
Lo so che questo titolo e i concetti che seguiranno nel post mi attireranno rancori e… scongiuri da parte di molti tifosi, ma io penso che, se è vero che non si deve cedere di un millimetro perché ci sono tutte le possibilità di ripeterci, ci sono anche segnali abbastanza evidenti che questo potrebbe non essere il nostro anno, bensì quello di una società che ha potuto permettersi un bilancio in negativo di 200 milioni quest’anno e di oltre 900 milioni (poco più di 130 all’anno) negli ultimi sette anni.
Faccio il tifoso, però, e quindi non sono queste cifre a impressionarmi: a me colpisce il fatto che dopo sei giornate la juve abbia subito zero gol.
Non sono uno statistico, ma credo che possa essere un record.
Lo scorso anno con una stagione straordinaria sotto questo profilo, dopo sei giornate ne avevamo subito tre.
In ogni caso quelle sono cifre che nel campionato italiano preludono alla conquista dello scudetto, soprattutto se si considera che l’attuale apparente difficoltà dei gobbi nell’andare il gol (9 reti all’attivo contro le 13 dell’Inter e le 14 del Milan) sembra del tutto contingente, perché la squadra torinese dispone di un potenziale offensivo di assoluto valore.
Sono consapevole della forza dei bianconeri, ma non voglio fare il… Sergio della situazione: le mie perplessità sono legate anche a quanto ha mostrato l’Inter in questa parte di stagione. Ci trovassimo di fronte alla stessa Inter brillante, spietata, super concentrata dello scorso anno, non sarei granché preoccupato.
Il fatto è che anche lasciando perdere la partita contro il Milan, in cui proprio non c’eravamo, le ‘distrazioni’, che forse solo distrazioni non sono, si susseguono in maniera eccessiva: le abbiamo avute a Genova, le abbiamo avute a Monza, le abbiamo avute col Milan (che ci è stato superiore, ma ha segnato due gol assurdi) e le abbiamo avute pure a Udine.
Allora forse non si tratta solo di distrazioni.
Forse lo scorso anno eravamo capaci di evitare le occasioni di ‘distrazione’ o di avere un sistema di coperture tale da non rendere influenti quelle rare che capitavano.
Forse i tre centrocampisti e gli esterni non sono al momento in grado di svolgere con la stessa efficacia il doppio compito di costruzione e protezione, forse i meccanismi di gioco previsti da Inzaghi funzionano benissimo se tutti sono al top e gli interscambi vengono eseguiti con assoluta sincronia e perfezione.
A Udine due volte almeno ci siamo fatti sorprendere scoperti su una ripartenza (secondo gol e salvataggio disperato di Dimarco), in un modo che ricordava sinistramente la stagione dello scudo napoletano.
E’ chiaro che tutti questi fattori (la ‘forza’ degli altri e le incertezze nostre), dopo solo sei giornate sono ‘indizi’ e non prove di un ribaltamento di posizioni, ma sono indizi da prendere in seria considerazione.
Anche perché non c’è solo la juve: il Milan ha probabilmente una minor solidità difensiva rispetto ai gobbi, ma ha una ricchezza di soluzioni offensive impressionanti e lo stesso Napoli (in questo Conte è una garanzia) sarà certamente protagonista in campionato.
Poi ci sono sempre le possibili sorprese.
Noi abbiamo una forza indiscutibile su cui contare e la si è vista anche a Udine dove alcune giocate sono state entusiasmanti, ma anche a Udine questo ha rischiato di non essere sufficiente, contro un gruppo di quasi tutti stranieri nei quali era rara la classe pura, ma notevole la forza, la velocità, la freschezza atletica di tutti.
Molto dipenderà anche dalla possibilità che alcuni giocatori, apparsi un po’ in flessione in questo avvio di campionato (Pavard, de Vrij, Miki, ma fino a ieri anche Lauti) si riportino ai livelli che competevano loro; un po’ dipenderà dall’auspicabile integrazione totale nel sistema di gioco dei nuovi arrivi Taremi e Zielinski; un po’ dalla crescita tanto sospirata di Asllani, dello stesso Bisseck (a Udine apparso in qualche difficoltà) e di un Arnautovic che ritrovi condizione e continuità.
La partita col Milan, dopo quella di Manchester, dimostra che abbiamo bisogno di tutti, ognuno al suo top: non si possono affrontare questi impegni ravvicinati con meno di 22 giocatori totalmente affidabili.
Naturalmente stiamo parlando di ambizioni elevate.
Questo è sempre stato il mio dubbio e la mia ‘incapacità’ di comprendere la strategia di Oaktree.
Se i mancati rinforzi, che hanno portato il bilancio in parità, comportassero la perdita di posizioni sportive in ambito nazionale e internazionale, si avvierebbe un avvitamento negativo: meno risultati uguale meno introiti, meno introiti uguale meno possibilità di fare mercato sostanzioso.
Poco importa se spendendo in ingaggi di un certo peso con cartellini gratis o in ingaggi relativamente più bassi con cartellini più costosi: tra l’altro consultando gli ingaggi lordi ho scoperto che Asllani prende più di Acerbi, per esempio.
E’ evidente che ci sono due strategie: la juve ha scelto di fare uno squadrone accollandosi duecento milioni di sforamento (ma allora è possibile?) perché così punta a vincere e di conseguenza ad aumentare vistosamente gli introiti (che nell’ultimo anno, senza successi, si sono ridotti drasticamente, tanto da venir superati, guarda un po’ proprio dai nostri dopo che invece abbiamo vinto) e quindi ad avviare un ciclo espansivo.
Oaktree che aveva già una squadra forte, con qualche segno di possibile usura, si è preoccupata non di renderla ancora più competitiva, ma di avvicinare il pareggio di bilancio.
La sostenibilità è un mantra, ma la si può raggiungere in diversi modi: con gli squadroni e le vittorie e quindi la dilatazione degli introiti oppure con i risparmi e l’oculatezza.
Per la verità la linea dell’attuale proprietà ha destinato parecchie risorse per i rinnovi dei nostri più forti, ma questo ha impedito nuovi investimenti: personalmente sono convinto che con un Buongiorno (o un altro di quel livello, è solo un esempio) oggi avremmo qualche decina di milioni di debiti in più ma maggiori possibilità di ottenere risultati e quindi di mantenere o ampliare gli incassi della scorsa stagione, quella del nostro record.
Credo però che la stagione decisiva per valutare dal punto di vista sportivo la gestione di Oaktree sarà la prossima, quando andranno a scadenza ben sette contratti.
Quest’anno non abbiamo preso nessuno (ricordo che Taremi e Zielinski erano stati presi sotto la precedente gestione) anche perché non siamo riusciti a vendere i vari de Vrij, Correa, Arnautovic e quindi con i nuovi arrivi avremmo avuto un insopportabile gonfiamento della rosa e naturalmente dei costi.
Il prossimo anno, con le dismissioni, ci sarà spazio, se non… soldi per una punta di valore, un centrale di valore, un esterno di valore che vadano a sostituire quei giocatori che ormai hanno dato il massimo per noi.
Lì sarà la cartina di tornasole delle intenzioni di Oaktree, sperando che nel frattempo le possibili prestazioni in calo della squadra non determinino anche un calo delle capacità di investimento.
E teniamo presente che è sempre più forte la necessità di investire davvero anche su giocatori di 17-18 anni.
La juve, dicevamo, a fatto registrare un passivo di 200 milioni.
Ma a quanto sarebbe arrivato questo passivo senza gli introiti per la cessione di giovani presi all’estero a 17-18 anni?
E’ presto detto:
- Soulé 25
- Hujsen 15
- Iling 14
- De Winter 8
- Barra… coso 8
- Kaio 7
Fanno 77 milioni. E il passivo sarebbe stato di 277 milioni.
E non calcolo i giovani ceduti a carissimo prezzo (es: Kean), acquistati in età più verde.
Senza contare anche gli investimenti per giovani che poi hanno raggiunto la prima squadra (facendo risparmiare sul cartellino), Yildiz su tutti.
Ma torniamo a noi.
Non si può non concordare con Siriano quando afferma che una valutazione dopo sei giornate è prematura e non si può non unirsi alla sua previsione, fondata, secondo la quale la condizione della squadra è destinata a crescere: la stagione è stata lunga, la prossima lo sarà ancora di più, è probabile che la preparazione oltre a scontare il ritardo nei rientri di molti, tenga conto anche di questi fattori.
D’altro canto credo non si possa non concordare anche con Roberto che vede problemi strutturali: i sette gol subiti in sei partite (dal Milan, ma anche da Genoa, Monza e Udinese) sono un sintomo che deve preoccupare.
Le battute sono divertenti ma servono poco all’analisi della situazione: non siamo i migliori per distacco e non ci sono 5 squadre superiori a noi.
Siamo forti, ma abbiamo dei limiti che in parte si potranno superare col lavoro e in parte, secondo me, resteranno perché sono legati al mercato forzatamente micragnoso e proprio all’eccesso di impegni nel tempo (non solo nell’arco della presente stagione).
Perché concordo pienamente con Siriano: “Io credo che in termini matematici il valore di una squadra sia dato dalla media dei risultati negli ultimi anni giocati insieme come gruppo”.
Pure io. Però penso anche che bisogna valutare se questo valore dimostrato per anni in qualche modo possa aver lasciato segnali di logoramento.
E torniamo al tema delle ultime prestazioni: con Atalanta e City abbiamo giocato al top delle nostre potenzialità.
Anche a Udine dal punto di vista della prestazione complessiva abbiamo assistito ad una prova convincente, ma… abbiamo subìto troppo le distrazioni in fase difensiva: bisogna capire a che cosa questo sia dovuto.
La mia idea è che non a caso abbiamo fatto bene con le pericolose Atalanta e City, squadre forti che ti costringono a stare più compatti dietro (e sappiamo che la nostra transizione offensiva spesso è micidiale).
Quando abbiamo dovuto aprirci ci siamo allungati e abbiamo scoperto il fianco difensivo.
Il problema sta anche nel fatto che questo è accaduto pure quando non avevamo necessità di farlo, come a Udine e a Genova, dopo il nostro vantaggio.
Marcature preventive e copertura di esterni e centrocampisti rispetto ai difensori sembrano essere le situazioni su cui occorre lavorare e migliorare: prendiamo spesso gol su traversoni alti nei quali il difensore viene anticipato, perché chi crossa lo fa in piena libertà e può metterla in modo da favorire il movimento naturalmente in anticipo dell’attaccante che si muove a dettare il passaggio.
Non parliamo poi di come, in pieno controllo della gara, abbiamo subito il gol del 3-2 con una transizione difensiva inconcepibile.
Non sempre si possono segnare 3 gol e quindi l’imperativo per me è cercare di prenderne meno, soprattutto in situazioni evitabili.
In questo senso mi suscita qualche perplessità la dichiarazione di Inzaghi quando vede il problema nei gol mancati, con i quali potevamo ‘chiuderla’, più che nei gol incassati, che si potevano evitare e senza i quali… potevamo non riaprirla.
Il gruppo era simile ed eravamo fortissimi anche nella stagione in cui siamo finiti a 20 punti dal Napoli.
Da parte mia con le manchevolezze più volte ribadite c’è la convinzione che il gruppo sia forte, altroché, ma anche il dubbio che possa mantenere un equilibrio dispendioso in tutte le competizioni.
Quando abbiamo vinto lo scudo non siamo andati bene in CL, quando siamo andati in finale di CL non siamo andati bene in campionato.
Personalmente resto fiducioso che faremo una buona stagione: vincere è un altro discorso, per il quale serve la perfezione.
La partita
L’Udinese si schiera a specchio con un 352 analogo a quello dell ‘Inter.
E’ forse la squadra più fisica di tutto il campionato, avendo tutti elementi potenti e veloci.
Evidentemente conta di sorprenderci sulla forza e sul ritmo, ma il suo progetto si scontra con il nostro vantaggio ottenuto dopo neppure un minuto.
A quel punto la partita per loro si mette in salita, perché devono cercare di attaccare e noi possiamo restare corti e stretti creandoci anche gli spazi per ripartire
In questa situazione nel primo tempo ho contato sei palle gol per l’Inter.
Per l’Udinese si mettono in evidenza Zemura e Thauvin, quello che ha più classe, che costruisce due palle gol ben neutralizzate dall’ultimo difensore ‘di movimento’ dell’Inter.
Poi i friulani pareggiano con un cross da destra, a difesa schierata, come era successo a Genova a Monza e col Milan: cambiano i protagonisti in negativo, ma non la dinamica: c’è da rifletterci per chi di dovere.
Ma vediamo nel dettaglio le situazioni fino ad ora elencate numericamente, dopo il gol al primo minuto scarso (meravigliosa verticalizzazione di Darmian per lo smarcamento di Frattesi e conclusione imparabile).
- 8′ grande cross di Calha per Lautaro che di testa impatta da pochi metri, ma incredibilmente la mette fuori,
- 20′ Thruam vince un corpo a corpo con il suo marcatore e conclude da dentro l’area, ma Okoya riesce a respingere la conclusione,
- 28′ Dimarco sfonda a sinistra e serve Lautaro che smarca al tiro Frattesi: palla fuori di poco,
- 43′ assist di Thuram per Darmian, che da ottima posizione calcia fuori,
- 45′ ancora Di Marco si libera in fascia e la mette per Lautaro. Rimpallo con Bijol e conclusione vincente del Toro.
Per l’Udinese:
- 24′ Thauvin si libera di ben tre avversari ‘morbidi’ e serve in area Lovric, il cui tiro è deviato in angolo,
- 34′ Zemura pesca benissimo Lovric in area: lo sloveno ha la porta spalancata a pochi passi, ma con un recupero prodigioso Dimarco gli impedisce la sicura realizzazione,
- 35 ancora Zemura, indisturbato, può metterla in area: Kabasele brucia sul tempo Bisseck e la mette di testa dove Sommer non può arrivare.
A inizio ripresa il terzo gol dell’Inter, bellissimo, con gran conclusione del Toro servito da Lautaro, sembra poter abbassare il ritmo della contesa.
In effetti l’Inter controlla e riesce a crearsi qualche occasione importante:
Si deve arrivare al 25′ per una nuova occasione nerazzurra: Lautaro servito da Frattesi prova a superare Okoye con un pallonetto, ma l’estremo difensore friulano riesce a intercettare
Passano 5 minuti e ancora Lautaro si destreggia benissimo e pesca Carlos che arriva di gran carriera. Il tiro del brasiliano viene respinto dal portiere.
Quando la partita si stava avviando verso una tranquilla conclusione, i nostri si fanno sorprendere incredibilmente scoperti da una ripartenza in verticale dell’Udinese: de Vrij tiene in gioco Lucca che ha campo libero dopo aver evitato l’intervento di Calha e entrato in area in perfetta solitudine trafigge Sommer
In pieno recupero Correa, partito in contropiede ha una nuova palla gol e la mette sotto la traversa con precisione ma non con la necessaria violenza, così Okoye può sventare in angolo la palla del possibile 4-2.
Questa ricostruzione mostra anche meglio dei dati statistici la nostra supremazia: si è trattato di una buona Inter che però ha concesso agli avversari di essere pericolosi non con giocate straordinarie, ma sfruttando insufficienze difensive abbastanza clamorose.
Il mister secondo me ha ragione di rimpiangere i gol mancati, ma tre li avevamo pur fatti e senza le leggerezze difensive, incomprensibili per una squadra che vuole puntare al titolo, la partita l’avemmo portata a casa senza sofferenze.
A una grande squadra tre gol devono bastare per non rischiare a Udine.
Veramente pochissimi dati statistici per confermare quanto il ‘film’ della gara, rivisitato, ci ha rivelato
Abbiamo tenuto il possesso palla (60,3 contro 39,7).
Abbiamo tirato verso la porta 18 volte, il doppio di loro e in porta 7 volte, contro 3 loro.
I tiri da dentro l’area sono stati 8 per noi e 2 per loro
Le occasioni da gol (presunte) 18 a 9 per noi, ma i dribbling riusciti 10 a 2 per loro.
Abbiamo recuperato più palle, fatto più passaggi (anche nella loro trequarti) e la percentuale dei passaggi riusciti (90%) è di livello europeo.
In conclusione una partita abbastanza nettamente dominata (come non potrà capitarci spesso) è stata messa a rischio per disattenzioni difensive inaccettabili, perché i tre gol li abbiamo pur segnati.
Da notare infine, a conferma della loro superiorità atletica, che tutti i dati di squadra sui km percorsi, sulla velocità media e sul numero di km corsi allo sprint, sono favorevoli alla squadra friulana piuttosto nettamente.
E questo non accade spesso.
Le pagelle
Sommer:
tre tiri in porta e due gol sembrerebbe una condanna, ma in realtà non ha responsabilità. Con i piedi si è preso qualche rischio, ma ne è sempre uscito bene.
6.5
Bisseck:
una partita con rare apparizioni offensive, che era stata giocata in modo sufficiente sino a quando si è perso colpevolmente Kabasele nell’azione del loro secondo gol.
5.5
Acerbi:
solito baluardo al centro della difesa, in una gara fisicamente impegnativa dà sicurezza a tutto il reparto. Sui gol non ha responsabilità.
In proposito devo dire che condivido l’analisi di zio Bergomi: gli anni passano per tutti.
Lui ci aggiunge, da esperto com’è una cosa che a me era sfuggita, cioè che ha sbagliato qualche lettura. Che aggiungo a mia volta, non credo dipenda dall’età, anzi semmai l’esperienza aiuta a ‘leggere bene le situazioni.
Volevo dargli 6.5, ma visto che ha sbagliato qualcosa mi limito alla sufficienza
E comunque aggiungo che visto che gli anni passano, avevano ragione tutti quelli che anziché Palacios avrebbero voluto un centrale pronto e di provato valore. Anche a parametro zero.
6
Bastoni:
non la solita prova brillante nelle transizioni offensive che prova raramente. Tiene bene la fase difensiva se non fosse per un clamoroso errore con cui serve e Davis una golosa palla gol.
6-
(de Vrij:
troppo poco per guadagnarsi un voto, anche se sull’azione del loro secondo gol mi sembra abbia tenuto colpevolmente in gioco Lucca, sul lancio lungo.
s.v.)
Darmian:
solita prestazione di grande impegno e sostanza, impreziosita dall’assist che, mandando in porta Frattesi, orienta la partita. Qualche imprecisione nella costruzione delle ripartenze.
6
Frattesi:
sfrutta bene l’occasione di partire titolare. Quando si sgancia è micidiale e si sapeva.
Questa volta convince anche per le giocate di squadra, offensive e difensive.
7
(Zielinski:
s.v.)
Calhanoglu:
si conferma elemento irrinunciabile anche quando, come forse è in questo momento, non si esprime al 100% delle sue possibilità. Lavora soprattutto per dare equilibrio alla squadra, ma mostra la sua tecnica da campione in occasione dell’assist per Lautaro edi un cambio ci campo di 50 metri che consente a Dimarco di involarsi verso la porta.
6.5
Mkhitarian:
non è ancora al top della condizione ma con la consueta intelligenza dosa le sue forze limitando le incursioni ma rendendosi utile in fase di tamponamento e avvio dell’azione. In crescita.
6
Dimarco:
prestazione di grande livello, decine di scatti e quando viene servito fa sempre la giocata più efficace. L’assist per il gol di Lautaro e il recupero su Lovric ormai solo davanti a Sommer sono le ciliegine sulla torta di una prestazione notevole.
7.5
Carlos:
sostituisce Dimarco, provato, anche per assicurare più forza e centimetri in fase di contenimento. Riesce persino a procurarsi una buona occasione, che però non concretizza.
6
Lautaro:
il Toro è tornato. Tanto lavoro per la squadra, talvolta di squisita qualità e soprattutto gli occhi della tigre in area. Così, sbagliata di testa un conclusione agevole, si procura il gol del nuovo vantaggio e poi quello della sicurezza.
7.5
(Correa:
s.v., anche se nei pochissimi minuti disputati va vicino al gol con una bella conclusione che impegna Okoye in una difficile deviazione, proprio sotto la traversa)
Thuram:
una sola azione dirompente nella quale vince il duello di forza e va al tiro, ma tanto lavoro essenziale per la squadra, impreziosito dall’assist per Lautaro.
6.5
(Taremi:
s.v.)
All. Inzaghi:
in una settimana di lavoro manda in campo una squadra che appare quasi rigenerata dopo il derby. Ottima la fase offensiva c’è da lavorare con urgenza nelle situazioni di contenimento.
6.5
E veniamo al settore giovanile nel quale le considerazioni non sono molto positive, aldilà dei risultati.
- Under 20: Sampdoria – Inter 0-1
- Under 18: Inter – Parma 1-1
- Under 17: Sudtirol – Inter 0-4
- Under 16: Inter – Cittadella 2-1
- Under 15: Inter – Cittadella 3-0
Di queste partite ho visto la Primavera in tv, Under 18 e Under 15 dal campo.
Primavera (Under 20): Sampdoria – Inter 0-1 (Spinaccè)
Devo dire subito che non condivido gli elogi di questa prestazione che ho letto in giro.
La verità è che abbiamo costruito due palle gol (quella di ‘Mosco’ su grazioso regalo loro) una dopo 5′ e una all’ultimo minuto.
In mezzo, salvo una quindicina di minuti iniziali, c’è stata solo la Samp, che ha preso un palo, ha costretto Calligaris a diversi interventi prodigiosi e ha costruito e sprecato numerose palle gol.
Per noi appunto solo un buon quarto d’ora di gestione del vantaggio, subito dopo averlo ottenuto.
Il primo elemento sorprendente è stata la formazione mandata in campo: fuori tutti i talenti (Bere, Lavelli, Mosconi, De Pieri) e il giocatore che più si era distinto nel reggere la fase difensiva (Alexiou).
Non sto criticando questa scelta, di cui non conosco i motivi anche se posso intuire che abbia inciso la prova di YL di martedì e non credo neppure che una scelta diversa avrebbe trasformato la squadra.
Tra l’altro ho saputo dopo che anche l’Under 18 a Firenze aveva fatto turn over importante, lasciando addirittura in panca El Mahboubi, autore di una storica doppietta contro il Milan.
Quindi potrebbe essere una disposizione societaria quella di far turnare i giocatori per dare a tutti la possibilità di crescere.
Comunque Zanchetta opta per dar spazio ai due nuovi, Topalovic e Romano e per far questo sceglie di giocare con una sola punta (d’obbligo a questo punto la scelta di Spinaccè) e con due mediani (Bovo e Venturini).
In difesa, confermati i terzini, confermato un incerto Garonetti, che sembra intoccabile per il mister, c’è la sostituzione di Alexiou con Maye.
L’Inter parte bene ma dopo il gol e dopo qualche minuto di gestione tranquilla sembra uscire dalla partita.
Uno degli elogi che ho letto è: vittoria di grinta.
Magari: in realtà abbiamo lasciato loro 7-8 palle gol, dimostrando di essere inferiori soprattutto sul piano fisico.
Secondo me loro hanno almeno 4-5 elementi pronti atleticamente per il professionismo, noi nessuno.
Noi forse siamo superiori tecnicamente ma, parafrasando uno slogan pubblicitario, la tecnica senza la potenza è nulla.
Bastava osservare con attenzione la struttura atletica (non parlo dell’altezza) dei vari protagonisti per rendersi conto della differenza.
Credo che alla fine arriveremo più avanti di loro, e che alcuni nostri giocatori abbiano ampi spazi di crescita sotto il profilo atletico, ma a differenza di Milan e Samp, noi di giocatori pronti al momento non ne abbiamo, a mio parere.
Questa per me è una Primavera con qualche potenzialità interessante, ma al momento una delle più fragili degli ultimi anni.
Ripeto ancora: ci sono tanti elementi da considerare, come le diverse politiche societarie, soprattutto in relazione all’estensione ai 2005 come età limite.
Ma c’è anche da considerare il tema degli investimenti e soprattutto della qualità di quelli fatti all’estero.
Le pagelle
Calligaris:
salva il risultato con una serie di interventi davvero importanti: tempestivo nelle chiusure in uscita e reattivo tra i pali.
7.5
Aidoo:
nessun giocatore pronto per il salto tra i pro, si è detto, ma Aidoo forse costituisce l’eccezione. Dopo un derby difficile, fa valere a Bogliasco proprio la sua fisicità straripante.
7
Garonetti:
centrale che ha stile ed eleganza ma che sull’uomo è spesso distratto o approssimativo. L’ avversario era fortissimo 5 gol in 5 gare), ma lui se lo è perso con una certa…perseveranza.
5.5
Maye:
un po’ più tosto di Garonetti, meno disattenzioni ma qualche limite tecnico in più.
6-
Motta:
prestazione più che sufficiente, soprattutto in fase di spinta (tra l’altro procura il gol di Spinaccè). Attento nelle chiusure, con un salvataggio importante.
6.5
(Cocchi:
sostituisce Motta quando il compagno ha dato tutto. Mostra e solite qualità offensive e di personalità, ma troppo spesso lascia campo alle sue spalle dove i sampdoriani, dotati di gamba, si infilano.
6-)
Venturini:
ci mette corsa, capacità di contrasto e prova anche ad attaccare sulla destra.
Utile.
6
Bovo:
mi sembra in crescita di condizione. Tanto lavoro oscuro a protezione della difesa ma poca assistenza per gli attaccanti.
6+
Romano:
ho letto valutazioni molto positive della sua prova. Evidentemente il calcio è materia fortemente opinabile.
Nessuno mette in dubbio che possegga un primo dribbling insidioso, ma poi bisogna anche giocarla con i compagnie fare un po’… a botte nei contrasti.
5.5
(De Pieri:
conferma di essere uno dei pochi talenti della squadra perché unisce tecnica, personalità e progressione.
Va aspettato.
6+)
Topalovic:
altra situazione di valutazioni per me incomprensibili. Spostato più avanti del solito pur avendo fisico e piede non incide mai, anche se sembra più nel vivo del gioco rispetto al passato.
5.5
(Berenbruch:
forse si capisce perché non è stato schierato dall’inizio. Infatti è parso stanco e poco lucido.
E martedì c’è la partita di YL.
5.5)
Quieto:
che è bravino, lo sappiamo, ma dovrebbe anche riuscire a incidere, qualche volta.
Più fumo che arrosto.
5.5
(Mosconi:
il mio ‘Mosco’ ha pochi minuti a disposizione per mostrare le sue qualità, ma in questa occasione spreca un clamoroso regalo ricevuto da un difensore doriano
5.5)
Spinaccè:
un gol da vera prima punta, che poi decide la partita. L’Inter quando è in difficoltà lo cerca con lanci lunghi che però raramente riesce a far fruttare.
Un voto in più per il gol.
7
(Lavelli:
quando subentra a Spina cambia il modo di giocare dell’Inter: lui esce a giocare la palla e con giocate intelligenti e abili apre il campo per compagni che… tardano ad arrivare.
6.5)
All. Zanchetta:
con una squadra probabilmente costruita tenendo conto anche del match di YL martedì (ricordiamo che quella partita è per U19 con tre soli fuori quota di un anno) riesce a portare a casa un risultato importante, e deve accendere un cero a san Calligaris.
6
Under 18: Inter – Parma 1- 1 (Iddrissou)
Partita dallo svolgimento assolutamente inatteso e deludente per conto mio.
Mi aveva illuso la splendida prestazione contro il Milan e anche la prova di Firenze, terminata 4-4 con un rigore sbagliato da noi.
Certo contro i viola era emersa una difficoltà in fase difensiva, ma la squadra era apparsa devastante nella manovra.
Contro il Parma è stata una partita completamente diversa: i nostri hanno avuto il possesso per tutto il primo tempo, con i ducali che si difendevano molto bassi e provavano seriamente a ripartire solo in rare occasioni.
Noi ci siamo prodotti in un giro palla sterile, senza riuscire a sfondare centralmente, mentre sulle fasce l’insistenza degli esterni a cercare il dribbling tra più uomini ha prodotto poche palle per il centro area, sulle quali comunque i loro difensori svettavano.
Come spesso succede in questi casi, su uno dei loro rari contropiede la difesa si è fatta trovare impreparata e un nostro ex, Balduzzi, ha confezionato la rete del vantaggio.
Balduzzi lo conosco dagli esordienti ed era un giocatore dalle qualità notevolissime, ma molto esile.
Inaspettatamente (per me) ceduto alla Samp, ha in seguito raggiunto Parma dove, almeno a questi livelli si sta confermando giocatore importante, dopo aver cambiato ruolo, da terzino a trequartista.
Nel secondo tempo il Parma è addirittura cresciuto e ha creato alcun e situazioni di grande pericolo mentre noi abbiamo continuato con un assedio la cui sterilità si è accentuata con lo stravolgimento generale dovuto ai molti cambi
A quasi mezz’ora dal termine l’espulsione di un loro giocatore ci ha dato la possibilità di raddrizzare il risultato, ma ci siamo riusciti solo parzialmente, con un gran gol di Iddrissou.
Nel complesso una prova molto deludente sia a livello di squadra, sia per quanto concerne i singoli di possibile’ prospettiva’.
Formazione e pagelle
Michielan:
incolpevole sul gol e per il resto poco impegnato.
6
Ballo:
senza strafare, uno dei più positivi per corsa e continuità di spinta.
6.5
(Conti:
s.v.)
Kangasniemi:
sembra sempre pronto a fare il salto di qualità tanto atteso, ma ancora una volta aspettative rimandate
5.5
(Luchetti:
6)
Bovio:
sotto età se la cava meglio del più celebrato compagno di reparto.
7
Rozzi:
la corsia di sinistra risulta poco ispirata.
6
(Carbonara:
s.v.)
Patelli:
incide poco in entrambe le fasi.
5.5
(Vanzulli:
anche il cambio modulo non riesce a mutare l’inerzia della gara.
6)
Cerpelletti:
contro pressing e difesa stretta non riesce ad esprimere le qualità che gli si riconoscono.
6
Mantini:
contrasta con applicazione e porta avanti tanti palloni che poi non trovano sbocchi. Va alla conclusione con un gran tiro, rimpallato.
6.5
(Putsen:
s.v.)
El Mahboubi:
dribblomane ieri poco ispirato.
5.5
(Kukulis:
s.v.)
Iddrissou:
un gran gol, quasi tutti i pericoli originano da lui e nel primo tempo effettua un recupero decisivo da centravanti a… terzino destro. Fisicamente debordante.
7
Zouin:
tante belle intenzioni, poca concretezza.
6
Under 17: Sudtirol – Inter 0-4 (Franchi, La Torre, Carrara, Nese)
Ancora una bella vittoria che pone la squadra di Handanovic in testa alla classifica da sola, con 3 punti su Milan e Atalanta e con 24 gol in 5 partite.
Ma soprattutto con 2 soli gol subiti, contro i 9 dei bergamaschi e i 10 dei rossoneri.
Va notato però che sino ad ora i nostri non hanno incontrato rivali che stazionano in zona alta della classifica.
Contro gli altoatesini il mister fa turnover e schiera nei due tempi tutti gli elementi a disposizione.
Formazione:
- Farronato
- Medina (Evangelista)
- Peletti
- Pavan
- Sorino (Calò)
- Virtuani (Nese)
- La Torre
- D’Agostino (Leoni)
- Fofana (Orlacchio)
- Franchi (Carrara)
- Moressa (Donato)
Tra i migliori si segnalano i soliti La Torre e Sorino, nonché le punte che si sono alternate.
Da notare che il centrocampista Nese, entrato al 43’st, ha trovato il… tempo di andare in gol, dopo un solo minuto.
La tempistica delle reti sembra indicare che la squadra ha stentato un po’ oltre le previsioni, se si considera che, contro l’ultima in classifica, il primo tempo si era concluso solo 0-1 e le altre tre reti sono venute dopo la mezz’ora della ripresa
Under 16: Inter – Cittadella 2-1 (Limido, Dade)
Purtroppo non ho potuto assistere a questa partita per la concomitanza di quella della prima squadra.
Ho visto il primo tempo, registrato e senza audio e mi è sembrato che avessimo fatto una buona prestazione
Il risultato, certo, non è entusiasmante se calcoliamo che il Cittadella dopo 3 giornate è a zero punti e ha segnato solo un gol, proprio contro di noi.
Comunque noi siamo a punteggio pieno, alla pari del Milan (che ha gli stessi gol fatti e segnati) e di Atalanta e Monza.
Anche in questo caso è stato fatto naturalmente un consistente turn over, mentre alcuni giocatori importanti, tra cui il bomber Matarrese, non sono proprio scesi in campo.
Questa comunque la formazione:
Leshi
Bettelli, Puricelli, Tosolini (Cassini), Pirola
Pannuto (Allasufi), Limido, Morosi
Salviato (Penta), Dade, Owusu (Donati)
Bellissimi i due gol: Limido dopo pochi minuti concretizza un’ azione in profondità sulla fascia sinistra, raccogliendo il traversone e infilando.
Dade Lombardi sul finire del primo tempo con una splendida girata al volo infila di prepotenza.
Tra i migliori sono apparsi Pirola, Pannuto, Limido e Dade, gli ultimi due non solo per i gol.
Da segnalare, tra i subentrati, il 2010 Penta, talentuoso trequartista
Under 15: Inter – Cittadella 3-0 (Ferri, Serantoni, Bagnara)
Si è trattato di una partita stranissima, con un primo tempo in cui l’Inter, attaccando in continuità ma in modo sterile, non riusciva a trovare sbocchi, mentre i veneti in ripartenza sono riusciti a creare qualche fastidio.
Se consideriamo che i nostri vengono dall’essersi laureati campioni d’Italia e i ragazzi del ‘Citta’ non hanno avuto accesso alle fasi finali, la loro superiorità fisica appariva imbarazzante e non lasciava presagire nulla di buono.
Certo i nostri sembravano più dotati di qualità tecniche a livello individuale, ma i veneti vincevano tutti i contrasti e prevalevano sempre sulle seconde palle.
Nel secondo tempo le cose sono finalmente cambiate, prima con l’ingresso di Foroni e Menegazzo, poi per effetto del gol che ha sbloccato la partita e cambiato la situazione tattica.
Potrebbe anche esserci stato un calo degli avversari, non saprei dire, ma è certo che i nostri hanno giocato con ben altra personalità e incisività.
C’è voluta comunque più di un’ora e una prodezza balistica davvero notevole del centrocampista Ferri per indirizzare la partita nel senso desiderato.
Poco dopo il bomber Serantoni (uno dei pochi che nel primo tempo sembrava tener botta anche sul piano atletico) trasformava un ineccepibile calcio di rigore e da quel momento la partita era tutta in discesa sino al gol del subentrato Bagnara.
Tra i migliori, a mio avviso, oltre agli autori dei gol, proprio Foroni, il centrale Poltronieri e i subentrati Menegazzo e Castellarin. Anche se a quel punto le maglie difensive venete erano molto più aperte.
Formazione:
Bettinelli
Bassani (Foroni), Poltronieri, Di Carlo, Barcella (Bagnara)
Ferri (Sacco), Marchesi (Omini G.), Omini P. (Castellarin)
Palmini (Menegazzo), Serantoni (Comelli), Vanacore.
Con questo risultato in nostri salgono al secondo posto in classifica, insieme ad altre, tra le quali l’Atalanta a due punti dal Milan capolista solitario.
Luciano Da Vite
Ho avuto qualche problema con Facebook, appena possibile sistemo di nuovo la pagina dedicata al blog e vi aggiorno.
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Youth League: Inter Stella Rossa 4-0
Spettacolo a Interello.
Ovviamente non conosco il valore della Stella Rossa che è un dato fondamentale per parametrare l’importanza della nostra prova, ma è certo che in campo si è vista un’inter scintillante, molto ben organizzata, superiore nei singoli e abilissima nella manovra collettiva.
E’ finita 4-0 ma poteva benissimo finire con il doppio delle reti, perchè si devono registrare numerose grandi parate del loro portiere e molte azioni entusiasmanti sfumata per un nulla all’ultimo passaggio o proprio nella conclusione.
E’ un’altra Inter completamente rispetto al campionato e questo si era già intuito a Manchester contro il City.
Come ho detto più volte, ritengo che il motivo sia dovuto al differente limite di età: in campionato sono al limite i 2005, in Youth League i 2006
Si è anche capito il perché della formazione di Bogliasco, con quasi tutti i migliori talenti fuori dall’undici iniziale.
Oggi si potevano schierare solo tre fuori quota, purché del 2005, noi abbiamo optato per il portiere Calligaris, il centrocampista Berembruck e il terzino Motta (entrato a metà ripresa).
Inoltre avevamo in campo i 2007 Cocchi e Mosconi, ai quali si è poi unito Zarate, oltre a Lavelli e De Pieri che hanno ancora 17 anni perché compiranno i 18 a dicembre.
Il primo tempo è stato praticamente perfetto e si è concluso con un 3-0 che ci stava molto stretto:
Tecnica e palleggio in mezzo al campo, velocità nel far correre la palla e nelle incursioni, ottime coperture da parte di tutti e dominio assoluto della difesa.
Se non ricordo male Calligaris è stato chiamato solo a una parata su azione di calcio d’angolo.
La squadra vista oggi i talenti li ha, eccome, e quando riescono a esprimere le loro qualità si vede anche un gran gioco
Probabilmente in campionato si sconta il turn over, il diverso atteggiamento tattico degli avversari e un po’ di mancanza di ‘peso’ rispetto ad alcuni di loro.
Formazione:
Calligaris
Della Mora, ReCecconi, Maye, Cocchi (Motta)
Berembruch (Zarate), Zanchetta, Topalovic (Tigani)
De Pieri (Romano) Lavelli Mosconi (Pinotti)
Pagelle
Calligaris:
Vero che non deve parare se non una conclusione sugli sviluppi di un angolo, ma dimostra grandissima sicurezza nelle uscite.
7
Della Mora:
veloce e abile nelle proiezioni offensive e nelle sovrapposizioni, buono in marcatura e nel recuperare le posizioni
6.5
Re Cecconi:
grandissima prestazione da centrale del ‘mio’ Rece. Mio perché da anni quando lo vedo mi stupisce quasi sempre, ma poi finisce per giocare poco. Il passaggio da laterale di fascia a centrale gli giova.
7
Mayé:
Il titolare sarebbe Alexiou, ma il francese lo sostituisce in modo impeccabile, rendenso protagonista di una prova sempre attenta e di chiusure impeccabili.
6.5
Cocchi:
Se ti limiti a osservare il fisico ti sembra acerbo muscolarmente (ha un anno in meno) ma in realtà almeno in questa categoria domina, abbinando alla personalità corsa, e tecnica, con un gran piede mancino.
Meravigliosa la sua conclusione per il nostro secondo gol
7.5
Motta:
entra in una squadra già rimaneggiata che però continua a sfornare occasioni e lui fa il suo con buona applicazione.
6.5
Berembruch:
cuce il gioco a centrocampo e protegge la difesa con sacrificio, senza numeri di eccezione con autorevolezza e intelligenza.
6.5
Zanchetta:
Il ‘piede’, le idee e la visione di gioco si sa che sono sue doti particolari. Bravissimo nel pescare Mosconi da quaranta mentri in occasione del gol, ma è solo un esempio.
Va anche al tiro sbagliando di poco. Un paio di ritardi nel liberarsi della palla creano probemi sventati dai compagni e da lui stesso.
6-5
Topalovic:
Finalmente una prestazione che lascia pensare a un ottimo acquisto. Rispetto ad altre prove sembra rigenerato: combattivo (commette anche due falli da difensoraccio), molto più dinamico e coinvolto del solito, ci delizia con qualche bella giocata e con un gol e un assist pregevolissimi
7.5
Tigani :
sv.
De Pieri:
Talento purissimo, a qusti livelli fa quel che vuole in velocità, nella conduzione della palla, nel dribbling, nel fornire assist e nelle conclusioni a rete.
7.5
Romano:
si vede che con la palla nei piedi ci sa fare. Se impara che a clacio cisono anche dei compagni di squadra, può fare un grandissimo salto di qualità.
5
Lavelli:
gli manca solo il gol e per questo nel finale si innervosisce commettendo un paio di falli inutili e rischiando un giallo gratuito. Per il resto una prestazione sontuosa, con giocate di qualità al servizio dei compagni
Mosconi:
con Cocchi compone un binario di sinistra praticamente inarrestabile e travolgente. Insidiosissimo davanti, si sacrifica anche moltissimo in copertura, con abnegazione e intelligenza.
7.5
Pinotti:
Dà il suo contributo soprattuto in fase offensiva. Resta alto quando siamo senza palla, forse su suggerimento del mister, ma cos’ il laterale sinistro della Stella è spesso libero. Per fortuna non fa danni.
6.5
Zanchetta:
presenta una squadra che al netto della qualità, comunque non modesta, degli avversari, dà spettacolo per organizzazione e qualità delle giocate.
Più di un’ora di autentico godimento.
8
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Questa cosa della curva sta mettendo in grande imbarazzo la società.
Personalmente il “è così dappertutto” non mi interessa.
Ora non so cosa rischieremo a livello sportivo – essendo in Italia credo un’ammenda – ma in termini reputazionali e attrattivita’ di investitori non è proprio il massimo.
Passino, a fatica, i contatti con giocatori e tecnico ma il vice presidente che li avvisa prima è abbastanza deludente
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Ricevuto Luciano, cerco di pubblicarlo già questa sera!
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Post online: https://buu.zone/2024/10/02/segnali-molto-incoraggianti-ma-si-deve-continuare-a-crescere-inter-stella-rossa-4-0/
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