È l'anno della maturità per mister Inzaghi e per la sua tipologia di gioco. Che il mister sappia preparare al meglio la squadra per le grandi sfide è assodato. I risultati ottenuti in questi due anni, unitamente a quelli in campionato contro le più forti lo confermano, ma il mister deve ancora dimostrare di saper dare alla sua squadra continuità nel corso della stagione, in virtù del tipo di gioco molto dispendioso che predilige e che richiede, per essere attuato "spietatamente", giocaatori sempre al top della condizione fisica e della freschezza mentale. Proprio per questo, considerando comunque la situazione societaria contingente, si è voluta costruire una rosa più completa rispetto allo scorso anno, sebbene la squadra titolare sia evidentemente meno forte. Il gruppo è completo e abbastanza attrezzato, anche se abbiamo perso protagonisti insostituibili: l'obiettivo sarà riuscire a trovare quello stesso equilibrio tra effervescenza e quadratura che Spalletti è riuscito a dare al Napoli la scorsa stagione. Contro il Cagliari abbiamo vinto con un dominio nel complesso del match nettissimo, siamo scesi in campo con una determinazione e una ferocia agonistica esemplari e pure agevolati da alcune scelte dell'allenatore avversario Ranieri, abbiamo chiuso la partita nel primo tempo sul risultato di due a zero. Più complicata la partita nella ripresa, grazie a degli accorgimenti in corsa degli avversario, il cambio di Oristanio con Di Pardo e poi l'ingresso di Luvumbo al posto dell'infortunato Pavoletti. Squadra più contratta ma abbiamo comunque tutto sommato concesso pochissimo (in pratica il solo tiro di Azzi).
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Primavera e non solo: un bilancio difficile
Il bilancio per quello che riguarda la stagione della Primavera e in generale delle nostre giovanili è difficile. È stata un'annata a fasi alterne, anomala (con parte distribuite su 4-5 mesi), condizionata dalla pandemia e dalle disponibilità finanziarie (ne abbiamo già parlato) verosimilmente ridotte rispetto agli altri anni. Le valutazioni vanno fatte sotto tre differenti profili: i risultati conseguiti, la qualità del gioco espresso, la crescita dei singoli. Poiché è stato impossibile seguire le partite, abbiamo pochi dati diretti su U18 (prima nella "regular season", sconfitta in semifinale dal Genoa) e su U17 (del tutto deludente, penultima nel suo girone). Nel post quindi ci concentriamo principalmente sull'U19. Abbiamo chiuso al primo posto nella "regular season", segnato poco, ma con la miglior difesa. In definitiva possiamo dire che proprio la sconfitta contro l'Empoli ha sul piano della prestazione sintetizzato e inglobato tutte le problematiche che hanno contraddistinto la nostra stagione. Abbiamo schierato la miglior formazione possibile dal punto di vista del modulo utilizzato e dimostrato intelligenza calcistica, ma siamo stati dominati sul piano del ritmo, della continuità, dell'aggressività. Sapevamo tutti quali erano i punti deboli e cosa sarebbe servito sul mercato: non avevamo giocatori per imporre il nostro gioco come difensori in grado di rompere la linea e aiutare il centrocampo e costruttori di gioco in mezzo. Abbiamo dovuto giocare di rimessa e con la squadra bassa e non in grado di accompagnare la manovra e con attaccanti sempre "stremati". Fare di più sul piano dei risultati era impossibile. L'allenatore Madonna ha fatto quello che poteva sulla crescita del gioco e dei singoli. Tra questi va segnalata la crescita importante di questi giocatori: i due portieri Filip Stankovic e Rovida, Zanotti, Hoti, Vezzoni, Satriano.
Ogni salita è anche una discesa
La realtà è chiara: abbiamo una proprietà abile e capace, ma che non è in grado di competere con le 20 finanziariamente più potenti in Europa. I problemi si sono cominciati ad avvertire da un paio di stagioni già in relazione al settore giovanile (vi dedichiamo anche spazio nel post, con particolare attenzione alla Primavera) ma adesso dobbiamo prendere atto del fatto che non ci sono i soldi per mantenere l'Inter al vertice e che se eravamo a un passo dal Paradiso calcistico, adesso dobbiamo ridimensionare le nostre aspettative. La proprietà fa il possibile, ma le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da Steven Zhang ci dicono che sono obiettivi dichiarati la riduzione dei costi e ottenere ricavi dal mercato. Oltre che costruire la squadra con l'allenatore e restare competitivi... A quale livello però lo sapremo solo alla fine della prossima sessione di mercato. Mentre viene data grande fiducia a Simone Inzaghi ("Giovane, con grande potenziale, adatto alla conformazione della nostra squadra") e chiesto tempo e supporto e pazienza ai tifosi.
Primavera 1: Inter – Fiorentina 1-0
Primavera 1: Inter batte Fiorentina 1-0. Non è stata affatto una gara convincente sul piano del gioco, della qualità e della personalità. Nel primo tempo la partita la fa la Viola, che impone un ritmo elevato sulla gara, pressando bene i nostri portatori di palla. Mentre noi siamo quasi inesistenti in avanti. Ciononostante la nostra difesa è buona e gli avversari hanno solo due occasioni da goal. La partita cambia registro nella ripresa. Senza incantare riusciamo a impegnare più volte la difesa avversaria (bene Satriano), sbagliamo un goal a porta vuota (Boscolo) e alla fine facciamo il goal che decide la gara con il subentrante Bonfanti, entrato in campo a un quarto d'ora dalla fine proprio al posto di Satriano. Siamo secondi in classifica a un punto dalla Sampdoria. Apparentemente siamo inferiori a molte - tecnicamente e sul piano del gioco - e superiori a poche rivali. Eppure stiamo facendo bene e grande merito va per forza di cose ad Armando Madonna. Difficilmente un altro allenatore avrebbe potuto far meglio a livello di risultati.
Fateci soffrire, ma va bene… se vinciamo insieme: Inter – Cagliari 1-0
A questo punto della stagione, ogni discorso sulla tattica, sul tipo di gioco, sulle scelte degli uomini, sui moduli, lascia il tempo che trova. È fondamentale solo portare a casa i punti che mancano. Vincere contro il Cagliari era quasi indispensabile per mantenere il distacco su chi insegue, che comunque è costretto a non mollare dato che la lotta per i posti in Champions è ancora aperta. Adesso inoltre avremo tante possibili partite trabocchetto, a cominciare da quella difficilissima di Napoli. Contro i sardi è stato decisivo nel finale accrescere il peso offensivo della squadra (anche perché paghiamo l’assenza di un centrocampista che si fiondi in area) con l’ingresso di Hakimi e soprattutto di Lautaro. Decide il bellissimo goal di Darmian. Ennesima delusione la Primavera, che vince contro l’Ascoli, ultimo in classifica, ma con una brutta prestazione. Merito a mister Madonna che con questo gruppo fa quello che può e mantiene il terzo posto in classifica.
La partita, l’Atalanta, il sistema arbitro + VAR, la classifica. E un cenno alle nostre giovanili
Ricco post che concentra la propria attenzione in particolare sulla partita di sabato sera contro l'Atalanta e termina con il pareggio di 1-1 con le reti di Lautaro Martinez e di Gosens. Risultato ottenuto al termine di una partita oggettivamente molto difficile per le condizioni attuali e per la forza della squadra orobica, che in questo momento ci è superiore e ci ha dominati sul piano dello sprint, ovvero la cosiddetta "gamba", e della forza. Analizziamo quindi l'andamento della partita e quelle che sono state le scelte arbitrali e il cosiddetto "sistema arbitro + VAR" e lo stato della classifica. Chiusura con i risultati delle giovanili: le nostre selezioni (tranne l'Under 18, che però non ha giocato) hanno vinto tutte, compresa la Primavera, anch'essa (come la prima squadra) in questo momento con la rosa falcidiata dalle molte assenze.
Una squadra molto… Wyllana: Inter U17 – Genoa U17 4-0
Inter batte Genoa 4 a 0. I nostri ragazzi si qualificano per la final four del Campionato Nazionale Under 17. Grande protagonista e mattatore assoluto del match: Wilfried Gnonto. Wyllo ha realizzato tre delle quattro reti della squadra allenata da Mister Zanchetta, una prestazione magistrale. Da vero "gigante". La quarta rete è stata di Squizzato. Nel post, il racconto della partita di Luciano e le pagelle.






