possano aumentare la loro quotazione (ma per riuscirci, aggiungo io, devono essere giovani già forti, le promesse tengono competitiva…la Primavera)
Se la linea è questa resto un po’ più tranquillo, pur sapendo che per via dei debiti non potremo mai agire sul mercato con la libertà…finanziaria di juve, Milan, Napoli, Roma
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Bel weekend per ora, speriamo anche la settimana porti buone notizie
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si, peccato solo per Milan-Juve, io speravo che perdessero … :-)
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Ib serata il post sulla partita e sui giovani
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Post online Luciano!
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