Dall’inquietudine a un cauto ottimismo

Nell'ultimo periodo sono successe un sacco di cose. Siamo passati dalla felicità per uno scudetto conquistato stra-dominando e che va trasformandosi adesso in un piacevolissimo ricordo (come è naturale) alla grande inquietudine per il futuro della squadra e adesso a un sentimento di attesa vigile ma fiduciosa. L'avvenimento fondamentale, in questo breve lasso di tempo è stato il definitivo passaggio di proprietà dalla famiglia Zhang al fondo di investimenti americano Oaktree. Oggi conosciamo qualcosa di più della nuova proprietà, delle intenzioni dichiarate e persino di qualche loro atto concreto: hanno espresso parole rassicuranti e dichiarato di non avere intenzione di cedere la società almeno per qualche tempo e poi di volerla risanare finanziarmente continuando nel contempo l'opera di rafforzamento tecnico in corso da anni. Un discorso ambizioso non facile da tramute in comportamenti virtuosi ed efficaci su entrambi i fronti e che lascia alcuni dubbi sulla possibilità di tenere uniti gli obiettivi nel tempo. Certo è che se Oaktree fa investimenti per poi rivendere, lucrando proprio sull'aumento del valore di impresa, dovrà considerare che è necessario che la competitività della squadra resti e anzi aumenti e questa è in un certo senso l'assicurazione che abbiamo noi tifosi: l'obiettivo di restare ai vertici sportivi è imprescindibile anche finanziariamente, perché in una situazione contraria perderemmo i soldi delle coppe internazionali, degli sponsor  e anche dei proventi da stadio e da riprese televisive. Il post si dedica a quelle che sono e che sembra saranno le scelte societarie, facendo ovviamente il punto poi sul piano tecnico e sugli impegni futuri e su quali scenari si prospettano dal punto di vista del calciomercato. Non manca come sempre un occhio alle nostre selezioni giovanili.

L’insostenibile complessità del calcio: Sassuolo – Inter 3-4

Crestomazia: abbiamo riunito in un unico testo l'antologia delle spiegazioni trovate in rete o in tv per i due volti mostrati dall'Inter (e dal Sassuolo... incidentalmente) nella prestazione del Mapei Stadium. Il modulo, la mentalità, il calo di energie, la scarsa qualità, i cambi sbagliati, la dispendiosità del sistema di gioco: alcune di queste considerazioni sono in contrasto tra loro, ma se tutte hanno un fondo di verità, nessuna è sufficiente per spiegare ciò che è accaduto nel bene e nel male. Nel post analizziamo tutti questi aspetti per dimostrare una tesi di fondo positiva e ottimista, cioè che quello che conta è l'aver dominato quasi tutta la partita, anche in assenza di sei giocatori importanti.