
Chi sono i cani della situazione?
- Non certo i giocatori del Milan che hanno disputato un’ottima gara.
- Non certo i tifosi rossoneri, che hanno gioito legittimamente.
- Sono tutti quegli esponenti prezzolati dei media che hanno artatamente insistito sul ‘triplete’ dell’Inter, per renderne più clamoroso il tonfo, pressoché inevitabile, e gioirne.
Chi sono i leoni?
- I leoni sono i nostri giocatori, autori di una stagione strepitosa, da grandi uomini, grandi campioni e soprattutto da veri sportivi, che ad aprile hanno giocato più di 50 partite, oltre a quelle con le nazionali, sempre con l’intento di vincere.
- I leoni sono i nostri tecnici, che hanno affrontato con coraggio e capacità il terribile (sportivamente) impegno di tenere la squadra in lotta su tutti i fronti, nonostante le carenze di una rosa inadeguata per questa impresa.
Da uno sguardo più complessivo emerge questa situazione:
- C’è chi vincerà la Coppa Italia, ma è nono in classifica a 20 punti di distacco, dopo essere uscito dalle coppe internazionali a dicembre.
- C’è chi non vincerà nulla, ma è arrivata ventesima nella fase a classifica della CL e poi è stata eliminata dal PSV. In compenso è… uscita presto dalla Coppa Italia e in campionato è quinta.
- C’è chi probabilmente vincerà lo scudo, ma in Europa non ci ha neppure giocato e in Coppa Italia ha umiliato l’idea stessa di sport, facendosi sbattere fuori al primo turno.
I leoni, anche feriti a morte restano leoni.
Poi certo è il momento da sfruttare anche, per una parte del tifo nerazzurro, per mettere alla berlina gli errori commessi dalla società, puntando il dito solo su quelli e non sulla gestione di chi, senza poter fare mercato da anni, ha comunque costruito una squadra, sicuramente con lacune, ma capace di tenere la scena da dominatrice per nove mesi, da agosto ad aprile.
Abbiamo subito due sconfitte decisive in tre giorni, subendo quattro gol ma soprattutto non segnandone neppure uno.
In queste partite erano assenti gli unici due uomini della rosa capaci di dare profondità e peso alla squadra e di far risplendere le doti del campione più fulgido, che senza assistenza deve battersi come un umile gregario, e per altro lo fa.
Logico che ci siano stati errori nella scelta dei sostituti: Arna e Taremi alla prova dei fatti sono risultati inadeguati, soprattutto il secondo.
Correa è stato tenuto solo perché Inzaghi ha chiesto 5 attaccanti e non c’erano soldi, per cui si è tenuto l’unico che già era in casa e non costava, anche se aveva fallito negli anni precedenti.
Né il magnifico Darmian né Zalewski possono essere come caratteristiche atletiche e di grinta i sostituti di Dumfries.
Altri giocatori, come Frattesi, Asllani e lo stesso Bisseck, ieri bravissimo per me, non hanno dato le garanzie (e soprattutto le prestazioni) per far turnare al meglio i titolari con cui avrebbero dovuto alternarsi.
In queste condizioni, alla normale usura di oltre cinquanta partite giocate alla morte si è aggiunta anche la discretamente lunga assenza per infortunio di alcuni perni della squadra, che non avevano sostituti.
Nessun attaccante di riserva ha la potenza e la progressione di Thuram, nessun esterno destro ha le stesse caratteristiche che costituiscono le doti di Dumfries e nessun play ha le caratteristiche di personalità e garra di Calha…
Era quindi prevedibile che la squadra ne risentisse gravemente.
In più teniamo presente che anche la sostituzione di Acerbi con de Vrij, credo per normale turn over, non ha dato certo i frutti desiderati, vista la prestazione di Jovic (che, tanto per la cronaca, fino a ieri era fortemente indiziato di mancato rinnovo).
E per fortuna invece, dopo la prestazione incerta di Bologna, almeno Bisseck si è riscattato alla grande, non concedendo nulla a un certo Leao.
Quindi ha ragione anche Tullio quando dice che è esagerato sostenere che le riserve sono mediocri: Bisseck, de Vrij, Carlos, Zielinski, Frattesi, Darmian, lo stesso Arna non possono essere ritenuti tali.
Lo sono invece due attaccanti (Taremi, a posteriori, e Correa).
In più nessuno dei tre attaccanti ha le caratteristiche di Thuram, non ne è un doppione:
Darmian non è un doppione di Dumfries e Asllani non ha la personalità e la garra per essere un doppione di Calha.
Sono convinto però che in una squadra con minori esigenze potrebbe fare molto bene.
Che il problema principale sia stato proprio quello delle assenze, in mezzo e davanti soprattutto, lo conferma l’analisi del rendimento nei due tempi, anche a prescindere dalla conta dei gol.
Nel primo tempo si è vista un’Inter buonissima, a mio parere, ancorché priva del migliore nel ribaltare l’azione (Calha) e soprattutto dei due elementi che potevano rendere letale la transizione offensiva (Thuram e Dumfries).
Perché è diverso se quando conquisti palla e riparti puoi innescare Dumfries e Thuram o se devi innescare il pur bravo Darmian e… Taremi.
Perché lo stesso Lauti non può rendere come quando ha due giocatori di quel ‘peso’ atletico e tecnico che lo affiancano in area, liberandolo dalle ‘attenzioni’ dell’intera difesa avversaria, che altrimenti può concentrarsi solo su di lui.
Di fatto rispetto al solito la squadra aveva più difficoltà sia nel ripartire sul centro destra, sia quando doveva occupare l’area avversaria con più uomini, per finalizzare.
Se a questo aggiungiamo che sulla sinistra il pur encomiabile Dimarco, che non è mai stato un gigante di forza e resistenza è naturalmente meno brillante rispetto a qualche settimana fa, si ha il senso delle difficoltà incontrate e la spiegazione delle stesse.
Eppure la qualità del gioco espressa nel primo tempo a me è parsa del tutto soddisfacente, anche oltre le mie stesse aspettative.
Per 35 minuti il Milan non è mai riuscito ad essere pericoloso e al contrario i nostri hanno sciorinato diverse belle giocate e sfiorato più volte il vantaggio.
Le occasioni più significative sono capitate a Lautaro che ben dentro l’area e da posizione centrale ha calciato alto e a Dimarco, che ha colpito la traversa.
Non a caso però entrambe sono venute sul centro sinistra, dove agivano Dimarco e Lautaro e non sul centro destra dove…mancavano Dumfries e Thuram.
L’Inter giocava bene ma era monca.
Una piccola digressione per rispondere a quelli che sostengono, magari anche con ragione, anche se ovviamente non condivido, che il difetto della rosa è di avere tutti doppioni.
Secondo me il difetto della rosa è di non avere un doppione per ruolo con le stesse caratteristiche.
Non per alcuni ruoli decisivi.
- Asllani non ha le caratteristiche già ricordate di Chala,
- Zielinski forse avrebbe caratteristiche adatte a sostituire Miki, ma è stato troppo spesso assente,
- Davanti mentre Correa e Taremi non hanno le caratteristiche per sostituire… nessuno, forse si è pensato che Arna per struttura fisica potesse sostituire Thuram.
Ma ovviamente l’austriaco è uno d’area e non ha certo nella progressione il suo pregio migliore.
Inoltre probabilmente è stato preservato per le due prossime partite decisive con Roma e Barca, perché non si sa se rientrerà Thuram e Lauti non può giocare sempre.
Subìto il primo gol nel momento in cui avevamo creato molto senza riuscire a sbloccarla, la situazione è chiaramente cambiata.
Personalmente sul primo gol non mi ha molto convinto la marcatura di Darmian su Jovic.
Non so su chi fosse ‘uscito’ de Vrij, forse ha fatto un movimento necessario, dovrei rivedere il tutto alla moviola, ma sono convinto che quando la palla viene indirizzata su Jovic in centro area, lì ci deve sempre essere il centrale, non un braccetto o addirittura un quinto.
E infatti Jovic non ha avuto difficoltà a bruciare sullo stacco Darmian e insaccare il gol del vantaggio.
Più ancora che la rete subita in chiusura di primo tempo, ha però inciso sulla situazione tattica del match, il secondo gol, subìto con un pizzico di sfortuna a inizio ripresa, quando tutto poteva essere ancora aperto.
Il rimpallo su Barella, sfruttato ancora da Jovic, ci ha condannati.
Sfortuna si, ma forse anche un piccolo deficit di attenzione.
Poi la partita è cambiata.
Noi abbiamo attaccato in massa… senza avere la massa.
Qualche occasione l’abbiamo costruita (soprattutto con la grande parata di Maignan su de Vrij), ma abbiano perso inevitabilmente geometria e la giusta distanza tra i reparti che sola consente recuperi e rientri una volta persa palla.
Ci siamo allungati nel generoso tentativo di riaprirla e questo ha fatto apparire eccezionale la manovra del Milan che nel primo tempo era sembrata ben poca cosa.
Presa palla, loro giocavano in ampiezza, approfittando di spazi enormi, si trovavano benissimo e noi eravamo costretti a correre indietro, con l’ansia di recuperare perché il tempo passava e poi con l’ansia e la fretta di trovare la giocata vincente.
Normale che questa situazione sia nemica della precisione e comunque nel momento in cui era necessario, oltre che arrivare in area avversaria, anche occuparla con elementi di spessore tecnico atletico, non avevamo nessuno che potesse affiancare Lautaro con le caratteristiche richieste.
Non i due quinti, non i tre centrocampisti, anche se la sostituzione di Barella con Frattesi forse ha cercato di sopperire a questo limite oltre che a preservare il sardo per le prossime sfide ravvicinate, davvero preoccupanti a questo punto.
Ma Frattesi non è neppure lui per struttura fisica un uomo d’area.
Può colpire solo se arriva in area a sorpresa, con un inserimento profondo e improvviso.
Noi abbiamo sempre difficoltà, anche al completo, quando dobbiamo attaccare difese fitte e schierate, figuriamoci se manchiamo di alcuni giocatori chiave!
Abbiamo attaccato generosamente ma in modo disordinato e privo di efficacia e per contro abbiamo fatto sembrare i milanisti dei mostri di… qualità nel gestire palla e organizzare ripartenze.
Il terzo gol conta solo per la loro gioia, soprattutto dei tifosi che in un passato recente nei derby avevano sofferto molto, ma che arrivasse era una probabilità molto grande, scritta nell’andamento della gara.
Il 3-0 non è un risultato bugiardo: nessun risultato lo è mai, se non sono intervenuti fatti di natura anomala, come errori arbitrali ecc.
Ma anche i pochi dati statistici di cui disponiamo testimoniano abbastanza chiaramente, il fatto che, a parte il quarto d’ora finale che fa testo relativamente, non siamo mai stati in balia degli avversari, anzi abbiamo giocato meglio (per i fautori del bel gioco e i critici del gioco di rimessa).
Vediamone alcuni, di questi dati:
- possesso palla: 56 a 44 per noi,
- tiri totali: 16 a 8 per noi,
- tiri nello specchio: 6 a 3 per noi,
- big chance sbagliate: 3 a 0 per noi,
- passaggi riusciti: 433 a 335 per noi,
- percentuale di passaggi riusciti: 89 a 86 per noi,
- ma soprattutto xG: 1,29 a 1,20 per noi.
Questo dato fotografa chiaramente la partita, condotta complessivamente sul piano dell’equilibrio, con una leggera prevalenza nostra, semmai.
Loro hanno vinto meritatamente, per qualche distrazione difensiva nostra e per le nostre difficoltà davanti.
C’è un altro elemento di riflessione possibile: ho sempre sostenuto che il gioco di Inzaghi (e di altre squadre, soprattutto europee) è entusiasmante e molto funzionale quando gli interpreti sono ottimi e sono al top.
Perché è anche molto faticoso soprattutto sul piano mentale, della concentrazione.
Infatti è diverso concentrarsi sulla marcatura del tuo uomo, giocando di posizione e concentrarsi sul tentativo di bruciare il tuo avversario, se sei un attaccante, rispetto al doversi concentrare su movimenti sempre diversi e sempre in sintonia con tutti i compagni.
Movimenti da eseguire sempre con i tempi giusti.
Stesso discorso ovviamente per difensori e centrocampisti
Significa che con questa opinione preferirei un tipo di gioco più tradizionale?
Assolutamente no.
Raramente da tifoso ho goduto come nel vedere la squadra di Inzaghi.
Significa solo che per giocare così e avere successo, in tutte le competizioni, bisogna avere gli uomini giusti e in numero giusto.
Bastano due o tre giocatori non all’altezza perché alla lunga, in una stagione massacrante, le… imperfezioni di organico ti penalizzino inesorabilmente.
La mia delusione nasce dal fatto che tutti a gennaio sapevamo delle manchevolezze dell’Inter, sapevamo che i ragazzi avevano necessità di un ulteriore supporto.
Ma una proprietà sparagnina che aveva appena guadagnato ottocento milioni puntando su di noi, non ha ritenuto di sborsarne qualche decina, magari a rate annuali, per completare il mosaico.
Adesso sarà tutto più difficile, non solo per la conclusione di questa stagione (questo è ovvio), ma anche per realizzare tutti i movimenti indispensabili nel prossimo mercato.
Pagelle
J. Martinez:
non ha dovuto fare neppure una parata: 3 tiri tre gol. Però non mi sembra avere responsabilità particolari. Forse sul secondo gol poteva far meglio
6-
Bisseck:
aveva l’avversario sulla carta più pericoloso e lo ha reso in pratica inoffensivo, andando persino due volte alla conclusione e aiutando i compagni con buone diagonali.
6.5
de Vrij:
inaspettatamente Jovic rientra spesso e aiuta la squadra anche nella trequarti rossonera. Lo scambio delle marcature sul serbo non sempre funziona. Quando si presenta in area l’olandese lo blocca e fa ripartire la squadra. Fino al primo gol sul quale lascia (?) la marcatura a Darmian.
Insomma una prova con qualche incertezza.
5.5
Bastoni:
sembra uno dei più stanchi. In qualche modo riesce a frenare le iniziative del vivace Jimenez, ma davanti si vede poco e soprattutto sbaglia alcuni cross in maniera per lui inconsueta.
5.5
Darmian:
fa il… Dumfries fino al loro primo gol, attaccando la fascia per costringere Leao a inseguire. Va anche al tiro, ma non centra la porta. Col passare dei minuti la sua presenza diventa sempre più marginale, anche per le mutate condizioni tattiche.
5.5
(Correa:
s.v. per non infierire ulteriormente)
Barella:
anche lui, come quasi tutti i compagni è autore di un buonissimo inizio, in cui difende, costruisce e attacca con qualità.
Alla distanza il suo calo è abbastanza evidente.
6
(Frattesi:
ha la giustificazione di essere entrato in un momento in cui la squadra non si stava più ritrovano. La situazione tattica non lo ha favorito, perché non c’erano spazi per attuare i suoi proverbiali inserimenti da dietro.
Come costruttore di gioco e come uomo d’area fisso ha dei limiti.
5.5)
Asllani:
una delle sue prestazioni meno lacunose, ma comunque non sufficiente. Qualche contrasto, in copertura gli riesce, ma è troppo scolastico e abbastanza lento nell’ organizzare il giro palla e costruire.
5.5
(Calhanoglu:
secondo me non è uomo da entrare nel finale. Fatica a trovare ritmo e tempi di inserimento anche se ha l’alibi del calo di tutta la squadra. Ha una occasione di calciare dal limite, ma non sempre può essere festa.
Negli ultimi derby Reijnders sta dando lezioni ai nostri…
5.5)
Mkhitaryan:
all’inizio è il più intraprendente, perché trova spazi in cui penetrare profondamente. Sbaglia la misura di un passaggio che sarebbe stato decisivo, va due volte al tiro ma è sempre impreciso. Meno lucido del solto anche in copertura.
5
Dimarco:
parte anche bene, con piglio e iniziativa. Spinge molto e colpisce una traversa. Poi rientra in ritardo su Jimenez in occasione del gol e da quel momento perde smalto.
Anche lui sembra stanco.
5.5
(Zalewski:
si dà da fare, se non altro è vivace. Punta l’uomo poi rientra sul detsro e la mette, ma tutto un po’ scontato.
Ci vorrebbe ben altro.
6–)
Lauti:
sbaglia un gol su assist di Taremi, anche se la conclusione era meno facile di quanto sembrasse superficialmente perché arriva sulla palla con la posizione del corpo scoordinata.
Troppo isolato davanti, vince pochi duelli.
5
Taremi:
di lui si ricorda solo un bell’assist per la conclusione sbagliata di lauti.
Pr il resto sembra avulso dal gioco e comunque del tutto incapace di incidere
5
(Arnautovic:
prova a portare peso e centimetri in un’area ormai super intasata, ma viene bloccato inesorabilmente e non riesce a trovare un solo spunto degno di nota.
5.5)
All. Inzaghi:
fa il miracolo di presentare una squadra forte e in palla per una mezz’ora. Poi il gol del Milan e il declino fisico e probabilmente mentale, dei suoi.
Subito il secondo gol anche l’aspetto tattico diventa sfavorevole.
I cambi (4 in una volta sola) non riesco a cambiare l’inerzia della partita (come dicono quelli bravi).
Sta per presentarsi un momento molto difficile per lui, che va sostenuto in ogni modo dal tifo.
6+
Luciano Da Vite
Escludendo i passaggi sulla proprietà che viene sempre giudicata senza averne le basi, post con cui concordo in pieno.
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Buon 25 aprile a tutti.
Voler correre su tutto si sapeva sarebbe stato esaltante ma anche molto rischioso: non a caso nelle ultime due stagioni siamo rispettivamente andati avanti in coppa mollando campionato e vinto lo scudetto uscendo subito dalle coppe.
Quest’anno Inzaghi e i giocatori hanno fatto una prodezza nello stare su tutto fino a fine aprile, nonostante una rosa non attrezzata esattamente come nelle passate citate stagioni.
Dal mio punto di vista mentre l’assenza di un difensore può essere più facilemente mascherata, purtroppo l’assenza di punte valide finisce – come diceva il saggio Bagnoli – per incidere molto di più in quanto da esse dipende la capacità di finalizzazione che….alla fine è ciò che che ti fa vincere.
Non voglio ritornare sulla proprietà e i numeri finanziari già citatu ma dico solo che in tre anni, come punte, a Lautaro sono stati aggiunti Correa, Thuram/Arna e Taremi. Purtroppo il saldo è decisamente negativo se contiamo che comunque tra cartellini e commissioni per questi 4 giocatori sono stati versati oltre 50 milioni (lasciamo stare i lauti stipendi, superiori a quasi tutti i giocatori, anche titolari, presenti in serie A).
Il gioco di Inzaghi ha mascherato queste carenze, tanto che Inter ha segnato più gol di tutti in A nonostante nessun attaccante abbia superato i 15 gol (credo che una squadra al vertice non abbia mai avuto così poci gol dalle punte).
Ma, come scrive Luciano, quando ci sono infortuni nella Thula o la squadra cala – e non potrebbe essere altrimenti – l’impossibilità di poter contare su almeno una punta affidabile presente l’amaro prezzo. Prendere atto e rimboccarsi le maniche per scegliere meglio evitando di farsi attrarre da chi HA segnato e pensando più a chi POSSA segnare
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le punte sono più decisive degli altri ruoli e infatti quelle forti costano molto di più (Vlahovic da solo è costato più di 70 milioni e non è che faccia sfracelli).
Non so se per i 4 siano stati versai 50 milioni, in ogni caso non farei di tutte le erbe un fascio.
A me non importa che siano giovani o abbastanza anziani, mi importa che a posteriori si rivelino forti. Si può sbagliare con Correa pagato caro a meno di 27 anni e si può azzeccare con Thuram, pagato…qualcosina meno
Si può sbagliare con Taremi, ma si può anche vincere con Dzeko.
Stessa cosa per altri ruoli. C’è un fatto: i giovani attaccanti davvero forti costano tantissimo. Se vai su una scommessa devi solo sperare
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Anch’io concordo, in gran parte, con l’analisi di di Luciano.Dissento sulla valutazione della partita di Aslani; a mio avviso il suo primo tempo è stato da sufficienza piena,poi,dopo il loro gol ha perso lucidità e sicurezza,ma molto è dipeso anche dalla prestazione della squadra,che cmque, nei primi 35 minuti, era stata più che buona. Aslani deve poter giocare un campionato con continuità e senza dover affrontare ad ogni partita il confronto con Chala. Certo non diventerà un big,ma ,tanto per restare in casa nostra,Di Marco, alla sua età, come veniva considerato dai ns tifosi ?
Per il resto concordo sul grande dispendio di energie psico/fisiche richieste dal gioco di Inzaghi,aggravato però dalla mancanza di punte di riserva che sappiano incidere non solo con i gol ,ma con una presenza fisica superiore a quella di Correa & C….e diciamo che non ci vuole molto..infatti ho scritto che con anche solo con un Abraham avremmo già vinto lo scudetto…cmque non disperiamo dai !
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Tullio, sono abbastanza d’accordo con la tua…’correzione”. Penso che il primo tempo di Asllani sia stato forse il migliore giocato con noi. ma resta comunque una prestazione piuttosto anonima. In quel ruolo serve un leader, una guida per la squadra, non un discreto amministratore di palloni tranquilli
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eh si Luciano,ma avere un leader di livello che deve fare la riserva di Chala è dura….
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Vorrei chiarire una volta per tutte la questione delle politiche societarie.
Qualche anno fa, direi dall’anno della cessione di Lukaku e Hakimi, alla nostra dirigenza sono stati posti due obiettivi da conseguire contemporaneamente:
abbattere il deficit di gestione annuale
conservare il livello di competitività sportiva della squadra
la dirigenza ha lavorato in queste due direzioni ed è sui risultati conseguiti che va valutata.
Sulla prima condizione credo non si possa discutere, perché le cifre, anche se vanno sempre valutate, sono cifre.
Il deficit è stato radicalmente aggredito e per questa stagione si parla addirittura di un bilancio in parità.
Sull’aver conservato il livello di competitività si possono avere opinioni diverse.
La mia è che almeno dal triplete l’Inter non ha mai fatto così bene come in questi anni, non ha mai avuto una considerazione europea e mondiale lontanamente paragonabile.
In CL è arrivata in tre anni a una finale e a una semifinale e nel secondo anno è uscita agli ottavi solo ai calci di rigore.
Prima di queste ultime tre stagioni risultati simili (conditi da un paio di vittorie in campionato, diversi secondi posti e alcune coppette… a proposito, allora perché una tragedia per la ‘coppetta’ persa?) ce li sognavamo.
Sapendo che è sempre possibile fare meglio (se fai il triplete è sempre possibile farlo…con più punti e più gol) a me sembrano risultati non dico straordinari per non urtare la suscettibilità di nessuno, ma certamente molto positivi, soprattuto se coniugati con l’imperativo della riduzione del deficit.
La riprova secondo me sta nel fatto che è stato possibile ridurre (forse azzerare) il deficit, proprio grazie agli eccellenti risultati sportivi
Per esempio, gli incassi della CL sono stati di 65,64 milioni nella stagione 23/24 ma sono già 113,5 milioni (e possono crescere) nella stagione attuale.
Certo, in parte perché è aumentato il monte premi, ma né Milan, né juve, né Napoli, chissà perché, hanno usufruito di questi aumenti.
Ci sono poi da considerare gli incassi da stadio: essere in lotta fino alla fine in tutte le competizioni …un po’ aiuta.
Infine gli incassi da sponsor: è chiaro che se chiudi stagioni nell’anonimato diminuiscono, se sei sempre ai vertici crescono.
Per questo io apprezzo e difendo la politica societaria realizzata in questi anni e non sto a contrapporre agli acquisti riusciti, quelli ‘sbagliati’.
Poi deve essere chiara una cosa: tutti siamo più felici se possiamo prendere giovani forti piuttosto che anziani forti.
Ma tutti siamo consapevoli che i giovani forti, per via della concorrenza, costano molto.
Il timore, spero lecito, è che dovendo andare su scelte non proprio primarie, perché su quelle la concorrenza finanziaria è enorme, risulti difficile azzeccare dei giovai subito forti ma poco costosi, in una situazione in cui tutti i club del mondo monitorano tutti i giocatori del mondo di un qualche interesse.
La mia personale e forse erronea convinzione è che all’Inter debbano arrivare solo giocatori potenzialmente in grado di essere subito in campo, se necessario, anche in una finale.
Perché altrimenti, siccome ci sono gli infortuni e le occasioni importanti sono…tutte, chi non è ancora all’altezza dei titolari gioca poco e i titolari si logorano comunque troppo.
Al contrario, penso che si debba investire sicuramente su promesse per le giovanili. I costi sono minori anche per quelli forti, rischi poco finanziariamente e nulla tecnicamente, perché ne segui la crescita e solo se diventano da prima squadra davvero, li fai esordire.
Quindi che cosa mi aspetto dal prossimo mercato?
Giovani davvero interessanti per le giovanili, almeno 3-4 giocatori davvero forti per la prima squadra: meglio se sono giovani, ma la discriminante è che siano forti, sapendo che si può sempre sbagliare e che qualcuno lo sbaglieremo, sia con i giovani, sia eventualmente con giocatori più…maturi
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sto guardando Barcellona Real finale di coppa del re……partita fantastica….intensità, tecnica, dinamismo, un confronto faccia a faccia senza timori. Noi per avere qualche chances di prevalere dobbiamo giocare al mostro massimo…ma non dispero, a volte le cose appaiono peggiori di quello che sono in realtà!
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Per conto mio il calcio italiano ha un grande problema da risolvere, per tornare a primeggiare, nonostante le minori possibilità finanziarie rispetto a Spagna Germania e Inghilterra: perché non riusciamo a esprimere la stessa intensità, lo stesso ritmo delle squadre di quei Paesi.
In qualche modo la questione vale per il ciclismo: oggi non vince il bel corridorino. vince chi riesce a tenere un ritmo altissimo e continuo che stronca gli avversari. E noi da dominatori che eravamo, siamo quasi scomparsi
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Con Jair se ne va uno che ha fatto la storia dell’Inter: 4 campionati, due CL.
Due ricordi affiorano tra i tanti:
la partita dell’esordio: in casa a metà ripresa siamo sullo zero a zero e fatichiamo a battere una squadretta (mi pare il Venezia, ma non sono certo). Lui prende palla li dribbla tutti e insacca.
La finale contro il Benfica a San Siro: conclude in porta e beffa il portiere avversario. Alla fine vinciamo 1-0.
Rip, grande freccia. Ne avessimo oggi uno così…
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Intanto oggi, alle 12.00 al Vismara un derby decisivo, da dentro o fuori, aspetta i ragazzi dell’U16.
Falivellas ha sottolineato come aldilà delle legittime ambizioni di chi ha la squadra per far bene, sarà un’occasione per la crescita ulteriore dei singoli. Perché è in queste gare che si vede chiaha davevro qualcosa in più da tirar fuori
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Grandissima perdita, era il grande mito di mio padre quando era bambino, me lo ricorda sempre.
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Indipendentemente da come finirà oggi, mi sembra chiaro che un ciclo è finito. Complimenti a giocatori e mister per aver dato anche più di quello che avevano. Ora tocca alla proprietà (le possibilità quest’estate ci sono, zero scuse) e alla dirigenza (altro che ritoccare, qui bisogna iniziare a lavorare seriamente e non solo coi soliti 2 o 3 procuratori fidati) dare giocatori nuovi, forti subito (poi se son giovani, meglio) a questo allenatore per tornare subito dominatori.
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Sono d’accordo con Phragrance e aggiungo che vorrei assolutamente non giocare a Barcellona. Ho l’impressione che finira ugualmente in prima pagina quella partita e la prima pagina in genere resta scolpita molto più della lunga stagione. Testa e gambe non hanno assolutamente la capacità di reggere un tornado, sicuramente non dopo 3 massacranti e psicologicamente infauste partite
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Ecco, questo no, non vedo l’ora che sia mercoledì per giocarla!
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Di Canio “….E’ una squadra che difetta in questo, non ha virilità e giocatori cattivi: nel Milan con Seedorf Kakà e Pirlo, Gattuso era il cavernicolo che quando loro calavano si faceva il mazzo e rompeva gli equilibri con grande determinazione..”
Anche per me questa è una lacuna che abbiamo…
Cmque omaggio dei tifosi alla fine più che meritato.
E comunque vada,sarà importante non toppare due acquisti su tre come è successo quest’anno
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Si dice che ogni partita fa storia a se…..ma a questo punto possiamo parlare apertamente di periodo di crisi e purtroppo capita proprio nel momento clou della stagione.
Mentre guardavo la nostra impotenza, la nostra incapacità di concludere a rete contro la Roma non provavo sentimenti di rabbia ne di nervosismo….guardandoli giocare ho capito che i ragazzi non ne hanno più, che hanno dato tutto.
Non sento neanche la necessità di parlare del Barcellona, della proprietà, degli investimenti, del DS, dei cambi o del sistema di gioco del nostro allenatore….mi sono unito al pubblico nell’applauso finale perché comunque alla fine o fino alla fine in questa stagione siamo stati protagonisti su tutti i fronti….nella vita di un tifoso quante volte può capitare…vedere la propria squadra lottare e avere buone chances per centrare ogni traguardo?!
Ho trascorso lustri a guardare i nostri colori veleggiare tra la quinta e la decima posizione e andare a giocare in trasferte improponibili in qualche città dell’est dal nome impronunciabile per un ottavo di qualche coppa minore.
Quello che serve adesso Marotta lo sa perfettamente, come lo sanno Inzaghi e Oaktree…..è finito il tempo delle parole, adesso serve un’iniezione di entusiasmo che vuol dire mercato di sostanza, prendendo giocatori con qualità e dinamismo e cedendo con tanti ringraziamenti quelli che non riescono più a contribuire.
Sono certo che anche l’anno prossimo saremo in grado di dire la nostra, abbiamo alcuni giocatori con un innato DNA da vincenti che proprio non ce la fanno a vivere una stagione da comprimari.
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Peccato ma epilogo prevedibile.
In Italia manca intensità per due motivi: non arrivano più giocatori forti o cmq nel prime, salvo poche eccezioni, e il tatticismo esasperato uccide il ritmo. Non è un caso che tecnici qui vincenti come Allegri, fuori non se li fili nessuno.
Quanto a noi purtroppo i titolari non ne hanno più: Lautaro che cade sempre è emblema della situazione.
Chi è più fresco è semplicemente inadeguato a certi livelli.
Blindare qualificazione in CL, credo che da qui alla fine sarà un calvario, e poi limitare danni con Barcellona.
Salvo miracoli questa stagione è conclusa senza titoli ma spero con la consapevolezza che bisogna puntare su freschezza se vogliamo tenere alti i ritmi anche quando i titolari finiscono birra.
Non è un caso che pur con I loro limiti Zalewski e Bisseck abbiano fatto qualcosa mentre Arna e Zelinski no
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Non sono catastrofista, ma penso che oggi abbiamo dimostrato che, al di là di come finirà la partita del Napoli di questa sera (io i pronostici li sbaglio sempre, comunque secondo me questa sera il Napoli vince), non ce la facciamo a vincere questo scudetto. La mia sensazione è proprio questa: questa squadra adesso, per ragioni diverse, non ce la fa più a esprimersi a un certo livello. Detto che dall’inizio della stagione abbiamo sempre dovuto considerare dei limiti di questa squadra che evidentemente non è forte quanto la squadra dell’anno scorso. Quando abbiamo fatto una stagione irripetibile e dove avremmo dovuto rinforzare la squadra con dei veri acquisti.
Non lo so se devo essere troppo critico oppure no con Oaktree. Sicuramente non riesco ad esserlo con la dirigenza che ha dovuto affrontare un passaggio di proprietà e fare fronte a questa situazione riuscendo quantomeno a evitare delle cessioni. Che non è una cosa scontata. Ma è chiaro che quanto è stato fatto è assolutamente insufficiente per una squadra che poi si dice che nella pratica voglia puntare a tutti gli obiettivi stagionali: campionato, Coppa Italia, Champions League…
Sono di Napoli e qui comunque molti hanno paura che il Napoli non riesca a portare a casa lo scudetto. Per me invece è oggettivamente veramente molto molto molto difficile che il Napoli non vinca lo scudetto.
Adesso io non lo so se in Champions contro il Barcellona riusciremo a tirare fuori qualche cosa di diverso. Sono sincero se dico che mi riesce difficile crederlo, ma ci spero… Comunque è vero che questo Barca è forte, ma se mi si dice che è fortissimo e imbattibile, non ci sto. Detto che la loro rosa è comunque decisamente più ampia della nostra e che hanno molte più alternative. Quindi il fatto che io dica che non sono imbattibili, non significa che noi siamo più forti. O meglio: siamo più forti secondo me nell’undici titolare, se tutti sono al top della condizione fisica e mentale… Cosa che quest’anno però è successo troppe poche volte…
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Personalmente l’unico appunto che faccio a Oaktree (e che avevo già fatto a suo tempo) è che a gennaio si poteva e si doveva intervenire con una punta, anticipando un acquisto.
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Io non so se a gennaio siamo rimasti fermi per volere Oaktree o mancanza di alternative.
Ma è indubbio, credo, che se hai pochi asset da mettere sul mercato tu sia per forza di cose più ingessato di altri che possono mescolare le carte.
Ecco perché auspico una drastica riduzione di coloro che non solo sono in fase inevitabilmente calante ma rappresentano, anche se può sembrare duro dirlo, un vincolo per certe correzioni che tutti sono chiamati a fare.
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il discorso è semplice…..la Juve con tre milioni tra ingaggio e prestito secco dal PSG ha preso Kolo Muani grazie al quale probabilmente entrerà in zona Champions….noi potevamo prestare Correa o Taremi e fare altrettanto + magari un esubero sulle fasce e blindavamo scudetto e coppa Italia….non è sempre detto, ma spesso nel calcio l’immobilismo è controproducente!!
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“Sul cadavere dei leoni festeggiano i cani. Ma i cani restano cani e i leoni restano leoni..”
mai così centrato il titolo del post ed ,al di là delle sacrosante critiche, anche tra i nostri tifosi ,o presunti tali, si annidano i”saprofita”
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leggo sui vari siti aggregatori che l’Inter vorrebbe per il prossimo anno tenere Stankovic come vice Calha, personalmente mi sembra un pò prematuro e non vorrei che si rischiasse di bruciare un giovane promettente, Asllani è vero che non ha mantenuto le attese ma è anche vero che avere davanti un totem come Calha non deve essere facile e tutte le volte dover dimostrare di essere all’altezza è ancora più difficile. Io non lo cederei, magari lo darei in prestito in una società di serie A dove potrebbe giocare titolare, il ragazzo è ancora giovane e gioca in un ruolo molto delicato, non mi sembra che calha alla sua età pur giocando in un ruolo differente fosse già considerato un fenomeno. Non dimentichiamoci quello che successe anni fa con Pirlo che grida ancora vendetta….non vorrei che si ripetesse lo stesso errore.
Un’altra questione che mi preoccupa in vista della prossima stagione, come sarà gestita la preparazione atletica visto e considerato che con il Mondiale per club praticamente non ci sarà tempo per far riposare i giocatori ? rischiamo di iniziare la stagione 2025-26 con giocatori già stremati fisicamente e con rischio infortuni molto alto.
voi cosa ne pensate ?
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Mah…le dinamiche del mercato sono innumerevoli e difficili da valutare dall’esterno. Idealmente io cercherei di vendere Zielinski ( e Frattesi che sembra veramente in partenza ),darei ad Aslani la possibilità di giocare in una posizione forse a lui più congeniale e Stankovic potrebbe restare almeno fino a gennaio ,viste le problematiche del post-Mondiale; restando al centrocampo mi piacerebbe inserire un giocatore di peso.
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post inviato. Ora vado a vedermi Inter Juve Primavera
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Sulla gestione del mondiale per club francamente non so come la pensi il club.
Qualcuno parlava di squadre che avrebbero “centellinato” l’impiego dei titolari ripeigando su seconde linee/giovani.
Effettivamente pensare di giocare fino a luglio rischia di compromettere l’inzio della stegaione successiva. Tuttavia anche durante gli anni con mondiali ed europei/coppa america, una parte dei giocatori arriva dopo a preparazione iniziata.
Non so cosa faranno i nostri: magari ci si allinearà con gli altri team di vertice europei.
Concordo con chi proprone di dare peso atletico al centrocampo.
Quanto al giovane Stankovic non lo conosco ma al solito dipende da chi posso prendere/permettermi: se alternativa è un profilo in calo di prestazioni allora preferisco tenermi la mia risorsa e provare a valorizzarla. Se invece individuo un profilo nel prima, allora giusto provare a farli maturare altrove.
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per dare peso atletico a centrocampo sarebbe secondo il mio punto di vista un ottimo acquisto Konè della Roma o un profilo simile, lo ritengo perfetto quando c’è da gestire un risultato acquisito e non solo, probabilmente con un giocatore di queste caratteristiche non avremmo subito tutti quei gol nei finali di partita che ci sono costati tantissimi punti ma troppo facile parlarne adesso.
All’inizio della stagione il centrocampo dell’Inter mi sembrava un reparto più che completo purtroppo Asllani non ha fatto il salto di qualità che ci si aspettava e Zielinsky è stato al di sotto delle aspettative probabilmente anche a causa degli infortuni e poi mi sembra che Inzaghi preferisca per il tipo di gioco che attua giocatori più tecnici che fisici
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voi
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voi lo fareste lo scambio Frattesi- Konè ?
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Nuovo post online:https://buu.zone/2025/04/28/arrivederci-scudetto-inter-roma-0-1/
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