L’amarezza e l’orgoglio: dalla prima squadra all’Under 15

Dalla prima squadra all'Under 15: un post dedicato a tutte le nostre squadre che in una giornata di verdetti giocavano partite da dentro o fuori. Amarezza e orgoglio. Amarezza perché probabilmente non vinceremo in nessuno dei campionati nazionali. Orgoglio nella dimostrazione di forza offerta da quasi tutte le nostre squadre in una stagione obiettivamente difficile per la società. Almeno dal punto di vista finanziario. Abbiamo alla sera del 15 maggio i primi verdetti parziali ma già significativi: la prima squadra è comunque in lotta per il titolo all'ultima giornata; l'Under 19 è stata promossa direttamente alle semifinali; l'Under 18 ha conquistato l'accesso ai play-off; l'Under 17 è qualificata per le fasi finali; sia l'Under 16 che l'Under 15 stanno disputando i play-off. Quindi grande orgoglio perché tutte le nostre sei squadre stanno lottando per il titolo nelle fasi finali dei rispettivi campionati. Ma allo stesso tempo una certa amarezza perché, come detto, difficilmente vinceremo almeno un "titulo" e nel calcio nessuno si ricorda dei secondi. È stato un fine settimana a forte rischio coronarico per il nostro Luciano Da Vite (ma non solo ovviamente) che - oltre che vedere la prima squadra e la Primavera in tv - a Interello ha assistito alle partite di Under 16 e Under 18 (Nb. l'Under 17 non ha giocato per il contemporaneo impegno della rappresentativa nazionale). Nel post si dedica ovviamente spazio alla prima squadra ma anche la giusta attenzione e le giuste considerazioni sulla sfida degli Under 16 contro i pari età della Roma ("una partita mai vista in settant'anni di calcio"); la stressante ma importante vittoria contro la Sampdoria dell'Under 18. Ovviamente ci sta pure la vittoria della prima squadra contro il Cagliari, ottenuta con una delle prove più convincenti dell'intero campionato. Per la prima squadra resta un filo di speranza ma anche la consapevolezza che dopo gli ultimi successi a ripetizione del Milan, il campionato ce lo siamo giocati in precedenza. Potevamo fare di più, ma con tutti i problemi (cambio di allenatore, rinuncia forzata a tre campioni, il calendario "stranatamente" sconvolto a nostro danno...) abbiamo fatto una grande stagione e un grandissimo campionato. Dobbiamo ripartire da qui: la base resta ottima, guardiamo il bicchiere mezzo piano. Il giocattolo non va smontato, ma perfezionato.

Ecco Vidal, il punto sulla situazione a una settimana dall’inizio

A una settimana dall'inizio del campionato (che per noi comincerà sabato sera contro la Fiorentina) facciamo il punto sulla situazione per quello che riguarda la composizione della rosa (ieri sera a Milano è arrivato Arturo Vidal) e gli obiettivi stagionali. Siamo davanti a un campionato che si presenta ricco di incognite per le problematiche connesse al Covid-19. Praticamente tutte le squadre, eccetto il Milan, non hanno fatto mercato dato lo stato incerto delle cose. Tra queste anche la Juventus che non ha ancora sostituito Gonzalo Higuain e che comunque resta favorita, ma non sembra irraggiungibile come gli altri anni. Il fatto è che dietro i bianconeri sembra esserci un gruppo di squadre, tra cui ci siamo anche noi, che avrebbero le carte in regola per contendere il titolo ai bianconeri. Parlo di Atalanta, Lazio, Milan, Napoli. Per quanto ci riguarda, dopo il secondo posto, puntare al titolo è quantomeno un dovere. Non significa che vinceremo o che dobbiamo vincere per forza, ma se arrivi secondo, poi devi puntare a vincere. Conte ha avuto il famoso incontro chiarificatore con la società e sembrerebbe nei limiti del possibile, essere stato accontentato sul mercato. Questo da un lato gioca a suo favore, dall'altro lo pone da subito nel mirino della critica, che userà contro di lui tutto quello che è successo durante l'estate e prima dell'inizio del campionato. Sarà una stagione difficile ma nella quale magari riusciremo a toglierci qualche soddisfazione e continuare a crescere dopo quanto di buono fatto nell'ultimo campionato.