Da Trento – Inter U23 alla presentazione del nuovo anno

La giornata di ieri ha dato il via alla nuova stazione nerazzurra con la conferenza stampa del presidente Beppe Marotta e del nuovo allenatore Cristian Chivu. Tra i passaggi più importanti, quello in cui il mister ha parlato o meglio non ha voluto parlare di “numeri”, sottolineando come il calcio sia un gioco di movimento. Nell’arco di una partita sono più frequenti le situazioni in cui i teorici “numeri” iniziali non vengono rispettati o vengono addirittura stravolti. Decisivi sempre sono gli interscambi, i movimenti, la loro tempestività e sincronia e la capacità e l'attitudine dei giocatori a compiere i movimenti (oltre alle giocate, naturalmente) che vengono loro richiesti. Il mister ha enunciato poi tre elementi fondamentali del suo calcio, tre caratteristiche che vanno al di là delle “formule”: aggressività, verticalità, equilibrio. Nella stessa giornata, intanto, c’è stata la prima uscita, in gara amichevole, della neonata Inter U23 (la denominazione ufficiale della squadra è: Football Club Internazionale Milano U23). La partita, disputata contro il Trento, è finita con il risultato di 2-2. Sono andati a segno Topalovic e Fontanarosa. La cosa interessante nel merito è che a quanto pare l’U23 avrebbe adottato un sistema di gioco che potrebbe essere simile a quello che Cristian Chivu applicherà con la prima squadra. La cosa avrebbe un senso, visto che, se durante la stagione si dovrà integrare temporaneamente, anche solo per la panca, la rosa di prima squadra, è molto verosimile che si attinga proprio dall'Under 23 e non dalla Primavera. Stefano Vecchi ha infatti inizialmente schierato l’Inter con un 3-4-2-1. Nel secondo tempo invece, con l’ingresso di Di Maggio per un attaccante, è passato a un 3-5-2 di “inzaghiana memoria”. Dovrebbero essere i due moduli su cui dovrebbe lavorare Chivu. La costante sarebbe una: tre difensori centrali. Mentre centrocampo e attacco possono variare. Sono considerazioni e valutazioni fatte partendo anche dal lavoro, ottimo, che entrambi gli allenatori hanno fatto alla guida della nostra Primavera. Peraltro entrambi vincendo il campionato. L’esordio dell’U23 è anche il punto di partenza per esprimere prime considerazioni su questo nuovo progetto e sulle prospettive societarie per quello che riguarda le squadre giovanili e la valorizzazione dei giovani prospetti.

Ancora una grande sofferenza, sarà così fino al termine, speriamo sempre con lo stesso… risultato: Parma – Inter 1-2

L'Inter vince a Parma segnando due reti negli ultimi cinque minuti di gioco. Ancora una volta una grande sofferenza (il Parma passava in vantaggio dopo 15' di gioco con una rete di Gervinho), ma la squadra ha saputo reagire alle difficoltà con grande orgoglio e tenacia ed ha portato a casa un risultato importantissimo. Conterà, da qui alla fine, oltre alla condizione e agli eventuali infortuni (facciamo scongiuri, abbiamo già dato), la garra, l'aggressività. La determinazione feroce a raggiungere il risultato. Inoltre, quando saremo al completo e se tutti saranno in condizione, anche sul piano del gioco, come abbiamo dimostrato più di una volta, possiamo misurarci con tutti. Difficile Conte a questo punto della stagione rivoluzionerà il suo credo tattico: i margini di miglioramento andranno quindi ricercati indipendentemente dalla qualità del gioco espresso. Bisogna puntare a portare a casa il risultato, per dirla breve, puntiamo tutto sull'orgoglio e sulla tenacia, oltre che sulle qualità.

Contro ordine, non rischiamo di retrocedere (almeno sino alla prossima amichevole): Juventus – Inter 1-1

Vince la Juventus ai rigori, ma poco importa in una partita che rispetto a quella giocata contro il Manchester United, vede i nostri migliorare nettamente sul piano della condizione e in particolare del gioco. Certo la squadra è ancora incompleta: mancavano diversi giocatori all'appello e il mercato è ancora tutto aperto, ma contro la Juventus oltre a non correre rischi per tutto il primo tempo, abbiamo creato qualche pericolo (anche grazie alla presenza di un giocatore "vero" in attacco come Perisic) e abbiamo perso pochissime palle in "uscita". Il secondo tempo eravamo meno lucidi e abbiamo subito il ritorno della Juventus, poi la solita girandola di sostituzioni ha di fatto chiuso la partita. In definitiva nulla di rivoluzionario, ma si comincia a vedere il frutto del lavoro dell'allenatore.