
Nelle tappe di pianura è facile che i grandi corridori si lascino sorprendere da qualche fuga in uscita, commettano qualche leggerezza alla quale poi diventa quasi impossibile rimediare.
Nel campionato italiano le tappe di pianura non esistono: si tratta spesso di profili pianeggianti solo in apparenza, che possono nascondere insidie pericolosissime ad ogni svolta.
Io ho un ‘sistema’ non dico sicuro, ma collaudato per capire in anticipo se il mio ‘campione’ può vincere il giro: lo potrà fare solo se perderà pochissimi minuti (punti) preziosi nelle tappe ‘facili’, nelle quali magari sarà meno concentrato o gli capiterà di non affrontarle al top della salute.
Riuscire ad arrivare al traguardo di tappa da vincitore anche quando magari sei solo al 70% è fondamentale anche se non sufficiente.
Da questo punto di vista l’Inter ha finora corso un giro esaltante: 51 punti su 60 sono il segno di una marcia, di una continuità che sembrerebbe non lasciar spazio ai rivali.
Ma non è così, perché un corridore avversario è riuscito a salvarsi in un’infinità di situazioni critiche e a restare così attaccato al vertice della classifica, in attesa magari di una flessione del leader o, al contrario, di una sua crescita di ‘condizione’.
Il giro si deciderà sulle grandi montagne, ma le grandi montagne non saranno uguali per tutte.
Ci sono tappe importanti in cui un campione partirà con un grosso handicap costituito dagli impegni aggiuntivi che sicuramente toglieranno energie a chi vi è impegnato e accresceranno il rischio di infortuni.
Inoltre i campioni che hanno uno stile di corsa generoso, d’attacco, possono alla lunga soffrire ancor di più gli ostacoli impropri che si trovano ad affrontare.
Più volte ho sottolineato il peso, spesso determinante, degli impegni extra in una stagione massacrante.
Mi sono sentito rispondere che si tratta di poche ‘tappe’ in più.
Solo chi non ha mai giocato a calcio e non capisce di calcio non coglie la differenza tra giocare regolarmente una volta a settima e dover giocare, tra spostamenti aerei e cambi di clima, una o due finali di coppa, almeno due partite di coppa dei campioni, almeno un recupero infrasettimanale (contro l’Atalanta).
Due anni fa un recupero infrasettimanale (a Bologna) ci ha fatto perdere lo scudetto, per dire.
Perché aldilà dell’errore di Radu, un’Inter riposata e concentrata non avrebbe mai perso quella partita.
- Quest’anno l’Inter ha perso in casa col Sassuolo di mercoledì.
- Ha pareggiato in casa col Bologna 3 giorni dopo Inter – Benfica.
- Ha pareggiato con la juve 3 giorni prima di affrontare di nuovo il Benfica.
- Ha perso col Bologna in Coppa Italia di mercoledì.
- Solo a Genoa ha perso due punti in una settimana non segnata da un triplice impegno.
Credo che ce ne sia abbastanza per ammettere che, in una stagione tremenda, ogni impegno ravvicinato suppletivo costituisce un ostacolo assolutamente arduo.
Mi limito a parlare di condizione, di concentrazione, ma naturalmente il maggior numero di impegni e la loro continuità va a incidere anche sulla stessa integrità fisica dei protagonisti, per il rischio maggiorato di traumi o di lesioni muscolari.
Per questo sarebbe stato necessario vincere a Genoa, lo è stato vincere con l’Hellas, lo è stato vincere a Monza.
A Monza abbiamo dato spettacolo e questo è un ottimo segnale per le prospettive immediate.
Ma io avrei preferito vincere a fatica a Monza e anche col Genoa. Come sta facendo la juve.
Che non ha super coppe, recuperi di campionato e eliminatorie di CL.
Si dice che proprio per ovviare a questi problemi reali l’Inter ha costruito due squadre di pari valore.
Naturalmente non è così, non può essere così mai, tanto meno può esserlo per una squadra che in campionato era finita a 20 punti, in una stagione in cui per altro aveva dominato tutte le competizioni tranne il campionato e poi aveva dovuto rinunciare a 5 protagonisti, sostituendoli con altri in modo tale da ottenere una positività di bilancio di 116 milioni.
Diciamo che alcune squadra facoltosissime possono permettersi di avere alternative di pari valore IN ALCUNI RUOLI e diciamo che gli effetti di alcune rotazioni ‘sminuenti’ sono ridotti se gli altri ‘titolari’ sempre presenti possono costituire per i subentrati un sostegno, quasi un trampolino per far bene.
Perché nella juve possono entrare alcuni giovani, per altro molto talentuosi e la squadra non ne risente (continuando a vincere per un gol magari nei minuti di recupero) e l’Inter fatica se deve inserire 3-4 alternative?
A mio parere perché (o anche perché) gli inserimenti avvengono necessariamente in un complesso meno vivo, più ‘provato’.
Tu ne fai riposare due, ma gli altri disputano la terza partita in sette giorni.
Ad esempio: l’Inter tornerà da Riad con un doppio trasferimento e due partite in più o una sola partita, ma in quel caso con la delusione di aver perso una coppa.
E questo lo vivranno tutti.
Poi dovrà recuperare con l’Atalanta.
Dico questo perché sono un menagramo, o perché voglio mettere le mani avanti o per qualche altro bieco motivo?
No, lo dico perché mi sembrano elementi imprescindibili per un’analisi che voglia tentare di essere razionale e non solo emotiva.
Oggi per me sarebbe molto più piacevole scrivere: siamo fortissimi, diamo spettacolo, e chi ci ferma più?
Invece il mio ragionamento è questo:
In una situazione di difficoltà (perché nonostante il parere di Roberto per me siamo in difficoltà finanziarie) abbiamo costruito una grande squadra, della quale sono orgoglioso come dei risultati ottenuti.
Non si fanno 51 punti su 60 e non si passa il turno di CL se non si è una grande squadra.
Detto questo dobbiamo competere per vincere, non ‘dobbiamo vincere’.
Vorrei vincere più di qualunque altro tifoso, ma già avere uno squadrone mi inorgoglisce.
La partita
Sicuramente è stata una delle prestazioni più convincenti dell’intera stagione e ancor più positiva perché viene dopo un breve periodo di relativa e contenuta flessione e dopo una settimana di polemiche pretestuose.
L’abbiamo approcciata con ferrea determinazione e lucidità e siamo andati subito sul doppio vantaggio.
In queste situazioni ci sono due possibilità: o la chiudiamo e facciamo goleada, o, almeno io, ho il timore che entriamo nel secondo tempo ‘molli’ con l’intenzione di gestirla, prendiamo un gol, e soffriamo, nel migliore dei casi.
E poteva andare anche così perché, diciamo la verità, il loro gol del 2-1 andava giustamente annullato, come è stato, ma solo in virtù di una normativa che ho sempre considerato folle, sia a nostro favore che contro.
Lo spirito del gioco secondo me è chiaro: impedire che qualcuno si metta fisso ad aspettare la palla aldilà dei difensori.
Quindi perché sia fuori gioco il… colpevole deve essere aldilà dei difensori, non basta che abbia un dito, un pezzo di piede o di spalla che sporgono di due cm.
Si deve tornare alla ‘luce’ totale fra i corpi.
Detto questo, resta ancora il fatto che su un calcio piazzato ci siamo persi un giocatore in area.
Come è successo altre volte.
Le due altre fattispecie di rischio principale, per noi, sono i contropiede presi in situazioni assurde (anche ieri il rigore di Darmian è venuto da una situazione di questo tipo) e l’inadeguata chiusura sulle seconde palle o sui cross all’indietro.
Certo, giocano anche gli avversari e comunque siamo la difesa meno battuta. Ma non sempre si possono segnare 5 gol e in partite più tirate un’errore di questo tipo può risultare decisivo.
Altre considerazioni molto più entusiasmanti riguardano
- la dimostrazione di quella che io chiamo ‘tecnica collettiva’ cioè tecnica orientata al vantaggio di squadra prima ancora che al vantaggio del giocatore proponente e…
- la lucidità nelle conclusioni.
Sul primo punto, aldilà della qualità dell’avversario (poi ne parlerò) credo proprio che siamo tra le prime squadre al mondo.
Come sappiamo uscire con gli scambi sullo strettissimo, come sappiamo effettuare controlli anche difficoltosi ma già orientati a far correre un compagno è una cosa che spesso entusiasma.
Qui conta la qualità individuale, soprattutto dei centrocampisti e delle due punte (e questo spiega perché sia difficile ‘alternare’ questi giocatori), ma anche di Dima, per esempio e per certi aspetti di Bastoni e de Vrij.
Naturalmente la qualità tecnica individuale non dico che sia nulla, ma perde molta della sua ‘decisività’ se non è accompagnata da corsa, forza e freschezza mentale.
L’altro elemento è costituito dal rapporto tra tiri e gol o meglio ancora tra occasioni da gol e gol fatti.
Perché meglio ancora? Perché spesso il numero di tiri è meno significativo rispetto al numero di situazioni privilegiate da cui si scoccano.
Spesso nelle partite che non vinciamo si sente dire (anche da Inzaghi): la palla non voleva entrare, avremo fatto trenta tiri, non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, ecc.
Naturalmente lui deve dire questo, ma non è proprio così.
Se fai 30 tiri in porta e non segni, magari ci sarà anche un po’ di sfortuna, ma di sicuro le azioni non le hai costruite con la necessaria lucidità e/o le conclusioni non erano così agevoli come si pretende.
Ieri abbiamo concluso sette volte nella luce della porta e segnato 5 volte.
D’accordo due erano rigori, ma di solito un difensore ricorre al fallo in area in una situazione di pericolo gravissimo, alla quale eravamo arrivati con la manovra.
Ecco, secondo me non è un caso, proprio sul piano del gioco, che quando facciamo una bella prestazione abbiamo una percentuale altissima di realizzazioni sui tiri nello specchio e quando calciamo molto senza segnare siamo più confusi e imprecisi anche nella manovra.
Il problema è sempre la lucidità fisica e mentale e a questo sempre si ritorna, non dimenticando che il nostro modo di giocare è più dispendioso di quello di altre squadre.
Infine una considerazione: partita bellissima, convincente, dicevamo, ma la prestazione dell’avversario come è stata?
Perché certamente in qualche modo una correlazione di fattori deve essere valutata.
A mio parere il Monza ha confermato di essere una buona squadra, da media classifica.
E non è poco, abbiamo faticato e/o non vinto anche con squadre ben inferiori.
Ma i brianzoli secondo me hanno commesso un paio di errori nell’impostazione della gara che ci hanno agevolato.
Dani Mota punta centrale non riusciva a far salire la squadra, non dava profondità, in pratica per tutto il primo tempo si è visto pochissimo.
Aggiungiamoci che sulla destra Ciurria, oltre a vedersi pochissimo, non riusciva a contenere Dimarco e che Valentin, sotto punta di sinistra risultava ben contenuto ed era oggettivamente in difficoltà, perché è noto che preferisce partire da destra e rientrare sul sinistro.
Pessina e Colpani pertanto trovavano poca collaborazione nei compagni di reparto e venivano chiusi dai nostri con relativa facilità.
La riprova sta nel fatto che il miglior Monza lo abbiamo visto nella ripresa, quando Ciurria è passato a sinistra (prima di venir sostituito dal più concreto Kyriakopulos) ma soprattutto quando è entrato Colombo come punta centrale, per un centrocampista, col passaggio al 4231
L’ex milanista non ha combinato granché, ma ha consentito a Dani Mota di sottrarsi alla marcatura dei centrali interisti e di uscire per il campo a proporsi negli spazi dove la sua fantasia e agilità gli hanno permesso di creare qualche pericolo.
L’altro elemento è questo: non c’è dubbio che complessivamente il Monza sia una buona squadra, perché soprattutto da centro campo in su dispone di diversi elementi (Pessina, Colpani, Carboni, Mota, per certi aspetti anche Colombo e, non ieri, Ciurria) che possiedono buone qualità, ma i brianzoli almeno ieri forse avrebbero dovuto proteggere di più una difesa che alla lettura dei nomi non appariva eccezionale e nei fatti non si è rivelata tale.
Scrivo per degli interisti e quindi non mi è difficile ricordare che parliamo di un reparto interamente composto da tre nostri ex difensori (D’Ambro, Gaglia, Caldirola) dei quali i primi due sono stati sempre oggetto di contestazioni e insulti (anche sul blog c’era chi li definiva giocatori da serie C) e uno di loro tra l’altro giocava in un ruolo inusuale, mentre il terzo ha avuto una carriera abbastanza oscura.
Tutto ciò non sminuisce la nostra prestazione perché più o meno con questi difensori il Monza sta disputando un ottimo campionato, ma è probabile che un po’ di protezione in più avrebbe reso più difficile il nostro lavoro.
Un breve riassunto delle situazioni di gioco più interessanti a questo punto forse ci può consentire di trovare conferma delle affermazioni condotte sin qui, in positivo soprattutto, ma anche per qualche aspetto in negativo.
La cronaca essenziale
Dopo 2 minuti Dima da dentro l’area, un po’ defilato, ha la possibilità di calciare a rete. E’ una buona occasione, non una grande occasione, nel senso che da lì puoi senz’altro far gol. Ma se lo fai è stata una tua mezza prodezza, non una conclusione agevole
Al 7′ dopo un ‘altra bella nostra combinazione, Lauti devia di testa verso la porta e Gagliardini respinge la conclusione con la mano larga e alta.
Rigore e gol di Calha.
Passano tre minuti e Lauti raddoppia: altra azione irresistibile iniziata da una progressione di de Vrij che trova Miki. Questi apre per Dima che si invola e serve una palla radente sulla quale Lauti deve solo infilare.
Poi abbiamo qualche altra occasione meno netta, come il cross di Dima sul quale Thuram si proietta calciando fuori di poco.
Si prosegue così sino al 28 quando una punizione di Colpani da sinistra trova impreparata la difesa interista: Caldirola, un po’ di spalla, trova Pessina lasciato solo, per fortuna in fuori gioco di pochissimo, il che rende nulla la sua conclusione.
Passato lo spavento torna al proscenio l’Inter, prima con un destro violento ma impreciso di Thuram dal limite, su assist di Miki, poi con due conclusioni pericolose, prima di Miki di testa in tuffo, fuori di poco, poi di Thuram dal limite, dopo un servizio di Lauti.
A inizio ripresa, dopo i cambi brianzoli si vede un po’ di più in avanti il Monza con qualche iniziativa briosa di Dani Mota e qualche percussione di Kyiriakopoulos. Ma sostanzialmente l’Inter resta in controllo.
E infatti dopo un quarto d’ora i nostri triplicano con una perfetta verticalizzazione Calha – Miki, Thuram, con quest’ultimo che appoggia al turco per la conclusione irresistibile.
Mentre l’Inter trova spazi invitanti in ripartenza, il Monza cerca il tutto per tutto.
E a una ventina di minuti dal termine potrebbe riavvicinarsi al rientro in partita: eccesso di sufficienza del Toro (l’unico errore) che sbaglia un appoggio facile, immediata verticalizzazione del Monza con l’Inter scoperta.
Dani Mota entra in area palla al piede e Darmian (che secondo me potrebbe limitarsi a controllarlo) lo tocca. Rigorino. Ma la cosa importante è che non si può prendere gol in contropiede quando stai vincendo 3-0 fuori casa a 20′ dal termine.
Sul 3-1 il Monza tenta il tutto per tutto: Kyriakopulos ha due buone occasioni ma sulla prima para Sommer, sulla seconda calcia fuori.
E’ l’ultimo sussulto, poi c’è solo l’Inter che, ormai padrona del campo, arrotonda il bottino con le ultime due reti.
Se andiamo a vedere le statistiche, sembrerebbe che l’Inter abbia costruito sedici azioni da gol contro sette.
Ma la realtà che conta è quella delle conclusioni in porta e qui il rapporto per noi è straordinario: 5 gol su 7 tiri.
Vero che anche loro fanno un gol su due tiri, per altro su rigore: la media sembra alta ma in realtà si calcola su cifre veramente irrisorie.
Questi dati certificano la lucidità della nostra prestazione: a parte il rigore abbiamo concesso solo un tiro in porta e, sempre a parte i rigori, abbiamo segnato tre gol con 5 tiri in porta.
Ma anche dati che sembrerebbero in contrasto, secondo me confermano questo elemento: per esempio sono solo 331 i passaggi riusciti, contro gli oltre 600 dei brianzoli e anche la percentuale di passaggi riusciti sui passaggi tentati non è altissima (85%) questo perché secondo me abbiamo cercato più la verticalizzazione che lo sterile fraseggio.
Per il resto, alta percentuale di cross riusciti (10 su 14) e basso numero di dribbling (3 contro 7 dei monzesi)
L’interpretazione sul numero dei passaggi sembra confermata anche dalle statistiche individuali, perché come numero e percentuale di passaggi riusciti dominano i monzesi, con il solo Miki tra i primi 5.
E addirittura Gagliardini è al primo posto in entrambe. Questo potrebbe significare, a mio parere che noi abbiamo osato di più e che loro se la passavano sull’uomo libero più vicino non trovando sbocchi.
Sempre a livello di situazioni individuali, c’è da dire che Valentin è primo per passaggi riusciti sulla tre quarti, secondo per passaggi chiave e terzo per dribbling.
Buone notazioni che contrastano in parte con le sensazioni impressionistiche: a me infatti la nostra giovane promessa era parsa piuttosto fuori dal gioco.
La buona condizione generale sembra confermata dai dati complessivi sulla corsa: abbiamo fatto più km di loro e a una velocità media superiore.
Sempre a livello di curiosità notiamo che Miki è quello che ha corso di più, davanti a Gagliardini, Colpani, Thuram e Carboni.
Asllani ha tenuto la più alta velocità media (ma per poco tempo…) davanti a Miki, Kyriakopulos e Colombo, mentre Thuram con oltre 34 km/h ha tenuto la punta di velocità più elevata, precedendo Colombo e Bisseck.
Le pagelle
Sommer:
ha preso un gol su rigore e ha fatto una parata non difficile. Per il resto puntuale nelle uscite (non sempre sicuro nella presa) e solo discreto con i piedi, nulla a che vedere in questo esercizio con Onana e neppure con Handa.
6.5
Pavard:
se la cava senza particolari affanni anche se non sembra ancora tornato alle condizioni di forma di inizio campionato
6.5
(Bisseck:
s.v.)
de Vrij:
né Dani Mota quando gioca centrale, né Colombo lo impensieriscono in fase difensiva. Sontuosa l’intuizione che è all’origine del secondo gol.
6.5
Bastoni:
da quella parte nessun pericolo, perciò può spingere, sovrapponendosi o dedicarsi alle aperture profonde. Una sicurezza.
7
(Acerbi:
una ventina di minuti in tutta scioltezza.
6)
Darmian:
nelle ultime due partite ha causato due rigori, anzi due rigorini che probabilmente non erano tali, ma in area lui deve essere più attento. Per il resto, normale amministrazione.
6
Barella:
rendimento costante (titolare in 19 partite di campionato su 20) su livelli elevati. Non si può chiedergli di prodursi ogni volta anche in numeri di alta scuola, ma per ritmo e intensità resta irrinunciabile.
6.5
(Frattesi:
una mezz’ora per sfogare la sua voglia di far bene e dimostrare che può starci in qualunque squadra. Corre, lotta e si procura il rigore.
6.5)
Calhanoglu:
prestazione eccezionale, a prescindere dai due gol. Fa tutto e tutto benissimo. Mezzo voto in meno per l’ammonizione rimediata (per la verità già in un paio di occasioni si era prodotto in interventi inutilmente fallosi). Non credo alla tesi per cui si sarebbe immolato onde saltare la Viola e non rischiare la juve, perché a Firenze senza di lui sarà durissima
7.5
Asllani:
una prova di piena sufficienza. Certo non è (ancora?) Calha.
6
Mkhitaryan:
non finisce più di stupire. Giocate di straordinaria qualità, intelligenza calcistica fuori dal comune. Poi si dice: si, ma è vecchietto. Vai a guardare e scopri che è tra quelli con più gamba, ritmo e intensità.
8
Dimarco:
per settanta minuti è una freccia imprendibile su quella fascia e costringe il povero Ciurria a inseguirlo senza prenderlo mai. Può anche sbagliare uno o due cross, o qualche conclusione, ma stai tranquillo che prima o poi la grande giocata (come sul gol di lauti) te la regala. Nel finale è sempre stremato.
7
(Carlos Augusto:
venti minuti a fare il suo, senza particolari squilli ma con sicurezza e tranquillità.
6)
Thuram:
grande prestazione condita da un bel gol e un assist splendido. Stupisce, con la sua mole, l’abilità di controllare e giocare la palla sullo stretto.
7.5
Lautaro:
si procura il rigore che sblocca la partita, segna un gol da prima punta vera e realizza il rigore con freddezza. Ispirato per tutta la partita, sbaglia una sola palla per eccesso di confidenza sul 3-0. Di norma è straordinario anche nel recuperare e poi giocare la palla lontano dall’area avversaria.
8
All. Inzaghi:
partita perfetta, anche se bisogna riconoscere che almeno nel primo tempo il suo dirimpettaio lo ha un po’ …aiutato. Quando la squadra ha tutta la settimana per preparare il match lui difficilmente sbaglia. Forse poteva dare qualche minuto di riposo alle punte, ma sulle sue decisioni hanno pesato i cartellini presi da alcuni dei suoi e le condizioni …sfinite di qualche altro.
7.5
Under 19: juventus – Inter 1-0
L’Inter perde la prima partita in campionato proprio nel match in cui trova conferma un’ antica e eterna legge del calcio: se sei più debole dell’avversario puoi sperare di farcela (sperare, non averne la certezza) solo se lo aspetti, chiudi tutte le linee di passaggio, col tempo gli fai perdere lucidità e poi se hai un giocatore con i colpi lo trafiggi.
Oggi l’Inter era nettamente superiore alla juve e se i bianconeri avessero affrontato la gara a tutto campo, sarebbero andati incontro a una dura punizione.
In realtà hanno concluso a rete in una sola occasione, quella del gol, hanno costruito pochissimo, ma difeso benissimo con un blocco solido, fitto e determinato.
Naturalmente perché il giochino riesca serve anche la… collaborazione degli avversari, ma in queste condizioni è più facile che la si possa… ottenere.
E L’Inter oggi ha collaborato gentilmente, sbagliando davanti qualcosa di troppo e presentando qualche giocatore non al top, forse anche per effetto del duro match infrasettimanale contro il Torino. Per qualche altro però è già da diverse partite che si è verificato un calo nelle prestazioni.
In settimana la squadra ha perso sul mercato due attaccanti come Zuberek, che oggi avrebbe fatto molto comodo, e Vedovati.
Gli uomini di Chivu hanno dominato per tutto il primo tempo, in totale controllo della partita e riuscendo a creare diverse occasioni pericolose.
La juve appariva una squadra solida (un po’ …Allegriana per intenderci) ma con un gioco quasi esclusivamente votato a distruggere, e senza giocatori che potessero inventare alcunché, a differenza della prima squadra.
Anche la ripresa continuava su questo tono, almeno fino al momento dei cambi che, appunto…cambiavano la partita.
Tra i bianconeri entrava una nostra vecchia conoscenza: quel Scienza che nelle giovanili minori in nerazzurro aveva fatto sfracelli e segnato valanghe di gol (molti davvero entusiasmanti) e che poi la juve ci aveva sottratto.
Non sarebbe certamente stato sufficiente a capovolgere la situazione se noi non avessimo regalato ai diversamente onesti la partita, con cambi inadeguati e con un atteggia mento tattico presuntuoso.
Tutti all’attacco, sconsideratamente, e metà campo intera libera per loro l’unica volta che un nostro difensore ha perso un duello in mezzo. Vinto il primo contrasto Scienza ha servito sulla sinistra in profondità Pagnucco ed è andato a raccogliere, indisturbato, il passaggio di ritorno.
Poi, dal limite ha lasciato partire un diagonale angolato, preciso ma non fortissimo, che ha sorpreso il nostro portiere.
Ma le premesse si erano già viste, perché se tu togli Sarr soprattutto, ma anche Kamate, Quieto, Aidoo e Stankovic e, a parte Bere, unico cambio almeno… alla pari, inserisci Miconi, Zanchetta, Spinaccè e Djallo, vuol dire che vuoi provare a vincere, mettendo freschezza atletica la posto di qualità ed esperienza, ma sei quasi rassegnato a perdere.
Io non discuto i motivi di questi cambi, che non mi sono noti e hanno di sicuro valide ragioni, ma resta il fatto che la squadra si è stracciata, ha perso i punti di riferimento e davanti le è venuta meno la pericolosità.
Non è una critica ai subentrati, ma al momento Miconi non vale Aidoo, Zanchetta non ha l’esperienza di Stankovic, Spinaccè non ha la forza nelle gambe di Sarr e soprattutto Djallo appare un pesce fuor d’acqua in una squadra di questo livello.
Spiace, perché magari poi la juve vincerà il campionato, ma al momento oggettivamente come valore tecnico tra noi e loro non c’è partita.
Nemmeno quando alcuni nostri big sono sotto tono, come Akinsanmiro e Kamate che sullo zero a zero ha sbagliato un’occasione clamorosa.
Speriamo che la teoria del ‘corto muso’ sia vincente solo qui e non nel calcio dei grandi.
Le pagelle
Calligaris:
ho letto che non avrebbe responsabilità sul gol subito, ma non sono convinto. Tiro angolato ma non fortissimo e scoccato da fuori. Per me non ha avuto la spinta necessaria. Per il r esto ha assistito alla partita.
5.5
Aidoo:
finché c’è lui Pagnucco non si vede proprio se non in ripiegamento. Il suo sostituto se lo fa sfuggire sulla corsa e avviene il disastro. In fase di spinta però Mike è più confusionario del solito.
6
(Miconi:
si fa saltare sulla corsa e viene il loro gol. Ha fatto quel che ha potuto nella circostanza.
5.5)
Stante:
ancora una volta il migliore della difesa. Se in 90′ la juve ha tirato a rete una sola volta (il gol) il merito è anche suo. Implacabile in marcatura, sempre potente e sicuro.
7
Stabile:
una buona prova per quasi tutta la gara. Poi è lui che dovrebbe andare a chiudere su Scienza, ma dovrei rivedere l’azione al rallenty per avere certezze. Comunque anche se fosse un ‘ritardo’ pnon può annullare una buona prestazione complessiva.
6.5
Cocchi:
solite volate, solita personalità, soliti cross. Un po’ meno lucido del solito nelle giocate decisive in avanti.
6
Stankovic:
un primo tempo da dominatore del centro campo, con chiusure sapienti, lanci e geometrie. Cala alla distanza e Chivu lo sostituisce con il giovane Zanchetta che però non riesce a incidere
6.5
(Zanchetta:
entra nel periodo peggiore e non riesce a dare una svolta, come era prevedibile.
s.v.)
Di Maggio:
si conferma giocatore di livello superiore, almeno per la categoria. Corsa, pressing alto, qualità tecniche. Vede pure la porta, ma oggi in un’occasione è sfortunato e per il resto forse comincia anche lui a sentire la fatica.
7
Akinsanmiro:
sempre tanta foga, tanto impegno, ma la lucidità non è più quella di inizio stagione.
6
Sarr:
un vero e costante percolo per la difesa bianconera. Per almeno due volte va vicinissimo al gol che non viene anche per un po’ di sfortuna, soprattutto in occasione di una mischia furibonda. Mette in difficoltà tutta la difesa con i suoi strappi e sulle palle alte. Consente alla squadra di giocare di manovra o di cercare subito la profondità. Incomprensibile per me la sostituzione.
7+
(Spinaccè:
la perdita di Zuberek come punta di riserva è grave. Spina è interessante ma al momento non ha la forza fisica per imporsi in categoria. Spesso si fa pescare in fuorigioco.
5.5)
Kamate:
sbaglia un gol incredibile e più in generale è l’ombra del giocatore visto nella prima fase del campionato. Nonostante questo è irrinunciabile per la nostra squadra.
5.5
(Djallo:
non è pronto per questi palcoscenici e lo si sapeva. Non gli riesce nessuno spunto e in alcune occasioni commette falli in attacco controproducenti. Speriamo che l’altro canadese appena arrivato in prima squadra …non sia di questa stoffa.
5)
Quieto:
ha tecnica e fantasia , ma è leggerino e contro difese fisicate e compatte come quella juventina fatica a inventare giocate .
5.5
(Berenbruch:
forse l’unico cambio, che non è… a perdere. Qualche spunto da ala sinistra, arrivando sul fondo e mettendo in mezzo, gli riesce.
6+)
All. Chivu:
diversi giocatori importanti non sono al top, nell’insieme forse la squadra accusa la fatica dell’impegno infrasettimanale contro il Toro. Le sostituzioni saranno certamente giustificate, ma dal di fuori la logica sfugge.
5
Luciano Da Vite
Alcune riflessioni sparse sulla partita di sabato.
Importantissimo il rientro di Dima che offre molti più sbocchi offensivi del pur buono Carlos Augusto.
A proposito di fasce, qualcuno ha news sul perchè Dum non si sia ancora ripreso il suo posto? Darmian è encomiabile ma ormai quel ruolo non può, a mio avviso, più farlo per carenze atletiche, se non per frazioni di match a protenzione del risultato.
Inzaghi ha scelto di non togliere punte: forse un caso, o forse un segnale per dare stabilità al resto della squadra. Come per dire: quello è il reparto a cui non rinuncio ai due totem, anche in match abbastanza tranquilli, chi entra sa di poter contare sui due.
Se le squadre non si chiudono noi tendiamo a fare molto bene: penso anche a match contro Bilan, Fiorentina, Lazio, ecc. team buoni – molto più di Genoa o Verona – ma che ci lasciano giocare. Questa mi pare una costante del calcio Inzaghiano che non ha mai fatto affidamento e nemmeno mai potuto/Voluto contare su un Djuric (er fare un esempio), ossia un centravanti a cui buttare in area palloni per spizzate e colpi di testa.
Sul mercato: non credo siano tutte rinunce forzate, molte sono scelte e, soprattutto, troppi sono gli elementi non noti per poter dire avevamo in pugno tizio ma non abbiamo chiuso per denaro.
Io sostengo solo una cosa: laddove per carenze finanziarie non puoi prendere il meglio, occorre provare almeno ad avere fisicità. Ad alti livelli la solo fisicità non è sufficiente, ma in Italia contro molti team può per bastare per “integrare” un nocciolo duro comunque buono. Anche se questa fisicità non è accompagnata da esperienza perchè è ovvio che la combo fisico-esperienza costa.
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Storicamente nel dibattito, che comunque considero fuorviante, fra ‘atletofili’ e ‘tecnicofoli’ io sono spesso dalla parte dei primi.
Mi spiego. In realtà il dibattito è fuorviante perché per arrivare a certi livelli non si può non essere decenti in entrambi gli ambiti.
Nessuno è così stolto da pensare che si possa giocare in a da asini molto atletici o da professori inetti.
Però non c’è dubbio che tra un Pogba e un Borja Valero ci siano differenze sia di potenza che di tecnica e intelligenza.
Quindi le preferenze si esprimono su differenze contenute di livelli.
Seguendo le giovanili, ho visto miriadi di casi di giovani spettacolari tecnicamente, che sono arrivati…in D perché a maturazione avvenuta non hanno raggiunto la forza fisica o la velocità necessarie per competere tra i pro. Qualche esempio clamoroso: Mastour, ma anche i nostri Justice, Mira, Tassi, Del Piero, Pedrabissi, Bandini Garritano soprattuto Spaviero ecc., o addirittura ragazzi più che discreti fisicamente come Marchino Sala, Schirò, Grassini e Merola.
Per contro non sempre ovviamente, ma ho visto giovani tecnicamente modesti, ma con grandi doti atletiche arrivare magari non all’Inter, ma in serie a o b.
Quindi resto dell’idea che in astratto le doti atletiche, purché non disgiunte da discrete competenze tecniche sono preferibili.
Se parliamo di prima squadra attuale però non ho le stesse certezze: mi sembra che il fortissimo e costoso (è un nazionale tra l’altro) Frattesi fatichi a toglier il posto a Mikhi e il certamente più atletico Carlos Alberto a prendere quello di Di marco.
Ne deduco che non esiste un discorso assoluto: dipende dalla quantità di doti di cui uno è carente e da quanto è ricco delle altre, dipende dal contesto in cui ci si deve inserire e anche dal ruolo
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Gestione Supercoppa. Come la approccereste voi?
Io tra semifinale ed eventuale finale farei un sostanzioso turnover e punterei le fiches teoricamente migliori sulla prima partita xchè secondo me sulla carta la Lazio in questo momento per noi è più temibile di Napoli o Fiorentina.
In semifinale schiererei questi giocatori: Sommer, Dumfries, Dimarco, Acerbi, Pavard, Bastoni, Frattesi, Calhanoglu, Lauti, Miky, Thuram.
Spazio agli altri membri della rosa nell’eventuale finale: Sommer, Darmian/Buchanan, C. Augusto, De Vrij, Bisseck, Frattesi, Calhanoglu, Arnautovic, Barella/Miky, Thuram/Sanchez
Voi che ne pensate?
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Kelle, anch’io farei un po’ di turno over nella (eventuale) seconda partita. probabilmente è vero che la Lazio sulla carta al momento è l’avversario più pericoloso, ma soprattutto, dopo il ritorno in Italia avremo partite che andranno affrontate con la squadra al top. Chi gioca la prima partita avrà tempo per recuperare. Chi giocherebbe la seconda, molto meno
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Sicuramente serve una base tecnica almeno discreta, concordo pienamente.
Augusto, l’esempio che hai fatto, non sarà mai Dimarco per tecnica (peraltro Dima ha due gambe esplosive pur in un fisico relativamente minuto) ma è il prototipo di torello nel pieno dlle prorie forze che ci sta alla grande nei 22 di un team italiano in questa fase storica.
Forse tra 5/6 anni, quando il fisico iniziarà a mostrare il conto, la non eccelsa tecnica inizierà a pesare e il ragazzo si dovrà accontentare di livelli più bassi.
Ma per adesso è il prototipo di giocatore che serve con risorse limitate. Ci aggiungo anche Bisseck, che sicuramente deve migliorare in molte cose ma già ora, di solito fisico, è una presenza importante, molto più di quanto non lo fosse, per pescare nel passato, Matteo Ferrari, difensori pulitissimo tecnicamente ma a cui mancavano chili e grinta per potersi affermare ad alti livelli
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Concordo, del lotto presente in Arabia i laziali ad oggi mi sembrano i più temibili.
Occorre anche vedere che ritmo avrà la partita: se controllato il problema possono essere infortuni ma non tanto la fatica.
In ogni caso mi sembra che oggi le formazioni siano decise anche dalla telemetria registrata in allenamento per cui da questo punto di vista mi fido delle scelte che saranno compiute.
Spero solo Dumfries possa essere recuperato pienamente in quanto è troppo importante per dare sbocchi anche a destra e risultare meno monotematici. In attesa del canadese anche se Inzaghi ha dichiarto che ci vorrà tempo per il suo inserimento e sappiamo che il nostro tecnico non è uno che lancia facilamente i nuovi arrivati, basta vedere la gestione di Frattesi
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Su Djalo ho letto da più parti che l’Inter aveva fatto l’offerta per prelevarlo a gennaio e prestarlo al Genoa ma il ragazzo avrebbe declinato in quanto a Torino vede meno concorrenza nel reparto difensivo rispetto ai nerazzurri.
Ecco, questa mi sembra una lettura decisamente verosimile
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si, mi sembra verosimile. Ciò non toglie che lo avevamo in pungo e che se gli avessimo dato un paio di milioni in più, probabilmente avrebbe accettato…il sacrificio.
Sembra che Taremi sia vicinissimo (per giugno) . C incordo con Roberto che sarebbe il sostituto ideale (poi parlerà sempre il campo) per Arna. Non per Sanchez, che è un altro tipo di giocatore. la seconda punta rapida fantasiosaforte del dribbling secco continuerebbe a mancarci, anche se forse si punterà sulle fasce, dove Di Ma e il Canadese, se si confermerà forte nel dribbling potrebbero creare la superiorità numerica. A me non dispiace Gundmunsson al quale sembra siamo interessati: otto gol e due assist in 18 partite all’esordio in serie A non è un bottino malvagio e contro di noi mi è piaciuto. L’hanno preso a Genoa per poco. Non potevamo prenderlo noi (o comunque investire, come sollecita Roberto su giocatori di questo tipo)? Secondo me non potevamo farlo perché non siamo il Genoa. Certo che se poi Sanchez delude c’è rammarico, ma, ripeto non si deve guardare il singolo affare. Piuttosto il successo o meno di una politica
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Riguardo gli attaccanti per il prossimo anno adesso sparo una ca..ata.
Chiaramente confermerei la Thu-La. Ancor più chiaramente non rinnoverei a Sanchez. Su Arnautovic continuo a sperare (o a illudermi?) che non sia stato una cappella clamorosa dei nostri dirigenti, anche perchè costa tra cartellino e ingaggio una più che discreta somma e dubito che abbia mercato. Per cui lo confermerei come centravanti boa di riserva. Al posto di Sanchez io prenderei …. udite udite ……. Moise Kean. Per me in una squadra tatticamente ben organizzata come la nostra che produce un certo volume di gioco offensivo e tante occasioni da rete avrebbe un rendimento molto maggiore che non nella Juve. In fin dei conti in questa Juve sembrano inadeguati anche due attaccanti fortissimi (e costosissimi) come Vlahovic e Chiesa. Per me Kean ha potenzialità notevoli che non è ancora riuscito ad esprimere e ha delle caratteristiche che si abbinerebbero benissimo sia con Lauti che con Arnautovic. Thuram nemmeno lo cito perchè con lui farei una discreta figura anche io.
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Non so, Kelle, non sono del tutto d’accordo. Per me Kean è un fortissimo contropiedista, ha bisogno di spazi salta l’uomo (eventualmente) sulla corsa, non in dribbling e non aggiungerebbe estro. Personalmente io che pure sono un ‘atletista’ preferirei un giocatore tipo Colpani, Gudmunsson, Baldanzi. Dell’Empoli mi piace davvero molto un centrocampista: fazzini .
Se potessimo cedere subito Sanchez e dovessimo riportare a casa un giovane, per il momento preferirei Seba a Valentin (tanto giocherebbero pochissimo entrambi)
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La juve grazie a un grandissimo allenatore ha retto un intero girone senza perdere colpi in virtà di un prodigioso equilibrio tattico. Adesso con la condizione al top ritrovata dai migliori può permettersi di essere più ambiziosa. Noi il meglio temo che l’abbiamo dato, al amssimo possiamo confermarci, ma sarà difficilissimo con tutti gli impegni. Loro hanno ancora notevoli margini di crescita. Purtroppo, per me è così
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Prendendo a riferimento le ultime 4 stagoni, dal post-Sarri ad oggi, la Juventus è stata con ampio distacco sulla seconda la squadra con il costo rosa (ammortamenti + ingaggi) di gran lunga più alto d’Italia. Tanto che ha chiuso sitematicamente il bilancio con sanguinose perdite (addirittura più elevate di quelle dell’Inter). Perdita sanguinosa a bilancio che sicuramente ci sarà anche quest’anno. La notizia non è che quest’anno sia in lotta per lo scudetto. La notizia è che non lo sia stato nei tre anni precedenti. In tutto ciò Allegri, insieme al nostro ex amatissimo Mourinho, è per distacco il tecnico più pagato d’Italia. In questo quadro tutti i media mainstream stanno facendo passare la Juventus per una underdog tipo la Fiorentina di Italiano o il Bologna di Thiago Motta che sarà un successo se arriverà quarta e un miracolo sportivo (tipo il Verona di Bagnoli) se vincerà lo scudetto contro la supercorazzata Inter. La qualità e la serietà dei nostri organi di informazione è semplicemente ridicola.
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“La notizia non è che quest’anno sia in lotta per lo scudetto. La notizia è che non lo sia stato nei tre anni precedenti”
Esattamente! Ed è ciò che la stampa – se così possiamo chiamarla – italiana sta invece smontando per dare pressione a noi e toglierla a loro.
La gobba e Allegri vegono da due anni di fallimenti clamorosi in relazione alle potenzialità della rosa che sono, per il livello italiano, di prim’ordine. Anche quest’anno hanno alternative in panchina estremamente valide che danno freschezza atletica alla squadra, la base del loro gioco (se possiamo chiamarlo così). Contrariamente a noi che caliamo verticalmente allorquando si pesca dalle seconde linee (tranne 3/4 elementi).
Purtroppo temo anche io che siano favoriti per la corsa al titolo anche in virtù di aiuti che non tardranno ad arrivare al bisogno.
Noi abbiamo cestinato lo scudetto di due anni fa in cui tecnico non ha gestito in modo maturo una situazione in cui tutte le concorrenti pià temibili (gobba e Napoli) si erano sciolte come neve al sole.
Quest’anno secondo me abbiamo un’unica chance: dargliele nello scontro diretto. Questo potrebbe intaccare la loro autostima e far salire la nostra.
Almeno vendiamo cara la pelle
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Sono solo parzialmente (molto parzialmente) d’accordo sulle analisi di Kelle e Roberto, perché senza voler criticare nessuno, mi sembrano notevolmente riduttive, trascurando una serie di elementi dai quali non si può prescindere.
L’unica cosa su cui concordo totalmente è il discorso sui giornali servi.
E’ un gioco delle parti: Allegri finge di volare basso, da bravo allenatore, per togliere pressione ai suoi; gli scrivani assoldati ne magnificano le imprese per mettere pressione agli avversari e euforizzare l’ambiente.
Sul resto non sarei così perentorio.
Io sono un tifoso all’antica a inizio stagione non studio i bilanci ma guardo le rose delle varie squadre considerandole non come ‘assoluti’ ma come elementi di un processo.
Naturalmente, soprattuto per la mia squadra non è che trascuro totalmente il fattore investimenti.
Mi è chiaro che se abbiamo dovuto realizzare un utile di bilancio di 116 milioni (calcio e finanze), difficilmente saremo più forti dell’anno prima.
Anche se non è del tutto impossibile, perché fortunatamente nel calcio le spese contano, ma non c’è sempre un rapporto diretto spese risultati.
Ma soprattutto guardo le posizioni di chiusura dell’anno precedente (mi interessa il processo, non le situazioni avulse dallo stesso) e constato che abbiamo vinto tutto il possibile a livello di coppe italiane, siamo arrivati in finale di CL e l’abbiamo persa, contro la squadra più ricca del mondo, solo perché Romelu giocava ormai…contro di noi.
Ma abbiamo pagato queste performance con un risultato modesto in campionato.
Dove comunque, se si eccettua un Napoli che ha imbroccato la stagione della vita, siamo arrivati a due punti dalla seconda (che però non ha vinto null’altro, al contrario nostro).
Dunque per me ad agosto affrontavamo il campionato con la consapevolezza di avere una squadra forte, competitiva. Probabilmente indebolita ma forse no (nonostante l’attivo di bilancio).
Avevamo perso giocatori importanti: Lukaku Dzeko Skriniar, Brozovic Onana oltre a quattro giocatori Handanovic, Gaglia D’Ambro, Correa che non erano più titolari.
Bisognava verificare se Thuram Arna Sanchez potevano rendere come Lukaku Dzeko Correa; se Sommer non avrebbe fatto rimpiangere Onana, se Asllani poteva essere subito la controfigura di Brozo, mentre Frattesi era sicuramente un progresso rispetto a Gagliardini e il cambio Skriniar Pavard si poteva ragionevolmente considerarlo indolore.
Quando faccio queste valutazioni ‘impressionistiche’ non le faccio MAI coinvolgendo la realtà (le prestazioni) dell’ultimo campionato.
Nelle previsioni, confronto aspettative con aspettative, non fatti con aspettative perché secondo me è sbagliato: si è infortunato o ha avuto una cattiva stagione x lo scorso anno, come potrebbe averla Y quest’anno, come si fa a sapere?
O confrontiamo due preventivi o confrontiamo due consuntivi. Tertium non datur.
Dunque la mia opinione iniziale era questa: ci siamo leggermente indeboliti, soprattutto in avanti, ma eravamo una squadra forte e nel complesso lo siamo rimasti.
Come sarebbe andata la stagione?
Dal mio punto di vista (preventivo) saremmo stati ancora protagonisti, se nessuna squadra si fosse involata: il Milan non mi convinceva per una fuga, il Napoli aveva perso Spalletti e qualche giocatore, restava forte ma non era probabile vederlo ancora in fuga.
Roma Lazio e soprattutto juve facevano parte del gruppetto di testa.
Ma la Lazio che non si era rafforzata, a mio parere, tuttavia veniva da un secondo posto e non aveva sconvolto rosa e guida tecnica. Quindi qualche vantaggio su chi aveva cambiato molto c’era.
La Roma secondo me si era un po’ rafforzata, non da primato, ma poi i fatti sembrano aver dimostrato che questo miglioramento non c’era stato.
Restava la juve.
Dall’Inter di Herrera in poi io ho assistito al declino di tanti squadroni, in Italia e all’estero e alla difficoltà di azzeccare subito le ricostruzioni. Anche da parte di società che potevano spendere moltissimo.
La juve veniva da un ciclo di 8 campionati vittoriosi. Era ovvio che avrebbe dovuto rinnovare in modo consistente e sostituire i pilastri dominatori con altri altrettanto dominatori e subito: spendendo o non spendendo, non era facile.
Emblematicamente dopo l’ottavo scudo di Sarri questo processo di rinnovamento è stato avviato con un allenatore giovane: Pirlo.
Pirlo però (non so ancora quali siano le sue reali capacità) non ha completato il processo di trasformazione, ma lo ha ‘accompagnato’. Logico che non si potessero cedere insieme tutti i gloriosi titolari, ma qualcuno è rimasto (e poteva essere un aiuto per i nuovi o rivelarsi ormai un punto di debolezza).
Così Pirlo ha potuto contare ancora su qualche campione al tramonto e ha affiancato loro qualche giovane incognita.
Dall’ultima stagione vittoriosa la juve ha ceduto:
Buffon
Bonucci
Chiellini
De Ligt
Demiral
Douglas Costa
Pjanic
Kedira
Ramsey
Matuidi
Cuadrado
Betancur
Dybala
Higuain
CRonaldo
E qualche altro.
Ha speso sicuramente molto, ma ha dovuto ricostruire in pratica quasi tutta la rosa.
Che la transizione fosse complessa e richiedesse tempo, per me era certo, anche se avevo pure il timore che, grazie alle spese enormi sostenute, i tempi si potessero accorciare.
Fallito l’esperimento avveniristico Pirlo, la juve ha affidato la transizione a un allenatore di dimostrata (proprio con loro) capacità costruttiva.
E, consapevole che il processo non poteva essere brevissimo:
perché anche spendendo ci sarebbero stati successi e mezzi fallimenti,
perché ricostruire una difesa come quella degli otto scudi era un compito quasi impossible,
perché soprattutto attraverso il lavoro, i successi e gli insuccessi, bisognava ricostruire un equilibrio da grande squadra.
La società ha quindi confermato Allegri anche quando tutti lo criticavano, per non disperderne il lavoro e ripartire da capo.
Allegri, da grandissimo uomo di campo qual è, si è reso conto subito (diciamo dopo le prime due-tre partite) dei limiti che aveva la squadra al momento e l’ha attrezzata per un gioco speculativo, che gli piace pure, ma che sopratutto gli consentisse di lavorare alla crescita progressiva della squadra rimanendo con le unghie e con i denti (anche con qualche aiuto arbitrale) attaccato alla vetta.
E’ riuscito in questo intento, nonostante il girone straordinario dell’Inter (senza il quale sarebbe già in fuga) e adesso probabilmente, trovato l’impianto base più efficace, è anche in grado di offrire qualcosa in più allo spettacolo.
Non ho visto le ultime partite dei diversamente onesti ma, se non sbaglio, ha battuto:
6-1 e 2-1 la Salernitana
4-0 il Frosinone
3-0 il Sassuolo
15 gol fatti (in 4 partite) e due subiti.
Gli avversari non erano top, ma il corto muso, anche contro squadre modeste, sembra un ricordo.
La juve aveva in partenza un organico forte? Si
Questo organico dava garanzie di vertice assoluto? No
E’ tutto merito di Allegri se ora si trova lì? No
Allegri ha grandi meriti per averla condotta lì? Si
Allegri ha avuto la fortuna di trovarsi qualche giovane interessantissimo, superiore alle previsioni? Si e questo certamente lo ha aiutato (sapete che io non credo agli allenatori che hanno il merito di lanciare i giovani: qualunque allenatore se vede quotidianamente che il giovane è meglio del titolare non esita a lanciarlo).
Adesso la domanda da farsi è: assodato che la juve possiede ormai una rosa e un impianto atletico tecnico e tattico consolidato da primato (e che avrà altri aiuti, mentre contro di noi si scatenerà la canea, se terremo botta) continuerà a progredire, manterrà la condizione, calerà?
E al contrario noi,
considerando che nel girone di andata abbiamo sicuramente speso molto più di loro, per caratteristiche di gioco e per impegni internazionali,
considerato che avremo ancora impegni infrasettimanali pesanti più di loro,
siamo in grado di mantenere questo ritmo, se non di incrementarlo?
Io sinceramente ho qualche dubbio, anche se sarei stra felice di venire smentito.
Come si vede la mia analisi è un po’ diversa da quella degli amici citati, ma una cosa forse ha in comune: l’idea che la possibilità di giocarcela fino al termine e magari spuntarla, è molto legata al risultato dello scontro diretto a San Siro.
Per me la juve vincerà a Lecce e batterà l’Empoli, mentre noi giocheremo a Firenze.
Rischiamo di arrivare al big match con qualche punto in meno, pur considerando la partita da recuperare.
Per questo un risultato non positivo in quella gara suonerebbe anche psicologicamente come un allarme serissimo, forse insuperabile.
Non fossi tifoso e dovessi giocare un euro lo giocherei sulla juve. Anche per scaramanzia
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Un sito interista ‘aggregatore’ (vorrei citarlo, per coirrettezza, ma non ricordo qual è) ha scritto questo:
“Questo serva da promemoria per il trattamento che verrà riservato a Simone Inzaghi a fine maggio, quando verrà emesso il verdetto scudetto. Sì, perché ora si tende a girare attorno all’argomento, ma la considerazione che gli appassionati nerazzurri avranno del Demone di Piacenza sarà inevitabilmente legata a quanto succederà a fine campionato. A quel punto, conteranno poco le Coppa Italia e le Supercoppa italiane messa in bacheca, il pass staccato per il Mondiale per club, le emozioni generate dal percorso europeo fino a Istanbul e i complimenti dal palco del The Best FIFA Football Awards di Pep Guardiola. Conterà ancora meno il gioco attraente, appagante ed esaltante espresso spesso dalle sue Inter nel corso delle tre stagioni vissute a Milano da erede di Antonio Conte, l’ultimo condottiero nerazzurro a mettersi la corona tricolore. Ogni giudizio verrà rapportato alla conquista o meno della seconda stella. Un fardello che per Inzaghi rischia di diventare pesante quanto quello che José Mourinho porta sulle spalle dai tempi del Triplete”.
Ecco, io vorrei solo dire che non sono assolutamente d’accordo e che spero che il tifoso medio interista sia più preparato in termini di cultura calcistica di quanto si crede e che sappia valutare la mole di lavoro e i risultati comunque ottenuti da Inzaghi in situazioni di obiettiva difficoltà.
Poi se la società e Inzaghi, valutato tutto decidessero di separarsi, vuol dire che hanno trovato reciproche buone ragioni. ma Inzaghi resterebbe comunque nella storia dell’Inter come un mister che ha dato un grandissimo contributo per riportare la squadra al top
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Mi confermate che riuscite a commentare sul blog? Vorrei rendere più semplice la cosa e sto cercando di capire come fare. Mi sembra di capire che graficamente, ad esempio, su smartphone la lettura dei commenti sia “fastidiosa” e non lineare come da pc desktop. Se avete suggerimenti dite pure. Per il resto faccio un po’ di ricerca online.
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per me l’unico problema è che ogni tanto e per un po’ non mi consente di comemntare
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Ovviamente sarei strafelice se la vincessimo. Anche in questa stagione un titulo sarebbe cosa fatta.Se però dovessimo non farcela, meglio perdere oggi che in finale (non ho controllato ma non credo proprio si giochi la partita per il terzo posto).
Zerbin, che ha realizzato due dei tre gol del Napoli in semifinale, lo conosco da bambino era nei nostri pulcini ed esordienti, un bimbetto svelto e vivace, ma piccolo. Giocava a fianco del talentuosissimo Spaviero, che oggi gioca in serie D
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A volte sono restio a commentare perché ho l’impressione di essere considerato il tifosotto del blog….quello che vede solo cose positive, un coglioncello insomma!!
Ma è più forte di me (purtroppo)…ora può succedere che per qualche motivo non arriveremo a mettere trofei in bacheca quest’anno, il calcio è materia indecifrabile a volte basta uno scivolone mentre si è in pieno controllo per ritrovarsi dalle stelle alle stalle…a volte è il sistema che si mette di traverso e lo fa causa il valore o il potere economico che c’è dietro ad un brand piuttosto che altri!
Non lo so, magari semplicemente sto vivendo la mia fase zen, quella dove lascio che gli eventi seguano il loro corso senza che influenzino il mio stato d’animo, perciò questa cosa la devo dire….io non ho mai visto l’Inter giocare così bene come quella attuale, e ogni volta che la vedo in campo mi fa godere in quanto a sviluppo e sistema di gioco….e questi colori li seguo dagli anni settanta non da ieri!
È un gioco ragionato, studiato, direi scientifico (del resto le statistiche parlano chiaro) quando Inzaghi dice che Buchanam come Frattesi, Arna, Bisseck e Aslani hanno bisogno di tempo, afferma che la qualità di un orologio è data dall’efficacia di ogni suo ingranaggio, a partire dal più insignificante…oggi Sommer non ha effettuato una sola parata, la gestione delle due fasi è impressionante, il movimento ad aggirare alla ricerca dell’inserimento decisivo….la ferocia nel pressing appena gli avversari si impossessano della palla…il gioco totale delle punte, il lavoro degli esterni abbinato in interscambio ai rispettivi braccetti di difesa….la completezza del nostro centrocampo, la capacità di sacrificio in ripiegamento, il controllo dello strumento, lo smarcamento senza palla…paradossalmente l’addio di Brozo ha azzerato ogni equivoco tattico responsabilizzando chi è rimasto….stesso discorso si potrebbe fare in riferimento all’addio di Dzeko e Romelo (secondo me)
Ricordiamo sempre che nel calcio i discorsi arrivano fino ad un certo punto, poi subentra il rettangolo verde…..e quello che i ventidue interpreti vi combinano all’interno!!
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Magnifico intervento che rende superfluo un mio post, anche se forse lo scriverò per ribadire i concetti da te espressi.
Io sono sempre stato e resto un risultatista, ma di fronte a prestazioni come queste, per altro reiterate in quasi tutte le oltre 30 partita ufficiali disputate da agosto a oggi, devo riconoscere che comunque finisca la stagione (perché avere una flessione sarebbe umano) questa squadra mi ha fatto vivere in modo intensissimo tutto l’orgoglio di essere interista
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Ora mi vedrò la primavera, poi penso che manderò il post sulle due partite
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No, ci mancherebbe Luciano…un tuo post è fondamentale, anche perché le tue analisi sono sempre così dettagliate e sentite da aiutarci ad inquadrare ed apprezzare la prestazione in ogni suo aspetto e sfumatura…..non vorrai mica poi che per analisi e tabellini ci rivolgiamo all’editoriale della gazzetta? Dio ce ne scampi!😁
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Complimenti, gran bel intervento. Condivisibile al 100%.
Solo una cosa : io non mi sono ancora abituato ai mille passaggi nella ns area con gli attaccanti avversari a un metro. Lo so e’ il calcio di oggi. Ma io “la vivo male” fino a quando non vedo la palla superare la ns tre-quarti :-)
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Dimenticavo : ma quand’e’ che (ri)cominciamo a batter i calci d’angolo sul dischetto del rigore ? portiamo 6 giocatori in area e poi regolarmente diamo la palla al portiere avversario. Basta dai. E’ veramente un piacere vedere giocare questa squadra, ma questa cosa dei conrner e, in generale, delle punizioni sfruttate cosi’ male, non la capisco
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Condivido l’opinione di Siriano. Ho visto Inter più forti di questa di Inzaghi, segnatamente quella mitica del Trap del 1988/89 che rimane la mia preferita, quella del triplete e degli anni precedenti e quella di Conte che era una corazzata. Ma non ho visto Inter più “belle” di questa. Forse l’Inter del secondo anno di Mancini (2005/2006) ha proposto un calcio altrettanto avvincente. Anche se non dovessimo riuscire a vincere questo campionato il mio giudizio sul lavoro di Inzaghi sarà positivo. Già adesso gli do tranquillamente un voto tra il sette e mezzo e l’otto. Se poi riuscissimo a portare a casa il campionato lo alzerei a nove. Sicuramente i trofei sono imortanti però per me sono quasi altrettanto importanti le emozioni che una squadra ti fa vivere e ti trasmette. E da questo punto di vista questa squadra mi ha fatto molto divertire. Fino ad adesso sono stati due anni e mezzo troppo emozioannti e divertenti e di questo ringrazio il nostro mister.
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Ieri partita eccellente.
Aldilà del risultato, ottimo, sembra che il mini periodo di appannamento fisico sia alle spalle.
E questo per me, visti gli appuntamenti all’orizzonte, conta più di tutto
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in serata spero di mandare il post su Inter lazio e Inter samp U19
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post inviato
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Ricevuto, lo pubblico in mattinata!
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A volte è un po’ macchinoso per quello che riguarda l’accesso. Vorrei poterlo semplificare, mi servono i “famosi” venti-trenta minuti per capire come fare (ammesso si possa).
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Post online!
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Bell’intervento, condivido, non farti mai problemi a commentare, tanto più se si tratta di esprimere apprezzamenti per i nostri ragazzi e comunque ogni opinione è benvenuta, tanto più se aiuta a sviluppare il confronto. Non che le critiche non vadano bene, ovviamente, ma in un mondo del web dove dominano disfattismo e negatività, sostenere la propria squadra in maniera sana (dato che è un blog di interisti, fermo restando che è aperto a chiunque voglia parteciparvi) è solo qualche cosa che posso considerare positivamente.
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