
Che non sarebbe stata una partita facile lo si era capito in anticipo.
I lariani hanno una proprietà molto facoltosa, un allenatore giovane ma di sicuro talento, hanno fatto tantissimi acquisti e, pur non avendo una classifica di rilievo, hanno sempre giocato buone partite ed esibito evidenti progressi nell’assimilazione dei dettami tecnico-tattici del mister, fino ad essere arrivati a una secca vittoria sulla Roma.
Noi avevamo problemi in difesa, con tre titolari fuori causa e una linea rabberciata, con ‘riserve’ e l’unico titolare impiegato fuori posizione.
Naturalmente questo non bastava per sovvertire i pronostici, ci mancherebbe: il gap di qualità restava molto forte, ma noi sappiamo che nel campionato italiano non sempre questo basta per stare tranquilli.
Del resto proprio il Como, oltre ad aver battuto la Roma, aveva dato filo da torcere ad altre big, anche in casa loro.
Poi noi sappiamo che spesso le squadre medio piccole quando vengono a Milano per difendersi e cercare di ripartire ci mettono in difficoltà, perché non abbiamo fantasisti in grado di aprire le difese fitte e, al momento attuale, abbiamo il nostro principale grimaldello offensivo fuori condizione.
Incontriamo qualche difficoltà anche quando le squadre avversarie ci aggrediscono alte con grande ritmo e intensità, se riescono a mantenere questo atteggiamento per tutta la gara.
Bene, il Como faceva… entrambe le cose, perché ci aggrediva alto rendendo più complicata la nostra transizione dal basso, ma nello stesso tempo, in virtù del ritmo e della velocità di squadra, riusciva a compattarsi dietro una volta persa palla.
A parte il primo gol, che è venuto su calcio d’angolo, quindi a difesa schierata, le nostre occasioni sono state infatti costruite nelle poche situazioni di transizione verticale, dopo che eravamo usciti in modo efficace dal loro pressing.
Contro di noi l’aggressione alta può essere efficace ma solo se è totale e continua (Bayer, City), perché altrimenti espone la squadra che la pratica alle nostre ripartenze in campo aperto, che è spesso per noi l’ arma decisiva.
Aldilà della buonissima prova del Como, noi non eravamo in grande giornata, perché abbiamo eluso il loro pressing in almeno sei/sette occasioni, ma rispetto al solito siamo stati meno precisi nelle giocate finali o addirittura nelle conclusioni.
Così abbiamo consentito ai lariani di restare in partita sino alla fine e se è vero che abbiamo concesso loro pochissimo è anche vero che si è creata una situazione simile a quella della finale di CL da noi persa.
In entrambe le occasioni la squadra che aveva una certa supremazia e un vantaggio risicato, ha condotto in porto il risultato solo perché nel finale un avversario, uno dei migliori giocatori, a spedito fuori (o debolmente tra le braccia del portiere, in questo caso) un pallone agevole, colpito in tutta solitudine, a 5/6 metri dalla porta.
Alludo ovviamente, all’errore di Lukaku a Istanbul e, in questo caso, all’occasiona capitata a Paz.
In pratica loro hanno avuto una sola grande occasione, ma sfruttando le nostre imprecisioni, proprio con quella conclusione avrebbero potuto condannarci.
Questo perché il loro ritmo e la nostra giornata non eccezionale avevano fatto sì che le occasioni reali create dalle due squadre fossero davvero poche, e credo che i dati statistici che esamineremo in seguito potranno confermarlo.
Il risultato è comunque doppiamente prezioso, proprio per le difficoltà incontrate: tre punti sono sempre tre punti, sia che domini, sia che li ottieni soffrendo, ma è evidente che quelli ottenuti soffrendo in un certo senso pesano di più, perché lì e non nelle altre partite si corre il rischio di lasciare punti preziosi.
Del resto il match era anche psicologicamente difficile perché tutte le avversarie avevano vinto e quasi tutte pur faticando molto e non convincendo sul piano del gioco.
Ma avevano vinto e se noi non lo avessimo fatto, tutto sarebbe diventato più difficile aldilà dei numeri di classifica.
Il Como ha costruito anzitutto un bel gruppo, con una rosa di buon livello e soprattutto ampia e ricca di variabili.
Perché ha addirittura tre prime punte, due ottimi trequartisti e negli altri ruoli presenta un giusto mix di esperienza (Reina, Goldaniga, Sergi Roberto, Belotti, Moreno, Barba, ecc.) e di forza e velocità.
Contro di noi ha schierato per quasi tutto il match un 3421 con sei uomini nelle zone intermedie del campo che spostandosi avanti e indietro o lateralmente gli consentivano grande compattezza.
Forse non è un caso che abbia preso il secondo gol (l’unico su azione) quando aveva messo in campo due punte (Cutrone e Cerri) e altri giocatori offensivi.
Nel campionato italiano è difficile giocare con due punte centrali (noi lo facciamo, ma si sacrificano molto) e ancora di più con due punte e un trequartista.
Perché il mantra oggi è mantenere la compattezza: in avanti o indietro, secondo le circostanze, ma sempre senza sfilacciarsi. Nell’Inter ad esempio le due punte aiutano moltissimo, ma quando ripartiamo la linea difensiva sale decisamente e se l’azione si sviluppa in fascia, molti uomini arrivano a riempire l’area. Per poi rientrare rapidi.
E’ un gioco dispendioso, che presuppone esterni… quattrocentisti, nonché centrocampisti davvero intelligenti tatticamente oltre che con visione di gioco e ottimi piedi.
E naturalmente impone che la condizione sia sempre almeno buona, se non brillante.
Per altro è evidente che non siano solo direttore e allenatore del Como a saper costruire buone squadre: con altri mezzi, certo, anche i nostri a me sembrano maestri.
Parlando dei titolari noi abbiamo almeno 5 centrocampisti di qualità con piedi e visione di gioco per ribaltare l’azione e innescare gli uomini di gamba, gli assaltatori.
Metto nel novero dei… centrocampisti anche Bastoni, che in possesso di palla diventa un centrocampista, per i lanci, oltre a essere uomo di gamba per le incursioni.
Poi abbiamo appunto gli uomini di gamba sugli esterni (Dumfries e Dima) e anche in mezzo (Frattesi e soprattutto Thuram) e un’altra punta, il capitano, che sa far di tutto si sposa benissimo con le caratteristiche di Thuram.
Abbiamo anche qualche doppione necessario (Carlos, Zielinski, Asllani) e qualche alternativa tecnica e agonistica (Bisseck ha caratteristiche diverse da Pavard, de Vrij, da Acerbi, Frattesi da Barella o Miki, Darmian da Dumfries).
Non convincono appieno, per il momento, le alternative agli attaccanti e l’esterno di fantasia (Buchanan) e in prospettiva ci serve un centrale per la difesa a tre che abbia l’atletismo e la grinta di Acerbi, l’intelligenza di de Vrij ma anche possibilmente velocità.
Penso che la scelta futura di un attaccante e di un centrale incideranno molto sulle nostre prospettive.
In proposito ho letto di una discussione fra esperti sulla possibilità che arrivi Nico Paz.
Lunedì non mi ha entusiasmato, lo premetto, ma questo non significa nulla.
Dando per scontato che sia un potenziale grande campione e che se lo è va preso comunque, potendolo, le difficoltà di inserimento nel nostro modulo mi sembrano fondate.
Almeno, il giocatore attuale non mi sembra possa essere una delle due punte, non un esterno, mentre noi non giochiamo con il trequartista.
Quindi se arrivasse Nico servirebbe comunque una punta per sostituire i probabili partenti Arna, Correa e forse Taremi. Per il momento nonostante le doti tecniche, non lo vedo come mezz’ala.
Questi però sono discorsi futuribili: restiamo al presente e vediamo se l’analisi delle situazioni importanti createsi in partita e dei dati statistici confermano la ‘lettura’ accennata.
Le azioni più importanti
La prima vera palla gol del match viene solo al 33′: dopo uno scambio veloce, Miki mette la palla per Dumfries che arriva a rimorchio. La conclusione, da ottima posizione, finisce alta.
Al 42′ la seconda palla gol, sempre per l’Inter: Carlos Augusto se ne va in progressione e serve Barella in posizione… letale, Dima non si accorge del compagno e lo anticipa calciando debolmente perché in equilibrio precario.
Fine del primo tempo: non ci sono stati gol e pochissime occasioni (per loro addirittura solo un tiro da lontano di Paz, facile preda di Sommer).
Eppure è stata una partita vera, dove si è visto dell’ottimo calcio da entrambe le squadre, anche se i nostri hanno evidenziato qualche ‘sbavatura’ sul piano tecnico.
L’Inter non ha giocato ai suoi livelli, ma bisogna dare atto al Como di averla limitata, senza ricorrere ad atteggiamenti tattici solo distruttivi.
Era evidente però che o l’Inter nella ripresa avrebbe cambiato ritmo, o col passare dei minuti sarebbero stati guai seri.
E in effetti i ragazzi, probabilmente spronati da Inzaghi, anche se non credo che basti ‘spronare’ per cambiar volto a una squadra), sono sembrati subito molto più efficaci.
E’ vero che il gol di Carlos, con un grande stacco su corner di Calha, ha cambiato le carte in tavola, anche tatticamente, ma era già apparso che l’Inter stava mostrando un ritmo diverso.
Sullo slancio nella frenesia di chiuderla probabilmente i nostri hanno poi trascurato qualche copertura preventiva e al quarto d’ora c’è stata una quasi occasione per il Como in contropiede, quando solo un intervento in recupero miracoloso di Carlos ha tolto dai piedi di Goldaniga la possibilità di battere a colpo sicuro.
Sono due minuti di sbandamento, perché subito dopo, su corner, la palla arriva a Paz in eccellente posizione e solo, ma il tiro centrale e non forte viene parato da Sommer.
Conclusione modesta ma ugualmente notevole l’intervento del nostro portiere perché la distanza era davvero ravvicinata.
L’Inter riprende a fare la partita e non rischia più nulla, anzi ci sono da registrare un paio di conclusioni non precise di Bisseck e Lautaro.
L’unico sussulto del Como è a 2′ dal termine quando Cutrone ha sulla testa una discreta palla, ma la spedisce fuori.
Il Como mette un altro attaccante e… segniamo noi, anche se per una prodezza individuale di Thuram comunque servito benissimo al termine di una azione corale.
Le statistiche confermano che si è trattato di un match piuttosto equilibrato, perché l’intensità e l’aggressività dei comaschi unita a qualche imprecisione dei nostri forse anche provocata dal loro pressing ha mantenuto il risulto in bilico fino ai minuti di recupero.
L’impressione visiva però, per come vedo il calcio io, ha anche confermato che si è trattato di una gara vera, di un certo livello: tecnico, tattico e agonistico.
Le statistiche
Con il 59% abbiamo prevalso nel possesso palla, ma non si tratta di una percentuale elevata, considerando che era una partita casalinga e che per un tempo praticamente dovevamo cercare in ogni modo il vantaggio.
Solo nell’ultimo terzo del secondo tempo il possesso è stato loro (56%), perché cercavano di rimontare.
Se la nostra superiorità nei tiri verso la porta (17 a 8) è stata netta, lo scarto è risultato minimo per i tiri in porta (6-4).
Poche volte entrambe le squadre sono arrivate a conclusioni pericolose, eppure nessuna delle due ha messo in atto procedure ostruzionistiche: quando entrambe le squadre giocano con concentrazione e attenzione, le partite non possono finire come all’oratorio.
I tiri in porta da area secondo me, come gli EG che vedremo mostrano comunque che la vittoria non è casuale, ma meritata: noi siamo andati al tiro dall’interno dell’area 14 volte e loro solo 5.
Le statistiche poi parlano di 2 occasioni da gol a zero per noi, ma in questo caso i criteri non sono da condividere: faccio solo un esempio, come si fa a non considerare occasione da gol la palla che Paz, solo in centro area, calcia da 5 o 6 metri?
Più corretto sembra un altro criterio, anche lui soggettivo, quello dei passaggi chiave, che sarebbero stati 13 a 6 per noi.
Poi prevalenza netta per noi sui corner, sui cross, sul numero di passaggi riusciti e sulla percentuale degli stessi.
Sostanziale equilibrio nei recuperi e, al solito, netta prevalenza avversaria nei dribbling riusciti (2 a 5).
Quattro interisti su cinque ai primi posti per numero di tiri scoccati, ma se passiamo al numero di tiri in porta, Paz è primo e Fadera è pari ai nostri migliori
Bastoni è primo per palle giocate, per passaggi riusciti e quarto addirittura per passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo, preceduto da Calha, Barella e Da Cunha.
Una curiosità: Kone e Zielinski sarebbero stati i più abili nello smarcarsi per farsi vedere dal compagno in possesso di palla, mentre, ma questo era abbastanza ovvio, Lautaro è stato il giocatore su cui si è esercitata la maggiore pressione degli avversari.
Calha ha percorso più km di tutti sommando jog, run e sprint. Invece se ci limitiamo alle distanze percorse sprintando, Miki è nettamente primo, davanti a Thuram.
Buchanan ha toccato la punta più alta di velocità (28,5) davanti a Kempf e Thuram.
A livello di squadre entrambe hanno percorso 112 km: di questi il Como ne ha percorsi pochi più di noi allo sprint.
La piena legittimità del successo nerazzurro è confermata anche dal dato sugli Expected Goals (xG) Inter 1,90: Como 0,39.
Una curiosità: l’Atalanta si conferma prima in classifica anche in questa graduatoria, con 39,82 xG, contro il nostro 35,52. Terza è la Lazio.
Se però guardiamo anche la classifica degli xGA (expected goals subiti) vediamo che juve e Naoli che hanno un basso numero di xG, hanno anche un bassissimo numero di xGA.
Per esempio il Napoli ha 15, la juve addirittura 12, contro i 16 dell’Inter e i quasi 18 di Atalanta e Lazio.
Questi dati, per quanto probabilistici, confermerebbero che Atalanta e Lazio sono molto offensive ma si scoprono abbastanza, Napoli e juve sono più coperti, mentre l’inter è la più… equilibrata.
Le pagelle
Sommer:
solo un paio di parate, che sono apparse agevoli anche perché lui era in posizione. Per il resto, la solita sensazione di sicurezza.
6,5
Bisseck:
ormai si può considerare uno dei 15-16 veri titolari.
Sempre autorevole nelle chiusure, quando spinge diventa un fattore.
6.5
(de Vrij:
entra come braccetto di destra essendo l’unico dei 3 difensori a non essere mancino. Resta in zona e controlla, anche perché convalescente.
6)
Bastoni:
costretto a fare il centrale, se la sbriga bene anche perché per lui non è una novità.
Qualche volta l’ho visto giocare da centrale nelle giovanili dell’Atalanta e recentemente in nazionale.
Per lui non fa grande differenza se non nelle minori possibilità di spinta..
6.5
Carlos Augusto:
in apertura di partita sbaglia qualche giocata e io penso: al Monza mi sembrava più forte.
Come sempre in questi casi vengo subito smentito.
Sale in cattedra e oltre a bloccare la fascia confeziona un assist per Dima, poi va in cielo per regalarci la prima rete e si rende protagonista di un salvataggio fondamentale (si era sull’1-0).
7
Dumfries:
Fadera è un avversario più tosto del previsto.
Lui riesce a limitarlo ma il suo apporto in fase offensiva viene ridotto. Sbaglia una conclusione abbastanza semplice.
6
Barella:
Inzaghi lo manda in campo anche se non è al meglio.
Dà il solito contributo di sostanza, pur senza riuscire a trovare le giocate che lo hanno reso celebre
6
(Zielinski:
dopo un periodo non entusiasmante, nelle ultime uscite si conferma centrocampista di altissima qualità.
Nella gestione della palla ha pochi eguali.
6.5)
Calhanoglu:
per una serie di motivi è forse il giocatore più insostituibile dell’intera squadra: copre, lotta, spinge, lancia, fornisce assist (come quello per il gol di Carlos) e se arriva al tiro è una sentenza.
7
Mkhitaryan:
ancora una prestazione sontuosa: non solo tecnica e intelligenza calcistica, ma anche corsa e intensità.
Mezzo voto in meno per la palla inopinatamente persa nel finale che poteva creare grossi guai.
6.5
(Frattesi:
5 minuti sono pochi per una valutazione.
s.v.)
Dimarco:
uno di quelli con maggior minutaggio e con prestazioni sempre brillanti.
Contro il Como il livello è leggermente meno… frizzante, ma ci sta.
Tra l’altro, manca una discreta occasione capitatagli nel primo tempo
6+
(Buchanan:
anche per lui una decina di minuti non consentono una valutazione seria. L’impressione però è che sia ancora lontano dal giocatore che speravamo.
s.v.)
Thuram:
in attesa del ‘ritorno’ di Lautaro, è lui l’uomo guida dell’Inter, che trascina con i suoi strappi, le sue giocate, la velocità e la forza dirompente.
Strepitosa la conclusione che chiude di fatto la partita.
7+
Lautaro:
ancora a secco di gol (uno lo avrebbe segnato ma viene giustamente annullato per fuori gioco) rispetto alla partita con la Lazio è sembrato meno efficace anche nel lavoro di sostegno alla squadra.
Comunque dare un ‘insufficienza a Lauti è impossibile.
6-
(Taremi:
anche per lui solo pochissimi minuti.
s.v.)
All. Inzaghi:
in una situazione difficile per l’assenza di diversi uomini nello stesso reparto, non sbaglia le scelte di emergenza.
La squadra gioca un primo tempo non molto convincente, ma nell’intervallo succede qualcosa e la ripresa è di miglior qualità.
Il voto alla partita è 7.
Il voto all’annata sarà bellissimo se… vinceremo anche a Cagliari.
Luciano Da Vite
https://www.fcinter1908.it/societa-e-storia/confronto-bilanci-inter-prima-fatturato-debiti/
A chi interessa, ottima analisi economico-finanzuaria de IlSole24Ore sui club italici.
Spero una volta per tutte il dato sul costo squadra sia chiarito: le differenze tra club sono importanti.
Puo’ piacere o meno ma questo è. Io sono felice di stare ai vertici per spesa. Ma capisco perché alcuni team abbiano maggiori margini sul mercato (poi compensati da altre rinunce).
La gobba è inconcepibile come possa essere in gioco….ha numeri agghiaccianti.
Ancora buone feste a tutti!
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Secondo questi dati, Inter prima per entrate. Chissà perché? Chissà per chi…
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Parlo da tifoso, da non competente di questioni che poco mi interessano.
Ma a me ridurre fortemente il debito, mantenere la squadra ai vertici sportivi e aumentare nel contempo il ‘valore’ giocatori e il valore del brand , sempre un’ottima impresa.
Poi posso sempre sbagliare. Ma quello che mi interessa è il secondo punto, perché ho sempre visto un’inter che spende ma raramente ai vertici sportivi per tanto tempo.
Se la politica di giovani continuerà questi risultati sportivi, sarò più felice di tutti.
Tuttavia io qualche dubbio ce l’ho
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spero che Seba venga ceduto all’estero. Mi farebbe troppo male vedrlo fare la differenza in una nostra rivale italiana.
credo che la sua cessione sia il più grande errore della nostra dirigenza. Molto più che la cessione di Casadei, Gnonto, Fabbian.
Però magari mi sbaglio, in passato in questi casi (Bettella e altri) alla fine hanno avuto sempre ragione loro
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L’Inter spende? Sì, lo squad cost è lì a dimostrarlo.
Potrebbe spendere di più? Sì, i conti della Juventus sono lì a dimostrarlo.
L’Inter ha speso bene finora? Sì, i trofei e il valore della rosa sono lì a dimostrarlo.
La politica di Oaktree (ovvero investire su calciatori più giovani, benchè pronti, Marotta dixit) porterà a risultati uguali o migliori? Ho dei dubbi, ma non c’è nulla che OGGI possa dimostrarlo.
A me la politica attuata finora è piaciuta perché mi ha permesso di vedere un’Inter bellissima e vincente. Poi finché saremo in mano a un fondo capisco anche che non verranno spesi i soldi che spende la Juve e che Oaktree spera di costruire maggior valore puntando su elementi più giovani. Tocca fidarmi di Marotta che finora ha dimostrato di essere un assoluto fuoriclasse del ruolo.
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D’accordo su tutto. Io avevo detto che Marotta aveva fatto un miracolo, tu che si è dimostrato un fuoriclasse nel ruolo. Sfumature a livello di espressione scelta, ma sostanziale accordo, mi sembra.
Sulla politica dei giovani io ho forse un po più timore di te: perché vogliono ‘giovani ma pronti”, però fino ad ora hanno preso Palacios.
Se prenderemo prendiamo Castro invece di Arna, o Paz al posto di Correra, sarò contentissimo.
Come lo sarei stato se fossero arrivati i giovani Buongiorno o Bremer.
Anche di Palcios sono contento, ma solo perché..non gioca.
Se manca Bastoni c’è Carlos, se Carlos deve fare la fascia può giocare a sinistra Acerbi, o Darmian, o Bisseck.
Insomma direi paradossalmente che sono contento perché può…non giocare, fino a quando (eventualmente) sarà pronto.
Però non sarei contento del player trading che significasse vendere lautaro per guadagnare sostirtuendolo con il promettentissimo castro, o Thuram per prendere il promettentissimo Paz, mettendo via un bel po’ di soldi.
Magari Castro e Paz diventeranno migliori dei nostri, è possibile. Ma io, che non tifo per la pur meravigliosa Atalanta, preferirei non rischiare
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Anch’io non sarei affatto d’accordo sul player trading (come sempre: non siamo l’Atalanta), ma non mi sento nemmeno di valutare l’operato di Oaktree sulla base di Palacios.
Volenti o nolenti quest’anno non c’era spazio per investimenti su giovani di un certo impatto. Il banco di prova sarà la prossima estate, quando si libereranno ingaggi importanti e, quindi, possibilità di investire su giocatori dallo stipendio più basso, ma con costi del cartellino decisamente più importanti rispetto ai Palacios di turno.
Mi fido di Marotta: se ha sposato questo progetto (così ha detto in una recente intervista) è perché vede la possibilità di essere ancora competitivo.
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Partita portata a casa con molta piu’ fatica di quello che potrebbe far sembrare il risultato tondo finale.
Certo se sbagli goal come quello di Micky e Lautaro, poi devi continuare a giocare invece che poter tirare un po’ il fiato.
E’ anche vero che noi NON sappiamo gestire il risultato, per cui forse, alla fine, meglio cosi’.
Nelle ultime due partite, contro avversari cmq non fenomenali, dopo un primo tempo non trascendentale, abbiamo fatto due ottime riprese, volendo arrivare all’obiettivo.
Siccome preferisco parlare delle “imperfezioni” quando possiamo … concedercele, non capisco le 3 seguenti cose :quale e’ il vero problema di Lautaro, perche’ e’ veramente imbarazzante (capisco anche che cmq in panchina c’e’ solo di peggio). Perche’ battiamo sempre le punizioni cosi’ male? Solito “balletto” sui calci d’angolo tra Di Marco e Chala : ma a che pro, francamente?
Classifica mooolto buona, avrei firmato a Luglio per arrivare alla sosta di fine anno cosi’. Grande Inzaghi e grandi i Giocatori.
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Concordo su tutto e non ho risposte ai tuoi quesiti.
Ma sicuramente meglio di arna e taremi non si poteva fare quindi….gioca sempre Lautaro anche se palesemente fuori condizione
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Pare che la società in caso di cessione di arna non cercherà un sostituto (hanno escluso operazioni a gennaio), quindi incrociare le dita perché senza lautaro sarebbe la fine anticipata
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Sergio, perché devi sempre essere così drammatico? Non voglio pensare che le tue più vhe previsioni siano auspici. Un po’ di timore per la situazione degli attaccanti l’abbiamo tutti, però con un Lautaro al 50% abbiamo fatto 40 unti in17 partite.
E’ evidente che per quanto riguarda le riserve in attacco si poteva essere messi meglio. ma, a parte he quando abbiamo preso taremi a zero soffiandolo alle altre quasi tutti eravamo entusiasti, si poteva certamente far meglio…bastava avere i soldi per prendere giocatori dal costo complessivo più alto. Oppure prendere i palacios per non farli giocare e aspettare che maturino.
Phragrance: anch’io mi fido di Marotta e non giudico prematuramente Oaktree.
Solo che non so se marotta, per quanto bravo sarà capace di cambiare le alici prese sul mercato a poco prezzo, in aragoste (per questo tra l’altro hofiducia anche in Inzaghi che mi sembra capacedi far crescere i giocatori.
Su Oaktree mi liito a dire che nel primo mercato mi ha deluso e che le dichiarazioni pro grammartiche mi sembrano deludenti, Aspetto anch’io i fatti, possibilmente già a gennaio, perché abbiamo urgenze e gli altri si rafforzeranno certamente.
Tutto il reparto ci dentro della della ‘difesa ‘ è soggetto a frequenti infortuni: Darmian, Pavard, De Vrji Acerbi sono a rischio tenuta e tutti in una stessa zona costituiscono un problema. Altro che Lautaro. Per fortuna abbiamo tanti difensori duttili e visto il numero elevato, riusciamo sempre a mettere una linea credibile.
Però visto che se manca Bastoni piuttosto che Palacios il mister schiera Carlos Acerbi a sinistra, oppure Bisseck, oppure anche Darmian e mai Palacios, al posto dell’argentino o meglio con l’argentino che si farà, era meglio prendere un centrale di piede destro affidabile.
Sbaglierò, ma credo che qualunque società ambiziosa l’avrebbe fatto
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Non credo che faranno nulla nel mercato invernale, per quanto migliorabile, la nostra rosa, rimane comunque competitiva e, amche qui concordo col presidente Marotta, il mercato di gennaio è spesso pericoloso.
Su alici e aragoste concordo in pieno! Ma – ecco – sulla base dei costi di cui dovremmo liberarci a fine anno, mi aspetto l’acquisto, quantomeno, di scampi e gamberoni!
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Aggiungo anche una breve riflessione su Taremi. È vero, finora non si è espresso al meglio, ma consideriamo anche che ha sempre giocato spezzoni di partita o in formazioni piene di seconde linee. Sono abbastanza sicuro che – toccandomi tutto il toccabile – se per necessità dovesse giocare titolare con altri 10 giocatori della formazione di ieri, darebbe ben altro contributo. Peraltro non ha segnato quando ha giocato, ma sfido chiunque a dire che abbia giocato male, tutt’altro! E se è rimasto per due mesi senza segnare un campione come Lautaro, credo possa essere almeno giustificabile anche il rendimento in zona gol di Taremi.
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Phragrance: sono d’accordo con te anche sul fatto che la nostra rosa sia al momento competitiva: ci sono però due situazioni che eventualmente sarebbero da prevenire: che gli altri si rafforzino significativamente e noi no e che la rosa, competitiva per il campionato, possa non esserlo se si sommano, campionato, coppe italiane, Cl, mondiale per clun e partite delle nazionali (abbiamo probabilmente più nazionali di altri. Quindi il dubbio è: siamo competitivi per figurare in TUTTE le competizioni, comunque si rafforzino gli altri?
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Capisco cosa intendi, Luciano, e in linea di massima anche a me piacerebbe puntellare la rosa con un paio di elementi che possano aiutare subito (centrale di difesa in primis e poi una punta), ma quello che mi chiedo è se ne vale la pena farlo ora, con un mercato di riparazione che storicamente è difficile che offra qualcosa di davvero significativo, e, inoltre, andrebbe tolto qualcuno per far posto ai nuovi.
Io, ovviamente, non sono nello spogliatoio quindi mi attengo a quello che dicono giocatori, tecnico e dirigenza e mi pare esserci davvero una gran coesione a ogni livello. È un equilibrio che eviterei di toccare in questo momento. Per dire: il tanto vituperato Arnautovic ci ha fatto passare il turno in Coppa Italia. L’osceno Correa, quando ha giocato, ha fatto il suo. Poi se mi chiedi se preferirei avere altri al loro posto, io ti direi di sì, ma non so se proprio ora.
Sul fatto che le altre squadre acquistino, mi tocca relativamente. Se hai costruito bene in precedenza, non hai questa necessità (e come interisti ne sappiamo qualcosa di mercati super e risultati scadenti) e la nostra, nella mia umile e ignorante opinione, mi sembra molto buona. Se per il Mondiale per Club si potrà intervenire sul mercato, aspetterei quel momento.
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si, sono riflessioni condivisibili, ma il timore, da tifoso, resta
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La cessione di Esposito è un grande errore soprattutto per le modalità: in caso di prestazioni negative se ne sarebbe tornato alla base senza garanzia di riscatto, in caso di prestazione positive, come avvenuto, se ne andrà per soli 6 milioni. In ogni caso perdiamo.
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completamente d’accordo. Forse esagero ma per me Seba è l’attaccante più tecnico che io abbia visto nelle giovanili dai tempi di Totti e Del Piero. E ha pure fisico
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Ciao Luciano, cerco di pubblicarlo stasera, altrimenti domattina.
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Nuovo post online: https://buu.zone/2024/12/30/la-degna-conclusione-di-unannata-straordinaria-cagliari-inter-0-3/
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