Il pareggio contro il Milan è giusto, anche se noi abbiamo avuto qualche occasione in più e abbiamo per necessità dovuto condurre il primo tempo... zoppicando (per l'assenza di un costruttore in mezzo e non solo). Dopo il goal subito e l’ingresso di Mkhitaryan, Pavard e Zielinski, pareggiamo. Mkhitaryan dà alla squadra, in mezzo al campo, il palleggio e le idee che servivano, continuano a sentirsi le assenze degli esterni titolari (Dima e Dum), fondamentali per dare ampiezza al gioco e di una punta che costituisca un'alternativa a Thuram in area. Ma Pavard appoggia meglio l'azione e Zalewski se non altro ci mette estro e velocità sul breve. Per questo giochiamo meglio e per questo alla fine il pareggio ci va un po' stretto. C’è un dato rassicurante: la squadra è viva, nonostante la mole di impegni e nonostante il fatto che per gli infortuni alcuni giocatori siano costretti a un super lavoro. Bene Josep Martinez. Si confermano indispensabili Mkhitaryan e Calhanoglu (autore del goal del pareggio). Ottima la partita di Thuram. Simone Inzaghi lascia negli spogliatoi o in infermeria sette possibili titolari. La squadra patisce soprattutto l'assenza di Mkhitaryan in costruzione, degli esterni Dumfries e Dima per l'ampiezza del gioco e i sincronismi collaudati, nonché quella di Lauti (o anche Arna) che lascia Thuram troppo isolato. Ma, a parte gli infortuni, deve fare rotazioni importanti con il calendario... passato e con quello che lo aspetta. Quando entra qualche titolare in più e un esterno offensivo, la squadra cambia volto.
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Il “fattore” Martinez: Inter – Genoa 1-0
I due Martinez e l'abnegazione di tutto il gruppo, ci tengono a galla in una partita che, oltre alla solidità di un Genoa messo benissimo in campo e ricco di uomini con gamba e buona tecnica, ha confermato il momento di chiara flessione che stiamo vivendo e già evidenziato dallo score delle quattro gare precedenti. Si tratta di una flessione assolutamente normale e prevedibile: l'Inter ha giocato sino ad ora 37 partite ufficiali, come ha ricordato Inzaghi e i molti nazionali anche sei in più. Inoltre la rosa non era così competitiva come sostenevano gli interessati fautori delle “due squadre”, e a questo si è aggiunto il fatto che proprio nel momento in cui sarebbe stato necessario ricorrere a un turn over ragionato, l'infortunio di alcuni giocatori chiave e la confermata scarsa efficienza di alcune alternative hanno accentuato la condizione di disagio. Tutta la squadra è apparsa meno reattiva del solito, meno brillante nell'impostazione, meno pronta nel liberarsi della palla e meno propensa a vince i duelli di forza e a conquistare le seconde palle. Anche se è vero che il secondo tempo, comunque migliore del primo, potrebbe far pensare a una notevole incidenza del fattore mentale. Positivo l’esordio in campionato con la maglia dell’Inter di Josep Martinez, mentre è stata determinante la prova delle colonne della squadra: Acerbi, Lautaro, Barella e – quando è entrato in campo – Chalanoglu. Hanno trascinato i compagni alla vittoria. Una Under 20 non all’altezza delle ultime prestazioni vince comunque tre a zero in trasferta a Bologna (Topalovic, Lavelli, Cocchi). Facciamo il punto anche sull’Under 15: squadra che ha vinto il campionato nazionale Under 13 e Under 14 e che dopo la vittoria contro la Cremonese (3-1) è seconda in classifica. Da segnalare le prove di Foroni, Bagnara, G. Omini e Marchesi. L’Under 18 vince 3-2 contro la Sampdoria a Genova. Note positive da Kartelo e Vukoje.
L’insostenibile complessità del calcio: Sassuolo – Inter 3-4
Crestomazia: abbiamo riunito in un unico testo l'antologia delle spiegazioni trovate in rete o in tv per i due volti mostrati dall'Inter (e dal Sassuolo... incidentalmente) nella prestazione del Mapei Stadium. Il modulo, la mentalità, il calo di energie, la scarsa qualità, i cambi sbagliati, la dispendiosità del sistema di gioco: alcune di queste considerazioni sono in contrasto tra loro, ma se tutte hanno un fondo di verità, nessuna è sufficiente per spiegare ciò che è accaduto nel bene e nel male. Nel post analizziamo tutti questi aspetti per dimostrare una tesi di fondo positiva e ottimista, cioè che quello che conta è l'aver dominato quasi tutta la partita, anche in assenza di sei giocatori importanti.
Inter – Slavia Praga 1-1: il ritorno di dubbi e di preoccupazioni
Il pari contro lo Slavia Praga è stata una brutta e imprevista battuta d'arresto. L'avversario era sottovalutato a priori, la sfida si è rivelata più difficile del previsto. Non ci sono dubbi tuttavia che i nostri demeriti siano stati enormi sotto tutti gli aspetti: condizione fisica, atteggiamento tattico, scelte dei giocatori, atteggiamento psicologico ovvero "mentalità" messa in campo. Nel post analizziamo la partita e con la consapevolezza che ogni giudizio si darà alla fine (sperando che questo sarà positivo). Per ora, nulla di definitivo. Un incidente di percorso su cui riflettere, da parte di chi di dovere, per cercare di evitarne altri o almeno di ridurne il numero. A partire dal prossimo derby.



