Calha, Sucic e Bisseck colgono le… viole: Inter – Fiorentina 3-0

A parte Calhanoglu, è la politica dei giovani a basso costo (consideriamo anche i precedenti di Pio e soprattutto Bonny) a dare i primi risultati, bisogna ammetterlo. Anche se Bisseck ha venticinque anni ed è alla terza stagione di Inter e se Sucic ne ha ventidue ed è un nazionale croato. Comunque sono stati pagati “poco” a dimostrazione che qualche colpo con questa strategia di mercato, lo si può realizzare. se mantengono le promesse e continuano a crescere, tra un po' avremo quattro titolari giovani per rinfrescare la squadra (Sucic, Bonny, Pio Esposito, Bisseck). Comunque, fatti i dovuti elogi alla “nouvelle vague”, sarebbe ingiusto e ingeneroso ridurre Inter - Fiorentina a questi discorsi. Ci sono i meriti di Chivu, naturalmente quelli dei campioni come Bastoni, Akanji, Calhanoglu (autore di una doppietta e in particolare dal primo goal che sblocca la partita) soprattutto, Dimarco, Dumfries. Lauti non si è preso il proscenio, come tante altre volte, ma ha lavorato molto per la squadra e poi è stato determinante in occasione del gol di Sucic e del rigore su Bonny. Minore forse, rispetto al solito, l'apporto di Barella, che ha dato tantissimo come sempre sul piano dinamico e sollecitando i compagni con le sue iniziative, ma – soprattutto nel primo tempo – è sembrato troppo lezioso. La vittoria con la Fiorentina è stata importante, ma servono continuità e verifiche ancora più impegnative per la squadra (dobbiamo avere continuità con le medio-piccole e toglierci ogni complesso con le squadre di alta classifica) e proprio per i “giovani”, che devono far bene anche contro le grandi. È la fase difensiva in particolare che manda segnali di pericolo: bisogna scendere al 10° posto per trovare una squadra che ha subito più di noi e il nostro campionato spesso lo vince chi subisce meno.

Abbiamo preso un brodino o un antipasto? Ajax – Inter 0-2

La prima di Champions è stata un brodino o un antipasto? Ce lo diranno ovviamente le prossime partite. Sicuramente con la vittoria in casa dell’Ajax, nella prima gara di Champions, affrontata con parecchio timore dopo le due sconfitte contro Udinese e Juventus, non fa svanire tutto di colpo le preoccupazioni, ma è comunque il segno di una reazione. Si tratta di una risposta incoraggiante per un’Inter tuttavia convalescente e che deve stare attenta alle ricadute. Contro l’Ajax, Chivu non ha sbagliato nulla (per la verità non ha commesso particolari errori neppure contro la Juventus). A partire da alcune scelte individuali. Sommer secondo alcuni non avrebbe dovuto giocare, ma poi con una parata decisiva in particolare, ha indirizzato il match sul giusto binario; de Vrij, che ha giocato al posto di Acerbi, è stato forse il migliore in campo. Sicuramente la partita non è stata tatticamente “difficile”, sotto certi aspetti: i lancieri hanno giocato “aperti”, accettando gli scontri in campo aperto e noi non siamo stati inferiori tecnicamente, contro una squadra che per tradizione sforna giocatori che danno del tu al pallone, e superiori in alcuni elementi sul piano e della corsa. Dominante la prestazione di Marcus Thuram, incontenibile: due goal e un rigore guadagnato, ma negato ingiustamente, parlano da soli. Elargisce una grande sensazione di strapotenza. Esordio in Champions League positivo per Pio Esposito: lotta, difende la palla con personalità e fa salire la squadra.

Primavera Campione d’Italia: un regalo inaspettato

Questo "titulo" non se l'aspettava nessuno. In finale la nostra Primavera batte i pari età della roma e si aggiudica il titolo di Campione d'Italia. Un regalo inaspettato per la nostra selezione Under 19 allenata da Christian Chivu. Dubbi, perplessità, critiche costruttive ci stavano: sul campo per gran parte della stagione si sono visti alcuni limiti, pure confermati nel periodo finale, che poi è stato il nostro migliore. Anche nel momento della gioia e della vittoria è bene ribadire che il tasso tecnico della squadra appare un gradino al di sotto rispetto a quello di altre nostre formazioni del passato recente. Altri fattori hanno determinato la qualità delle prestazioni e dei risultati: una rosa molto ampia e utilizzata per rotazioni abbondanti, l'età decisamente bassa, le scelte sui fuori quota che hanno visto mandare tutti i 2002 a fare esperienza nel professionismo. Nella finale con la Roma, una vittoria ottenuta dal collettivo e da tutti i ragazzi che sono scesi in campo, sono spiccati su tutti Casadei, il leader carismatico e pragmatico della squadra Sangalli, il talento indiscutibile di Valentin Carboni e Iliev, che fino ad ora non ha risposto appieno alle attese ma che che ha realizzato lo strepitoso goal che ci ha consegnato lo scudetto. Sono troppe le incognite per provare a ragionare sul futuro. La prima è il futuro di Christian Chivu. Samaden ha confermato la fiducia nel mister e la volontà di continuare assieme, ma se Chivu deciderà di provare nuove avventure (se insomma dovesse arrivargli una proposta per fare l'allenatore a livello di squadre professionistiche) il suo addio non sarebbe da escludere. Dalle valutazioni sui fuori quota, la conferma del gruppo dei classe 2004 e classe 2005 e da possibili innesti (anche in vista della Youth League) si valuteranno le potenzialità della prossima Primavera. Per il momento godiamoci il trionfo.