Le ultime chiacchiere: poi si torna ai fatti

Sul blog in questi giorni, in assenza del calcio giocato, si è sviluppata una interessante discussione sul calciomercato. In particolare i nodi della discussione si concentrano su se e quanto ci siamo rinforzati; sul confronto con le altre principali squadre del nostro campionato, a partire dalla Juventus, la nostra rivale storica; sulle prospettive future per la prossima stagione secondo le voci più attendibili di mercato. Il nostro mercato invernale si è concluso con le "uscite" di Sensi e Kolarov e l'acquisto di Gosens e Caicedo. I due in uscita praticamente non hanno mai giocato e possiamo dire che ci siamo rafforzati anche se Caicedo ha i suoi anni e ha giocato poco in un Genoa disastrato e Gosens deve ancora riprendersi da un infortunio molto serio. In particolare mancherà sicuramente nella fase più "calda" della stagione. Perdiamo comunque un'alternativa di qualità in mezzo, mentre in attacco (il reparto meno assortito della nostra rosa) Caicedo potrebbe sopperire alle possibili défaillance di due giocatori fragili come Sanchez e Correa. Nel post una ampia discussione e analisi e un confronto tra noi e le nostre rivali per il presente e per la stagione prossima. In ultimo un breve "capitolo" dedicato al derby della Primavera, una squadra che è appare migliorata sul piano della grinta e della compattezza e del maggiore aiuto reciproco e che è adesso seconda in classifica, dopo tre vittorie consecutive.

Il marchio di Conte: Inter – Cagliari 4-1

Con la vittoriosa partita di Coppa Italia contro il Cagliari, terminata con il risultato di quattro a uno, i nostri strappano la qualificazione ai quarti di finale. Ma è stata una partita interessante sotto molti profili per le indicazioni fornite. Principalmente due: la prima è che Conte vuole trasformare l'Inter in una grande squadra e una grande squadra non può soffrire di supponenza e non può prendere sottogamba nessuna partita; la seconda è che questa Inter è fortissima e competitiva con tutti, fino a quando riesce a esprimere intensità e aggressività. Non è una squadra costruita per gestire il risultato palleggiando o ritirandosi. Per giocare novanta minuti senza andare sotto ritmo è necessario che i giocatori siano tutti sempre al top della condizione fisica e con un carico totale di energie psicofisiche e questo è possibile solo con una gestione ottimale dei 22 "titolari". L'obiettivo per essere competitivi fino alla fine sarà bilanciare la rosa e limitare la possibile "emorragia" di punti contro le medio-piccole in un girone di ritorno dove sarà materialmente molto difficile ripetere l'andamento avuto fino a questo momento.

ll migliore inizio possibile: Inter – Lecce 4-0

Non ci poteva essere un esordio migliore per Antonio Conte sulla panchina nerazzurra. L'Inter vince e convince contro il Lecce alla prima del campionato di Serie A. Bene le prestazioni dei singoli, così come procede in maniera graduale la crescita del collettivo. Certo, c'è ancora da lavorare e non ci si deve fare incantare dai titoloni sui giornali, ma la mano dell'allenatore già si vede nel modo di stare in campo della squadra, radicalmente diverso rispetto al passato. Merito dell'allenatore, quindi, ma anche dei giocatori, che sanno interpretrare il nuovo sistema di gioco in una maniera intelligente e cominciano a trovare già un'intesa tra di loro che promette bene per il futuro. L'uomo fondamentale è Brozovic, la sorpresa Sensi, ma la "palma" del migliore in campo la dò a Antonio Candreva, che si è meritato tutti gli applausi di San Siro dopo aver segnato il goal del definitivo quattro a zero.