
A parte Calha, è la politica dei giovani a basso costo (consideriamo anche i precedenti di Pio e soprattutto Bonny) a dare i primi risultati, bisogna ammetterlo.
Anche se Bisseck ha 25 anni ed è alla terza stagione di Inter e se Sucic ne ha 22 ed è un nazionale croato.
Comunque sono stati pagati ‘poco’ a dimostrazione che qualche colpo con questa strategia di mercato, lo si può realizzare.
Anche se spesso serve tempo.
Altri giovani, nella stessa situazione, hanno fallito, ma anche tra i campioni ‘maturi’ arrivati a basso costo alcuni hanno fallito.
La differenza forse sta nel fatto che gli ‘anziani’ che non hanno fallito sono stati decisivi, i giovani ‘risparmiosi’ di buon successo, non ancora.
Ma sono importanti: se mantengono le promesse e continuano a crescere, tra un po’ avremo quattro titolari giovani per rinfrescare la squadra.
Vedremo se diventeranno dei ‘complementi’ di valore o dei trascinatori come lo sono stati alcuni vecchi.
L’importante è non aver perso ed eventualmente non perdere terreno nell’attesa.
Comunque, fatti i dovuti elogi alla nouvelle vague, sarebbe ingiusto e ingeneroso ridurre Inter – Fiorentina a questi discorsi.
Ci sono i meriti di Chivu, naturalmente quelli dei campioni come Bastoni, Akanji, Calha soprattutto, Dimarco, Dumfries.
Lauti non si è preso il proscenio, come tante altre volte, ma ha lavorato molto per la squadra e poi è stato determinante in occasione del gol di Sucic e del rigore su Bonny.
Del resto con Pio in campo il Toro deve fungere quasi da trequartista e nel recuperare e legare il gioco secondo me è un maestro.
Minore forse, rispetto al solito, l’apporto di Barella, che ha dato tantissimo come sempre sul piano dinamico e sollecitando i compagni con le sue iniziative, ma – soprattutto nel primo tempo – è sembrato troppo lezioso.
E’ vero che loro stavano rintanati dietro, la partita non si sbloccava, serviva qualcuno che provasse la ‘giocata’ e provando la giocata si rischia spesso di sbagliare.
Ma ‘Bare’ in questa occasione ha dato l’impressione di essere troppo leggero, troppo auto compiaciuto della sua bravura.
In realtà è molto difficile che in una partita siano tutti al top, forse non è neppure auspicabile se non si tratta di una finale o quasi.
Pioli è un bravo allenatore, persino per me (visto che non mi sta simpatico).
I migliori in Italia per me sono Conte, Ancelotti, Allegri, Gasp e Inzaghi.
Subito dopo vengono alcuni non molto distanti, come Spalletti, Mancini e ci metto anche Pioli: oltre ad alcuni giovani in ascesa di cui non si conoscono ancora i limiti possibili.
Naturalmente non considero Fabregas, che potrebbe (potrebbe) rivelarsi il più forte di tutti.
Questo per dire che nonostante i 4 punti in classifica dopo 8 giornate, Pioli ha spessore professionale e aveva presentato una squadra tatticamente perfetta, considerando assenze e limiti oggettivi.
La difesa come composizione era alla seconda uscita, c’erano delle assenze, ma per esempio Comuzzo è un giocatore interessante e Marì ha fisico, grande esperienza e capacità, come mostra il suo curriculum.
Ma queste scelte erano un po’ obbligate.
Dove Pioli si è giocato il match è negli altri reparti.
Innanzitutto, non potendo competere con l’Inter sul piano tecnico, ha scelto tre centrocampisti di grande forza atletica: Mandragora, che quando andò alla juve per qualcuno era da pallone d’oro… il velocissimo Ndour e Sohm, lasciando fuori i facitori di gioco Fagioli e Fazzini (che invece era un mio pallino, in Primavera).
Ndour è alto 1,90 ed è velocissimo, mentre Sohm, nazionale svizzero, si segnala per la sua fisicità, tanto che viene a volte schierato come difensore.
Una diga atletica formidabile, aiutata dalla… seconda punta Gudmunsson, che aveva il compito principale di attaccare Calha per impedirgli di far partite l’azione nerazzurra.
Le due ali rientravano molto ad aiutare, ma hanno anche passo per provare a ripartire: il tutto era finalizzato a creare una grande densità difensiva e nello stesso tempo ad aprire spazi soprattutto per Kean alle spalle della nostra linea di centrocampo, contando anche sulle difficoltà che le due linee nostre avevano incontrato a Napoli contro almeno due centrocampisti formidabili negli spazi e una punta mobilissima e veloce.
Le contromosse di Chivu sono state altrettanto efficaci: soprattutto lo spostamento di Bisseck al centro della difesa, in pratica in marcatura su Kean.
Bisseck poteva contare anche sull’intelligenza tattica di Akanji che sapeva quando spingere e quando accentrarsi per non lasciare solo il compagno.
E naturalmente sul grande movimento delle mezze ali, che hanno corso tantissimo, avanti e indietro.
Sulla fascia destra della viola, Dodò ha provato qualche incursione, ma ben presto si è dovuto ritirare perché proprio dal tandem Bastoni – Dimarco venivano i maggiori pericoli.
Questa situazione tattica lasciava prevedere che difficilmente le due nostre punte centrali potessero sfondare su azione, palla a terra.
Non restava che l’aggiramento e il cross, diretto o all’indietro su chi accorreva, o il calcio piazzato, o il tiro da fuori.
Infatti fino al momento della conclusione letale di Calha, da fuori, appunto, le occasioni più pericolose su azione avevano avuto come protagonisti gli esterni, i centrocampisti o addirittura un difensore (Bastoni).
Ci sono stati infatti solo due colpi di testa di Lauti, entrambi alti;
- per il resto la conclusione di Bastoni, arrivato da solo davanti a De Gea;
- la conclusione di Dimarco che impegna De Gea, su servizio di Bastoni;
- a inizio ripresa la conclusione di Barella da fuori, deviata; poi un’occasione per Dumfries;
- un’altra conclusione di Dimarco che esce di pochissimo.
Deve arrivare il 55′ per avere… segni di vita dalle punte (non è una critica ma la constatazione della difficoltà del loro compito): è Esposito che su cross di Barella viene cinturato.
Niente rigore, naturalmente: siamo l’Inter.
Un minuto dopo strepitoso De Gea sulla conclusione di Dumfries prima e di Bisseck poco dopo.
La Viola cambia i centrocampisti, molto provati: entrano due palleggiatori come Fazzini e Fagioli e… l’Inter segna.
Sempre con un centrocampista (Calha) e sempre da fuori.
Passano tre o quattro minuti e un altro nostro centrocampista, Sucic, dopo azione manovrata, conclude con una prodezza tecnica e raddoppia per noi.
A una decina di minuti dal termine, l’unico errore tattico (o di concentrazione) dell’Inter che poteva costare cara: rilancio lungo per Kean, Inter tutta scoperta (sul 2-0 a poco dal termine?).
Il giocatore viola muovendosi in anticipo gli prende un metro, ma Bisseck lo costringe ad allargare e in recupero gli copre parzialmente l’angolo di tiro.
Così Sommer può bloccare la conclusione.
A parte questa disattenzione, sul 2-0 la partita cambia aspetto: adesso è l’Inter a poter disporre del contropiede e fa valere negli spazi la superiorità tecnica e atletica.
Si vedono allora le due punte: Lauti pesca benissimo Bonny e per il marcatore del francese non resta che il fallo da rigore.
Che Calha, implacabile, trasforma.
Secondo me l’Inter ha dominato anche nel primo tempo.
Poi, certo, nel secondo ha cambiato ritmo e ha spinto con più uomini, accettando il rischio.
Tutto è bene quel che finisce… benissimo.
Servono continuità e verifiche ancora più impegnative, per la squadra (dobbiamo avere continuità con le medio-piccole e toglierci ogni complesso con le squadre di alta classifica) e per i ‘giovani’ che devono far bene anche contro le grandi.
Lauti e Barella devono poter riposare senza che questo crei problemi;
- l’assetto della difesa deve essere definito pur con le necessarie modifiche volta per volta, anche in funzione degli avversari;
- il centrocampo dovrà dimostrare di saper prevalere nel doppio compito anche contro avversari che uniscono tecnica e qualità fisiche.
Sulla carta mi lascia tranquillo l’attacco: è vero che non ha segnato, ma l’intera fase offensiva ci ha portati a segnare fino a d ora in campionato ben 6 gol più del Napoli (non conto i rigori regalati a loro e negati a noi…) 8 più del Milan, 12 più della Roma, 10 più di juve e Como.
Invece la fase difensiva manda ancora segnali di pericolo: bisogna scendere al 10° posto per trovare una squadra che ha subito più di noi e il nostro campionato spesso lo vince chi subisce meno.
Pochissimi cenni alle statistiche.
Il dato relativo gli xG conferma in pieno il risultato maturato sul campo: 2,79 per noi contro 0,71 per loro.
Diciamo che se è vero che di solito si segna un gol ogni 0,50 xG, il risultato poteva anche essere un po’ più largo.
Quasi tutti gli altri indicatori sono a nostro favore:
- dal possesso (64 a 35),
- ai tiri verso la porta (23 a 10),
- ai tiri in porta (8 a 2 e ricordo che De Gea è stato il migliore di loro, nettamente),
- ai tiri da dentro l’area (20 a 6),
- ai cross tentati e completati 12 su 30 contro 4 su 13,
- ai passaggi riusciti; quasi il doppio,
- alla percentuale degli stessi (89 a 79),
- i passaggi riusciti nell’ultimo terzo sono 4 volte i loro.
I toscani prevalgono solo nei recuperi (50 a 48) e guarda caso… nei dribbling (11 a 3)
Kean è l’unico di loro che compare nella graduatoria dei primi 4 per tiri effettuati verso la porta e in porta; Lauti ha tirato più di tutti (5) ma non ha mai centrato il bersaglio.
Cinque nostri giocatori, guarda caso i tre centrocampisti e i due quinti, primeggiano nella graduatoria dei passaggi riusciti nell’ultimo terzo (le nostre punte hanno lavorato per loro…).
Dimarco di gran lunga primo nei cross (con 4 interisti nelle prime 5 posizioni) nostri i primi 5 per passaggi riusciti e per passaggi chiave (in quest’ultimo caso c’è l’inserimento di Dodò al quarto posto..
Solo loro ai primi 5 posti per dribbling riusciti.
A livello di squadra loro hanno percorso circa 1,5 km più di noi e hanno anche sprintato per circa 600 metri in più-(effetto della tattica adottata e dei giocatori, soprattutto cursori, scelti?).
A livello individuale come velocità media quasi tutti sono racchiusi attorno ai19,5 km/h
Invece a livello di punta maggiore di velocità raggiunta, Carlos, Bonny, Akanji e Bisseck, nell’ordine, precedono Ndour, mentre Kean a sorpresa non è nelle prime posizioni.
Le pagelle
Sommer:
serata tranquilla.
Sull’unico tiro potenzialmente pericoloso, di Kean, è ben posizionato e para con disinvoltura.
6.5
Akanji:
lo svizzero continua a convincermi.
Dà sicurezza e tranquillità al reparto, sbaglia pochissimo nelle uscite, fa le diagonali tempestive per aiutare i compagni.
7
Bisseck:
sempre concentrato e tempestivo negli interventi, non sbaglia mai la scelta tra portare il contrasto e correre all’indietro.
Nell’unica occasione in cui Kean gli sfugge, lui era rimasto da solo ad affrontarlo e comunque riesce a indirizzarlo verso l’esterno, limitandogli l’angolo di tiro.
7.5
Bastoni:
Dodò prova a spingere dalla sua parte, poi il brasiliano si accorge che così gli concede troppe ripartenze, sulle quali Basto si mostra letale e limita le incursioni.
Di conseguenza l’ex bergamasco può dedicarsi alla costruzione del gioco.
7
(Frattesi:
fa quasi solo atto di presenza, ingiudicabile.
s.v.)
Dumfries:
migliorato nella fase difensiva, sempre molto attivo e pericoloso in avanti.
Tante iniziative e una conclusione bellissima che solo un grande De Gea può sventare.
6.5
(Carlos Augusto:
si fa trovare pronto e concentrato, ma gioca pochi minuti perché si possa esprimere una valutazione credibile.
s.v.)
Barella:
come sempre è uno di quelli che percorre più km e sempre a ragion veduta.
Troppo pretenzioso in alcune giocate nel primo tempo che fanno sfumare possibili occasioni.
Impreciso quando va al tiro.
6.5
(Zielinski:
in campo per pochi minuti a risultato acquisito, per far rifiatare Barella e nel contempo utilizzare la sua tecnica per gestire la palla in tranquillità.
s.v.)
Calhanoglu:
viene marcato a uomo per inaridire le nostre fonti di gioco. Così si deve limitare solo… a segnare una doppietta.
Dopo otto giornate è primo nella classifica dei marcatori.
Non male per un play basso…
8
Sucic:
inizio abbastanza anonimo, dopo un po’ mi chiedevo se davvero fosse in campo.
Inizialmente infatti ha sofferto un po’ la fisicità dei centrocampisti viola.
Poi però è andato in crescendo e il suo contributo nelle due fasi è salito molto di tono.
Il gol è un pezzo da cineteca, ma veramente.
L’impressione è che se potesse giocare 20 metri più avanti sarebbe quasi immarcabile.
Aspettiamo che si confermi.
7.5
Dimarco:
il suo apporto alla squadra è sempre fondamentale.
L’Inter cerca i cambi di campo per sorprendre la fitta difesa viola e lui si fa sempre trovare pronto, doma la palla in modo spettacolare e poi triangola o crossa con efficacia.
Positivo anche nelle chiusure.
7
Esposito:
ha il compito di lottare in mezzo a due avversari nel centro dell’area super presidiata, e di aprire spazi per i compagni. Spalle alla porta ci sa giocare.
In un campionato normale si sarebbe guadagnato un rigore sicuro, probabilmente due e il voto cambierebbe.
Ma siamo in Italia e dobbiamo sopportare.
6
(Bonny:
solo un quarto d’ora, ma è sufficiente per esibire le su doti: velocità e tecnica.
Lauti gli serve un gran pallone e lui resiste al ritorno del difensore costretto a fargli fallo da rigore.
Mi pare possa giocare da prima o seconda punta, per le sue caratteristiche.
Davvero promettente.
7)
Lautaro:
non è al top, forse accusa un po’ di stanchezza.
Però se quando non è in gran giornata dà un aiuto fondamentale alla squadra e ha un ruolo decisivo in ben due marcature (quella di Sucic e il rigore procurato da Bonny). Io mi… accontento.
6.5
(L Henrique:
non giudicabile. Alla prossima volta.
s.v.)
All. Chivu:
non sbaglia nulla, a livello di comunicazione prima e dopo il match (ogni allusione al piagnina di Lecce è puramente voluta), ma soprattuto non sbaglia nulla nel preparare tecnicamente tatticamente psicologicamente una partita che a dispetto della classifica non si presentava e non è stata per nulla facile.
Continua così, Cristian, magari regalandoci qualche vittoria anche contro le big (oltre a quella con la Roma capo classifica).
7.5
Luciano Da Vite
“Spesso serve tempo”: è il passaggio CHIAVE che sta alla base della mia (che non conto niente lo so ma lo dico lo stesso) richiesta di inserire in ROSA quanto più ragazzi puoi se puoi contare su una solida base di 13/14 giorcatori.
Non si può pretendere subito che Sucic, Pio, Bonny ….facciano subito differenza. Lo stesso Bisseck ci sta arrivando per gradi ed è normale sia così.
Sulla partita a me preoccupa un po’ il Toro: non vorrei avesse perso un po’ lo spunto che giocando punta noti subito, anche perchè lui non ha una qualità fisica in cui eccelle (non è alto e non è rapido) ma possiede un po’ tutte le qualità, su tutte la forza. Spero sia solo un periodo di appannamento ma il modo in cui si è fatto più volte recuperare dai difensori avversari…speraimo bene.
Speriamo i nostri dedicadano di torare un po’ più da fuori (Chala a parte): senza dribblatori diffiicle entrare in area con triangoli contro squadre chiuse. Proverei a incentivare più le stoccate da fuori
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Concordo un po su tutto con Roberto, probabilmente Lautaro ha dovuto fare gli straordinari anche perché senza Thuram restavano in 3 con 2 molto giovani davanti. Serviva avere una 5 punta con dribbling per i motivi espressi da Roberto, questo ormai lo sosteniamo da anni. Un distinguo Roberto: Lauti non è vero che non è rapido se intendi per rapidità l’attacco dello spazio e le triangolazioni. Se il metro di paragone è l’ala velocissima con grande dribbling probabilmente la non solo lui ma la maggior parte dei giocatori non sono eccessivamente veloci. Inoltre lauti, e ti assicuro che dallo stadio te ne accorgi benissimo, ha una rapidità di controllo spostamento palla ed esecuzione da campione, solo fa diventare semplici movimenti che richiedono piu tempi di esecuzione. Certamente poi la grande forza aiuta in tutto. Esempio tra i tanti se rivedi un juve inter di 2 anni fa dove lautaro pareggia dopo pochi minuti lui prende letteralmente sul tempo Gatti (non l’ultimo arrivato) e conclude con una rapidità incredibile mandando l’avversario fuori asse. Se vedi questa azione in TV sembra piu o meno normale ma allo stadio ti chiedi “come caz ha fatto” e ti rendi
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La forza di gambe è indubbia.
Mercoledì però 2 volte aveva 4 metri di vantaggio e si è fatto sempre riprendere non da Cordoba ma da Viti…ricordo anno fa quando prendeva progressione non lo fermavi.
Non è Martins, chiaro, ma da un paio di stagioni mi da impressione di essere pesante negli spostamenti….mia impressione eh
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Sono d’accordo che non è nelle migliori condizioni. Appena ha potuto riposare però è andata meglio
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Primavera: Inter Frosinone 4-0
Dato l’orario un po’ difficile (inizio ore 13.00) ero incerto se vederla in tv o andare a Interello.
Ho scelto di vederla dal vivo e ho fatto bene.
Credo che sia stata una delle poche partite della Primavera che quest’anno mi ha fatto divertire.
E non parlo del risultato, perché il primo tempo, terminato 1-0, per me è stato più bello del secondo in cui abbiamo segnato altri 3 gol.
Nel primo tempo abbiamo giocato con grande razionalità (occupazione degli spazi, caratteristiche e ‘assortimento’ degli uomini ecc.) e con grande qualità.
Naturalmente bisogna sempre tener conto dell’avversario, che nel nostro caso occupa la seconda metà della classifica.
Anche se, prima del match, noi avevamo pochissimi punti in più.
Questa la formazione iniziale:
Taho
Ballo Breda Mackiewitz Marello
Cerpelletti Zanchetta Putzen
Zouin Kukulis Pinotti
nessun fuori quota, tre soli giocatori al liite di età, tutti gli altri uno o due anni sotto età.
In difesa la coppia centrale era inedita o quasi.
Gli esterni un 2007 e un 2008, ma sono tra quelli che hanno giocato con continuità.
In mezzo rientrava dopo un infortunio Zanchetta (2006), che aveva al fianco Cerpe (2007) e Putzen (2008).
Sugli esterni due ali vere e un punta che non ha tanta dimestichezza con il gol, ma sa lavorare per la squadra.
Nella prima frazione non abbiamo concesso agli avversari praticamente nulla, con i nostri centrali implacabili nella marcatura
Il centrocampo orchestrava alla perfezione la manovra, giocando sempre a due tocchi, cercando la verticalizzazione o l’apertura sulle fasce, dove Pinotti e soprattutto Zouin saltavano regolarmente l’avversario (o gli avversari) , er altro benissimo sostenuti dalle avanzate di Marello e di un Ballo molto ispirato.
Kukulis come dicevo si rendeva utile spiazzando palloni alti, o facendo da sponda, per esempio offrendosi al centrocampista di turno, per poi girare la palla sugli esterni (nella tipica sequenza corto-lungo.
Per sbloccarla c’è voluta una giocata del Cerpe (che un suo compagno nell’occasione ha paragonato a…Modric): Pippo riceve palla sulla tre quarti, salta un avversario con un tunnel.
Si accentra, evita con due finte due difensori che a turno gli si sono fatti incontro e dal limite, con un tiro a giro, infila nell’angolino alto opposto.
Assicuro che è una prodezza tecnica che vista da non più di 5-6 metri di distanza, lascia ammutoliti.
Abbiamo diverse occasioni per raddoppiare: la più clamorosa capita a Kukulis: Zouin si libera splendidamente e mette in mezzo una palla alta sulla quale il Lettone si avventa con potenza, incocciando in pieno il palo, a protere stra battuto.
Nella ripresa i nostri perdono un po’ le distanze e lasciano salire un poì troppo gli avversari che cercano di riacciuffare il risultato.
Ma dopo meno di 10′ minuti ancora Kukulis ha la palla del 2-0. grande intervento del portiere ospite, ma sulla respinta il primo ad arrivare è Pinotti che raddoppia.
Con i cambi (Peletti per Mankiewitz, Mancuso per Pippo Cerpe, La Torre per Zanchetta, Iddrissou per Kukulis, e Humanes per Zouin, il gioco si fa meno lineare ed efficace, loro spingono e hanno anche un’occasione da gl: palo pieno è sulla ribattuta da pochi passi Taho compie un degli interventi più belli che mi sia capitato di vedere.
Non si tratta di un discorso sui singoli, perch solo Humanes lascia un po’ a desiderare: il fatto è che sono cambiati gli equilibri.
E degli equilibri nuovi si giova Iddrissou che negli spazi è devastante.
Prima si invola, copre 50 metri di campo con una progressione incredibile, arriva al tiro, centralmente, ma se lo fa parare.
Poi si mette in proprio questa volta non è solo progressione: si invola sulla fascia destra dopo aver vinto un duro corpo a corpo, stringe verso il centro e conclude con un diagonale violento e preciso.
Non contento, riparte in contropiede, nessuno lo può fermare, lui allunga un’imbucata perfetta per Zouin che non può sbagliare.
Poi è solo attesa della fine.
Pagelle
Taho:
fa tutto bene, compresa un’uscita di testa, per sventare una ripartenza avversaria. Ma la parata sul 2-0 è prodigiosa.
7.5
Ballo:
oggi abbiamo visto un Lamine ispiratissimo.
Decine di incursioni sempre perfette per tempi e giocate, tante palle mese in mezzo, una fase difensiva senza crepe.
7
Breda:
non se se era l’esordio: forse quasi.
Ma gioca con una sicurezza da veterano
7
Mackiewitz:
per i miei gusti si prnde qualche rischio di troppo in disimpegno. Evidentemente si sente sicuro e infatti gli va sempre bene
6.5
Marello:
quando gioca così, da signore della fascia, capisci che i soldi per il suo acquisto sono stati ben spesi.
7
Cerpelletti:
segna un gol che la maggior part di calciatori di serie a non eguaglia in tutta la carriera.
Basterebbe questo, ma Pippo fa di tutto e lo fa benissimo.
8
Zanchetta:
poco più di un tempo per riprendere confidenza con le partite.
Sempre del tutto a suo agio.
7
Putzen:
Dino è in continua crescita, ha gamba e si produce in buone giocate.
Da seguire.
7
Zouin;
è il giocatore che, ovviamente a livello di serie a, mancherebbe all’Inter.
Corsa e dribbling sono tali che non bastano due uomini per frenarlo.
Rispetto al passato non eccede più e fa sempre la giocata migliore.
7.5
Kukulis:
come detto, fa tanto lavoro sporco e non manca di qualità nella gestione e distribuzione della palla.
Ha anche due occasioni da gol: sulla prima colpisce benissimo, ma il palo gli nega la soddisfazione, sulla seconda costringe il portiere a una respinta difficoltosa che frutta il gol di Pinotti
6.5
Pinotti:
Rispetto a Zouin ‘entra’ più spesso nl campo quasi a fingere da sconda punta ed è proprio in tale posizione che ottiene la palla del raddoppio. Preziosissimo. Quando agisce da ala, non è Zouin ma…quasi.
7
Iddrissou:
non so se è lui che cambia la partita o se ha la fortuna di entrare nel momento più favorevole per le sue caratteristiche.
Certo che i difensori del Frsinone se lo sogneranno per molte notti.
8
Gli altri subentrati: bene Peletti e La Torre, felice di aver rivisto in campo Mancuso, dopo tante sofferenze, non mi ha convinto ancora una volta Humanes, che ha sempre buone…intenzioni, ma non le concretizza mai.
B.Carbone:
Questa volta merita davvero i compimenti, per il gioco espresso dalla squadra, oltre che per il successo.
Adesso occorre ripetersi, a partire da mercoledì in Y L
7
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Sbaglierò ma per me nel calcio la meritocrazia è una legge inesorabile: guardate i migliori allenatori italiani: Conte è al Napoli, Ancelotti allena il Brasile, Allegri il Milan, Gasp la Roma, Spalletti la juve, Fabregas il Como che oggi per disponibilità finanziarie deve esser considerato una grande, Sarri la Lazio. Tra i migliori solo Mancini è momentaneamente fuori. Speriamo che Chivu dimostri di meritarsi questa…compagnia
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Vittoria di importanza capitale su un campo molto difficile contro una squadra ostica e molto fisica.
Noi forse abbiamo palleggiato troppo lentamente e trovato pochi varchi avanti, sopratutto a causa della giornata storta delle punte (tutte e tre a mio avviso oggi insufficienti).
Sommer secondo me male sul gol, è un tiro forte ma centrale che lui deve parare..
Per il resto mi sono piaciuti i tre centrocampisti, tutti e tre in palla, e la difesa abbastanza bene, nonostante qualche sbavatura dietro.
Luiz Henrique timido ma non ha fatto danni, nel palleggio è molto più bravo di Dumfries ed ha messo una bel cross su Bastoni dopo un’uno-due sulla fascia fatto con i tempi giusti.
Carlos Augusto solido dietro ma davanti poco ispirato nelle giocate e nei cross.
Il primo gol una delizia tecnica, sia per l’assist che per la conclusione.. veramente notevole.
Stasera speriamo in un bel pareggio e si va a -1 dalle prime! Alla faccia del fine ciclo… :)
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Un po di culo serve.
C’è chi parea i rigori e chi conta su autogol avversari.
Un appunto a Chivu: senza Thuram davanti, ns vero top player offensivo, userei più Frattesi. Arma che ritengo più utile per punire squadre chiuse.
Lautaro purtroppo avvalora tesi della parabola discendente: non ha fatto una cosa giusta e non è la prima volta. Speriamo sia causato da qualche noia fisica ma ormai sono 18 mesi…
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Roberto, Lautaro se non sbaglio è il giocatore che ha segnato più reti in Champions nell’anno solare attuale… È troppo generoso e vive di momenti di appannamento, ma non credo sia in parabola discendente. Sul tema delle difese chiuse, mi sembra stia diventando un ritornello, ma se guardiamo i fatti, alla fine con le “piccole” vinciamo sempre (oggi con fortuna, ma credo sia la prima volta), per me il problema vero è con chi ci attacca…
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Phragrance, ovviamente non ho certezze e spero veramente sia momento di appannamento.
Però da 18 mesi i periodi in cui non ne prende una (non parlo di gol ma proprio di prestazioni complessive) mi sembrano in sinistro aumento.
La sensazione, ma è tale eh, è che sia proprio una questione fisica. Poi magari sapremo che gioca con, che so, fascite plantare …
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Ok però Roberto tu la vivi male…sempre intento a trovare qualche problema o altro,mai rilassato..ma ti rileggi quando scrivi che” sono18 mesi che non ne prende una”.? Va beh..mi arrendo personalmente queste ultime ns stagioni sono state appaganti emozionanti,con momenti di grande delusione,ma molti di più quelli che mi hanno regalato bellissime emozioni. Si può vincere o perdere ,ma quello che mi lascia più serenoi è vedere una Società che vuole restare competitiva ai massimi livelli. Comunque se vuoi partire con il problema Lautaro..libero di farlo ..vai pure.
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E .forse ,sareebbe bene ricordare che i giocatori,anche se hanno guadagni milionari,non sono robot,ma essere umani. Semmai il problema sorge quando danno l’impressione di non impegnarsi a sufficienza.
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Tullio, le mie impressioni su un giocatore tengono conto del giocatore che è.
A parità di prestazioni tra Lautaro e Pio, se posso, dirò sempre che Lautaro ha sottopoerfomato perchè mi aspetto che lui renda, oggi, molto più di Pio.
Lo scorso anno ha fatto, per me, un campionato largamente insufficiente – parzialmente mitigato da alcune buone partite in Champions League – e anche quest’anno le sue prestazioni sono state finora mediamente mediocri (rispetto a ciò che è, spero non era).
Per come sono fatto vado oltre il solo risultato: poi capisco che il tifoso dica “abbiamo vinto va tutto bene”. Se non ci fosse stato autogol, invece, file infinite di critiche su cosa non ha funzionato. Fil mgià visto.
Io sarei più focalizzato sul presente/futuro piuttosto che sul passato: credo sia normale per ogni cosa, a amaggior ragione per giudicare le prestazioni di uno sportivo. Concordo non siano robot ma questo cosa c’entra se si sostiene che uno gioca piuttosto male? Magari avrà prpblemi fisici, non lo so, ma le prestazoni che vediamo da 18 mesi sono le stesse a cui ci aveva abitutato?
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la risposta sul problema Lautaro credo l’abbia data Chivu.
Che non è un tifoso
Poi è vero che lauti non ha giocato bene
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Nel tardo pomeriggio, il post
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@Roberto …”Per come sono fatto vado oltre il solo risultato: …
Con me,su questo argomento, sfondi una porta aperta.
Il mio punto di riferimento principale per giudicare la mia squadra del cuore resterà sempre questo frammento della ns storia calcistica :
“Tre minuti. Ottantasette. Ottantotto. Ottantanove. Tre minuti per riscrivere tutto, tre minuti per andare a Barcellona con una situazione di classifica nettamente differente. Tre minuti per far sì che una mazzata colossale non possa avere poi influenza pure sul cammino in campionato“.
Amen
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Dinamo Kiev -Inter 1-2
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Dal risultato non si può prescindere. Ma il risultato non è tutto. Questo è scontato. A meno che non si parli del risultato finale di una competizione (campionato, CL, Coppa Italia, ecc.)
Comunque, post inviato
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dlle immagini del gran gol di cerpelletti mostrate da fcinter1908, manca la parte migliore: la partenza dell’azione, quando Pippo salta l’avversario con un tunnel
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Ricevuto Luciano, cerco di pubblicarlo già in serata.
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Chivu fa benissimo e deve dire così.
Impegno credo non manchi ma…per certi aspetti è preoccupante se dai tutto e le prestazioni opache sono diverse.
Magari è un periodo – un po’ lungo – di scarsa condizione e/o dovuto a noie fisiche tenute nascoste
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Post online: https://buu.zone/2025/11/03/meglio-a-verona-che-con-ludinese-hellas-verona-inter-1-2/
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