Primavera da sogno, estate da incubo

L'estate è oramai alle spalle e il calciomercato è giunto agli sgoccioli. Adesso si comincia a fare sul serio: il Genoa non giocherà con leggerezza e sarà una partita durissima. L'augurio è che si un inizio festoso, che ci ripaghi delle sofferenze patite in estate a causa dell'addio di Conte e delle cessioni di Hakimi e Lukaku. Conosciamo tutti la crisi finanziaria in cui versa la società, è enorme, e questo costituisce un dato oggettivo. Nella situazione data, Marotta ha creduto nelle sue capacità personali di superare comunque le difficoltà operando con un "mercato creativo": con meno di quindici milioni ha preso Dumfries, Calhanoglu e Dzeko. Il valore dei tre giocatori in assoluto non è pari a quello di Hakimi, Eriksen (non conosciamo ancora il suo futuro) e Lukaku, ma sono tre buoni giocatori e qualche cosa da qui alla fine del calciomercato potrebbe ancora succedere: se arrivasse un altro attaccante e Nandez, la squadra sarebbe sicuramente competitiva per potere lottare per il titolo. Intanto è arrivato un nuovo allenatore: Simone Inzaghi. Non ha il curriculum di Antonio Conte, ma ha fatto bene con la Lazio, è ambizioso e molto motivato. È anche lui un "martello". L'incognita maggiore è la capacità di gestire al meglio il gruppo, con una proprietà assente e una "canea" di giornalisti pronti a dare addosso a lui e all'Inter con qualunque pretesto. Ha delle carte positive da giocare (la presenza di Marotta, l'Inter è comunque una buona squadra, un sistema di gioco che con alcune varianti è comunque consolidato...) ma dovrà misurarsi con una pressione incredibile e reggere in quella che l'immaginifico Trap ha definito a suo tempo "una centrifuga". Buon campionato a tutti i cuori nerazzurri.

Addio sogni di gloria… (O arrivederci?)

Quando una squadra vince uno dei cinque campionati che contano in Europa, con l'autorevolezza con cui l'abbiamo vinto noi, i sogni di gloria sono pienamente legittimi, forse anche ienvitabili. Sappiamo che se avessimo confermati i gruppi dei dirigenti, del settore tecnico, dei giocatori, sarebbero bastati due innesti di vera qualità per giocarcela più che dignitosamente con le più forti del continente. Sotto Suning abbiamo vissuto un quadriennio straordinario e di crescita sotto tutti i profili, ma soprattutto su quello dei risultati sportivi, ma l'impatto della pandemia sulla nostra società è stato devastante. A questo punto Suning aveva due strade possibili: cedere l'Inter o ridimensionare il bilancio societario e di conseguenza le ambizioni sportive della squadra, in attesa di una evoluzione della situazione contingente. È stata scelta la seconda strada, considerata praticabile anche da Beppe Marotta, ma gli obiettivi sono rientrare sul mercato di una cifra elevata (abbiamo già dovuto vendere un giocatore molto importante come Hakimi) e ridurre le spese correnti (in particolare gli ingaggi). Senza volere essere disfattisti tuttavia, riponiamo le nostre speranze in particolare in Marotta, auspicandoci che riuscirà a presentare per il prossimo anno un'Inter ancora competitiva almeno in Italia. In questo post Luciano Da Vite fa il punto della situazione e poi si dedica a quelli che possono essere i prossimi sviluppi per quello che riguarda il calciomercato, esprime le sue preferenze e le sue idee su quelli che potranno e dovranno essere accorgimenti tattici necessari a seconda di come sarà composta la squadra.