De rebus interistis

Foto: uno scatto degli allenamenti della nazionale. Tra i convocati del CT Luciano Spalletti i nostri Bastoni, Dimarco e Frattesi.
  • Il campionato è fermo,
  • il mercato si è concluso (anche se inizia già la telenovela dei giocatori che ‘seguiamo’, brutta espressione che nel 99% dei casi significa: “non prenderemo”),
  • tra le giovanili solo U20 e U17 hanno iniziato la stagione.

In mancanza di argomenti da approfondire in modo dettagliato, per fare un post che rilanci un po’ il confronto amichevole fra i frequentatori del blog ho pensato di rispondere ad alcune delle questioni sollevate dagli amici negli ultimi giorni e di intervenire su diversi elementi di attualità, dalle dichiarazioni più interessanti di addetti ai lavori, alla nazionale, al cercare di chiarire definitivamente e in modo costruttivo il senso di un dibattito apertosi nel blog e di certe  mie prese di posizione.

Partiamo da questa riflessione:

L’Inter è ancora la più forte, nettamente, o è stata avvicinata, forse raggiunta?

Una risposta secca in questo momento sarebbe ideologica (l’amore per le proprie convinzioni), scaramantica o… campana.

Infatti mia moglie, salernitana, definisce simpaticamente (amo le espressioni locali colorite) ‘prendere a uocchio’ l’atteggiamento di chi ti esalta a priori sperando che la tua caduta sia più rovinosa.

E’ esattamente quello che fanno molti giornalisti prezzolati, come l’anti interista ad honorem Zazzaroni che stranamente ha un’illuminazione filonerazzurra e dichiara: “L’Inter non può giocare in questo campionato, è fuori concorso”.

Al momento qualunque anticipazione, in senso positivo o negativo, può e deve venir espressa, perché è divertente anche provare ad azzeccarci, ma con la necessaria cautela, non come una ‘sentenza’ perché ci sono solo indizi, alcuni controversi e comunque tutti da interpretare.

Le certezze evidenziate dal campo sino ad ora sono molto generiche.

L’Inter è forte, viene da un campionato dominato, ha messo qualche pezzo… di ricambio importante (per ora… magari poi conquisteranno il posto), dopo qualche certezza iniziale sembra essere già al top della condizione.

Questi indizi sono positivi ma possono venir letti anche in altro modo:

La società ha rafforzato l’organico, non l’undici ‘titolare’.

La riprova starebbe nel fatto che quando si è trovato in difficoltà e nella necessità di vincere uno scontro diretto, Simone ha abbandonato la poesia e riproposto i giocatori base.

Il rendimento reale della squadra, quando cominceranno le rotazioni profonde, indispensabili, è tutto da verificare.

Dopo la sosta, avremo la trasferta di Monza, la partita col City e il derby,

A quel punto avremo qualche indicazione in più, ma sempre senza certezze, perché saranno state giocate 6 partite sulle 70 auspicabili ed è impossibile dire così presto che chi ha fatto bene (o male)  in una frazione di annata lo farà per tutta la stagione.

Vale per l’Inter, come per il Milan, per esempio

Per noi c’è il problema della continuità ‘pesante’ di uomini e in parte schemi, per gli altri che hanno cambiato tanto, a partire dalla guida tecnica c’è la questione del tempo che può essere necessario per trovare l’identità ottimale.

Per altro, tutte le possibili rivali, ad eccezione di Napoli e Roma, dovranno disputare la CL e personalmente ho qualche idea, molto soggettiva, sulla consistenza dei loro rispettivi ‘undici’ titolari, ma non sono in grado di esprimere neppure un’opinione  sulla profondità della rosa delle rivali.

Per me, sulla carta la juve ha una rosa all’altezza della nostra e un allenatore importante.

Anche il Milan si è molto rafforzato, soprattutto davanti e con i giocatori di movimento, ma ha alcune incognite di… qualità dell’allenatore e di rapporti interni,

Situazione senza dubbio delicata ma, a quanto si legge almeno, in gran parte risolvibile con la… sostituzione dell’allenatore stesso che non sembra riscuotere la fiducia di alcuni leader di spogliatoio (anche se veri leader forse mancano e questo può essere un ulteriore problema).

Attenzione però a non cullarsi in facili illusioni: un derby, in queste condizioni di presunte difficoltà (costate già 7 punti, comunque), è l’occasione ideale per ricompattarsi perché tutte le parti… in conflitto vorranno dimostrare di avere ragione.

C’è un tipo di dichiarazioni che, nel bene e nel male, considero sommamente azzardato.

Per esempio leggo su FCInter1908:

“La squadra nerazzurra ha la testa di chi è padrone del proprio destino, ha fame come se non avesse vinto ancora nulla e rabbia di chi vuol far capire che questo campionato è solo roba sua”.

Capisco che una testata nerazzurra debba galvanizzare i tifosi interisti, ma dopo tre partite, di cui due non entusiasmanti e una del tutto convincente, a mio pare sarebbe stato più… moderato scrivere “… (nella partita contro l’Atalanta) la squadra nerazzurra ha (avuto) la testa di chi è padrone del proprio destino, di chi ha fame come se non avesse vinto ancora nulla e rabbia di chi vuol far capire che questo campionato è solo roba sua”.

Ma passiamo alle rivali.

Il Napoli… qui devo ammettere che il mio pensiero è molto ideologico, perché sono convinto che con un altro allenatore sarebbe fuori gioco.

So che Conte non piace ai sostenitori della nouvelle vague ma  so pure che Antonio, almeno in Italia, vale minimo 15-20 punti per come riesce a ottenere il massimo dai suoi uomini.

Cioè da quelli che ha scelto e preteso.

Tra l’altro anch’io ho fatto parziale… ritrattazione perché, almeno avendo una squadra forte come la nostra, preferisco per la mia Inter un allenatore alla Inzaghi o alla Motta piuttosto che un cosiddetto italianista, per quanto bravo.

Ma di questo riparleremo.

Poi, altro discordo ‘ideologico’, il Napoli ha preso Lukaku che personalmente considero sia stato uno dei 3 attaccanti più forti che hanno giocato nell’Inter dopo il triplete (gli altri sono ovviamente Lauti e Thuram) e soprattutto un uomo fondamentale per gli schemi di Conte.

Per me infatti il belga, pur non avendo i piedi del… 10, è in grado di fare con molta più efficacia rispetto a Osimhen il lavoro che gli chiede Conte. E probabilmente anche di segnare più gol.

E’ certo che il Napoli non finirà… a 41 punti dalla prima, soprattutto se… Conte non litigherà con DeLa.

Però a meno di un crollo generalizzato di tutte le altre, mi sembra difficile che possa recuperare subito tanto e su diverse squadre.

Della juventus, vorrei parlarne dopo, partendo da alcune affermazioni di giornalisti ed ex giocatori lette in questi giorni

L’Atalanta ha l’incognita della prima esperienza in una stagione ricca di impegni di vertice.

Vero che lo scorso anno ha vinto l’EL, ma in campionato è finita a 25 punti (rispetto a un’Inter irripetibile, ma a soli 6 dalla seconda).

I bergamaschi secondo me hanno una rosa ricchissima, ma forse non dispongono del campione in grado di risolvere una partita da solo

Personalmente penso poi che anche la Roma possa fare un buonissimo campionato, ha di sicuro un allenatore interessante, vera bandiera della squadra, ha comprato molto ma per il momento mi sembra ancora un filino indietro.

Veniamo ora alla juventus.

L’argomento, molto  dibattuto sui media nel periodo di calcio chiacchierato che coincide con  la sosta per le nazionali, è sostanzialmente questo:

Più forte l’Inter o più forte la juve?

Leggo ancora su FCInter 1908:

“Con il tipo di spese fatte i bianconeri hanno ridotto il gap con l’Inter e non possono non pensare ad un posto di prestigio in campionato, così come lo stesso Napoli”.

E ancora, Tacchinardi:

“Attacco Inter? Juve più forte”.

Rispetto al primo punto, accertato che per un’analisi corretta finanziariamente si deve guardare al bilancio, agli ammortamenti e a tante altre situazioni, dal punto di vista  del giudizio meramente calcistico  (chi si è rafforzato e chi no) abbiamo questa situazione: le spese delle varie squadre europee (comprensive dei pagamenti dilazionati per acquisti degli anni precedenti), vedono la juve settima (dietro Chelsea, Brighton, MU, Atletico, Aston Villa, PSG) con una spesa di 162,8 milioni.

All’ottavo posto il Napoli con 149,5 milioni.

L’Inter non è nelle prime 20 avendo speso solo 56,7 milioni.

Per capirci, diciannovesima è l’Atalanta con 96,9 milioni.

Per carità, capisco anch’io nella mia ignoranza che queste cifre sono irrilevanti, perché bisogna guardare al bilancio, alla quota ammortamenti e soprattutto perché se, come dice Roberto, il Real prende Mbappé a zero, sembra non aver investito, anche se deve dargli 40 milioni lordi ogni anno

Però nella percezione del fruitore calcistico ‘semplice’ queste cifre dicono che c’è chi è rimasto sostanzialmente stabile come qualità della rosa e chi quanto meno l’ha stravolta, cercando il meglio.

Questo spiega perché si leggano sovente espressioni come quella citata:

“Con il tipo di spese fatte la juve (ma guardando i dati non solo lei) ha ridotto il gap con l’Inter”.

Diciamo che questo convincimento, speriamo errato è molto diffuso.

Credo si possa comunque dire, restando all’Italia, che l’Inter ha avuto (giustamente) un atteggiamento in prevalenza conservativo, mentre alcune rivali, anche perché dovevano inseguire,  hanno cercato l’innovazione e il miglioramento.

A questo proposito scrive Cavasinni (ed io lo riporto sottoscrivendolo):

Che la rosa (dell’Inter, ndr) non sia perfetta è evidente e sarebbe sciocco negarlo. Così come sarebbe altrettanto sciocco non rendersi conto che, tra esuberi e incastri, non tutto è andato secondo i piani di Marotta e Ausilio. Però si tratta come sempre di guardare il quadro nel suo insieme e non fermarsi solo ai frammenti”.

Questa analisi mi permette da un lato di ribadire il mio convincimento: nel giudicare l’operato di un settore aziendale si deve prima riconoscere i risultati complessivi e poi se ci sono, individuare gli ambiti in cui si potrebbe migliorare.

Dall’altro conforta un’altra mia idea, non da uomo d’affari, ciò che non sono,  ma da persona che ha esperienza (non competenza) di calcio: spendere per colmare quelle lacune è un rischio, ma è un azzardo anche rischiare di perdere tante posizioni calcistiche e tanti soldi per non aver colmato le lacune, che nel nostro caso consistono, come si sa, nella mancanza di in un centrale giovane ma già esperto e di un attaccante fantasioso.

Porto uno dei tantissimi esempi che dimostrano come le regole della finanza e dell’economia applicate al calcio non sempre funzionino.

Ho visto giocare negli allievi del Padova, anni fa, il giovane Del Piero.

Ho detto all’allora nostro direttore generale: “Secondo me questo è da prendere, immediatamente”.

Mi ha risposto: “Costa 5 milioni – in  lire, allora – noi abbiamo già Di Napoli che è molto forte, non conviene fare questa spesa

Avessimo deciso di investire su Del Piero, quei 5 milioni si sarebbero in breve moltiplicati e forse l’Inter avrebbe qualche titolo in più, con tutto ciò che ne consegue anche sul piano finanziario.

Ma tralasciamo questi argomenti noiosi dal punto di vista del tifoso e torniamo alla juve.

In verità la novità della juve e l’investimento più importante secondo me è Motta: tutto il resto viene di conseguenza

E qui devo fare un’altra ritrattazione, che al lettore interesserà poco ma per me è un dovere

Conte, come Allegri, pratica con le sue squadre un gioco abbastanza tradizionale: difesa bloccata, ripartenze in spazi profondi, su percorsi obbligati (il terzino e o l’esterno corrono su tutta la fascia) una punta- pivot che si muove in orizzontale, creando spazio per l’altra punta e facendo salire la squadra, centrocampisti che si muovono avanti e indietro nella loro fascia  verticale di campo, difensori che mantengono la posizione correndo dalla loro area al centrocampo e viceversa, preoccupati sempre di coprire la zona centrale

Per giocare in questo modo servono giocatori di gamba, non a caso all’Inter Conte ha preteso oltre a Perisic e ad altri che erano già in organico anche Hakimi e Lukaku.

Di fatto se tutti giocano così si creano tanti uno contro uno in spazi aperti e chi ha più gamba (e qualcuno capace di ‘darla’ bene) prevale.

Anche Allegri, mutatis mutandis, ha fatto scelte simili: i giocatori dell’ultima juve erano spesso uomini di gamba, potenti, che correvano avanti e indietro in verticale (ovviamente semplifico in modo voluto).

Secondo me questo sistema (fare densità dietro e avere gamba per ripartire con qualche uomo, pronto a rientrare in posizione) se sei inferiore resta il migliore,

Nel frattempo però prima all’estero e poi in Italia si è andato imponendo un altro modo di giocare fondato più che sulla ‘gamba’… profonda sul ritmo, sull’intensità, sulla rapidità e sulla tecnica in  spazi  relativamente più brevi.

Il pressing, soprattutto alto, ti porta ad avere più giocatori sul portatore di palla e sui possibili destinatari più vicini (per eludere questa situazione  diventano importanti i cambi di gioco e le aperture larghissime tipo Bastoni-Barella).

Tutto ciò esige movimenti rapidi e continui anche in orizzontale o in diagonale (quello che poeticamente gli allenatori chiamano ‘scivola’).

Ma questo è solo l’aspetto difensivo, perché poi, conquistata palla, bisogna offendere, portando più uomini anche fuori zona, verso l’area avversaria, per creare superiorità numerica e ‘sorpresa’.

Se i giocatori che attaccano (possono essere in quel momento anche i difensori) hanno libertà quasi assoluta, gli altri hanno invece movimenti preventivi indispensabili, da attuare nei tempi giusti, per impedire ripartenze avversarie.

Sempre semplificando si potrebbe dire che servono rigide consegne organizzative in fase difensiva e libero spazio alla creatività organizzata in fase offensiva.

Sempre naturalmente senza cali di ritmo perché poi si deve opportunamente ‘rientrare’.

Ecco perché secondo me Motta ha cambiato tre quarti di squadra, lasciando andare anche giocatori di ottima quotazione ma che non avevano le caratteristiche per il gioco che vuol fare.

Si è imposto dicendo: vengo se mi consegnate il materiale umano indispensabile per praticare il mio gioco; via gli uomini di gamba, tranne Vlahovic e qualche difensore centrale, dentro uomini rapidi aggressivi quasi sempre dotati di tecnica superiore.

La juve si è modernizzata. L’Inter di Inzaghi lo era già, quindi parte con un leggero margine di vantaggio legato all’amalgama e alla bontà delle scelte di mercato, da confermare sul campo, della juve (io spero che…non tutti gli acquisti bianconeri siano azzeccati).

Quindi alla domanda: la juve ha ridotto il gap esistente con l’inter, io risponderei di si, se invece mi si chiedesse se l’ha annullato risponderei che spero di no, ma non so.

Certo le prime indicazioni, sempre relative, sono… poco confortanti, perché la juve è l’unica quadra con zero gol al passivo e questo ricorda sinistramente il nostro cammino nello scorso campionato.

Logico poi che il fatto di giocare ‘moderno’ non elimini il contributo specifico dei singoli allenatori; per esempio Inzaghi gioca con il 352, Motta con il 4231.

E così rispondo, sempre con la modestia del dilettante, all’affermazione di Tacchinardi: l’attacco della juve è più forte.

L’attacco della juve è sicuramente più forte di quello dell’Inter… per giocare con il 4231, perché dispone ad esempio, di due esterni di scatto come Conceicao e Nico Gonzalez.

L’attacco dell’Inter è più forte di quello della juve per giocare come vuole Inzaghi perché dispone di due punte al momento superiori: Lauti – Thuram come coppia al momento non li cambierei con Yildiz – Vlahovic.

Ma questo confronto a me sembra insensato perché se la juve gioca con due esterni dubito che possa anche schierare  due punte pure.

Per me la juve ha uomini forti davanti come li ha l’Inter molto dipenderà da come verranno messi in condizione di sfruttare al meglio le loro qualità.

Le convocazioni per la nazionale

Ha destato un certo scalpore la mancata convocazione degli interisti Acerbi e Darmian, sostituiti da alcuni giovani (e anche in mezzo al campo c’è il giovane Ricci, giocatore sicuramente di un certo interesse).

Senza voler rinnovare una polemica, anzi in clima di conciliazione, la scelta sembrerebbe dare ragione ai… giovanilisti di casa nostra, ma a mio parere le dichiarazioni di Spalletti rimettono a posto le cose.

Dice il mister:

“E’ facile portare Acerbi, il suo rendimento è sicuro. Ma dobbiamo giocare fra due anni e cerchiamo del nuovo. Da un giocatore di 27-28-30 so cosa aspettarmi, un giocatore di 22 può migliorare nel tempo”.

In sostanza, per prepararsi alla vera competizione, fra due anni, esclude chi fra due anni sarà meno affidabile e rispetto a un 27-30enne discreto preferisce un giovane, comunque ventiduenne su cui lavorare in prospettiva.

Ecco, io rispetto tutte le opinioni, ma mi azzardo a dire la mia.

L’Inter deve provare a vincere subito (che è diverso da ‘deve vincere subito’).

Se l’Inter prende un giovane che giudicano molto promettente ma già affidabile anche in un contesto importante o decisivo,  sono contento.

Se prende un giocatore di rendimento, già pronto, che piace all’allenatore per colmare un buco nella rosa OGGI, sono  contento.

Sapendo che si può sbagliare su entrambe le tipologie di giocatori.

Se prende un giovane per i prossimi anni, spero che lo prenda per la Primavera. Così se davvero vale arriverà in prima squadra quando non sarà più una scommessa.

Tutto questo ragionamento, per dire le contraddizioni del calcio, in aperto conflitto con quanto dichiarato dal collaboratore di Spalletti, Buffon: “Giovani o vecchi? Forti”.

Ma hanno ragione entrambi, da punti di vista diversi.

Tornando alle convocazioni per la nazionale, le novità, assolute o quasi sono Okoli, Udogie, Brescianini, Ricci.

Poi ci sono giovani (relativamente) già affermati, già certezze: Buongiorno, Calafiori, Fagioli, lo stesso Kean.

Si nota anche la presenza di 3 elementi di origine extra comunitaria. Si tratta di un buon progresso, ma ancora non sufficiente a metterci alla pari non le altre nazionali. Soprattutto per qualità delle integrazioni.

I tre sembrano più che discreti ma non buonissimi: evidentemente è diverso se puoi scegliere in un retroterra ricchissimo, dove hai più probabilità di trovare campioni o se devi operare su una rappresentanza  molto limitata.

Comunque il problema principale mi sembra che la nazionale lo abbia in avanti perché i convocati sono tutti buoni, ma nulla di più.

Temo che si dovrà aspettare ancora, sino all’arrivo di Camarda che ha 16 anni e oggi gioca in C.

Personalmente poi non trascurerei Pinamonti, che certo non è Haaland ma nel nostro panorama attuale forse non sfigurerebbe.

Anche in mezzo, assente Barella, la qualità non mi sembra eccelsa.

Soprattutto manca l’uomo guida, per il momento (in prospettiva… lunga io seguirei con interesse Fazzini dell’Empoli, non come faro, ovviamente).

Va meglio in difesa con Gigio, Buongiorno, Calafiori e Bastoni che sono di primissima qualità.

Qui il problema è dato dalla difficile convivenza di Calafiori e Bastoni, che hanno caratteristiche di ruolo simili.

Al momento non mi sembra una nazionale di primissima fascia, ma col lavoro di Spalletti e con qualche nuova auspicabile affermazione di giovani può migliorare.

Veniamo alle questioni poste da alcuni amici del blog

La questione del mondiale per club.

Ovviamente non conosco la risposta normativa al quesito posto da Phragrance sui giocatori a scadenza di contratto il 30 giugno, visto che si giocherà sino al 15 luglio.

In questo senso non sono molto preoccupato perché penso anch’io, come Roberto, a qualcosa come una deroga (e a un prolungamento delle assicurazioni sanitarie, ovviamente).

Ma il problema dell’atteggiamento psicologico di chi inizia l’avventura sapendo che non avrà il prolungamento di contratto è reale e grave: senza contare Correa, ne abbiamo ben 5 (Dumfries, che forse rinnoverà prima, Darmian Acerbi,  de Vrij, Arna)

Rinnovando l’olandese, penso che su Darmian si possa contare comunque, per la sua dedizione e magari prospettandogli un incarico post carriera.

Tra l’altro recupererà Buchanan e se verrà impiegato a destra come sembra lì saremmo a posto.

Resta il problema di un centrale (almeno) e di una punta. La soluzione ideale sarebbe l’arrivo di due giocatori a gennaio, magari con cessione di Arna e de Vrij… che Simone rinunci a Acerbi la vedo dura).

Ovviamente da tifoso non considero gli aspetti finanziari, ma la quarta punta potrebbe anche essere un giovane, mentre il difensore dovrebbe essere esperto

La questione di Correa, sollevata da Roberto.

Correa non è stato inserito nella lista di CL: secondo me si è trattato di una sorta di pressione per indurlo ad accettare qualche offerta. Credo che Inzaghi come quinto lo terrebbe anche volentieri ma in società ci sia consapevolezza che con l’Inter ha praticamente chiuso

Emiliano chiede notizie su Putsen e Kartelo.

Non hanno ancora giocato con noi e ovviamente non li conosco: sono due centrocampisti, a quel che si legge molto talentuosi.

Per il croato (Kartelo) si parla addirittura di un inserimento in Primavera, che mi sembra una forzatura essendo un 2008 che giocherebbe contro i 2005 .

Leggo, non so con quanta conoscenza diretta, che ha geometrie, è bravo negli inserimenti,  che deve affinarsi fisicamente e che è ‘nel giro’ delle nazionali croate, il che significa che al momento non è un nazionale.

Putsen anche lui sedicenne sarebbe un centrocampista centrale, che ha già esordito nella Serie C svedese e che avrebbe tecnica e visione di gioco

Ho speranza, ma non molta fiducia visti i recenti arrivi dall’estero per le nostre giovanili.

Nessuno dei due, come è ovvio, ha giocato nella prima di campionato a Venezia, ma spero di poterli vedere già domenica (ma dovrebbe esserci un rinvio) contro il Brescia

Qualche notizia sulla prima uscita dell’Under 17

Come si sa è stata una netta vittoria (0-6), anche troppo facile per essere significativa.

La squadra è comunque forte, avendo vinto il campionato due anni fa e avendo perso in semifinale lo scorso anno con l’Atalanta poi campione, dopo averla battuta e distanziata nella regular season.

Adesso ha inserito un esterno bresciano che ricordo molto forte e i due stranieri.

Ma ha perso il bomber Curcio, andato in Spagna: staremo a vedere.

A Venezia ha giocato la formazione base, in attesa appunto dei due stranieri.

Formazione (4231):

Farronato

Lissi (Moranduzzo), Pavan (Medina), Peletti, Sorino

La Torre, Virtuani (Nese, 2009)

D’Agostino (Franchi), Vukaj  (Orlacchio), Moressa

Carrara (Fofana)

Sugli scudi il bomber Carrara, autore di due gol e tornato alla condizione di due anni fa dopo una stagione in chiaro scuro.

Sugli scudi anche Sorino, La Torre, Virtuani e Moressa (tutti in gol).

Proprio quelli citati, insieme al centrale Bovio, stabilmente passato di categoria, al portiere Farronato al terzino Lissi  sono a mio parere tra i giocatori più interessanti al momento.

Per il torneo Città di Trieste per squadre nazionali, in corso di svolgimento, sono stati convocati il portiere Farronato, i difensori Lissi e Bovio e l’attaccante Moressa.

La rappresentanza è numerosa, ma forse poteva esserci qualcuno in più.

Luciano Da Vite

52 pensieri riguardo “De rebus interistis

  1. Ottimo post, complimenti.

    Sul tema nazionale riposto un commento dal post precedente

    https://www.tuttomercatoweb.com/editoriale/e-un-mercato-sempre-piu-internazionale-al-minimo-gli-azzurri-o-azzurrabili-2008685

    Aldilà della convenienza economica direi che questi numeri – visto che non è che all’estero ci giocani fiori di campioni italiani – certificano una bella crisi del movimento calcistico italiano, inteso come nazionale.

    Sulle responsabilità si è scritto di tutto e di più ma questo è quanto: una popolazione da 60 milioni di persone, storicamente calciofila e tra le più forti al mondo, sembra aver perso il treno.

    Vedremo se i dirigenti federali sapranno imboccare una strada di risalita, sempre che si sia già toccato il fondo (di questo, purtroppo, non ne sono certo)

    "Mi piace"

  2. Luciano, condivido molte delle considerazioni che hai fatto. Tranne una (lasciando stare il tema spese sul mercato perchè quanto meno bisogna guardare le cessioni e li la gobba ha fatto molto con i next gen).

    Confronto Conte-Allegri. Per me non sono minimamente paragonabili. L’Inter (ma anche la gobba) di Conte esprimeva tratti di calcio spettacolari, figli di aggressioni veementi, alternate a ripartenze più classiche ma sempre frutto di movimenti provati e riprovati. Che in effetti si ripetavano

    La gobba di Allegri semplicemente non giocava a calcio – a parte densità difensiva estrema – e si vedeva: ripartenze sempre casuali nel senso di diverse, frutto di giocate individuali. Mai una variante aggressiva nel corso della partita.

    Semplicemente, dal mio punto di vista, si parla di un allenatore a 360 gradi (Conte) e di un gestore di campioni (Allegri) tanto che acciuga, posto di fronte ad una ricostruzione pur con ottime risorse, ha costretto la società a “rifare” la squadra.

    "Mi piace"

  3. Capisco e rispetto il tuo punto di vista, ma non concordo. Secondo me anche con Allegri, compatibilmente alle qualità della rosa, che non erano scarse ma particolari, si vedevano tratti di buon gioco

    "Mi piace"

  4. Io mi sono divertito, da interista, tantissimo nel vedere (non) giocare la gobba nell’ultimo triennio e nel perculare i miei amici gobbi che ogni lunedì imprecavano per la schifezza vista in campo.

    Tre anni, non tre mesi. E con parecchi soldi spesi. Su gente che poi Motta e Giuntoli han considerato in gran parte inadeguata per…..fare un certo tipo di calcio.

    D’altronde se un tecnico affida la regia a gente come Locatelli – pagato a peso d’oro – pensa ovviamente prima a distruggere il gioco avversario. Dal mio punto di vista è una cosa che può funzionare se negli altri reparti disponi di fuiriclasse assoluti rispetto agli avversari, cosa di cui ha goduto nel periodo post Conte in cui Inter e Milan si sono eclissate (e sono queste le avversarie della gobba) anche a per via di un gap finanziario enorme. Ma se devi costruire allora devi essere capace di metterci del tuo.

    No, se per tre anni anni spendendo un sacco produci quello che hanno prodotto per me non sei ai livelli dei migliori.

    Curioso di vedere dove approderà.

    Conte al contrario lo temo enormemente per quello che “sa costruire” paertendo da situazioni molto più complesse di quelle in cui si è trovato acciuga. Per me sarà, con la gobba, il principlae antagonista per lo scudetto. E’ un po’ lunatico ma ci sa decisamente fare

    "Mi piace"

  5. Grazie mille per la risposta Luciano. Post davvero interessante e con molti spunti.

    Mi trovi concorde nella valutazione delle competitors.

    Inutile che provino a nasconderlo: la Juve ha una grande rosa. Vincerà? Impossibile dirlo, ma hanno operato davvero bene sul mercato (per quanto abbiano sempre dei… particolari vantaggi nelle operazioni) e la squadra è competitiva ai massimi livelli. Questo fa pensare che, forse, un anno fa non avevano grandissime qualità (altrimenti se li sarebbero tenuti) pertanto il lavoro di Allegri, a mio modesto avviso, rimane buono. Non ha giocato un calcio spettacolare, ma ha tenuto la squadra ad alti livelli e competitiva per lunghi tratti della stagione.

    Concordo anche sul plus che porta Antonio Conte, mentre sul Milan ho più di qualche riserva. Non tanto sul valore dei giocatori (che non conosco come può conoscerli un professionista), ma sul sistema con il quale li ingaggiano.

    Provo a spiegarmi meglio: da anni, ormai, si legge che il Milan è all’avanguardia nello scouting, lavora molto sui numeri e sui dati di vari profili prima di andare su un giocatore. È certamente una filosofia molto “americana” quella del moneyball, ma proprio lì io vedo il problema nel coniugarla col calcio.

    Qui le partite finiscono 1 a 0, 2 a 1, ecc..- nel basket, per esempio, 120 a 110. La rilevanza di quei numeri è molto maggiore, statisticamente, su punteggi tanto alti. Se guardo la precisione al tiro di un giocatore sotto pressione, avrò percentuali che difficilmente scosteranno di tanto, durante un’intera stagione, ma anche all’interno del singolo match. Al contrario, nel calcio, per quanto possano essere utili, il numero di tiri di una punta, sotto pressione, è infinitamente ridotto rispetto a quella del cestista e la statistica, di conseguenza, estremamente meno rilevante.

    Vivo di numeri (non in ambito sportivo) quindi sono felice che vengano presi in esame, ma gli “intangibles” (permettetemi l’uso di una parola non così corretta in questo contesto, ma rende l’idea) hanno una valenza ancora molto alta.
    Poi, magari, con l’utilizzo dell’AI e il raffinamento di questi sistemi di valutazione, negli anni si potrà migliorare, ma ad oggi, per me, non è ancora il metodo di selezione migliore.

    Luciano, se, come pare, il prossimo anno faremo anche noi l’under23, come la vedi?
    Credi che abbiamo già una serie di giocatori più o meno da lanciare o dovremo investire “parecchio”?

    "Mi piace"

  6. Phragrance (e anche indirettamente Roberto, perché il mio ragionamento coinvolge alcune sue valutazioni)..
    La domanda sull’Under 23 è veramente la questione delle questioni.

    Scegliere un orientamento ‘preferibile’ è operazione molto complessa.

    Trattandosi di un’Under 23, che gioca contro squadre di giocatori anche trentenni, logico che la maggioranza debba esser composta da Under 23 e U22. Altrimenti non sarebbe competitiva col rischio che tutti perdano un anno

    Ma 2002 e 2003 nostri migliori giocano già in B e persino in A. Inostri 2004 erano modesti, ma persino alcuni 2005 giocano in B o in a all’estero.

    I 2003, 2004 e 2005 che giocano o giocheranno in C, certo possono formare l’ossatura della squadra.

    Ma attenzione se giocano in C a 21 e 22 anni vuol dire che in categoria non spiccano, altrimenti avrebbero …spiccato già il volo.

    Se ne deduce che un paio per squadra ci possono stare, 7-8 abbasserebbero troppo il livello danneggiando anche la crescita dei compagni.

    Quindi servono robusti rinforzi (almeno un esperto di categoria per reparto).

    Dunque i giocatori bravi che arrivano al limite di età nelle giovanili passano direttamente almeno in B, bisogna vedere se nella Primavera di oggi ci sono ragazzi che potrebbero già giocare in C accelerando i tempi di crescita.

    secondo me ci sono alcuni giocatori molto forti ma che oggi in C non farebbero i titolari (De Pieri, Lavelli, Mosconi, Cocchi, forse Calligaris, Aidoo, Berembruch, Zarate

    Dipende da come attrezzarla: il Milan ha preso una serie importante di giocatori… di mezza età o più per costituire il nucleo forte, poi ha avuto la fortuna di trovare alcuni ragazzi molto giovani per i quali il campionato Primavera è già superato: Zeroli, Liberali Ibrahimovic e soprattuto il 2008 Camarda.

    Ma poi ha preso il 2005 Vos spendendo oltre 5 milioni (c’è chi dice quasi 10). Cioè il Milan ha investito su un giovane (come noi con Palacios), ma lo ha preso per la C, almeno inizialmente. Poi si vedrà (anche se fa già la differenza. In categoria).

    Secondo me questa è la logica: devi acquistare un gruppo di nuovi tosti e in età, inseirci i giovai al limite della Primavera che possono stare in C e se li hai alcuni ancora più giovani che possono già fare il salto (ma devi averli) e comunque devi prendere dei giovani non per la prima squadra subito (dove servono calciatori formati per gli obiettivi immediati, a meno che non siano fenomeni io Camarda per esempio lo avrei tenuto in rosa -)

    Stessa cosa ha fatto la juve che ha preso giovani già da prima squadra, altrove, e li ha fatti rodare in C.

    Bisogna attrezzarsi per fare le cose bene, smettere di investire sui Linqvist, Akalaja Griger Iliev, Jurgens, Andersen perché costano relativamente poco ma prendere magari solo un paio di giocatori più costosi e con un avvenire davvero possibile.

    Tutto questo richiede attrezzature e investimenti. Poi se tiri fuori dei Vos degli Yildiz, ecc, se ne giova anche la prima squadra

    "Mi piace"

  7. Chiarissimo Luciano, grazie.

    Questo, per assurdo, è un banco di prova per Oaktree. Nel senso che se vogliono puntare – ahinoi – più sul creare valore che vincere, mi aspetto investimenti di un certo peso sulla creazione di questa squadra, forse più sul modello Juve che non su quello Milan che, da quanto leggo e hai scritto tu, ha avuto anche la fortuna/abilità di trovare nelle giovanili calciatori già pronti, mentre mi pare che la Juve si sia mossa, negli anni, andando in giro per il mondo a comprare gente di prospettiva.

    Poi, certo, anche il Milan in effetti ha preso Vos spendendo una bella cifra…

    Eh, bel dilemma… L’anno prossimo in prima squadra si liberano un bel po’ di costi, la mia speranza è che quei soldi vengano reinvestiti per tenerla competitiva, sperando che l’under23 non “filtri” risorse e ce ne siano di supplementari, ma temo che possa non andare così…

    "Mi piace"

  8. Una cosa non capisco Luciano tra le interessanti informaizoni che hai scritto.

    Se sostieni che i migliori giovani a quell’età sono già in giro in B o in A perchè poi sostieni che la gobba “ha preso giovani già da prima squadra, altrove, e li ha fatti rodare in C”?

    Non potremmo, chiedo, eventualmente anche noi prendere i nostri migliori e anzichè mandarli in prestito in giro – con il rischio che giochino anche poco – farli giocare per rodarli almeno un anno da titolari fissi in under23?

    Io non sono esperto ma credo che fare un anno intero da titolare in C sia meglio che metter su una decina di presenze in B, no?

    "Mi piace"

  9. ITALIA (3-5-2): Donnarumma; Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni; Cambiaso, Frattesi, Fagioli, Tonali, Dimarco; Raspadori, Retegui.

    FRANCIA (4-3-3): Maignan; Kounde, Saliba, Upamecano, Theo Hernandez; Zaire-Emery, Tchouameni, Griezmann; Dembele, Mbappè, Thuram.

    Vero che loro sono una nazionale top ma la differenza è imabrazzante, soprattutto dal centrocampo in su. E purtroppo le altenrative (e le assenze) non giustificano tale divario, anzi.

    Poi nel calcio, in singolo match, si può anche vincere da sfavorito ma credo si capisca perchè non partecipiamo ad un mondiale da 10 anni e non possiamo un turno li da 18.

    "Mi piace"

  10. Immigrati della Francia: Maignan, Kounde Saliba Upamecano Hernandez Z. Emery Tchouameni Dembelè Mbappé Thuram = 10 su 11

    Immigrati dell’Italia: 1 su 11 (e neppure tanto bravo)

    Premesso che la mia è una crociata pro immigrati e non contro, siamo sicuri che se anche i francesi non avessero immograti sarebbero tanto più forti?

    Ce li hanno loro un Calafiori, un Barella, un Bastoni un Frattesi, un Tonali, un Di marco dovessero scegliere esclusivamente fra francesi da più generazioni?

    Io credo che oggi le doti fisiche e la fame di arrivare, insieme certo alla tecnica, nel calcio giochino un ruolo fondamentale

    "Mi piace"

  11. L’obiettivo fondamentale per un tifoso è che la prima squadra resti competitiva. Se possibile aumenti la competitività.

    Io non credo che si libereranno molti soldi per le dismissioni, perché accanto a quelle se faremo bene, ci saranno i rinnovi a giocatori che valgono di più e pretendono di più.

    Perciò io da tifoso spero che puntino a incassare di più per poter spendere di più. E incassi di più se vinci tanto e attiri pubblico da stadio, televisivo e investitori (oltre ai premi).

    Per questo facevo l’esempio di Del Piero/Di napoli.

    Certo, se sbagli e butti i soldi (aldilà del fatto che qualche errore è inevitabile) si fa dura

    "Mi piace"

  12. Li ha presi, per esempio, in Germania e in Argentina, pagandoli fior di soldi. Poi quabdi ha visto che potevano fare il salto glielo ha fatto fare. Ma non li ha presi subito per la rosa di prima squadra. Noi unin primavera ultimanete abbiamo avuto parecchi giovani del nostro vivaio che, usciti dalla Primavera hanno giocato subito in B o in A di soluto all’estero. ma non abbiamo prodotto (nemmeno loro…) un Yildiz, un Soulé un Vos. E anche la Roma, mica poteva mandare Calafiori e Frattei ventenni in C….

    Il problema C o B è reale a prescindere dall’avere o meno la seconda squadra. fare il titolare in C è meglio che giocare poche partite in B, ma fare il titolare in B è più formativo che farlo…in C. Si tratat di valutare esattamente la situazione del giocatore e i margini di progresso. I soggetti implicati sono però: il giocatore stesso, con le sue ambizioni e consapevolezza, i genitori, il procuratore e la società Bisogna non sbagliare compnedo interessi e speranze di tutti.

    Poi ci sono alcunim rari, che chiaramente sono almeno da B e forse da A, per tutti. E non è detto che allenarsi con una squadra di a e fare 7-8 partite sia prggio che allenarsi con una di B e farne 20

    "Mi piace"

  13. primo tempo: Spalletti batte Dechampss 5-0

    Francesi presuntuosi con tanti attaccanti e gli estrni che non recuperano mai in tempo. Noi con 451 abbiamo in partica 9 giocatori a difendere e almeno 4 (gli esterni la punta e almeno un centrocampista quando tipartiamo) La punta non è granché e infatti il gol lo fa Di marco e la traversa la prende Frattesi. Benissimo Calafiori e Cambiaso, finora. Ricci meglio dell’ultimo jorginho.Ora con Raspadori per Pellegrini bisognerà vedere: c’è il rischio di indebolire il centrocampo ma la possibilità di sorprenderli in avanti

    "Mi piace"

  14. Bene la Nazionale, vincere a Parigi, meritatamente per di più, fa sempre un gran piacere.
    Frattesi si conferma piu’ “incursore” che centrocampista. Contentissimo che giochi nella mia squadra e spero trovi il giusto spazio anche da noi. Gran goal e buona anche la prestazione di Di Marco. Mi sa che Calafiori e’ davvero tanta roba …

    "Mi piace"

  15. Ho visto l’amichevole della Primavera contro il Como, terminata 5-0 per i nostri. Nei due tempi si sono alternati titolari e riserve, compresi quelli che ultimamente hanno giocato poco. Nulla di notevole da segnalare se non l’esordio con i nostri colori del trequartista argentini Romano. Giocatore ovviamente da rivedere ma penso che difficlmente anche in futuro mi…entusiasmerà. Buon dribbling, ma poca consistenza, questo è quanto ha esibito in questa prima breve uscita.

    Tornando a Francia Italia, confermo che la partita l’ha stravinta Spalletti e l’ha persa un presuntuosissimo Deschamps.

    Italia con un 3511 che in fase difensiva diventava facilmente un 451 con spostamenti minimi. Aldilà della fase difensiva o offensiva questo ci permetteva una supremaziia numerica nettisima in mezzo al campo, docve in realtà dispionevamo di sei uomini anche dopo la sostituzione di pellegrini con Raspadori che come posizione iniziale stava sulla linea dei centrocampisti, avendo ovviamente più qualitànegli inserimenti, come confermato in occasione del terzo gol.

    Francia con un presuntuosissimo 4231 che di fatto era un 424 perché i due esterni offensivi non tornavano mai e lasciavano spazi importanti alle loro spalle per i nostri cambi di gioco dai quali sono venuti gol e occasioni. Anche perché il terzino destro era scarsissimo e il terzino sinistro andava spesso a cercare avventure furi tempo.

    Dopo qualche minuto di assestament non abbiamo lasciato loro quasi più nulla e invece la nostra pericolosità è cresciuta moltissimo.

    Si è visto che anche Mbappè giocando di squadra si può limitare come i fumosi griezmann Barcola e Olise.

    Kante da parte sua mi è parso in netto calo e non in grado di reggere un centrocampo a due.

    Tra i nostri splendido Calafiori (ringrazio Dio che non sia andato alla juve), benissimo entrambi gli esterni, per altro con caratteristiche diverse. Bastoni sicurissimo ma meno intraprendente del solito, Tonali indispensabile per questa squadra con il suo vigore, Ricci sempre molto interessante, Frattesi e raspadori grandiosi negli inserimenti.

    Ps sono andato a rivedermi la rosa del Napoli e sono rimasto impressionato dalla quantità di soluzioni di livello alle quali Conte può attingere. In tutti i reparti.

    "Mi piace"

  16. Mi sono riproposto di non affrontare più argomenti finanziari che non sono il mio campo.Pongo solo due domande e faccio una considerazione generale

    1. Chi è competente, lo dico senza ironia, pensa che i tifosi fossero più contenti quando non avevamo debiti e vivevamo nell’anonimato, fuori da tutto a ottobre, o ora?
    2. Sul piano finanziario vale di più una societò (calcistica) con debiti ma che è competitiva con tutti e vince spesso e il cui brand è tra i primi 10 al mondo o una società senza debito ma che veleggia in assoluta mediocrità?

    La considerazione: non credo che se una proprietà ha voglia di investire per rafforzare la sua azienda non trovi il modo. Io comtinuo a credere che all’Inter sia stato compiuto un grande lavoro (miracolo è evidentemente un’iperbole, una figura retoriuca), non tanto nella fase in cui si facevano i debiti per arrivare a vincere, ma quando si è rimasti ai vertici addiruttra migliorando, mentreera cominciato un pesante sforzo di ‘rientro’ e nel contempo le altre continuavano a spendere.

    Spero che nessuno si offenda o si irriti, sono solo considerazioni di un tifosotto

    "Mi piace"

  17. Dall’articolo si evince non tanto dei debiti quanto dell’obbligo, pena sanzioni sportive, di trovare un equilibrio.

    Il tutto sulla base di un accordo scritturato con Uefa.

    Ciò esula dal tema proprietà: è la società Inter che deve riequilibrarsi, evidentemente per via di squilibri più grandi di quanto ‘il tifoso’ immagina. Squilibri che ci hanno (e ci fanno) godere ma ….che ci mettono ora anche limiti precisi.

    Nessun intento polemico, solo informazione di come questo aspetto ‘poco giornalistico’ esiste e, secondo me, andrebbe considerato quando si giudicano le campagne di rafforzamento delle varie società: c’è che ha dato prima, chi dopo.

    "Mi piace"

  18. Luciano, alla tua prima domanda, avevo risposto già in passato, non so i tifosi, ma parlo per me e io vorrei domani uno sceicco che spenda e spanda senza guardare i bilanci, quindi sono ovviamente più felice ora.

    La seconda è una domanda, a mio parere, più interessante e porterebbe a una serie di valutazioni che sarebbero noiosissime da fare in un blog calcistico.

    Diciamo che – semplificando all’estremo – potremmo dire che la prima versione (società indebitata, brand equity importante, ecc…) potrebbe essere la nostra situazione attuale (anche se la Serie A non aiuta il brand, ma è un altro discorso ancora). Ecco, in questo caso, probabilmente la società “vale” di più, ma ha anche un range di potenziali acquirenti molto minore e sappiamo tutti che l’obiettivo di Oaktree, come quello di qualsiasi fondo, è generare utili. Pertanto la situazione, vista dal lato della proprietà attuale, non è esattamente l’ideale vista anche la situazione socioeconomica attuale (anche gli arabi stanno disinvestendo su questo settore).

    Al contrario, una società senza debiti (e meno famosa) è certamente più facile da piazzare perché ha un modello di business già consolidato e, un eventuale acquirente, avrebbe utili da subito.

    Per me, la vera domanda è: chi deve ambire all’Inter? Per come spero io, una società del nostro blasone dovrebbe avere una proprietà pronta a spendere, investire e ripianare se necessario. Ovviamente, però, Oaktree non ha questi riguardi e – presumo – una volta definita la questione stadio cercherà un compratore che soddisfi le sue richieste senza farsi tanti scrupoli. Per questo reputo fondamentale la presenza di Marotta (e Inzaghi) che ha una capacità straordinaria di rendere competitiva una squadra pur senza le risorse a disposizione della maggior parte delle società al top in Europa (mentre in Italia abbiamo un budget adeguato per competere).

    "Mi piace"

  19. Qui, personalmente, concordo con Luciano: se vuoi spendere più soldi di quelli che già spendi, gli escamotage per farlo sono molteplici.

    "Mi piace"

  20. Phragrance: nell’ultimo paragrafo del tuo penultimo intervento esprimi meglio di me quello che è anche un mio pensiero.

    Roberto: ci sono vari modi, credo, per riequilibrare i conti

    "Mi piace"

  21. Vorrei precisare che il cpncetto di pareggio di bilancio per paletti uefa esiste da parecchio… Nel tempo si può sforare per un periodo e recuperare successivamente.
    Attualmente il massimo deficit di 60mln è ampiamente rispettato, in quanto nella stagione 24/25 potremmo a livello di bilancio raggiungere un pareggio (più o meno) il che consentirebbe di non dover più fare plusvalenze, ma di operare con quanto possibile da un computo entrate/uscite in pari.

    Dal punto di vista economico lo stadio e l under 23 mostrano quanto la juve abbia avuto benefici da essi (tra l altro nonostante scelte economico-calcistiche scellerate)

    "Mi piace"

  22. Buonasera a tutti scusate, da assoluto ignorante vorrei porre un quesito a chi ne sa sicuramente più di me: posto che ce ne fosse la volontà/disponibilità ma la ns proprietà potrebbe fare aumenti di capitale o le sarebbe comunque vietato dai vincoli che abbiamo?

    Piace a 1 persona

  23. Gli aumenti di capitale dovrebbero essere vietati, ma potrebbero comunque trovare sponsorizzazioni importanti (un po’ come aveva fatto Zhang all’inizio) e, per la notorietà dell’Inter attuale, anche con il limite del “fair value” porterebbero comunque cifre interessanti. Immagino che Oaktree avrebbe anche un portfolio di clienti adeguato per farlo, ma evidentemente non interessa loro.

    Il ffp, peraltro, non include gli investimenti per quanto riguarda lo sviluppo dei giovani, quindi, in ottica Under23 potrebbero investire in infrastrutture adatte.

    "Mi piace"

  24. Sui modi non lo so ma credo che un settlememt così lungo e rigido lasci intendere una situazione che era finanziariamente molto deficitaria

    "Mi piace"

  25. Credo che under23 sia stata importante e lo si è visto da ultimo mercato.

    Su stadio non saprei, il loro è veramente piccolo

    "Mi piace"

  26. Storicamente con cambio proprietà erano ammessi.

    E credo possano essere fatti a prescindere ma per finanziare investimenti quali stadio e strutture giovanili, non per finanziare il mercato

    "Mi piace"

  27. Sì, corretto. Possono essere ovviamente sempre fatti, ma non vengono tenuti in considerazione ai fini del ffp.

    "Mi piace"

  28. Dal mio punto di vista, un provvedimento che impedisce a un imprenditore di investire nella sua azienda per rafforzarla e per poter così competere con altre, presenta tratti decisamente illiberali e favorisce l’oligopolio.

    Probabilmente mi sbaglio, visto che nessun avvocato ha impugnato il provvedimento, come fu nel caso Bosaman che pure a mio avviso contenva tratti inaccettabili in quel caso per la tutela del lavoratore.

    Ho comunque anch’io un paio di domande per gli esperti.

    Gli investimenti per il settore giovanile valgono solo per le strutture (allora non sarebbero diversi dagli investimenti con apporto di capitali per stadi e simili della prima squadra) o valgono anche per i giocatori? Se si, fino a che età?

    Le spese per la costruzione e il mantenimento della squadra B (acquisti, ingaggi) fanno parte a sé o rientrano nei limiti com

    "Mi piace"

  29. Specifico di non essere un esperto di ffp, ma mi pare che gli investimenti sui giovani riguardino principalmente le strutture e eventuali piani di sviluppo che devono comunque essere presentati in un piano strutturato che l’Uefa deve validare. Non credo rientrino gli acquisti (e ingaggi) di giovani calciatori.

    La seconda squadra va certamente nello stesso bilancio della prima, ma non so come funzioni in termini di ffp.

    Mi spiace non poterti essere di ulteriore aiuto.

    "Mi piace"

  30. Questo è l’estratto del testo di ciò che escludono dal bilancio, riguardo i giovani. Tra punto 9 e punto 11, direi che non vengono conteggiati fino ai 17 anni (sia costo del cartellino che stipendio), mentre dai 18 in poi entrano nei costi di bilancio:

    1. Expenditure directly attributable to youth development activitiesA licensee may adjust expenditure directly attributable to youth development activities.Expenditure directly attributable to youth development activities means expenditure by a licensee that would have been avoided if the licensee did not undertake youth development activities including activities to train, educate and develop players involved in its youth development programme in the territory of the UEFA member association.Examples of youth development activities:
      1. Organisation of a youth sector; 
      2. Youth teams taking part in official national, regional or local competitions or programmes recognised by the UEFA member association;
      3. Football education programmes for different age groups (playing skills, technical, tactical and physical);
      4. Other education programmes (Laws of the Game, anti-doping, integrity, anti-racism);
      5. Medical support for youth players; and
      6. Non-football education arrangements.Examples of expenditure directly attributable to youth development activities:
      7. Costs of materials and services used to undertake youth development activities, including accommodation costs, medical fees, educational fees, travel and subsistence, kit and clothing and facility hire; 
      8. Employee benefit expenses for employees other than players wholly involved in youth development activities such as the head of the youth development programme and youth coaches, as defined in Article 50 to Article 52, if their employment by the club is for the purpose of youth development activities;
      9. Employee benefit expenses for employees who are youth players under the age of 18 as at the licensee’s annual accounting reference date. Employee benefit expenses for employees who are youth players aged 18 or over as at the licensee’s annual accounting reference date cannot be excluded from relevant expenses. If a licensee cannot identify expenditure on youth development activities as distinct from other expenditure, then such expenditure will not be treated as expenditure directly attributable to youth development activities. The following are not considered expenditure directly attributable to youth development activities for the purpose of this requirement:
      10. Player scouting costs;
      11. Costs of obtaining a youth player’s registration, such as any fees paid to an agent/intermediary or to another club;
      12. Sales, administrative and other general overhead expenditure, unless this expenditure can be directly attributed to the youth development activities; 
      13. Employee benefit expenses for employees only partly involved in youth development activities (for example, a coach working part-time on youth development activities).

    "Mi piace"

  31. Condivido in pieno anch’io, avrei solo aggiunto il nome di Inzaghi a quelli di Marotta e Ausilio perché, a mio modesto parere, vale tanto anche quanto l’allenatore ha tirato fuori dal materiale umano messo a disposizione dalla dirigenza. Materiale umano che è di livello, ma non è sempre scontato che poi ci sia il riscontro del campo.

    "Mi piace"

  32. E’ in atto un piano organizzato per cercare di creare una rottura (o almeno un malessere) tra Frattesi e l’Inter

    "Mi piace"

  33. Domenica ben 4 partite dell’Inter: a Interello ore 11.00, 13.00, 15.00. Poi in serata Monza Inter.

    Spero di farcela a vederle tutte, ma ne dubito

    "Mi piace"

  34. Primavera: Cagliari Inter 0-1

    Dal mio punto di vista ancora una prestazione deludente dell’undici di Zanchetta, nonostante il risultato positivo ottenuto in trasferta.

    L’impressione è che la squadra fatichi a imporre il proprio gioco, si muova a sprazzi e solo per qualche giocata individuale (rara) che determina un minimo di pericolosità.

    L’aspetto positivo (e un po’ imprevisto) di questa gara è la tenuta difensiva, perché aldilà dello zero nella casella dei gol al passivo, a un Cagliari non privo di qualità, soprattutto sulla fascia sinistra, non si è lasciato in pratica che una palla gol e mezza, solo nel finale.

    La prima è stata sventata da un uscita straordinaria per tempestività di Calligaris che ha chiuso tutto lo specchio della porta all’attaccante sardo, presentatosi solo a non più di 6-7 metri dalla porta, la seconda sventata con un’altra uscita tempestiva, questa volta in anticipo.

    Significativo il fatto che nessuno dei tre acquisti esteri (Romano, Topalovic e Perez) che dovevano consentire al gruppo il salto di qualità, fosse in campo dall’inizio.

    Anche Cocchi, reduce da un serio infortunio, Mosconi e Lavelli non facevano parte dell’undici iniziale.

    Lo scorso anno dopo poche partite dissi che ci saremmo divertiti, a prescindere dal risultato finale.

    E così è stato, mi sembra.

    Quest’anno dico che ci divertiremo poco a prescindere dal risultato finale.

    Davanti abbiamo una batteria di giocatori talentuosi o presunti tali.

    Talentuosi sono De pieri Lavelli Mosconi Pinotti, Quieto e Cocchi (terzino offensivo), perché lo hanno dimostrato; presunti Romano e Topalovic perché li abbiamo presi per quello, non certo per le doti agonistiche.

    Poi c’è Spinacce, forse un po’ meno ‘morbido’ di piede ma alla fine indispensabile perché è l’unico di peso, sia in attacco sia sui calci piazzati nella nostra area.

    Ma ai talenti manca ancora qualcosa sul piano fisico per sfruttare a pieno le loro doti e soprattutto spesso non riusciamo a metterli in condizione di essere sollecitati con una certa continuità.

    La coperta sembra corta: o proteggiamo bene la fase difensiva ma non riusciamo a costruire con continuità, oppure ci scopriamo troppo, siamo brillanti ma lasciamo molto spazio agli attacchi avversari.

    Per fare un’analisi seria bisognerebbe conoscere l’età degli avversari, perché i fuori quota sono i 2004 mentre i 2005 sono all’ultimo anno.

    Ma noi abbiamo scelto di far partire i 2005 pronti: con Di Maggio e Stankovic in mezzo, con Pio e Owusu davanti, con Stante e Stabile dietro sarebbe un’altra squadra.

    Però è probabile che la stessa operazione l’abbiano fatta altri (il Milan certamente, perché ha mandato a giocare in C tanti diciassettenni e diciottenni e addirittura il sedicenne Camarda. E comunque sta facendo benissimo in Primavera)

    Tra parentesi, non c’entra con questo discorso, andatevi a leggere la lista dei giocatori presi dai rossoneri per la C e aggiungete i contratti dei giocatori delle giovanili promossi semipro: quanto spende il Milan per l’operazione seconda squadra? Io sono convinto che siano investimenti e che frutteranno, ma intanto ha sottratto tutti questi soldi al budget pre la prima squadra’? Mah!

    Comunque per me c’è davvero tanto lavoro da fare per Zanchetta, perché il problema nel calcio è sempre quello di trovare un equilibrio.

    Non un equilibrio qualunque, ma l’equilibrio ottimale per la rosa di cui si dispone.

    E’ certo che per il momento a fronte della ‘crescita’ di qualche giocatore altri o non sono ancora al top della condizione o per ora pagano il salto di categoria (però io sono molto incerto: Spina -che sta facendo bene – e quasi tutti gli altri elementi offensivi facevano benissimo in primavera già lo scorso anno, quindi non dovrebbero essere addirittura regrediti).

    Comunque aspettiamo prima di sparare sentenze: le prossime due giornate contro Milan e City ci diranno qualcosa in più.

    Anche se il lavoro da fare è molto e non mi aspetto granché a breve.

    Per ora accontentiamoci di aver guadagnato qualcosa sulle ultime e di non aver perso ulteriore terreno sulle prime

    Pagelle:

    Calligaris:

    Un intervento provvidenziale e uno buono. Qualche incertezza su uno spiovente intercettato a mani alte aperte…che si sono piegate. Anche un paio di rinvii con i piedi da brivido.

    6+

    Aidoo:

    dalla sua parte scendevano i più pericolosi avversari. Lui senza essere un fenomeno ha la velocità per reggere chiunque in categoria

    6.5

    Garonetti:

    più in difficoltà che in altre occasioni: dribbling secco e scatto degli avevrsari lo hanno tagliato fuori qualche volta di troppo

    6

    Alexiou: fisicamente esplosivo, concentrato e rigoroso nella marcatura. In un calcio che richiede sensibilità di piede anche ai difensori qualche difficoltà ancora ce l’ha.

    6.5

    Motta:

    dalla sua parte finché lui è in campo non vengono veri pericoli. Però in fase di spinta (che poi è il suo forte) si vede poco.

    6

    Venturini

    Avevo caldeggiato il suo ingresso per il poco dinamico Topalovic. L’intensità l’ha messa tutta, ma ha compiuto qualche errore di tocco eccessivo

    6

    Bovo:

    in netto progresso rispetto ad altre uscite, anche se non è ancora il giocatore che mi piaceva pure per gli inserimenti. Per lui come per Motta probabilmente è anche una questione di equilibri di squadra. In fase difensiva è stato prezioso. Magnifico l’assist per Spinaccé

    7

    Berembruch:

    ftra i migliori , con Bovo e Spinaccè. Certo giocare con a fianco Stankovic e Di maggio è un’altra cosa..

    7-

    De Pieri:

    qualche tocco delizioso, ma da lui ci si attende molto di più. Poco sollecitato, poco nel vivo del gioco, quasi mai decisivo

    6- (me se teniamo conto delle aspettative….5)

    Spinaccé:

    alla fine è risultato decisivo non solo per il gol, ma anche per la presenza nella sua area sui calci piazzati. Sbaglia un gol clamoroso ma cogli in pieno un palo terrificante, altrettanto clamoroso

    7

    Quieto:

    Si dà da fare, si sposta cerca la posizione per poter incidere. Al suo attivo qualche dribbling e qualche assist ma anche da lui è lecito attendersi molto di più

    6-

    Subentrati:

    Perez:

    ritorna dopo un lungo infortunio. Sembra forte di testa ma palla a terra per il momento è in grande difficoltà.

    Sv

    Cocchi:

    al rientro dopo un infortunio serio. Minuti di…rodaggio.

    Sv

    Zarate:

    Pochissimi minuti, ma l’impressione è che servirà molto a questa squadra.

    Sv

    Romano:

    aspettiamo a giudicarlo, ma l’impressione è che sia più un giocatore …di calcetto, abile e fantasioso che elemento di sostanza e solidità.

    Sv

    Mosconi:

    vivace e intraprendente, crea qualche gratatcapo alla difesa avversaria. Forse lo penalizza un po’ il modulo che lo costringe ad agire da esterno, quando lui è seconda punta, uomo da aerea di rigore.

    6.5

    Piace a 1 persona

  35. Ottimim i risultati delle nostre giovanili (soprattutto il 3-0 dell’U18 nel derby) Quanto alle prestazioni, ne riparleremo

    "Mi piace"

  36. io trovo che in queste gare si senta tantissimo la mancanza di un giocatore in grado di saltare l’uomo…..specialmente mancando giocatori come Barella e Lautaro (oggi non pervenuto).

    Siamo solo all’inizio è ovvio e il dopo nazionali è storicamente sempre difficile…però devo ammettere che oggi ho avuto sensazioni negative…..facciamo che vado a dormire che così il nervoso passa. Buonanotte.

    "Mi piace"

  37. Partita non brillante, ma abbiamo concesso poco o nulla.
    Dobbiamo esser più cinici davanti.

    "Mi piace"

  38. Concordo, la mancanza di uno che si metta in proprio in questi match sarebbe molto utile.

    Più che altro io ho visto, e non solo da ieri, un paio di campanelli d’allarme: il Toro non sta bene fisicamente. E’ troppo lento negli spostamenti, si trascina. Speriamo sia solo un ritardi di condizione.

    Micky potebbe essere al canto del cigno: non fa mai un’accelerazione a cui ci aveva abituato e fa anche moltissimi errori di appoggio, segno di mancanza di luciedità. Qui non credo possa essere un tema di condizone, a meno che abbia anche lui qualche problemino fisico.

    Per il resto ieri è la classica partita in cui devi avere anche un po’ di fortuna nello sbloccarla ma i bunker senza uno in fascia che salti uomo e sparigli le marcature rende il tutto più complicato.

    Inzaghi è andato un po’ in confusione: ricorrere a Correa trequartista è la mossa della disperazione che, peraltro, disinnesca la principale qualità di Frattesi costretto ad abbassarsi e fare ciò a cui è meno portato.

    "Mi piace"

  39. Non mi è stato possibile scrivere il post sulla partita. Ora è tardi, considerando che mancano solo 24 h alla prossima, tra l’altro molto importante.

    Se riesco manderò un post con alcune considerazioni generali sul momento della squadra e con brevi report delle tre partite di settore giovanile che ho visto domenica

    "Mi piace"

  40. Il richiamo alla realtà: Monza Inter 1-1

    Era facilmente immaginabile anche dopo il 4-0 all’Atalanta: il nostro cammino restava tutt’altro che agevole e anzi ogni partita avrebbe nascosto insidie e pericoli assolutamente rilevanti.

    Come prima ci si doveva guardare da ogni facile trionfalismo, indotto anche da avversari interessati, ora si deve evitare il pessimismo e lo sconforto, soprattutto alla vigilia di due match che possono incidere pesantemente, in positivo o in negativo, sul prosieguo della stagione.

    Senza farsi prendere appunto dallo sconforto, occorre prendere atto che la situazione rispetto alla scorsa stagione è profondamente cambiata e non certo a nostro vantaggio.

    Guardiamo intanto alla situazione di classifica.

    Apparentemente può sembrare abbastanza tranquillizzante: dopo quattro giornate, per tutte le squadre caratterizzate da alti e bassi, una sola tra le rivali accreditate – ci precede di un punto (il Napoli che inoltre non ha le coppe e può concentrasi esclusivamente sul campionato, per il quale dispone di una rosa competitiva e di un mister particolarmente ‘ispirato’ in questa competizione).

    La juve ha gli stessi punti nostri, ma una considerazione si impone: la squadra di Motta dopo 4 giornate non ha ancora subito gol.

    Questa cosa ricorda sinistramente il nostro percorso dello scorso anno: noi segnavamo si anche valanghe di gol che per ora la juve non eguaglia, ma con una squadra rifatta, aver sistemato da subito al top la fase difensiva è un grande risultato ottenuto da Motta.

    E’ naturale che l’organizzazione più efficace della manovra offensiva richieda altro tempo.

    Milan e Atalanta restano potenzialmente molto pericolose e anche la Roma di certo si riprenderà.

    Il problema principale però siamo noi, che abbiamo già perso 4 punti sui dodici disponibili.

    Con questa media, anziché a 94 come lo scorso anno, finiremmo a 78 un punteggio rischioso per la stessa qualificazione in CL.

    In più c’è un’altra considerazione da fare: con 2 pareggi su 4 gare siamo pericolosamente incamminati, come è stato osservato, sulla strada della stagione dei 13 pareggi

    E, tra l’altro, non siamo ancora entrati nella morsa degli impegni molteplici.

    Un fattore mi sembra assodato: non ripeteremo la cavalcata trionfale dello scorso anno e potremo vincere il titulo solo se la quota scudetto crollerà in modo verticale.

    Sono tanti i motivi di preoccupazione che in molti avevamo già e che ora sembrano venir confermati dai fatti:

    1. Non è vero che disponiamo di 22 titolari. Il turn over ci costerà, ma ci costerebbe anche l’utilizzo continuo della squadra base in presenza di impegni incalzanti e severissimi.

    Limitandoci alla partita di Monza è probabile che sarebbe andata diversamente con in campo Acerbi, Bastoni, Barella, Calhanoglu.

    Anche se la prestazione di Lauti, Mikhi, Pavard e dello stesso Thuram è risultata palesemente sotto tono.

    Da sostenitore della linea “in campo i giocatori pronti” devo riconoscere che se a Genova abbiamo perso due punti per una leggerezza di un ‘giovane’ a Monza li abbiamo persi per una limite del suo…titolare, esperto e non giovane.

    1. La rosa dei 15-16 titolari aveva due lacune evidenti che non sono state colmate: l’attaccante di estro e fantasia e il centrale alternativo a Acerbi/De Vrji.
    1. Tutte le squadre ormai conoscono il nostro tipo di gioco, sanno che soffriamo le difese fitte e giocando corte e strette limitano gli effetti degli smarcamenti improvvisi prodotti dal gioco liquido e ci costringono ad un prolungato e sterile palleggio orizzontale.

    Non è un caso che siamo andati molto bene contro l’Atalanta, avendola sbloccata subito, e meno bene contro Genoa e Monza.

    Citerò solo un paio di dati relativi alla partita col

    Monza, perché li considero impressionanti: col 62% di possesso abbiamo tirato in porta solo 2 volte (il gol e un tiro su calcio piazzato)

    E’ vero che anche loro hanno tirato in porta solo due volte, ma in pratica hanno rinunciato ad attaccare, attuando un solo schema: cross per Djuric che si smarca sul palo lungo. Quando è entrato Dani Mota e Djuric si è portato via De Vrji, sul palo lungo è andato Motta e ha fatto gol precedendo Pavard.

    L’altro dato interessante è quello dei dribbling riusciti: 9 per loro e solo uno per noi.

    Incontreremo molte avversarie, medie e ‘piccole’ che attueranno questo sistema di gioco e per batterle dovremo avere esterni e punte sempre al top e centrocampisti lucidi sulle seconde palle e sugli inserimenti: non solo abili nel palleggio.

    1. Le avversarie si sono tutte molto rafforzate.

    Non sto facendo un discorso ‘economico’: hanno preso

    tutte numerosi giocatori funzionali al progetto, magari

    anche cedendone altri ‘buoni’ ma inidonei ai compiti

    che avrebbero dovuto svolgere.

    1. La squadre resta nel suo insieme molto forte, ma alcuni elementi potrebbero risultare un po’ logori o comunque non ripetere le prestazioni dello scorso anno che per molti aspetti, anche psicologici, sono state particolarmente intense e logoranti.

    Adesso ci aspettano due partite ravvicinate, che ci sono già costate i due punti persi a Monza e che, senza essere risolutive, indirizzeranno in un modo o nell’altro il proseguimento della stagione: in che situazione le affrontiamo lo possono sapere solo i dirigenti e il mister.

    Diciamo però che alcuni segnali, visti a Monza, non sono del tutto tranquillizzanti.

    Ma la speranza è che l’orgoglio, la forza del gruppo e dei singoli e la bontà del sistema organizzativo collaudato autorizzano una cauta speranza

    La domenica delle giovanili

    Sul piano dei risultati è stata indubbiamente ottima e molto incoraggiante.

    Cinque partite e cinque vittorie:

    L’Under 20 ha vinto 1-0 a Cagliari

    L’Under 18 ha umiliato il Milan a Interello (3-0)

    L’Under 17 ha vinto (2-1) a Verona in rimonta

    L’Under 16 ha battuto l’Udinese 3-0

    L’Under 15 ha battuto l’Udinese 4-2

    Va subito detto, per spegnere facili ma superficiali entusiasmi che la situazione nel mondo delle giovanili professionistiche è molto cambiata.

    Una volta si giocava con tutti al limite di età e se vincevi era perché avevi i singoli di quell’annata complessivamente più forti e probabilmente qualche individualità d’eccellenza.

    Oggi le società più accorte puntano soprattutto ad accelerare la crescita degli elementi più interessanti, anche a discapito dei risultati della squadra di categoria.

    Questo non vale solo per juve, Milan e Atalanta, che hanno le seconde squadre nelle quali militano under 19, under 18 e in qualche caso under 17, ma vale anche per noi e per altre che impiegano nelle varie squadre giocatori sotto età.

    I risulti ottenuti nel settore giovanile restano comunque importanti, a mio parere, perché giocare per il risultato è l’essenza anche formativa del calcio, che altrimenti si trasformerebbe in un altro sport.

    Ma certamente più dei risulti, o accanto ai risultati, conta l’osservazione del processo di crescita almeno di quei giocatori che si ritiene possano avere un futuro nel calcio professionistico (parlo di A e B, se non addirittura nella prima squadra).

    Con questa ottica, nei limiti delle mie possibilità e capacità cercherò di relazionare sulle partite che vedrò di volta in volta.

    Partiamo proprio dalla Primavera e in proposito ripubblico con qualche modifica il report che avevo inviato subito dopo il match.

    Cagliari Inter 0-1

    Dal mio punto di vista ancora una prestazione poco convincente dell’undici di Zanchetta, nonostante il risultato positivo ottenuto in trasferta.

    L’impressione è che la squadra fatichi a imporre il proprio gioco, si muova a sprazzi e solo per qualche giocata individuale (rara) che determina un minimo di pericolosità.

    L’aspetto positivo (e un po’ imprevisto) di questa gara è la tenuta difensiva, perché aldilà dello zero nella casella dei gol al passivo, a un Cagliari non privo di qualità, soprattutto sulla fascia sinistra, non si è lasciato in pratica che una palla gol e mezza, solo nel finale.

    La prima è stata sventata da un uscita straordinaria per tempestività di Calligaris che ha chiuso tutto lo specchio della porta all’attaccante sardo, presentatosi solo a non più di 6-7 metri dalla porta, la seconda sventata con un’altra uscita tempestiva, questa volta in anticipo.

    Significativo il fatto che nessuno dei tre acquisti esteri (Romano, Topalovic e Perez) che dovevano consentire al gruppo il salto di qualità, fosse in campo dall’inizio.

    Anche Cocchi, reduce da un serio infortunio, Mosconi e Lavelli non facevano parte dell’undici iniziale.

    Lo scorso anno dopo poche partite dissi che ci saremmo divertiti, a prescindere dal risultato finale.

    E così è stato, mi sembra.

    Quest’anno dico che ci divertiremo poco a prescindere dal risultato finale.

    Davanti abbiamo una batteria di giocatori talentuosi o presunti tali.

    Talentuosi sono De Pieri Lavelli Mosconi Pinotti, Quieto e Cocchi (terzino offensivo), perché lo hanno dimostrato; presunti Romano e Topalovic perché li abbiamo presi per quello, non certo per le doti agonistiche.

    Poi c’è Spinacce, forse un po’ meno ‘morbido’ di piede ma alla fine indispensabile perché è l’unico di peso, sia in attacco sia sui calci piazzati nella nostra area.

    Ma ai talenti manca ancora qualcosa sul piano fisico per sfruttare a pieno le loro doti e soprattutto spesso non riusciamo a metterli in condizione di essere sollecitati con una certa continuità.

    La coperta sembra corta: o proteggiamo bene la fase difensiva ma non riusciamo a costruire con continuità, oppure ci scopriamo troppo, siamo brillanti ma lasciamo molto spazio agli attacchi avversari.

    Per fare un’analisi seria bisognerebbe conoscere l’età degli avversari, perché i fuori quota sono i 2004 mentre i 2005 sono all’ultimo anno.

    Ma noi abbiamo scelto di far partire i 2005 pronti: con Di Maggio e Stankovic in mezzo, con Pio e Owusu davanti, con Stante e Stabile dietro sarebbe un’altra squadra.

    Però è probabile che la stessa operazione l’abbiano fatta altri (il Milan certamente, perché ha mandato a giocare in C tanti diciassettenni e diciottenni e addirittura il sedicenne Camarda. E comunque sta facendo benissimo in Primavera)

    Tra parentesi, non c’entra con questo discorso, andatevi a leggere la lista dei giocatori presi dai rossoneri per la C e aggiungete i contratti dei giocatori delle giovanili promossi semipro: quanto spende il Milan per l’operazione seconda squadra? Io sono convinto che siano investimenti e che frutteranno, ma intanto ha sottratto tutti questi soldi al budget pre la prima squadra’? Mah! Io ho qualche dubbio…

    Comunque per me c’è davvero tanto lavoro da fare per Zanchetta, perché il problema nel calcio è sempre quello di trovare un equilibrio.

    Non un equilibrio qualunque, ma l’equilibrio ottimale per la rosa di cui si dispone.

    E’ certo che per il momento a fronte della ‘crescita’ di qualche giocatore altri o non sono ancora al top della condizione o per ora pagano il salto di categoria (però io sono molto incerto: Spina -che sta facendo bene – e quasi tutti gli altri elementi offensivi facevano benissimo in Primavera già lo scorso anno, quindi non dovrebbero essere addirittura regrediti).

    Comunque aspettiamo prima di sparare sentenze: le prossime due giornate contro Milan e City ci diranno qualcosa in più.

    Anche se il lavoro da fare è molto e non mi aspetto granché a breve.

    Per ora accontentiamoci di aver guadagnato qualcosa sulle ultime e di non aver perso ulteriore terreno sulle prime

    Pagelle:

    Calligaris:

    Un intervento provvidenziale e uno buono. Qualche incertezza su uno spiovente intercettato a mani alte aperte…che si sono piegate. Per fortuna la palla è finita fuori di poco. Anche un paio di rinvii con i piedi da brivido.

    6+

    Aidoo:

    dalla sua parte scendevano i più pericolosi avversari. Lui senza essere un fenomeno ha la velocità per reggere chiunque in categoria

    6.5

    Garonetti:

    più in difficoltà che in altre occasioni: dribbling secco e scatto degli avevrsari lo hanno tagliato fuori qualche volta di troppo

    6

    Alexiou: fisicamente esplosivo, concentrato e rigoroso nella marcatura. In un calcio che richiede sensibilità di piede anche ai difensori qualche difficoltà ancora ce l’ha.

    6.5

    Motta:

    dalla sua parte finché lui è in campo non vengono veri pericoli. Però in fase di spinta (che poi è il suo forte) si vede poco.

    6

    Venturini

    Avevo caldeggiato il suo ingresso per il poco dinamico Topalovic.

    L’intensità l’ha messa tutta, ma ha compiuto qualche errore di tocco eccessivo

    6

    Bovo:

    in netto progresso rispetto ad altre uscite, anche se non è ancora il giocatore che mi piaceva pure per gli inserimenti. Per lui come per Motta probabilmente è anche una questione di equilibri di squadra. In fase difensiva è stato prezioso. Magnifico l’assist per Spinaccé

    7

    Berembruch:

    ftùra i migliori , con Bovo e Spinaccè. Certo giocare con a fianco Stankovic e Di maggio è un’altra cosa..

    7-

    De Pieri:

    qualche tocco delizioso, ma da lui ci si attende molto di più. Poco sollecitato, poco nel vivo del gioco, quasi mai decisivo

    6- (me se teniamo conto delle aspettative….5. Questo è un complimento, eh…)

    Spinaccé:

    alla fine è risultato decisivo non solo per il gol, ma anche per la presenza nella sua area sui calci piazzati. Sbaglia un gol clamoroso ma coglie in pieno un palo terrificante, altrettanto clamoroso

    7

    Quieto:

    Si dà da fare, si sposta cerca la posizione per poter incidere. Al suo attivo qualche dribbling e qualche assist ma anche da lui è lecito attendersi molto di più

    6-

    Subentrati:

    Perez:

    ritorna dopo un lungo infortunio. Sembra forte di testa ma palla a terra per il momento è in grande difficoltà.

    Sv

    Cocchi:

    al rientro dopo un infortunio serio. Minuti di…rodaggio.

    Sv

    Zarate:

    Pochissimi minuti, ma l’impressione è che servirà molto a questa squadra.

    Sv

    Romano:

    aspettiamo a giudicarlo, ma l’impressione è che sia più un giocatore …di calcetto, abile e fantasioso che elemento di sostanza e solidità.

    Sv

    Mosconi:

    vivace e intraprendente, crea qualche gratacapo alla difesa avversaria. Forse lo penalizza un po’ il modulo che lo costringe ad agire da esterno, quando lui è seconda punta, uomo da aerea di rigore.

    Under 18: Inter Milan 3-0 (El Mahboubi 2, Iddrissou)

    Primo tempo dominato dall’Inter che chiude con tre gol di vantaggio e una clamorosa traversa colta ancora da Iddrissou se non ricordo male.

    L’impressione è che i rossoneri abbiano un discreto attacco, soprattutto con il piccolo esterno Pace e il forte centrale Martinazzi (con un anno in più, però), ma in difesa lascino molto a desiderare.

    Mister Carbone mostra subito come nel bene o nel male l’orientamento e la ‘visione’ personale del tecnico possa essere decisiva.

    Sceglie un tridente offensivo ‘rivoluzionario’ con Iddrissou punta centrale (è la prima volta, dal tempo dei pulcini che lo vedo in questo ruolo) e due esterni velocissimi e insidiosi.

    Se El Mahboubi era titolare anche lo scorso anno, Zouin vedeva poco il campo.

    I tre hanno squassato la difesa avversaria e se quasi tutti sottolineano la prova dell’ispano-marocchino autore di due reti, io sono invece stato piacevolmente sorpreso dalla crescita di Zouin, imprendibile sulla fascia destra e capace anche di mettere sulla testa del compagno due palle che chiedevano solo di essere messe in rete.

    La solidità del centro campo a tre e la buona prestazione di squadra della difesa hanno fatto il resto.

    Il modulo era un classico 433 che però in fase di impostazione, considerando le qualità di marcatore di Verre, ex centrale, si trasformava in un interessante 343, con il terzino Ballo costantemente proiettato in avanti a supportare l’azione di Zouin.

    Nel secondo tempo ci siamo soprattutto dedicati al controllo, anche lasciando un po’ di campo, soprattuto dopo le sostituzioni

    Formazione:

    Taho:

    Ballo Bovio Kangasniemi (Luchetti) Verre (Rozzi)

    Mantini Cerpelletti Putsen (Patelli)

    Zouin (Humanes) Iddrissou El Mahaboubi (kukulis)

    In panca Michielan Nenna e Carbonara

    Le pagelle

    Taho:

    impegnato raramente, quando è stato chiamato in causa l’ha fatto con grande sicurezza.

    7

    Ballo: il campione d’Europa non ha avuto eccessivi problemi in marcatura e si è dedicato a spingere, con la sua velocità, costruendo con Zouin un binario efficacissimo.

    7

    Bovio: grande prestazione del nostro centrale che, come al solito gioca sotto età. Elemento la cui crescita va seguita con grande attenzione perché può riservare molte soddisfazioni.

    7

    Kangasniemi:

    altro giocatore reduce dagli europei, con la sua Finlandia. Fisicamente c’è tutto, mi sembra che si stia adattando bene ai ritmi e alle difficoltà del nostro campionato

    6.5

    Verre:

    prestazione importante, chiude benissimo sul suo avversario e si disimpegna con successo in fase di costruzione

    7

    Putsen:

    poco più di un’ora per il centrocampista svedese che gioca sotto età. Tiene la posizione ma non incide particolarmente. Come è ovvio, va aspettato che completi l’inserimento

    6

    Cerpelletti:

    Le qualità tecniche e agonistiche le ha sempre avute, a occhio mi è sembrato anche cresciuto fisicamente. Con il modulo di Carbone (due mediani e il regista leggermente più avanti) è sempre nel vivo del gioco e fa pesare le sue doti importanti

    7

    Mantini:

    il secondo nostro campione d’Europa comincia bene la stagione con una prova gagliarda e di sostanza in mezzo al campo. Elemento fondamentale per questa squadra. E non solo…

    7

    Zouin:

    E’ l’unico nostro ‘fuoriquota’ (2006) contro i due del Milan, ma di fatto lo scorso anno si era visto poco. Scatto e dribbling sono le sue armi letali (per il Milan) ma anche la precisione nei cross merita una segnalazione.

    7.5

    Iddrissou:

    E’ sempre stato potente e veloce e sin dai pulcini metteva queste qualità fisiche o sulla fascia o in mezzo al campo, dove si sdoppiava nelle incursioni (soprattutto) e nei recuperi. Atleticamente è ancora cresciuto e nel nuovo ruolo, in attesa di conferme contro avversari difensivamente più tosti, fa sfracelli.

    7.5

    El Mahboubi:

    dopo un inizio incerto, già sul finire della scorsa stagione si era imposto con alcune prestazioni importanti. Con lui e qualche altro (Zarate per esempio gioca in U20) sembra evidenziarsi che la campagna acquisti all’estero dello scorso anno non era così mediocre.

    8

    Senza valutazione tutti i subentrati, perché ormai era una partita diversa.

    Benny Carbone:

    Un esordio migliore non poteva farlo. Adesso deve solo confermarsi. Sembra avere qualche idea innovativa. Seguiamone il lavoro con interesse.

    Under 16: Inter Udinese 3-0 ( Matarrese, autogol, Salviato)

    Anche qui, partita risolta nel primo tempo, addirittura nei preimi 20′ quando ci siamo portati sul 3-0.

    Poi naturalmente gestione e , nel secondo tempo la sfilata dei cambi

    Formazione.

    Galliera

    Bettelli (Puricelli) Cassini (Tosolini) Evangelista Pirola (Vanacore)

    Limido (Piva) Pannuto (Dade) Morosi

    Salviato (Donati) Matarrese (Calò) Rocca

    Da notare che nell’Udinese giocava in porta il nostro ex Sebastiani (il figlio di Amadeus) e che nel secondo tempo è entrato per noi, da sotto età, il nuovo acquisto Vanacore.

    Giocatori che conoscevo già tutti, ad eccezione appunto di Vanacore, per cui ero curioso di vedere eventuali auspicabili progressi. E’ rimasto in panca invece l’altro nuovo arrivo, Owusu.

    Evangelista era già forte: difensore centrale, nazionale, bravo in marcatura ed elegante in disimpegno

    Matarrese era un altro molto forte, ma nella scorsa stagione era stato spesso fermo per infortunio. Ora ha iniziato alla grande e penso che vada seguito con molto interesse.

    Salviato invece era una punta a mio parere interessante, ma da aspettare perché un po’ in ritardo come maturazione atletica. Ora sembra ben avviato

    A me sono piaciuti anche Bettelli, per la personalità evidenziata e l’agonismo non disgiunto da una buona velocità; e Dade Lombardi, attaccante di colore, potentissimo, da disciplinare ma…è meglio averlo in squadra che contro.

    Interessanti i già noti Pirola e Rocca che sulla sinistra hanno devastato la difesa udinese.

    Leggermente sotto tono, rispetto alle prestazioni promettenti dello scorso anno i centrocampisti Pannuto e Limido

    Under 15: Inter Udinese 4-2 (Serantoni 3, Menegazzo)

    Partita letteralmente dominata dai nostri che si sono portati sul 4-0 a inizio ripresa e poi, un po’ per il risultato acquisito, un po’ per i molti cambi e soprattutto per due clamorosa ingenuità del portiere che per ben due volte con i piedi passa la palla all’avversario, subisce le reti che accorciano il risultato.

    Avevo molta curiosità per la prova dei nostri, campioni d’Italia U14 uscenti e con diversi nuovi in organico.

    Direi che hanno confermato i giudizi positivi che li hanno accompagnati a questo debutto, anche se ovviamente bisogna attendere prove più impegnative.

    Formazione:

    Coen

    Foroni Di Carlo* Forlani (Bagnara) Barcella

    Ferri (Omini G.) Keqi* (Palmini*) Marchesi (Omini P)

    Penta (Ariu)

    Menegazzo* (Sacco) Serantoni (Castellarin*).

    Con l’asterisco ho segnato i nuovi arrivi

    Preferisco non dare pagelle, trattandosi di ragazzi che ho visto per la prima voltae spesso neppure per l’intera partita.

    Semplicemente alcune impressioni, limitate per altro ai casi che a torto o a ragione mi hanno in qualche modo colpito

    Cohen: speriamo che si sia trattato di una giornata sfortunata, ma con i piedi ha servito 4 volte l’avevrsario, In due casi non è stato possibile rimediare, negli altri i difensori hanno recuperato.

    Foroni: grande spinta in fascia destra . Contro avversari più forti vedremo come se a cava in marcatura

    Di Carlo: centrale in arrivo dalla Romulea, mi ha veramente impressionato per la calma e l’autorevolezza degli interventi

    Forlani: grande fisico e qualità incoraggianti

    Ferri: ordine e qualità in mezzo al campo

    Keqi: grande tecnica e fantasia. Mi pare che se ne compiaccia un po’ troppo

    Marchesi: ritmo e intensità ma anche buona tecnica

    Penta: per le sue doti tecniche mi sembra da seguire con grande attenzione

    Serantoni: tre gol e tanto altro. Rapace

    Menegazzo: mi ha bene impressionato soprattuto per le progressioni con conduzione di palla e la pericolosità sotto porta

    Castellarin: pochi minuti ma interessanti.

    Naturalmente per gli altri c’è tanto tempo per…impressionarmi.

    Under 17: H.Verona Inter 1-2 (Carrara, Moressa)

    ovviamente questa partita non l’ho vista perciò mi limito alle formazioni, anche perché le mie impressioni (valutazioni sarebbe termine eccessivo) su questi ragazzi le ho già espresse più volte, anche se naturalmente data l’età sono continuamente rivedibili.

    Farronato

    Moranduzzo (Medina), Pavan Breda, Sorino

    D’Agostino La Torre Virtuani (Leoni)

    Vukaj(Fofana)

    Carrara (Franchi) Moressa (Peletti).

    In panca tra gli altri Lissi e Nese, assente Grisoni Fasana.

    Per Samir un ottimo esordio in panchina: 2 partite, 6 punti, 7 gol all’attivo, uno al passivo.

    Piace a 1 persona

Lascia un commento