Molto probabilmente con la sconfitta di Dortmund svanisce il sogno di vedere da subito un'Inter competitiva in Europa. Effettivamente vincendo le prossime due partite andreammo a 10 punti: il destino così sembrerebbe essere nelle nostre mani, ma non ci sono dubbi sul fatto che fare bottino pieno contro lo Slavia e contro il Barcellona sia un'impresa difficilmente realizzabile. Se trascuriamo la Champions, diciamo così, possiamo dire in ogni caso che siamo andati anche oltre i nostri sogni, almeno quelli realistici. Questa squadra è in grado, se dà il massimo, di sconfiggere le squadre deboli e medie del nostro campionato e persino alcune delle migliori. Se ci confermeremo, centreremo sicuramente l'obiettivo stagionale. Fanno discutere le dichiarazioni del mister nel dopo-partita. Nel post concentriamo l'attenzione sulle "responsabilità" della sconfitta e su come valutare le esternazioni di Antonio Conte.
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Un’Inter di lotta e di governo: Inter – Lazio 1-0
Inter batte Lazio uno a zero: decisiva una rete di D'Ambrosio su cross di Biraghi al suo debutto in questa seconda "vita" nel club in cui è cresciuto e che lo ha lanciato nel calcio professionistico. Non è stata una partita facile, ma più che guardare le "critiche" ricevute, premio invece la grande forza di questa squadra, che fa dopo il derby un ulteriore step in avanti e che comunque con cinque vittorie su cinque partite di campionato, si conferma alla testa della classifica davanti alla Juventus. È un'Inter di lotta sul campo e di governo per quello che riguarda la classifica. Benissimo de Vrij, ma il giocatore simbolo probabilmente è Nicolò Barella, corsa, grande forza e piedi buoni. Un rugbista (si fa per dire) prestato al gioco del calcio.

